Marrakech Essaouira: un contrasto di colori

A gennaio, approfittando delle tariffe aeree vantaggiose, siamo partiti per un tour Marrakech - Essaouira. Abbiamo sempre sentito parlare di Marrakech come incredibile città (colori, suoni, profumi, gente) e di Essaouira come la città bianca. Che splendido contrasto! Leggendo i vari forum ci siamo rivolti, ispirati dal nome, a nomadexperience...
Scritto da: roberto63
marrakech essaouira: un contrasto di colori
Partenza il: 08/01/2010
Ritorno il: 13/01/2010
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
A gennaio, approfittando delle tariffe aeree vantaggiose, siamo partiti per un tour Marrakech – Essaouira.

Abbiamo sempre sentito parlare di Marrakech come incredibile città (colori, suoni, profumi, gente) e di Essaouira come la città bianca. Che splendido contrasto! Leggendo i vari forum ci siamo rivolti, ispirati dal nome, a nomadexperience .Com, abbiamo contattato Nourdine, che ci ha organizzato un tour perfetto e divertente in ogni dettaglio. E’ forse costato poco più di altre organizzazioni, ma è stato tutto così curato, preciso che ne è valsa decisamente la pena (a parte che la differenza di prezzo è davvero minima). C’è da notare che è una organizzazione VERA, molti si improvvisano tour operator locali, Nomadexperience NO, è una società regolarmente registrata e avendo sentito di esperienze non felici abbiamo cercato una vera organizzazione locale. Abbiamo incontrato la nostra guida Nourdine (parla perfettamente 5 lingue, molto discreto, mai invadente) all’aereoporto di Marrakech, che ci ha portato al nostro riad che dista solo 5 minuti a piedi dalla grande piazza pedonale Jemaa el-Fna, il cuore della città. Il mattino seguente, dopo la colazione nel riad, la visita della città è iniziata attraverso i suoi diversi Suk (delle babbucce, dei fabbricanti del ferro, dei cestai, Suk Cherratine-dove si lavora il cuoio, dei gioiellieri). Abbiamo quindi visitato la madrasa Ben Youssef, la scuola coranica più grande e bella della città, vicina all’omonima moschea e alla Koubba Almoravide e al Museo di Marrakech, il palazzo della Bahia e il palazzo Dar Si-Said, residenza anch’essa splendida del fratello del visir. Vicino a questi due palazzi abbiamo potuto ammirare l’esterno della moschea El-Mansour, splendida con il suo minareto con arabeschi color turchese; quindi la visita delle tombe saadiane. Dopo l’intensa, ma ricca di storia, giornata abbiamo cenato nella splendida, incasinatissima grande piazza Jamaa el-Fna: spiedino, patatine, verdure alla griglia. Per tutto il tempo la nostra guida Nourdine si è preoccupata che nessuno ci infastidisse troppo dai venditori di foto con serpenti e scimmiette a quant’altro. Il giorno seguente è stata la volta del minareto della Koutoubia, punto di riferimento visibile da tutta la città e della parte nuova delle città (Gueliz), del giardino Majorelle, un magnifico piccolo giardino che ospita l’atelier del pittore francese Jacques Majorelle e che fu acquistato, dopo la sua morte da Yves Saint Laurent che lo restauro’. Questo è un luogo pieno di poesia, ritmato da cactus, bouganville e piante di bambù e diverse altre specie vegetali arrivate dai 5 continenti, in contrasto con gli arredi di color blu malva (blu Majorelle). Saliamo in macchina, e a suon di musica africana, dopo un viaggio di circa 3 ore, giungiamo nell’altra splendida cittadina di Essaouira, direttamente affacciata sul mare, dove fin da subito si respira l’eccezionale atmosfera di città d’arte (che ha spinto molti artisti stranieri a trasferirsi qui anche in maniera definitiva). Negli anni ‘60 ad Essaouira si insediarono molte comunità hippies e negli anni a venire vi soggiornarono artisti come Jimi Hendrix, Rolling Stones, Bob Marley, Cat Stevens, Frank Zappa (ma anche Sting, Orson Wells, Leonard Cohen richiamati dal suo fascino. Ad attirare Hendrix ad Essaouira fu il gnaoua, la musica introdotta in Marocco dagli schiavi neri.

La spiaggia è splendida e si estende a perdita d’occhio. Quando siamo ripartiti per il rientro a Marrakech, ci siamo fermati lungo la strada a 15 km da Essaouira in una cooperativa femminile dove le tecniche delle nonne sono state trasmesse alle nuove generazioni, e dove è possibile acquistare il famoso olio d’Argan (e altri prodotti alimentari e di bellezza), che viene prodotto nella zona, a prezzi competitivi aiutando anche le donne della regione ad accrescere il proprio status sociale. Troppo breve il viaggio, ma tanto intenso, mai scontate, anche se d’obbligo, le tappe, grazie all’ attenzione e alla vivacità di Nourdine, sempre attento affinchè fosse tutto per noi piacevole. I viaggi devono comunque e sempre lasciarti qualcosa: non solo vedere posti, ma anche ‘sentire’ la gente.

Ci aspettano ancora tante cose da visitare in Marocco e sapremo a chi rivolgerci!



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