Marrakech città da mille e una notte…ma anche da week end!
Poco prima di effettuare il viaggio più importante della nostra vita (ma questo sarà un capitolo di un futuro racconto) io ed il mio compagno Alessandro partiamo il 1 aprile destinazione Marrakech e rientro al 3 aprile. I giorni non sono molti ma vi assicuro che con delle buone gambe si possono vedere tutte le bellezze della città e godersi anche un po’ di relax. Là ci aspettano Silvia ed Andrea che hanno sono riusciti a partire un giorno prima.
Volo Easy Jet con una spesa di circa 320 eur; il volo non è molto economico nonostante sia stato prenotato con sufficiente anticipo ma a dire la verità è abbastanza difficile trovare tariffe più economiche per quella destinazione.
Subito un consiglio…..all’aeroporto salvo che non abbiate particolari esigenze di trasporto scegliete il bus (da prendere alla sinistra dell’uscita degli arrivi) piuttosto che il taxi. Il bus è molto meno costoso (6 eur per due, andata e ritorno, contro i 20 chiesti dal tassista) e vi porta direttamente alla piazza Djemaa El-Fna (place de Foucauld) dove parte la medina e dove si trovano la maggior parte dei riad dove soggiornare. Noi poi con spirito di avventura abbiamo scelto di non farci venire a prendere dai gestori del riad ma di trovare la strada per conto nostro. Questa è forse la parte più difficile, soprattutto la prima volta, perché le strade della medina sono molto complicate e sembrano tutte uguali. Per nostra fortuna Silvia ed Andrea avevano già tentato l’avventura il giorno precedente, dopo vari giri e grazie all’internazionale linguaggio dei segni sono riusciti a raggiungere la meta, facendoci poi da guida.
Subito ci godiamo la bevuta di un’ottima spremuta di arancia ad uno dei tanti banchetti della piazza Djemaa El-Fna. Da non perdere e poi vista l’ora una bel taboulè con tea alla menta al cafè Argana con vista sulla piazza.
Poi via verso il riad Boussa, delizioso riad gestito da madame Brigitte. Spesa per ogni notte 80 eur comprensivo di abbondante colazione a base di pane, frittelle, croissant, marmellate e bevande. Il riad è veramente molto carino con delle deliziose stanze con bagno privato, un bel giardino interno ed una terrazza dove i collaboratori di madame Brigitte vi offriranno volentieri un ottimo tea alla menta.
A questo punto partiamo subito per la visita della città. Attraverso la medina raggiungiamo il Palais de Bahia (non ricordo bene il costo dei biglietti di ingresso ma in nessun edificio abbiamo pagato più di 6/8 eur a testa), palazzo con meravigliosi stucchi e mosaici, soffitti intarsiati ed un rigoglioso giardino centrale. Quello che mi piace delle case mediorientali (il nostro clima non lo permette) è proprio l’apertura centrale delle case con giardini e fontane.
Usciti ci siamo diretti verso il quartiere ebraico, la Mellah, e la sua sinagoga (a sud-est rispetto alla piazza Djemaa El-Fna) e poi da lì verso le tombe Saadiane. Fate attenzion, bambini ed adulti sono disponibilissimi ad accompagnarvi verso la vostra destinazione….salvo poi pretendere in modo anche molto insistente una ricompensa. Se come noi amate il fai da te ignorateli semplicemente vi seguiranno per qualche metro e poi vi abbandoneranno per cacciare un’altra preda!
Dicevamo le tombe saadiane: ebbene qui si vede davvero la differenza tra il trattamento riservato agli uomini anche dopo la morte (tombe maestose inserite in un elegante palazzo) ed alle donne (tombe poste a terra una accanto all’altra). Alle tombe saadiane abbiamo incontrato un gentile signore ritratto in una fotografia sulle guida Lonely Planet che abbiamo convinto ad autografarci.
All’uscita ci inoltriamo nella Casbah fino a raggiungere Place de Ferblantiers, dove ci sono degli artigiani che lavorano il ferro dove non ci siamo potuti trattenere dall’acquistare due belle lampade marocchine. E poi prima visita ad una delle tantissime SPEZIERIE (misto tra negozio di spezie ed erboristerie) per un primo assaggio di gusti e profumi delle famose epice (spezie) marocchine. Sta ormai arrivando il tramonto ed è quindi ora di raggiungere la place Djemaa El-Fna per vedere l’allestimento dei famosi ristoranti ambulanti e godersi la vista del calare del sole sulla moschea Koutoubia. Dimenticavo a Marrakech per ordine diun emiro non è possibile visitare nessuna mosche se non si è credenti mussulmani.
Riusciamo senza molta fatica a guadagnarci un posto in prima fila sulla terrazza del Cafè Du Gran Balcon dove ci siamo goduti un bel tramonto sulla città allietati dalla musica di tamburi e flauti proveniente dagli artisti di strada sulla piazza.
Rientro al riad doccia e poi via per la cena. Avremmo voluto sperimentare qualche ristorante tradizionale ma devo dire che quelli presenti sulla piazza sono decisamente allettanti e così entrambe le sere abbiamo cenato in piazza con migliaia di altri turisti e molti locali. Non ho quindi ristoranti da suggerire ma vi consiglio di provare la famosa zuppa Harirà da gustare con un curioso cucchiaio di legno, le lumache del banchetto N. 2 e la carne alla griglia del banchetto N. 1 (ristoranti ambulanti che ci sono stati consigliati da un ragazzo marocchino residente in Italia). Come sempre dopo aver camminato molto la stanchezza si fa sentire e quindi dopo un breve giro per la piazza ce ne andiamo a dormire.
Nuovo giorno, decisamente denso di impegni. Abbiamo prenotato per le ore più calde un bel bagno rilassante all’hammam Les Bains de Marrakech e quindi partiamo presto per la visita alla città. Abbiamo dedicato tutta la mattinata allo shopping nei Souq. Che dire abbandonate la cartina ed aggiratevi tra la miriade di negozi. Potrete orientarvi un pochino perché i Souq sono divisi per tipologia di merce venduta. Vi troverete quindi tra le stoffe, poi tra le pelli, le spezie, l’argenteria, le babbucce, le olive…….e molto altro. Noi abbiamo comprato un po’ di tutto: cucchiai ed una serie di cammelli in legno, tagine in terracotta, un servizio per tea alla menta comprensivo di bicchieri, teiera e vassoio, spezie, scarpine, orecchini in argento, un dipinto della città, un paio di borse di pelle ed anche una valigia per poter portare tutto in Italia, ovviamente pagando un sovrapprezzo di 25 eur per caricarla sull’aereo. Abbiamo comprato molto ma avremmo potuto anche comprare molto di più……ormai è diventato un divertimento contrattare con gli artigiani.
Succo d’arancia ristoratore o poi via all’hammam (prenotato con anticipo). Il luogo è davvero molto bello e noi abbiamo scelto il percorso di coppia che include bagno di vapore e scrub. Devo dire però che avendo frequentato altri hammam questo non ci ha entusiasmato particolarmente. Abbiamo trovato tutto molto a misura di turista e poco “tradizionale”. Le stanze a vapore sono piuttosto piccole e soffocanti, senza stanza tiepida per abituarsi alle alte temperature e lo scub frettoloso. Forse avremmo potuto prendere in considerazione un hammam meno rinomato ed un po’ più “popolare” per respirare sempre quell’aria da mille e una notte.
Pazienza senza farci prendere dallo sconforto torniamo in direzione della piazza Djemaa El-Fna per organizzare un giro in carrozzella. Ricordate contrattate sempre. Si parte da prezzi di circa 50 eur ma si riesce a scendere decisamente fino a 15/13 eur. Noi abbiamo contrattato per un giro lungo le mura fino ai Jardin Majorelle con sosta di 40 minuti circa, poi rientro nelle mura e scarico al Musee de Marrakech e Medersa Ali Ben Youssef. Tutte e tre le visite valgono la pena di essere fatte. I giardini Majorelle (6 eur a testa) con i loro colori accesi sono davvero molto interessanti. Il Museo e la scuola cranica Ali Ben Youssef vi fanno respirare aria di tempi antichi. Non è difficile chiudendo gli occhi immaginare gli studenti chiusi nelle loro cellette a studiare e pregare……forse si riesce persino a sentire il richiamo del muezzin.
Alla fine della visita cerchiamo, non senza fatica, il caffè letterario Dar Cherifa, famoso per aver ospitato un video degli U2. Qui tra un sorso di tea alla menta ci si gode un rilassato silenzio tra le sue alte colonne. Sembra incredibile che dietro un piccolo portoncino ci sia un luogo così maestoso.
Prima di cena aperitivo con piccolo spuntino al Cafè des Epices in place des Epices (da non perdere) da dove si gode la vista delle venditrici di spezie con tutti i loro colori e profumi.
Poi rientro al riad passando ancora una volta per i Souq….giusto per finire i dirham cambiati che non possono essere riportati in Italia. Sfiniti dalla giornata ma anche dalla continue contrattazioni torniamo al riad per una doccia ristoratrice.
Cena ancora una volta in piazza Djemaa El-Fna ed ultimo giro tra musicisti ed artisti di strada. E’ sabato sera e la piazza è molto affollata perché molte persone vengono da fuori per passare la serata in città.
Domenica mattina è ora di ripartire. Dopo colazione ci dirigiamo in Place de la Foucauld (attaccata alla Fna) per riprendere il bus che ci riporterà all’aeroporto. Il bus fa il giro opposto rispetto all’andata e vi consente di dare uno sguardo anche alla parte moderna della città, con i suoi negozi assolutamente globalizzati.
Una visita mancata per noi è stata la Menara, da dove si dice si possano vedere riflesse nell’acqua le montagne dell’Altlante. Pazienza…sarà un buon motivo per tornare un’altra volta.
Ultima considerazione: scusate tanto se mi sono dilungata così tanto nel mio diario ma Marrakech è una città che non si può raccontare elencando solamente luoghi e posti, è una città da raccontare anche con sensazioni e passioni, che spero davvero possano trasmettere la voglia di visitare questa meravigliosa città.