Marrakech… Che sorpresa!

Eccomi di nuovo qui, Africa! Dopo 5 volte in Egitto, 2 in Kenya, 1 in Tunisia, di nuovo nel mio amato Continente Nero. Io, 26 anni, studente di Ingegneria prossimo alla Laure, decido di regalare un piccolo viaggio a mio fratello Marco prima dell'esame di maturità. Così è stato deciso per il nostro viaggio in Marocco. Siamo arrivati il 26 di...
Scritto da: pigio
marrakech... che sorpresa!
Partenza il: 26/05/2005
Ritorno il: 30/05/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Eccomi di nuovo qui, Africa! Dopo 5 volte in Egitto, 2 in Kenya, 1 in Tunisia, di nuovo nel mio amato Continente Nero. Io, 26 anni, studente di Ingegneria prossimo alla Laure, decido di regalare un piccolo viaggio a mio fratello Marco prima dell’esame di maturità. Così è stato deciso per il nostro viaggio in Marocco. Siamo arrivati il 26 di primo pomeriggio e con l’aiuto di un simpatico ispano-marocchino che viaggiava con noi sull’aereo, siamo andati a Casablanca, dove abbiamo scelto un hotel di media categoria sulla guida Lonely Planet per soggiornare la prima notte. Ahmed parlava solo spagnolo e arabo e così abbiamo aspettato con lui, sua moglie e suo suocero, che pensavamo venissero in bus, ma alla fine si son presentati in macchina (coche in spagnolo è macchina, non autobus, come pensavo…) quindi abbiamo fatto la figura dei robbosi che si sono scroccati il passaggio, ma come poi constateremo è pura e semplice ospitalità, tutti sono della grande Famiglia…Il cui capo è il grande Le Rois Mohammed VI, a cui tutti sono devoti. Così il simpatico suocero ci ha accompagnato in hotel e ci ha dato il benvenuto (Marahaban) in Marocco. Hotel 2 stelle (Noailles, bd 11 Janvier), pulito, inserito nel centro di Casablanca in un vecchio palazzo. 30€ per notte, mi sembrava un ottimo prezzo…Soprattutto per il rapporto qualità/prezzo e la cortesia del personale. Tempo di riposarci 2 minuti e poi un bel giro nel nostro primo giorno in Marocco. Siamo andati a mangiare in Place des les Nations Units e poi un mega giro per la Medina (la città vecchia, si nota per le mura che la dividono dalla Nouvelle Ville) al cui interno c’è un bel souq dove sono iniziate le nostre compre e le contrattazioni…Poi altro giro per la città, una metropoli con palazzoni e mega hotel, in contrasto con la povertà. È la capitale economica del Marocco, con un caos micidiale in tutte le zone, clacson a non finire. Nel tardo pomeriggio, sempre grazie alla fedele Lonely Planet, andiamo alla stazione della CTM (compagnia di trasporto marocchina) e prenotiamo per l’indomani mattina l’autobus che ci porterà in 4 ore a Marrakech (per 7 euro cad…). Nottata in hotel tranquilla, sveglia alle 7:30 e alle 8:30 partenza dalla stazione dei bus per Marrakech, viaggio molto tranquillo, con la visione di paesaggi mozzafiato, con la gente che lavora tra i campi, che va in giro con gli asinelli stracarichi, bambini felici che giocano ai margini della strada, e tante altre situazioni che rimangono nella memoria, istantanee che si ripetono nella memoria visiva anche a distanza di giorni. Arrivati a Marrakech giriamo un 5 minuti prima di decidere l’hotel (avevamo una serie di 4 possibilità), visionate le camere scegliamo l’Hotel Amalay (40€ per notte) un ottimo 3 stelle, con personale simpaticissimo e cortesissimo, belle camere, pulite ed un bel bagno. Ottima scelta. Nel pomeriggio, dopo il pranzo in hotel ed un breve riposo, ci avventuriamo nella famosa Place Djemaa el-Fna, prendendo un taxi per solo 2€ (ma nei giorni successivi faremo sempre lo stesso tragitto a solo 1€!). Arrivando alle 3 e mezza locali, la piazza era ancora “vuota”, solo qualche bancarella improvvisata per terra…A prima vista, comunque una bella piazza. Ma sappiamo già che la “vera” Piazza la vedremo solo verso il tramonto…Così giriamo un pochino per le bancarelle li in piazza, e subito dopo ci “immergiamo” nel souq, un labirinto di bazar che vendono qualsiasi cosa…Stando sempre attenti ai motorini, in quanto anche nei vicoli del souq (larghi un metro e mezzo) passano le persone in motorino…Stranissima sensazione a cui ci si abitua dopo poco…I bazar del souq sono molto belli, ognuno è organizzatissimo e prontissimo alla vendita, sempre dopo lunghe ed estenuanti contrattazioni…Le stradine del souq come detto sono dei veri e propri labirinti, sai dove entri e non sai quando esci ma soprattutto dove esci…Chilometri e chilometri di negozietti dove puoi comprare di tutto. Il tutto naturalmente ambientato tra mille odori, si passa dall’odore della menta, al legno di cedro, carne, frittura, pelle e chi più ne ha più ne metta…Finito l’estenuante giro al souq rientriamo in Djemaa el-Fna , che non ha nulla a che vedere con la piazza vista solamente un 3 ore prima…Ora stracolma di gente e di bancarelle mobili, fisse e mini-ristoranti, ognuno con la propria specialità, dalla zuppa di lumache, alla carne, e così via…Così sulla via del tramonto decidiamo di salire su una delle terrazze che dominano la piazza a rinfrescarci un po’ con qualche bevanda. Lo spettacolo dall’alto è ancora più affascinante…Ne vale veramente la pena…Oramai stremati, ci incamminiamo verso l’hotel a piedi e dopo una mezz’oretta circa arriviamo in hotel per una doccia e per la cena…Decidiamo di mangiare la pizza, ma non è una gran scelta…La facevo meglio io…Un giretto per Rue Mohammed V e poi a letto…

La mattina seguente ci svegliamo con calma verso le 09:30, e decidiamo di girarci tutti i siti più importanti della antica città imperiale, così andiamo prima alle tombe dei saaditi, antica necropoli dove sono sepolti 66 saaditi, tutte le tombe sono inserite in tre piccole sale di superba maestria artistica, gioielli dell’antica arte marocchina-andalusa. Finita la visita alle tombe andiamo al Palais de la Bahia, una costruzione irregolare con fontane, sale complesse, appartamenti, bellissimi giardini con piccoli cortili appartati. In seguito ci dirigiamo verso Dar Si Said, ma è già chiuso, così giriamo un pochino per i vicoli della Medina e ci troviamo in Place Djemaa el-Fna, ci immergiamo ancora nei vicoli del souq fino a che non incontriamo un ragazzo (Abdul) che parla un pochino italiano…Gli chiediamo dove si va per il museo di Marrakech, e lui si offre di accompagnarci ma a metà strada inizia a parlare delle concerie…Così capiamo che è una faux-guide, infatti il “così sembrava vicino” museo di Marrakech diventa lontano e si trasforma in conceria, lì di fronte naturalmente ci aspetta un amico di Abdul con la menta in mano (per attutire il malodore all’interno delle concerie, frutto di animali scuoiati e puzza di guano di piccione, contenente ammoniaca) che ci fa fare un giro per le concerie arabe e berbere, che lavorano le pelli di cammello, montone e pecora…Mamma mia che puzza, nauseabonda! Finita la gitarella di una ventina di minuti in cui ci spiega tutta la fase di lavorazione delle pelli, finiamo per inerzia in un negozio…Di un loro amico naturalmente (Ahrun)! Qui ci sfiniamo a contrattare e ce ne andiamo via con un bellissimo tappeto berbero ed un puff (i cuscinoni in pelle) il tutto per la cifra di 50€…Dalle loro espressioni incazzate abbiamo capito che gliel’abbiamo combinata grossa, quasi si rifiutano di salutarci…Mi sa che il prezzo era veramente basso!!! Oramai si sono fatte le 14 e così torniamo in hotel per rifocillarci un pochino e riposare mezz’ora. Nel primo pomeriggio però ci rimettiamo in moto e ci dirigiamo verso Palais el-Badi, stupendo sito archeologico, in rovina perché smantellato da Moulay Ismail nel 1696 per ricavare il materiale da costruzione per la nuova capitale del Regno, Meknès. Ora rimane il Palazzo circondato da mura, con all’interno un aranceto, ed un bunker dove ci sono labirinti di corridoi sotterranei, magazzini e prigioni usate al tempo. Inoltre in una delle sale si può visitare, pagando prima di entrare un supplemento, il pulpito (minbar) usato dall’imam della Moschea Koutoubya, il più grande mai costruito, stupendamente conservato, favoloso reperto dell’architettura ed espressione artistica del tempo…Particolare che balza all’occhio è la presenza di centinaia di cicogne (e dei loro enormi nidi) tutt’attorno alle mura del Palazzo…

Finita questa visita, torniamo verso i vicoletti che ci portano al Dar Si Said, che non eravamo riusciti a vedere in mattinata, ora sede del museo delle Arti marocchine, bellissimo palazzo dove sono conservati i più disparati oggetti dell’epoca, dalle porte, alle armi, ai marmi, alle giostre panoramiche per bambini, gioielli ecc. Ecc. Nonostante fosse chiuso, una guardia del museo, ci accompagna al piano superiore dove possiamo ammirare una splendida sala perfettamente conservata, con mobili lavorati, uno splendido soffitto in cedro e centinaia di lavorazioni ornamentali in legno dipinto. Ringraziata la guardia (con mancia) ce ne usciamo e torniamo verso Place Djemaa el-Fna, dove sostiamo per un pochino per poi dirigerci verso l’hotel passando prima per uno dei tanti giardini che ci sono a Marrakech, quello che costeggia Avenue Mohammed V. Qui ci sono tantissime specie di piante ed alberi, tutti immersi in un immenso giardino di erba curatissima…Molto rilassante come visione e come luogo di incontro per la gente del luogo…In hotel ci riposiamo un pochino, doccia e poi scendiamo a fare due passi e fare la telefonata quotidiana ai nostri genitori dalla Teleboutique, dove peraltro acquistiamo per la modica cifra di 200 dirham a testa (20€) l’escursione per l’indomani mattina alle Cascades d’Ouzoud, così andiamo a dormire presto.

Sveglia alle 7 per il ritrovo e per la partenza delle 8, in compagnia di una simpatica 60enne di Birmingham e altre due francesi molto navigate in materia di Marocco. Il viaggio dura un 2 ore e mezza in un paesaggio montano, siamo sulle pendici della catena montuosa dell’Atlas (Alto). Arrivati a destinazione il nostro autista ci indica la strada e al pulmino si avvicina quella che pensavamo essere la nostra guida, ma subito capiamo che è uno che si adopera al ruolo di guida con tanto di cartellino di Trekking Guide ufficiale del Marocco. Molto esperto in materia ci accompagna a vedere le cascate e a fare un giro per la vegetazione circostante. Dopo un quaranta minuti di trekking su e giù per le terrazze coltivate ad ulivi, ci segnala ad un bivio, le due possibilità…O proseguire per la parte turistica oppure continuare per la parte naturalistica, la prima costa 100 Dh, la seconda 150 Dh…I tre babbi (io, mio fratello e la signora inglese) ci guardiamo allibiti e dopo un attimo di shock, un pochino incazzati dalla mancanza di correttezza da parte di Mustafa (non ci ha mai accennato ad un listino prezzi, era ovvio che gli dovessimo dare la mancia ma non una fortuna del genere!) decidiamo di fare il tour meno costoso (100 Dh=10€ a testa). La cosa però ci da molto fastidio e proseguiamo per i primi minuti in un’atmosfera un po’ meno rilassata anche per la presenza di tantissima gente in fondo alle cascate, tutti locali che si divertivano, la tipica gita fuori porta della domenica. Ma è il paesaggio spettacolare che ci fa tornare ad essere meno tesi anche dopo l’inconveniente…Fatto sta che risaliamo e anche grazie a Mustafa che ci porta in punti in cui la visuale era favolosa, abbiamo l’opportunità di scattare qualche foto ricordo della bella escursione. Poi stanchi per la scarpinata, ci sediamo per un paio d’ore ad un bar dove beviamo e mangiamo qualcosa in compagnia della simpatica dog sitter inglese, che ha vissuto per 16 anni in Sud Africa. Alle 15:30, una volta tornate le 2 francesi, ce ne torniamo verso Marrakech e scopriamo che le 2 francesi hanno pagato la loro guida 50 Dh in tutto per 4 ore (noi 300 Dh per 2 ore…). Vabbè, lasciamo perdere non è che ci ha fatto diventare poveri, però ci si aspettava un po’ più di correttezza anche perché era molto gentile…Tornati a Marrakech scendiamo con le francesi nei pressi di Place Djemaa el-Fna e ci facciamo l’ultimo giro per questa affascinante piazza, passando a salutare dei ragazzi molto simpatici dove avevamo già comprato alcune cose giorni prima. Così salutiamo la Place e prendiamo un taxi, e ci becchiamo un taxista troppo simpatico, del tutto fuori che ci fa morire dal ridere, parla un pochino l’italiano perché suo padre lavora sulle gru a Bergamo…Un pazzo! Salutato il taxista pazzo, paghiamo 1250 Dh per le tre notti in hotel e dopo la doccia e dopo aver finito di scrivere tutte le cartoline andiamo a mangiare una buona pizza all’hotel Diwane (un bellissimo 4 stelle di fronte al nostro, costo 670 Dh a notte, con piscina e architettura spettacolare ad un prezzo basso). Praticamente siamo arrivati alla conclusione della nostra permanenza nella bellissima Marrakech, giusto il tempo di andare a dormire e svegliarci alle 5:30 con le valigie già pronte. Così salutiamo il signore della reception sempre molto gentile e ci dirigiamo alla stazione della CTM per prendere il pullman che ci porterà a Casablanca. Partiamo alle 6:30, e su ci sono già alcune persone in quanto è un pullman che arriva da Laayoune, nel Sahara occidentale (è partito alle 15 del giorno prima!). Dopo esser passati per Benguérir, ci fermiamo per una sosta break a Settat, dove sono avvicinato da una ragazza marocchina seduta dietro di noi sul pullman, che mi aiuta a comprare acqua e plumcake al botteghino, diciamo che si intromette in quanto col mio arabo me la stavo cavando abbastanza bene, oltre ad essere gentile è più rendermi partecipe del fatto che lei parla un po’ di italiano…Così saliti sul pullman iniziamo a parlare con Suede (questo è il suo nome) e scopriamo che torna dopo un mese e mezzo in cui è stata a Laayoune per aiutare il fratello ad avviare un piccolo ristorante nella città sul mare a sud del Marocco. Parla italiano perché ha fatto una scuola di cucina italiana con un Circolo per Italiani a Casablanca e ha lavorato al Consolato italiano. Si rende subito disponibile e così ci organizza il trasferimento in taxi da Casablanca all’aeroporto (40 km fuori città) con un suo parente taxista. Così arrivati alle 10:35 alla stazione CTM, aspettiamo una mezz’oretta prima che arrivi il taxista, sale anche Suede, che dall’alto della sua gentilezza si offre, dopo un viaggio di sole 20 ore circa, di accompagnarci in aeroporto in compagnia del taxista, così da non lasciarlo solo al ritorno. Paghiamo il taxista (200 Dh, tariffa per marocchini…) e per ringraziare Suede, le do 20 Dh ma lei rifiuta e ringrazia per la compagnia…Altro mondo veramente. Così partiamo alla volta dell’Italia e dopo 5 giorni sentiamo parlare italiano! La cosa subito ci fa effetto, perché le prime persone che sentiamo parlare dicono solo stronzate, erano un gruppo di vecchi con guida…E così già ci sentiamo a casa…Au revoir Morocco! Il viaggio è stato molto belle ed affascinante soprattutto per quel che riguarda Marrakech, il fatto di esser stato a Casablanca è stato dettato solo dal fatto che Alitalia vola su quella città. Merita una visita breve anche perché offre poco di interessante, ma questo si sapeva già dall’inizio. Bello anche il fatto di aver vissuto letteralmente tutto il tempo in Marocco, di turisti ce ne erano pochissimi, il 95% erano francesi…Abbiamo incontrato giusto due romani (nel souq di Marrakech) con cui abbiamo scambiato giusto 2 parole, poi tutto il tempo a scambiare opinioni con la gente del luogo in moltitudini di lingue. In sti giorni ho parlato di tutto…Arabo, francese e spagnolo a livello elementare ma sufficiente a farmi capire…Per il resto inglese ed italiano non lo sa praticamente nessuno! Però nonostante le difficoltà, con tutti ci siamo capiti e siamo stati bene, e soprattutto siamo stati trattati bene dovunque ed in qualsiasi situazione…



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