MAROCCO: un paese inaspettato

Nel 1999 io, una mia amica di infanzia e le rispettive mamme avevamo deciso per un viaggio in Russia: dopo pochi giorni le notizie che a causa di disordini e problemi interni alcune bombe erano state fatte esplodere a Mosca.. Vabbeh... Cambiamo meta.. Ne sceglieremo una simile.. E come no.. IL MAROCCO!!! Abbiamo scelto un tour organizzato da...
Scritto da: Cristina Anleri
Partenza il: 26/09/1999
Ritorno il: 03/10/1999
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Nel 1999 io, una mia amica di infanzia e le rispettive mamme avevamo deciso per un viaggio in Russia: dopo pochi giorni le notizie che a causa di disordini e problemi interni alcune bombe erano state fatte esplodere a Mosca.. Vabbeh… Cambiamo meta.. Ne sceglieremo una simile.. E come no.. IL MAROCCO!!! Abbiamo scelto un tour organizzato da Francorosso che ci portasse a vedere il sud del paese e la città di Fez.

Partiamo da Verona il 26 settembre e arriviamo nel primo pomeriggio a Marrakech. Dopo le lunghe operazioni di dogana all’aereoporto ci portano nel nostro albergo: un tripudio di fiori e mosaici, camere bellissime e una piscina di cui abbiamo subito approfittato.

Prima della cena il breefing con la nostra guida, al cena e i primi convenevoli con il gruppo. Facciamo subito amicizia con due ragazze e quindi formiamo la nostra gang di sei donne!! nessuno ci ferma!! il giorno seguente cominciamo il nostro tour e partiamo per addentrarci verso il sud e quindi il deserto. Passiamo l’Atlante attraverso il Tizi’n Tichka un passo montano a 2260 metri. La strada è tutta curve e strapiombi, ma costeggiata da un paesaggio che cambia ogni momento, passando dal verde dei cedri al rosso dell’argillal al nero della roccia lavica, costellata da villaggi contadini che, essendo costruiti con il materiale della terra, assumono il colore del paesaggio circostante e si confondono con le montagne. Dopo essere ridiscesi dal passo arriviamo a Ouarzazate dove pranziamo e vediamo la bellissma Kasbah di Tourirt, un tempo residenza del pascià del luogo. Nel pomeriggio visita di un’altra kasbah, quella di Ait Ben Haddou dove sono state girate la maggior parte delle riprese di Lawrence d’Arabia. Questa fortezza, che viene chiamata la Kasbah d’ocra per i suoi colori, è arroccata su una piccola collinetta dalla quale si gode di uno spettacolo davvero suggestivo: dune sabbiose che al tramonto assumono colori indescrivibili.

Il giorno dopo proseguiamo il nostro viaggio verso l’interno visitando altre kasbah, dove ci offrono un meraviglioso tè alla menta, e arriviamo alle Gole del fiume Todra, fenditure in rocce rosse alte fino a 300 metri, e pranziamo in un ristorante al termine delle gole, dove le rocce sembrava si chiudessero sopra di noi.

al pomeriggio la nostra guida ci propone una passeggiata in un palmeto, enoi accettiamo volentieri.

Alla sera si parte: destinazione Erfoud e quindi il Sahara. Prima di arrivare nella città ci imbattiamo in una piccola tempesta di sabbia che, alzando la polvere in violente folate, rende tutto indistinguibile e surreale. Quindi arriviamo in albergo ovviamente approfittiamo della piscina, mentre al di fuori la tempesta continua. É una sensazione stranissima stare immerse nell’acqua con la sabbia che ti mulinella intorno. Alla mattina la sveglia è tragicamente alle 4.00 per andare a vedere l’alba sulle dune di Merzouga. Dopo il tragitto in fuoristrada lungo le piste arriviamo alle dune e con i cammelli ne raggiungiamo la sommità per assistere allo spettacolo della nascita del sole. Nel silenzio più totale la luce emerge pian piano da dietro le dune e poi in un attimo inonda tutto di rosa, di rosso, e di azzurro. Uno spettacolo indimenticabile. Torniamo in albergo, prepariamo i bagagli e via.. Di nuovo in viaggio. Per arrivare a Fez passiamo per l’Anti Atlante attraversando una bellissima foresta di cedri popolata da scimmie dispettose. Passiamo per Ifrane, una cittdina che sembra uscita da una cartolina svizzera: aiuole fiorite e chalet di legno col tetto spiovente.. Incredibile.. Qualche ora prima eravamo nel deserto. Ma del resto il Marocco è così: il paese dei contrasti e delle sorprese.

Arriviamo a Fex in serata.

Il giorno dopo è dedicato alla visita della città: la meta che occuperò tutta la nostra mattinana è la medina, il centro storico, che a Fez è veramente immenso Di tutto il viaggio questo luogo è stato quello che più di ogni altro mi è rimasto impresso. La medina è divisa in rioni a seconda dell’attività svolta dagli artigiani, e quindi c’è il rione dei conciatori, quello dei tintori ecc. Tutto questo mi ha fatto pensare un po’ all’inferno dantesco suddiviso in gironi. Dovessi trovare impulsivamente un aggettivo per descrivere la medina direi: terribile.. Terribile sì, perchè le strade sono coperte di acque sporche e fango dove i bambini giocano, perchè gli odori, soprattutto dove ci sono i conciatori, ti fanno quasi star male, perchè la povertà e la miseria si avverte palpabile. Ma come dicevo prima è il posto che mi rimarrà più impresso e che comuqnue mi ha affascinata di più: era qualcosa di totalemente diverso da quello che avevo visto fino ad allora, ma soprattutto ho visto che tutte le persone che vivevano in quei vicoli erano tutti, e dico tutti, sorridenti.

Abbiamo pranzato in un ristorante del centro storico e abbiamo dedicato il pomeriggio alla visita della città: il palazzo reale, il quartiere ebraico, e alcune madrase (le scuole coraniche).

il giorno dopo è stato un po’ noiso dato che prevedeva solo il trasferimento da Fez a Marrakech, ma siamo state ampiamente ripagate il giorno dopo dalla visita della città.

Marrakech viene chiamata “la perla del sud”, e una perla lo è davvero. É una città magica, dove gli odori, i rumori e colori e le sensazioni ti catapultano in un mondo diverso da quello che siamo abituati a conoscere.

il souk nella medina è diverso da quello di Fez: è più pulito e meno confusionario, anche se l’immancabile dovere di contrattare e di fermarti a quasi ogni negozietto ci segue anche qui. A marrakech c’è un’enorme piazza che si chiama Djeam El Fna che cambia faccia a seconda del momento della giornata. Di mattina ospita un immenso mercato dei datteri (altro che quelli striminziti che troviamo qui nei cesti di Natale!!!), al pomeriggio gente che passeggia, e la sera lungo tutta la piazza aprono bancarelle che vendono ogni tipo di cibo e bevanda locale, e al centro della piazza ci sono incantatori di serpenti, esorcisti, cavadenti, danzatori e chi più ne ha più ne metta.

il pomeriggio lo abbiamo dedicato ai monumenti della città: il minareto della Koutoubia, i giardini Majorelle, le tombe sahadiane e il palazzo della Bahia.

così si + conlusa la nostra vacanza.

è stato un viaggo che ricorderò con molto affetto per diversi motivi: i paesaggi naturali, molteplici e fantastici, le città, che in alcuni momenti sembravano riportarmi al medioevo, la gente, sempre cordiale e scherzosa, i colori e gli odori, inimitabili nel bene e nel male. un viaggio che mi sento di consigliare a chiunque, soprattutto adesso che il Marocco è ancora relativamente poco turistico e quindi ancora abbastanza genuino.



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