Marocco, ultimo tour off-road prima della pandemia Covid-19

6 giorni intensi off road attraverso le montagne dell’Atlante, i campi di zafferano, le piste sabbiose del deserto; non poco impegnativi gli sterrati per raggiungere le oasi, paesaggi lunari, villaggi sommersi dalla nebbia nei monti
Scritto da: Mara Agostini
marocco, ultimo tour off-road prima della pandemia covid-19
Partenza il: 11/11/2019
Ritorno il: 16/11/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Tour novembre 2019

6 giorni off road alla scoperta del Marocco.

1 giorno Marrakech/Taliouine

Si parte da Marrakech verso le montagne dell’Alto Atlante attraversando il passo del Tizi-n-Test a 2093mt.slm. La giornata è tersa da un sole accecante ma il vento freddo ci fa rabbrividire quando scendiamo dall’auto per una sosta in un localino lungo la strada per assaporare un buon thè caldo.

Il passo del Tizi n’Test è spettacolare la strada però è un po’ pericolosa, in alcuni tratti bisogna fare attenzione ed è sconsigliabile in condizioni meteorologiche avverse (pioggia abbondante o neve).

Arriviamo a Taliouline (città famosa per la produzione dello zafferano) e raggiungiamo il Riad prenotato precedentemente su booking. Una bellissima sorpresa! La Maison d’Hotes Escale Rando si trova in una antichisssima kasbah ormai in rovina da cui hanno ristrutturato una parte di essa.

Il luogo è magico e suggestivo soprattutto visto dalla splendida terrazza sul tetto dove non si può perdere il tramonto e l’alba.

Riad pulito e curato da una carinissima famiglia che ci abita.

Il meraviglioso giardino interno sembra un’oasi con uccellini cinguettanti, piante di ulivo e melograno e tartarughe che girano indisturbate. Il sole era ancora alto quindi siamo andati a curiosare i dintorni, nel vicino villaggio troviamo un mercato che ormai stava chiudendo ma abbiamo fatto in tempo ad acquistare lo zafferano ad un prezzo accessibilissimo. Questi mercati sperduti nei villaggi sono la mia passione, qui si vede ancora l’autenticità del Marocco.

Tornando in albergo lungo la strada, ci incuriosisce una strana costruzione in lontananza somigliante Tempio della Concordia nella Valle dei Templi, ovviamente andiamo ad esplorarla e ad occhio ci ha dato l’impressione che fosse un tribunale. Dopo il tramonto assaporiamo un’ottima cena preparata con prodotti coltivati direttamente dalla famiglia che gestisce il Riad.

2 giorno Taliouine/Foum Zguid

Al mattino presto lascio dormire la mia compagna di stanza e mi vado a godere un’alba strepitosa tinta di viola.

Dopo una abbondante e sana colazione partiamo alla ricerca dei campi di zafferano, purtroppo l’orario non è quello giusto, bisognerebbe andare al mattino presto prima del sorgere del sole, noi siamo arrivati che le donne avevano già il loro raccolto nelle ceste. Sono state molto gentili ci hanno comunque lasciato ammirare da vicino questi bellissimi fiori e fare alcune foto.

Lasciamo la strada provinciale N10 e deviamo per la P1743 fino al villaggio rurale di Ifri a visitare il suo granaio (agadir) collettivo.

Si può accedere facilmente al villaggio di Ifri in auto e parcheggiare di fronte alla scuola, guidati da Aïcha il custode si attraversa questo villaggio e si continua in un facile sentiero

tra i campi.

Già a distanza notiamo l’imponenza di questo granaio, una miriade di porticine sparse qua e la incastonate nella roccia, alcune celle sono esterne altre sono collocate alla fine

di corridoi sotterranei, noi siamo saliti abbastanza in alto tanto da ammirare il paese e l’arida campagna circostante. Ormai questo granaio è fuori uso ma un tempo gli abitanti

dei villaggi custodivano i loro averi più cari; cibo quotidiano come datteri, fichi, pane di sale o oggetti più preziosi come pelli di pecora, armi e munizioni, abiti da festa, henné,

titoli di proprietà …..

Proseguiamo lungo la pista P1743 verso il Sud che si snoda tra tratti di sterrato, piste veloci e canyon, un percorso spettacolare dove incontriamo piccoli villaggi con la sua

Popolazione accogliente e ospitale.

Ad un tratto, all’improvviso dall’alto del dirupo tra le montagne scure ci appare come un lampo verde smeraldo l’Oasi di Aguinane. (una meta che ci avevamo prefissato)

Proseguiamo verso Tissint in un susseguirsi di piccole oasi dove i contadini cercano di coltivare piccoli orticelli , donne che provvedono al bucato e bambini che ci corrono incontro

festosi…

Ci immettiamo infine nella N12 e arriviamo al piccolo villaggio rurale di Tissint, noto per le Cascate di Attiq , e anche perché per un lungo periodo visse Charles De Foucauld,

il religioso francese esploratore del deserto del Sahara e studioso della cultura araba e del popolo Tuareg.

Dalle montagne al deserto!

E’ quasi sera quando arriviamo a Foum Zguid una cittadina ai margini del deserto dove all’interno di un palmeto nascosto nel foum ci attende una bella doccia e una meritata

cena all’Hotel Bab Rimal.

3 tappa Foum Zguid/Erg Chegaga

Lasciamo il villaggio per inoltrarci nella pista verso il deserto, verso le grandi dune dell’Erg Chegaga, le “mie” piste, quelle che mi portano nell’Africa che più amo, quella dei silenzi,del vuoto e della polvere che ristagna immobile nell’aria per ore dopo il nostro passaggio.

Dopo pochi km in un paesaggio arido interrotto qua e la da alti cespugli di Tamerici, ci appare come un miraggio l’oasi Madouar El Kebir, un piccolo palmeto con lo sfondo una spettacolare catena montuosa, il Djebel Madouar El Kebir la Monument Valley del Marocco!

Ci fermiamo per il pranzo in un accampamento in prossimità delle primissime dune del Chegaga, il caldo si fa sentire qui ma a noi fa soltanto piacere, mangiamo un buonissimo tajine accompagnato da frutta e l’immancabile thè.

Ecco che dopo una lunga corsa tra le piste in lontananza ci appaiono le maestose dune dell’Erg Chegaga.

Arriviamo all’accampamento in tempo per una piacevole cammellata e per ammirare un magico tramonto.

L’accampamento è un luxury camp “Caravane du Sud” tenda privata con bagno e doccia e un lettone extra large comodissimo. Dopo cena ci vene offerto uno spettacolo di musica e danze molto suggestivo, finalmente poi tutto tace e non ci resta che ammirare nel silenzio più assoluto un cielo illuminato da migliaia di stelle!

4 giorno Erg Chegaga/Agdz

Al mattino sveglia all’alba per contemplare con meraviglia il sorgere del sole.

Ci sembra di volare mentre corriamo attraverso le piste del deserto attenti a non insabbiarci, non siamo soli però, troviamo una donna che da sola espone i suoi prodotti artigianali (piccoli dromedari in lana, pietre che lei chiama fossili e altre cianfrusaglie) i suoi occhi si sono illuminati quando ha visto che abbiamo tirato fuori i soldi per comprare qualcosa.

Ci imbattiamo poi in un pozzo dove alcuni nomadi stavano facendo scorte di acqua.

E poi dromedari dromedari dromedari…

Attraversiamo il lago Iriki, passiamo non distante dal confine algerino e il paesaggio diventa sempre più lunare. Piste sabbiose sopra il letto del Draa dove una volta passava la tratta della storica Parigi-Dakar e ritroviamo l’anima del nulla le dune di sabbia sempre più lontane!

Arriviamo al villaggio di M’hamid el Ghizlane primo baluardo di una civiltà medio moderna prima di entrare nel Sahara per chi viene da nord, e qui troviamo l’asfalto! M’Hamid El Ghizlane è un piccolo villaggio molto calmo, un tempo tappa commerciale sulla rotta delle carovane oggi è visitata soprattutto per la sua vicinanza al deserto del Sahara una posizione strategica per visitare le dune della regione.

Ci fermiamo a bere qualcosa prima di proseguire per Zagora che dista un centinaio di km. Dove abbiamo deciso di fermarci per il pranzo.

La strada per Zagora è tranquilla la valle del Draa incomincia a farsi vedere nella sua bellezza con i suoi palmeti e il verde che la circonda. Passiamo il villaggio di Tamgroute famoso per il centro di studi coranici, per l’antica biblioteca e per la tipica lavorazione della ceramica verde.

A Zagora pranziamo da Chez Omar che consiglio per l’ottima cucina. Ci fermiamo a fare la foto di rito nella classica targa “Tombouctou 52 jours”.

Abbiamo un’altro centinaio di km per arrivare ad Agdz dove pernotteremo.

Paesaggi stupendi ci allietano gli occhi e i cuore, altissime palme con enormi grappoli di datteri gialli e rossi, antiche kasbah semidiroccate color ocra, campi di hennè verdissimi…

Facciamo fatica a trovare il “Lodge Hara Oasis” ma ne è valsa la pena. Un lodge eco-friendly ,un gioiello immerso nella natura, i soli rumori sono quelli degli uccellini! Panorama fantastico, godibile da ogni angolo, fra le palme, dalla terrazza della colazione, la sala relax..dalla riva del fiume! Ha superato le aspettative! La sistemazione è in piccole casette separate. Questo è un posto perfetto per rilassarsi e non fare nulla o puoi fare gite di un giorno con una guida. Ha superato le aspettative!

5 giorno Agdz/Demnate

Sveglia in tempo ad assistere al sorgere del sole da dietro il maestoso monte Kissane che si specchia nelle acque calme del fiume Draa…che spettacolo!

Si sale verso Ouarzazate lungo la N9 attraversando il passo Tizi’n-Tinififft, una catena montuosa assomigliante a un grande canyon.

Nella città di Ouarzazate visitiamo la kasbah di Taouirit una delle kasbah meglio conservate di tutto il Marocco, prendiamo un caffè al volo e proseguiamo fino alla deviazione per Demnate sulla R307. Lungo la strada troviamo un fatiscente negozio di alimentari e compriamo l’occorrente per il pranzo, (noi adoriamo mangiare al sacco quei bei panini imbottiti di pomodoro, tonno e cipolla).

La giornata è soleggiata ma fredda e ventosa! Mohamed la nostra guida si sente tranquillo perché la strada che dobbiamo fare è molto impegnativa, soprattutto verso la parte finale ed è anche questa sconsigliata se piove forte o nevica. Mai avremmo immaginato che mano a mano che salivamo il tempo sarebbe cambiato! Cominciamo a vedere in lontananza nuvoloni neri che non presagivano nulla di buono, infatti dopo pochi km troviamo la pioggia. Ci fermiamo a pranzare in un locale dove il proprietario ci mette a disposizione tutto l’occorrente come pure un thè caldo che abbiamo apprezzato vista la temperatura.

Ripartiamo,la strada comincia a essere un po’ disastrata non si vede quasi nessuno a parte qualche uomo incappucciato che cammina per andare non si sa dove visto che case o villaggi ce ne sono pochissimi e sembrano persino disabitati se non fosse per qualche gallina o asinello fuori dalle porte. Ad un tratto ci troviamo nel bel mezzo di una nevicata, pazzesco! Ed eravamo proprio nel tratto più pericoloso! Fortunatamente ci è andata bene, arriviamo poco distante a Demnate che il cielo si apre e noi tiriamo un sospiro di sollievo, soprattutto Mohamed.

Demnate è una piccola e tranquilla cittadina che si trova nella valle dell’Ait Bouguemmez, è un luogo abbastanza autentico, anche se non c’è molto da vedere al di fuori della vita di tutti i giorni di una cittadina dell’Alto Atlante, non offre molto, a parte i suo quartiere ebraico, l’ottima cucina berbera e l’Imi-n-Ifri, un ponte naturale che sormonta una gola.

A 5 minuti dalla città troviamo la Kasbah Timdaf dove pernotteremo. Questa struttura da sogno, costruita con grande cura dei dettagli nello stile architettonico tradizionale ci ha soddisfatto molto, ottima la cena accompagnata da un ottimo vino, vista le serata fredda e piovosa ci siamo rilassate davanti ad uno scoppiettante caminetto acceso.

6 giorno Demnate/Marrakech

Il mattino ci accoglie con un magnifico sole, oggi non abbiamo tanti km da fare quindi ce la prendiamo comoda con la colazione e con una piccola visita al locale e alla parte esterna circondata da grande giardino. Andiamo poi a visitare i dintorni, un saliscendi di bellissime colline e panorami mozzafiato.

Per il pranzo ritorniamo a Demnate dove ci facciamo preparare una super grigliata come solo loro la sanno preparare.

Partiamo direzione Ouzoud per visitare le sue famose cascate, il tempo cambia in continuazione, sole, nuvole, pioggia…

Arriviamo a Ouzoud con una pioggia battente, dispiaciuti di non poter scendere alle cascate, però come succede spesso in Marocco, il tempo di prendere un caffè ed ecco che esce il sole.

La pioggia dei giorni scorsi ha gonfiato le cascate (3 salti di circa 150mt di altezza) scendiamo lungo il sentiero panoramico per le classiche foto di rito e giochiamo con le simpatiche bertucce, compriamo qualche souvenir nelle bancarelle non ci sono molti turisti fortunatamente.

Ci mettiamo in viaggio per il rientro a Marrakech, lungo la strada vediamo molti produttori di olio d’oliva che vendono il loro prodotto ci fermiamo per visitarne uno stupite dalla quantità di olive e bottiglie di olio esposte.

Arriviamo a Marrakech come sempre un po’ tristi per la fine del viaggio ma già sappiamo che sarà un arrivederci; Cristina è la mia fedele compagna di viaggi e Mohammed la nostra fedele guida/driver oltre che un carissimo amico.

A la prochaine Marocco!

Guarda la gallery
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Cammellata

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Kasbah Timdaf

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Strada per Demnate

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Villaggio

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Demnate

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Olive

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Panorama

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Grigliata

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Cascate Ouzoud

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Cascate Ouzoud

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Nomade

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Carovana

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Tissint

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Cascate Attiq

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Foum Zguid

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Foum Zguid

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Foum Zguid

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Dromedario a riposo

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Thè di benvenuto

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Accampamento

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Cascate Ouzoud

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Oasis de Draa

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Tizi'n-Tinififft

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Kasbah Taourirt

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Un pozzo

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L'alba

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M'Hamid

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Bancarella nel deserto

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Panorama verso Demnate

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Pane

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Monte Kissane

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Taliouine

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Tizi n'Test

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Tizi n'Test

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Zafferano a Talioune

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Ifri Agadir collettivo

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Taliouine

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Maison d'Hotel Escale Rando

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Pista Oasis Aguinane

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Oasis Aguinane



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