Marocco: tour delle città imperiali e del deserto
17/4/2013: FES Cominciamo la giornata con una ricca colazione a base di pane, marmellata, miele e yogurt al pistacchio, servita nel terrazzo da Kalid. Usciamo alla scoperta dei vicoli della medina di Fes e immediatamente ci rendiamo conto che le descrizioni fatte dagli altri viaggiatori erano vere: un autentico labirinto in cui è impossibile non perdersi. Pertanto chiediamo ad un ragazzino di accompagnarci alle concerie in cambio di qualche dirham. Dalle terrazze dei negozi è possibile osservare dall’alto i lavoratori all’opera nelle concerie, e anche se la puzza è davvero forte (nonostante il rametto di menta che ci viene dato all’ingresso) vediamo qualcosa di indimenticabile! Usciti dalle concerie, lasciamo la nostra guida improvvisata e ci avventuriamo da soli per gli stretti vicoli della medina, cercando di orientarci (invano) con la Lonely Planet. Nel nostro girovagare, cercando di schivare gli asini carichi di merce che ci sfioravano, veniamo attirati da un venditore di tappeti: il primo di una lunga serie…ci offre tè alla menta e intanto ci mostra decine di tappeti di stili e dimensioni diverse. Nel pomeriggio prenotiamo il bus CTM per Chefchaouen, dove andremo domani e poi ci godiamo un po’ di relax nel terrazzo. Per cena, Kalid chiama un suo amico che ci viene a prendere al riad, ci accompagna al ristorante, e dopo cena ci riporta al riad: praticamente un “take away”umano…la prima impressione della cucina marocchina è molto positiva: pollo con mandorle, olive, limone e dolcetti marocchini, tutto molto buono.
18/4/2013: CHEFCHAOUEN Ci svegliamo presto per prendere il bus delle 8 diretti a Chefchaouen, dove arriviamo verso mezzogiorno, dopo un lungo viaggio reso burrascoso dalle buche della strada, dalla guida spericolata dell’autista e dal freddo polare dell’aria condizionata. Chefchaouen è una piccola città molto suggestiva e caratterizzata dal colore azzurro delle case nella medina. Note negative: l’insistenza dei venditori dei tappeti e la scontrosità degli abitanti alla sola vista delle macchine fotografiche. Peccato, perché il paese meriterebbe un intero servizio fotografico, ha degli scorci bellissimi. Alle tre ripartiamo, ma siamo riusciti a vedere gran parte della medina e siamo soddisfatti! Rientramo in riad, scegliamo per cena lo stesso ristorante della sera precedente e stasera proviamo cous-cous e kefta (polpette di carne speziata con pomodoro, ricoperte da un uovo all’occhio di bue), sempre tutto molto buono! Andiamo a letto un po’ agitati perché domani partiremo con la guida alla scoperta del “vero” Marocco.
19/4/2013: FES – MIDELT Tutte le nostre preoccupazioni di ieri sera svaniscono appena incontriamo Mustafa , che puntuale arriva al Riad alle 8, come concordato via email prima della partenza. Salutiamo Kalid e partiamo con il fuoristrada di Mustafa alla volta di Volubilis. E’ un sito romano molto suggestivo, in cui ci fermiamo per una mezzoretta a scattare fotografie. Dopodiché ci dirigiamo a Meknes, che visitiamo con una guida della città. Fa un certo effetto vedere tutti i negozi chiusi, ma ci spiegano che il venerdì è giorno di preghiera..e poco dopo vediamo uscire un fiume di migliaia di persone dalla moschea, al termine della funzione religiosa. Tappa successiva: Ifrane, la Svizzera del Marocco, un posto assurdo in cui tutte le case hanno il tetto spiovente come in Svizzera. Non c’è molto da vedere, se non la statua di un leone di cemento simbolo della città. Lasciata la Svizzera, arriviamo nella foresta di cedri di Azrou, dove troviamo ad accoglierci una comunità di scimmiette, intente a spulciarsi a vicenda. Il paesaggio poco dopo inizia a cambiare e si passa dal verde dei boschi al rossiccio della terra che preannuncia il deserto. Passiamo la notte in un hotel 4 stelle prenotato dall’agenzia.
20/4/2013: MIDELT – MERZOUGA Anche nel tragitto di oggi incontriamo paesaggi mutevoli, dai palmeti alle dune del vero deserto. Pranziamo con una pizza Berbera a Rissani e lasciamo per il giorno dopo la visita del mercato. Nel primo pomeriggio arriviamo a Merzouga e ne approfittiamo per riposarci un po’prima di partire per il bivacco nel deserto. Ne abbiamo decisamente bisogno, anche perché abbiamo appena avuto un miraggio!! Alle 5 partiamo coi dromedari (in realtà, Enrico decide di andare con la jeep perchè ha paura dei dromedari, ma in cambio proverà l’emozione di una guida fuori pista nel deserto) e arriviamo nel bivacco dopo una cammellata di un’ora circa fra le dune al tramonto: un’emozione incredibile! Al bivacco, dove passeremo la notte, conosciamo una coppia di australiani alle prese con il giro del mondo in 7 mesi e una famiglia francese composta da genitori e due bimbi piccoli, in viaggio con un furgone. Dopo la cena e i canti berberi (in realtà rimaniamo stupiti quando i berberi intonano “Bella ciao” e “Alla fiera dell’est”!!) rimaniamo un po’ a goderci il silenzio del deserto chiacchierando con i nostri compagni di viaggio, poi andiamo a dormire. Al risveglio, ci aspetta uno spettacolo emozionante: il sorgere del sole dietro le dune.
21/4/2013: MERZOUGA – VALLE DELLE ROSE Dopo lo spettacolo dell’alba nel deserto ci rimettiamo in moto (o in sella in questo caso) e torniamo all’albergo dove avevamo lasciato i bagagli il giorno prima per fare una doccia e la colazione. Ripartiamo con la nostra guida verso Rissani e, visto che è giorno di mercato, ci fermiamo a dare un’occhiata.. il mercato è molto bello e si vende un po’ di tutto: oltre ai generi alimentari, ci sono varie bancarelle dove gli artigiani sono al lavoro, e c’è anche una parte destinata alla compravendita di pecore, mucche e asini! Lasciata Rissani ripartiamo in macchina e attraversiamo le valli del Todra e del Dades: in questa parte del Paese il paesaggio è stato modellato dai fiumi che hanno creato una sorta di canyon molto suggestivo. Lungo il tragitto facciamo diverse soste fotografiche fino ad arrivare alla nostra destinazione, ovvero la Valle delle Rose. Qui dormiamo in una kasbah tradizionale situata in cima ad una collina, e dalla cui terrazza si può ammirare il panorama di tutta la valle sottostante.
22/4/2013: VALLE DELLE ROSE – MARRAKECH Ci risvegliamo con una colazione degna di un re: sulla tavola c’è praticamente di tutto, dalle brioche alle olive. Riempito lo stomaco partiamo verso Ouarzazate, dove visitiamo prima la kasbah di Taourirt e poi la più famosa Ait ben haddou: probabilmente la cosa che ci ha di più affascinato durante l’intero viaggio. Si tratta di un villaggio interamente costruito in terra, perfettamente conservato e reso celebre dal film “Il Gladiatore”. Meraviglioso, eccetto il vento. Terminata la visita ripartiamo verso Marrakech attraverso una delle strade più panoramiche del Marocco, quella che conduce al passo di Tizi’n ticha. Dopo centinaia di tornanti tra i monti ancora innevati dell’Alto atlante arriviamo nel tardo pomeriggio nella caotica Marrakech. Purtroppo è arrivato il momento di salutare Moustafa e un po’ ci dispiace, dopo 4 giorni intensi in cui abbiamo visto e fatto un sacco di cose. A Marrakech alloggiamo al riad Dar Saba, dove ci hanno riservato una stanza cosparsa di petali di rose. Dopo essere stati nel deserto, la prima impressione che abbiamo della città non è propriamente positiva: ci sono troppi motorini, una gran confusione, puzzo di gas di scarico e un alto rischio di venire investiti; magari domani andrà meglio! Nel frattempo prenotiamo tramite il nostro riad le escursioni alle cascate di Ouzoud e ad Essaouira per i prossimi giorni.
23-24/4/2013: MARRAKECH Giornate interamente dedicate alla visita della città di Marrakech: praticamente un immenso negozio in cui si vende di tutto, soprattutto oggetti in pelle e cianfrusaglie varie. Prima impressione confermata in pieno. In più ci sembra che tutti cerchino di fregarci: dalle false guide improvvisate che si offrono di portarci in posti che nemmeno hai intenzione di visitare (le sperdute concerie di pelle a circa mezz’ora di cammino dal centro) ai saltimbanchi della djeema el fna che letteralmente ci assalgono appena mettiamo piede in piazza, chiedendoci soldi per aver messo due scimmie in testa a Enrico e per avermi fatto un tatuaggio all’hennè che nemmeno volevo. Seriamente provati da tutto questo, decidiamo di dedicarci in fretta all’acquisto dei souvenir e passare il resto della prima giornata sul terrazzo del riad a rilassarci. Visto che nella guida e nelle varie recensioni di viaggi che abbiamo letto tutti parlavano benissimo della piazza djeema el fna, esaltandone la magia al tramonto, decidiamo di fare un altro tentativo per cercare di cogliere anche noi questa magia: tentativo fallito. Al tramonto la piazza si popola di artisti di strada di ogni genere, peccato che non appena ci soffermiamo ad osservare qualche spettacolo subito arriva qualcuno a riscuotere, stessa cosa se proviamo a scattare qualche fotografia. In più cresce il numero dei motorini, e ai gas di scarico adesso si aggiunge anche l’odore di fumo che proviene dai chioschi che iniziano a servire la cena. Per noi è decisamente troppo: fuggiamo dalla piazza e cerchiamo un ristorante per cenare. Sulla via di casa troviamo un locale carino dove torneremo anche le prossime sere: alla modica cifra di 100 dirham (neanche 10 euro) ci viene servito un ottimo tajine di pollo e del cous cous alle verdure. Il secondo giorno ce la prendiamo con comodo e dopo colazione partiamo per un giro nella parte di medina che non abbiamo visto ieri. Sembra che anche i cartelli che indicano la piazza ci prendano in giro, facciamo un giro immenso passando almeno un paio di volte dallo stesso punto. Anche oggi, stanchi del caldo e della confusione, ci ritiriamo presto in albergo e usciamo nuovamente solo all’ora di cena.
25/4/2013: CASCATE di OUZOUD Questa mattina ci svegliamo presto, il pullman per le cascate parte alle 8:00. Dopo circa 4 ore arriviamo nei pressi delle cascate, dove ad attenderci c’è un signore che ci guiderà nell’escursione. Per arrivare alla cascata maggiore, alta circa 110 metri , seguiamo un sentiero abbastanza scosceso camminando per circa un’oretta. La cascata è davvero mozzafiato, si articola su più livelli, e ad un certo punto vediamo anche un piccolo arcobaleno. Verso le 15:30 ritorniamo al pullman che ci riporta a marrakech. Qui incontriamo un ragazzo berbero che lavora in un negozio dove ci eravamo fermati il giorno prima, che ci ferma perché vuole barattare con noi qualcosa dell’Italia..purtroppo non abbiamo niente da scambiare, allora mi propone di seguirlo nel deserto Rientriamo in albergo, ci facciamo una doccia e usciamo di nuovo per cena; ci concediamo poi un po’ di riposo in terrazzo e osservando il cielo notiamo che qua l’Orsa maggiore si vede al contrario, che strano!!
26/4/2013: ESSAOUIRA Dedichiamo l’ultimo giorno del viaggio alla visita della città costiera di Essaouira. È una cittadina molto caratteristica, con le case della medina completamente bianche, è affacciata sul mare e vi soffia un vento incessante. Nelle ore a disposizione facciamo un giro a zonzo per le vie della città che, seppur piena di negozietti di souvenir, conserva ancora intatto un fascino antico.
La vacanza ci è piaciuta molto nel complesso, in particolare il tour con la guida berbera che ci ha fatto scoprire la vera essenza del Marocco. Marrakech, invece, ci ha deluso, perché è davvero invivibile!