Marocco, Terra rossa e speziata
Arriviamo all’aeroporto di Casablanca, aspettiamo le valigie ma nulla. Ci informiamo e le nostre valigie non si sono fermate a Madrid, sono addirittura ancora a Bologna! Incredibile ma vero! Già da questo primo inconveniente però ci rendiamo conto della gentilezza e disponibilità che i marocchini hanno verso i turisti. Ci tranquillizzano, dovrebbero arrivare i bagagli entro il pomeriggio! Andiamo a ritirare la jeep Rexton noleggiata con la SIXT. Siamo a Casablanca, iniziamo a visitarla partendo dalla Moschea Hassan II, la terza moschea più grande al mondo. E’ uno dei pochissimi edifici sacri aperti anche a chi non è di religione mussulmana, ma essendo in pieno periodo Ramadan non possiamo entrare al suo interno, accontentandoci di sbirciare dall’esterno dove domina la piazza, il bellissimo minareto, le fontane (spente per Ramadan) e alcune sale interne, suddivise per donne e per uomini, per le abluzioni e i bagni pubblici, i cosiddetti hammam. Prima fregatura con la mancia a un tizio improvvisatosi guida,deve aver capito che siamo appena arrivati, non siamo stati in grado di contrattare e ci frega! 😉 Riposo all’ombra delle mura della moschea, pranzo furtivo con schiacciatine in auto per paura di offendere qualche mussulmano in digiuno, non si sa mai! Ritorno in aeroporto! Solo uno di noi può entrare nella zona “arrivi”, il prescelto è Roberto…Lo aspettiamo fuori tra la folla di marocchini che aspetta parenti o amici. Vedere Roberto che appare con le valigie dalla porta scorrevole ci fa gioire…Ora il viaggio inizia come si deve! Partenza per Meknès! Ore 19:30 Arrivo a Meknès, una delle città imperiali. Cena e pernottamento nella città nouvelle (quartiere che costituisce, insieme alla medina, o città vecchia, le principali città imperiali), presso l’Hotel Akouas***. Cena a base di grill americano e vitello.
Domenica 15/10/2006: Al mattino colazione internazionale all’Hotel Akouas***. Ore 09:00 visita con la guida non ufficiale Mohammed alla medina. Caricandolo nella nostra auto, ci mostra il Palazzo Reale, la piazza Place el-Hedim con la porta Bab el-Mansour, un tempo l’ingresso principale della città imperiale del sultano Mouslay Isma’il. La porta, come le principali porte marocchine o i mosaici, è lavorata da decorazioni con piastrelle di ceramica smaltata, detti zellij. Con la guida ci addentriamo nelle viuzze strette e tortuose della medina, dove si viene a stretto contatto con la vita tipica, passando davanti alla scuola coranica per i bimbi, salendo per scalette di vecchie case e ritrovandoci su tetti con bellissime vedute panoramiche, visitando vecchie scuole coraniche, le mederse, passeggiando, un po’ velocemente, per le vie dei mestieri, della verdura e frutta, dei fabbri, della sartoria, del legname…Fino ad arrivare in un bazar di tappeti, il “Riad al Mansour”! (La guida ci ha fregato, ci ha portato dal suo amico tappezziere per avere una percentuale! Grrr!) Ci troviamo seduti comodamente in una stanza ricoperta di bellissimi tappeti, accolti con tè e chiacchiere su chiacchiere su tappeti! Siamo appena arrivati, siamo ancora “freschi”, non sappiamo ancora come comportarci negli acquisti e ci facciamo troppo coinvolgere, così Roberto ed io decidiamo di comprarne alcuni…Bellissimi, ma durante il viaggio constatiamo l’amara realtà che abbiamo lasciato più soldi di quanto si sarebbe speso altrove…Insomma…Ci hanno fregato ancora! Ore 14:00 partenza per Fès, altra città imperiale.
Arrivo all’hotel Menzeh Zalagh****, tipico albergo per viaggi organizzati! Pomeriggio di riposo nella piscina dell’hotel. Cena internazionale in hotel, a base di riso e vitello.
Lunedì 16/10/2006: Al mattino colazione all’hotel Menzeh Zalagh****. Ore 09:00 giro in auto per la città in cerca di bancomat (e siamo solo all’inizio!!!). Incontro alle 10 alla hall dell’hotel con la guida ufficiale (necessariamente ufficiale, è molto pericoloso farsi guidare da sconosciuti in città come Fès e Marrakech!).
La guida Idris ci accompagna a piedi verso il Palazzo Reale, il quartiere ebraico, il Dar el-Makhzen e nella città vecchia Fes el-Bali o medina (Patrimonio dell’UNESCO) con le sue 9400 viuzze strette a contatto con le realtà quotidiane. La guida ci scorta in auto fino a Gaudi Judi Sad, un vecchio bastione di guardia, da dove si gode della panoramica completa sulla città. Ci accompagna al centro cooperativo della ceramica dove assistiamo alle varie fasi della lavorazione della ceramica, per ottenere i piccoli pezzi per mosaici o per piastrelle, gli zellij Ovviamente sosta nel negozio per acquistare un souvenir (ma cosa??? Troppa scelta!!! ).
Ritornando nella medina camminiamo tra vie che vendono di tutto, osservando la contraddizione dei banchi ordinatissimi di spezie coloratissime, frutta, verdura, stoffe, fili di cotone, lana, seta, dolci invitanti (mosche escluse!) con i banchi ripugnanti di pesce e carne cruda appesa, ovviamente con mosche sempre al seguito! Visitiamo dall’esterno alcune moschee, il cui interno si vede dalle porte spalancate e per l’andirivieni dei fedeli che entrano ed escono per la preghiera e le abluzioni, bagnandosi corpo e piedi nella fontana centrale. E’ maleducazione bere e mangiare davanti ai mussulmani durante il loro digiuno del Ramadan, che ogni giorno termina al tramonto e ricomincia all’alba. Ci teniamo la fame e la sete per tutti i giri fatti, ma tutto ha un limite…Così ci rifugiamo nel tetto di un venditore di tappeti e dall’alto ammiriamo la città rifocillandoci un pochino senza dare nell’occhio! Riprendiamo il percorso ed entriamo nella zona delle concerie di pelli. Entriamo in un laboratorio di lavorazione di pelli, dotato di terrazza su cui affacciarsi, dotati di rametto di menta da annusare a causa dell’odore di escrementi usati nella fase della tinteggiatura; si osservano i conciatori immersi nelle vasche con tinture impegnati nel trattamento delle pelli con mani e piedi! Anche qui souvenir, un’orrenda borsa di pelle di capra colorata con noce di dattero, anche puzzolente, e un carinissimo puff! Ore 15:30 circa rientro in hotel, stanchi e affamati! Ore 20:30 cena in hotel Menzeh Zalagh****, sempre con riso e vitello.
Martedì 17/10/2006: Colazione internazionale in hotel Menzeh Zalagh**** e partenza per Merzouga. I kilometri sono tanti e anche i paesaggi attraversati sono tanti e ogni volta diversi. Prima sosta a Ifrane, nel Medio Atlante, definita la ‘Ginevra del Marocco’, per l’altitudine (1650mt.) e lo stile alpino del paese e delle case. Qui in inverno molti benestanti vengono a fare la “settima bianca” e a sciare! Arrivo ad Azrou, città berbera circondata da boschi di cedri e pini. Leggiamo nella guida (la fedele Lonely Planet) che proprio di martedì c’è il mercato locale berbero, non possiamo perderci un’occasione simile per avere un contatto strettissimo con la vita quotidiana e reale del posto! Entriamo in un altro mondo! Qui non possiamo portarci souvenir a casa (non sapremo cosa!!!), essendo il mercato locale settimanale. Si vende per terra, sotto teloni per coprirsi dal sole, ogni genere di frutta e verdura, animali morti o vivi, dai tacchini, polli, conigli, pecore, fino ad arrivare al mercato di vestiti dove non c’è nulla alla moda, ma è comunque uno spettacolo ineguagliabile, essendo anche gli unici e rari turisti che si intrufolano in quel genere di mercato! Ripartiamo e arriviamo alla Foresta dei Cedri, definita così per la presenza di boschi di cedri, dove vivono le simpatiche bertuccie, golose anche di caramelle e ogni genere alimentare (e pensare che le caramelle erano per i bimbi, sigh sigh!!!) Attraversiamo l’Alto Atlante, salendo montagne rosse, aride, brulle, passando per paesini sperduti, regalando penne e quaderni ai bimbi che ci corrono incontro nelle nostre pause o scatti fotografici. Affianchiamo le bellissime oasi di montagna delle Gorges du Ziz, dove i colori rosso della terra, verde delle oasi e azzurro del cielo sono stupefacenti! Scendendo di altitudine, un vento sempre più forte alza la sabbia dal terreno che è diventato secco e arido…Stiamo andando infatti verso il deserto! Arriviamo alla città di Erfoud, senza far sosta, sembra spettrale, poche persone in giro e l’aria è del color giallastro della sabbia alzata dal vento. Vediamo un’indicazione per Rissani e, convinti, usciamo dalla strada principale per iniziare un percorso non asfaltato su pista. Dopo un po’ di kilometri, colpa del vento che si è fatto più forte, colpa del sole che dietro le nuvole e il vento è debole e ormai tramonta, sale a chi il panico a chi l’adrenalina a mille, anche perché iniziamo a correre…Su sabbia…E di un hotel…Nessuna traccia! Ci troviamo ai piedi del deserto, con le prime minidune di sabbia; seguiamo una pista, poi un’altra, proiettati verso ombre lontane che speriamo siano hotel, ma sono solo supposizioni. Incontriamo per caso una jeep, ci vede in difficoltà (essendo andati fuori pista, ma con la sabbia e il vento va a capire quale é la pista giusta!) e ci dice dove direzionarci per trovare un alloggio! Speriamo e, tra l’entusiasmo e l’ansia, andiamo verso il…Nulla! Arriviamo nei pressi di Merzouga all’albergo “Kasbah Derkaoua Oasis” e per quella notte (ma non la successiva) ci sono camere libere! Anche questa volta la fortuna è stata con noi! Ci sistemiamo in questa kasbah hotel stupendo che sembra un villaggio tenebroso, per il rumore forte del vento, con mura in paglia e argilla, la piscina, inutilizzata, nessun turista in giro (a cena solo due coppie!) e un cane rinsecchito spaventoso! Eravamo davvero in un altro mondo, in culo al mondo! 😀 Cena a base di involtino fritto, vitello e mele cotte.
Serata rilassante nella sala dei tappeti, fumando narghilet alla menta, suonando tamburelli (o meglio, facendo casino!) e bevendo tè alla menta.
Mercoledì 18/10/2006: Colazione in albergo “Kasbah Derkaoua Oasis” con pane, ciambella, pane fritto marocchino con miele e marmellata! Speriamo nel bel tempo, visto che ci attende l’escursione nel deserto nelle alte dune rosse…Ma niente, sembra ancora un hotel fantasma dove domina il vento, il cielo grigio, i rumori sinistri e gli scricchiolii causati dal vento. Pochi kilometri dopo la partenza, nei pressi di Rissani, ci fermiamo a chiedere informazioni per Merzouga all’ “hombre del deserto” del bazar dei fossili in mezzo alla distesa arida del deserto secco. Si conclude che Assan è meglio venga con noi, troppo difficile riconoscere la strada da percorrere sulla base delle piste lasciate da altre jeep passate in precedenza, con il rischio di perderci davvero! Roberto guida ma, dopo essersi insabbiato nelle prime bassissime dune di sabbia, lascia il comando ad Assan che ci insegna come andare a zig zag senza arenarci. Incontriamo dromedari selvatici al pascolo tra sterpaglie, insegne e indicazioni nel nulla, verso il nulla, ci fermiamo a cercare per terra i fossili di 370 milioni di anni fa e arriviamo a Merzouga, ai piedi delle bellissime, rosse, altissime, dune di Erg Chebbi del Sahara. Arriviamo alle 13 circa al “Ksar Yasmina” dove Silvia e Romina riposano in camera mentre Roberto, Filo e Assan vanno al paesino di Merzouga, città spettrale, dove comprano i turbanti che si useranno per addentrarci nel deserto e coprirci il volto dalla sabbia alzata dal vento! Ore 17 partenza per l’escursione nel deserto, bivacco notturno e rientro la mattina successiva. Emozione alle stelle, sarà per l’atmosfera inquietante (vento, sabbia, turbanti che ci lasciano liberi solo gli occhi…), sarà per le dune di sabbia e il nulla che ci aspetta…Ma siamo eccitati ed emozionati! Partiamo a dorso di dromedari guidati a piedi da un berbero di 21 anni, Salim, insieme a una coppia americana. Per fare le foto Silvia crea un sacchetto per la macchina fotografica, visto che potrebbe rovinarsi con la sabbia. Si assiste al tramonto un po’ fiacco per la scarsità di luce e si arriva con un buio quasi completo al campo tendato ai piedi di altissime dune! Noi 4 siamo nella tenda principale, i letti sono tanti tappetini piattissimi a terra, mentre le coperte sono le “selle”, ossia quelle su cui eravamo seduti sul dromedario! Al buio completo, tra risate generali ed eccitazione, facciamo “i letti”, avendo portato dietro lenzuola per rendere più igienico il contatto con le coperte “cammellate”. A lavoro completato, arriva Salim ad accenderci una luce…E vede le tende come nuove, con le lenzuola come in un hotel…Non crede ai suoi occhi! Nella nostra tenda principale tutti assieme si beve il thè, si chiacchiera, si ascolta la musica del tamburo di Salim canticchiando, o meglio, verseggiando suoni strani, per finire si cena per terra attorno a un piccolissimo e bassissimo tavolino su cui c’è il piatto unico, lo Tajine, uno spezzatino di carne, patate, carote, piselli e pane (ai nostri piedi!), tutto a cui attingere con le posate o … le mani! Passiamo la notte tanto attesa, nella tenda berbera in mezzo al deserto, sotto un cielo stellato mozzafiato, un silenzio totale rotto dal rumore del vento che fa scricchiolare le strutture in legno della tenda (reggerà?), e che fischia tra i tessuti di lana, e il rumore dei dromedari che russano e girovagano. Da non dimenticare il miagolio di un gattino nomade che si intrufola nel buio della tenda!
Giovedì 19/10/2006: Ore 04 circa sveglia, salita nell’alta duna alle spalle del campo tendato per aspettare la salita del sole e lo spettacolo dell’alba, iniziato alle 5,30, con sole sopra le dune alle ore 6 circa. Bellissimo, grazie anche al cielo limpido e alla bella giornata di oggi! L’aria freddina del risveglio fa presto a diventar piacevolmente calda.
Ritorno nel deserto verso l’hotel. Il ritorno è fantastico: il cielo azzurro, le dune dal dorato al rosso, la lenta ma sicura camminata del dromedario sulle creste delle dune, i giochi di luci e ombre, le forme e le creste delle dune quasi irreali create dal vento. Rientro in hotel, doccia a turni nell’unica camera riservataci. Preparativi e partenza verso Rissani, dove visitiamo il mercatino locale; compriamo ceste di foglie di palme lavorate a mano e ci diamo alle contrattazioni per l’acquisto di braccialetti d’argento, con carta e penna, troppo forte, ci sembrava di giocare ma per loro è realtà! Ci troviamo poi tra vendite di pecore, capre, asini, tacchini, polli, verdura, frutta, ad esecuzioni sulle strade di piccioni (proprio vicino alla nostra auto) e nel loro vero parcheggio… di asini! Partenza per Erfoud, sosta a Maadid per foto tra i palmeti dell’Oasis du Ziz. Pranzo a Tinejdad a base di spiedini di vitello in un risto-bar.
Arrivo a Tinerhir alle 16.30 con sosta e pernottamento all’hotel “Kasbah Tomboctou”, una vecchia kasbah ristrutturata. Cena in hotel a base di Tajine e pollo in salsa di fagioli e cipolle con verdure e patate fritte.
Venerdì 20/10/2006: Partenza per la visita della Gola del Todra, in fondo a una valle disseminata di palmeti e villaggi berberi. La gola, da cui fuoriesce un fiumiciattolo, è una fenditura nell’altopiano che divide l’Alto Atlante dal Jebel Sarhro e raggiunge, nel suo punto più stretto, 300 mt. Di altezza. Da qui si risale verso lo sperduto paesino di Tamtattouchte; durante tutto il tragitto, schiere di bambini ci “salutano” per fermarci e chiederci tutto quello che potevamo offrirgli, fogli, penne, colori…Anche acqua! Ritorno in valle e visita della vicina Gola del Dadès, attraverso palmeti, kasbah, ksar e fantastiche formazioni rocciose. La strada si addentra nel canyon principale con una serie di tornanti in salita e poi ritorna pianeggiante, lasciando davanti ai nostri occhi un paesaggio bellissimo. Pranzo con veduta in un bar, con spiedini gialli al curry e risotto di Romina … alle 4 spezie, visto che le piace tanto! Ridiscesa e direzione per Skoura, dove si fa salire a bordo il marocchino più tipico avuto come guida (vestito azzurro tipico e turbante incluso!). Con lui ci addentriamo nel palmeto tra viuzze passando davanti le case della gente, fino ad arrivare alla visita di due kasbah, la Kasbah Ait Ben Moro (dove hanno girato il film “Il tè nel deserto) e la sperduta Kasbah Ait Abou, con orto e giardino esterno; senza la guida non avremmo mai scoperto questo tranquillo e bel posto! Salutiamo la guida (dopo aver aspettato che salutasse un amico e comprasse… dell’erba!!! ) e ci dirigiamo per Ouarzazate. Arrivo a sera all’hotel “Perle du Sud”, cena con filetto al pepe verde e penne alla bolognese (magari!).
Sabato 21/10/2006: Mattina a Ouarzazate con visita della Kasbah Taourirt, antica residenza del Pascià Glaoui, vicino gli sudios cinematografici italiani “Andromeda” e americani “Atlas Corporation”. E’ un complesso di edifici a più piani di fango e terra cruda affiancate da torri merlate, è possibile visitare l’interno con la camera della favorita con stucchi e soffitti in legno di cedro.
Partenza per la Kasbah Ait Benahaddou, la più esotica e famosa della regione dell’Atlante, costruita nel XII sec. Su un’antica via carovaniera che collegava Marrakech al sud; è stata set cinematografico per ben 20 film, tra cui Lawrence d’Arabia, Gesù di Nazareth e il Gladiatore. Con la guida Abdou, un vecchietto di quasi ottant’anni, arzillo e un po’ gasato per aver fatto comparse in tanti film, entriamo a visitare la kasbah dall’ingresso laterale, per non farci pagare il biglietto d’ingresso! Si percorrono vincoli lungo i quali ci sono negozietti, da cui compriamo souvenir e Silvia “baratta” due Winnie The Pooh (per loro assolutamente nuovi e ironici!) con dei sassi colorati…Chi ci ha guadagnato? Mah, probabilmente loro! Nel pomeriggio viaggio in direzione di Marrakech, attraversando il passo di Tizi-n-Tichka ad una altitudine di 2.260 m., il cui nome significa “Passo dei pascoli”, attraverso splendide foreste di pini, ginepri e lecci. Arrivo alle 16 circa, un po’ spaesati, passando dai precedenti villaggi di montagna a una città caotica dove è difficile orientarsi. La città è denominata “la perla del sud’’, capitale imperiale nell’XI secolo i cui monumenti, riccamente ornati di fini stucchi, mosaici e marmi, testimoniano la ricchezza del passato di questa città. La città vecchia, la medina, è racchiusa da possenti mura color ocra che risaltano sullo sfondo della catena montuosa dell’Atlante e spiccano tra il verde lussureggiante dei palmeti.
Ci facciamo aiutare da una “guida” improvvisata in motorino, ma ci fa percorrere varie volte la stessa strada attorno alle mura della medina. Ci fermiamo e contattiamo telefonicamente l’hotel, parcheggiamo e, dopo aver aspettato un dipendente del Riad dove alloggeremo, con valigie in mano ci addentriamo nella vita caotica, sporca, ordinata e disordinata assieme, della Medina! Arrivo al “Dar Laaziza Riad”, bellissimo riad tipico marocchino, con camere arredate con gusto, con terrazzi e cortile interni. Un posto tranquillo in una realtà, oltre le sue mura, caotica! Cena al “Ksar El Hamra”, un ristorante tipico, all’interno delle mura della medina, a base di couscous e altre squisitezze portate in tanti piattini, con musica marocchina e spettacolo della danza del ventre. Passeggiata per la piazza principale Djemaa el-Fna, la piazza più conosciuta del Maghreb.
Domenica 22/10/2006: Colazione nella terrazza del Riad. Alle 10.45 inizio visita guidata (guida ufficiale d’obbligo nelle grandi città!) nei souq della medina. Visitiamo la Medersa di Ali ben Youssef, antica scuola coranica con moschea non accessibile ai non mussulmani. Pranzo nel terrazzo del bar con veduta sulla piazza Djemaa el-Fna.
Pomeriggio in giro per i souq tra tante bancarelle di tutto e di più, tra frutta, verdura, spezie ordinatissime, tessuti, carni appese di ogni genere, lampade, argenteria, ecc… Con veduta del minareto della Koutoubia, giro per la piazza Djemaa el-Fna, dove si incontrano venditori d’acqua, artisti d’hennè, incantatori di serpenti, scimmiette ammaestrate da spettacolo, racconta storie e giocolieri vari.
La piazza si anima la sera dopo il tramonto, soprattutto in questo periodo di Ramadan, quando la piazza si riempie di chioschi di succhi di arancia, di carne cotta e cibo vario all’aperto che creano nuvole di fumo su tutta la piazza.
Cena al “Dar Laaziza Riad”, un po’ misera per la spesa sostenuta, calamari al pomodoro e fette di arance, con una spolveratina di immancabile “quattro spezie”!
Lunedi 23/10/2006: Colazione al “Dar Laaziza Riad”. A sud della medina c’è il quartiere reale. Visitiamo le Tombe Saudite, le cui tombe sono luoghi di sepoltura dei principi sauditi, in particolar modo Ahmed al-Mansour; il mausoleo è diviso in tre sale, la principale è la Sala delle Dodici Colonne. Visita del Palais el-Badi, costruito per volere di Ahmed al-Mansour dal 1578 al 1602. Quello che si vede è una parte dell’originale, visto che i palazzi reali e gli appartamenti fanno parte del Palazzo Reale Dar el-Makhzen. Tanti nidi di cicogne sulle sue mura attirano l’attenzione dei turisti più del sito stesso! Entriamo poi nel quartiere ebraico, alla Mellah, dove compriamo bellissime lampade direttamente nei laboratori di lavorazione, a prezzi nettamente inferiori della medina! Pranzo all’”Arcadia”, locale con terrazza panoramica sopra la piazza Djemaa el-Fna, a base di pollo alla griglia e brachette di pollo.
Nel pomeriggio ultimi giri e acquisti tra i souq della medina; rientro in riad per tè alla mente e riposo. Cena al “Dar Essalam”, un locale tipico all’interno delle mura della medina, con menù fisso a base di piattini tipici (lenticchie, patate, pomodoro dolce, melanzane, rape, carote), zuppa di legumi, pollo al limone e olive, couscous alle verdure, uva, melagrana e immancabile tè alla menta con biscotti. Passeggiata per la piazza Djemaa el-Fna, piena di gente essendo anche l’ultimo giorno di Ramadan; la gente compra abiti nuovi, cibo e altro per il giorno di festa che si terrà domani!
Martedì 24/10/2006: Colazione al “Dar Laaziza Riad”.
Visita in mattinata ai Jardin Majorelle, nel quartiere della Ville Nouvelle, creati dal pittore francese Jacques Majorelle che vi soggiornò dal 1922 al 1962.
In mezzo a cactus enormi, bambù e tante altre piante, si erge una villa blu scuro, oggi sede del museo, che ospita una collezione marocchina, peccato chiusa momentaneamente al pubblico.
Visita del Jardin Mènara, circondato da giardini di uliveti, dove al centro c’è una grande vasca su cui si affaccia un padiglione del 1869, in passato adibito all’uso esclusivo di sultani e ministri.
Pranzo al Mc’Donalds e partenza per Casablanca. Arrivo dopo 2 ore di auto, oltre alla multa di 40euro per eccesso di velocità, fatta con autovelox (nelle strade principali abbiamo incontrato molte pattuglie!).
Pernottamento al Best Western Hotel Toubkal***. Cena in uno squallido ristorante davanti all’hotel, con riso bianco e filetto alla griglia.
Mercoledì 25/10/2006: Ore 08 partenza dall’hotel, direzione aeroporto Mohammed V di Casablanca. Volo delle 10.55 posticipato, per cui: Voli: ore 12.30 Casablanca – Madrid ore 15.40 locale (durata 1h.10min.) Per il posticipo del volo di partenza a Casablanca, il ritardo dell’arrivo a Madrid ci impone una corsa galattica per imbarcarci nel volo per Bologna, ma arrivati al Gate ci bloccano per overbooking, i nostri posti sono già stati assegnati, seppur siamo arrivati puntuali di 5 minuti! ore 22.15 Madrid – Bologna ore 01.30 circa.
OUREVOIR MAROCCO, TERRA ROSSA E … SPEZIATA!
SILVIA ROBERTO ROMINA FILIPPO