Marocco on the road con la nostra bimba di due anni

Marrakech, Ouarzazate, Zagora, Tamegroute
Scritto da: iustiust
marocco on the road con la nostra bimba di due anni
Partenza il: 13/09/2011
Ritorno il: 20/10/2011
Viaggiatori: 2+1
Spesa: 1000 €
13 ottobre Partenza da Milano (9.00) Marrakech (11.00 ora locale) con volo Easy jet, ore 17.00 con bus Supratour partenza per Essaouira (arrivo 20.00); 14 ottobre Essaouira 15 ottobre con Sopratour partenza Ouarzazate (7 ore); 15 ottobre Ouarzazate; 16 ottobre Ouarzazate-Zagora-Tamegroute; 17 ottobre kasbah ait benhaddou e partenza per Marrakech; 18-19 ottobre Marrakech

13 ottobre

Finalmente ci siamo dopo aver aspettato tanto, dopo aver prenotato con largo anticipo il volo e gli alberghi e aver preso contatto con gli albergatori e organizzato mentalmente il nostro tour fai da te, siamo pronti a salire sull’aereo, la nostra bimba di due anni è più entusiasta di noi, io e Luca con lo zaino in spalla attendiamo il check in. Dopo un volo abbastanza veloce, atterriamo in orario a Marrakech alle 11.00 ora locale, dopo i primi minuti di adattamento decidiamo di prender un taxi e farci accompagnare alla stazione degli autobus Sopratour per prendere i biglietti per Essouira, scopriamo che il primo pullman disponibile sarebbe partito alle 17… Riempire 4 ore! così decidiamo di riposarci e rilassarci, leggendo e giocando un po’ con Margherita in uno bellissimo giardino pubblico lì vicino, sembra tutto tranne che essere in una città del Marocco, così come me la raffiguravo dal mio soggiorno mentre leggevo articoli di giornale, il giardino e’ ricco di fiori, di ulivi, seduti su una panchina osserviamo le persone che passeggiano, ragazzi con gli zaini appena terminata scuola, mi immergo nella quotidianità di un giovedì di ottobre qualunque. Prima di andare alla stazione dei bus passiamo davanti ad una nuovissima stazione dei treni (rimango sconvolta dalla pulizia e dalla assenza di personaggi bizzarri…ma siamo veramente un paese del terzo mondo mahh). Finalmente parte il pullman, è pieno, prendiamo tre biglietti, anche per Margherita per stare più comodi (7 euro a testa). Abbiamo deciso di utilizzare i pullman per poter godere del paesaggio e per non innervosirci inutilmente alla guida di una vettura non nostra in un paese che non conosciamo. Arriviamo a Essaouira dopo tre ore di viaggio e una pausa in un autogrill. Un ometto del nostro riad ci viene a prendere con un carretto per portare i nostri zaini. Il nostro riad si trovava all’interno della Medina, in effetti un po’ complicato da trovare alle 20:00 ,ormai buio. Ci accoglie la proprietaria, una donna francese, e dopo averci mostrato la stanza ci offre un ottimo the sulla terrazza dove possiamo godere della bellissima vista. Il riad è accogliente, poche stanze (4), molto caratteristico. Decidiamo di andare a mangiare , ci consiglia, un piccolo ristorantino, gestito da un italiano che si è trasferito da Roma lì circa vent’anni fa… stanchi e affamati accettiamo il consiglio, troviamo una piccola canti netta adattata a ristorantino con tre tavolini ( di numero)… mangiato benissimo e speso poco… alle 21.30 siamo già a dormire.

14 ottobre

Sveglia alle 7:00 italiane, quindi alle 6:00 marocchine, pazienza, ci vestiamo e facciamo un giretto prima di colazione per capire com’è Essaouira, una cittadina carinissima sul mare, anzi sull’Oceano Atlantico, fondata dai portoghesi, si nota subito,una spiaggia infinita e una bellissima fortezza a picco sulle scogliere. Dopo la colazione sulla terrazza del riad, siamo pronti per visitare la Medina. Passiamo tutta la giornata a vagare per le stradine suggestive ed assaporare la vita marocchina, ne siamo rapiti e soprattutto a scoprire l’artigianato locale. La sera una cena al ristorantino e poi a dormire, l’unico bus ancora disponibile parte alle 6:10 del mattino, e ci aspetto un lungo viaggio verso Ouarzazate.

15 ottobre

Saliamo sul pullman, ignari delle 7 ore che ci dividono Ouarzazate e pieni di entusiasmo. Il paesaggio un po’ offuscato dalla nebbia ci conquista come all’andata. Arriviamo a Marrakech, alle 8.30, un cambio veloce di pullman ed eccoci a intraprendere sette ore di curve e controcurve, il paesaggio cambia di continuo, da quasi dolce di Essaouira, un po’arido di Marrakech, diventa aspro e duro, roccioso. Nel pullman ci sono pochi studenti universitari che rientrano a casa e qualche coppia, tutti rigorosamente con il portatile acceso. Arriviamo quasi a 2000metri di altitudine (dato sfuggitomi) per poi riscendere, i paesi si susseguono, poche case e molta natura. Margherita è affascinata e continua a indicarmi con il dito una capra piuttosto che una persona che cammina piuttosto che un grande camion che incrociamo. il viaggio più lungo e impegnativo per il mio stomaco che io abbia fatto. Lo rifarei? Si ma forse non con l’autista che guidava il sopratour. Arriviamo a Ouarzazate alle 13:00, non sappiamo dove si trovi il nostro riad, al momento mi basta scendere. Alla fermata, troviamo parecchi ragazzi che ci vogliono trovare una macchina a noleggio o una stanza in un hotel. Chiediamo se conoscono il nostro riad, un po’ seccati dal fatto che abbiamo già un posto dove alloggiare e che abbiamo già organizzato le escursioni nel deserto dall’Italia, ci accompagnano , a piedi, da Rita. Anche in questo caso il nostro riad nella zona vecchia e un po’ malfamata della città( cosa di cui non ci siamo accorti finché non ce l’hanno fatto notare). Ouarzazate è famosa per gli studi cinematografici e diciamo che la sua espansione immobiliare è relazionata al grosso incremento di film girati in questa zona. Veniamo accolti da una ragazza portoghese, che vive nel riad, e dal fratello e ci fanno entrare a casa loro, ci offrono del the e ci accolgono come amici. Un riad pieno di colori,di profumi, spicca una vasca piena di pourporie di rosa essiccata. La nostra stanza è come me la immaginavo, piena di tappeti e lampade, pulitissima. Ci rilassiamo e poi esploriamo questa città, troppo moderna per i miei gusti, ma di contro non ho mai incontrato tante persone così gentili e premurose verso degli stranieri, tutti sempre con il sorriso, soprattutto per la nostra bimba. Prima di cena, Rita ci presenta la nostra guida, Yosef, il giorno dopo trascorreremo tutto il giorno con lui. Alle 9.00 ci aspetta con la jeep davanti al riad, è un uomo berbero, un coetaneo che parla bene l’italiano, nasce subito un ottimo affiatamento. Abbiamo visitato le valli del Dhra per poi dirigerci verso Zagora, la porta del deserto, abbiamo passeggiato sulle dune di sabbia; da veri turisti non poteva mancare la foto sotto il cartello “52 giorni di cammello per Timbuctu”, e poi a Tamegroute per la visita ad una cooperativa locale dove moltissimi abitanti lavorano, creano, decorano e vendono ceramiche. Non poteva mancare una sosta alla bibloteca coranica. Alle 20.00 abbiamo fatto ritorno in albergo per la cena, stanchi ma ancora elettrizzati e senza parole, un abbraccio e una promessa di rincontrare Yosef in un altro viaggio nel suo Marocco. Lo continuiamo a ricordare come un fratello e un zio per Margherita.

16 ottobre

Alla mattina abbiamo visitato la kasbah ait benhaddou e al ritorno ci aspettavano gli zaini pronti e il supratour per Marrakech, con la lacrima agli occhi, abbiamo salutato Rita e il fratello e ci siamo avviati alla fermata del bus. Le ore che trascorro in pullman sono per me troppo offuscate, sono state difficilissime per il mio stomaco, consiglio di attrezzarsi con tutte le medicine antinausea che potete trovare. Ricordo solo di essermi messa a piangere dalla felicità quando siamo arrivati alla stazione di Marrakech. Dopo un po’ di difficoltà di comunicazione ci vengono a prendere e ci portano al nostro riad (attenzione ci sono due stazioni supratour a Marrakech).

17 ottobre

Mi rendo conto di aver scelto un altro riad in una zona vecchia e popolare e non turistica, 10 minuti dalla Medina, ma poco frequentata dagli stranieri, ne gioisco e capisco anche perché i prezzi sono così convenienti ma con un’ alta qualità nei servizi. La prima cosa che ci dice il proprietario del riad è che per non perderci dobbiamo contare i muri…” muro, muro,muro e poi a destra”, ci troviamo in uno dei tanti vicoletti ed è facile perdere l’orientamento. Dopo la abbondante colazione (una costante dei nostri riad) abbiamo iniziato a scoprire questa bellissima complicata città. Odori colori ti invadono i sensi, arrivando dal sud del Marocco, placido onesto e lavoratore,scontrarmi con la caoticità e la sfrontatezza di marrakech è stato inizialmente scioccante, ma poi ce ne siamo Innamorati. Abbiamo passeggiato in lungo e largo per tutto il 18 e 19 ottobre… ..non si può descriverla ma solo viverla…

Ps: la nostra bimba ha mangiato, dormito, camminato, corso, viaggiato senza nessun tipo di problema… sembra che il Marocco ami i bambini e siano molto disponibili…

Il 20 ottobre facciamo rientro in Italia con Easy jet

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Marocco on the road noi e la nostra bimba di 2 anni



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