Marocco on the road 2

Un viaggio di dieci giorni (e duemila chilometri)
Scritto da: elisareds82
marocco on the road 2
Partenza il: 10/03/2012
Ritorno il: 20/03/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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10 marzo 2012

Il nostro viaggio inizia da Pisa direzione Marrakech! Appena arrivati prendiamo la nostra macchina prenotata dall’Italia con Autoescape (250 € per 7 giorni). Usciti dall’aeroporto facciamo benzina e arriva subito unafregatura, infatti il benzinaio dopo aver finto di mettere 100 dhr (circa 10 €) di carburante ci fa cambiare pompa con la scusa di aver problemi con l’erogazione, così al conto della seconda pompa si aggiungono i 100 dhm. Abbiamo il forte sospetto di essere stati raggirati, ma non siamo stati tanto, quindi onde evitare problemi il primo giorno di vacanza, paghiamo e basta. Al secondo pieno però il nostro sospetto viene confermato dalla differenza di prezzo… va be’ il mondo è pieno di furbi, ma buttate sempre un occhio a ciò che accade intorno a voi, soprattutto nei posti turistici (buona regola che vale ovunque nel mondo).

Il nostro viaggio prosegue in direzione Ait Benhaddou, una kasbah ristrutturata e usata come set cinematografico per molti film holliwoodiani. Il posto è carino ma certo non è il vero marocco al quale siamo interessati. In serata riusciamo ad arrivare a Ouarzazate, cittadina senza niente di particolare, ma molto accogliente. C’è da dire che per arrivare fin qua, abbiamo attraversato i monti dell’atlante, cosparsi di villaggi berberi completamente costruiti in fango in cui l’unico edificio struccato è la moschea, ma con un gran fiorire di parabole sui tetti, un curioso contrasto. Purtroppo abbiamo modo di notare la condizione delle donne, le uniche che lavorano portando sulla schiena fascini di legna, erba per le loro bestie oppure acqua, mentre gli uomini li trovi comodamente sdraiati all’ombra a fumare…

11 marzo 2012

La mattina di buon’ora ripartiamo con destinazione Merzouga. La prima tappa è l’oasi di Skoura, proseguiamo per la gola del todra, luogo suggestivo assolutamente da visitare, poi ci fermiamo per un giro a Rissani, ultimo avamposto prima del deserto e qui inizio a sentirmi osservata perché qui tutte le donne sono completamente coperte dal velo. Devo dire che nessuno è stato sgarbato, ma nonostante non fossi l’unica turista, tutti ( sia uomini che donne) si soffermavano a guardare il mio viso scoperto. Finalmente arriviamo alla meta, cena in albergo e a dormire.

12 marzo 2012

Oggi ci aspetta l’escursione nel deserto! Prima però andiamo a toccare con mano le dune a due passi dall’albergo e incontriamo 2 ragazzini che vendono oggetti in pietra fossile… non riusciamo proprio a rimanere insensibile ai loro volti… ci parlano delle loro famiglie che lavorano per il turismo, sottopagati (lì non c’è altro) e che anche loro cercano di contribuire… così compriamo 2 posacenere… A bordo di due dromedari portati a corda dalla nostra guida, in circa due ore e mezzo arriviamo al campo attrezzato nel deserto, dove ci aspetta il pranzo e l’immancabile the. Facciamo un giro sulle dune circostanti e ci riposiamo al caldo sole del deserto, solo durante il ritorno mi rendo conto che il sole brucia, ma ormai è tardi… risultato, la sera sono rossa come un peperone in tutte le estremità scoperte, nocche delle mani comprese… bene, così imparo… l’esperienza nel deserto però non ha avuto la poesia che mi aspettavo… tutto un po’ troppo finto, solo per turisti…

13 marzo 2012

Riprendiamo la nostra macchina e ci dirigiamo verso ovest la giornata passa in macchina, attraversiamo zone di deserti rocciosi dai colori indescrivibili, in tutta mattinata non incontriamo nessuna macchina, sembra di essere su un altro pianeta, poi raggiungiamo la valle del Draa, arrivati a Zagora pranziamo e facciamo un giro a piedi… la città non offre niente, ripartiamo e ci fermiamo a Agdz per la notte. Agdz è una piccola cittadina all’ombra di un monte a forma di tajiniera, qui incontriamo un personaggio singolare, ha un negozio di argenteria e attira la nostra attenzione con la scusa di una sua futura visita in italia a La spezia con un gruppo folcloristico di cui fa parte… ci sembra un modo per accalappiaci, comunque gli disegniamo la cartina dell’italia e indichiamo La spezia e ci offre un bel the berbero, che facciamo veramente fatica a rifiutare, ma alla fine riusciamo a uscire con la promessa di ritornare cosa che non faremo. Il giorno dopo lo vediamo spuntare ancora al mercato e ci chiede se abbiamo medicinale da barattare con lui… ma i pochi che ho a me servono… quindi nessun affare.

14 marzo 2012

La prossima tappa è Agadir, attraversiamo colline punteggiate di piante di argan, un arbusto spinoso che produce un frutto con cui viene prodotto un olio usato sia per l’alimentazione che per il cosmesi. Incontriamo anche le famose capre arrampicate sulle piante di argan, veramente ottime equilibriste! Agadir è una cittadina di mare molto occidentalizzata, se vogliamo fare un paragone è la rimini marocchina. Comunque, la spiaggia è molto spaziosa e nonostante l’oceano non è tra i posti più ventosi, a marzo però non è tempo da mare!

15 marzo 2012

La mattina facciamo un giretto al porto, che me ha sempre un fascino particolare e al souk. Qui subito ci accoglie una guida autorizzata (con tanto di tesserino) che dice di volerci solo accompagnare senza volere niente in cambio, in effetti si rivela così, ma i nostri acquisti sono stati sicuramente più cari, visto che lui ci ha accompagnato (in base a cio’ a cui eravamo interessati) da “suoi amici”. Continuiamo in direzione Essaouira. Seguiamo la costa e ci fermiamo a Taghazout, paesino sul mare pieno si surfisti e dall’atmosfera da figli dei fiori, veramente molto carino! La spiaggia è uno spicchio di sabbia incorniciato da casette bianche e rosa con infissi blu e tante barche a remi anch’esse blu, in serata arriviamo.

16 marzo 2012

Essaoiura è sicuramente una tappa da non perdere! Il porto è il cuore pulsante di questo villaggio fortificato sul mare, il forte vento costante durante tutto l’anno tiene lontano il turismo di massa e fa sì che Essaouira mantenga tutto il suo fascino autentico. Abbiamo passato ore a gironzolare nel porto tra le caratteristiche barche blu e i pescatore che puliscono il pesce tra centinaia di gabbiani snervanti…Il tempo sembra essersi fermato, la vita scorre come un secolo fa, la gente è tranquilla e cani e gatti convivono pacificamente nel porto. La cittadina è molto carina, si respira la vera vita marocchina, con le strade un po’ polverose e i contadini che portano i loro prodotti al mercato dai campi con piccoli carretti. Abbiamo solo un rammarico, poterci fermare così poco. Dopo un buon pasto ai banchetti del porto che prima ti fanno scegliere e poi grigliano il pesce sotto i nostri occhi, partiamo alla volta di marrakesh. Riconsegniamo la nostra macchina all’aeroporto e prendiamo l taxi per arrivare in citta’. Subito abbiamo difficoltà con le trattative e dopo alcune discussioni, contrattiamo un prezzo per essere portati davanti all’albergo… il nostro albergo (prenotato su internet) è a pochi passi dalla piazza Djamaa el fna, quindi nel centro della medina. Col senno di poi, mai prendere un albergo in centro, troppi disagi rispetto ai benefici, in fondo Marrakesh non è così grande e a piedi si può arrivare ovunque. Il nostro tassista ci scarica all’ingresso della medina, ci dà due indicazioni generiche su come arrivare all’albergo e ci lascia lì, noi ignari di cosa ci aspettava, ci siamo inoltrati spavaldamente… subito ci ha accalappiato un ragazzo vestito di tutte le marche occidentali possibili e appena ci rendiamo conto che non avremo mai trovato l’albergo da soli, ci facciamo accompagnare per la modica cifra di 20 euro…(ovviamente chiesti dopo e con una certe prepotenza) è stata un’esperienza molto sgradevole.

17/20 marzo 2012

Gli ultimi 3 giorni (decisamente troppi) li abbiamo dedicati a marrakesh. Forse mi aspettavo molto, ma sono rimasta delusa da questa città! C’è decisamente troppa gente spenna turisti, che vive di piccoli espedienti e ricatti, inoltre ho notato una certa maleducazione diffusa e l’insulto facile verso gli italiani. La mia conclusione è le persone peggiori si accumulano nei luoghi turistici e aspettano i polli, ci sono sicuramente tantissime brave persone, ma la faccia che viene mostrata ai visitatori è la peggiore che hanno! Abbiamo visitato tutte le attrattive principali e niente mi ha colpito particolarmente, i tre giorni trascorsi sono stati lenti e noiosi.

Conclusioni: il Marocco è un Paese pieno di forti contrasti, arretrato su certi fronti ma con la volontà di migliorare. I luoghi più frequentati dal turismo stanno perdendo il loro fascino, ma a cercare bene la quotidianità emerge ovunque! È stato un viaggio interessante, stancante, pieno di colori e odori, sapori e volti avvolte sorridenti a molte infastiditi. Noi abbiamo cercato di passare, cogliere l’essenza dei luoghi senza mancare di rispetto a niente e nessuno, come dovrebbe fare ogni buon viaggiatore che si rispetti!

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2000 km in marocco



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