Marocco e deserto dell’Erg Chebbi nel cuore!

Due ragazze in uno splendido tour on the road alla scoperta del Marocco del Sud con partenza da Marrakech e destinazione le grandi dune rosse dell'Erg Chebbi
Scritto da: Monica Calzavara
marocco e deserto dell'erg chebbi nel cuore!
Partenza il: 13/08/2016
Ritorno il: 17/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Il mio primo diario ho deciso di dedicarlo ad un viaggio che sognavo da diversi anni, che mi ha regalato emozioni indescrivibili e mi ha vista tornare a casa carica di ricordi, immagini ed emozioni indimenticabili. In una parola: Marocco!

Purtroppo la scelta del periodo deve obbligatoriamente ricadere sul mese di agosto durante il quale, come è facile immaginare, le temperature in Marocco non sono proprio gradevoli! Ma cosa sarà mai un po’ di caldo in confronto a quello che ci aspetta…? Iniziano quindi i preparativi! L’idea di base era quella di fermarci un giorno a Marrakech per prendere un primo contatto con la magica atmosfera della città ed in particolare della famosa piazza Jemaa El Fna. Dal secondo giorno in poi volevamo iniziare un tour di quattro giorni che ci portasse a scoprire le meraviglie del Marocco del Sud che, a mio parere, culminano nelle splendide dune dell’Erg Chebbi.

Inizialmente pensiamo di noleggiare un auto, munirci di un buon navigatore e procedere autonomamente. Ma leggendo svariati diari dei Tpc e chiedendo consiglio ad amici e conoscenti che hanno già fatto questo tipo di esperienza decidiamo che è meglio affidarsi a chi il proprio Paese lo conosce bene (e soprattutto conosce bene le strade da percorrere!). Consultando alcuni siti internet abbiamo la fortuna di imbatterci nella pagina di “Adventure Morocco Tours” e conosciamo Alì, ragazzo di origini berbere che si dimostra fin dalle prime e-mail paziente, disponibile, serio ed affidabile. Dopo solo qualche e-mail decidiamo di affidarci completamente a lui e al tour di quattro giorni con partenza Marrakech e arrivo Fès che ci propone.

DAY 1: Marocco we are coming! (Marrakech)

Dopo una lunga ed interminabile notte all’aeroporto di Milano Malpensa partiamo con un volo Easyjet che atterra alle 8,25 all’aeroporto di Marrakech. Passati i controlli dei passaporti non ci sentiamo ancora pronte a litigare con i tassisti per il prezzo del viaggio; optiamo quindi per il bus (con tariffa fissa di € 3) che ci lascerà vicino Piazza Jemaa El Fna. Pochi passi e lo scenario è lo stesso che da mesi vediamo nelle foto, solo che stavolta lo stiamo vedendo con i nostri occhi: file di banchetti di venditori di spremute d’arancia che urlano per accaparrarsi il turista che si gira – anche solo per sbaglio – a guardarli, incantatori di serpenti, donne che ci rincorrono per decorare le nostre mani con l’henné, venditori d’acqua con i tipici vestiti rossi ed i cappelli a forma di campana tutti decorati… Che spettacolo! E non sapevamo che il meglio doveva ancora venire! Dopo il primo approccio con la piazza e con la gente locale che va e viene tutta indaffarata, decidiamo subito di immergerci (alias perderci!) nel souk dove rimaniamo affascinate dalla quantità di merci di ogni tipo che è possibile trovare nella miriade di piccoli negozi che compongono questi immensi mercati. Procediamo con la visita della splendida Medersa di Alì Ben Youssef, antica scuola coranica che colpisce per le particolari decorazioni a stucco e le grandi travi di cedro scolpito.

Dopo una sosta in cui ci concediamo il primo cous cous del viaggio, procediamo con la visita dei curatissimi Jardin Majorelle, un complesso di giardini progettati dall’omonimo artista francese, che ha altresì dato il nome al colore blu che caratterizza molti oggetti e strutture presenti all’interno del sito. E’ ora di cena e dopo una breve sosta al riad torniamo ad immergerci nell’atmosfera di Piazza Jemaa El Fna che, nel frattempo, ha subito un cambiamento radicale rispetto alla mattina: al centro della piazza si sono materializzati un numero indefinito di chioschetti che preparano e servono ogni tipo di cibo prevalentemente marocchino ma non solo. Inutile cercare di liberarsi da coloro che vorranno proporvi di mangiare al loro stand cercando di convincervi con qualche frase o pezzo di canzone italiane: non ce la farete! Noi abbiamo deciso di goderci lo spettacolo dall’alto della terrazza di un ristorante-caffè che si affaccia sulla piazza. La nube di fumo che si alza dai chioschetti e rende sfocata l’immagine del minareto della Koutoubia sullo sfondo, la folla di turisti e locali che si aggira in mezzo alla moltitudine di stands, la musica tipica e i vari venditori che nel frattempo hanno esposto la loro merce creano un’atmosfera che descrivere a parole è impossibile!! La notte è giovane.. ma noi siamo sfinite e salutiamo Jemaa El Fna per dedicarci al letto!

DAY 2: A spasso per l’Alto Atlante (Cascate di Ouzoud – Imi N’Fri – Alto Atlante – Ouarzazate)

Il giorno successivo inizia la vera avventura per cui siamo venute fin qui. Alle 8 Youssef – collaboratore di Alì – ci aspetta davanti la porta del nostro riad: prima tappa cascate di Ouzoud. Il tempo non è dei migliori, ogni tanto cade anche qualche goccia di pioggia, ma forse è meglio così visto che il tragitto per arrivare a godere dei vari punti panoramici sulle cascate è costituito da un numero interminabile di scalini pieni di gente che va e che viene. Probabilmente questa non è la stagione in cui le cascate sono più floride, ma riusciamo comunque a godere di una discreta vista. La guida ci aspetta per il pranzo in uno dei tanti ristorantini lì presenti: pranziamo insieme a lui ed assaggiamo il primo tajine. Da notare che in questi giorni tutti i ristorantini che ci vengono proposti dalle nostre guide sono locali tipici marocchini dove non c’è ombra di menù turistici… e neanche di turisti! Ripartiamo in direzione Ouarzazate e durante tragitto ci fermiamo alla riserva naturale di Imi N’Fri dove possiamo ammirare il ponte naturale di roccia e le stallatiti formatesi nel tempo tra le grandi pareti di roccia. Ritorniamo sulla nostra strada addentrandoci tra gli spettacolari scenari offerti dalla catena montuosa dell’Alto Atalnte costellata di piccoli villaggi berberi perfettamente mimetizzati tra le montagne: scopriamo che le case sono costruite proprio con i materiali ricavati dalle montagne stesse. Al nostro passaggio ragazzini di ogni età spuntano fuori da ogni parte e ci guardano come fossimo degli extraterrestri: in effetti non devono essere abituati a vedere molte macchine visto che per un numero imprecisato di chilometri non ne incrociamo nemmeno una! E’ una fortuna che l’autista abbia scelto per noi questo percorso completamente estraneo alla principale strada che collega Marrakech a Ouarzazate e pieno di zeppo di scenari mozzafiato che altrimenti non avremmo potuto ammirare. Arriviamo a Ouarzazate che sono quasi le 9; tempo di cenare nello splendido riad dove alloggeremo per questa seconda notte e crolliamo…

DAY 3: Il Gran Canyon marocchino! (Ait Ben Haddou – Valle delle Rose – Valle del Dadès – Gole del Todra)

Il terzo giorno inizia con un cambio di autista! Abbiamo il piacere di essere scarrozzate in giro dal boss in persona! L’autista ci aspetta fuori dal riad e si rivela subito un ottimo compagno di viaggio. Prima tappa lo splendido Ksar di Ait Ben Haddou, città fortificata che sorge lungo la rotta carovaniera che collega il Sahara marocchino con Marrakech. Con una guida ci addentriamo tra le kasbah che compongono questo meraviglioso sito ed è impossibile che la vista non rievochi almeno uno degli scenari dei numerosi film che vi sono stati girati. Nei dintorni vi sono infatti diversi musei del cinema, che però non visitiamo optando per proseguire nel nostro tragitto e visitare, su consiglio della nostra guida, lo Ksar Amredhil meno conosciuto di Ait Ben Haddou, ma non per questo meno impressionante nella sua bellezza. Certo, non prima di aver preso uno degli innumerevoli té alla menta che ci verranno offerti in questi giorni! Proseguiamo verso la valle delle rose dove sostiamo per pranzo. Non essendo stagione non possiamo godere alla vista delle distese di roseti fioriti… pazienza sarà per la prossima volta! Nel pomeriggio navighiamo in direzione Gole del Todra e anche oggi ci accorgiamo che intorno a noi, come il giorno precedente, non c’è anima viva: sembra che gli scenari mozzafiato offerti dalla valle del Boutaghrar siano lì solo per noi. E qui l’autista decide di farci uno dei regali più belli facendoci fare una sosta in mezzo a questo nulla incontaminato ad “ascoltare” il silenzio che regna sovrano. Inutile tentare di descrivere le emozioni che si provano…certe cose si possono solo vivere! Ripartiamo e poco dopo vediamo spuntare dal nulla un bimbo di circa 10 anni che si aggrappa alla nostra jeep e ci guida fino alla grotta in cui lui e la sua famiglia nomade vivono. Prendiamo un te insieme alla mamma e agli altri due fratelli e io mi innamoro del bimbo più piccolo e dei suoi occhi scuri enormi che si riempiono di gioia alla vista delle caramelle che gli regalo. Il sole sta tramontando e nel frattempo raggiungiamo un punto panoramico da cui ammiriamo la valle del Dades ed in particolare un immenso palmeto che spicca in mezzo a questo meraviglioso canyon. Arriviamo alle Gole del Todra che è già ora di cena, ma prima ci concediamo un primo assaggio di quest’altro meraviglioso canyon in cui ti senti piccolo piccolo rispetto all’immensità degli scenari che ti circondano. Dopo la cena ci rilassiamo nella terrazza del riad al chiaro di luna, sorseggiando l’immancabile tè alla menta e parlando con Alì e altri ragazzi della cultura e delle tradizioni locali che, probabilmente in quanto completamente diverse dalle nostre, ci affascinano molto. Come la sera precedente crolliamo a letto!!

DAY 4 Sahara (Erfoud, Rissani, Erg Chebbi)

La sveglia suona abbastanza presto ma l’emozione di sapere che la destinazione del giorno era il gran deserto di Erg Chebbi ci dà subito la carica. Dopo la colazione facciamo una passeggiata in un palmeto e sbuchiamo nel bel mezzo delle gole del Todra, proprio dove eravamo passate il giorno prima in auto. Il tempo di qualche foto e ripartiamo in direzione Rissani, paese natale di del nostro autista. Attraversiamo la città di Erfoud che ci dicono essere famosa per i numerosi fossili che vi sono stati ritrovati e per il tradizionale festival dei datteri che si tiene nel mese di ottobre. Durante il tragitto ci fermiamo a vedere com’è progettato e costruito uno dei sistemi di irrigazione per trasportare l’acqua nelle oasi. Il pranzo di oggi si rivela una vera sorpresa: il nostro autista ci ospita nella casa dei suoi genitori a Rissani e abbiamo modo, oltre che di conoscere la sua splendida famiglia, di assistere alla preparazione del cous cous e pranzare insieme a loro seduti per terra in salotto, come tradizione vuole. Dopo pranzo, a proposito di tradizioni, la giovane e simpaticissima Fatima ci propone di decorare le nostre mani con l’hennè. Inutile dire che saremo sempre grate all’autista per averci dato la possibilità di vivere qualche ora a stretto contatto con una famiglia berbera e prendere parte per qualche ora a queste scene di vita quotidiana.

Ripartiamo nel primo pomeriggio e dopo un breve tragitto, al di là di un’immensa distesa di sabbia nera, scorgiamo per la prima volta le immense dune rosse dell’Erg Chebbi. L’emozione si fa sentire tutta! Attraversiamo Merzouga, famoso paesetto situato ai piedi del deserto e raggiungiamo un riad in cui decidiamo di prenderci una pausa dal caldo che si fa sentire più dei giorni scorsi, rilassandoci qualche ora nella meravigliosa piscina con vista sulle montagne di sabbia rossa. Il gran momento è finalmente arrivato: l’appuntamento con i dromedari che ci avrebbero scortate fino al bivacco in cui avremo passato la notte era alle 19. Con il turbante in testa, come i veri berberi, saliamo in groppa ai nostri compagni di viaggio e iniziamo l’attraversata. Man mano che ci addentriamo nelle dune l’atmosfera è sempre più magica e ovattata e il sole che nel frattempo sta tramontando illumina il paesaggio che ci circonda di mille sfumature di rosso: restiamo a dir poco senza parole. Arriviamo all’accampamento che è già buio. Nell’attesa della cena ci viene offerto un té che prendiamo insieme alla coppia di ragazzi romagnoli con cui abbiamo condiviso l’attraversata condividendo i racconti dei giorni precedenti. Dopo cena l’autista e altri due ragazzi ci intrattengono prima con ulteriori racconti sulle tradizioni del loro popolo e poi con i loro tamburi facendoci ascoltare la tradizionale e bellissima musica berbera. La temperatura è molto gradevole e decidiamo di passare la notte fuori dalle tende. Purtroppo però sfortuna vuole che il cielo sia coperto e la miriade di stelle che speravamo di vedere sopra i nostri occhi rimane un sogno che ci promettiamo di realizzare alla prossima notte in mezzo alle dune… Inshallah! Ma non tutto è perduto: in certi momenti una splendida luna piena si fa spazio tra le nuvole illuminando l’infinita distesa di sabbia quasi come fosse giorno!

DAY 5: Arrivederci Erg Chebbi

La mattina successiva la sveglia suona presto e in noi è ancora viva la speranza di riuscire a vedere almeno il sole sorgere. Ma la sfortuna decide di perseguitarci fino all’ultimo! Così ripartiamo in sella ai dromedari e arriviamo al riad dove, dopo una doccia e la colazione, ci aspetta una lunga giornata di viaggio con destinazione Fès. Salutiamo le grandi dune di sabbia rossa dove lasciamo un pezzo di cuore con la promessa che prima o poi torneremo a riprendercelo!

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Cascate di Ouzoud

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I villaggi berberi dell'Alto Atlante

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Marrakech - Piazza Jemaa El Fna by night

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Il tramonto sulle dune dell'Erg Chebbi

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Accampamento

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Ait Ben Haddou

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La valle del Boutaghrar



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