Marocco Backpacker

Proviamo a dare dei consigli pratici e ad essere sintetici (dopotutto se leggete questo racconto sapete già che il Marocco è un luogo straordinario e cercate – come abbiamo fatto noi prima – delle informazioni su dove andare, dove dormire e come arrivarci). Dividiamo il racconto in parti: 1) breve riassunto del tragitto. 2) alcuni aspetti...
Scritto da: fratalleyrand
marocco backpacker
Partenza il: 17/03/2009
Ritorno il: 29/03/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Proviamo a dare dei consigli pratici e ad essere sintetici (dopotutto se leggete questo racconto sapete già che il Marocco è un luogo straordinario e cercate – come abbiamo fatto noi prima – delle informazioni su dove andare, dove dormire e come arrivarci).

Dividiamo il racconto in parti: 1) breve riassunto del tragitto.

2) alcuni aspetti generali per gli alberghi e i trasporti 3) racconto tappa per tappa del viaggio, descrivendo dove abbiamo dormito, mangiato e quali trasporti abbiamo utilizzato.

In alcuni casi ci fermiamo a raccontare la nostra esperienza personale (le persone incontrate, le contrattazioni) sperando che questa possa aiutare per comprendere alcuni aspetti particolari del Marocco e quanto diversi tra loro siano i luoghi che abbiamo attraversato.

1) Breve riassunto del tragitto.

Siamo in 2, la mia ragazza ed io. Arriviamo a Marrakesh in aereo. Siamo lì 3 giorni poi ci spostiamo in pullman verso Ouarzazate dove dormiamo una notte. Prendiamo un auto assieme a due tipi francesi ed una “guida” marocchina e giriamo assieme per tre giorni le gole del dades, todra e arriviamo a Merzouga (2 notti in tutto). Continuiamo poi da soli fino a Fes (con sosta a Er-Rachidia e notte in bus). 2 notti a Fes (con visita di un pomeriggio a Meknes). Arriviamo poi a Tangeri (1 notte) e prendiamo infine il traghetto che ci porta in Spagna (giusto per la cronaca: 2 giorni a Siviglia e uno a Granada).

Spese totali a testa (voli, trasporti, cibo, regali): 500-550 € a testa per 12 notti.

2) Aspetti generali ALBERGHI Di solito abbiamo preso una camera doppia con bagno e doccia con prezzi vari a seconda delle località (a Ouarzazate l’abbiamo pagata 120dh a notte, a Marrakesh in Riad abbiamo pagato 400dh a notte). Tranne che in un caso (Boulmalne du Dades), gli alberghi si sono rivelati all’altezza di ciò che cercavamo.

TRASPORTI Volo ANDATA Easyjet: Napoli-Malpensa (21€) + Malpensa-Marrakesh (23€) Volo RITORNO: Ryanair Granada-Orio al Serio (30€) + Orio al Serio-Roma (30€) In effetti a Malpensa e (soprattutto a Bergamo) sono piuttosto fiscali con i bagagli. Solo all’andata ce la siamo cavata senza costi in più. Arrivati all’aeroporto in Marocco riceverete il timbro del visto sul passaporto (con un codice che vi sarà poi chiesto quando compilerete il modulo per la camera di albergo). Se chiedete, potete già ottenere il modulo in aereo e compilarlo in volo.

Per gli spostamenti tra le città abbiamo sempre preso il pullman. La compagnia scelta è la CTM, che effettivamente è la compagnia migliore nel paese. Pullman puliti con a/c e personale che a volte parla anche in inglese. Per i bagagli si paga un supplemento minimo (5dh). Di solito – sia che si viaggi di giorno che di notte – c’è una pausa pranzo/cena/spuntino di mezzanotte a metà strada che dura anche mezzora. Solo in due casi (Rissani-Errachidia e Fes-Meknes) abbiamo scelto il grand taxi perché il tratto di viaggio era breve (un’ora circa). I grand taxi sono le grandi mercedes che collegano le città tra di loro. Si viaggia in 7 (4 dietro + 2 avanti e l’autista) tuttiinsiemeappassionatamente. Per i grand taxi non c’è molto da trattare. Le tariffe sono predefinite e valide per tutti i tassisti. I soldi infatti non vanno a loro ma li si consegna di solito ad un tipo che sta alla fermata, che è il tipo che organizza i viaggi e fa da cassiere per tutti. Funziona così: si arriva alla fermata, si dice al tipo o ad uno dei tassisti dove si vuole andare. Vi indicano poi qual è il tassista che sta per partire verso quella destinazione. Si aspetta poi nel taxi fino a che si riempiono tutti i posti (aspettando quindi che arrivino altre persone come voi che hanno la stessa destinazione). Potete aspettare 5 minuti o 15, dipende da quanto siete fortunati. Se avete fretta potete prendere tutto il taxi per voi (e quindi pagare per 7 persone) ma vi perdereste poi le conversazioni l’uno addosso all’altro e ci sarebbe solo la radio con musica araba o muezzin a consolarvi.

Ci sono poi i petit taxi, che sono (di solito) le fiat che coprono solo il perimetro urbano. Per i petit taxi abbiamo sempre contrattato prima di salire a bordo (solo a Fes la richiesta di usare il tassametro non riceve in cambio un “no, è rotto”).

Per il tratto tra Ouarzazate e Merzouga abbiamo scelto di affittare un auto. Naturalmente il bello della macchina è avere la possibilità di fermarsi quando volete, anche solo per una foto e per godere del paesaggio che è dopotutto il motivo stesso per cui si attraversano quelle gole. L’alternativa di spostarsi in pullman (o anche solo in taxi) per queste zone ridurrebbe sicuramente il piacere di questi luoghi. Se aggiungete poi la fortuna di trovare dei buoni compagni di viaggio (noi ci siamo divertiti da morire con i tipi francesi), la macchina – anche solo una fiat palio – diventa la scelta migliore!

3) Racconto tappa per tappa MARRAKESH Abbiamo dormito al Riad Douzi (www.Riad-douzi.Com), 4 camere, accogliente e pulito, nel centro della medina. 400 dh a camera a notte con una buona colazione inclusa (sul terrazzo). Lahsan è il ragazzo che gestisce il posto, è un ragazzo molto tranquillo e disponibile. La prima volta può essere difficile riuscire ad arrivare al riad: è centralissimo ma in un vicolo secondario del suq (è però anche per questo che il riad è molto silenzioso).

A Marrakesh naturalmente vale la pena di mangiare in piazza djema el-fna la sera. Consigliamo i banchetti che preparano solo la zuppa (ci sono solo marocchini tra i clienti). Per una cena ve la cavate con 20-30 dh a testa. Provate poi il thè ai chiodi di garofano che servono dei carretti ai margini della piazza. Per la giornata va bene anche fermarsi per una tajina in uno dei vari locali trovati per la medina.

Dedichiamo a Marrakesh due notti (che crediamo siano sufficienti per visitare tutta la città). Evitate la ville nouvelle (solo negozi occidentali con prezzi occidentali). Invece molto bello è il palazzo El-Badi.

OUARZAZATE Lasciamo Marrakesh con il pullman della CTM. Parte dalla Gare Routiere e ci mette 6 ore per arrivare. Il viaggio naturalmente è spettacolare. Lasciamo Marrakesh e iniziamo a salire per l’Atlante e arriviamo piuttosto in alto (c’è il ghiaccio sulle cime delle montagne attorno). Poi iniziamo a scendere verso valle e il paesaggio cambia, con il deserto roccioso che inizia a rivelarsi. Ouarzazate è una cittadina tranquilla e piuttosto piccolina, in cui si può camminare tra i negozi e il piccolo souq senza dover pensare ad allontare i “seccatori”. Abbiamo dormito al Royal Hotel (indicato dalla Lonely). 120 dh a notte a camera (con bagno e doccia). Semplice e senza pretese.

VIAGGIO IN AUTO OUARZAZATE-DADES-TODRA-MERZOUGA A Ouarzazate abbiamo (ri)trovato Abdrahim, il ragazzo che ci avrebbe poi fatto da “guida” per i tre giorni successivi. Mi soffermo un po’ a raccontare il tutto, sperando che la nostra esperienza possa esservi di aiuto quando toccherà a voi contrattare e decidere il percorso.

Avevamo già incontrato Abdrahim a Marrakesh, lì ci aveva avvicinati per farci un’offerta per il viaggio Ouarzazate-gole-Merzouga. Allora (a Marrakesh) avevamo rifiutato l’offerta siccome preferivamo decidere come continuare il viaggio solo una volta arrivati al di là dell’Atlante (a Ouarzazate), così da avere modo di fare un giro per valutare meglio le diverse opzioni. Quindi a Ouarzazate chiediamo un po’ di informazioni, ci facciamo un’idea dei costi del viaggio (parliamo tra gli altri con il tipo dell’albergo di Ouarzazate che ci fa anche la sua offerta) e solo dopo iniziamo a contrattare con Abdrahim. L’idea è di partire per tre notti tra le gole del Dades, il Todra e infine Merzouga. Il “pacchetto” include auto, benzina, albergo, colazione, cena, cammelli e notte a merzouga + lui sempre con noi (in pratica tutto tranne il pranzo). Il prezzo iniziale che ci chiede è: 3500 dh per due persone. Nel giro di due ore (con due “sessioni di contrattazione” e un po’ di e ) riusciamo ad arrivare al prezzo di 2000 dh in due.

Non siamo ancora sicuri e gli diciamo che – nel caso fosse riuscito a trovare altre due persone (cosi da riempire l’auto e abbassare ancora i costi) – ci saremmo convinti definitivamente. Ci concediamo il tempo di cenare e dopo poco troviamo Abdrahim con due tipi francesi (che tra l’altro dormivano al nostro albergo) che hanno in mente più o meno il nostro stesso tragitto.

Nuova contrattazione attorno al tavolo della cena. Stavolta siamo noi due, i due francesi più Abdrahim. D’accordo con i francesi scegliamo l’itinerario per due notti fino a Merzouga, dunque una notte in meno rispetto all’offerta precedente. Offerta iniziale è 2500dh per noi due (più alto dell’offerta precedente)! Un’ora di negoziazione e alla fine arriviamo ad ottenere 1650 dh per due persone per tutto. La mattina dopo partiamo, prendiamo in affitto una fiat palio (lo so, lo so, ma si è comportata bene) e affrontiamo un viaggio che passa per le seguenti tappe: 1° giorno Ait Benhaddou (molto bella), Valle delle rose, Kelaa M-Gouna, gole del Dades (molto belle) e notte a Boumalne Dades. Le gole del Dades sono davvero belle, con un colore rosso molto intenso. Purtroppo non siamo riusciti ad arrivare fino in fondo siccome la strada era allagata (piogge di marzo..) e solo i camper e i 4X4 erano capaci di andare oltre. Bei paesaggi comunque.

Nel souq (minuscolo) di Boulmalne c’è un negozio con un tipo che fa da intermediario tra gli artigiani berberi del luogo (quelli veri) e i clienti finali. Noi e non abbiamo comprato nulla, ma i tappeti visti lì sono davvero molto belli. Vale la pena entrare anche solo per chiacchierare con il tipo che è molto cordiale e disponibile a raccontarvi di come si fanno i tappeti e darvi altre informazioni sulla regione.

2° giorno: gole del Todra, strada per Erfoud, Merzouga.

Vediamo le gole del Todra (molto belle) e camminiamo a piedi per un’oretta su per le rocce. Torniamo poi al viaggio e iniziamo ad abbandonare il deserto roccioso per entrare nella zone dei palmeti. Pranziamo a Erfoud, è ok. Arriviamo poi a Merzouga attorno alle 17. Per quanto possa sembrarvi una destinazione turistica (e naturalmente lo è) siamo convinti che ne valga la pena. È la natura che rende l’esperienza “meritevole”. Il numero “soffocante” di stelle la notte e l’alba dalla cima della duna bastano a rendere sopportabile anche le non tanto confortevoli ore di viaggio in dorso al cammello.

Arriviamo al nostro albergo (Cafè du Sud, bello e tenuto bene) ai margini della Erg Chebbi, il deserto di sabbia. Ci prepariamo e montiamo in cammello per arrivare all’accampamento. Potreste mai immaginare la pioggia nel deserto? Ecco, a noi è toccata la pioggia con un vento laterale (freddo) proprio mentre eravamo sul cammello all’andata (un’ora e mezzo). Per fortuna che la giacca a vento era in borsa, e tutto sommato ci siamo anche divertiti… L’accampamento è carino e ben curato. Siamo in compagnia di altre persone che cenano e dormono lì con noi. Ogni coppia (o singolo) ha una sua tenda grande. Alba sulla duna al mattino, discesa in sandboard (!), colazione e di nuovo verso l’albergo. Da qui – dopo una doccia veloce – ripartiamo verso Rissani dove salutiamo i nostri compagni di viaggio (che continuano invece in auto verso Zagora per chiudere poi il cerchio di nuovo a Ouarzazate).

ER-RACHIDIA e FES L’obiettivo a questo punto è arrivare a Fes. Decidiamo di optare per il pullman della CTM che viaggia di notte e parte da Rissani alle 20.30 e – dopo alcune fermate intermedie – arriva al mattino a Fes. Siccome Rissani non offre molto (ad eccezione del maggiore numero di “seccatori” che abbiamo trovato in tutto il viaggio) decidiamo di arrivare in taxi ad Er-Rachidia, una delle tappe intermedie della CTM dalla quale poi prendere il pullman fino a Fes.

Per arrivare a Er-Rachidia scegliamo il grand taxi, paghiamo 25 dh a testa per un viaggio di 1 ora e mezzo. Si sta un po’ stretti ma si riesce anche a dormire… Ad Er-Rachidia non troviamo un solo turista. Neanche uno. Si tratta di una piccola cittadina molto tranquilla, la gente è cordiale e semplice, il mercato piuttosto grande e vario (e tra l’altro meno costoso del resto dei posti visti fino ad allora). Siamo contenti della scelta. Qui facciamo gran parte delle nostre spese (tajine e spezie incluse). Non c’è aria di fregature, i prezzi sono già bassi e non c’è da trattare. Arrivati all’internet point (Cyber Challenge Internet) per trovare un albergo per Fes e scaricare le foto su un dvd, conosciamo Omar e gli altri ragazzi che assieme a lui gestiscono il posto. Ci faranno compagnia per il resto della serata, resteremo assieme fino alle 22 e sarà un piacere cenare e parlare con loro, conoscere un po’ di lingua e musica araba (contraccambiando con una mini lezione di italiano). Alle 22.00 partiamo (dalla gare routiere) per FES con il pullman CTM e arriviamo attorno alle 5 del mattino (gare routiere CTM, ville nouvelle).

FES e MEKNES Dalla gare CTM di FES prendiamo un piccolo taxi per la medina e – non avendo prenotato il giorno prima ed essendo piuttosto sporchi e stanchi ancora dall’escursione di Merzouga – scegliamo l’hotel Batha (la categoria più alta del nostro viaggio con camera doppia con bagno e doccia). Certo l’albergo è ben curato e ha addirittura la piscina ma la colazione è occidentale e misera e la spesa (700dh per la camera) non vale tutto questo. La seconda notte quindi decidiamo di spostarci alla Pension Batha (in pratica di fronte): camera doppia con bagno e doccia e colazione inclusa a 150 dh. Certo non abbiamo le piastrelle colorate in camera ma possiamo cavarcela anche senza.

Fes è molto bella e – nonostante le guide turistiche e la gente del posto dicano il contrario – non è stata difficile da esplorare. Una volta trovati i punti di riferimento, il giro per questa medina medievale è abbastanza facile. Il nostro consiglio quindi è evitare di affidarsi ad una guida, o almeno provare a fare da soli prima di decidere se sia davvero necessaria.

L’unica occasione in cui una guida potrebbe essere utile è la visita delle concerie. Si tratta in pratica di grandi cortili circondati da abitazioni che sono pieni di vasche colorate nelle quali vengono trattate le pelli. Si tratta di un quartiere un po’ più periferico in cui è effettivamente difficile capire bene dove andare. Noi scegliamo di “seguire”. Arrivati nel quartiere, ci fermiamo ad un negozietto per strada e aspettiamo. Vediamo poi un grande gruppo di turisti (omaccioni con capelli bianchi e pelle ancora più chiara) forniti di guida del luogo. Molto semplicemente ci accodiamo, e saliamo con loro in una abitazione – che non avremmo trovato altrimenti – dalle cui terrazze si ha una vista spettacolare delle vasche di colorazione. Il palazzo naturalmente ospita un negozio che vende pelli, noi però riusciamo a confonderci tra gli altri turisti e non veniamo avvicinati dai molto “socievoli” commessi venditori.

Per mangiare abbiamo scelto un posto dalle parti di Bab Bou Jeould, restaurant Thami. Il gestore – come tutti gli altri – si avvicinerà per farvi dare uno sguardo al menù. Poco convinti stiamo per andare via e subito il tipo fa comparire da dietro la schiena un secondo menù, con gli stessi piatti ma i prezzi ribassati. “Menù marocchino” dice il tipo sorridente e noi – a questo punto sorridenti – decidiamo di sederci. Mangiamo lì, bene e naturalmente con pochi euro. Abbiamo provato la pastilla, torta farcita con pollo, uova, cannella e uvetta. Decisamente particolare ma forse troppo grande da mandare giù da soli..

Nella visita del mellah di Fes veniamo avvicinati da un ragazzo che con un po’ di scuse si offre di farci da guida e da cicerone. Accettiamo per la sinagoga (ormai chiusa) anche se in realtà possiamo dire che non ce n’è bisogno.

Il giorno dopo decidiamo di dedicare solo metà giornata a Meknes. È carina (visitate il museo Dar Jamai, molto belli gli interni) ma tutto sommato non offre molto da fare/vedere.

TANGERI Il mattino seguente prendiamo il pullman per Tangeri (CTM, parte dalla stessa gare routiere). Un viaggio abbastanza lungo più di 6 ore attraversando però il Rif, che ci rivela dei paesaggi molto diversi da quelli visti fino ad allora. A Tangeri ci fermiamo all’hotel Mamora (camera doppia con bagno per 250 dh). Posizione molto centrale in una traversa del petit socco e non lontana dal porto.

Arriviamo poi a piedi agli imbarchi del porto per informarci sui diversi prezzi dei traghetti per il giorno dopo. Scegliamo poi la compagnia Baleria per Algeciras (1h30m, 390 dh a testa).

Tangeri è una città molto più simile a quelle europee. Una passeggiata per la ville nouvelle di sera è piacevole per il grande numero di negozi e persone che si trovano (a differenza delle altre città nelle quali dopo cena pian piano la vita per strada si spegne). Ceniamo per strada e continuiamo a piedi fino alla medina e al nostro albergo. Tangeri è più bella – e ci è sembrata più sicura – di quanto la descrivano solitamente le guide.

La mattina seguente finisce il nostro viaggio in Marocco. Molto brevemente possiamo dirvi che anche l’Andalusia è molto bella. Siviglia è davvero un straordinaria. Ci sembra di essere in una di quelle belle città del Sud Italia (dal quale veniamo) solo con più tram, bici e gente che rispetta le code. La sera è la parte migliore. Gli orari spagnoli assieme alle tapas, alle caracoles (lumache) per cena e ai tantissimi ragazzi per strada ci hanno forse “scosso” dopo giorni di più sereno andare a letto dopo cena in stile marocchino. Naturalmente per ogni informazioni siamo pronti a darvi una mano. Scriveteci a: fratalleyrand@yahoo.It Ciao, Roberta e Francesco



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