Marocco a colori

Viaggio nei colori e nei sapori del Marocco. Da Marrakech a Meknes passando per le gole del Todra e le dune di Erg Chebbi
Scritto da: nicoletta61
marocco a colori
Partenza il: 09/03/2013
Ritorno il: 16/03/2013
Viaggiatori: 6
Spesa: 500 €
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“Maroccolori”

9-16 marzo 2013

Con alcuni amici da tempo abbiamo in programma un viaggio in Marocco.

Troviamo un volo Ryanair al costo di 70 euro con ottimi orari, si parte alle 6.40 da Bergamo per Marrakesc e si ritorna alle 16.50 da Fes. In questo modo recuperiamo entrambe le giornate del viaggio e ci risparmiamo il rientro da Fes a Marrakech una volta completato il giro.

Non ci resta che organizzare il percorso. Spulciando i diari di altri viaggiatori trovo i contatti con alcune agenzie che organizzano tour di vari tipi; dopo alcune mail di informazioni su dettagli e costi, decidiamo di affidarci a Breakinthedesert: il contatto diretto con Fabiana che mi telefona dall’Italia e mi suggerisce varie alternative risulta fondamentale nella scelta dell’agenzia.

Il prezzo mi sembra veramente interessante: 220 euro a testa comprensivi di: pulmino 9 posti, autista, guida marocchina che parla italiano, 4 giorni mezza pensione.

Attraverso Booking.com prenoto le prime 2 notti a Marrakesc presso il Riad Le Coq Berbere, 58 euro la doppia, l’ultima notte invece ce la prenota Fabiana a Fes al Riad Tafilelet, 80 euro la doppia.

Tutti riad che consigliamo veramente, uno meglio dell’altro per sistemazione, cortesia nel trattamento, ottime colazioni.

E veniamo al viaggio: dopo aver trascorso i primi 2 giorni a Marrakesc partiremo con la nostra guida Alì: attraverso il passo del Tizi n’Tichka giungeremo alla Kasba di Ait Ben Haddou, poi Ouzarzate, Skoura e la”Strada delle mille kasbah” , poi a Kelaa m’Gouna nella valle delle rose o valle del Dades.

Visiteremo le Gole del Todra, poi passando per Erfoud e Rissani arriveremo alle dune dell’Erg Chebbi dove trascorremo la notte nelle tende berbere del deserto.

Ritorneremo a Rissani per la visita del mercato, poi passando per Errachidia, la valle di Ziz, Midelt, i fantastici panorami di Azrou e Ifrane giungeremo a Meknes, altra città imperiale.

Passando per Moulay Idris e Volubilis concluderemo il viaggio a Fes, la città blu.

Sabato 9 marzo 1° giorno

L’aereo parte abbastanza in orario ma arriva un pó in ritardo a Marrakech. Le lungaggini burocratiche per il controllo dei passaporti ci portano ad uscire dall’aeroporto che sono ormai le 10 passate. Fuori ci attende il nostro autista, con 18 euro in tutto ci porta al Riad Le Coq Berbere, all’interno della Medina, al prezzo di 58 euro a notte per la doppia (prenotato tramite Booking.com).

Già all’arrivo dall’aereo ci accorgiamo che siamo in un’altro mondo, le case tutte rosse sormontate da una miriade di parabole e un sacco di alberi da frutto.

Poi l’impatto con la città é sconvolgente: nessuna regola per la guida, ovunque motorini, carri, biciclette, ognuno chiede la precedenza sull’altro.

Il Riad é molto carino, un cortile interno con fontana su cui si affacciano tutte le stanze, disposte su 2 piani. Ci accoglie Bechir sul terrazzo dove in seguito verrà servita anche la colazione, e dopo averci offerto il tradizionale te alla menta ci ragguaglia sulle cose migliori da vedere in città.

Decidiamo di prendere una guida per il pomeriggio.

Alí, così é il suo nome, ci accompagna verso il palazzo Bahia, le tombe Saadiane, i Souk, la moschea Koutubia. Qui gli ingressi costano dappertutto 10 dm, meno di 1 euro.

In serata ceniamo in un posto scelto a caso dove mangiamo un cous-cous per niente eccezionale. Qui é molto difficile districarsi tra la gente che in continuazione ti invita con insistenza ad acquistare e ad accompagnarti ovunque. Scopriamo che la guida in realtá ha proprio la funzione di tener lontana tutta questa moltitudine, nessuno infatti ti importuna quando vede che sei accompagnato.

Dopo cena giro in piazza Djemaa El Fna, inimmaginabile quanta gente, quante bancarelle per mangiare, quanta gente vende qualsiasi cosa, sempre con la tradizionale insistenza.

Domenica 10 marzo 2° giorno

Decidiamo di girare da soli, è vero che non é facile orientarsi, ma dopo il giro di ieri giá ci sentiamo più padroni della situazione. Vogliamo visitare la Madrasa Ben Youssef, la piú grande scuola coranica del Marocco per quell’epoca. Qui il maggior problema é riuscire ad essere autonomi. Numerosi personaggi ci indicano la strada, in particolare uno ci comunica che la Madrasa é chiusa fino alle 2 e ci invita a visitare il quartiere dei tintori insistendo nel farci strada anche se gli facciamo capire con decisione che non ci interessa. Ad altri che vogliono anche loro fornirci delle informazioni fa capire che siamo sotto la sua protezione. Dopo un pó riusciamo a liberarcene ed arriviamo alla Madrasa. Con nostra sorpresa é aperta! Con 60 dm acquistiamo il biglietto che é valido anche per la visita al museo di Marrakesc.

Dopo la visita alla Madrasa, molto bella, ci immergiamo nuovamente nei Souk, lí vicino c’é quello dei tintori, poi arriviamo nella piazza Des Epices, qui si vendono spezie.

È indescrivile la quantitá di piccoli negozi, le condizioni di lavoro, quanta gente si aggira tra le vie con biciclette, motorini, carretti! Con un pó di fatica arriviamo al Café Arabe dove ci concediamo una pausa. É veramente piacevole entrare in questi riad risistemati ad alloggi o ristoranti e sentirsi cosí lontani dalla confusione delle vie della Medina. Se ne sente veramente il bisogno.

Dopo pranzo decidiamo di visitare i giardini Majorelle, un pó fuori dal centro. Si entra pagando 50 dm, carini ma niente di eccezionale, essendo domenica c’é anche qui parecchia gente, anche alcune gite di ragazzini.

Per rientrare in centro optiamo per un giro in carrozza, fuori dai giardini non c’é che l’imbarazzo della scelta. Dopo la consueta contrattazione da cui spuntiamo un prezzo di 250dm (ci é sembrato buono ma poi leggendo sul tariffario abbiamo capito che come al solito i piú furbi sono loro e che bisogna arrendersi alla loro maestria) saliamo sul mezzo e visitiamo la parte piú moderna di Marrakech fuori dalle mura.

Dopo una pausa al nostro Riad, alle 20 arriva Alí, la guida che ci accompagnerà nei prossimi giorni che ci illustra le tappe del nostro giro.

Per cena abbiamo prenotato al ristorante ”I limoni”, di proprietà di italiani, veramente bello, veniamo fatti accomodare in un giardino di limoni. Qui la cucina é italiana e anche marocchina. Prevedendo che nei prossimi giorni non ci sarà molta varietà optiamo,per un buon piatto di spaghetti al limone, veramente ottimi! Paghiamo per primo e secondi in due 15 euro a testa.

lunedì 11 marzo 3 giorno

Alle 8.30 viene a prenderci Ali, saliamo sul pulmino che ci accompagnerà per i prossimi 4 giorni, alla guida c’é Ibrahim il nostro autista che parla solo berbero.

Appena usciti da Marrakech fine della confusione, solo gente che aspetta l’autobus, nei piccoli centri i soliti negozietti e piccoli mercati improvvisati sui marciapiedi. Cominciamo a salire verso il passo del Tizi n’Tichka, il panorama per strada é stupendo e molto vario, si passa dal verde intenso nelle zone dove scorre il fiume al brullo della montagna appena superato il passo. Poi un vasto altipiano, dove prevalgono i toni del giallo e rosso con formazioni montagnose, palme e tamarindi. Sulle pendici della montagna scorgiamo una scritta in arabo: Dio, la patria, il re. Sarà un motivo ricorrente del viaggio.

Lungo la strada visitiamo una cooperativa femminile che produce l’olio di Argan, effettuiamo anche qualche acquisto, olio e creme ma i prodotti non sono per niente economici, speriamo siano buoni!

Per ora di pranzo arriviamo alla Kasba di Ait Benhaddou, ci appare improvvisamente alla fine di una strada polverosa, un’autentica meraviglia, ci sembra di essere in un film e in effetti qui ne hanno girati parecchi, il piú noto “il gladiatore”. Dopo aver pranzato col classico Tajine (100 dm a testa), visitiamo la kasbah . Un dedalo di viuzze in salita che conducono ad un punto panoramico con una costruzione da cui si vigilava sulla valle, luogo di passaggio delle carovane dirette a Marrakech.

Proseguiamo per Ouzarzate, la “Holliwood del deserto”, dove si trovano dei grandi studi cinematografici, qui si girano un sacco di film.

Siamo a 180 km da Marrakesc e ce ne attendono altri 200 per completare la tappa odierna. La giornata é molto calda per noi, saremo sui 28 gradi, proseguiamo verso verso Skoura percorrendo la”Strada delle mille kasbah”e visitiamo la kasbah di Amridil, qui si puó visitare sempre al prezzo di 10 dm l’interno dell’abitazione in cui troviamo tutto il necessario alla vita; dal pozzo, dove si prende l’acqua per le abluzioni prima della preghiera, alla scuola per i bambini, al luogo per gli animali.

Comincia a farsi sera e per le 20.30, ormai é buio pesto e non capiamo nemmeno dove siamo, arriviamo al Riad Ajour (significa luna) che ci ospiterà per la notte, é vicino Tinghir, all’imbocco delle Gole del Todra, frequentate da numerosi appassionati di arrampicata; le sue pareti verticali trovano qui un’ottima palestra naturale. É ormai ora di cena: harira, la tradizionale zuppa marocchina, spiedini con verdure, riso e cous-cous. Poi a letto, domani mattina il panorama che ci aspetta dalle nostre camere sarà una vera sorpresa.

martedì 12 marzo 4° giorno

Infatti appena apro la finestra la vista é stupenda, siamo all’imbocco delle gole del Todra, rocce rosse e una splendida vegetazione.

Dopo colazione percorriamo la strada che imbocca la gola, pensavamo ci fosse un sentiero, invece é una strada cementata larga che arriva sino a Fes.

Dopo una breve passeggiata risaliamo sul nostro pulmino, per ora di pranzo dobbiamo arrivare ad Erfoud, a casa di Alí.

La vallata che percorriamo ritornando fino a Tirghim e che avevamo già percorso ieri sera con il buio é splendida, costellata di palmeti, piccoli villaggi del colore della roccia che li circonda.

Per strada ci fermiamo in un laboratorio dove lavorano la pietra che in questa zona é ricca di fossili.

Poi ripartiamo e per ora di,pranzo siamo a casa di Alí, una dellle tante abitazioni che abbiamo finora incontrato nei paesini.

La sorella di Alí ha preparato il cous-cous e l’immancabile te.

Si mangia prendendo tutti dalla stessa ciotola, é una loro usanza e noi la facciamo nostra, la mamma e la sorella non ci fanno compagnia, nemmeno le vediamo. Lasciamo un’offerta per il pranzo e dopo aver ringraziato per l’ospitalità ripartiamo, dobbiamo essere per le 16 all’albergo,in prossimità delle dune.

Il paesaggio é sempre piú arido, dopo una foto davanti alla porta di Rissani, proseguiamo e in lontananza iniziamo a vedere il deserto, un’emozione.

Lasciamo i bagagli al l’albergo, il Nasser Palace Hotel, e fuori ci aspettano i nostri dromedari, pronti per il viaggio fino all’oasi.

Per essere la prima volta, ce la caviamo bene nella salita del dromedario. Per essere la prima volta, ce la caviamo bene nella salita del dromedario. Siamo in fila tutti e 6, si monta a ritroso dall’ultimo che si alza per primo, nel momento che il primo della carovana si alza si inizia a camminare, un ragazzo berbero tiene la corda dando la direzione e ci porta sulle dune di dell’Erg Chebbi verso le tende berbere.

Ci accompagnano, oltre ad Alí, due ragazzi. Il paesaggio é fantastico, i colori indescrivibili, dopo 1h e mezza arriviamo all’oasi, dormiremo sotto le tende, ad ogni coppia la sua, i ragazzi che ci hanno accompagnato ci servono la cena, poi suonano per noi i tamburi davanti al fuoco. Poi con Alí ci allontaniamo dal campo per poter osservare il cielo stellato in assenza di luce. Veramente emozionante il cielo da qui, la temperatura é gradevole. Ritorniamo alle nostre tende, pronti per la notte.

mercoledì 14 marzo 5° giorno

Alle 6.15 sveglia, saliamo la duna piú vicina per goderci l’alba. Naturalmente non siamo gli unici, é bello vedere piú persone in silenzio per godersi le variazioni di colore che dona il sole alle dune.

Alle 7 ripartiamo per tornare all’albergo. Dopo colazione e doccia Alí ci aspetta con un fuori strada . Andremo nel deserto per pranzare con una famiglia di nomadi, scopriamo strada facendo che si tratta della famiglia di suo zio, Saf- Saf.

Ali si destreggia con abilità tra le piste segnate tra sabbia e sassi e dopo un paio di ore arriviamo all’accampamento dei nomadi. Per noi é una sorpresa. Pensavamo esistessero solo nei documentari: la famiglia vive sotto una tenda, donne e bambini col papà, una donna sta tessendo un tappeto.

Piú in là una stanza con provviste ed attrezzi. Dopo averci offerto il te, Alí inizia a cucinare, al preavviso di una tempesta di sabbia ci fanno accomodare in un riparo in muratura dietro la tenda. Dopo poco il pranzo é pronto, carne alla griglia, buonissima e in abbondanza, siamo costretti ad avanzare. Ma per i berberi é un buon segnale, vuol dire che l’ospite ha mangiato a sufficienza.

Dopo,pranzo,ritorniamo verso l’albergo, il tempo non è piú bello come al mattino, il vento sta sollevando un sacco di sabbia. Siamo stati fortunati ad andare ieri nel deserto, oggi sarebbe stato molto dura partire con i dromedari.

Prima di ritornare in albergo è d’obbligo la tappa in un negozio che vende tappeti ed altri oggetti di artigianato. I nostri soliti propositi crollano immediatamente, ci lasciamo tentare dalla bellezza dei tappeti e dopo estenuanti contrattazioni sui prezzi, ognuno esce dal negozio col proprio acquisto.

giovedì 15 marzo 6° giorno

Lasciamo l’albergo alle 8. Oggi la strada per arrivare a Meknes é molto lunga, circa 400 km.

Ali ci porta a Rissani a vedere il mausoleo e il palazzo reale Ksar Ouled Abd El Halim che è in restauro.

Poi visitiamo il mercato, un’altra cosa sconvolgente. Da un lato arrivano auto e pulmini, dall’altra le gente con gli asini. C’é un vero e proprio parcheggio per gli asini al costo di 2 dm, compreso,del custode.

Il mercato é stracolmo di banchi che vendono verdure, spezie, carne, oggetti per la casa, una parte é dedicata alla vendita dei datteri. Poi le sezioni in cui si acquistano manzi, pecore e capre. Un luogo veramente autentico, noi siamo gli unici turisti.

Lungo la strada attraversiamo Errachidia, percorriamo la valle di Ziz, passando per numerosi villaggi fortificati, facciamo una sosta a Midelt per vedere la lavorazione dei fossili.

Ci fermiamo a pranzo lungo la strada. Il paesaggio cambia in continuazione .

Siamo partiti dal deserto, attraversiamo un passo vicino alla neve,sfioriamo la città di Ifrane, a 1650 m. con le sue case dai tetti spioventi, poi foreste di cedri, ci fermiamo vicino Azrou dove ai bordi di una foresta di cedri possiamo avvicinare numerosi macachi, poi una zona verdissima prima di scendere a Meknes.

Alloggiamo al Riad d’Or, un autentico antico palazzo con maioliche e decorazioni arabe, sembra il palazzo di uno sceicco.

Al ristorante del riad ci servono zuppa o insalata, pollo al limone, pastilla, il classico sformato dal sapore dolce-salato.

Venerdì 15 marzo 7° giorno

Usciamo alle 9 per visitare Meknes. La città é tranquilla, essendo venerdì la giornata dedicata alla preghiera. Ci sembra una cittá piú facile da visitare quindi rifiutiamo le solite offerte delle guide. Ben presto ci accorgiamo che il nostro senso di orientamento europeo non vale fuori dai nostri confini, finiamo ripetutamente in vicoli ciechi.

Decidiamo quindi di prendere un calesse ed effettuare il giro della città. Al prezzo contrattato di 200 dh un calesse un pó sgangherato ci conduce a visitare le mura, il palazzo imperiale con i suoi granai e scuderie, ospitava 12.000 cavalli, e le prigioni che in 150 anni hanno ospitato 40.000 persone, esisteva persino un sotterraneo che conduceva a Volubilis, 20 km piú in lá.

Dopo uno spuntino incontriamo Alí che nel frattempo é stato in moschea e dopo aver ritirato i bagagli ci avviamo alla volta di Moulay Idriss. Qui il tempo sembra essersi fermato agli inizi del secolo scorso. La città è adagiata sul declivio che domina il sito archeologico di Volubilis, fondata dal bisnipote di Maometto sul finire dell’VIII° secolo, la sua moschea é molto visitata.

Il tempo per un te e poi si va a visitare Volubilis, antica città romana del 40 d.c., l’avamposto più remoto dell’impero romano. Notevoli i mosaici ancora ben conservati e l’arco di trionfo.

Il panorama è stupendo, una immensa campagna verde coltivata ad ulivi e grano, sotto gli ulivi un tappeto arancio di calendula.

Si parte ancora, la tappa finale della giornata é Fes dove alloggiamo al Riad Tafilalet al prezzo di 80 euro la doppia.

E qui un’altra sorpresa, il riad é un fantastico palazzo in stile arabo, magnifiche le stanze, noi abbiamo addirittura 2 letti, il patio dove viene servita cena e colazione con l’immancabile piscina al centro.

Cena a 15 euro e poi a letto.

sabato 16 marzo 8° giorno

Alle 9 Youssef, amico di Alí e nostra guida per la giornata ci viene a prendere per accompagnarci alla scoperta della Medina.

Anche oggi ci rendiamo conto che é impossibile orientarsi in questi luoghi. In particolare nella Medina di Fes, quattro volte piú grande di quella di Marrakech , con piú di 9.000 vicoli e 40.000 botteghe.

Al contrario di quella di Marrakech qui é vietato circolare con biciclette e motorini e comunque la sua conformazione a saliscendi non lo permetterebbe. Qui la fanno da padroni i muli, usati per il trasporto di qualsiasi cosa, dalle merci da vendere ai materiali, per l’edilizia, incontriamo persino il mulo che raccoglie le immondizie.

Impossibile descrivere quello che avviene tra questi vicoli, bisogna solo viverli. Youssef ci accompagna nella visita della magnifica Madrassa el Attarine, restaurata di recente (10dh), poi attraverso le botteghe di falegnami, fabbri, macellai, pescivendoli, arriviamo alla zona dei tintori.

Un signore ci distribuisce dei rametti di menta e ci fa salire sul terrazzo da dove si può vedere il souk dei tintori, sembra un girone dell’inferno per le condizioni in cui lavorano queste persone, immerse nelle vasche dove prima si toglie il pelo dalle pelli, poi si tingono e si fissa il colore nel guano di piccione, l’odore é molto forte ma sopportabile.

Per ultimo visitiamo un “caravanserraglio”, un tempo luogo dove i viaggiatori e i mercanti potevano riposare e recuperare dal viaggio, ora adibito a museo, al prezzo di 20 dh.

Riprendiamo la strada di ritorno e ci fermiamo per uno spuntino, pane con spiedinie il solito te alla menta consumati tra questi vicoli, mai avremmo pensato di mangiare in questi posti!

Alle 15 siamo di ritorno al riad, c’é il tempo per salutare Youssef, é stato una guida veramente speciale, in un ottimo italiano ci ha accompagnato alla scoperta di questo mondo, ci é costato 30 euro ( da noi trasformati in 40) ma ne é valsa veramente la pena. Ultimi saluti al riad e poi un taxi ci accompagna all’aeroporto al prezzo di 300 dh.

Alle 19.30, con 50′ di ritardo decolliamo alla volta di Bergamo, tutti concordi nell’aver vissuto una vacanza speciale.

Un paese veramente singolare, con varietà di paesaggi e sfumature di colori e di odori. Sarà difficile dimenticarlo, sebbene molto diverso dal nostro ogni tanto ne avremo persino nostalgia!

Costi x 2 persone

· Volo A/R 140 euro

· Parcheggio aeroporto e benzina 89 euro

· Trasferimenti dall’aeroporto ai riad 6 + 9 euro

· Tour di 4 giorni con autista, guida, mezza pensione 440 euro

· Trasferimento da Meknes a Fes passando per Mulay Idriss e Volubilis 33 euro

· Cene non comprese 15 euro a testa

La vacanza ci é costata circa 1.000 euro comprensiva anche di mance, ingressi e offerte per i pranzi nel deserto e da Alì.

Con 1 euro otteniamo circa 11 dh.

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Vita quotidiana

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Sulla strada

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Ait Benhaddou

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Magia del deserto

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Volubilis

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Madrassa a Fes



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