Marocco 2
La temperatura dell’Atlantico da giugno a settembre è di circa 21° e di 23°nel Mediterraneo.
Il periodo migliore per addentrarsi nel deserto va da ottobre a febbraio, non piove quasi mai e sere e mattine sono fresche.
Per l’estate è meglio equipaggiarsi con abiti molto leggeri e con un maglione per le sere.
In inverno portate abiti da mezza stagione e una giacca a vento.
PRIMO GIORNO Partenza dall’Italia per Marrakech.
Dopo aver depositato i bagagli in albergo iniziate a prendere confidenza con la città: l’ideale è sedersi sul terrazzo del bar che domina la piazza Jemaa el -Fna, sorseggiando tè alla menta, assistendo e partecipando al brulicante movimento delle persone. Da non perdere assolutamente al tramonto la preparazione delle bancarelle e il momento in cui iniziano ad accendersi le lampade e i fuochi dei venditori. Per la cena si può scegliere di mescolarsi tra le bancarelle (verificando con attenzione prima di assaggiare i cibi, non è piacevole iniziare il viaggio con più o meno gravi disturbi intestinali) o scegliere uno dei ristoranti adiacenti alla piazza.
^ SECONDO GIORNO Mattinata, partenza per Ourzazate (204 chilometri di strada in buone condizioni).
Si può fare il viaggio in autobus ma tenete presente che è possibile noleggiare un’automobile a prezzi molto competitivi (meglio farlo già dall’Italia).
Il percorso s’inoltra nelle regioni presahariane ed è uno dei più affascinanti del Marocco meridionale.
Lungo il percorso fermatevi alle kasbe di Telouet e Ait Benhadoual (uno dei ksar, ovvero villaggi fortificati, più belli) alle rovine dell’accampamento fortificato di Tasghimout (piccola collina) e soprattutto al belvedere di Tizi n’Tichka (passo dei pascoli) spoglio e spesso ventoso che è il più alto tratto stradale del Marocco (mt.2.260) con relativo villaggio dalle vecchie fonderie di rame.
E’ possibile acquistare ametiste dai numerosi bambini che vi circonderanno e non vi lasceranno finchè non avrete acquistato o regalato loro un dirham, un stylo o un bon bon (moneta, biro, dolcetto).
Prima di arrivare, soprattutto al tramonto, visitate la kasba di Tiffoultoute le cui costruzioni di colore ocra dominano tutta la valle dell’uadi Ourzazate. La fortezza, appartenuta prima ad uno sceicco e poi ad un khalifa, fu trasformata in albergo (oggi purtroppo chiuso) è molto bella.
Probabilmente, se avete fatto soste lungo il percorso, arriverete verso sera troppo tardi per iniziare la visita della città che, peraltro, non ha particolari attrattive; Ourzazate inoltre non offre granchè neppure per la vita notturna.
TERZO GIORNO Prima di partire cercate una guida che vi accompagni nella visita dei luoghi in cui sono stati girati numerosi film ed eventualmente a visitare un set in allestimento.
Alla periferia orientale visitate la Kasbah di Taourirt una delle più grandi e belle del Marocco. E’ un complesso di edifici a più piani di fango e terra cruda affiancate da torri merlate, è possibile visitare l’interno con la camera della favorita con stucchi e soffitti in legno di cedro. Partenza da Ourzazate con direzione Erfoud lungo la valle del fiume Dades.
Il percorso si snoda ai margini del deserto sahariano ed è uno dei più interessanti per la quantità e la bellezza dei ksour costruiti nell’ ambiente predesertico.
Lungo il percorso fermatevi all’oasi-palmeto di Skoura con numerose kasbe di Amerhidil, el-Kebbaba, Dar Aichil e il granaio di Sidi Mbarek ou Ali.
Dopo il passo di Tizi n’Taddert (1370 metri) e dopo il ponte sull’uadi Mgoun inizia una successissione di ksour e kasbe su entrambe le rive del fiume che affiora tra la vegetazione sino a Kelaa Mgouna rinomata per la produzione dell’essenza di rose utilizzata per profumi, bevande e cibi. Fermatevi a visitare una fabbrica e se capitate nel mese di maggio informatevi sulla grande festa del ‘Moussem delle rose’.
Proseguendo troverete le gole del Dades una escursione lunga oltre 100 km che si inoltra in una delle formazioni naturali più suggestive del Marocco.
In questi luoghi vi sono state girate numerose scene di ‘Lawrence d’Arabia’ .
Troverete subito le gole, strettissime e coperte di vegetazione, e ai piedi di uno sperone roccioso le kasbe di Ait Arbi.
Potete percorrere una ventina di chilometri, fino al termine della strada asfaltata e poi ritornare sulla statale (P32) oppure (ma solo se avete un fuoristrada) proseguire lungo la pista. A Tineghir sboccano le gole del Tondga altro luogo di grande suggestione con pareti a picco anche di 300 metri.
Proseguendo troverete alcune borgate, palmeti e oasi e la sorgente blu di Meski che sgorga da una piccola grotta e alimenta un bacino circondato da palme. Per arrivarci seguite le indicazioni dalla strada principale da cui dista poco più di 1 chilometro.
Con tutte queste soste prevedete di arrivare a Erfoud 900 metri d’altitudine) in serata e piuttosto affaticati.
Eppure dovreste ^ QUARTO GIORNO partire a notte fonda da Erfoud (in jeep) verso Merzouga (circa 50 km di pista).
Merzouga è un villaggio in pieno deserto ai piedi di una serie di dune di sabbia dorata (alte fino a 150 metri, sono le più larghe del Marocco) che dominano (in inverno) un lago popolato da centinaia di fenicotteri rosa che migrano da giugno a settembre.
Lo spettacolo offerto dalle dune è straordinario al sorgere del sole per questo è necessario partire molto presto.
Fermatevi all’Hotel les Dunes per la colazione o per il classico ‘Tè nel deserto’.
Preparatevi ad un lungo viaggio di ritorno verso Marrakech in cui arriverete in tarda serata. Prima di tornare potete proseguire da Erfoud verso Rissani (circa 20 chilometri), una delle città sante del Marocco con un rinomato mercato per gli acquisti di gioielli d’oro e d’argento. QUINTO GIORNO Marrakech A questo inizia la vera visita della città partendo dalla solita piazza Jemaa el-Fna (di giorno è popolata da incantatori di serpenti, fachiri, suonatori, giocolieri, acrobati, danzatori, venditori d’acqua, indovini, curatori, cavadenti ecc.) poi alla Moschea (aperta al culto per cui, come la quasi totalità delle moschee in Marocco, l’ingresso è riservato ai soli mussulmani) e al Minareto della Koutoubia e quindi al Palazzo el-Badi (detto “l’incomparabile”) in cui da maggio a giugno si svolge il festival del folclore.
Poi non si può perdere la visita alle Tombe sediane e al Palazzo della Bahia (detto “La brillante”) e naturalmente al Museo d’Arte Marocchina presso il Dar Si Said.
Cercate di entrare all’Hotel La Mamounia, il più sontuoso e tipico del Marocco e se siete intraprendenti fatevi mostrare la suite in cui abitò Agatha Christie.
Naturalmente trovate il tempo per visitare la Medina e i vari Souk ( Smarine dei mercanti di stffe, dei tintori, Chouari degli intagliatori ecc.) e la Medersa Ben Youssef uno degli più interessanti edifici islamici della città.
Noleggiate una carrozzella e, al tramonto, fatevi guidare in un giro delle mura e nei quartieri residenziali (il Ksoor, ad esempio) in cui potrete intravedere le ville dei vip a partire da quella di Yves-St. Laurent E poi ci sono ancora tantissime cose da fare e vedere a Marrakech. Chi può deve assolutamente fermarsi più giorni.
Se avete ancora forza potreste andare a cena da Alì in cui potrete assistere alla serata “Fantasia”, sotto le tende caidali con spettacoli di cavalieri berberi, danze tipiche e musiche folcloristiche. E’ uno show turistico (vi troverete tra giapponesi, americani, europei, indiani) che ha una certa dignità ma se non amate queste situazioni lasciate perdere.
SESTO GIORNO Mattina presto, sempre con la vostra auto, partenza per Agadir: se cercate l’avventura potrete scegliere le piste più dirette che spesso corrispondono a pietrosi letti di fiumi in secca.
E’ una esperienza un po’ dura ma molto interessante che potrete raccontare ai vostri nipotini però verificate di avere benzina (anche di riserva) ruota di scorta e buone sospensioni.
Ad Agadir potrete premiarvi con un favoloso bagno nell’Atlantico. Evitate di fermarvi a meno che non vogliate trascorrere alcuni giorni di relax altrimenti proseguite per Tisznit (era uno dei mercati preferiti dai berberi che però adesso si sono ritirati verso l’interno e soprattutto nel Mali, adesso nel souk dei gioiellieri potrete trovare copie dei loro monili a volte anche di un certo pregio) e poi per Sidi Ifni, antico avamposto spagnolo situato poco sopra le Isole Canarie. Pernottate nel vecchio albergo sulla spiaggia e godetevi il luogo: solitario e romantico (naturalmente non ci sono discoteche!).
^ SETTIMO GIORNO Nella mattinata visitate il paese di Sidi Ifni prima di ripartire con direzione nord verso Essaouira e Safi nelle cui vicinanze potrete visitare il palazzo che i reali avevano iniziato a costruire ma che non è mai stato terminato. Sembra di essere immersi in un film di Fellini. Provare per credere.
A Safi è anche possibile pranzare negli alberghi della baia, sulle verande che dominano l’Atlantico, gustando i rinomati frutti di mare della zona (sono ottimi crudi).
Proseguendo si arriva a Casablanca che conviene visitare prima di partire per cui conviene raggiungere Rabat, la capitale del Marocco.
OTTAVO GIORNO Rabat è una città moderna che conserva soltanto alcune delle ricchezze di un tempo; non bisogna perdere però la visita alla Torre di Hassan che era in origine il minareto della grande moschea che nell’intento del suo costruttore doveva diventare il più importante mausleo del mondo islamico dopo la Moschea del Venerdi di Samarra (Iraq).
Dell’antica Moschea rimane ben poco ma il luogo conserva un fascino incredibile.
A Rabat non si può perdere la visita al Museo Archeologico il più importante del paese.
Poco fuori le mura della città, in un luogo solitario, si visitano le Necropoli di Chellah dopo di che si può partire verso Meknes una delle Città Imperiali.
Arrivando nel tardo pomeriggio conviene rimandare la visita al giorno successivo.
NONO GIORNO Meknes Partendo dalla Bab Mansour la più importante porta cittadina, ci si addentra nella Medina in cui non si deve assolutamente visitare il Dar el-Ma, il Palazzo dell’Acqua e l’Heri es-Souani, gli immensi granai. Tralasciate piuttosto di visitare i souk (meglio farlo a Fès) e se siete interessati alla cultura romana andate a Volubilis, capitale del Marocco romano. La data di fondazione è incerta ma l’area archeologica rende l’idea della potenza raggiunta dalla città.
Proseguite verso Fes, la perla del Marocco che raggiungerete verso sera.
^ DECIMO GIORNO FES E’ la più antica città imperiale ed è sede della prima università del mondo (200 anni prima di Bologna, la più vecchia d’Europa) è anche il centro culturale del Marocco e la seconda Città Santa, dopo la Mecca, per i mussulmani.
Occorre prevedere almeno una intera giornata per la visita della Fes el-Bali , la città vecchia, partendo da un giro delle mura che è opportuno fare la mattina presto prima di immergersi negli stretti e spesso bui vicoli della Medina e dei souk in cui ci si muove soltanto a piedi.
Non perdete la Medersa Bou Inania e quella di el-Attarin (chiuse il venerdi) le più importanti scuole coraniche della città, la Moschea el-Qaraouiyyin (aperta anche ai non mussulmani) il quartiere dei conciatori Chouari e poi il quartiere degli Andalusi, il quartiere dei ceramisti, e la Zaouia di Mulay Idriss (chiusa ai non mussulmani). Ma la visita di tutta la medina è una esperienza unica.
E’ opportuno farsi accompagnare da una guida e qui avete due possibilità: una guida ufficiale (più sicura ma in genere un po’ ‘troppo ufficiale’) oppure uno dei tanti ragazzi che si propongono (‘tollerati’ dalla polizia che può però creare problemi; sono in genere affidabili e più estrosi e disponibili ma si potrebbe essere più esposti al rischio di scippi); tutti vi accompagneranno da venditori ‘amici’ dai quali ricevono provvigioni.
Non portate con voi denaro eccedente le necessità( e comunque nascondetelo ) né oggetti preziosi e tenete saldamente strette macchine fotografiche o telecamere.
Pranzate in uno dei ristoranti della Medina ve ne sono alcuni di grande qualità.
Non ponetevi problemi per la serata probabilmente sarete così stanchi da non avere molte alternative ad un meritato riposo.
UNDICESIMO GIORNO
Trascorrete ancora la mattina a Fes prima di partire per Casablanca (circa 250 chilometri di strada scorrevole) la prima città per popolazione del Marocco (oltre 2 milioni e mezzo di abitanti) e una delle principali dell’intero continente africano.
La città è moderna e non ha le attrattive che un occidentale potrebbe immaginarsi soprattutto se ricorda l’omonimo film ma da Casablanca partono quasi tutti i voli per l’Italia per cui conviene raggiungere direttamente l’aeroporto.
APPUNTI DI VIAGGIO NB: Guida Touring Marocco verde (TG) , guida Marocco con foto (TM) TATUAGGI (disegnati con Harqus) identificazione tribale, sombolo magico, amuleto TM pg 66 GIOIELLI , complemento indispensabile nel ruolo sociale delle donne TM pag 68 TAPPETI e RICAMI e COSTUMI TM pag 74/79 e TM pag 350 CERAMICA , TM pag 80 e TM pag 351 MOSCHEA, TM pag 86 , MINARETI TM pag 88 , MEDERSA (scuola o università islamica) TM pag 90 MEDINA, centro storico e commerciale, TM pag 92 CASE DI CITTÀ’, TM pag 96 FORTIFICAZIONI DEL DESERTO , TM pag 98 LA TENDA NOMADE, TM pag 100 PICCOLO DIZIONARIO, TM pag 352