Mare, montagne e vulcani
Come molti siciliani emigrati, ci siamo resi conto di non conoscere molte zone della nostra terra. Abbiamo dunque cercato di colmare una di queste mancanze trascorrendo un’intera settimana alle isole Eolie. Diciamo subito che NON consigliamo di visitare le isole in alta stagione, non tanto per l’affollamento (che secondo noi era accettabile) ma per i costi e per le modalità di visita delle isole.
ALLOGGIO:
Noi abbiamo soggiornato per tutta la settimana sull’isola di Vulcano, allo “Jerà vela club”, conosciuto anche come “Vulcano Blu Terme” (fate attenzione, c’è anche un residence che si chiama “Vulcano Blu”). Si tratta di un residence in località Vulcanello, distante circa 1,5 km dal centro dell’isola. Come tutti i residence in alta stagione, è una struttura molto cara e adatta principalmente a chi vuole trascorrere una vacanza in modalità “villaggio turistico”, con animazione (non eccelsa) e attività come i corsi di vela e affini. Dato che noi eravamo interessati a scoprire un po’ tutte le isole, diciamo subito che la scelta non è stata vincente. Abbiamo infatti pagato per una serie di servizi di cui non abbiamo usufruito (animazione, corsi, ecc) e, tra l’altro non abbiamo trovato nemmeno l’alloggio particolarmente accogliente. Al nostro arrivo abbiamo riscontrato i seguenti problemi:
-Porta del bagno rotta -Doccia senza box, che rendeva inaccessibile il bagno dopo averla utilizzata -Arredi minimali -Cucina e frigorifero esterni.
Inizialmente abbiamo apprezzato l’idea della cucina esterna, ma un giorno qualche ragazzino sfaccendato ha deciso di scaraventare fuori dal frigo la nostra cena, spargendola sul pavimento. Abbiamo protestato con la direzione, ma senza alcun risultato. Basterebbe mettere un lucchetto sul frigo per evitare sorprese come questa.
SUGGERIMENTI PER VISITARE LE ISOLE
Secondo noi il modo migliore per visitare le isole è quello di soggiornare un paio di giorni in ciascuna di esse, in modo da ottimizzare i tempi e diminuire i costi dei trasferimenti via traghetto/aliscafo. Questo non è possibile in alta stagione, in quanto difficilmente vi affitterebbero le camere per una o due notti al massimo. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che si tratta di vulcani, alcuni spenti, altri ancora attivi. Alcune isole sfiorano i mille metri di altezza e quasi tutte presentano dei bellissimi sentieri natura che con il caldo di agosto non si ha molta voglia di percorrere. Probabilmente, per ciascuna isola possono servire fino a tre giorni: un giorno in motorino, un giorno per le escursioni e un giorno in barca per i bagni nelle cale più belle.
DESCRIZIONE DELLA VACANZA
Sabato 7 Agosto: partenza dall’aeroporto di Catania con l’autobus della ditta GiuntaBus alle ore 12; non è possibile prenotare il biglietto in anticipo, quindi cercate di arrivare un po’ prima delle 12 per essere sicuri di trovare posto. Costo: 22 euro A/R. Non ci sono altri mezzi diretti da Catania. Arrivo a Milazzo intorno alle 14, compriamo il biglietto dell’aliscafo (sono presenti due compagnie dai prezzi equivalenti: Siremar e UsticaLines) e ci mettiamo in attesa della nave. Attendiamo oltre un’ora rispetto all’orario previsto, ma ci dicono che in alta stagione è normale che sia così. Arriviamo a Vulcano alle 16, ci sistemiamo nell’alloggio e andiamo a fare un giro in centro. Come tutti, restiamo impressionati dal forte odore di zolfo, in alcuni punti a malapena sopportabile. Dato che le strade non sono illuminate, al ritorno in residence sfruttiamo alla grande la TORCIA che avevamo portato su consiglio di altri “turisti per caso”.
Domenica 8 agosto: giro di Vulcano in motorino. Affittiamo il mezzo da “Jolly Motors”, che dalle nostre indagini è risultato il più conveniente sia come prezzi che come modalità di consegna. 30 euro per un ciclomotore 50cc, 35 per un 100cc, da consegnare entro le 24 ore successive, mentre altri posti ci avevano richiesto la consegna in serata.
Dato che le Eolie sono dei vulcani, andare in due su un 50cc non è il massimo, sarebbe meglio il 100cc. Nell’ordine, abbiamo visto i seguenti luoghi:
-Capo Grillo: punto panoramico con vista su tutte e 7 le isole Eolie -Spiaggia libera del Gelso: sabbia nerissima, bolle di gas affioranti dall’acqua, ottimo pranzo da “Pina” (cucina semplice, due portate a testa, 50 euro senza vino). -Giro delle località “Piano” e “Monte Lentia”, da cui si osservano dei bellissimi panorami -Giro della “valle dei mostri”, così detta perché nelle serate di luna piena l’ombra delle rocce sembra disegnare forme strane sulla sabbia. Noi ci andati di giorno, quindi non abbiamo notato nulla -Bagno nella spiaggia delle acque calde, molto caratteristica, con degli impressionanti getti di gas che riscaldano l’acqua del mare –Tramonto sulle spiagge nere, davvero bellissimo. -Gelato da Remigio, davvero buono, anche per noi siculi avvezzi a granite e gelati di altissimo livello
Lunedì 9 Agosto: partiamo alle 9:30 dal porto con una delle tante barche che offrono tour turistici, in direzione di Filicudi e Alicudi. La giornata è trascorsa nel modo seguente:
-10:45, arrivo a Filicudi con bagno a capo Graziano
-11:30 sbarco a Filicudi, dove visitiamo in autonomia il piccolo (ma interessante) museo dell’isola
-Bagno in una bellissima spiaggetta nei pressi del porto
-ore 14:15, partenza per Alicudi. Si tratta dell’unica isola senza strade, il solo mezzo di trasporto sono i muli. Noi abbiamo percorso alcune scalinate fino alla chiesetta, abbiamo fatto un bagno e poi siamo tornati alla barca.
Costo della gita: 45 euro a persona. Ci rendiamo subito conto che non avremo modo di visitare le isole come meriterebbero. A Filicudi non abbiamo potuto vedere molte cose (villaggio preistorico di capo Graziano, sentieri natura, ecc), sia per il caldo che per il poco tempo a disposizione. Ad Alicudi siamo rimasti pochissimo tempo. Purtroppo non abbiamo alternativa, ci torneremo un’altra volta per poterle visitare meglio.
Martedì 10 Agosto: anche oggi ci affidiamo ai tour guidati. Partenza ore 11:30 dal porto con destinazione Panarea e Stromboli. Dopo oltre un’ora arriviamo a Panarea, facciamo un breve bagno a Cala Junco e sbarchiamo sull’isola, che è completamente diversa dalle altre. Piena di taxi elettrici che portano turisti facoltosi in giro per le poche strade dell’isola, c’è persino un servizio di eli-taxi verso la Sicilia. Costosissima, ma altrettanto bella, con tutte le case curatissime e colorate, con splendidi giardini e terrazzi. Tuttavia, anche qui sarebbero presenti sentieri che conducono verso fonti termali o verso la cima dell’isola, ma non abbiamo tempo per affrontarli. Ci dirigiamo dunque verso Stromboli. Bagno, giro dell’isola e cena “volante” presso un panificio, dopo di che ritorniamo in nave, passiamo vicino al vecchio faro di Strombolicchio, dove incrociamo (angolo del gossip…) anche la nave di Dolce e Gabbana, due assidui frequentatori delle isole. Attendiamo il tramonto sul tratto di mare presso la Sciara del Fuoco; qui lo Stromboli regala le sue classiche emissioni di lapilli e mi viene il secondo attacco di delusione dopo quello di Filicudi. In cima al vulcano si vedono infatti i flash delle persone che sono saliti a piedi con le guide (900 metri di dislivello) per godere in pieno di uno spettacolo che noi dalla barca possiamo solo immaginare, accontentandoci di qualche lapillo più luminoso degli altri. Da escursionista quale sono, avrei voluto salire sulle vette di tutte le isole… sarà per la prossima volta.
Mercoledì 11 Agosto: dopo 3 giorni, finalmente decidiamo di immergerci nella pozza dei fanghi sulfurei (ingresso 2 euro a persona). I nostri costumi non si “sciolgono” come leggenda vuole, ma puzzeranno per parecchi giorni, così come tutto quello che indosseremo nei giorni successivi.
Nel pomeriggio abbiamo affittato un gommone, contrattando il prezzo fino a 70 euro più benzina per tutto il pomeriggio. Utilizziamo il mezzo per fare il giro dell’isola, con due bagni presso le “piscine di Venere” e presso la spiaggia nera dell’asino in località Gelso. Purtroppo erano presenti parecchie meduse che non ci hanno lasciato molto spazio per apprezzare il limpidissimo mare.
Giovedì 12 agosto: ci rechiamo in autonomia a Salina. Affittiamo un motorino presso il noleggio “Bongiorno” (30 euro per un 50cc) e ci lanciamo alla scoperta di quella che secondo noi è l’isola più bella tra tutte le Eolie. Abbiamo fatto le seguenti cose:
-Bagno a Pollara, la spiaggia del film “il Postino”. Bellissimo, peccato per le meduse -Pranzo a Leni, presso il panificio “Non solo Pane”; ottima focaccia con prodotti locali -Acquisto della malvasia presso la cantina “La Rosa” (16 euro per mezzo litro), posta al centro dell’isola. La signora ci ha spiegato un po’ come si produce quest’ottimo vino, è stata una chiacchierata molto piacevole. -Bagno vicino all’antica salina dell’isola, in località Lingua -Granita finale da quello che è considerato il miglior bar delle Eolie: Alfredo. Ottimi i gusti pistacchio e cioccolato (le creme), normali (almeno per noi etnei) limone e gelsi
Anche a Salina sono presenti dei bellissimi sentieri, e anche questi ce li perdiamo. Torniamo a Vulcano e finalmente posso dare libero sfogo alla mia voglia di camminare, organizzando una gita sul vulcano con Dario, una guida GAE autorizzata che ci ha mostrato il vulcano in ogni dettaglio. Abbiamo pagato in totale 13 euro a persona (10 per la guida più 3 per il biglietto di ingresso), ma si è trattato di soldi assolutamente ben spesi. Sconsigliamo, infatti, di salire da soli o con guide improvvisate (come quelle del nostro villaggio…), ma se proprio volete farlo, evitate accuratamente di attraversare le fumarole, che in teoria non sono nemmeno visitabili senza attrezzatura adeguata. La nostra guida ci ha fornito delle maschere antigas con le quali abbiamo attraversato le fumarole senza problemi, ammirando con tranquillità gli splendidi colori dello zolfo e degli altri minerali che si depositano sulle bocche delle fumarole (fenditure sul vulcano da cui escono gas a temperature elevatissime, anche 500 C°).
In alcuni siti abbiamo letto che la gente attraversa le fumarole cono degli stracci bagnati sul viso. Noi ci sentiamo di sconsigliare questa pratica, in quanto vietata, inutile e pericolosa.
Venerdì 13 Agosto: ci rechiamo in autonomia a Lipari. Si tratta dell’isola più grande e più popolosa. Appena scesi dalla nave ci sembra quasi di essere tornati in una città normale. I suoni, i profumi, i colori delle altre isole sembrano non albergare qui. Sicuramente esistono dei luoghi sull’isola meno caotici del paese principale. Andiamo in un ufficio informazioni per chiedere lumi e troviamo un impiegato assolutamente disinteressato a fornirci qualunque consiglio relativo alla visita dell’isola. Ci ha dato solo un depliant con una cartina e ci ha detto che potevamo fare un bagno o prendere un motorino. Grazie, ottimo consiglio… e io che pensavo di andare a sciare J. Con un’organizzazione così, il turismo in Sicilia non decollerà mai.
Visitiamo il museo di archeologia marina di Lipari, uno dei più importanti d’Europa nel suo genere. Ci rendiamo conto che il museo non rende merito agli sforzi di chi l’ha costruito con tanta fatica (durante i recuperi dei relitti sono persino decedute alcune persone), poiché è assolutamente primo di qualunque sistema moderno per la fruizione dei contenuti. Soltanto teche e descrizioni, nessuna multimedialità, nessun filmato, nessun audio, nessuna ricostruzione virtuale, nemmeno la disponibilità delle audio guide, nessun giro consigliato per le sale. Abbiamo girovagato per le sale, abbiamo ammirato soprattutto la sezione delle maschere teatrali greche, ma alla fine resta la delusione per qualcosa che potrebbe essere sicuramente gestito meglio.
Pranziamo al ristorante “La trattoria d’oro”, discreto ma non eccezionale. Nel pomeriggio facciamo un salto in autobus verso la spiaggia del Canneto (ma non è minimamente paragonabile alle spiagge delle altre isole), torniamo sempre in autobus verso il porto (oltre un’ora di attesa alla fermata) e prendiamo un’ultima OTTIMA granita in un anonimo bar vicino al porto: Luna Quinta, davvero una piacevole sorpresa, soprattutto per la granita alla pesca.
Praticamente la nostra vacanza finisce qui. Ci aspettavamo tanto mare, abbiamo scoperto che c’è anche tantissima natura da esplorare, anzi: probabilmente, le cose più belle delle isole Eolie non stanno sulle loro coste, ma dentro la loro terra, mostrandosi solamente a chi ha la voglia e la pazienza per cercarle.