Mare e borghi, il lato “familiare” di una delle più belle regioni d’Italia

Nelle terre del Piceno e tappa nella riviera del Conero
Scritto da: naty85
mare e borghi, il lato familiare di una delle più belle regioni d'italia
Partenza il: 09/08/2014
Ritorno il: 23/08/2014
Viaggiatori: 10
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Ciao a tutti, come ogni anno agosto è il mese della nostra vacanza “familiare”, tra nonni, zii, cugini siamo in 10, la meta scelta per mettere tutti d’accordo: le bellissime Marche. Decidiamo di restare in Italia per diversi motivi: l’indiscussa bellezza del nostro paese, la voglia di riscoprire borghi dove il tempo si è fermato e non ultima la vicinanza dei posti.

La nostra base è un appartamento molto grande a 2 passi dal mare a San Benedetto del Tronto. Per i più sedentari la spiaggia attrezzata è a 2 minuti a piedi, con sabbia gialla e mare limpido rispetto al resto dell’Adriatico (ma non certo il mare della Sardegna o della Calabria). Io e mio marito, da immancabili viaggiatori fai da te, organizziamo diverse visite ai borghi dell’entroterra marchigiana che di sicuro meritano di essere ammirati, alternando cosi mare e cultura.

San Benedetto del Tronto e Grottammare

san benedetto del tronto

Il lungomare di San Benedetto del Tronto

I primi giorni abbiamo girovagato per San Benedetto del Tronto. Ci siamo persi tra i vicoletti del suo centro storico, ma abbiamo preferito di gran lunga il suo lungo mare con oltre 7000 palme di specie diverse, che, col mare all’orizzonte, era un vero spettacolo per gli occhi. Qui abbiamo assaggiato per la prima volta le olive all’ascolana, dal sapore intenso e deciso, da non perdere. A San Benedetto alterniamo giornate di mare, riposo e gioco. A questo riguardo segnalo la possibilità di praticare sport acquatici come kayak, barca a vela, moto d’acqua (ma solo al Bagno n° 5).

Più raccolta ma anche più caratteristica è Grottammare, la cittadina si incontra subito a nord del lungomare di San Benedetto, la parte moderna si estende lungo la costa, con il corso pieno di negozietti e, la sera, di eventi, e tantissimi pub ai quali gustare una buona birra. Ma il vero spettacolo è il suo centro storico arroccato in cima alla collina. La pace l’ho trovata qui. È pomeriggio e Piazza Peretti ci accoglie in un’atmosfera senza tempo. Sulla piazza si affacciano l’altana dell’orologio, il palazzo Priorale, il teatro dell’Arancio, dal quale parte una serie di logge e una bellissima terrazza affacciata sul mare, e un paio di ristoranti. Per concludere la visita girovaghiamo fra i vicoletti della città, ammiriamo, dall’esterno, le diverse chiesette sparse in giro, immortaliamo tantissimi scatti, ma restiamo davvero incantati dal Torrone della Battaglia, risalente al sedicesimo secolo, che si affaccia sulla cittadina e sull’azzurro del mare, uno spettacolo da mozzare il fiato che impone religioso silenzio.

Ascoli Piceno

ascoli piceno

La piazza principale di Ascoli Piceno

Dopo qualche giorno, complice il cielo nuvoloso e la voglia di staccare dal mare per un po’ ci dirigiamo ad Ascoli Piceno. Lasciamo l’auto in un parcheggio custodito per 70 centesimi l’ora ed entriamo nel centro storico da Piazza Arringo. Immensa e armoniosa ospita il duomo di Sant’Emidio (entrata gratuita), patrono della città. La facciata in travertino è davvero maestosa, entriamo e l’interno , in stile romanico, si sviluppa su tre navate, ma la mia attenzione va alla cripta. Vi si può accedere dalle scale ai lati delle navate, il silenzio che la pervade e il gioco di luci fra le colonne le donano un’aria mistica, qui sono conservate le spoglie del santo patrono.

Continuiamo la visita ammirando dall’esterno la Pinacoteca Civica e degustando quelle che battezzeremo come le più buone olive ascolane della vacanza.. non a caso siamo ad Ascoli!

Arriviamo così nel vero e proprio salotto di Ascoli: Piazza del Popolo, considerata una delle più belle piazze d’Italia coi suoi fantastici portici e palazzi rinascimentali, costruiti tutti secondo le ferree regole del governatore Raniero de’Ranieri, che prevedevano che in piazza si costruissero edifici della stessa altezza, in travertino e mattoni rossi.

Qui si affacciano:

  • Il Palazzo dei Capitani: risalente al 1200, ma poi incendiato e ricostruito in parte nel 1500, ha avuto in passato la funzione di “palazzo del Popolo” e “palazzo del Comune”, oggi ospita delle mostre, noi ne abbiamo vista una bellissima dedicata all’India
  • La chiesa di San Francesco: costruita proprio per accogliere i seguaci del santo che qui predicò nel 1215
  • Il Caffè Meletti: questo bar è inserito nei 150 caffè storici di Italia, noi siamo entrati per un caffè ed è sicuramente una buona scusa per ammirarne gli splendidi interni. Qui è stata inventata e prodotta l’Anisetta Meletti, ricavata dall’anice. Una bevanda che si gusta sia con la “mosca”, che come dissetante allungata con l’acqua. Ovviamente ne abbiamo comprato una bottiglia da riportare come souvenir. Inoltre se si pensa che qui si sono seduti Hemingway e Pertini non si può non entrare!

Concludiamo la nostra passeggiata fra i vicoli meno battuti di Ascoli e ne approfittiamo per un po’ di shopping.

Borghi delle Marche: Offida, Acquaviva e Ripatransone

colline offida

Le colline intorno a Offida

Un altro sobborgo da non perdere è Offida posto in cima a una collina, il suo nome significa proprio “ricco colle”. Lasciamo l’auto fuori dalle mura e seguiamo il percorso propostoci dall’ufficio informazioni turistiche. Iniziamo la visita da Corso Serpente Aureo dove facciamo tappa all’associazione del merletti di Offida, si tratta di una sorta di negozio-museo dove è possibile vedere ancora all’opera tante donne intente a lavorare a tombolo. I merletti creati sono delle vere e proprie opere d’arte sia per la bellezza che per i prezzi! Questa lavorazione è tipica di tutta la provincia, ma qui a Offida è diffusissima, infatti dietro a diversi bassi troviamo tante vecchine intente a ricamare che per la mia gioia si sono lasciate anche fotografare. Arriviamo nella piazza principale e stanno allestendo una mostra di auto d’epoca non perdiamo tempo e scattiamo qualche foto. Qui si affacciano il Palazzo Comunale, il Teatro Serpente Aureo e la chiesa della Collegiata nella quale entriamo, gratuitamente, per dare uno sguardo agli interni. Facciamo un ultimo giro tra le strade di Offida con l’intento di fare una degustazione di vini ma ahimè essendo il giorno dopo ferragosto le enoteche sono chiuse.

Gli ultimi due paesini della provincia ascolana che visitiamo sono Acquaviva Picena e Ripatransone.

Ad Acquaviva ci siamo ritrovati una sera in occasione della sagra delle lumache, a dire il vero siamo arrivati tardi e le lumache erano già finite, male di poco ne abbiamo approfittato per girare il paese. Arroccata in cima a un colle Acquaviva ti accoglie con la tipica torre con l’orologio, sfondo di tante foto, in occasione della sagra abbiamo girovagato tra gli stand di artigianato e agroalimentari, facendo scorta di formaggio di capra e creme al tartufo. Essendo sera non siamo entrati in chiese o musei, ma ci siamo goduti l’incanto di questo posto tra i vicoli e le case, fino ad arrivare al torrione della Rocca trecentesca in cima al paese.

L’ultima chicca andiamo a vederla a Ripatransone, qui salendo tra uliveti e campi di girasole su una strada tutt’altro che semplice arriviamo in cima al colle e lo sguardo spazia sul verde dei campi coltivati che ricorda quelli della campagna toscana. Entriamo nel paese, passeggiando arriviamo al duomo che ammiriamo solo dall’esterno, ci addentriamo sempre di più e finalmente eccolo, nascosto tra le case, il vicolo più stretto di Italia con i suoi 43 cm che in alcuni punti diventano 38. Giusto il tempo di un gelato all’unico bar della piazzetta e rientriamo a San Benedetto.

La Riviera del Conero

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La verdissima Riviera del Conero

L’ultima gita di questa vacanza è un capitolo a parte, perché usciamo dal territorio ascolano, percorriamo 80 km per arrivare sulla Riviera del Conero. Era tanto che desideravo venire da queste parti e finalmente ci siamo. La spiaggia scelta è quella di San Michele e Sassi Neri (doverosa una precisazione: la spiaggia dei Sassi Neri non è altro che il continuo della spiaggia di San Michele e viene chiamata così per la presenza di scogli neri). Lasciamo l’auto nel parcheggio a pagamento di fronte al cimitero, per l’intera giornata il costo è di 6 euro, poi seguiamo la folla di turisti che si appresta a scendere alla spiaggia. Ebbene si tratta di una serie di curve a gomito più un sentiero fra gli alberi un po’ sdrucciolevole quindi c’è da fare attenzione, al ritorno ci siamo risparmiati tutte le curve a gomito perché abbiamo scoperto che c’era l’autobus di linea al prezzo di 1.5 euro. Arrivati finalmente in spiaggia ci sdraiamo al sole e ci godiamo un mare da cartolina, che non ha nulla da invidiare al mare della Sardegna. La spiaggia è stupenda: il costone di roccia bianchissima, ricoperto di vegetazione, si tuffa in un mare cristallino creando mille sfumature di dall’azzurro, al blu, al verde smeraldo. Scattiamo innumerevoli foto per quello che si rivela un vero paradiso.

Nel pomeriggio rientriamo al parcheggio e dopo esserci asciugati e cambiati decidiamo di visitare Sirolo e Numana. Parcheggiamo e saliamo nel paesino, ci fermiamo alla gelateria “il Bassotto” che propone tra i gusti il Monte Conero, il gelato è buonissimo, e lo consiglio. Così Sirolo ci accoglie in un pomeriggio estivo col cielo azzurro e la piazza principale nella quale scattiamo mille foto. Tutto è curato: le strade, le case, gli alberghi… non sorprende che venga definita la perla dell’Adriatico. Mi sono letteralmente innamorata di questo posto. Arriviamo a una terrazza panoramica che si affaccia sulla costa… le parole non servono… è di una bellezza assordante.

A malincuore lasciamo Sirolo per la vicina Numana. Il paese è raccolto è grazioso. Arrivati in piazza si può ammirare il Palazzo dei Vescovi , sede del comune, davanti ad esso sorge il Santuario del crocifisso, che contiene il crocifisso portato in Europa da Carlo Magno per Leone III. Personalmente questo santuario di recente costruzione, edificato sulle spoglie della vecchia chiesa, non mi è piaciuto molto. Numana è un paesino senza tempo e la presenza di un elemento così moderno disturba la vista. Saliamo in cima e anche qui possiamo ammirare il paesaggio della riviera dall’alto, davvero stupendo.

Con le immagini ancora vive dei campi coltivati, dei girasoli gialli, del mare cristallino lasciamo le Marche per fare ritorno alla vita di sempre, ma con un ricordo indelebile. L’Italia è un paese bellissimo e questo viaggio ce l’ha confermato ancora una volta.

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