Mare cristallino ma non solo

Durata: 10 giorni – 8 notti Budget: 4400 € per due persone Tappe: La Digue – Praslin – Mahè Trasporti Noi siamo partiti da Genova verso Parigi e da lì abbiamo proseguito verso Mahè, il volo dura circa 9.30 ore. Visto che la nostra prima meta era l’isola di La Digue arrivati a Mahè abbiamo preso il volo interno verso Praslin...
Scritto da: SerenaA
mare cristallino ma non solo
Partenza il: 09/06/2006
Ritorno il: 18/06/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Durata: 10 giorni – 8 notti Budget: 4400 € per due persone Tappe: La Digue – Praslin – Mahè Trasporti Noi siamo partiti da Genova verso Parigi e da lì abbiamo proseguito verso Mahè, il volo dura circa 9.30 ore.

Visto che la nostra prima meta era l’isola di La Digue arrivati a Mahè abbiamo preso il volo interno verso Praslin (divertente! Aereo piccolo si può vedere il panorama delle isole) e poi il battello per La Digue.

I terminal a Mahè per i due voli sono adiacenti mentre per andare dall’aeroporto di Praslin al Jetti (così si chiama il porticciolo di Praslin) serve un taxi o un transfer organizzato come avevamo noi.

A La Digue non circolano molti mezzi motorizzati ma l’isola è molto piccola e una volta depositate le valigie in albergo si gira comodamente in bicicletta. C’è qualche salita ma non molto impegnativa.

A Praslin abbiamo affittato l’auto un giorno sui due che siamo rimasti sull’isola (60€/giorno); ci siamo mossi in bus (un’esperienza da non perdere!! Gli autisti guidano come matti a velocità folle per stradine ripidissime) ed in taxi (un po’ cari…Ma il prezzo si sa già prima). Gli orari degli autobus sono un po’ volubili, tempo medio di attesa 20 min.

A Mahè l’auto è decisamente utile viste le dimensioni dell’isola e la quantità di cose da vedere! Anche qui il noleggio costa 60€/giorno. Da mettere in valigia Repellente per le zanzare (ci sono come anche i sunflyies, a Mahè ad Anse Gaulette mi hanno divorato!), torcia (soprattutto utile per la bici di sera a La Digue), mazzo di carte (se vi piace giocare la sera non c’è molto altro…), libri, contanti (gli euro sono accettati quasi ovunque)

La Digue Arrivando direttamente dall’Italia in quest’isola sembra di essere andati dall’altro capo del mondo (complice anche la stanchezza…) ma ne vale veramente la pena! Noi abbiamo alloggiato (dopo aver letto i preziosi resoconti di viaggio precedenti) all’Hotel Patatran Village per tre notti; bungalow semplici (con a.C.) ma spaziosi e con una bella verandina verso il mare per la sera. E ottima colazione! Dopo cena, infatti, l’isola non offre molto ma con un repellente per le zanzare e un mazzo di carte o un libro il relax è assicurato… L’isola è piccolina e la bici conduce ovunque si voglia andare; nella prima mezza giornata dopo l’arrivo siamo stati a Anse Severe (molto carina) dove si può fare ottimo snorkelling e poi, visto anche il brutto tempo, siamo partiti per un’esplorazione dell’isola verso anse Banane ma qui abbiamo trovato mare agitato.

Cena all’hotel Ocean (buffet creolo e benvade 332 RS in due), abbastanza soddisfacente… Secondo giorno a Anse Source d’Argent passando dal parco dell’Union Estate (ingresso 4€/pers), qui si può vedere l’ex piantagione di cocco, una dimostrazione su come veniva prodotto l’olio di cocco, le tartarughe di terra e alla fine la magnifica spiaggia! Anche qui si può fare snorkelling e fotografare questa spiaggia tra le più scenografiche in assoluto.

Pranzo dal Ristornate Zerof dove abbiamo gustato un ottimo pesce alla griglia (naturalmente ricoperto di spezie ma ottimo, 139 RS in due).

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Grand Anse; viste le salite con la bici non è proprio il massimo ma si può fare… Qui non si può fare il bagno per le correnti ed il mare agitato ma il paesaggio è molto bello. Con altri 5 minuti di strada si arriva ad Anse Cocos molto carina anch’essa ma simile alla precedente.

Ceniamo da Chez Marston, forse il più occidentale dei locali presenti sull’isola (243 RS).

Dopo un diluvio notturno il tempo non migliora molta ma decidiamo di ritornare ad Anse Source D’Argent ed Anse Severe e fare ancora un po’ di snorkelling.

Decidiamo che la cena sarà italiana: pizza! Da Gregoire’s è veramente ottima.

Pur avendo trovato brutto tempo per i tre giorni che siamo stati qui l’isola ci è piaciuta moltissimo per la sua tranquillità e la cortesia delle persone seychellesi che abbiamo conosciuto oltre che, ovviamente, per le spiagge incantevoli! Praslin Abbiamo alloggiato all’Hotel Villa de Mer a Grand Anse per due notti; la struttura è confortevole ma nel periodo in cui siamo andati noi (giugno) sulla spiaggia antistante l’hotel, e la costa limitrofa, si depositano le alghe. Il primo giorno abbiamo vistato la Valleé de Mai, parco naturale comprendente una lussureggiante foresta tropicale. Ingresso a pagamento 15€/pers.

Il biglietto è un po’ caro però la foresta è molto bella e secondo noi vale la pena passeggiarci all’interno per circa un paio d’ore.

Nella stessa giornata ci siamo fatti portare in taxi ad Anse Volbert (20€), la spiaggia è carina ma non ci ha soddisfatto appieno. Ceniamo in albergo visto che siamo a piedi e che vicino all’hotel non ci sono altri ristornati (43€ per due). Verso sera abbiamo chiesto alla reception del nostro hotel di prenotarci l’ingresso ad Anse Georgette per il giorno successivo; si tratta della spiaggia del resort Lemuria alla quale è possibile accedere soltanto se annunciati in precedenza.

La mattina ci raggiunge direttamente in albergo il ragazzo che ci affitterà l’auto (60€); così possiamo partire per l’esplorazione dell’isola in tutta libertà.

Giunti davanti al cancello di entrata del Lemuria ci hanno rimbalzato indietro per ben due volte a causa di loro problemi di comunicazione interna sulle liste degli autorizzati all’ingresso; alla fine siamo riusciti ad entrare e ne è valsa la pena! La spiaggia è piccola, graziosa e deserta… Verso il pomeriggio ci spostiamo verso Anse Lazio, è la più affollata delle spiagge viste alle Seychelles ma comunque molto bella. Verso sera la situazione diventa più tranquilla e ci si può godere il tramonto sul mare in tutta tranquillità.

Per la cena non abbiamo molta scelta visto che i ristoranti letti sui resoconti passati e sulla guida sono quasi tutti chiusi, ci dirigiamo quindi verso “La Goulue” ad Anse Volbert dove consumiamo una cena discreta.

Mahè Abbiamo trascorso su quest’isola tre notti ma dopo averla vista possiamo consigliare di passarcene almeno una o due di più.

Alloggiavamo alle Villas Chez Batista, semplici bungalow situati ad Anse Takamaka in un contesto veramente splendido! La prima mezza giornata trascorsa a Mahè l’abbiamo dedicata al relax proprio ad Anse Takamaka dove, tra l’altro, ci si può dedicare a dell’ottimo snorkelling. A pranzo e cena abbiamo subito testato la bontà del ristorante Chez Batista collocato proprio sulla spiaggia e non ci ha certo deluso, i prezzi sono un po’ più alti della media ma il cibo è ottimo e vicino ai sapori mediterranei (ottima anche la famosa salsina dalla ricetta segreta…).

Dopo aver affittato l’auto per le due giornate che ci rimangono (sigh!) partiamo per l’esplorazione dell’isola; prima tappa ad Anse Soleil, veramente incantevole e deserta anche perché il ristorantino sulla spiaggia era chiuso per lavori.

Seconda tappa ad Anse Royal, carina ma non ci ha entusiasmato, terza ad Anse Intendance che ci hanno detto essere la spiaggia più fotografata delle Seychelles. Come sapevamo il mare è agitato e non si può fare il bagno, comunque vale la pena ammirare il paesaggio.

Vediamo anche Anse La Mouche (così, così) ed Anse Gaulette: è carina ma veniamo presi d’assalto dai sunflyies dei quali porto ancora i segni a due mesi di distanza! Sulla strada del ritorno verso il bungalow facciamo tappa al villaggio dell’artigianato dove ci sono alcuni negozietti di oggetti locali, non mi sembra ci siano molte idee interessanti ma compriamo alcune stecche di vaniglia ad un buon prezzo.

Ceniamo da Kaz Kreol ad Anse Royal, locale semplice sulla spiaggia.

Il secondo giorno abbiamo visitato la zona nord dell’isola ed innanzitutto il mercato di Vittoria; tra la gente comune che fa la spesa si possono vedere tutti i frutti, le verdure ed i pesci che vengono abitualmente consumati qui e naturalmente ci sono anche prodotti ad uso e consumo dei turisti. Abbondano le spezie, il te, cannella e vaniglia; noi ci siamo portati anche via qualche buonissima noce di cocco che non siamo riusciti a raccogliere tra le mille palme che ci sono ovunque sulle isole. Il mercato è molto vivace ed interessante, inoltre visitare i negozi locali e, come in questo caso, il mercato è uno dei modi migliori per conoscere la realtà quotidiana del luogo.

Dopo lo shopping ci dirigiamo a Beau Vallon, è la spiaggia dove si affaccia il maggior numero di hotel dell’isola ma vi regna una bellissima quiete; negli anni è cambiata in meglio, ricordo che una decina di anni fa qui regnava proprio il caos tipico delle nostre spiagge! Ora invece l’acqua è invisibile, la sabbia bianchissima e regna la calma… Proseguiamo fino a Port Launay e la baia Des Anglais che però non riusciamo ad identificare, alla fine ci fermiamo vicino Port Glaud in una bella spiaggia animatissima da gente del luogo.

Per concludere la giornata (ed ahimè anche la vacanza…) torniamo a Takamaka per un ultimo bagno e per la cena.

L’interno dell’isola, che abbiamo attraversato nell’ultima giornata, è molto rigoglioso ed interessante con piantagioni di te e diversi punti panoramici che non abbiamo potuto vedere; per questo e per altre spiagge che ci sarebbe piaciuto conoscere avremmo avuto bisogno di qualche giorno in più ma per ora ci accontentiamo e torniamo a casa…



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