Maratona e…alta marea!
Mentre il nostro amico continua ad allenarsi nella corsa, noi cominciamo a preparare i bagagli per partire: si va a Mont Saint Michel per la maratona che si correrà in questo splendido scenario, dove tutto è legato alla marea che caratterizza la Normandia. Ed è proprio qui che il nostro amico si cimenterà ancora una volta in questa corsa così importante.
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Ci incontriamo venerdì 25 maggio 2018 alle 7.30 per recarci in aeroporto. Siamo un gruppo di otto persone divise in due macchine, abbiamo solo il bagaglio a mano perché dopo la maratona di domenica, effettueremo un tour tra la Bretagna e la Normandia, quindi preferiamo viaggiare leggeri.
Si parte in un clima di serenità e leggerezza, scherziamo, ridiamo, siamo ormai un gruppo collaudato ed affiatato: abbiamo affrontato tante maratone insieme, e naturalmente noi siamo la parte più rumorosa del gruppo, sempre pronta a tifare e sostenere il nostro amico maratoneta.
Atterriamo all’aeroporto di Orly a Parigi dove abbiamo già noleggiato due auto.
Arriviamo a Rennes
A noi tocca una punto rossa, agli altri una Toyota nera. Dunque andiamo verso la nostra prima tappa: Rennes, dove abbiamo prenotato l’hotel Arcantis Le Voltaire. Rennes, capoluogo della Bretagna, è una splendida cittadina molto viva che vanta il maggior numero di case a graticcio della Bretagna e quasi tutte un po’ storte. Noi le vogliamo vedere tutte! Il tempo di posare i bagagli e siamo già in giro, tanto per non perdere tempo.
Parcheggiamo le macchine e ci dirigiamo verso la Cattedrale di San Pietro con una bellissima facciata in granito e colonne; purtroppo è chiusa, quindi non possiamo visitare l’interno. Dopo le foto d’obbligo, proseguiamo la nostra passeggiata fino a Piazza Champ-Jacquet, dove al centro svetta la statua di Jean Leperdit, sindaco di Rennes dal febbraio 1794 ad ottobre 1795. La statua lo ritrae mentre sta distruggendo un elenco di 23 cittadini destinati alla ghigliottina, atto che lo rese famoso. Camminiamo per le caratteristiche vie su cui si affacciamo vari edifici a graticcio, veramente affascinanti. Si tratta di costruzioni che furono realizzate tra il Medioevo e l’800, con tipiche intelaiature in legno orizzontale e verticale, rinforzate da travi messe di traverso per dare staticità alla casa. Che belle! La prossima tappa è il palazzo del Parlamento, sorto nel 1604. E’ considerato la prima opera del classicismo barocco ed è veramente bello ed imponente, affacciato sulla grande piazza. Nel 1994 fu danneggiato da un incendio, ma fu presto restaurato. Facciamo tante fotografie, soprattutto ci colpiscono i particolari del tetto dove svettano due angeli. Giriamo ancora un po’ prima di andare a cena. Dopo colazione, il giorno dopo, siamo pronti per ripartire, infatti ogni giorno ci troveremo in una città diversa e quindi le valigie sempre pronte.
Ancora un giro per Rennes: andiamo al mercato di Places de Lices, circondata dalle tipiche case a graticcio, dove c’è il coloratissimo mercato coperto con tanti prodotti tipici. Tra l’apoteosi del folklore e dei colori, ci sono circa 300 produttori locali di frutta, verdura, carne, formaggi e pane fragrante; acquistiamo delle brioches fumanti, una vera bontà! Il mercato prosegue anche fuori, dove ci sono tante bancarelle di pesce. Fanno impressione gli enormi granchi e gamberi…. e tanto altro ancora e l’odore testimonia l’enorme quantità esposta. Ci sono anche tanti fiori colorati! Entriamo a visitare la splendida cattedrale di San Pietro che questa mattina è aperta e quindi possiamo apprezzarne anche il magnifico interno. Ci dirigiamo al parco di Thabor, ma prima entriamo nell’omonima chiesa protestante, quindi andiamo a vedere le splendide aiole colorate e gli alberi secolari di questo parco nel cuore della cittadina. C’è anche uno splendido spazio espositivo ed una voliera che ospita tanti uccelli colorati. Percorriamo i vialetti tra profumi e colori. Un’altra bella piazza da visitare è la Piazza del Municipio, sicuramente la più bella della città. Qui possiamo ammirare il municipio ed il Teatro dell’Opera. Dopo un incendio, il Municipio venne ricostruito nel 1720: in un’unica costruzione a semicerchio, vennero riuniti tre monumenti il Municipio, il Tribunale Giudiziario e la Torre dell’Orologio al centro. Di fronte a queste costruzioni si trova il Teatro dell’Opera con forma circolare, per adattarsi a quella delle costruzioni di fronte. Il teatro è tra i più piccoli di Francia, con soli 642 posti. La piazza è veramente armoniosa!
È la volta di Pontorson
Dalla prossima tappa ci separano circa 80 chilometri: Pontorson, dove alloggeremo all’Hotel Eugenie. Da qui domani raggiungeremo la meta più importante dove si svolgerà la maratona che impegnerà il nostro amico, cioè Mont Saint Michel. Ma abbiamo ancora mezza giornata davanti a noi e la impiegheremo al meglio. Dunque partiamo; facciamo una tappa a Saint Malò, una bellissima cittadina costiera. Si affaccia sul canale della Manica ed è costruita su un’isoletta collegata alla terraferma. Anche qui il fenomeno delle maree è molto evidente così come si rimane colpiti dagli imponenti bastioni che la cingono. Non a caso è detta la città corsara, dove ammiriamo la splendida cattedrale gotica di San Vincenzo e la bellissima Rue de Pelicot, una via centrale tipica. Non ci sono più le case in legno ed i tetti di paglia distrutti da ben due incendi, ma ammiriamo le caratteristiche case a graticcio. Salutiamo Saint Malò e ci dirigiamo verso Cancalle per la cena, dove gusteremo le famose ostriche. Troviamo un ristorantino sul mare molto accogliente, dove soddisfano le nostre richieste. Noi però non siamo amanti di ostriche e quindi prendiamo della carne, anche se i nostri amici non approvano! È ormai sera quando giungiamo all’hotel Eugenie a Pontorson. Piove…… speriamo bene per la maratona di domani!
E per fortuna ci svegliamo con il sole! Il nostro amico si è già avviato molto presto, noi invece ce la prendiamo un po’ più comoda, ma siamo pronti per fare il tifo. Raggiungiamo uno dei numerosi parcheggi fuori Mont Saint Michel, da dove partono le navette che portano quasi a destinazione. Un ultimo breve tratto va fatto solo a piedi, ma che meraviglia la cattedrale che spicca nel cielo azzurro! C’è tanta gente, un po’ per la maratona, ma anche perchè questo è un luogo speciale, il più bello della Normandia. Questa meravigliosa abbazia dedicata a San Michele Arcangelo, è costruita su un tratto di terra che diventa un isolotto quando c’è l’alta marea. Ora però è stato costruito un lungo ponte, così l’abbazia non resta più isolata e non bisogna preoccuparsi degli orari della marea per non rimanere bloccati. Tuttavia, in caso di maree di particolare intensità, l’abbazia ritrova la sua caratteristica di isola. L’abbazia benedettina risale al X° secolo ed è composta da varie costruzioni che si sono sovrapposte con stili un po’ diversi. Per arrivare fino in cima e poter entrare, si percorrono strette vie piene di negozi strabordanti di souvenir di ogni genere, ed è anche difficile camminare perchè la gente è tantissima. Questo piccolissimo borgo che la circonda, è veramente unico con i suoi negozi e le sue casette e c’è tanto da vedere e curiosare. Pian piano arriviamo all’entrata dell’abbazia, arroccata su uno sperone di roccia ed iniziamo la visita aiutati da audioguide che abbiamo affittato all’entrata. I Celti consideravano questo luogo magico e vi praticavano la magia, non sapendo bene come spiegare le maree. Oggi vi sono circa 40 monaci e sulla sommità dell’abbazia c’è la statua di San Michele Arcangelo, per cui l’altezza finale è di circa 170 metri s.l.m. Nel frattempo il nostro amico è arrivato al traguardo dopo 3 ore e mezzo circa, piazzandosi al posto numero 403: un bel risultato per lui! È veramente bravo! Ci fermiamo ancora ad ammirare l’abbazia, anche perchè sta salendo la marea e vogliamo vedere dal vivo questo fenomeno. In questo periodo però si tratta di una marea di lieve entità, comunque bellissima da vedere. È difficile staccarsi da questo luogo, sembra quasi di subire un’attrazione che non ci fa allontanare. Si sta bene, l’aria è leggera e c’è ancora tanta gente! Cerchiamo di imprimerci tutte le immagini possibili nella mente, perchè decisamente le magie degli antichi Celti sono ancora presenti oggi ed esercitano tutto il loro potere su di noi e sui tantissimi turisti. Però dobbiamo andare, si sta facendo tardi e dobbiamo raggiungere il paese di Granville e l’Hotel des Bains.
Percorriamo tutta la costa e giungiamo con ancora la luce. Oggi è stata una bellissima giornata, sia per il nostro amico maratoneta che ha ottenuto un ottimo tempo, ma anche per aver visitato un luogo bellissimo e magico che non potremo dimenticare mai. Questa sera ceniamo da Burger King, una cena simpatica, fatta ovviamente di golosità che ci mettono ancora più allegria. Ci auguriamo la buonanotte e quindi ci riposiamo in attesa di un nuovo giorno ricco di cose da fare e vedere. Iniziamo dunque la settimana girando per Granville percorrendo Promenade Charles VII che si affaccia sul Golfo di Saint Malò, nel canale della Manica. Visitiamo la Cattedrale di Notre Dame Ducap Lihou e facciamo tante foto alla caratteristica Watch House arroccata sullo sperone roccioso. Veniamo a sapere che il paese è veramente piccolo, in quanto conta poco più di 13.000 abitanti, ma vanta un porto molto importante. Inoltre ha accolto ospiti illustri come Victor Hugo e Stendhal e ha dato i natali a Christian Dior, la cui casa è visitabile. Qui si festeggia un importante carnevale, con sfilata di carri allegorici ed in estate sono molti i turisti che accorrono per il Festival Sorties de Bain, con spettacoli gratuiti di teatro e tanti artisti di strada. È un paese che ci stupisce, piccolo ma ricco di attività e di turismo. Dopo questa bella camminata, riprendiamo la strada per la prossima tappa: Cherbourg en Cotentin, dove alloggeremo all’hotel Napolèon, molto piccolo e senza ascensore e naturalmente ci tocca il secondo piano! Un pranzo veloce ed andiamo al museo oceanico, dove sono in mostra alcuni sottomarini, da quelli più antichi fino a quelli moderni. E’ una mostra veramente interessante, dove si può notare l’evoluzione di questo mezzo esplorativo dei fondali marini, quindi la crescente sicurezza per l’uomo che sfida gli abissi. Ci dirigiamo verso la basilica della Santissima Trinità: spicca subito la torre alta 26 metri molto diversa dalla facciata gotica di questa chiesa. La basilica fu costruita nel 431, ma fu più volte distrutta fino alla costruzione dell’attuale che risale al XV° secolo: siamo intorno alla nostra amica che legge dalla guida alcune informazioni interessanti. Questa cittadina, che conta circa 80.000 abitanti, deve La sua importanza al porto affacciato sulla Manica, ma non meno importante è la fabbrica degli ombrelli. Andiamo a visitarla e già in lontananza si vedono ombrelli colorati e aperti sulla strada. Entriamo: non ci sono lavoranti, ma un video ci spiega le varie fasi della lavorazione. Poi saliamo al primo piano dove c’è un piccolo museo molto interessante e dove possiamo fare tante foto ricordo. Siamo arrivati già a martedì: il tempo corre in fretta quando si sta in buona compagnia e soprattutto in vacanza!
Per domani un’altra tappa ci attende: Caen e l’hotel Saint Etienne. Dobbiamo percorrere circa 120 chilometri. Qui ci immergeremo nella storia della seconda Guerra mondiale. Infatti visiteremo il Memoriale di Caen ed i luoghi dello sbarco di Normandia. Quando si fa un tuffo nella storia, si cerca sempre di imparare qualcosa in più, noi non abbiamo vissuto quei giorni terribili, ma è importante cercare un po’ di capire ed avvicinarsi in punta di piedi e con rispetto a tanto orrore. Il Memoriale è molto interessante, si sviluppa quasi tutto sottoterra in un vecchio fortino e conserva tanti reperti dell’epoca ed ha numerose sale con bacheche dove ci soffermiamo a riflettere. Proseguiamo per Omaha Beach, una delle cinque spiagge del “D-day”, ossia dello sbarco di Normandia del 6 giugno 1944. Questo viene ricordato come il “giorno più lungo”, quando gli alleati sbarcarono lungo queste spiagge e dando luogo ad uno scontro cruento dove persero la vita migliaia di soldati. Conosciamo tutti la storia di quel periodo ed in particolare dello sbarco, ma trovarsi qui è un’emozione grande, ovunque ci sono ricordi, cartine, cartelli e bunker. Oggi fa particolarmente freddo ed il cielo è coperto, l’atmosfera è quella giusta per un ricordo tanto forte. Ci spostiamo verso il cimitero americano, a Colleville sur Mer, una scogliera che sovrasta Omaha Beach. Qui spiccano 9.387 croci bianche perfettamente allineate, 307 delle quali ricordano soldati ignoti e 4 femminili. Inoltre vi riposano anche nomi illustri, quali Theodore Roosevelt jr. figlio del presidente americano e Preston e Robert Nilan la cui storia ispirò Steven Spielberg per il film “Salvate il soldato Ryan” ed infatti il cimitero appare nella prima scena del film. Assistiamo al rito dell’ammaina bandiera che si ripete ogni giorno alle 16.30 tra la commozione generale. Torniamo a Caen, ma oggi è stato veramente un giorno che non dimenticheremo: in questo luogo si percepisce ancora la sofferenza ed è bello vedere come tutti si avvicinano con devozione e rispetto. Abbiamo ancora tempo per visitare Caen caratterizzata dalle torri della chiesa di Santo Stefano che spiccano nel panorama della città. Nonostante i numerosi danni subiti durante la seconda guerra mondiale e la relativa ricostruzione, questa cittadina conserva tante opere antiche ed importanti. Un esempio è l’abbazia degli Uomini, dedicata a Santo Stefano, e l’abbazia delle Donne dedicata alla Santa Trinità. Il tutto fu voluto da Guglielmo il Conquistatore che doveva farsi perdonare dal papa Leone IX°, l’aver sposato una sua consanguinea. Le torri di Santo Stefano sono alte ben 82 metri e all’interno, al centro della chiesa c’è la tomba di Guglielmo il Conquistatore, morto nel 1087. la tomba fu più volte profanata, fino all’aspetto attuale di una lapide deposta dai monaci. Il castello di Caen domina la città ed anche questa è un’opera voluta da Guglielmo il Conquistatore e le mura seguono il contorno dello sperone di roccia su cui sorge. È molto imponente e sembra inespugnabile. Questa cittadina è molto bella, ci ha riservato molte sorprese, ed anche la cucina non è da meno. Ceniamo molto bene in un localino in una casetta a traliccio tipica di questa zona della Francia. Oggi è stata una giornata molto particolare, siamo un po’ più stanchi perchè abbiamo camminato molto, ma non si poteva tralasciare nulla, venendo in questa zona era importante vivere la storia che abbiamo conosciuto solo sui libri, oppure attraverso la voce dei nonni, ma dal vero è un’altra cosa.
Ultima tappa del nostro tour: l’indomani mattina, dopo colazione, partiamo per Honfleur, quindi ci fermeremo ad Etretat, con le sue bianche scogliere ed in serata arriveremo a Rouen dove ci attende l’hotel Vieux Carrè. Honfleur è una cittadina di pittori ed impressionisti, con un porticciolo risalente al XIII° secolo alla foce della Senna. In questa bella giornata di sole, passeggiamo lungo le stradine che conservano intatte le testimonianze del passato. Le case colorate e le barchette formano un quadro che sembra dipinto da un pittore bohemian, in un alternarsi di colori pastello e più accesi, ma il tutto in un’armonia che appaga gli occhi. È difficile venire via, questo paesino ci ha conquistati ed è stata una tappa molto interessante. Anche Etretat ha un suo fascino: le falesie bianche che lo caratterizzano si protendono verso il cielo, quasi a sfiorarlo, mentre due archi bianchi naturali danno il tocco d’autore. Anche qui c’è tanta gente che scatta foto che non renderanno giustizia a questo panorama unico. Ci tratteniamo un po’ perché si sta molto bene con il sole ancora alto e poi non ci stancheremmo mai di ammirare questo paesaggio affacciato sul Canale Della Manica. È tempo di riavviarci perché abbiamo un po’ di strada da fare. Ora ci dirigiamo verso l’interno, quindi dobbiamo salutare queste spiagge e l’oceano che ci hanno tenuto compagnia per qualche giorno. Rouen arriviamo! Il nostro hotel è una casetta a graticcio, molto bello e noi siamo all’ultimo piano, senza ascensore, in una mansarda: ci affacciamo sui tetti della città. Dopo cena facciamo un primo giro in notturna della città: la cattedrale di Notre Dame è spettacolare, con le sue tre grandi torri lanciate verso il cielo. L’illuminazione le dà un aspetto maestoso: è bellissima! Anche l’orologio astronomico ha un grande fascino e caratterizza la città, ma naturalmente non dobbiamo dimenticare che questa è la città dove morì Giovanna d’Arco. La mattina dopo quindi ci rechiamo subito a Piazza du Vieux Marchè dove venne arsa viva la pulzella; quindi torniamo a vedere la cattedrale e l’orologio astronomico. Per un giro completo della città prendiamo il trenino su gomme che ci consentirà di inoltrarci anche in altre stradine caratteristiche. In poco meno di un’ora infatti scopriamo anche luoghi reconditi e curiosi: abbiamo fatto proprio bene! La mattinata è un po’ frenetica, perché dopo pranzo dobbiamo tornare a Parigi dove ci attende il volo del rientro. Anche questo viaggio è stato molto bello; siamo stati in ottima compagnia ed abbiamo visto luoghi interessanti e unici.
È stata una bella esperienza visitare luoghi storici, ma ci siamo anche divertiti girando per le cittadine e scherzando con i nostri amici. Inoltre il nostro amico maratoneta ha aggiunto un’altra medaglia alle numerose che ricordano ogni maratona cui ha partecipato. Alla prossima!