Maraton…ando per New York!

Lo scopo della mia partenza per New York, essendo un appassionato runner, era di correre la Maratona di New York: una delle 5 maratone più importanti al mondo. Scopo non secondario però, era visitare una città di grande fascino.
Scritto da: maratona22
maraton...ando per new york!
Partenza il: 31/10/2019
Ritorno il: 06/11/2019
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Lo scopo della mia partenza per New York, essendo un appassionato runner, era di correre la Maratona di New York: una delle 5 maratone più importanti al mondo. Scopo non secondario però, era visitare una città di grande fascino.

Ho comprato con grande anticipo, quasi un anno, un pacchetto comprendente pernottamento e iscrizione alla maratona da uno dei tour operator che provvedono in Italia, solo loro, alla distribuzione dei pettorali per la corsa. Il largo anticipo è dovuto alla grande richiesta di partecipazione all’evento sportivo: quest’anno si sono iscritti quasi 50000 atleti!

La partenza è stata preceduta da una grande preparazione dei documenti necessari alla partenza (passaporto ed Autorizzazione Elettronica ESTA), una certa quantità di dollari (anche se si usano poco, preferiscono le carte) ed alla informazione sulle attrazioni da visitare, cercando, possibilmente, di evitare le relative code ed eventualmente risparmiare qualcosa.

Per tale scopo ho chiesto on-line tre New York City Pass, che è un carnet di biglietti d’ingresso a 6 attrazioni principali, ingressi pagati a forfait:

  • Museo americano di storia naturale
  • Empire State Building
  • Museo Guggenheim
  • MoMA
  • The Metropolitan Museum of Art
  • Crociere Circle Line

Partenza Giovedì 31 Ottobre 2019

Partenza da Pisa ore 13,15 – Arrivo a Parigi ore 15,00

Partenza da Parigi ore 16,35 – Arrivo a New York ore 19,40 (Durata volo 8 ore e 5’)

Trasportati con macchina fornita da Terramia (Tour Operator) ad Hotel NewYorker 481 Eight AvenueStanza N° 2551.

Venerdì 1 Novembre 2019Totale a piedi 8,3 km

Ancora stanchi per il viaggio ed il cambiamento di fuso orario (6 ore), siamo scesi alla vicina Penn Station della Metro. Qui alle biglietterie automatiche abbiamo acquistato tre Card, molte economiche, per viaggiare sia su Metro che su Bus.

Presa la linea 1 South Ferry scendendo alla 12 fermata : South Ferry Subway Station.

Abbiamo quindi fatto una passeggiata a Battery Park da cui si poteva ammirare in lontananza la Statua della Libertà. Costeggiato il Castle Clinton e quindi attraversando la Battery Urban Farm (ricca di scoiattoli) siamo entrati nel quartiere della Borsa a Wall Street. Il nome della via risale al muro, Wall in inglese, costruito nel Seicento per proteggere Nuova Amsterdam, così si chiamava New YorK quando era territorio olandese, dagli attacchi delle colonie del New England e dalle tribù indiane.

Presso il Bowling Green Park ci siamo trovati di fronte al Toro di Wall Street, una scultura in bronzo realizzata dall’artista italiano naturalizzato statunitense Arturo Di Modica.

A 300 m. di distanza ammiriamo la Trinity Church. La Chiesa è aperta tutti i giorni dalle 8.00 alle 18.00. Usciti dalla Chiesa, imboccando Wall Street ci siamo trovati di fronte alle vetrine di Tiffany e ci viene, ovviamente, in mente la splendida Audrey Hepburn, che le ammirava sognante mangiando brioche e sorseggiando del caffè in un bicchiere di carta nel famoso film.

Al numero 11 di Wall Street si trova la Borsa di New York. Di fronte alla Borsa, al 26 di Wall Street c’è la Federal Hall con la statua di George Washington, il primo presidente degli Stati Uniti.

Lasciata Wall Street ci siamo diretti verso il fiume Hudson. Dopo circa 1 km abbiamo raggiunto il Memorial: due enormi vasche costruite in quello che era lo spazio occupato dalle due torri gemelle (Twin Towers). Durante la mattina di martedì 11 settembre 2001, le due torri vennero colpite da due aerei dirottati. Dopo alcune ore crollarono. Anche i 5 edifici minori che assieme alle Twin Tower formavano Il World Trade Center furono distrutti o danneggiati irreversibilmente. Sul bordo delle vasche sono incisi in delle placche di metallo i nomi dei deceduti.

Vicino alle due vasche si è ricostruito il New World Trade Center il cui edificio principale è il One World Trade Center, un edificio di 541 metri (1776 piedi) un riferimento simbolico alla data della rivoluzione americana e della dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti), ragione per cui il grattacielo è conosciuto non ufficialmente come Freedom Tower.

Volendo nel pomeriggio andare a vedere il South Street Seaport sull’East River, ci siamo incamminati in quella direzione fermandoci a mangiare, a metà strada.

Terminata questa “incombenza”, abbiamo imboccato John Street fino ad arrivare al Pier (Molo) 16.

Lo spettacolo è affascinante: Velieri a ridosso dei maestosi grattacieli!

Abbiamo ammirato il veliero battello PEKING costruito in Germania ad Hamburgo nel 1911 impiegato nel commercio di nitrato, e l’Ambrose costruita nel 1907.

Dal vicino Pier 17 a SN si ammirava il ponte di Brooklyn e di Manhattan.

Imbocchiamo Fulton Street dove si trova il Museo di South Street Seaport. Il museo occupa 12 isolati e comprende, tra le altre cose, una flotta di vascelli storici, quelli ormeggiati al Pier 17; con il biglietto d’ingresso del museo é possibile salire a bordo delle navi, tra cui il già citato Peking.

Proseguendo su Fulton Street a poca distanza del Museo si trova il Titanic Memorial Lighthouse, un monumento commemorativo a forma di faro dedicato ai passeggeri del Titanic, che sarebbero dovuti sbarcare proprio qui.

Dopo ca. 600 m. sulla stessa via, arrivati all’incrocio con la Broadway, si arriva di fonte alla chiesa più antica di Manhattan la St Paul’s Chapel.

Questa chiesa è entrata nel cuore degli americani per essere stata luogo di accoglienza per i volontari che per mesi si sono dedicati al soccorso delle persone coinvolte nella terribile tragedia dell’11 Settembre 2011. Attraversata la Broadway siamo entrati nel City Hall Park, un piccolo parco, al cui interno si trova la sede del più antico municipio del Comune di New York. L’ufficio del sindaco si trova però

Nel vicino Manhattan Municipal Building.

Assistemmo qui ad una esibizione di Break Dance Alcuni giovani, tra le sue aiuole, hanno improvvisato una esibizione di StreetDance. Veramente molto bravi!

Usciti dal parco, imboccata la Centre Street e superato l’incrocio che porta al ponte di Brooklin, siamo passati accanto al Manhattan Municipal Building, dove, come prima ho scritto, ha l’ufficio il sindaco di NY. Sulla sua sommità,a 177 m di altezza si erge la “Civic Fame” una statua di 6 m di altezza. Sul portale compariva la scritta “New Amsterdam” vecchio nome della città di New York.

Pochi metri dopo sulla stessa strada abbiamo ammirato gli edifici della United States Courthouse e della Corte suprema dello stato di New York.

Ci siamo quindi diretti verso il quartiere chiamato Chinatown. Ci siamo immersi nelle sue stradine variopinte, abbiamo imboccato Mott Street e dopo pochi passi ci siamo trovati di fronte ad una chiesa che non aveva nulla di cinese: la Chiesa della Trasfigurazione, fondata nel 1827 col nome di Chiesa Cattolica Romana degli emigranti per prestare servizio ai poveri irlandesi che erano prevalentemente cattolici romani.

Continuando su Mott Street, altre immagini pittoresche.

Arrivati all’incrocio con Canal Street, abbiamo svoltato a DX per raggiungere il più grande tempio buddista di New York City: il Mahayana Temple. Esso contiene il più grande Buddha di New York City, una statua d’oro alta 16 piedi, seduta su un loto.

Usciti dal tempio, di fronte allo stesso, vi è l’ingresso del ponte di Manhattan.

Continuando il nostra giro all’interno del quartiere cinese siamo arrivati davanti al Little Singer Building. Dietro ad esso una volta esisteva il Singer Building: un grattacielo di quarantasette piani e 186 metri di altezza, che è stato demolito.

Raggiunta la vicina stazione metro di Canal Street Station, abbiamo preso la linea E JamaicaCenter–Parsons/Archer, scendendo alla 5^ fermata 34 Street-Penn Station, distante 100 m dal nostro Hotel.

Sabato 2 Novembre 2019

Totale a piedi Tamara e Alice 9,2 km/Gian Luigi 7,7 km

Di buon ora, si fa per dire, siamo usciti dall’Hotel e dopo un abbondante colazione in un Dunkin’ Donuts abbiamo imboccata l’8^ Avenue direzione Central Park.

Arrivati dopo quasi 2 km a Columbus Circle abbiamo fotografato alcuni dei meravigliosi grattacieli che incontravamo.

L’Hearst Tower, le Time Warner Center il Trump International Hotel and Tower

Costeggiando Central Park dalla parte West, vi sono palazzi di gran pregio adibiti a condominio come al n° 25 il The Century Condominium.

Girando a SN, dopo il Century, abbiamo raggiunto un luogo mitico per la musica e la danza: il Lincoln Center for the Performing Arts, meglio conosciuto come Lincoln Center. Al suo interno vi sono numerose sale, teatri, auditorium che soddisfano i vari campi artistici presenti: una sala delle quali è la Alice Tully Hall.

Imboccata la Broadway direzione Nord, un altro edificio storico: L’Ansonia. Costruito alla fine dell’Ottocento, è stato per alcuni anni il più grande e lussuoso hotel della città, nonché uno dei più grandi al mondo, particolarmente apprezzato dalle celebrità dell’ambito operistico come Enrico Caruso ed Arturo Toscanini.

Dopo l’Ansonia ci siamo diretti verso il Central Park per poter ammirare un altro edificio bellissimo: il Dorilton.

A poca distanza un’altra meraviglia : il Pythian. Una volta chiamato Tempio Pythian era un edificio storico dei Knights of Pythias (Cavalieri di Pythias). The Knights of Pythias è un’organizzazione fraterna e società segreta fondata il 19 febbraio 1864.

Prima di entrare a Central Park, siamo giunti di fronte al famoso Dakota.

Il Dakota è noto per essere stato, a partire dal 1973, l’ultima residenza del beatle John Lennon e di sua moglie Yoko Ono, che risiedevano nel loro triplo appartamento al

Settimo piano.

L’’edificio è quindi indissolubilmente legato all’assassinio di John Lennon, ucciso da uno squilibrato davanti all’ingresso principale l’8 dicembre del 1980. Da allora Yoko Ono, che ancora vi risiede celebra ogni anno l’anniversario della morte di Lennon con un pellegrinaggio pubblico di un’ora che parte dal Dakota e termina al vicino Strawberry Fileds Memorial di Central Park, creato in memoria del celebre cantante.

Siamo quindi entrati a Central Park. Ed abbiamo reso omaggio al grande John.

Inoltrandoci nel parco, costeggiando The Lake siamo giunti ad un posto chiamato Wagner Cove formato da un rifugio rustico con due panche di legno. Il rifugio si trova all’interno del Ramble (36 acri di boschi con percorsi tortuosi, calette tranquille e ricchi giardini forestali).

Dal lago si vedeva in lontananza un maestoso edificio: il Beresford, distinguibile per le sue tre torri.

Ci siamo diretti verso il Ladies Pavillon e da li verso il Castello di Belvedere.

Il nome gli fu dato per lo splendido panorama che si può vedere dalla sua terrazza panoramica che spazia su un’ampia zona di Central Park: a nord sul Great Lawn, il prato più esteso del parco, spesso cornice di concerti ed eventi.

L’ingresso è gratuito e l’apertura è dalle 10 alle 17, è chiuso nei giorni di Thanksgiving, Natale e Capodanno.

Siamo quindi ripartiti per raggiungere il Conservatory Water, un laghetto dove i bambini (ma anche gli adulti) fanno navigare le barchette a vela radiocomandate.

Accanto al Conservatory Water c’è la bellissima statua di Alice in Wonderland ed il monumento ad Hans Christian Andersen.

Abbiamo poi raggiunta la vicina Terrazza Bethesda costituita da un piano superiore e uno inferiore collegati tra loro da due grandi scale.

Nel piano inferiore si trova una fontana al cui centro vi è una statua in bronzo di otto piedi che raffigura un angelo alato femmina chiamata anche Angelo delle Acque. Sotto

Di lei ci sono quattro cherubini che rappresentano Temperanza , Purezza , Salute e Pace. La statua si riferisce alla guarigione del paralitico alla piscina di Bethesda in Gerusalemme, una storia del Vangelo di Giovanni, dove un angelo agitava l’acqua: il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.

Tramite la Terrace Drive siamo usciti da Central Park dalla sua parte Est.

Essendo ormai arrivata l’una, abbiamo pensato di trovare un posto dove mangiare.

Camminando sulla Madison Avenue, strada parallela al Central Park abbiamo incontrato, al n° 1011, un localino che ci piaceva: Viand Restaurant.

Dopo aver mangiato ho pensato bene di tornare in albergo a riposarmi un po’, visto che il giorno dopo sarebbe stato quello più atteso dopo tanti allenamenti: il giorno della

Maratona di New York! Chiaramente per il ritorno ho approfittato di mezzi pubblici. Raggiunta la 68 Street Station sono salito sul metro della linea 6 (Brooklyn Bridge –

City Hall) e alla 2^ fermata, 51 St Station, ho preso il metro della linea E (World Trade Center). 5^ fermata 34 Street-Penn Station vicino all’Hotel.

Mia moglie Tamara e mia figlia Alice sono invece andate al Museo Guggenheim non molto lontano. Per l’occasione hanno utilizzato uno dei ticket del New York City Pass.

Era in corso un’eccezionale e suggestiva mostra di Maurizio Cattelan.

Tutto (la mostra infatti s’intitolava “All”) il repertorio dell’artista padovano era stato appeso ad una struttura metallica posta alla sommità del grande atrio del museo (la Rotonda), ed era perfettamente godibile dalla rampa che si avviluppa attorno.

Uscite dal Guggenheim sono andate al vicino Metropolitan Museum of Art (The Met) ed hanno utilizzato un altro ticket del New York City Pass.

La collezione permanente del Met contiene più di due milioni di opere d’arte, suddivise in diciannove sezioni. E’ stato quindi necessario scegliere cosa visitare: la prima scelta

È caduta sull’arte Egizia. Una delle principali attrazioni del museo è il ricostruito Tempio di Dendur nel salone dell’ala Sackler, smontato dal governo egiziano per salvarlo dalle acque dopo la costruzione della diga di Assuan.

E’ stata poi la volta della Pittura Europea al secondo piano del Met, dove erano esposte opere tra le altre di Vincent Van Gogh, EdgarDegas, Claude Monet, Paul Gauguin, Georges-Pierre Seurat, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani.

Stanche e soddisfatte dei capolavori visti, sono uscite dal museo e preso un mezzo per tornare in albergo dove Gian Luigi, eccitato dalla imminente maratona, le stava aspettando dopo un opportuno riposino!

Domenica 3 Novembre 2019Gian Luigi alla Maratona!

Dopo una nottata parecchio nervosa, verso le 4 del mattino mi sono alzato, dato che alle 5.15 il Tour Operator aveva previsto il ritrovo nella Hall dei propri maratoneti presenti in albergo. La sera prima avevo riempito la borsa ufficiale della maratona, con gli indumenti di ricambio per il fine corsa e un marsupio con alcuni integratori da prendersi durante la lunga corsa.

Ho fatto colazione, succo di frutta ed un pacchetto di biscotti, in bagno per non disturbare le mie signore. Ho indossato gli indumenti previsti per la corsa, con sulla maglietta esterna appuntato il pettorale. Dato il freddo pungente, sopra ho messo una

Felpa ed una trapunta, tutta roba che dovrà coprirmi fino a pochi minuti prima della partenza, per poi lasciarla in degli appositi contenitori, che verrà in seguito regalata ai bisognosi della grande mela.

Ho poi salutato i miei familiari, ricevendo i vari “In Bocca al Lupo” e sono uscito dalla stanza. Nei corridoi c’era gente che camminava sbadigliando, stiracchiandosi ma in tutti si leggeva in viso un sorriso di felicità perchè da lì a poco il loro sogno si sarebbe trasformato in realtà: correre la maratona di New York.

Un pullman ci ha portato al Terminal Whitehall da dove siamo partiti salendo su un traghetto diretto a Staten Island.

Una splendida alba illuminava Manhattan. Quindici minuti circa e sbarchiamo a State Island, al Terminal St. George. Un altro pullman ci portò a Fort Wadsworth, vicino al ponte di Verrazzano, luogo di partenza della Maratona. All’entrata del forte il contenuto della nostra borsa è stato controllato da personale addetto alla sicurezza per evitare l’ingresso di materiale pericoloso.

Ho quindi raggiunto il mio Villaggio di partenza, in tutto erano tre, riconoscibile per il colore del mio numero di gara : verde.

Inizio a girovagare, prendo tè, ciambelle, acqua, Gatorade, caffè (Dunkin’ Donuts) offerti dalla organizzazione. Il sole inizia ad alzarsi, è una gran bella giornata! Sole, cielo limpido ma ancora freddo.

Mi cambio e lascio già qualcosa negli appositi contenitori. Noto tre ragazze che si dipingono il tricolore sulle guance. Lo voglio anch’io e loro gentilmente mi accontentano.

Ore 8.45 apertura cancelli Wave1. Ore 9.35 parte l’inno americano, è silenzio assoluto, anche i tanti elicotteri della Tv e della NYPD (polizia NY) in questo momento si allontanano. Alla fine applauso.

Ore 9.40 partenza della prima Wave1.

Wave2 e 3 partenza a distanza di 20 minuti ciascuna. Io, in base ai tempi registrati nelle ultime maratone partirò con la Wave2, scritto anche sul pettorale.

È il fatidico momento: ore 9.15, apertura cancelli per la mia Wave. Indosso il marsupio con gli integratori e vado a lasciare la borsa al camioncino dell’UPS, che la porterà all’arrivo con tutto ciò che mi servirà a quel momento roba calda e pulita.

Mi avvio al mio corral (cancello) n°40 ed entro. Parte la musica di “NEW YORK NEW YORK” ed io mi commuovo, rendendomi conto che finalmente il mio sogno si avverava.

Ore 10.10, colpo di cannone e si parte!

Sono sul ponte Giovanni da Verrazzano. Purtroppo sono nella parte sottostante per cui il panorama è quasi nullo!

Al 2° Km, a metà del ponte, lo sento vibrare! Vorrei vedere, con 18000 paia di piedi che battono! Usciti dal ponte siamo a Brooklin.

5° Km : 0h 31’ 14” – 6’ 15” min/km

10°Km : 1h 02’ 17” – 6’ 14” min/km

15°Km : 1h 34’ 17” – 6’ 17” min/km

A circa il 19° km da Brooklyn si passa nel Queens, qui gli spettatori iniziano a essere davvero tanti. Per strada, i bambini allungano la mano per darti il cinque e delle

Caramelle. Durante il tragitto non salto un solo rifornimento: a partire dal 5° Km ( ca. 3 Miglia) ogni miglia c’è un rifornimento di H2O e Gatorade e dal 30° anche frutta. Impressionante vedere migliaia di bicchierini buttati per terra.

E finalmente arrivo a completare mezza maratona!

21,097 Km : 2h 14’ 40” – 6’ 23” min/km

25°Km : 2h 41’ 59” – 6’ 29” min/km

Ad un certo punto, siamo al 24° km, mi trovo davanti al Qeensborough Bridge, lungo 1,2 km. La prima parte in salita è ripida, e, data la distanza dalla partenza, soffro parecchio. Non hai neppure l’aiuto del pubblico sei solo con il rumore dei tuoi passi. Alla fine della successiva discesa sento un boato. Pensavo di aver visto tanta gente fino a poco prima, ma mi sbagliavo.

Entro nella famosa 1th Avenue e qui è il delirio, con gente che urla a squarciagola.

A questo punto avrei dovuto incontrare Tamara ed Alice. Era il luogo, deciso il giorno precedente, dove avrebbero dovuto vedere passare la maratona ed ovviamente il sottoscritto. Purtroppo il rendez-vous non è avvenuto, il runner non è stato avvistato, malgrado due ore di attesa. Il perché è’ rimasto un mistero!

Incomincio ad essere molto stanco e la mia corsa si trasforma più volte in una camminata. La 1th Avenue, che ha diversi saliscendi, ti da l’impressione ogni volta che sei in salita che finisca al termine della stessa ed invece purtroppo continua ancora!

Dopo 6 km sempre sulla 1th Avenue finalmente il cartello dei 30 km!

30°Km : 3h 17’ 55” – 6’ 36” min/km

Passato il 31°km, mi ritrovo a salire sull’ennesimo ponte in questo caso è il Willis Avenue Bridge. Finalmente sono nel BRONX e la lunga 1th Ave è finita. Arranco, cerco di resistere alla fatica e vado avanti anche grazie alla musica che incontro nel breve passaggio che si fa nel BRONX : circa 2 km.

Altro ponte, Madison Avenue Bridge ed arrivo ad Harlem. I cori gospel che accompagnano questo tratto mi aiutano a continuare. “Barcollo, ma non mollo”. Affronto una curva e mi trovo sulla 5th Avenue con un mare di gente che urla, suona campane, barattoli. Vedo un po’ di verde e il cartello 35°km ma non sono ancora a Central Park, sto attraversando il Marcus Garvey Park.

35°Km : 4h 05’ 55” – 7’ 02” min/km

Finalmente arrivo dove la 5th Avenue passa accanto al Central Park. Corro, si fa per dire, sulla 5th Avenue per ca. 2 km costeggiando il Central Park. All’altezza della W 85St, dopo ca. 39 km di corsa, si entra nel parco.

Mentre cerco di correre vedo i segni di cedimento di tanti runner che stanno peggio di me. Si corre per 2,5 km sull’East Drive una strada asfaltata che si snoda dentro il parco e finalmente arriva il cartello dei 40 km.

40°Km : 4h 50’ 06” – 7’ 15” min/km

Una marea di gente continua ad aiutarti tifando disperatamente per te. A loro non importa se sei primo o ultimo, a loro importa che non ti arrendi.

Finalmente leggo il cartello 800 m. Riconosco il Columbus Circle.

Altro cartello, 400 m. Ci siamo quasi! Mi sento risollevato!

L’arrivo è in leggera salita per concludere in bellezza, ma ormai, ormai non importa.

Una curva e vedo lo striscione dell’arrivo: “THE ING MARATHON NEW YORK” di colore arancione e blu.

Le tribune laterali sono piene zeppe di folla urlante. Per loro siamo tutti eroi!

Prima di tagliare il traguardo, mi fermo persino a chiacchierare con uno Steward, non capivo più niente dalla gioia di aver terminato la gara.

Tempo Finale : 5h 08’ 47” – 7’ 19” min/km

Subito dopo aver tagliato il traguardo ho ricevuto la ambitissima medaglia da finisher.

Mi hanno poi dato una coperta termica per ripararmi ed una busta con all’interno acqua e cibo. Ho bevuto, ne avevo grande necessità, ma il cibo… Ho solo dato alcuni morsi ad una mela, senza riuscire a mangiarla tutta. Lo stomaco, come sempre mi succede dopo una corsa, rifiutava il cibo.

Dopo è stato un calvario per arrivare dove si trovavano i camion UPS, contenenti le borse con gli indumenti di ricambio.

La distanza dall’arrivo era di quasi 2 km, lunghissima dopo 42 km di corsa.

Penso di averci messo quasi un’ora. Non ce la facevo più.

Finalmente sono arrivato al camion contenente la mia borsa, ma non mi sono cambiato ero troppo stanco. A distanza di ca. 100 m. si trovavano i pullman con i quali il mio Tour Operator riportavano i runners ai relativi alberghi. Ho preso posto a sedere, con grandissima gioia dei miei muscoli, e la gioia di aver concluso la maratona di New York ha ripreso il sopravvento. Arrivato in albergo, docciona e riposone.

Domenica 3 Novembre 2019 Tamara ed Alice

Totale a piedi 10,1 km

Durante il tempo trascorso per portare a termine la maratona, Tamara ed Alice, partendo dal nostro Hotel, si erano dirette verso il nord di Manhattan dove si trovavano alcune mete che si erano proposte. Passate accanto al Chiesa di St. Thomas, avevano raggiunto la 5^ Avenue dove hanno ammirate le vetrine di Pucci e della Bottega Verde.

Vicino vi è la Trump Tower, un grattacielo di 58 piani con uffici ed appartamenti. In un angolo della 56^ Street si trova la Chiesa Presbiteriana della 5^ Avenue.

Proseguendo sono arrivate alla Grand Army Plaza dove si trova la Fontana Pulitzer, sormontata da una statua in bronzo della dea romana Pomona .

Su tale piazza si affaccia il famosissimo Hotel Plaza.

Dalla Park Avenue, spostandosi sulla Madison Avenue, sono passate accanto alla parte retrostante della St, Patrick Church raggiungendo le Villard Houses.

Punto di riferimento storico, tali case furono commissionate da Henry Villard, allora presidente della Northern Pacific Railway.

Tornate su Park Avenue, potevano osservare il Helmsley Building, un edificio di 35 piani situato in 230 Park Avenue. Il traffico esce ed entra oltrepassando l’edificio, attraverso due portali, che uniscono la East45th con la East46th Street.

E da lì hanno raggiunto il Grand Central Terminal.Questa è la stazione ferroviaria più grande del mondo per numero di banchine: 44, con 67 binari. Lo scalo si sviluppa su due livelli, con 41 binari nel piano superiore e 26 in quello inferiore.

Dalla Stazione, camminando verso l’East River, hanno raggiunto il Palazzo di Vetro: l’Ufficio delle Nazioni Unite a New York sede principale dell’ONU.

Si sono quindi incamminate verso il luogo, deciso il giorno precedente, dove avrebbero dovuto vedere passare la maratona ed ovviamente il sottoscritto.

Imboccata la 1st Avenue, sono passate accanto all’Hotel United Nations Plaza con a fianco l’imponente Trump World Tower.

Finalmente arrivarono all’uscita del Quennsboro Bridge dove i maratoneti arrivano dopo ca. 21 km di corsa (ca Mezza Maratona).

Purtroppo il rendez-vous non è avvenuto, il runner non è stato avvistato, malgrado due ore di attesa. Il perché è’ rimasto un mistero!

Dato che era ormai pomeriggio inoltrato e lo stomaco protestava, sono andate a fare uno spuntino.

Poi, arrivato il buio, capatina al vicino Bloomingdale’s, addobbato esternamente con luci, per alcuni acquisti natalizi.

Si sono quindi dirette verso la Grand Army Plaza, dove si trova l’Hotel Plaza, e quindi, passeggiando sulla 5th Avenue, verso la Cattedrale di San Patrizio.

Sono arrivate alla Cattedrale metropolitana di San Patrizio principale luogo di culto cattolico di New York, La cattedrale, situata nei pressi del Rockefeller Center, venne costruita a fine ‘800 in stile neogotico.

Passate vicino il Rockefeller Center

Raggiunta la fermata metro 5 Av/53 St, sono salite sulla linea E (World Trade Center) e dopo 4 fermate sono arrivate alla Penn Station vicine all’Hotel.

All’Hotel era ad aspettarle “l’atleta” che si era riposato dopo l’immane fatica!

Arrivata l’ora della cena siamo andati in un locale accanto all’Hotel NewYorker: il Tick

Tock Diner. Locale scelto per non camminare troppo! Dopo 42 Km!

Lunedì 4 Novembre 2019 – Totale a piedi 10,4 km

Ci siamo incamminati verso il fiume Hudson, dove, al Pier (Molo) 83 volevamo prendere un battello per la Circle Line Sightseeing (Crociera nel porto di Manhattan).

Arrivati a destinazione abbiamo scoperto che era partita da poco una crociera e non ce n’erano altre in partenza a breve, per cui abbiamo deciso di andare a vedere la famosa Times Square.

Preso bus M42 (East Side U N-1 Av Crosstown) , siamo scesi alla 5^ Fermata W 42 St/7 Av vicino a Times Square. Risparmiati 1,5 km di camminata.

Dopo essere stati immersi con piacere, per qualche tempo, nella vita di questa bella e frenetica piazza, ci siamo diretti al vicino Rockefeller Center.

Il Centro, costituito da un gruppo di 19 edifici commerciali, è stato costruito dalla famiglia di banchieri statunitensi Rockefeller.

Fa parte del centro, anzi ne è il cuore, il 30 Rockefeller Plaza, un grattacielo di 70 piani, alto 266 m. sul cui ingresso in Art Deco è rappresentata la Sapienza.

Nelle vicinanze, dominata dal tradizionale albero durante le festività natalizie, una vera icona della Grande Mela, “The Rink” (Pista di Pattinaggio).

Abbiamo continuato la nostra scoperta del Rockefeller Center, camminando sulla 6th Avenue, detta anche Avenue of the Americas, siamo passati accanto a Radio City Music Hall, altro edificio del Rockefeller Center,

Che venne completato nel Dicembre 1932. All’epoca era il più sfarzoso e più grande teatro del mondo.

Camminando verso Nord, sempre sulla 6th Avenue, poi svoltando sulla West 53rd Steet siamo arrivati al MoMA, considerato il principale museo moderno del mondo.

Qui abbiamo ammirato quadri dei più importanti pittori del secolo scorso, come

Pablo Picasso, Vincent Van Gogh, Salvator Dalì, Giorgio de Chirico.

Siamo poi passati a vedere le esposizioni di architettura moderna.

Usciti dal MoMA siamo andati a mangiare qualcosa da Majestic Delicatessen.

Tornati di nuovo a Times Square, alla stazione Times Square 42 Street presa la linea 1 South Ferry scendendo alla 3^ fermata : 23 Street Station. Risparmiati 1,4 km di cammino a piedi.

Usciti dalla stazione ci è apparsa la torre della Metropolitan Life Insurance Company, una sorta di sosia del campanile di San Marco, ma alta più di 200 metri.

E quindi la forma caratteristica del Fuller Building, meglio noto come Flatiron Building (“ferro da stiro”), con i suoi 86,9 metri di altezza. Si trova all’incrocio tra la Fifth Avenue e Broadway, che si intersecano ad angolo acuto.

Imboccata la Broadway siamo giunti in Union Square Park.

Abbiamo continuato a camminare sulla University Pl per ca. 600 m. fino a giungere in Washington Square nei cui dintorni, su diversi edifici, ci sono le varie sedi della Università.

Alla vicina fermata metro “8 Street Station” presa linea R Forest Hills – 71 Av scendendo alla 4^fermata 34 St – Herald Sq Subway Station. Risparmiati 2,2 km di cammino a piedi. Siamo arrivati così al famosissimo Empire State Building con i suoi 443 metri di altezza. Abbiamo utilizzato uno dei ticket del New York City Pass.

Siamo saliti con un ascensore velocissimo alla terrazza dell’ottantaseiesimo piano da cui è possibile osservare un vasto panorama a 360 gradi sulla città.

Dopo aver sostato per parecchi minuti ad osservare e riconoscere i vari punti di New York, siamo ridiscesi a piano terra.

La nostra intensa giornata era finita e quindi abbiamo raggiunto la fermata sita in W 34 St & 7 Av, siamo saliti sul Bus M34-SBS

che, senza fermate intermedie, ci ha portato in W 34 St/Broadway ad un centinaio di m. dal nostro Hotel.

Martedì 5 Novembre 2019 – Totale a piedi 8,8 km

Le lunghe camminate e la Maratona cominciavano a farsi sentire, ma fortunatamente oggi avevamo in programma di fare la gita in traghetto che non avevamo potuto effettuare il giorno prima!

Ci siamo quindi incamminati, come fatto il giorno precedente, verso il fiume Hudson, dove, al Pier (Molo) 83, siamo saliti su un battello della Circle Line Sightseeing (Crociera nel porto di Manhattan),utilizzando uno dei ticket del New York City Pass. Alle 10,00 partenza!

A fianco sul Pier 85 si trovava la portaerei Intrepid trasformata in museo.

Durante il tragitto abbiamo ammirato l’Empire State Building, la Statua delle Libertà,abbiamo visto arrivare il Ferry Boat da Staten Island (partenza Maratona) al Whitehall Terminal, il Pier 17, il Chrysler Building, il Ponte di Brooklin, il Palazzo dell’ONU, il Queensboro Bridge (percorso dalla Maratona).

Incominciato poi il ritorno sulla stessa rotta.

Sbarcati dal battello, siamo saliti sul bus M42 (East Side U N-1 Av Crosstown) e, alla 4^ fermata, siamo scesi di fronte a Madame Tussaud vicino a Times Square.

Imboccata la Broadway, dopo 2,5 km, siamo ritornati ad Union Square, dove eravamo il giorno precedente. Questa volta non con il buio! Nella piazza fa bella mostra di se la Statua di George Washington.

Lasciata Union Square, passati accanto a “The First Presbyterian Church Nursery School”.

Volendo Alice visitare i luoghi di Sex and the City, serie da lei molto amata, abbiamo svoltato in Perry Street in Greenwitch Village, dove al n° 66 vivrebbe Carrie: una delle 4 interpreti principali.

Era arrivato il momento di mettere qualcosa sotto i denti.

Per digerire, ci siamo diretti verso il quartiere della Università intorno a Washington Square.

Siamo quindi scesi a sud percorrendo la Broadway e dopo altri 900 m. di passeggiata ci siamo diretti alla stazione metro Canal Street, dove siamo saliti sulla linea 1 (137 St – City College) e, dopo 7 fermate, siamo arrivati alla Penn Station, stazione metro vicino al nostro Hotel.

Anche per oggi avevamo dato, sebbene dovesse essere una giornata di relativo riposo!

Mercoledì 6 Novembre 2019 – Totale a piedi 5,3 km

Ed eccoci arrivati all’ultimo giorno! Dopo aver fatto colazione in un Starbuck’s Cafe vicino all’Hotel, camminando sulla W 34th St siamo giunti di fronte al grande magazzino Macy’s, nei pressi di Herald Square, uno dei più grandi magazzini degli Stati Uniti.

Continuando sulla W34th St siamo capitati davanti (edificio sulla DX) alla Graduate School and University Center della CUNY (City University di New York). Questo è un istituto di ricerca pubblico ed un università post-laurea. È la principale istituzione di dottorato del sistema CUNY.

Svoltati nella 5^ Av, abbiamo proseguito a nord verso Briant Park dove si trova la New York Pubblic Library.

Incredibile la presenza di uno Sciuscià a Briant Park. La parola ricordo è una deformazione in dialetto napoletano di shoeshine (ovvero “lustrascarpe”).

Durante i mesi invernali, nel parco viene installato il “Winter Village”, con una grande pista per il pattinaggio sul ghiaccio ed il mercatino dei prodotti artigianali ed natalizi.

Abbiamo quindi curiosato tra gli stand presenti.

In uno di questi abbiamo comprato una decorazione natalizia.

Siamo quindi entrati a vedere la New York Pubblic Library.

Finita la visita, siamo ritornati da Macy’s a vedere le vetrine natalizie.

Mesti abbiamo fatto ritorno al nostro albergo. Alle 18 dovevamo essere all’aeroporto. La vacanza purtroppo era finita!

Ciao Grande Mela! Grazie per le intense emozioni provate!

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Pier (Molo) 16

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Cattedrale di San Patrizio

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Grand Central Terminal

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Hotel Plaza

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Itinerario 03/11/19

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La Medaglia

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L'arrivo

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La fatica

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Percorso Maratona

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Times Square

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Itinerario 04/11/19

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Terrazza Bethesda

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Alice e Alice

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Mahayana Temple

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Perry Street 66

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Imagine

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Itinerario 02/10/19

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Statua della Libertà

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Tiffany

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Itinerario 01/10/19

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Decorazione Natale

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Itinerario 05/11/19

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Circle Line

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Rockefeller Center

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Empire State Building

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Itinerario 06/11/19

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Sciuscià

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Union Square



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