MAR ROSSO: Berenice, tranquillità assoluta, solo snorkeling, pesci e coralli
LAHAMI BAY RESORT: Il complesso si trova vicino a Berenice, a oltre 120 km a sud dall’aeroporto di Marsa Alam, e si raggiunge in 2 ore e mezzo di pullman. Viene venduto, al momento del nostro viaggio, da Turisanda del gruppo Edenviaggi: i ragazzi dell’animazione ci hanno detto di essere di Alpitour, che ha in gestione la struttura da inizio novembre, e la venderà per il mercato italiano dal 2020. La struttura ha circa 200 stanze, suddivise in palazzine a due piani, disposte a semicerchio in due complessi (camere dal n.1001 vicine alla spiaggia Nord – camere dal n.2001 vicine alla spiaggia Sud e Centrale). Le camere sono tutte molto spaziose, hanno due letti queen size, angolo salotto, grande bagno (con anche il bidet !); quelle in prima linea costano di più, ma a mio avviso non vale la pena richiedere questa sistemazione, perché comunque le distanze non sono eccessive. Noi abbiamo soggiornato nella camera 1077, vicina ai servizi comuni, ristorante, reception e non lontana dalla spiaggia Nord, che è l’accesso ai principali house reef della baia. Il trattamento previsto è full board con bevande (a scelta tra soft drink, birra locale o acqua minerale da 1,5 lt.). Il ristorante principale ci ha soddisfatto, per varietà di piatti, antipasti, verdure, secondi, frutta e dolci strepitosi. Ampia scelta di pane, bianco e integrale, pane arabo, focacce. A pranzo un giovane cuoco italiano è disponibile a preparare piatti di pasta su richiesta dei clienti con ingredienti freschi, tirati in padella al momento: tanta buona volontà, purtroppo sugo al pomodoro poco ristretto. Una serata con piatti tipici egiziani, molto gradita. Ci sono un paio di ristoranti alla carta, a pagamento, che non abbiamo provato: in uno di questi, dedicato alla cucina mediterranea, avremmo anche potuto fare una cena compresa nel pacchetto, ma abbiamo declinato, ritenendo che ci fosse più scelta nel ristorante principale.
Il plus del villaggio è il comodo accesso alla barriera direttamente dalla spiaggia Nord: ci sono diversi reef, facili e più impegnativi, che possono essere visti con snorkeling di 20 – 45- 60 minuti, e oltre. Elena, la giovane biologa del villaggio, è presente per accompagnare gruppi di max 10 persone, al mattino e al pomeriggio, al reef che in quel momento, in base alle correnti e alla visibilità, lei ritiene sia la scelta migliore. Inoltre Elena ha fatto tre interessanti lezioni serali su coralli e pesci di barriera, oltre ad accompagnare snorkeling notturni, su richiesta, a pagamento (mi sembra al costo di 18 euro). A dir la verità, tra tutto lo staff, ci è sembrato fosse la persona che lavorava di più. Gli altri membri sono impegnati poche ore al giorno per lezioni di pilates/ yoga, o intrattengono di sera nel bar della piscina centrale, cantando su basi registrate (molto apprezzato dalla clientela più ageè). Oltre a Dave, che segue gli arrivi e le partenze, e accompagna all’aeroporto.
Ovviamente abbiamo svolto anche snorkeling autonomi, anche perché non sempre si riusciva a rientrare nel gruppo accompagnato, cercando di graduarli rispetto alle nostre capacità natatorie. Purtroppo la visibilità è diminuita nell’ultima parte della settimana, sia perché non sempre il sole era presente, sia per la presenza di plancton. Una sera è perfino piovuto una mezz’oretta, e di notte c’è stato pure un temporale sul mare: il giorno seguente nella spiaggia del resort limitrofo si è formato un torrente, proveniente dalle colline retrostanti, che ha portato in mare sedimenti giallastri e provocato intorbidimento dell’acqua anche di fronte al nostro complesso. La nostra vacanza era comunque già giunta al termine.
Volo Neos discreto, sia all’andata che al ritorno: invece preparatevi alla disorganizzazione più completa dell’aeroporto di Marsa Alam, sperimentata all’arrivo nella lentezza dei controlli passaporti, e pure alla partenza con file infinite per controllo bagagli iniziale, e poi ancora per quelli di cabina (dopo il metal detector, perquisizioni svolte in file dedicate da addetti uomo o donna, con ulteriore perdita di tempo visto che le signore turiste erano tante e l’addetta al servizio solo una).