Mamma single all’avventura in Toscana
Il primo giorno dopo aver goduto del mare e della spiaggia, situata di fronte al casale, siamo stati (muniti di antizanzare) nell’oasi di Orbetello, in cui è possibile vedere gli uccelli attraverso capanni d’osservazione sistemati lungo la laguna, dotati di finestrelle attraverso le quali, con il dovuto silenzio e attrezzati di binocolo, si possono spiare le varie specie tra cui il Cavaliere d’Italia, la Pettegola e i Fenicotteri, che purtroppo, a causa del grande caldo, noi non abbiamo visto. Nell’oasi i bambini hanno trovato diverse tracce degli animali che la abitano: penne e piume d’uccelli, impronte di volpi e daini, cacche di tasso, e il più fortunato tra loro ha addirittura trovato un aculeo di istrice. Fausta ci ha illustrato le caratteristiche della vegetazione locale, mentre Giuseppe ci aveva preparati precedentemente rispetto alla fauna. La visita è stata molto interessante e i bambini, anche più piccoli, hanno seguito con spirito da esploratori il percorso, reso particolarmente impegnativo dalla calura estiva e dalla presenza dei numerosissimi pappataci.
Il giorno successivo abbiamo seguito la proposta di uno dei genitori di percorrere con le biciclette, prese a noleggio in loco, il tombolo della Feniglia. Abbiamo fatto dunque una piacevole pedalata di circa 6km (piacevole anche per me che odio le due ruote) nella pineta fino a raggiungere il luogo in cui si trovano i daini, che si sono avvicinati a noi per cercare cibo. I bambini hanno avuto la possibilità di toccarli ed imboccarli porgendo loro carote e frutta….è stato certo gradito, anche se io trovo denaturante che un animale selvatico si avvicini così all’uomo accettando cibo dalle mani….questo purtroppo è l’adeguamento degli animali al turismo locale. Dopo quest’esperienza siamo ritornati con le biciclette a metà tombolo per raggiungere la meravigliosa spiaggia selvaggia e libera della Feniglia, caratterizzata da tronchi levigati dal mare. Il profumo della pineta unito a quello della salsedine hanno accompagnato la nostra permanenza in spiaggia per tutto il pomeriggio. La nostra avventura è proseguita nella giornata successiva con la visita all’oasi Bosco Rocconi a Roccalbegna, acquistata da WWF Italia, grazie all’ ‘”Operazione Beniamino” nel 1995. Si tratta di un percorso impegnativo, soprattutto per i bambini, in un meraviglioso bosco, dimora di diversi rapaci, attraverso il quale si giunge ad una conca in cui ci si può rifrescare in un laghetto tra le rocce. Essendo sulla strada dei vini, ci siamo fermati di ritorno, per una degustazione, in una cantina di produttori a Scansano, dove abbiamo fatto provvigioni del famoso e delizioso Morellino.
Arrivati a giovedì ci siamo riposati al mattino godendo della spiaggia di fronte al casale, mentre al pomeriggio ci siamo recati nei pressi di Porto Santo Stefano alla meravigliosa Cala Gesso, una conca paradisiaca tra gli scogli, raggiungibile tramite un percorso a piedi a picco sul mare, piuttosto impegnativo (soprattutto durante il ritorno…) che, però, dà modo di godere di un panorama mozzafiato. La sera Fausta e Giuseppe ci hanno portato ad osservare le stelle sulla spiaggia limitrofa. La nostra settimana è proseguita con la grande possibilità di ripulire la spiaggia wwf di Burano, a Capalbio. La proposta non aveva entusiasmato nessuno di noi, ma giunti nei pressi della vegetazione che la precede, all’interno dell’area protetta, siamo subito rimasti estasiati dal profumo di liquirizia, e dalla visione della particolare sabbia nera ferrosa, trascinata dal fiume Fiora, che ha origine vulcanica. Essendo appunto una spiaggia esclusiva wwf, la pulizia non è stata particolarmente impegnativa, e attrezzati di guanti e sacchi della spazzatura abbiamo raccolto ciò che i bagnanti “abusivi” avevano lasciato dopo le loro visite notturne. Ciò che ci ha colpito particolarmente, e di cui in seguito abbiamo discusso, soprattutto con i bambini, è stata l’enorme quantità di bastoncini per le orecchie, meglio conosciuti come “cotton fiocc”, che vengono trasportati in spiaggia dalle onde. Molte persone li gettano nello scarico del water, ed essendo sottili passano attraverso i filtri dei depuratori per poi arrivare in mare. Altro rifiuto invadente è stato quello dei mozziconi di sigaretta….fortunatamente c’è stato quest’anno un forte movimento di sensibilizzazione in merito e sulle spiagge (a noi è successo alla Feniglia) sono stati distribuiti dei portacenere portatili, che possono essere comodamenrte tenuti in tasca o in borsa, lavabili e riutilizzabili. Dopo aver goduto del mare limpido siamo stati nella sede dell’oasi in cui abbiamo potuto pranzare all’ombra delle querce da sughero, in un’area picnic confortevole e dotata di servizi igienici ben tenuti. Al pomeriggio, la guida WWF, Max, ci ha mostrato attraverso il percorso, attrezzato con diversi punti di osservazione per scrutare la laguna, la vegetazione dell’oasi, in cui abbiamo incontrato diverse lepri e trovato tracce di volpi, cinghiali, e altri animali selvatici.
Il sabato, ultima giornata della nostra avventura, siamo stati a Capalbio al Giardino dei Tarocchi, affascinante ed ai tratti inquietante percorso tra natura ed arte, ideato e in parte realizzato dall’artista Niki de Saint Phalle. Al ritorno al casale la cuoca, Anna Grazia, ci ha deliziati con una delle sue cene abbondanti, genuine e ricche di profumi e sapori mediterranei, sorprendendo con una bellissima torta uno dei piccoli ospiti che compiva gli anni proprio quel giorno. Il vitto al casale includeva prima colazione, pranzo (anche quello al sacco per le escursioni) e cena. Il cibo era preparato con ingredienti biologici acquistati in zona per cui, stagionali e a km zero. La cuoca, di origini pugliesi (sinonimo, a mio parere, di grandi doti culinarie) era decisamente generosa nelle porzioni e fantasiosa nella preparazione. Sensibile alle problematiche, ai gusti e alle scelte personali di ciascuno di noi (io sono vegan, ed ha sempre preparato per me varianti in chiave veg delle sue ricette). Al mattino ci deliziava con le marmellate fatte da lei e alla sera ci inebriava coi liquori preparati con le erbe della macchia. Al momento dei saluti, la domenica mattina, è scappata qualche lacrima, non solo tra i bambini… Gli animatori Fausta e Giuseppe hanno una grande preparazione sia dal punto di vista ambientale che da quello educativo. Hanno sensibilizzato, tramite attività ludiche, grandi e piccini alla collaborazione (preparare la tavola per il pranzo insieme, sparecchiare e pulire i tavoli) e al rispetto della natura e dell’ambiente invitandoci ad rvitare sprechi di qualsiasi genere.
E’ stata una bellissima esperienza che consiglio a famiglie amanti della natura che si adittano facilmente alla condivisione e alla socializzazione, con bambini tra i 7 e gli 11 anni (per i più piccini si tratta di una vacanza un po’ troppo impegnativa e stancante), a genitori single (su sette famiglie eravamo 3 mamme single) perchè dà modo ai bambini di socializzare e ai genitori di alleggerirsi dell’organizzazione esclusiva della vacanza, permettendo di confrontare il proprio vissuto con quello di persone che hanno seguito un percorso simile. L’anno prossimo, forse in un altra zona, ripeterò di certo questo tipo di esperienza da cui siamo uscite, io ed Emma, la mia bambina, estremamente soddisfatte.
ANNALISA