Malta,armonia del disordine

Presentato nei documentari come luogo di maestose meraviglie architettoniche, oltre che di bellezze naturali, l'arcipelago maltese si è rivelato piuttosto al di sotto delle aspettative, ma molto al di sopra per la sua atmosfera unica. Malta non è un paese, ma cento paesi insieme, miscuglio armonico di razze, di lingue e di luoghi. Le sue cabine...
Scritto da: artemisia59
malta,armonia del disordine
Partenza il: 15/11/2008
Ritorno il: 18/11/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Presentato nei documentari come luogo di maestose meraviglie architettoniche, oltre che di bellezze naturali, l’arcipelago maltese si è rivelato piuttosto al di sotto delle aspettative, ma molto al di sopra per la sua atmosfera unica. Malta non è un paese, ma cento paesi insieme, miscuglio armonico di razze, di lingue e di luoghi. Le sue cabine rosse e la guida a sinistra ti fanno credere per un attimo di essere a Londra, ma poi i paesini di basse casette con i muri scrostati ti ricordano il Nord-Africa, le imponenti chiese barocche il Salento o la Sicilia, gli autobus vecchi e variopinti e i balconi in legno addirittura l’Asia coloniale. Poi la lingua maltese, sempre e solo urlata, misto di arabo, siciliano, inglese, italiano e non so che altro. Tutto è fuso in un meraviglioso, armonico disordine. Nel piccolo Paese dei Cavalieri, storico e attuale crocevia di popoli, si respirano la tranquillità e una naturalissima tolleranza. 15 novembre Volo Ryanair da Bari (40 euro in due senza bagagli). La partenza è sotto un impietoso temporale, ma l’arrivo in una mite serata. L’autobus n.8 (porte aperte, monetine nel cesto, santini e campanello a corda) è già pronto alla nostra destra, davanti alla porta delle partenze. Con 47 cent ci trasporta al City Gate de La Valletta, punto di snodo per tutti gli autobus, e da lì proseguiamo con il n.62 per Gzira. Gli autobus per Gzira, Sliema e St. Jiulian, che è la zona più densa di alberghi, sono numerosi e le corse frequenti. Per le altre zone dell’isola è buona norma informarsi sugli orari per non avere sgradite sorprese.

16 novembre La mattina è dedicata a La Valletta. La co-cattedrale di St. John è semplicemente meravigliosa con le navate ricoperte d’oro (vietato fotografare). Il Palazzo del Gran Maestro vale certamente la visita, ed anche l’annesso museo delle armi è interessante, ma ricordatevi di farvi dare le audioguide (sono gratuite).

Dagli Upper Barakka Gardens ammiriamo il panorama sulle Tre Città (Vittoriosa, Cospicua e Senglea) e addirittura la cerimonia di saluto militare con colpo di cannone a mezzogiorno dalla piattaforma.

Dopo un gustoso spuntino in uno dei baracchini del City Gate, partiamo per Hagar Qim con l’autobus n.38, che porta praticamente davanti all’ingressso del sito archeologico. Il panorama a picco sul mare rende queste pietre megalitiche ancora più suggestive, ma il sito è davvero piccolo e non tutto praticabile per via dei lavori. Forse non vale neppure la pena pagare il bilietto d’ingresso (4,60), visto che dall’esterno la vista è praticamente la stessa. Il sito di Mnjarda poco più in basso ,è chiuso: stanno iniziando i lavori per una grande copertura che protegga le pietre dalla salsedine e dalle escursioni termiche.

Ritorniamo sulla strada principale e percorriamo verso destra più di 1 km per arrivare alla Blue Grotto, che guardiamo dall’alto: è piuttosto impressionante, ma da soliti italiani, non possiamo fare a meno di paragonarla ad altre grotte azzurre.

Finiamo la giornata al porticciolo di Marsaxlokk, caratteristico villaggio di pescatori (molto siculo) di fronte a un bel tramonto, barche (luzzu) colorate, birra Cisk e patate fritte.

17 novembre Dal capolinea di Sliema (poche decine di mt. Dal nostro hotel Milano Due di Gzira) prendiamo il bus 645 per Circhewwa, dove ci imbarcheremo per Gozo (4,80 euro a/r). All’arrivo, dopo esserci stupiti per l’eleganza e la modernità della struttura, che pare un piccolo aeroporto, usciamo e saliamo immediatamente sul bus 25 per Victoria. Un consiglio: appena arrivati al capolinea dei bus, fatevi dare l’orario al gabbiotto e CONSULTATELO SUBITO per programmare il vostro itinerario. I bus sono poco frequenti (almeno in bassa stagione) e terminano presto le corse. Conviene prima fare qualche giro e poi visitare la Cittadella, che non scappa. Noi invece, facendo il contrario, non abbiamo potuto ottimizzare i tempi. Dopo aver girato con calma, visitando anche la Cattedrale e il suo Museo (3 euro con audioguida), ma soprattutto dopo pastizzi e Cisk, prendiamo il bus n.91 per Dweira, che arriva, percorrendo strade strette e sconnesse, fino al piazzale di accesso alle saline sugli scogli, alla Finestra Azzurra, al Fungus Rock e all’Inland Sea (specie di enorme pozzanghera). La bellezza e la particolarità del paesaggio sono date dalla desolazione novembrina. Lo immagino in estate e mi piace meno.

Al ritorrno, visti i tempi ristretti, siamo indecisi tra i templi di Ggantja e la grotta di Calipso. Arrivati ai templi, se abbiamo già visto Hagar Qim, il tipo del botteghino, con la tipica burbera gentilezza maltese, ci consiglia Calipso (a piedi). La leggenda anziché la storia. Ma da Ggantja alla grotta non ci sono 20 minuti, come diceva il tizio con tipico senso maltese della precisione, per cui dopo circa mezz’ora a passo quasi di footing e non vedendo la meta, per non perdere l’ultimo bus siamo costretti a tornare indietro. Peccato, perchè invece i traghetti tra Malta e Gozo navigano giorno e notte.

18 novembre Tappa impredibile è Mdina, l’antica capitale prima che i Cavalieri scegliessero La Valletta, la “città del silenzio”. Splendida e suggestiva, resta anche silenziosa fino alle 10, quando viene attaccata dai gruppi di crocieristi. Ma noi ce ne stiamo andando. E’ ancora presto, quindi decidiamo di salire sul n.81 per vedere le Dingli Cliff, specie di piattaforme calcaree sul mare. E’ un giro che non vale la pena fare, visto anche che il bus per il ritorno pare averci abbandonati. Dopo un’attesa di oltre un’ora veniamo soccorsi da un pilota dell’Air Malta, che si offre di riaccompagnarci a Mdina (con la macchina) e ci spiega che Dingli è un luogo dimenticato, dove gli orari del bus sono solo un’opinione.

Il tempo inizia a stringere, ma recuperati i bagagli e tornati al City Gate, prendiamo il bus n.6 per Vittoriosa.Ci godiamo una passeggiata tra le stradine silenziose, fino al punto panoramico e al molo di questa città-fortezza, Vittoriosa perchè tale contro l’invasore turco. Vorremmo girare anche le altre due città limitrofe, Cospicua e Senglea, ma è tardi e dopo un’ultima foto del tramonto, il n.8 ci aspetta per riportarci all’aeroporto. grazzi’, malta!



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