Malta,armonia del disordine
16 novembre La mattina è dedicata a La Valletta. La co-cattedrale di St. John è semplicemente meravigliosa con le navate ricoperte d’oro (vietato fotografare). Il Palazzo del Gran Maestro vale certamente la visita, ed anche l’annesso museo delle armi è interessante, ma ricordatevi di farvi dare le audioguide (sono gratuite).
Dagli Upper Barakka Gardens ammiriamo il panorama sulle Tre Città (Vittoriosa, Cospicua e Senglea) e addirittura la cerimonia di saluto militare con colpo di cannone a mezzogiorno dalla piattaforma.
Dopo un gustoso spuntino in uno dei baracchini del City Gate, partiamo per Hagar Qim con l’autobus n.38, che porta praticamente davanti all’ingressso del sito archeologico. Il panorama a picco sul mare rende queste pietre megalitiche ancora più suggestive, ma il sito è davvero piccolo e non tutto praticabile per via dei lavori. Forse non vale neppure la pena pagare il bilietto d’ingresso (4,60), visto che dall’esterno la vista è praticamente la stessa. Il sito di Mnjarda poco più in basso ,è chiuso: stanno iniziando i lavori per una grande copertura che protegga le pietre dalla salsedine e dalle escursioni termiche.
Ritorniamo sulla strada principale e percorriamo verso destra più di 1 km per arrivare alla Blue Grotto, che guardiamo dall’alto: è piuttosto impressionante, ma da soliti italiani, non possiamo fare a meno di paragonarla ad altre grotte azzurre.
Finiamo la giornata al porticciolo di Marsaxlokk, caratteristico villaggio di pescatori (molto siculo) di fronte a un bel tramonto, barche (luzzu) colorate, birra Cisk e patate fritte.
17 novembre Dal capolinea di Sliema (poche decine di mt. Dal nostro hotel Milano Due di Gzira) prendiamo il bus 645 per Circhewwa, dove ci imbarcheremo per Gozo (4,80 euro a/r). All’arrivo, dopo esserci stupiti per l’eleganza e la modernità della struttura, che pare un piccolo aeroporto, usciamo e saliamo immediatamente sul bus 25 per Victoria. Un consiglio: appena arrivati al capolinea dei bus, fatevi dare l’orario al gabbiotto e CONSULTATELO SUBITO per programmare il vostro itinerario. I bus sono poco frequenti (almeno in bassa stagione) e terminano presto le corse. Conviene prima fare qualche giro e poi visitare la Cittadella, che non scappa. Noi invece, facendo il contrario, non abbiamo potuto ottimizzare i tempi. Dopo aver girato con calma, visitando anche la Cattedrale e il suo Museo (3 euro con audioguida), ma soprattutto dopo pastizzi e Cisk, prendiamo il bus n.91 per Dweira, che arriva, percorrendo strade strette e sconnesse, fino al piazzale di accesso alle saline sugli scogli, alla Finestra Azzurra, al Fungus Rock e all’Inland Sea (specie di enorme pozzanghera). La bellezza e la particolarità del paesaggio sono date dalla desolazione novembrina. Lo immagino in estate e mi piace meno.
Al ritorrno, visti i tempi ristretti, siamo indecisi tra i templi di Ggantja e la grotta di Calipso. Arrivati ai templi, se abbiamo già visto Hagar Qim, il tipo del botteghino, con la tipica burbera gentilezza maltese, ci consiglia Calipso (a piedi). La leggenda anziché la storia. Ma da Ggantja alla grotta non ci sono 20 minuti, come diceva il tizio con tipico senso maltese della precisione, per cui dopo circa mezz’ora a passo quasi di footing e non vedendo la meta, per non perdere l’ultimo bus siamo costretti a tornare indietro. Peccato, perchè invece i traghetti tra Malta e Gozo navigano giorno e notte.
18 novembre Tappa impredibile è Mdina, l’antica capitale prima che i Cavalieri scegliessero La Valletta, la “città del silenzio”. Splendida e suggestiva, resta anche silenziosa fino alle 10, quando viene attaccata dai gruppi di crocieristi. Ma noi ce ne stiamo andando. E’ ancora presto, quindi decidiamo di salire sul n.81 per vedere le Dingli Cliff, specie di piattaforme calcaree sul mare. E’ un giro che non vale la pena fare, visto anche che il bus per il ritorno pare averci abbandonati. Dopo un’attesa di oltre un’ora veniamo soccorsi da un pilota dell’Air Malta, che si offre di riaccompagnarci a Mdina (con la macchina) e ci spiega che Dingli è un luogo dimenticato, dove gli orari del bus sono solo un’opinione.
Il tempo inizia a stringere, ma recuperati i bagagli e tornati al City Gate, prendiamo il bus n.6 per Vittoriosa.Ci godiamo una passeggiata tra le stradine silenziose, fino al punto panoramico e al molo di questa città-fortezza, Vittoriosa perchè tale contro l’invasore turco. Vorremmo girare anche le altre due città limitrofe, Cospicua e Senglea, ma è tardi e dopo un’ultima foto del tramonto, il n.8 ci aspetta per riportarci all’aeroporto. grazzi’, malta!