Mali, il sorriso dei bambini

Siamo partiti il 12 Gennaio con un confortevole ed economico volo della Afriqiyah airways con destinazione Bamako. Non vedo l'ora di atterrare in Africa. All'aeroporto ci attendono tassisti, zanzare e guide. La città è caotica e piutosto brutta, quindi decidiamo subito di partire con un autobus per Sègou.Iniziamo a prendere confidenza con...
Scritto da: bin
mali, il sorriso dei bambini
Partenza il: 12/01/2008
Ritorno il: 27/01/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Siamo partiti il 12 Gennaio con un confortevole ed economico volo della Afriqiyah airways con destinazione Bamako.

Non vedo l’ora di atterrare in Africa.

All’aeroporto ci attendono tassisti, zanzare e guide.

La città è caotica e piutosto brutta, quindi decidiamo subito di partire con un autobus per Sègou.Iniziamo a prendere confidenza con strade lunghe e automezzi stracarichi di gente e merce.Nel pulman i passeggeri (siamo gli unici turisti) parlano in bambara e sembra sempre che litighino invece a dispetto del tono di voce sono tutti sorridenti e pazienti e i bambini silenziosi e dolcissimi.

Sègou è una bella città sul Niger dove ogni anno a fine Gennaio si tiene un Festival musicale molto famoso in Mali.

Vale la pena fare una sosta di almeno un giorno per visitare il suo bel quartiere coloniale, il porto e i paesini intorno.

Continuiamo con un taxi privato il nostro viaggioverso Djennè.La città è bellissima e affascinante.Sembra di essere in un castello di sabbia come quelli che costruiscono i bambini al mare.

Lunedì è il giorno di mercato, tutto pullula di stoffe, cibo e ogni sorta di merce.La vita il giorno del mercato ha un fascino tutto suo mase avete tempo e potete rimanere almeno una notte rimarrete sorpresi nel vedere che anche l’aspetto più semplice di Djennè quando non c’è il mercato è altrettanto magico.Ricordatevi di prenotare se volete dormire a Djennè perchè le strutture sono poche e i turisti molti, noi, non trovando camere libere, abbiamo dormito nel salotto dei proprietari di un albergo.Oggi gran giorno…Si parte per i Paesi Dogon.Lasciamo i nostri bagagli in albergo a Sèvarè e partiamo con l’occorrente: torcia, sacco a pelo, occorrente per dormire e lavarsi, un maglione per la sera e la mia zanzariera da cui non stacco mai anche se nella Falesia in questo periodo non cisono zanzare.Abbiamo subito un diverbio con la nostra guida che ha un caratteraccio.Tutto nasce dal fatto che vuole essere pagato per intero prima di partire e ni non essendo molto abituati a questo tipo di soluzione discutiamo un po’, comunque alla fine si chiarisce tutto e si parte.

L’esperienza Dogon è molto bella e il viaggio in Mali vale la pena anche solo per i personaggi e i paesaggi che offre la Falesia.

La prima notte abiamo la fortuna di assistere ad un concerto organizzato da un gruppo di musicisti francesi di ritorno dal Festival di Essakane che hanno allestito un palco loro genevero e proprio sfruttandio i loro generatori e hanno fatto un miracolo musicale suonando con i musicisti locali difronte ad un pubblico di decine di bambini e adulti che si sono scatenati per tutta la sera.Il silenzio buoio della savana con la musica illuminata del concerto è uno dei ricordi più struggenti che mi porterò da questo viaggio.Siamo stati 4 giorno e 3 notti nei Paesi Dogon ma se potete vi consiglio di considerare qualche giorno in più.

Il trekking non è faticoso a parte qualche punto un po’ vertiginoso e in ogni paese c’è la possibilità di lavarsi quindi prolungare di qualche giorno il giro non sarà sicuramente un problema.Torniamo a Mopti e dopo una colazione con caffè latte e cornetti appena sfornati contrattiamo per una pinassa privata e partiamo per Timbuktu.Dividiamo l’imbarcazione con un gruppodi 5 ragazzi inglesi per ridurre le spese del viaggio.Navighiamo 3 giorni sul fiume.Mangiamo, dormiamo e passiamo tutta la giornata a bordo.Il viaggio è lento e alcuni inconvenieti ce lo rovinano.

Primo fra tutti il fatto che al momento di andare a dormire il “capitano” si accorge che non ha preso la nostra tenda, dobbiamo quindi dormire in terra nella piroga (x due notti).Secondo inconveniente il freddo.Se andate a Genaio considerate che dovete per forza navigare con una pinassa perchè c’è poca acqua sul fiume e considerate anche che soffia l’Harmattan e che la temperatura è bassa.Finalmente Timbuktu.E’ una città decadente ma affascinante tempestata di tuareg che escono da vicoli impolverati e popoolano la città con la loro calma eleganza.Ripensandoci suggerirei di fare un giro in pinassa vicino a Mopti e andare a Timbuktu in macchina perchè il viaggio sul fiume è molto faticoso e monotono.Torniamo a Mopti e dopo un giro nel pittoresco mercato del porto ci godiamo ancora un po’ della sua aria frenetica e suggestiva e ripartiamo verso Bamako passando ancora per Sègou.

Ultimi acquisti al mercato della capitale e via verso l’Italia.La mia prima esperienza in Africa si conclude.

Riporto con me tanti sorrisi, emozioni, pregiudizi crollati e strette di mano dei bambini.

La mia paura delle zanzare, delle malattie e della sicurezza hanno una valenza differente, l’Africa è il paese delle contraddizioni e la cosa più bella che mi ha lasciato è l’avermi costretto a vederla sotto una nuova ottica, modificare i propri punti di vista è sempre una bella esperienza.



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