Malesia, Singapore, Cambogia fai da te

Viaggio in fai da te che ci ha portati a scoprire la bellissima citta' di Singapore, per poi andare ai templi del complesso di Angkor wat a Siem Reap, Cambogia; per finire un po' di relax nel mare malese: perhentian Besar e' stata la nostra scelta! Conclusione del viaggio nella citta'0 di Kuala Lumpur! Organizzazione tutta in fai da te.
Scritto da: londonpaola
malesia, singapore, cambogia fai da te
Partenza il: 05/08/2011
Ritorno il: 21/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
5 agosto 2010

Quest’anno vacanza a 4! Prendiamo il treno freccia bianca per Roma Termini alle 9 di sera da Pisa ed usufruendo di una promozione Trenitalia. Paghiamo 96 euro in 2 a/r. Viaggio tranquillo, treno semivuoto, ed in meno di 3 ore giungiamo a destinazione. A piedi raggiungiamo l’hotel scelto per la notte, che dista circa 10 minuti. ( 50 euro a camera con colazione). Andiamo a nanna elettrizzati perche’ da domani iniziera’ il vero viaggio.

6 agosto 2010 e 7 Agosto 2010

Dopo una colazione tutta confezionata all’hotel, ritorniamo alla stazione Termini a prendere un taxi per l’aeroporto (costo fisso 40 euro, ma essendo in 4 ci conveniva molto piu’ del bus o del trenino per l’aeroporto). Arriviamo con molto anticipo a Fiumicino, e rifacciamo colazione con cornetto e cappuccino (costo 10 euro in 2, sempre economico l’aeroporto, ndr). Dopo una mezz’oretta vediamo che il nostro chek-in era gia’ aperto, e cosi’ ci mettiamo in fila; purtroppo con egypair, compagnia scelta quest’anno, non c’e’ la possibilita’ di fare il chek-in online; il tutto sis volge velocemente ed in 20 minuti abbiamo le nostre carte d’imbarco in mano. Giriamo un po’ per l’aeroporto prima di andare ai gates d’imbarco, perche’ l’attesa e’ pesante; purtroppo il nostro volo parte anche con ben 2 ore di ritardo, dicono per il traffico intenso sui cieli della Grecia. Anche al Scalo al Cairo; avevamo 5 ore di attesa in quest’aeroporto, che diventano 3 grazie al ritardo. Non nego che mi era venuto in mente d’uscire per andare a vedere le piramidi, ma il tutto salta, accidenti! Qui, dopo aver fatto nuovamente un controllo passeggeri, ce ne andiamo a pranzare. Ci imbarchiamo per Kuala Lumpur in orario ed arriviamo in Malaysia finalmente, anche se il nostro viaggio non e’ finito qui, perche’ la prima capitale che vedremo e’ Singapore. Facciamo dogana e compiliamo il foglio dell’immigrazione perche’ il prossimo volo partira’ dal terminal low cost LCC e dobbiamo percio’ usciredall’aeroporto, prendere un taxi ( 50 myr in 4) e cambiare terminal. Vediamo anche il circuito di F1 Sepang. Facciamo il check in con air asia. Avevamo prenotato una tariffa con bagagli massimo di 15 kg, e per adesso ci stiamo dentro.

Volo in perfetto orario ed in 50 minuti scarsi siamo a Singapore. Ritiriamo i bagagli e contro la mia volonta’, poiche’ volevo prendere la metro, si va fino all’hotel col taxi ( 20 $ singaporiani in 4 coi bagagli). L’hotel scelto per questo soggiorno si chiama Victoria hotel, in posizione perfetta, vicino al piu’ famoso Raffles hotel. (230 $ sin per 2 notti solo pernottamento, prenotato tramite booking.com). Le camere sono pulite e abbastanza nuove; mi aspettavo qualcosa di piu’ per il prezzo pagato, ma si sa, Singapore e’ cara. Dopo aver portato i bagagli in camera usciamo a mangiare qualcosa vicino all’hotel, ma la scelta non si rivelera’ ottima.

Vediamo molta gente e quindi si mangera’ bene, pensiamo. Ti portano la piastra con una ciotola riempita con una specie di brodo ( ti chiedono anche che gusto preferisci) e te vai a prendere il pesc, i noodles, le verdure o la carne crudi e ti cuoci tutto da solo, o nel pentolino, o sulla piastra esterna.

Diciamo che la cena si rivela passabile,( il pesce sembra fresco, anche perche’ non ci sentiamo male durante la notte); il problema semmai e’ stato ritrovare le cose inserite nel pentolino al centro della piastra, visto che eravamo in 4 ed ognuno di noi ha cotto cose diverse. Costo 33$ a buffet in 2, bevande incluse.

Non siamo ancora stanchi, e dopo questa mangiata pericolosa per la prima sera adiamo a fare una passeggiata a piedi, alla scoperta di questa citta’ dagli aspetti contrastanti, da quanto avevo letto: little india o chiantown che convivono con i grattacieli della marina.Arriviamo a piedi sotto la Singapore flyer, chiusa a quell’ora e facciamo due foto.

Andiamo a nanna, stranamente anche Matteo, il mio compagno di viaggio preferito, ma non credo che la cosa sia reciproca, vuole alzarsi presto domani!

8 Agosto 2010

Matteo, col suo bel telefono mi dice di aver messo la sveglia al giusto fuso orario, e cosi’ mi sveglio di soprassalto al messaggio della mia amica che era alla hall ad aspettarci, senza che la nostra sveglia fosse suonata! Complimenti.

Ci vestiamo velocemente e alle 9 siamo in metro; scendiamo a Raffles Place : Matte vuole cercare un posto per fare colazione, ma e’ tutto chiuso. Oggi e’ Domenica e nel quartiere finanziario non si lavora! Ci dirigiamo verso Chinatown e pure qui la cosa non migliora: essendo presto, pure i negozi hanno i battenti chiusi! E allora non ci resta che buttarci sugli edifici di culto, non prima di aver preso un succo di cocomero espresso ad una bancarella del Maxwell rd Hawker centre. Seguo un percorso della guida Incontri, lonely planet su Singapore, e vediamo il Telok Ayer garden, il Siang Cho Keong temple, l’ Al- abrar Mosque, lo Sri Mariamman Temple ed infine il Buddha Tooth Relic Temple. Quest’ultimo in particolare mi colpisce molto; semplicemente bellissimo, su piu’ piani, mi da’ proprio un senso di pace.; vediamo al quarto piano la stupa d’oro massiccio di 420 kg, e sul tetto, un bellissimo giardino con il padiglione dei 10000 Buddha ed una gigantesca ruota della preghiera! Preghiamo anche noi visto che siamo qui!

Usciti dal nostro percorso mistico-religioso e avendo trovato finalmente un bar aperto per prendere un caffe’ americano, che aveva pure la macchina Pavoni, italiana, vediamo che il quartiere si sta animando, e cosi’ facciamo un giro tra le bancarelle ed i negozi d’antichità.

Chinatown è strana e particolare, ma pensavo mi colpisse di più. Pranziamo in un Mc Donald’s con 9 $ singaporiani in 2. Il mio amico chiede, indicando il tabellone in alto, il “number 3 menu’ Big Mac” e naturalmente gli arrivano 3 Big mac Menu’.. State attenti!!!!

Da qui prendiamo la metro per vedere questa famosa “ Orchard Road”: passare da un quartiere all’altro sembra ti catapulti in mondi completamente diversi; questa sensazione l’avremo anche vedendo Arab Street e Little India.

Orchard e’ fatta di centri commerciali dove potete trovare di tutto, grandi firme, persone alla moda che fanno shopping! Siamo a New york o nel sud est asiatico? Entriamo in qualche negozio che m’interessa, ma i prezzi sono esattamente uguali ai nostri (ho controllato profumerie, borse Louis Vuitton, Marc Jacobs J) .

Prendiamo un caffe’ al piano alto di un centro commerciale e ci facciamo a piedi buona parte di Orchard. Poi metro fino a Bugis e giretto nel mercatino di Bugis street, che adesso e’ pieno di gente. Vediamo il mitico Durian, novita’ per me, anche se ne avevo tanto sentito parlare e l’odore me lo immaginavo ancor peggiore, dai tanti racconti letti qua e la’. Finiamo per entrare al Sim Li msquare e ci rimaniamo per un bel po’; io oggi contratto obiettivi per la mia macchina fotografica!

Torniamo a piedi all’hotel, doccia veloce e di nuovo a piedi camminiamo fino a Clarke Quay. Dopo un’indecisione di un’ora ( siamo 4 teste) alla fine ci sediamo da Hooters, e sia io che Matte ordiniamo una caesar’s salad . Ora si’ che mi sembra di essere negli Stati Uniti; anche se le cameriere stranamente non sono affascinanti come quelle made in Usa. Di certo non mangerete tipico qui, anche se il posto ha una bella terrazza sul fiume.( costo cena 53 SGD).

Ci giriamo a piedi Boat e Clarke Quay, arrivando fino al Merlion Park. Ho una nuova fissa: il Merlion.. Troppo bella questa statua. Mi faccio 10000 foto.

E alla fine ce ne andiamo a dormire, sempre a piedi eh!

10 Agosto 2010

Stamani mattina iniziamo vedendo il comune, l’old city hall, il parlamento e la St Andrew’s cathedral. Ritorniamo in zona Marina bay rifacendo all’incirca il solito percorso di ieri, ma stavolta col sole. E che sole.. Fa caldissimo oggi!

Per le strade fervono i preparativi: oggi e’ il Singapore National day e fin dal primo pomeriggio ci saranno concerti, parate e manifestazioni sparse in tutta la citta’. In piu’ tra una settimana ci saranno le olimpiadi e quindi in tutta Singapore si lavora moltissimo allestendo palchi, zone di accesso e di controllo. I militari, il servizio di sicurezza ed il personale lo si incontra ovunque, e tutti sono gentilissimi nel dare informazioni sugli eventi della giornata!

Ritorniamo al Merlion park, l’esplanade drive col suo ponte ed il teatro simil durian e facciamo la Marina Promenade fino a visitare la nuova zona della Marina bay, dove si innalza l’hotel Marina Bay sands, molto bello e scenografico!Attraversiamo il double helix bridge, ponte pedonale aperto il 24 Aprile 2010, nuovissimo e supermoderno. In questa zona stanno costruendo un nuovo mondo fatto di centri commerciali, hotels, grattacieli, una nuova promenade. Si puo’ ammirare anche il nuovo teatro fluttuante nell’acqua, che stanno allestendo per questa sera; immagino ci sara’ uno spettacolo infatti.

Maggiori info sulla nuova area qui:

I nostri amici saliranno sulla terrazza dell’hotel Marina bay sands per vedere il panorama ( sands sky park) e noi ce ne andiamo a fare un giro al Suntec City, dove facciamo anche colazione. Anche stavolta siamo usciti troppo presto, ed in giro troviamo pochissima gente!

Facciamo colazione da Old town white coffee: Io provo i curry puff, buonissimi, 2 hazelnut coffee, e Matte prende un kaya & butter ( costo 10,85 sgd). Entriamo dentro al mall perche’ dobbiamo cambiare altri soldi in valuta locale: notiamo che e’ piu’ conveniente il cambio fatto in aeroporto, ma non credo sia la regola.

Da qui raggiungiamo Arab quarter,; non prima di aver conosciuto una coppia singaporiana che ci insegna come attraversare la strada (ci si butta nel mezzo, e quel che succede succede) e mentre facciamo un pezzo di strada insieme conversiamo sulla nostra vacanza e sul National day. Le strade qui hanno pochi semafori per far passare i pedoni, ed i tempi di attesa sono abbastanza lunghi; per cui quando non c’e’ nessuno si va e basta! Arrivati nella zona araba, dopo aver ritrovato i nostri amici, ci facciamo un giro, visitando pure un mercatino delle pulci; vediamo qualche negozietto e facciamo il nostro primo acquisto serio: 3 sciarpe di pashmina, si suppone di ottima qualita’.Anche qui si deve contrattare!

Vediamo qualche moschea, in particolare la Sultan mosque e la Hajjah Fatimah Mosque, passando per Beach road ed entrando nel Malay Heritage centre, storica sede dei reali malesi.

Da qui ci spostiamo a Little India: questo quartiere e’ un labirinto caotico e pittoresco dove la vita scorre con musica trasmessa agli altoparlanti, vie piene di merci, aroma dei cibi qua e la’, uomini in dhoti passeggiano tranquilli.

Ci sono molti negozi dove vendono oro, presi d’assalto dai locali; allora domando se c’era una promozione particolare, ma mi viene risposto che sono tutti a comprare solo perche’ e’ festa! Boh..

Ci fermiamo a mangiare alle bancarelle gastronomiche del Tekka centre, dove mangiamo una porzione immensa di riso fritto col pesce, roti prata, chicken tikka masala, naan e dosai, spendendo il corrispettivo di 6 euro in 2! Tutto buonissimo, cucinato espresso soprattutto. Qui assaggio per la prima volta il famoso teh tarik, che diventera’ la mia bevanda preferita, e vedo come si fa a preparare il pane naan, cotto dentro a dei calderoni.

Rifocillati per benino, entriamo dentro al little India Arcade, molto turistico e pieno di souvenirs. Gironzoliamo per le strade dove vediamo molta gente che lavora ( il salario qui si aggira intorno ai 50$ la settimana); Clive street, Dunlop st e Campbell lane sono le principali vie da visitare per gingilli vari, astrologi, oggetti antichi.

Qui salutiamo i nostri amici che vogliono andare a farsi un altro giro dentro al Sim Li msq ed io e Matte proseguiamo entrando dentro allo Sri Veeramakaliamman Temple, molto bello, dedicato alla dea Kali, di solito rappresentata con una collana di teschi.

Poi metro per Raffles pl: gia’ c’e’ moltissima gente in giro, a causa del National Day. La polizia sta gia’ chiudendo le strade del centro, dove si stanno riversando tutti i singaporiani e non.

Avevamo l’appuntamento coi nostri amici in una zona non piu’ accessibile, e quindi cerchiamo un modo per arrivare in zona Merlion Park, per vedere i fuochi e la parade.

Tutto sembra bloccato da transenne; la folla viene dirottata all’esterno del circuito della parata e del lungomare.Noi chiediamo ad una guardia di farci passare, dicendo che volevamo raggiungere il Merlion, e lui ci apre un passaggio, gentilissimo!

Camminiamo, non avendo capito bene il perche’ di questo VIP pass, e ci ritroviamo cosi’ all’entrata dell’hotel Fullerton by the bay.Le cose sono due: o si entra o giriamo i tacchi, per cui si entra. Io domando scusa al concierge, forse, dico, abbiamo sbagliato strada.

Lui mi dice che abbiamo fatto bene, e ci fa strada dentro al main floor dell’hotel, facendoci uscire dall’altra parte, proprio nella parte calda della citta’. Da qui abbiamo visto una parata in cielo, con velivoli vari, la parata dell’esercito, e perfino i fuochi d’artificio, che pensavo fossero qualcosa di meglio. Ci siamo seduti da Starbucks alla fine, un po’ stanchi, e ci rigeneriamo con un bel frappuccino con dolcetto,che ci fara’ da prima cena. Intanto cerchiamo di contattare i nostri amici, che chiaramente sono rimasti bloccati esternamente; non li rivedremo fino a quando non decideremo di tornare verso l’hotel.

Ultimo giro all’Esplanade ed in Boat quay. Camminata fino all’hotel in Victoria st. Proprio accanto avevo adocchiato dal giorno prima delle bancarelle gastronomiche; cosi’ ceniamo con Chicken satay, tiger beer e cocacola light! E si scopri’ che matteo e’ matto per la salsa di arachidi sopra il pollo!

Torniamo in hotel, ritroviamo i nostri amici e via verso l’aeroporto con un taxi louxury, pagando 27 sgd in 4, compresi i bagagli.

Notte in aeroporto, perche’ alle 6 am abbiamo il volo che ci portera’ nella splendida e bellissima Cambogia, con Jet star airways.

Non dormo per nulla, mentre gli altri sonnecchiano; cosi’ mi studio un po’ la prossima guida.. Quest’anno ne avevo 3 infatti, una per paese!

10 Agosto 2010

Welcome to the Kingdom of Cambodia!

Arriviamo in Cambogia con qualche turbolenza di troppo; dall’alto c’e’ molto verde, risaie.

Scendiamo dall’aereo e svolgiamo le formalita’di ingresso in circa 10 minuti: si deve compilare un foglietto per il visto e si deve allegare una fototessera ( multa di 1 $ a chi, come Matteo, non ce l’aveva dietro); c’e’ un bancone a ferro di cavallo, con dietro circa una decina di uomini; si fa la fila al primo omino, si consegna passaporto, fototessera e foglio e poi si va dal chiudi fila che ti consegna il tuo passaporto con il visto attaccato sopra! Semplice e pratico. Il visto si puo’ fare anche online da casa. Tassa di ingresso 20$ a testa.

Scambio dei dollari in moneta locale, i riel cambogiani, ma non era necessario, ve lo assicuro. Nessuno contratta e vuole i riel; si va il dollari americani qui! Attenzione perche’ girano molti dollari di vecchia generazione, che qui vengono comunemente accettati ( me li avevano rifilati ed anche io li ho ridati indietro), ma appena uscite dalla Cambodia nessuno li vorra’!

Fuori dall’aeroporto i nostri tuk tuk mandati dal bed and breakfast ci aspettano: la prima esperienza su un tuk tuk, troppo ganzo!!!!! Arriviamo al Golden banana Bed and breakfast e subito gentilissimi ci accolgono con un succo homemade, ci spiegano tutto su Siem reap, l’alloggio, e servizi etc e ci fanno vedere le camere che sono carinissime.

Decidiamo di dormire un po’ e di trovarci alle 12.30 per la nostra prima escursione; siamo stanchissimi! Cosi’ facciamo; usciamo dal bed and breakfast e troviamo il nostro Tuk tuk driver che ci accompagnera’ anche nei prossimi giorni, tale Dhamo!

Oggi voglio visitare il villaggio su palafitte di Kompong phluk . Durante il tragitto vediamo bimbi che giocano, persone al lavoro; un paesaggio particolare..

Col tuk tuk arriviamo fin dove possiamo arrivare; c’e’ il terreno dissestato per la pioggia e molto fango! Il nostro driver prima fa scendere i nostri boys ( siamo in 4 sempre) e li fa salire su un motorino che ci era venuto incontro; alla fine rinuncia e fa scendere pure noi donselle, in uno spiazzo con un ufficio, stile agenzia! Si sono dati da fare, vedo! Contratto la visita col trasporto in motorino fino al fiume e barca fino al villaggio, ed alla fine ci costera’ 42 $ in 4. Ci danno pure i biglietti! Non pensavo fossero cosi’ organizzati.

Abbiamo 1 motorino a testa. Il mio driver non mi sembra molto esperto, cosi’ al ritorno faro’ salire il mio ragazzo con lui!

Arriviamo al punto dove si prende la barca e conosciamo il nostro barcaiolo, che avra’ tipo 10 anni!! Ci accompagna con un amico e devo dire che guida bene! Vediamo le prime case su palafitte: adesso l’acqua e’ sempre bassa; mi piacerebbe vedere il tutto quando raggiunge i 7 metri. Pescatori, donne che lavano i panni nel fiume come si faceva una volta anche qui da noi , bimbi che si tuffano e ci salutano, pescatori che rientrano con la loro barca, e poverta’; purtroppo c’e’ in Cambogia e non si deve nascondere!

Scendiamo dalla barca per vedere il villaggio dalla terraferma ed arriva una bambina che ci accompagnera’ nella visita, per parlarci della scuola e per venderci quaderni e matite per i bimbi. Mi spiega che ci sono ben 4 scuole nel villaggio; mi fa vedere la casa del maestro, una delle piu’ belle, e mi porta alla Pagoda. Chiedo se vedono molti turisti e mi dice che adesso in molti vengono a visitare quel villaggio; infatti all’andata avevamo visto anche una specie di bar galleggiante per i visitatori.

Lasciamo loro un’offerta, dei quaderni e delle penne. I bimbi mi si mettono in fila ordinati per ricevere da me qualcosa, ma nella confusione generale alla fine qualcuno prendera’ 3 quaderni e qualcun altro nessuno purtroppo.

Dopo la visita al villaggio risaliamo sulla barca, ma il tempo sta cambiando e si prepara a piovere! Fa lo stesso, voglio arrivare a vedere il lago Tonle Sap: sembra infinito! Le onde iniziano ad essere grandi per il forte vento.. Meglio girare e tornare indietro! Riusciamo anche a bagnarci, perche’ un’onda ci investe in pieno!

Ritorniamo al capolinea, salutiamo i nostri barcaioli e facciamo la strada inversa con i nostri motorini!Io, che ho cambiato motorino appunto, riesco anche a fare conversazione col mio driver, senza casco e molto piu’ esperto del primo. Tutt’intorno a noi risaie che si perdono a vista d’occhio. Avevo letto che molte parti vicino al villaggio di Kompong Phluk sono territori minati purtroppo.

Inizia a piovere proprio quando vediamo spuntareil nostro Tuk Tuk che sale solo 3 persone, perche’ se no non ce la fa a tornare indietro, dice. Il mio povero Matteo si fa 10 minuti in motorino beccandosi pure l’acqua!

Tornati a Siem Reap smette di piovere e cosi’ andiamo a visitare la Wat Preah Prom Rath Temple and Pagoda, molto bella. Dhamo mi dice che i suoi genitori furono uccisi dagli khmer rossi perche’ dissidenti e troppo colti ( uno faceva il medico, l’altro l’insegnante) e lui e’ stato educato dai monaci buddhisti proprio li’ in quel tempio. Poi ha deciso di sposarsi ed avere una famiglia, ma non finira’ mai di ringraziarli.

Entriamo e giriamo un po’: un bimbo mi segue per tutto il tempo, diventiamo amici! E soprattutto vuole entrare nelle foto.. C’era il momento della preghiera davanti al tempio, e cosi’ aspetto ad entrare; un monaco gentilmente mi fa cenno, e cosi’ passo in mezzo a tutti, che gentili! Finita la visita ci facciamo portare da Dhamo in centro a Siem Reap: vediamo che controlla una delle ruote.. Quando scendiamo ci accorgiamo che ha pure bucato! Immagino per la strada dissestata del pomeriggio. Ci mettiamo d’accordo per domani e dopo averlo salutato andiamo in un bar a fare merenda visto che non avevamo neanche pranzato: scegliamo il banana leaf ( 8 $ in 2 per 2 cocacole, involtini primavera e patatine fritte). Rifocillati ben benino , sulla strada per il bed and breakfast ci fermiamo a vedere qualche bancarella dell’old market, e cosi’ in meno di mezz’ora riusciamo a spendere 100$ comprando un copritavolo etnico, 6 coperte e 2 pannelli di carta di riso da attaccare al muro! Ci sono delle cose stupende, e la contrattazione e’ d’obbligo!

Doccia veloce e poi ci facciamo portare da un tuk tuk ( ce ne sono tantissimi che aspettano clienti)al ristorante Bayon (sembra ci sia il Bayon I e II che rimangono uno davanti all’altro) ma entrambi sono chiusi, o comunque prenotati per qualche evento particolare. Cosi’ mi ricordo un altro nome di quelli letti, e mi viene in mente il Cafe’ Indochine, consigliato da Leander! Mangiamo davvero bene. Io e Matte prendiamo il menu’ a prezzo fisso con tutte le specialita’ khmer: finalmente provo l’amok ( 35$ in 2).

Da qui torniamo a piedi in zona bed and breakfast. Una cosa che ho notato e’ che Siem Reap e’ abbastanza sicura da girare. Nessuno vi infastidisce, microcriminalita’ pari a zero, persone gentilissime e disponibili ad aiutarti; noi siamo spesso tornati a piedi all’alloggio superando il ponte, entrando in una zona non prettamente turistica, senza alcun problema. Il governo ha investito molto sulla sicurezza di questa cittadina, intensificando massicciamente i controlli, proprio perche’ sanno bene che i turisti portano denaro ma chiedono un posto sicuro.Lo scrivo perche’ la Cambogia e’ un paese stupendo e da quel che abbiamo visto a Siem reap, anche sicuro da girare in fai da te; sono sempre troppi i pregiudizi delle persone; questo e’ un paese che ha voglia di rialzarsi, ha avuto la dittatura, il genocidio, la guerra civile, ma tutti hanno voglia di ricominciare! E soprattutto il popolo cambogiano e’ di una gentilezza inaudita, anche troppo.. Sempre disponibili ad esaudire ogni tua richiesta, senza un secondo fine, ma solo per il gusto di essere gentili con il prossimo; e sempre col sorriso sulle labbra; noi che abbiamo tutto non ce ne accorgiamo, sempre sempre scontenti, tristi e malinconici.

Andiamo a comprarci l’acqua ad un supermarket e incrociamo due bambini che piangenti mi dicono che hanno fame; il problema dell’accattonaggio invece e’ sempre piu’ diffuso; il turismo porta anche a questo. E’ preferibile fare una donazione in ospedale piuttosto che per strada, oppure a qualche associazione umanitaria, ma nelle zone dei templi ed in citta’ vedrete molti bambini lavorare, vendere le proprie cose e chiedere l’elemosina. Questi bambini pero’ non ci hanno chiesto soldi, ma da mangiare! Non ce l’ho fatta, mi guardavano con i loro occhi intensi e tristi; siamo entrati e abbiamo comprato loro delle scatole di biscotti e crackers; sapevo come sarebbe andata a finire gia’ prima di entrare: sono corsi dalla mamma, dietro alla sua auto per portarle la merce. Intanto la donna era li’, bella tranquilla che parlava con un’altra tipa!

Non ho idea di cosa ci facciano con quella roba, la rivenderanno sicuramente, magari allo stesso supermarket; ho sbagliato, ma non ce l’ho fatta a resistere a dei bambini che mi dicevano che avevano fame purtroppo!

Un episodio che mi ha lasciato molta tristezza, anche perche’ ti verrebbe da adottarli tutti quei bimbi! O almeno garantir loro un futuro quantomeno felice. O arrabbiarti perche’ la Cambogia non viene considerata da nessuno; e continuare ad arrabbiarti con la comunita’ internazionale che non ha fatto nulla per fermare Pol Pot ed i suoi khmer rossi negli anni settanta, quando tutti sapevano cosa voleva dire lager e campo di sterminio!

11 Agosto 2010

Partenza col nostro tuk tuk prevista per le 8.30, che diventeranno le 9 perche’ ritardiamo a fare una colazione troppo abbondante e tutta espressa. Breakfast al Goldn Banana super consigliato!

Iniziamo la visita comprando il pass per entrare nel sito archeologico ( 40 $ valido per 3 giorni) e ci fermiamo ad Angkor Thom, pieno di gente e bellissimo. Entriamo nel complesso dall’ingresso sud, con una strada asfaltata con a fianco divinita’, demoni e naga. Il primo impatto e’ davvero scioccante: ci siamo, sono davvero qui in Cambogia a vedere queste meraviglie sognate per 5 anni! Visita del Bayon, il tempio principale al centro della citta’: 200 facce di Buddha che guardano in 4 direzioni e 54 torri che rappresentano le province del regno Khmer. Ci sono anche dei bassorilievi interessantissimi, che vedo facendo il giro al contrario rispetto ai gruppi turistici che c’erano dentro.

Proseguiamo a piedi per la Terrazza degli elefanti, ed infine per la Terrazza del re lebbroso: qui in particolare c’e’ la copia di una statua di un uomo che e’ in verita’ al museo nazionale di Phnom Penh: nessuno sa cosa rappresenti; leggenda vuole che almeno due dei re di Angkor fossero lebbrosi e questa statua rappresenterebbe uno di loro, o forse potrebbe rappresentare Shiva,Dio della morte, poiche’ questo luogo potrebbe essere il crematorio reale. Sulle mura da vedere le Apsara. Pensiamo che fortunatamente oggi c’e’ il sole, e che quindi potremo vedere fino a pomeriggio inoltrato altre parti del sito. Andiamo cosi’ al gruppo di Roulous, con visita di PREAH KO, costellato da torri.

Facciamo un intermezzo pranzo voluto da Damo. Ci mettiamo ad un tavolo e vediamo che il nostro Driver si mette al tavolino da solo, cosi’ lo invitiamo ad unirsi a noi; ordina serpente di mare e me lo vuol pure offrire! Paghiamo anche a lui, ma spendiamo un prezzo irrisorio (15 $). Tra tutto stiamo piu’ di un’ora al ristorante; cosi’ una volta arrivati al BAKONG il sole sene va e lascia una pioggia intensa mentre vediamo questo tempio. Pace, sapevo che in Agosto sarebbe potuto accadere! Smette di piovere, ed allora decidiamo di andare a vedere finalmente Angkor Wat!Riusciremo a visitarlo tutto fortunatamente, ma rinizia a piovere e stavolta per tornare dal nostro Tuk Tuk driver ci bagniamo tutti, oltre a non riuscire a fare foto esterne decenti al tempio simbolo di tutto il complesso. Ritorneremo domani infatti. Ci facciamo portare cosi’ al B&B: l’idea era quella di fare un bagno rigenerante in piscina , ma nulla. Doccia, io mi metto le scarpe di gomma, cosi’ se devo guadare le pozzanghere lo faccio meglio; usciamo e non piove piu’. Andiamo a mangiare alla Khmer kitchen, dove prendo involtini primavera e pollo con anacardi. Si mangia bene, e’ da bissare. ( spendiamo 15 $ in 2 prendendo 2 piatti a testa e bevande). Stasera andiamo al night market e qui la Paola contrattante incallita da’ il meglio di se’. Compriamo orecchini, braccialetti, oggetti in argento e un centrotavola per mamma davvero bellissimi. Matteo lascia fare a me, quindi devo fare doppie trattative. Ridiamo e scherziamo fino a mezzanotte, e dopo andiamo a nanna. Intanto m’innamoro di un braccialetto per cui mi avevano chiesto davvero troppo e nemmeno scendevano piu’ di tanto!

12 agosto 2010

Oggi con Dhamo facciamo il giro del del piccolo circuito, vedendo i templi di Prasat Kravan, il Banteay Kdei, Srah Srang, molto suggestiva; il famosissimo Ta Prohm, pieni di turisti, ma bellissimo, con la natura immersa dentro allo stesso tempio. Poi passiamo al Grande circuito: il Pre Rup, il Ta Som, Neak Pean, il Preah Khan Temple,dove ci prende una pioggia fortissima ed alla fine ritorniamo al piccolo circuito entrando nel Ta Keo, e finendo in bellezza con altre foto dell’Angkor Wat.

Abbiamo visto i templi in quest’ordine, la giornata non e’ stata per niente stressante. Quando ho parlato con Dhamo per la suddivisione giornaliera dei templi, avevo gia’ uno schema in mente, e lui l’ha rispettato, perche’ e’ nella natura dei Cambogiani l’esaudire ogni tuo desiderio ed il non contraddire mai. Stavolta e’ risultato tutto giusto, pero’ occhio a questa cosa, perche’ anche se gli avessi detto un itinerario strampalato scommetto che avrebbe cercato di accontentarmi, anche se non ci fossero stati i tempi materiali per fare tutto.

Oggi non ci fermiamo per pranzare in ristorante, proprio perche’ memori di ieri abbiamo voluto sfruttare in pieno tutte le ore di sole. Infatti al Preah Khan Temple, quasi in fondo alla giornata fortunatamente ci prendera’ di nuovo un acquazzone. Oggi abbiamo indossato tutti le infradito. La gente ci guardava stranita perche’ scalavamo i templi con una scarpa non proprio idonea ( state attenti!); ma purtroppo dopo l’acqua di ieri almeno noi avevamo le uniche scarpe chiuse portate completamente inzuppate. Angkor anche oggi non da’ il meglio di se’, il tempo non e’ dei migliori; comunque ce lo gustiamo.

Torniamo verso Siem Reap e Dhamo ci porta prima in un negozio di gioielli ed orologi, e dopo davanti ad un teatro-ristorante dove ogni sera ci sono gli spettacoli della danza Apsara. Gentilmente rifiutiamo, ci facciamo portare all’alloggio e lo salutiamo. Ci fa conoscere la sua famiglia, infatti lui vive proprio dietro il B&B Golden Banana, e sua moglie lavora proprio li’ facendo le pulizie e riassettando le camere. Ha pure un figlio, che bellino! Lo salutiamo dandogli un po’ di mancia e gli si illuminano davvero gli occhi!

Con noi e’ stato cordiale, gentile, sempre attento; ci siamo trovati benissimo. Se volete contattarlo per il Tuk Tuk il suo numero e’ 092873283. Dovete inserire il prefisso internazionale cambogiano.

Finalmente ce ne andiamo una mezz’oretta in piscina, e poi cena in centro alla Khmer House. Mangiamo superbenissimo anche qui, spendendo 13$ a coppia. Io prendo BBQ chicken e fresh spring rolls; la mia amica Daiana me li aveva consigliati e cosi’ li provo. Giretto tra le bancarelle, di nuovo.

13 Agosto 2010

Ieri ci siamo fatti portare da Dhamo ad incontrare un suo amico , ed abbiamo contrattato un’auto con autista per la giornata di oggi, a 50 $ in 4; i nostri amici invece decidono di non venire con noi oggi, forse ieri hanno visto troppi templi J e quindi andiamo solo io e Matte. L’autista non parla inglese praticamente, capisce 2 parole su 100, pero’ conversiamo lo stesso. E’ molto gentile e attento, come tutti i cambogiani. Ci porta perfino acqua a go go e salviettine rinfrescanti solo per noi. Partiamo alle 8, dopo aver fatto un’abbondante colazione, dove Matte riscopre i pancake, ma alla moda cambogiana!

Lungo la strada sono attratta da scorci interessantissime, di case,mondine, mucche; in Cambogia c’e’ un verde rigoglioso che mi colpisce molto; piovera’ molto in questo periodo, ma la vegetazione e’ davvero bella. L’autista si rivelera’ talmente bravo da farmi conoscere la Kulen mountain, ancora oggi considerata luogo sacro dalla gente del posto. Se volete i contatti per noleggiare un’auto con conducente: Meach Sokry, telef 012482380, comunque anche sul posto se chiedete non avrete problemi a trovarne una).

Abbiamo scelto l’auto per la giornata di oggi perche’ l’itinerario ricomprendeva templi un po’ piu’ lontani del solito; cosi’ ho preferito viaggiare comodi e soprattutto impiegare meno tempo nel trasporto. Col tuk tuk saremmo stati sempre sopra praticamente!

La prima fermata e’ il Banteay Srei, uno dei piu’ bei templi visti in questo viaggio. Se posso consigliarvi, anche se non siete amanti dei templi, e 4 giorni di full immersion vi stancano, non saltate questo. E’ superbo, e soprattutto se e’ considerato “ il Louvre dell’impero Khmer” c’e’ un motivo.

Troviamo molta gente, ma la visita e’ comunque interessante, anche grazie alla mia guida, che spiega alla perfezione tutto (I tesori di Angkor, di Marilia Albanese, ndr). Che intagli, che bassorilievi. Davvero affascinante. Scatto una miriade di foto, soprattutto cercando di scattare senza troppa gente nell’inquadratura, impresa ardua.

E’ una bellissima giornata, il sole splende, le foto vengono bene, e soprattutto nel pomeriggio non piovera’. La seconda tappa della giornata e’ KBAL SPEAN , detto anche Fiume dei mille lingam: un alveo di un fiume scolpito con bassorilievi di Shiva, disegni simbolici. Era un posto sacro, qui venivano incoronati i re di Angkor e soprattutto la particolarita’ e’ che sono scolpiti interi blocchi di pietra. Davvero una cosa diversa e particolare.

Per arrivare c’e’ una camminata di venti minuti nella foresta,facile e con begli scorci. Quando arriverete su’, sulla destra troverete il letto del fiume, e sulla sinistra il tutto continua e potete rinfrescarvi ad una cascatella e vedere altri disegni. Torniamo al parcheggio dove ci aspetta il nostro autista, che mi ha gia’ detto che conosce lui il posto giusto dove andare a mangiare. Lo assecondiamo, non ce ne importa molto di scegliere il posto e soprattutto se avra’ un pasto gratis buon per lui. Mangiamo con un riso orribile in 2 purtroppo, e li’ il riso lo sanno fare un po’ tutti; prendiamo una cocaola e una redbull e spendiamo 6$ in 2. Inoltre in questi ristorantini al parcheggio di Kbal Spean vendono anche souvenirs, e cosi’ contrattiamo una bella tovaglia ( io contratto).

Andiamo da qui al Beng Mealea, il tempio piu’ lontano e lungo il tragitto vedo dei venditori ambulanti al lato della strada, e tanto per fare conversazione, perche’ queste cose culturali m’interessano, chiedo all ‘autista cosa stiano vendendo, non riesco a decifrare questi bamboo tagliati ed esposti. Il nostro amico si ferma e corre a comprarcene 2: che gentile, davvero un bel gesto. Mi dice che e’ uno snack cambogiano: riso insaporito con qualcosa, mescolato con una specie di fagioli rossi, inserito in questi Bamboo e messi a cuocere. Lo assaggio sembra buono; nel mentre spero anche che non mi faccia male, devo dire, ma ormai e’ andata, non potevo non assaggiarlo, ci sarebbe rimasto troppo male!

Ritornando al Beang Malea devo fare alcune considerazioni: dista circa 1 ora e mezzo da Siem Reap, per arrivarci si vedono begli scenari, villaggi intereesanti; qui il turismo non e’ ancora arrivato e si sente.

Arrivati vicino al tempio si paga 10$ per macchina per entrare, per il passaggio sulla strada credo, e poi 5 $ a testa; almeno a noi ci hanno fatto pagare questa cifra. Non lo avevo letto da nessuna parte prima di partire, non so se sono cambiate le cose; questo tempio non rientra nel pass di Angkor e soprattutto mi sembra che la natura si sia impadronita di tutto qui. Il tempio e’ in rovina, nessuna opera di ristrutturazione. Si sta rovinando definitivamente. Forse qui ci potrebbe essere un po’ piu’ di avventura, perche’ uno puo’ visitare il tempio salendo a caso sui lastroni di pietra che ci sono e andando dove piu’ gli piace, senzqa messa in sicurezza, ponteggi o altro. Troviamo anche un tizio che inizialmente ci segue, e dopo alla mia richiesta, mi dice che puo’ farci da guida . Noi esitiamo un po’, rimaniamo sulle passerelle di legno che ancora ci sono,e vediamo il tempio o quello che ne rimane da li’. Pochissimi turisti, ne abbiamo visti 5 in tutto. Non so se il gioco vale la candela; ci si puo’ sentire dei veri Indiana Jones qui, forse anche Angkor prima dell’opera massiccia di recupero aveva fatto qust’impressione ai primi scopritori; fattosta che non so se le ore passate in macchina valgano davvero la visita.

Comunque lo abbiamo visto e noi ne siamo rimasti felici, anche se e’ stato un surplus rispetto ai templi visti finora. Potevo benissimo scegliere di vedere uo dei templi non presi in considerazione dei giorni precendenti e sarei stata contenta lo stesso. A voi la scelta quindi..

Torniamo verso Siem Reap e ci fermiamo a dare un’occhiata al Grande mercato, psaar Leu., a circa 2 km dal centro; un mercato coperto dove si trova di tutto, e quando dico di tutto dovete credermi. Qui i cambogiani vengono realmente a fare la spesa, per cui e’ molto interessante, non turistico. Carni al vento, pesce essiccato ed in tutte le salse, frutta, verdura. Un odore intensissimo, specie nella parte interna. Purtroppo vediamo anche qualche scena di miseria e poverta’, ma come ho gia’ detto esiste: una bimba che rovistava tra i rifiuti in particolare. Io non so mai come reagire di fronte a queste cose. Torniamo a fare una doccia in camera, cena in un ristorante indiano di cui non ricordo il nome e ci buttiamo per l’ultima volta sul night market: stasera prendero’ di mira le sciarpe di seta, e pashmina. Ne portiamo a casa un bel po’, oltre ad altri orecchini e braccialetti. Non posso esimermi dal comprare the’ e spezie varie. Un’altra cosa su cui sono fissata e’ lo zafferano, ma e’ difficile trovarlo che tinge come il nostro italiano J

Ciao splendida Cambodia. Tornero’, promesso.

14 Agosto 2010

Taxi per l’aeroporto ( 6 $ in 4) che per la cronaca andava piu’ piano del tuk tuk dell’andata, forse aveva bucato anche lui una ruota, non so. Abbiamo il volo alle 8.30 am;colazione in aeroporto, carissima per i prezzi cambogiani ( 13 $ per 2 cappuccini e 2 croissants). 50 $ di tassa d’uscita in 2 e via, si ritorna in Malaysia con santa Air Asia. Oggi e’ giornata di spostamenti. Avevo 2 possibilita’: passare piu’ ore in aeroporto e arrivare per la sera a Kota Bharu oppure passare il pomeriggio a Kuala Lumpur e prendere un bus notturno per Kota Bharu. Alla fine scegliamo la prima opzione perche’ eravamo troppo carichi di bagagli e stanchi soprattutto per prendere un bus notturno.

Facciamo scalo all’aeroporto di Kuala Lumpur quindi, ed aspettiamo il prossimo volo al Mc Donald’s dove pranziamo. ( 13,50 myr in 2.Qui il mc e’ economicissimo). Cambiamo qui altri soldi in Myr malesi, perche’ a Perhentian non vogliamo avere problemi. ( Cambio a 3,92)

Volo sempre Air Asia, arriviamo all’aeroporto di Kota Bharu ed io propongo di andare in citta’, dormire qui e l’indomani partire per Kuala Besut, porto dove prenderemo il motoscafo per le Perhentians. Non mi ascoltano, tutti sono volenterosi di arrivare a destinazione. “Io ve l’ho detto”, dico ai miei compagni, memore delle letture di diari viaggio che parlavano di hotels a Kuala Besut come “ Non hotels”.

Taxi dall’aeroporto a Kuala Besut (78 myr); il tassista e’ entusiasta perche’ ha il cellulare uguale al mio, ma mi dice che in Malaysia costa almeno il doppio che in Italia.. Mah, sara’..

Mi fa vedere da lontano una statua di Buddha in piedi altissimo; la zona ’ piena. Arriviamo a destinazione e l’autista ci lascia all’hotel con cui e’ in affari, immagino, per procacciargli i clienti. Si chiama Nan Hotel; vedo le camere, sono oscene; cosi’ lasciamo i ragazzi coi bagagli ed io e la mia amica andiamo a cercarne un altro, tale Samudera hotel. La camera con bagno costa 20 euro, e’ troppo per cosa ci offrono, ma sembra leggermente meglio dell’altro postaccio, cosi’ scegliamo di passare la notte li’, anche se le condizioni non sono delle migliori. Tanto per dirne una il lavandino scaricava per terra, il letto non aveva neanche le lenzuola e quando le chiedo la tipa, stranita, torna dopo 5 minuti con 2 asciugamani da mare grandi; mi dice di mettere quelli. Io dormiro’ vestita, con una cuffia in capo, tanto per evitare possibili pidocchi, immobile per non toccare nulla. La scelta era o questo o il nulla, quindi ci siamo adattati, ma voi scegliete di dormire a Kota Bharu. Poi ci facciamo una risata, chissenefrega per una notte, ma e’ davvero il peggio posto dove ho passato la notte!

Ceni amo nell’unico ristorante aperto di sera, davanti al porto. Ci sono altri turisti e ci prendiamo in giro sulle rispettive camere.

15 Agosto 2010

Oggi giornata positiva: alle 7:15 am siamo gia’ di fronte all’agenzia Anjung holiday’s, con cui ho prenotato l’alloggio a Perhentian ed il passaggio mare. Mi dicono che e’ l’unica agenzia con un motoscafo di proprieta’, dev’essere proprio famosa. Noi ci siamo trovati benissimo; pagamento avvenuto all’atto di prenotazione, ci aspettavano, avevano tutti i documenti per noi. In 5 minuti sbrighiamo le formalita’, paghiamo la fee marine park di 5 rm a testa e aspettiamo il nostro motoscafo. Si scende all’Abdul’s chalet dopo una mezz’oretta, facciamo il chek-in ma le nostre camere non sono ancora pronte. Cosi’ ci piazziamo in spiaggia, dopo aver fatto colazione. Che posto meraviglioso, questo non l’ho ancora detto.

16/19 Agosto 2010

Le nostre giornate qui proseguiranno con snorkeling, snorkeling, snorkeling a piu’ non posso. Sono stata soddisfatta anche della spiaggia subito davanti al nostro chalet, perche’ non soffriva della bassa marea, come in altre parti dell’isola, e anche li’ si potevano vedere senza fatica anemoni, pesci pagliaccio, pappagalli, pesci trombetta etc etc. Secondo me e’ la migliore dopo quella del Pir, perhentian Island resort, molto piu’ grande, con vari punti per lo snorkeling.

Unica pecca dell’Abdul e’ stata che era invaso da una certa tipologia di italiani “ da villaggio alla inclusive”, e qui mi fermo con le descrizioni.

Le nostre giornate saranno piene anche di passeggiate intorno all’isola, specie con la bassa marea, quando si guada meglio il tutto.

Tra le gite fatte ne ricordo una di 3 ore detta Rawa, light house and turtle,( 30 rm a testa) dove vediamo baby sharks, pesci Napoleone, pappagallo Barracuda e tartarughe marine; un’altra di mezza giornata andando a shark point, turtle point, fish point, dove vedo diversi squali oltre ai pesci e ci facciamo portare pure a Turtles beach, veramente scenografica, con sabbia bianchissima. Qui si trova il centro di salvaguardia delle tartarughe marine. Io avrei voluto visitarlo, piu’ che altro assistere alla messa in mare delle tartarughe piccine baby, ma sembra ci siano stati problemi con dei turisti ed hanno chiuso questa parte al pubblico. C’e’ una rete divisoria dove e’ vietato l’accesso, e non c’e’ stato modo di potervi andare appunto. ( gita 30 rm a testa ).

Un’escursione che mi e’ piaciuta tantissimo e’ stata quella a Lang tengah ( 400 rm per la barca, da dividere ), bellissima isola di sabbia bianca; qui ho visto la mia prima murena in un punto per lo snorkeling! E c’era un’acqua blu super!

Sull’isola di Perhentian Besar ci sono i Varani: che emozione vederli.

Di solito la colazione la facevamo all’Abdul: la mia bevanda preferita era il teh tarik, da provare, davvero buono! Ero l’unica che lo chiedeva; non sanno cosa si sono persi. Buono anche il Nesi Lemak ed il Roti Canai. Spendevamo sempre meno di 20 rm in 2.

Il pranzo si faceva dove capitava, ma comunque sempre un pasto veloce: panini, riso, sandwichees ; la sera mangiavamo seriamente invece; di solito optavamo per la grigliata. All’abdul’s chalet abbiamo sempre mangiato benissimo ( grigliate di Barracuda, sharks, aragosta, squid, sempre accompagnati con riso, insalata). Costo sui 50 rm, incluse bibite.

Abbiamo mangiato benissimo anche al cocohut ( 63 rm in 2 ), anche qui supergrigliata di calamari e gamberi, sempre accompagnati con riso, frutta, insalata.

L’ultimo giorno insieme ad alcuni amici ci siamo fatti organizzare una cena strepitosa da un tizio che ha i water taxi vicino al Niah cafe’, al di la’ del pontile. Pesce solo per noi: king fish, barracuda, squids, granchi, altri 2 pescioni non meglio identificati, patate e tonno, the’ freddo fatto in casa, insalata e frutta tipica malese. Spendiamo 80 rym in 2, davvero meritati.

Varie volte andiamo al pontile e facciamo amicizia con due ragazzini malesi che ogni sera sono li’ per dare da mangiare ai pesci. Io conoscero’ anche i pescatori, che ridono a crepapelle perche’ mi vedono quasi ogni mattina alle 6 in pigiama che scatto foto all’alba J.

La mattina della partenza facciamo un ultimo bagno, lasciamo la camera all’abdul salutando tutti con un po’ di malinconia. E’ davvero un paradiso qui.Al ritorno sulla barca si vola da quanto salta le onde. Taxi per kota Bharu, attesa in aeroporto per alcune ore e volo di sera per Kuala Lumpur.

Arriviamo al Klia lcct e prendiamo un taxi premiere in 4 ( costo 154 rm). Ci facciamo portare all’hotel Impiana; davvero splendido, camere bellissime, vista sulle Petronas Towers, purtroppo offuscata da una costruzione di un nuovo hotel ( costo per camera per notte 75 euro circa, colazione inclusa).

20 Agosto 2010

Stamani ci svegliamo senza fretta e andiamo a fare colazione; erano diversi giorni che non dormivamo in un letto cosi’ comodo, con scelta tra 6 cuscini di diversa morbidezza; un po’ di lusso ogni tanto ci fa bene. Sala colazione piena di tavoli con leccornie di tutti i tipi e di tutte le cucine. Gnam gnam.

Prendiamo un taxi (30 rm) che ci accomagna alle Batu Caves in circa 10 minuti. A Matte non sono piaciute molto perche’ c’e’ troppa ostentazione della religione; a me si’ invece, sono una cosa davvero particolare e visto che la visita e’ abbastanza veloce, perche’ non approfittare mentre siete a Kuala Lumpur?! Mentre si salgono i 272 scalini per arrivare alle grotte che nascondono i templi Hindù vediamo tantissime scimmiette, stranamente buone ed innocue: Sono piu’ tremendi i bambini che le stuzzicano e le fanno scappar via. Al ritorno prendiamo il Kl komuter train, dalla nuova stazione Batu caves costruita proprio nel 2010. ( costo biglietto 2,60 rm in 2); notiamo che ci sono carrozze solo per donne che viaggiano da sole; naturalmente ce ne accorgiamo solo dopo che ci eravamo messi a sedere, vedendo delle donne che ridevano..Scendiamo a Kl station e da qui andiamo a Merdeka square, la piazza dell’indipendenza e facciamo il giro del Colonial District, ammirando l’ Abdul Samad Building e la moschea sul fiume Masjid Jamek. Da qui continuiamo andando a vedere il Central Market, carino, ma non troviamo nulla d’interessante dopo aver comprato gia’ tutto il possibile in Cambogia. Usciamo a stiamo una mezz’oretta a cercare un negozio che potesse scaricarmi su un cd le foto; sono quasi a corto di memoria della macchina fotografica, ma ne cambiamo due e non riusciamo nell’impresa. Cosi’ sconsoli, ce ne endiamo a a mangiare da youssef, proprio di fronte al Central Market ( pollo tikka masala, tandoori e naan, 6,50 rm) e facciamo ulteriore tappa ad un Kfc li’ a fianco per Matteo, che non ama la cucina indiana quanto me. Da qui via verso Chinatown, al mercato del falso. Troverete di tutto qui, ma a mio avviso si vede la differenza. Esposte hanno cose dichiaratamente false, ed anche totalmente diverse dalle originali; ma se chiedete e soprattutto siete disposti a spendere di piu’ ( tipo 200 euro) vi portano a far vedere i cataloghi delle cose “taroccate”, in particolare borse. Ho letto su vari forum che la gente crede che questi siano pezzi originali, fatti nelle stesse fabbriche, ma con qualche piccola imperfezione, per cui il tutto viene scartato dalle grandi firme e percio’ venduto nel mercato del falso. Io non sono d’accordo perche’ per prima cosa si nota lo stesso che questi pezzi sono falsi; secondo al 99% questi tipi di borse vengono fatte in Italia e Francia, e non ci sarebbe ragione di spedirle fino a KL. Terzo, se uno non ha i soldi o la voglia di comprarsi una borsa vera, perche’ spendere comuque una cifra considerevole per non avere niente?!?

Vabbe’, detto questo ci compriamo un trolley/ bagaglio a mano perche’ non abbiamo piu’ posto nei nostri bagagli per tutte le cose comprate.

La stanchezza inizia a farsi sentire; cosi’ dopo aver visto il tempio Hindu Sri Maha Mariamman con impalcature su impalcature per lavori esterni, prendiamo la metro e scendiamo al Suria; tutto cio’ per riposarci!!!!!! Piu’ che altro mi sono resa conto di non aver ancora dato la giusta importanza a delle torri che mi hanno fatto sognare la Malaysia per 5 anni o forse piu’: le Petronas! Wow, nessuna foto rende loro giustizia. Sono follemente innamorata di loro e si nota dalla quantita’ immane di fotografie che scatto appena le vedo. E ribadiro’ pure la sera ed il giorno seguente, tanto per avere foto da ogni angolazione.

IL Suria e’ un centro commerciale molto bello, pieno di negozi delle piu’ grandi firme, con un piano solo di ristoranti che chiudono alle 10 pm. Ci prendiamo una cocacola e ritorniamo a piedi all’hotel, visto che dista solo 2 minuti.

Doccia e cena in Jalan P Ramlee, vicino al club Aloha, in un ristorante indiano. I nostri amici invece scelgono un ristorante italiano, da cui io rifuggo sempre all’estero.

Matte prende Kebab di Pollo ( spiedini) ed io mi butto di nuovo su Roti Canai e pollo piccante, pollo tandoori e naan.( 31 rm in due).Dopo cena di nuovo foto alle Petronas Towers come vi avevo anticipato.

21 Agosto 2010

Purtroppo questo sarà il nostro ultimo giorno, visto che abbiamo un volo notturno stanotte! Ce la prendiamo con calma, anche se mi alzo ugualmente presto e me ne vado in piscina da sola. Bella la vista sulle torri! Colazione stratosferica, non ho mai visto tante leccornie tutte insieme; ci sono talmente tanti tavoli con talmente tante scelte, oltre ad almeno 15 cuochi a tua disposizione che una persona normale va in confusione. Ritroviamo ad un tavolo anche la nostra vicina di bungalow delle Perhentians, che piacere rivederla!

Ritorniamo in camera a fare i bagagli e tra tutto usciremo intorno alle 10. Facciamo mettere le nostre cose nella storage room dal concierge dell’hotel, servizio ottimo; questo hotel e’ sempre piu’ consigliato.

Andiamo a piedi verso Bukit Bintang a farci un giro per i centri commerciali; una zona veramente bella per lo shopping, anche se noi non ne abbiamo molta voglia. Vediamo il Lot 10, lo Starhill, il low yat plaza etc; piu’ che altro ho voluto vedere questo quartiere di Kuala Lumpur per rendermi conto della diversita’ tra le varie zone.

Ci sono pure quelli di Air Asia che stanno dando cartoiline a destra e a sinistra per poter vincere dei voli, ma non abbiamo fortuna!Le strade sono piene di massaggiatore, specie per piedi.

Una zona sicuramente particolare che visitiamo successivamente e’ Little India. Che caos, solo questo! Giorno di mercato; la gente sembra impazzita, sono tutti in strada a comprare qualcosa e nel mercato c’e’ davvero di tutto; 2000 banchetti, 20000 persone!La merce piu’ gettonata? Sete e veli. Pochi turisti qui, forse ti fai prendere dalla paura, perche’ non ti orienti piu’ non hai idea di quale direzione prendere per uscirne! Comunque interessante. Andiamo verso Petaling street a farci un ultimo giro nel tarocco spinto e poi, come ieri, metro per il Suria. Oggi saltiamo direttamente il pranzo vista l’abbondante scorpacciata di stamani. Il Suria consigliatissimo in questo periodo perche’ i vari negozi hanno i saldi!

Ce lo guardiamo tutto con calma, facciamo gli ultimi acquisti. Cena con il nostro ultimo chicken satay dell’estate, purtroppo non buonissimo per concludere la nostra permanenza in bellezza in malaysia. A piedi verso l’hotel, anche se Matteo non mi lascia fare le ultimissime foto delle Petronas perche’ dice che sono sempre le stesse ( secondo me no, se cambia la luce cambiano anche loro e io devo, devo, devo fotografare il monumento piu’ bello di KL).

All’’Impiana resort, gia’ stamani quando ho chiesto info per fare il late check out e poter tenere la stanza di piu’, mi hanno detto che potevo depositare i bagagli nella stanza apposita e poi poter usufruire delle docce e delle toilettes del piano piscina, palestra e benessere in modo gratuito! Cosi’ facciamo, con una doccia ristoratrice, un cambio di vestiti. Ora siamo pronti per lasciare il sud est asiatico, anche se con un po’ di malinconia. Ci facciamo chiamare un taxi per 4 per andare all’aeroporto (totale 120 rm contrattati per me dal portiere, prezzo iniziale 180) Dormiamo anche sul volo di ritorno, questa Egypt air ci fa bene: forse sara’ merito anche dell’upgrade in business che ci hanno concesso?!? Siamo in Ramadan, niente champagne pero’ J J

Ritorno a casa turbolento. Il volo dal Cairo a Roma parte con piu’ di 2 ore di ritardo, cosicche’ perdiamo il treno che ci deve riportare a Pisa.

Game over, alla prossima, con questa Malaysia, Singapore e soprattutto Cambogia che portero’ sempre con me con ricordi indimenticabili!



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