Malesia: K.L. & Pulau Perhentian

La Malesia è un bel posto ! Kuala Lumpur è simpatica ed interessate. Moderna quanto basta (belle ma meno impressionanti di quanto immaginavo le Petronas Tower) con molti angoli ancora caratteristici come Chinatown e Little India con i loro mercati. I malesi, che poi sono un miscuglio di etnie, sono cordiali e disponibili, ma non quanto gli...
Scritto da: boy
malesia: k.l. & pulau perhentian
Partenza il: 09/08/2003
Ritorno il: 23/08/2003
Viaggiatori: fino a 6
La Malesia è un bel posto ! Kuala Lumpur è simpatica ed interessate. Moderna quanto basta (belle ma meno impressionanti di quanto immaginavo le Petronas Tower) con molti angoli ancora caratteristici come Chinatown e Little India con i loro mercati. I malesi, che poi sono un miscuglio di etnie, sono cordiali e disponibili, ma non quanto gli indonesiani ed i thailandesi. Per aver una buona visione della città sono sufficenti tre giorni, ma io ne consiglio almeno quattro. Per girare la città l’ideale è camminare o utlizzare gli economici taxi ( mediamente con 20 Ringgit, 5 €, si attraversa la città). Pur con notevoli temporali ( sempre alle quattro di pomeriggio) il clima è risultato più piacevole di quello lasciato a Roma. Per mangiare non c’è problema, gli appassionati di cucina asiatica troveranno ovunque bancarelle con ottime pietanze, gli altri potranno accontentarsi dell’innocuo nasi ayang, riso bollito e pollo senza salse di sorta. Nei dintorni meritano una visita le Batu Caves, un modesto tempio induista all’interno di una caverna raggiungibile salendo 272 gradini. K.L. È una città vitale che cerca di rialzarsi a fatica dalla crisi economica che attanaglia il paese dalla fine degli anni novanta, avvilenti a questo propopsito sono i cantieri di enormi grattacieli lasciati in stato di abbandono in attesa di tempi migliori. Questi ruderi moderni (tra cui quello che sarebbe dovuto divenire l’hotel Hyatt) rappresentano in sintesi il carattere del paese; ambizioso e volitivo. In una visita di mezza giornata consiglio un giro per chinatown, un caffè nei giardini delle Petronas ed una sosta ad ammirare Merdeka Square. L’arcipelago delle Perhentian è stupendo. Per arrivarci da K.L. Non è semplicissimo, ma questo, speriamo, potrà preservarlo dal turismo di massa. Dall’ordinato e asettico aeroporto di K.L. Situato a Sepang a circa 75 Km, sono sufficenti 50 minuti di volo per arrivare a Kota Baru, la capitale del Kelentan. Con un’altra oretta di macchina attraverso un bel paesaggio rurale si arriva a Kuala Besut, cittadina della costa da dove partono i Jetty per le isole. Dopo mezzora di navigazione si arriva in paradiso ! La zona, insieme all’isola di Rendang, fa partre di un parco naturale protetto. A prima vista la cosa più suggestiva è il contrasto tra la fitta vegetazione tropicale che si erge per qualche centinaio di metri e l’azzurro del mare. Kecil e Besar le due isole principali, sono separate da un braccio di mare che nel punto più stretto è di un centinaio di metri. Assolutamente deserte all’interno per via della vegetazione, la vita si svolge tutta sulle coste in corrispondenza delle spiagge. I resort, tutti estremamente spartani tranne il Perhentian Island Resort, sono formati da bungalow ed un piccolo ristorante, il tutto a pochi metri dal mare. Le isole sono frequentate prevalentemente da sub per via dei bellissimi fondali e dei costi estremamente contenuti dei corsi e del soggiorno. Per gli appassionati di snorkeling è il luogo ideale, colonie di corallo e tantissimi pesci a pochi metri dalla riva in acque che superano i 35 gradi ! Grazie ad un economico ed efficiente servizio di taxiboat è possibile raggiungere tutti i punti dell’arcipelago, anche se la spiaggia più bella è proprio quella del Perhentian Island Resort a Besar, mentre la più “vitale” è Long Beach a Kecil. Interessanti anche le opportunità di trekking all’interno della giungla. La foresta è invasa da scimmie, pipistrelli e flying fox, mentre le mansuete iguane, alcune enormi, frequentano le rive. In mare sono facili gli incontri con le tartarughe che usano le spiagge deserte per deporre le uova. Visibili in determinati punti di Besar i pescecani e i gicanteschi pesce Napoleone. Noi abbiamo trascorso 10 giorni meravigliosi al P.I.R. Frequentando quasi tutti i ristoranti di Besar. Ricordo con piacere il Mama’s, il Tuna Bay, il Watercolors e il Matahari di Kecil. Sulle isole non ci sono negozi tranne qualche negozietto di souvenir. A proposito di souvenir, Bob’s Batik, attaccato al Matahari, è la bottega artigiana dove ho trovato i batik più interessanti di tutto il viaggio in Malesia. L’unico insediamento non turistico delle isole è il villaggio di mille anime di Kecil. Prima di rientrare in Italia abbiamo trascorso una giornata a Kota Baru. La città che è nota per l’integralismo e l’attacamento ai valori dell’islam dei propri cittadini, si presenta invece come un vivace salotto di ragazzi e Ragazze con l’immancabile cellulare, i jeans attillati, che non si privano di qualche attenzione di troppo in pubblico. La città è piuttosto bruttina ma interessante è una visita al mercato centrale ed al Museo della II guerra mondiale. In conclusione uno dei viaggi più belli che abbia fatto, soprattutto per il mare, che ritengo migliore che alle Maldive, la gente, e per i costi contenuti. Non so se il prossimo anno, ma in Malesia tornerò. Un ringraziamento particolare alla mitica Lonely Planet, che nonostante in edizione ’99, ha saputo darmi tante indicazioni precise.


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