Malesia in famiglia

Singapore, Borneo, Perhentian e Kuala Lampur
Scritto da: cicca
malesia in famiglia
Partenza il: 07/08/2015
Ritorno il: 28/08/2015
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Dopo il bellissimo viaggio dello scorso anno in Cambogia e nord Thailandia, sempre sulle orme di Pechino Express siamo voluti ritornare in Asia scegliendo la Malesia includendo una tappa a Singapore.

I voli sia internazionali che interni li abbiamo acquistati molto in anticipo in modo da ottenere prezzi e operativi a noi favorevoli così tra fine ottobre e novembre l’estate 2015 era già stata programmata.

Il 7 agosto partenza da Milano destinazione Singapore, arrivo previsto il giorno seguente nel pomeriggio ora locale.

Dormire a Singapore è abbastanza costoso e la scelta ha richiesto la lettura di molte recensioni su Tripadvisor e il Bayview è risultato il miglior compromesso che includeva prezzo, location e qualità, l’hotel è un po’ datato nelle parti comuni ma la posizione molto centrale vicinissimo alla metropolitana e la tripla che ci hanno riservata è risultata molto ampia e confortevole con due camere da letto, due bagni e una zona living, pulizia impeccabile, buona la colazione.

Dal Bayview molti luoghi sono raggiungibili a piedi, per i più distanti abbiamo approfittato dei trasporti gratuiti offerti a tutti il 9 agosto in occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario della nascita della città stato.

Questa città ti sorprende per l’ordine e la pulizia che trovi ovunque, anche le zone che notoriamente in ogni luogo risultano più sporche e disordinate come quelle arabe o Chinatown, qui sono impeccabili quasi innaturali.

Noi ne siamo rimasti catturati e ci piacerebbe includerla nuovamente in un prossimo viaggio in zona. L’unica perplessità è l’assenza di supermercati dove poter comprare frutta e qualcosa di semplice per un panino, ci sono centinaia di negozi ovunque ma per vestiti scarpe e profumi con brand super lusso, per un pacchetto di biscotti solo i 7eleven.

Da non perdere lo spettacolo luci e musica sotto i Garden Trees ma risparmiate i 5 $ per la passerella aerea, una cavolata.

I tre giorni e mezzo a Singapore sono volati e in serata con volo Airasia di un’ora siamo andati a Kuala Lampur che è la base di partenza per tutti i voli interni. Abbiamo trascorso la notte in un albergo nelle vicinanze dell’areoporto – lo Sri Enstek – che con circa 60 euro incluso il pickup ci ha riservato una bella e moderna tripla confortevole e molto pulita.

Mezz’ora per raggiungerlo non è poco e con il senno di poi probabilmente farei una scelta diversa cercando soluzioni meno distanti. Due volte nel nostro viaggio abbiamo dormito al Sri Enstek prenotato dall’Italia e avendo scelto coincidenze con Air Asia prestissimo, la distanza e i pick up ad orari stabiliti ci ha costretto a levatacce assurde.

Dopo Singapore l’itinerario prevedeva di raggiungere Sandakan che è la base di partenza per il Borneo malesiano. A Sandakan avevo prenotato una notte al Four Points, favoloso hotel in una cittadina terrificante, una alternativa al Four Points è l’Ibis lì accanto, sicuramente più economico ma solo camere doppie. Consiglio tantissimo il ristorante sotto l’Ibis, veramente buono tutto quello che propongono e, valutando la concorrenza e ciò che circonda il porto di Sandakan, non c’è sicuramente l’imbarazzo della scelta.

Prenotando molto presto ero riuscita a riservare direttamente con Crystal Guest una notte su Turtle Island, la riserva naturale dove viene monitorata e protetta la sopravvivenza delle tartarughe.

Mi associo a tutti quelli che hanno scritto che vale la pena solo se si riesce a prenotare direttamente con loro perchè il prezzo è di circa 1/3 (che è comunque eccessivo ) rispetto ai tour operator locali.

Non critico la struttura che è basica ma ci puo’ stare, quello che non ci è piaciuto per niente è la sporcizia delle zone comuni specie dove si mangia e la spiaggia riservata agli ospiti, la scarsità del cibo che è insufficiente a soddisfare tutti gli ospiti e l’antipatia dei responsabili, ti sentivi più un turista spremuto che sicuramente partecipe ad un progetto di salvaguardia del pianeta.

Dopo Turtle Island avevo riservato 3gg e 2notti sul Kinabatangan. La scelta del “resort” dove trascorrere i giorni sul fiume non è stata semplice perchè l’offerta è tanta dal super lusso al super basico.

Ha prevalso la media tra prezzo e qualità percepita dai feedback sul web e la scelta è caduta sul Nature Lodge.

L’organizzazione è efficientissima dal pick up da/per Sandakan alle partenze delle crociere e dei trail nella foresta, nulla è lasciato al caso.

La gestione è in mano ad una ragazza cinese severissima, che fa filare tutti specialmente noi turisti!

L’unico appunto è come per Turtle Island e cioè che la quantità del cibo offerto è scarsa, eravamo in tanti, molti ragazzoni neozelandesi super affamati e ti rimaneva sempre la sensazione latente di stomaco vuoto.

Inoltre l’avvistamento degli animali è abbastanza pilotato, le scimmie sono stanziali e le guide sanno sempre dove trovarle così come il vecchio coccodrillo visto da più persone in giorni diversi sempre nello stesso angolo. Gli Oranghi sono l’unica variabile e noi purtroppo ne abbiamo visto solo uno molto lontano.

Dopo il Borneo finalmente dopo il solito stop a Kuala Lampur si vola verso Khota Bahru e le isole Perhentian dove ci aspetta una settimana a Besar presso l’Abdul Chalet.

Di questa settimana posso solo dire quello che noi tre abbiamo pensato “ Già finita?”

Tutto favoloso, il mare, l’atmosfera e l’Abdul, peccato solo la quantità di spazzatura specie bottiglie di plastica un po’ ovunque e le troppe barche e barchette rumorose ed inquinanti.

Probabilmente chi puo’ permettersi le vacanze in giugno o settembre può godersi quei luoghi totalmente.

Non avremo cambiato la nostra camera all’Abdul con nessun’altro resort sia per la posizione che l’atmosfera informale, anche il prezzo è veramente competitivo.

Poter rimanere qualche giorno in più probabilmente avremmo sfruttato meglio i ragazzi che con le barchette ti portavano in luoghi meravigliosi dove lo snorkling è magico.

Gli ultimi giorni in Malesia li abbiamo trascorsi a Kuala Lampur. L’hotel scelto era il Fraser Place, favoloso sia per la posizione che, a nostro parere, è l’unica zona dove vale la pena soggiornare e cioè a due passi dalle Petronas e dai mall più belli.

Kuala Lampur è una città che non ci è proprio piaciuta, aria irrespirabile, sporca e disordinata a cavallo tra le grandi metropoli moderne e le baraccopoli, la zona di Chinatown orribile.

Non c’è assolutamente nulla che vale la pena di essere visitato e, dopo la salita sulle torri, shopping sfrenato grazie ad un cambio molto favorevole.

Sinceramente è la prima volta dopo numerosi viaggi che una città ci lascia così delusi.

In conclusione il viaggio è stato bello e vario.

Singapore e le isole da tornarci anche subito

Il Borneo….mah! Forse ha perso la sua identità qualche anno fa e cercano di sfruttare quel poco rimasto dal continuo avanzare delle piantagioni di palme.

K.L. è in una fase di rinnovamento, convivono baracche, case semi diroccate e grattacieli pazzeschi, tanti cantieri aperti per nuovi residence e hotel super lussuosi ma gli abitanti si chiedono

Chi ne usufrirà.

Parlando con i taxisti abbiamo capito che il costo della vita è aumentato moltissimo negli ultimi anni, il turismo è dimezzato e il governo molto corrotto.

Togliendo gli stranieri che frequentano i centri comm.li più belli, ci sono palazzi con più piani di negozi anonimi, con brand sconosciuti e abbigliamento e oggettistica molto cinesi completamente vuoti: durante un temporalone un pomeriggio ci siamo rifugiati all’interno di uno di questi e c’eravamo solo noi tre e commessi annoiati.

Comunque tre settimane sono volate senza imprevisti, AirAsia si è confermata un’ottima compagni per tutti i voli interni e la Turkish invece per il viaggio internazionale.

In generale abbiamo trovato poche famiglie e tantissime coppie trentenni.



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