Malesia e singapore agosto 2007
2-3-4-5 agosto Singapore: abbiamo alloggiato all’Albert Court, caratteristico albergo di sapore coloniale a pochi minuti da Orchar Road. Le giornate sono state dedicate alla scoperta di questa particolare città stato. A noi è piaciuta moltissimo, perché sembra un mondo a parte che unisce la tradizione (quartieri cinese ed indiano) la modernità più assoluta (MRT, grattacieli, quartieri iper-tecnologici) e gli scorci naturalistici (Orchid garden e zoo). Per chi ama lo shopping troverà “pane per i suoi denti”, ma credo che per cogliere la bellezza di Singapore sia necessario viverla camminando, scoprendo gli angoli più caratteristici, ammirandone lo sviluppo urbanistico. E’ infatti facilissimo muoversi all’interno della città grazie all’efficientissima e pulitissima rete di trasporti pubblici, ma è altrettanto facile perdere l’orientamento all’interno dei vasti e lussuosi centri commerciali.
5-6 agosto Melaka: con il pullman prenotato nei pressi della fermata MRT di Lavender Street siamo partiti alla volta della Malesia, scegliendo come prima tappa Melaka. Abbiamo alloggiato nell’occidentalissimo “City bay view hotel” a pochi minuti a piedi dal centro..In questa caratteristica città si respira un’aria completamente diversa da Singapore, molto più “asiatica” e con interessanti tracce storiche (zona portoghese, olandese e cinese). Sono sufficienti un giorno ed una notte, in quanto la zona storica non è molto estesa ma lascia la sensazione di ciò che un tempo doveva essere stata Melaka.
6-7-8-9 agosto Kuala Lumpur: con il pullman prenotato presso la stazione di Melaka, ci muoviamo in direzione di Kuala Lumpur dove arriviamo nel pomeriggio a Putra Station. Il primo impatto è stato “forte”: abituati all’ordine di Singapore ed alla calma di Melaka, ci siamo trovati catapultati nel caos più assoluto, di cui ci siamo però subito innamorati. Abbiamo alloggiato al Sol Melia in Bukit Bintang, comodissimo in quanto in posizione centrale all’interno del Golden Triangle, di fronte alla fermata della monorail. Ci siamo mossi all’interno della città solo con i mezzi pubblici. I giorni sono trascorsi a zonzo nella città, seguendo gli itinerari a piedi della Lonely Planet. Le zone da visitare sono i quartiere cinese, indiano, coloniale e quello malese. Di quest’ultimo non sono a conoscenza in molti, ma è il luogo da cui meglio si possono ammirare le Petronas Twin Towers, con il contrasto tra la modernità e le caratteristiche case malesi in legno. Sembra di essere in un villaggio di pescatori all’interno della città.! Interessante è il Central Market nel quartiere cinese: oltre a tutto ciò che si può acquistare in Petaling Street, questo mercato coperto offre bellissimi prodotti dell’artigianato locale. Siamo stati completamente rapiti dalla bellezza delle Petronas Twin Towers ed anche dalla bellezza del parco costruito a ridosso del Suria Center. Per avere una visuale dall’alto della città vi consiglio di salire sulla torre delle comunicazioni (punto più alto della metropoli). 9-10-11 agosto Taman Negara: con un pullman partiamo dal Crowne Plaza alla volta della foresta pluviale più antica del mondo! Giunti a Kuala Tembeling ci imbarchiamo con le caratteristiche barche e risaliamo il fiume fino al Mutiara Taman Negara Resort. La traversata è durata più di 3 ore ma è stato emozionante avvistare ogni sorta di animali (scimmie, uccelli colorati, bufali, cervi, iguane). La sera del nostro arrivo abbiamo fatto il “night jungle trekking” in cui viene mostrata la vita notturna degli insetti. Il mattino successivo trekking di 4 ore nella giungla con attraversamento dei ponti sopsesi, mentre nel pomeriggio abbiamo risalito un ramo del fiume (spettacolare!) fino ad arrivare ad un’ansa in cui si poteva sia fare il bagno che farsi “frullare” dalle rapide! L’esperienza al Taman Negara è stata per noi emozionante ed intensa, tanto da non avvertire il caldo e l’umidità. Sicuramente ci sono esperienze più estreme ed avventurose, ma se si vive la natura e non si pensa che siano solo percorsi turistici, si entra in contatto con un mondo nuovo ed affascinante! Non abbiamo avuto il temuto incontro con le sanguisughe, ma solo perché i quei giorni non è piovuto. In alternativa preparatevi! 11-12 agosto Kuala Lumpur: avendo il volo per Kota Bahru il mattino seguente molto presto avevamo pensato di alloggiare al Concorde Inn nei pressi dell’aeroporto. Inutile dire che la frenesia di Kuala Lumpur ci mancava terribilmente. Appena arrivati in albergo, dopo una veloce doccia, abbiamo ripreso il treno verso la città! La serata è trascorsa nel nostro ristorante preferito, passeggiando nelle sue caotiche vie, rivedendo le Petronas. Siamo poi ritornati in taxi in albergo…Che avventura con il driver che si addormentava alla guida in autostrada!! 12-21 agosto Perhetian Besar- PIR: il volo di Malaysian Airlines ci porta a Kota Bahru , da cui con un taxi raggiungiamo Kuala Besut da dove partono i motoscafi per le isole Perhentian.
Le barche lasciano i turisti al molo del resort , quello scelto da noi è il PIR. Siamo arrivati sotto una leggera pioggia, ma il colore del mare era così bello da non credere ai propri occhi!! Premetto che le Perhentian sono adatte a chi cerca pace e natura, non per chi cerca il lusso, la comodità e la frenesia dei locali e discoteche. Non ci sono strade, non c’è la televisione ma solo mare, sabbia, pesci, giungla. Sono state una scoperta continua: per le gite ci siamo affidati ai taxi boats che partono davanti al Coral View Resort. La spiaggia più bella in assoluto è Turtle beach! Lo snorkeling è bellissimo nei pressi del faro, non male a Rawa Islands, decisamente interessante ai lati della baia su cui si affaccia il PIR. Questa spiaggia, dopo turtle beach, è sicuramente la più bella , in quanto la sabbia è finissima e non ci sono coralli rotti. Non abbiamo mai cenato al nostro resort, ma in tutti quelli accanto (collegati per mezzo di una scala tutta traballante) ed il nostro preferito è stato il Mama’s.
Sempre con il Mama’s siamo andati in giornata a Redang: è un’isola più grande con strutture turistiche più moderne e di livello più alto, ma non mi ha particolarmente entusiasmata. E’ invasa dai turisti asiatici, che sono organizzati in gruppi per fare qualsiasi cosa (entrare in acqua, uscire dall’acqua, salire in barca, pranzare ecc..) quindi non c’è mai un attimo di pace! Ci sono scorci naturalistici sicuramente belli, ma non mi ha lasciato un grande ricordo…Tornando in barca ci siamo fermati per un po’ di snorkeling a Lang Tenagh, una piccola isola tra Perhentian e Redang. Il reef è bello e mi dispiace non aver sostato sulla spiaggia: sembrava bellissima con qualche piccolo resort.
L’isola piccola delle Perhentian, Kecil, ha una natura più selvaggia, spiagge belle. La vista della famosa “long beach” era rovinata dalla presenza in mare di una chiatta in metallo, perché sulle isole stanno costruendo degli impianti che sfruttando l’energia del vento creino elettricità. L’unico villaggio di pescatori si trova a Kecil, che mi hanno detto avere di sera, su “long beach”, una vita notturna più vivace rispetto a Besar.
Una scoperta sono stati i numerosissimi pesci, gli squali di barriera e i delicatissimi “nemo” nell’anemone tra tutti. Sulle isole di sera ci sono parecchi pipistrelli ( non abbiamo mai visto una zanzara..) e i varani, innocui e sonnolenti.
21-22 Singapore: al mattino del 21 agosto , con grande rammarico, è incominciato il percorso di rientro. Abbiamo trascorso l’ultimo giorno a Singapore, facendo shopping e visitando i luoghi che non avevamo avuto tempo di vedere nei primi giorni, come il quartiere cinese ed una parte di Sentosa Island. Alle 22.30 abbiamo ripreso il volo verso Dubai, da Dubai a Zurigo e da qui in treno fino a Milano.
Per il nostro viaggio abbiamo organizzato tutto su internet, consultando questo sito, tripadvisor.Com, edt viaggi ed affidandoci completamente alla Lonely Planet, che è stata una preziosa compagna di viaggio. I soggiorni al mare e nella giungla sono stati organizzati prendendo contatti con un’agenzia malese molto affidabile “Ping Anchorage” (riferimento Winnie).
Sono paesi sicuri, viaggiavamo da soli e non ci siamo mai trovati in situazioni di pericolo; convivono pacificamente le etnie più disparate (indiani, malesi, occidentali, arabi, cinesi) appartenenti a confessioni diverse (cattolici, mussulmani, induisti ecc…) Sono tutti sempre gentili e cortesi e purtroppo i più cafoni si rilevano sempre gli italiani… Questo è stato personalmente un arricchimento incredibile, ho apprezzato culture diverse. Abbiamo sempre utilizzato i mezzi pubblici che si sono rivelati efficienti.
Per quanto riguarda il cibo…Io non ho avuto problemi ad assaggiare la cucina malese che ho trovato molto gustosa, ma il mio fidanzato adora la cucina italiana…Sono dovuta scendere a compromessi, ma vi assicuro, che seguendo le indicazioni della Lonely Planet, abbiamo mangiato benissimo.
Abbiamo cambiato gli euro in dollari di Singapore ed in ringitt malesiani sia in aeroporto che nei “money changer” lungo le strade dove abbiamo trovato cambi molto favorevoli. Sfavorevolissimo invece il cambio a Perhentian, quindi il consiglio è o di munirsi di contanti o di pagare con la carta di credito.
Meteorologicamente parlando c’è sempre stato bel tempo, sole cocente ed un’umidità pazzesca. Una volta che ci si abitua si sta benissimo! La nostra estate coincide con la loro, quindi è il periodo migliore. Solo alle Perhentian di sera si scatenavano dei temporali incredibili, che creavano dei giochi di luce al tramonto molto belli.
Tutto, ma proprio tutto compreso ( non ci siamo fatti mancare nulla) abbiamo speso 2.500 euro a testa. Siamo partiti da Zurigo, perché c’erano tariffe più competitive rispetto alla partenza dall’Italia.
Salutiamo con grande affetto i ragazzi che abbiamo conosciuto durante il viaggio e che hanno contribuito a rendere ancora più unica questa avventura: Laura, Simone, Alessandro, Piera, GianPaolo e Federica.
Non vogliamo annoiarvi oltre…Se avete bisogno non esitate a contattarci!! Buon viaggio Elisa e Cristiano