Malesia di nozze

Il viaggio di nozze in Thailandia salta a causa degli scontri armati a Bangkok? Niente paura: la vicina Malesya fa al caso vostro! Spiagge, Natura e relax a costi contenuti...e in Thailandia ci si andrà la prossima volta!
Scritto da: Matteo Ravaglia
malesia di nozze
Partenza il: 16/05/2010
Ritorno il: 31/05/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
La meta del nostro viaggio (luna di miele) doveva essere la Thailandia; ma a un mese dalla partenza Bangkok era un po’ troppo instabile (scontri armati) e così abbiamo deciso di cambiare meta scegliendo la Malaysia. Volo prenotato su Expedia.it con Emirates (ottima compagnia) da Venezia domenica 16 maggio: partenza ora 15.45, scalo a Dubai e ripartenza alla volta di Kuala Lumpur; finalmente alle 15.00 di lunedì 17 maggio siamo in Malaysia. L’usciata dall’aeroporto è come sempre traumatica: l’umdità sfiora il 90% e la temperatura percipita è quasi di 40 gradi! Aggiungiete l’abbigliamento non propriamente estivo, gli zaini che abbiamo sulle spalle e i bagagli a mano e forse inizierete a capire il caldo che abbiamo sopportato fino all’arrivo in hotel!!! Raggiungiamo il RADIUS INTERNATIONAL HOTEL (ottimo, prenotato tramite booking.com) via sopraelevata e in 1 ora siamo già rigenerati dalla prima di una lunga serie di docce e pronti per uscire. Devo dire che Kuala Lumpur ci ha deluso entrambi; tipica metropoli asiatica, tanto smog, pochi marciapiedi e troppi palazzi (per i nostri gusti). Noi siamo rimasti 2 giorni e mezzo e l’ultimo pomeriggio siamo rimasti in hotel in piscina (e pensare che sono contro queste cose!!). A KL abbiamo visto: – Petronas Tower: belle dal punto di vista architettonico, ma le mega strutture moderne non sono quello che cerco in un viaggio, di notte sono tutte illuminate e hanno un discreto fascino. Abbiamo fatto anche la fila per salire sull skybridge, bisogna arrivare presto (tipo alle 7) e verso le 9 iniziano la consegna dei circa 1000 tagliandi gratuiti per salire. Interessante anche il centro commerciale all’interno (anche se i prezzi sono alti più che da noi). – Chinatown: la cosa più interessante di KL per quanto mi riguarda! Immaginate una strada lunga 1 km. Chiusa al traffico piena di banchette con in vendita di tutto a prezzi stracciati (contrattate fino all’esasperazione); noi al ritorno abbiamo anche dovuto acquistare un trolley per poter portarci a casa tutto quello che abbiamo acquistato in strada e al Central Market (anche questo mooolto carino!). – Bird Park: la più grande voliera a cielo aperto del mondo con migliaia di volatili in semi-libertà. – Merdeka Square: vista di giorno da lontano sembra bella, ma quando noi siamo andati (alla sera alle 21) era deserta e ce ne siamo andati subito. – ‘la via di fianco al nostro hotel’: non ricordo il nome della via, ma è a fianco del Radius International Hotel; è un mercato del cibo cinese a cielo aperto. – Batu Caves: Non vale la pena pagare il biglietto del mini-parco a fianco perchè non c’è niente di interessante a parte le migliaia di rilievi di figure hindu e una grotta con i rettili nelle teche. Le Batu Caves in se sono molto carine, con la mega statua di fronte davvero impressionante e la scalinata che sembra infinta. Anche le migliaia di scimmie presenti sono caratteristiche (occhio che sono aggressive). A cena siamo andati un paio di volte al ristorante indiano consigliato dalla Lonely (molto buono) e poi nella via di fianco al nostro hotel dai cinesi (discreto). A pranzo abbiamo ceduto al McDonald un giorno e poi frutta fresca in strada il secondo giorno. In definitiva voto a Kuala Lumpur: 5! Ma non spaventatevi i voti negativi in Malaysia sono terminati. La mattina del 20 maggio alle 8.30 ci passa a prendere davanti al nostro albergo il furgone della Han Travel (www.taman-negara.com). Da casa avevo prenotato via e-mail un tour del Taman Negara (la foresta più antica del mondo) e tramite altri turisti per caso ho conosciuto questa agenzia locale che si è dimostrata affidabile, cordiale e attrezzata. Ho pagato il pacchetto direttamente nel loro ufficio di Chinatown a Kuala Lumpur (di fronte allo Swiss Hotel). Il trasferimento da KL alla foresta è abbastanza lungo (circa 6 ore), ma noi abbiamo incluso nel tour la visita ad una specie di zoo (dove abbiamo dato da mangiare a un orso, ai cervi e abbiamo scattato foto con un pitone arrotolato!) e anche al centro ricovero elefanti (abbiamo passato 3 ore in compagnia di questi spettacolari animali, dandogli da mangiare, facendo il bagno con loro e poi cavalcandoli). Siamo arrivati al paesino ai margini della foresta verso le 18.00 stanchi, ma devvero contenti. Abbiamo pernottato (incluso nel pacchetto) al Rainforest Resort; dei tanti è il più carino dei vari resort del paesino (gli altri sono vere e prorie catapecchie), ma ha il difetto di essere un pò lontano dal punto di partenza delle escursioni (15 minuti di ripide salite e discese); inoltre le lenzuale della nostra camera avevano delle vistose macchie e i cuscini puzzavano di sudore, ci siamo anche trovati la visita non gradita di 2 grosse blatte la prima sera proprio sul letto e la terza sera sull’armadio (non proprio il massimo per un viaggio di nozze). Il nostro pacchetto era così composto: 1°giorno trasferimento da KL al Taman Negara, pranzo al sacco, visita allo zoo e al parco degli elefanti, cena e camminata notturna nella giungla; 2°giorno escursione nella giungla con passaggio nei ponti sospesi e arrivo ad un punto panoramico, pranzo, gita in barca e visita al villaggio di aborigeni Orang Asli, cena; 3°giorno trasferimento verso Kuala Besut (direzione Perhentian Island). A questo noi abbiamo aggiunto una notte in più al nostro resort e un paio di escursioni (gita in barca sul fiume e safari notturno in fuoristrada). Descrivere questi 4 giorni sarebbe inutile perchè non renderebbero merito alle meraviglie della natura e alle emozioni che abbiamo provato. Le cene e i pranzi compresi nel pacchetto erano al ristorante Mamachop (anche sede della Han Travel), una piattaforma galleggiante molto spartana, ma veramente molto accogliente! Abbiamo pranzato e cenato qui anche il giorno libero. Il paesino non offre tanto e dopo cena tutti i clienti restano al Mamachop chi a chiaccherare, chi a bere qualcosa chi a navigare in internet. Alle 8.30 del 23 maggio si riparte in direzione Perhentian Island. Anche questo viaggio è stato devastante, in 10 schiacciati su un pulmino pieno di zaini e fra l’altro io e mia moglie eravamo seduti con le spalle all’autista e lo stomaco ne ha un pò risentito durante la discesa dalla montagna. Verso le 16.30 arriviamo al molo di Kuala Besut dove ci accoglie l’ente per il turismo (dove compiliamo i moduli per entrare nel parco marino che circonda le Perhentian e paghiamo RM 5 come tassa d’ingresso). Da casa avevo prenotato il pernottamento per 7 notti al Tuna Bay Resort che si trova sull’isola grande (Besut), quindi ci siamo recati al loro ufficio che si trova a 10 metri da porto e da li ci siamo imbarcati. La traversata dura circa 45 minuti. Il Tuna Bay è forse il più figo resort dell’isola (qualcuno dice che il primato spetti al PIR), molto pulito, il solo con i lettini privati in spiaggia (anche se abbastanza scomodi) e con il miglior ristorante. Sull’isola molte cose costano di più che sulla terra ferma, quindi è consigliabile acquistare alcolici e sigarette prima di imbarcarsi; ricordo ancora una volta che non ci sono bancomat sull’isola, quindi bisogna prelevare i soldi necessari prima di partire; il nostro resort accetta pagamento con carta di credito, ma non so se lo facciano anche gli altri, quindi è meglio informarsi prima. All’arrivo ci siamo trovati di fronte ad un PARADISO: acqua turchese, sabbia che pare borotalco e foresta alle nostre spalle. Decidiamo subito di rinfrescarci con un bel bagno in mare e scopriamo che davanti al nostro resort c’è la barriera corallina a 2 metri da riva e i pesci ti girano attorno in cerca di cibo…SPETTACOLARE! Qui facciamo la tipica vita da isola: sveglia alle 8.30, colazione, spiaggia, pranzo, spiaggia, doccia, cena, 4 chiacchere e alle 11 si va a nanna. Le giornate passano velocemente, fra una pennicchella, una spremuta di frutta, un buon libro e almeno una decina di bagni al giorno per ammazzare il caldo del sole che picchia forte dalle 9 del mattino alle 7 di sera. Lo snorkeling è eccezzionale, in 3 ore (prezzo RM.15 = circa €.4) ho fatto il bagno con un paio di tartarughe giganti, con i barracuda, con i pesci pagliaccio (Nemo), con un pesce Napoleone gigante (che il mio barcaiolo sceso in acqua mi ha aiutato a trovare) e addirittura con uno squalo (non preoccupatevi, sono gli squali della barriera corallina e sono innocui). Abbiamo anche fatto un paio di escursioni su altre baie isolate che abbiamo raggiunto con i tanti taxi boat presenti sull’isola: Turtle Beach che è una spiaggia deserta di sabbia bianchissima e finissima con un mare meraviglioso e PIR Beach (la spiaggia di fronte al Perhentian Island Resort) che è molto lunga e bella (ma la barriera corallina a 2 metri da riva era solo davanti al nostro Tuna Bay). Per mangiare abbiamo girato vari ristoranti: Tuna Bay (decisamente il migliore,ma più caro degli altri), ABC Chalet (niente di che), Cocohut (molto buono e a buon prezzo!) e poi una sera siamo andati anche nell’isola piccola (Kecil) a Long Beach e abbiamo mangiato in spiaggia (non mi ricordo il nome, ma si mangia molto bene). Io ho sempre mangiato pesce alla griglia fresco di giornata che ti espongono su dei banchi con del ghiaccio, tu decide quale tipo di pesce vuoi, quanti etti ne vuoi e loro te lo cucinano alla brace con varie salse (che non mancano mai!). Ho sempre mangiato benissimo a prezzi che da noi te li sogni (da RM 30 del Cocohut a RM 40 del Tuna Bay). Mia moglie che non ama il pesce non è stata molto soddisfatta del cibo perchè quasi sempre era costretta a prendere il pollo (buono, ma dopo 7 giorni non ne poteva più) o al massimo carne bovina (il maiale qui non si mangia); l’unico posto che l’ha completamente soddisfatta è stato il Tuna Bay. A pranzo siamo sempre andati al Nia Café (una baracca di fianco al Tuna Bay in spiaggia), dove la signora Nia sempre con il sorriso in volto e qualche parola in italiano sulle lebbra prepara piatti di ogni genere, dai tramezzini al tonno all’immancabile pollo e i vari Fish/Squid & Chip, dai frullati di frutti ai frappè. In due si mangiava un piatto a testa, acqua, una bibita e un frullato a soli RM 25 (circa € 6). Vi consiglio di acquistare i vari regali, le cartoline e i capi di abbigliamento sull’isola piccola se decidete di andarci perchè le cose sono più belle e costano meno. L’isola piccola è più economica, spartana e orientata ai giovani, a volte ci sono feste e c’è sempre più confusione rispetto alla grande. Non voglio dire quale delle due sia meglio perchè dipende da cosa ognuno cerca durante la propria vacanza; noi cercavamo pace e relax e Besar rispecchia tutto questo, chi cerca un pò più di vita (ma non troppo) deve scegliere Kecil. Il ritorno in Italia è stato veramente devastante, uno di quei ritorni durante i quali pensi che sarebbe stato meglio se fossi rimasto a casa (ma la Malaysia vale questo ed altro!). 1 ora di traghetto per terra ferma 2 ore per andare all’aeroporto di Kota Bharu 4 ore di attesa per il 1° volo (in ritardo) 1 ora di volo per Kuala Lumpur 5 ore di attesa per il 2° volo 6 ore di volo per Dubai 6 ore di attesa per il 3° volo 6 ore di volo per Venezia 1 ora per andare alla stazione 3 ore di treno per Cesena TOTALE: 35 ore in giro fra aerei, treni, pulman, aeroporto, stazioni…MASSACRANTE! Conclusione finale: Kauala Lumpur da evitare, interno della penisola moolto bello e mare meraviglioso. Teniamo per la prossima volta la zona del Borneo che deve essere altrettanto bella. Forse la cosa che manca alla Malaysia rispetto alle altre mete turistiche asiatiche è la cultura. A parte le Batu Caves non abbiamo visto niente di particolarmente emozionante come templi o monasteri; sarà perchè è stata per parecchi anni una colonia olandese e poi inglese, sarà per il meltin pot di culture e religioni che c’è, ma questa è una parte del viaggio che mi è mancata. Comunque la Malaysia è veramente stupenda, ci rimarrà il dubbio (che sveleremo presto) se la Thailandia sarebbe potuta essere più o meno bella.


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche