Maldives: three steps to Heaven

Riporto qui il diario di viaggio come come sempre mando ad amici e parenti Fiona e Hugo 19-10-09 Eccoci nel vip lounge prima di imbarcarci in business class per il volo notturno che ci porterà a Male (capitale delle Maldive) per poi prendere un idrovolante che ci porterà in 50 minuti all’isola dove si trova il resort.. Non ci sono vips in...
Scritto da: Noni
maldives: three steps to heaven
Partenza il: 19/10/2009
Ritorno il: 25/10/2009
Viaggiatori: in coppia
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Riporto qui il diario di viaggio come come sempre mando ad amici e parenti Fiona e Hugo 19-10-09 Eccoci nel vip lounge prima di imbarcarci in business class per il volo notturno che ci porterà a Male (capitale delle Maldive) per poi prendere un idrovolante che ci porterà in 50 minuti all’isola dove si trova il resort.. Non ci sono vips in vista, tranne noi ovviamente. Qualche tamarro però è stato intravisto. Cmq sarà anche una vip lounge, ma non c’è nemmeno la connessione internet e il vino bianco è tiepido, anche se gratuito.  Mancano ancora un’ora e venti all’imbarco… E tutti i posti che vendevano riviste erano già chiusi quindi credo che il tempo scorrerà lentamente.

20-10.-09 Reception lounge del Palm Beach Resort prima di prendere l’idrovolante, Questo piccolo lap top è una salvezza, perché c’è tanto da dire e scriverlo tutto su carta per poi doverlo trascrivere sarebbe stata una fatica.

Insomma, partiamo da Roma e non mi sono nemmeno preoccupata di prendere le solite gocce per dormire o per stare tranquilla perché detto letteralmente…Avevo ben altro per la mente.

Se possibile volare in prima classe è un’esperienza che va fatta almeno una volta nella vita, (anche se poi alla fine io e Hugo ce la siamo cavati con 400 euro in più a testa) e la differenza è ABISSALE, paradisiaca, unica. Siamo stati trattati come un re e una regina,. A parte lo spazio in più che c’è e per un volo lungo in notturna è fondamentale (ricordo la scorsa volta da NY in notturna… No comment). Poi per mangiare ci hanno apparecchiato il tavolino con vere tovagliette di stoffa e ci hanno servito carpacci di pesce, trofie ai gamberi e carciofini, filetto al pepe verde con patate novelle, dolce, vin santo, una varietà di vini da una carta di vini… Il viaggio ti passa subito perché i sedili sono comodi larghi e reclinabili e si dorme bene.

E ora eccoci qui a Malé! Scendiamo dall’aereo e veniamo travolti dall’afa, ma la vista è talmente bella che non ci pensi nemmeno! Siamo al porto e l’acqua è turchese con striature di blu. Le Maldive sono una serie di piccoli atolli con nomi impronunciabili (il nostro si chiama Madhiriguraidhoo) e quando arrivi all’aeroporto principale, devi prendere o un motoscafo o un idrovolante che ti porta al tuo resort.

Beh, che altro dire… siamo nell’Oceano Indiano e per ora tutto va benissimo… Siamo arrivati al resort dopo 50 minuti in idrovolante (una cabina telefonica con due ali e una temperatura di 50 gradi con il 100% di umidità). Però quando arriviamo all’isola (atterrando sull’acqua) l’umidità sembra svanire e veniamo accolti con un cocktail in un guscio di cocco. Poi ci accompagnano alla nostra suite. Soffitti altissimi, circa 5 metri, tutto in legno, il bagno è a cielo aperto (con pareti però) e due grandi docce, vasca da bagno, tutto in marmo. La nostra “baita” è a 15 metri dal mare e completamente immersa nella vegetazione con volpi volanti che svolazzano qua e là. Sulla spiaggia, se vedi qualcuno, è sempre almeno a 500 metri di distanza, quindi si può dire che hai il tuo piccolo angolo di paradiso, anche se non ti puoi lasciare andare ad effusioni perché qui sono musulmani e sono guai. Ora è il tramonto e il mare è rosa…Ro-sa! Mai vista un cosa simile. L’unica cosa di cui ho paura è che possa ingrassare, perché qui come ti muovi ti ingozzano ed è tutto incluso nel prezzo…Mangerò solo pesce e berrò rugiada che coglierò al mattino dalle foglie di palma…Lo giuro…  Vabeh, ora vado…Ma non vi sbarazzerete di me…

21.10.2009 Chissà perché stamattina quando mi sono svegliata non ho pensato…Ma dove sono? Era come se ci avessi abitato per una vita. Siamo andati a fare colazione e poi a fare un po’ di snorkeling tra i coralli (vietatissimo toccarli, romperli, staccarne pezzi per portarli via perché staccarne anche solo un pezzettino potrebbe alterare il delicatissimo equilibrio della flora sottomarina… Whatever that means) e abbiamo visto qualche pesce interessante. Ma il vero snorkeling ci aspetta domattina alle 10 (tutti i giorni alle 10 e alle 16, incluso nel prezzo) quando ti portano a largo in barca e li puoi vedere addirittura le mante, i delfini… Non voglio immaginare quindi cosa vedremo quando andremo a fare immersioni…Oggi alle 5,30 abbiamo la prova in piscina… Inutile dire che qui è tutto molto bello. Io non amo particolarmente il mare, ma qui è diverso. Ti alzi dal letto, apri una porta a vetri scorrevole e sei sul tuo mare, il tuo pezzo di spiaggia bianca, oggi tutto il nostro lato dell’isola era deserto, c’eravamo solo noi con le nostre due sedie a sdraio galleggianti! Sì, le porti in acqua e galleggi li sdraiato (dopo esserti cappottato un paio di volte nel tentativo di salirci sopra in acqua (io)). E’ come se il mare fosse tuo, la spiaggia bianca tua, che le onde si muovessero per te, gli uccelli cinguettassero per te, perché ci sei tu, SOLO.

Ovunque per l’isola, che giriamo in bicicletta (ma sono solo 500 m di larghezza e 2 km di lunghezza) ci sono ragazzi maldiviani che ti salutano al tuo passaggio, alcuni parlano italiano, altri inglese. E ogni mattina arrivano tre ragazzi maldiviani a pulire le camere. Sono molto sorridenti e rifanno il letto annodando il lenzuolo superiore in una specie di fiocco. I maldiviani sono una razza molto simile a quella indiana, scurissimi e belli e spesso davvero minuscoli. Alcuni invece vengono dal Bangladesh, sono allegri sorridenti e sembrano rilassati, allora penso alla differenza tra i bengalesi che vivono qui su quest’isola in questo resort (lavorano nei bar o guidano le macchine da golf che portano avanti e indietro i turisti) e a come vivono invece da noi in Italia. Stasera c’è una festa maldiviana…Vedremo cosa ha in serbo per noi…

Siamo andati a fare la prova sub in piscina. Niente che non mi aspettassi. C’era anche una famiglia di tedeschi con un bambino down di circa 14 anni e anche loro lo fanno, ma penso la versione kids, perché hanno anche un figlio più piccolo che stava provando. Non è l’immersione che non voglio fare, quanto la mezz’ora di teoria con esame e l’ora di prova in piscina. L’immersione però la voglio fare, anche se a Hugo ho detto che è un “regalo” che faccio a lui (per poterlo poi ricattare quando serve iihih). Ho chiesto al ragazzo che verrà con noi (oltre al fatto che ogni coppia ha il suo istruttore) se avremmo visto squali e lui ha detto massimo qualche squalo pinna bianca di massimo un metro e mezzo, se vedessi uno squalo a quella profondità (12 metri) saresti la persona più fortunata del mondo…Ah beh, se lo dice lui! Siamo tornati a casa in bicicletta tra una nuvola di libellule e poi ci siamo buttati in mare, che era di nuovo rosa, caldo, calmo come una tavola da surf. Eh sì, l’ho proprio capito…Non era il MARE che non mi è mai piaciuto, ma la folla, gli ombrelloni appiccicati, l’acqua torbida…Questo è un paradiso terrestre dove tornare ad essere Adamo ed Eva. Ah altro dettaglio interessante, su quest’isola siamo un’ora davanti rispetto alla capitale Malé…Così che gli ospiti possono godersi più ore di sole… Qui riescono anche a controllare il tempo…

22-10.-09 Eccoci dei nuovo qui alla fine di una giornata unica alle Maldive. Stamattina siamo andati a fare snorkeling con la barca. Ci abbiamo messo circa mezzora ad arrivare alla barriera corallina. Eravamo in tanti, anche la famiglia con il ragazzo down, che da ora in poi chiamerò Hans e due veneti che ieri sera alla festa si sono scatenati in pista e sono riusciti a fare amicizia con un tedesco parlando a gesti (anche quest’ultimo sulla barca oggi). Devo dire che forse guardare tutti i personaggi mi è piaciuto quasi di più dello snorkeling di per sé. Hans si è divertito a buttare acqua addosso agli altri, aveva in particolare puntato un ragazzo e intingendo le mani in una bacinella d’acqua gliele spalmava poi sulla schiena e scappava. I due veneti giocavano a carte con il tedesco (divertente lo scambio al ritorno quando ci hanno dato tè e cocco fresco e i veneti cercavano di insegnare qualche parola di italiano al tedesco indicando prima il bicchiere del tè e dicendo “tè” poi indicando lui e dicendo “tè”, capito? Tè (la bevanda) e Tè (tu)… ) quando poi hanno chiesto al tedesco dove era la moglie lui ha risposta battendosi le mani in testa ed emettendo dei versi tipo lamenti e poi ficcandosi due dita in gola (chiaro riferimento al troppo alcool assunto il giorno precedente alla festa… Vabè…Mi sento a casa).

Lo snorkeling è davvero per tutti, per i veneti e il tedesco, per Hans e per un papà (sempre tedesco) con due bambini di circa 6 e 4 anni). Sono massimo due metri di profondità, ci si muove tutti insieme, è davvero anche per i meno temerari. Abbiamo visto pesci di ogni sorta, molti più di ieri, ma non conosco il nome di nessuna di queste specie ( e nemmeno di nessun altra a dirla tutta). Però ce ne era uno che sembrava pinocchio. Mai vista una cosa simile, aveva un naso lungo e stretto e di profilo sembrava di guardare davvero un viso con un naso allungato. Certe volte penso che per ogni cosa che c’è sulla terra, c’è un corrispettivo nel mondo marino. Anche pinocchio! Il pomeriggio abbiamo fatto la lezione di immersione…Bah né sì ne no, diciamo nì…Ma siamo noi con l’istruttore e cmq è una cosa che voglio provare. Qualsiasi problema si torna su e poi ormai sto capendo o scoprendo che io di una cosa nella vita ho paura e tutti quelli che mi conoscono sanno cos’è, ma per il resto devo dire che me la cavo abbastanza bene.

Ora dobbiamo scappare a cena… 23-10.-09 Ho poche cose da dire e molto tempo per farlo, anzi, il contrario, ho molte cose da dire e poco tempo per farlo (come disse Willy Wonka ne La Fabbrica di Cioccolato). Prima di iniziare vorrei dare la notizia più bella, ossia che è nata Agata la figlia di Valeria e Gaetano. Benvenuta. Sono felicissima per loro.

Tornando a noi e spero di non dimenticare nulla…Stasera c’è la serata maldiviana, mi ero sbagliata riguardo all’altra sera, quella era solo una specie di discoteca in riva al mare (dove Hans e suo fratello hanno ballato a mò di Britney Spears). Stasera c’è cibo maldiviano e poi una sorta di festa al pool bar. Ieri ho chiesto al cameriere maldiviano assegnato al nostro tavolo come si chiamasse e ha detto che ha due nomi ( sul lavoro ahmoud, il vero nome è ahmed, ma in realtà si pronuncia achmed), è sposato con una donna indiana perché molti maldiviani scelgono mogli indiane (???) ha due figli di 7 anni e 6 mesi e li vede due volte all’anno per 15 giorni- Ma come si fa ad essere maldiviano? Come si fa a nascere su un atollo di sabbia corallina tra mangrovie e alberi di banano, palme e fiori arancioni (non mi ricordo il nome) come si fa a nascere su uno sputacchio di terra in mezzo all’oceano indiano (poi arriva l’uomo bianco e tu sei sempre schiavo). Oggi ho fatto l’immersione. Ieri dopo la prova mi sono informata bene sulla presenza di squali…(“ ma sfatiamo questa leggenda metropolitana dello squalo che ti mangia!” mmmmmmmm… “se non lo so io che mi vedo tutti i documentari su sky, ma lo stesso non vorrei trovarmi faccia a faccia con uno di loro” spiego a Fiorello (siciliano, spiccicato a Fiorello) Poi Hugo gli domanda… “ma qual è l’animale più bello che hai visto sott’acqua?” e lui “Lo squalo martello, è stupendo, poi è anche tra quelli più aggressivi tra le specie che ci sono qui.” Aridanghete! Stanotte alle 4 mi sono svegliata e ho pensato allo squalo martello. E ho pensato, vabè non ci vado, poi mi sono detta, c’è di peggio (come le due lentiggini che mi sono sbucate sotto il piede e che Hugo ritiene sia solo sangue pesto… Mmmm). Siamo andati. Solita barchetta con quattro maldiviani microscopici e io, Hugo e Sara, l’istruttrice. Solitò tè ( Tè…Tè). Ci infiliamo la muta nel caldo cocente e poi mi mettono la bombola. Capisco come si sentono le tartarughe quando si cappottano, pinne, maschera, respiratore, respiratore di scorta e salto del gigante dentro l’acqua. Ci attacchiamo ad una fune e giù, giù, piano piano, un respiro profondo, compensazione (tappa il naso e soffia o muovi la mascella), un respiro profondo e giù, tutto ok? (Segnale dell’istruttrice con la mano ad OK), si tutto OK, niente timpano perforato dalla pressione dell’acqua, giù, arriviamo ad una barriera corallina e da lì ho perso il conto, comunque siamo arrivati a 12 metri senza nemmeno accorgercene. A seconda dei colpetti che dai al gav (come un giubbino gonfiabile) vai un po’ su o un po’ giù. Che dire su ciò che abbiamo visto (niente squalo martello per fortuna). Popoli di pesci migranti attraverso cui nuotare, anemoni che si chiudevano quando le toccavi, pesci pagliaccio, un pesce palla, un’aragosta dentro la sua grotta (bona), una murena che usciva da uno scoglio sul fondale, pesci azzurri, gialli, neri, fosforescenti. E’ un altro mondo li sotto, un mondo fatto di pace dove puoi dimenticare ogni cosa. E’ la cosa che più si avvicina a volare. Siamo stati giù 40 minuti, ma sono sembrati dieci. Inutile dire che ora Hugo vorrebbe proseguire per prendere il primo brevetto, mi sembra sono altre due lezioni…Ma non credo lo faremo, altri lo fanno, ma non credo che dopo vadano in Giappone. Quasi tutti sono qui solo per una settimana, poi tornano a casa. (PS, il veneto che aveva fatto la prova per venire, se l’è fatta sotto e ha dato buca…Ihihih è il mio secondo personaggio preferito del resort dopo Hans). Cos’altro, ah sì ho fatto colpo su un Richard Gi, come lo chiamo io. Era in aereo nel sedile davanti al nostro e fumava (in aereo) una sigaretta finta che emetteva fumo perché non poteva stare senza fumare 9 ore… E’ seduto al tavolo davanti al nostro (nonché nella villa a fianco alla nostra) e credo sia una sorta di imprenditore che è qui per trattare con il presidente del villaggio visto che siede sempre a tavola con lui. Hugo sostiene che ho fatto colpo su di lui. Che fortuna! Posso fermarmi qui..

Kisses and hugs

24-10.-09 Eccomi di nuovo qui cari lettori. Scusate, mi sono accorta che nel precedente rapporto non ho fatto né rilettura né controllo ortografico.

Oggi ( o meglio stasera visto che qui è già sera mentre da voi sono le 14,30) non ho tantissime cose da dire perché è stata una giornata relativamente pigra. Mattina un po’ di snorkeling fai da te davanti alla nostra suite (fino a circa tre metri di profondità, Hugo ha visto due murene, io no). Ora d’obbligo sulla sedia a sdraio galleggiante, spero siate riusciti a vedere la foto di Hugo che vi ho mandato sulla suddetta sedia. Il pomeriggio dovevamo andare a fare snorkeling in barca, ma la macchinina da golf ci ha messo tanto a venirci a prendere e abbiamo perso la barca…Pazienza, ci andremo domani.

Ieri sera la serata maldiviana è stata un po’ deludente. Non che mi aspettassi chissà che. I maldiviani hanno suonato dei tamburi tipici e cantato canzoni sul mare, la pesca e l’amore. Ma nessuno ha ballato tranne qualche animatore (anche se qui l’animazione è pari a zero, infatti non capisco bene cosa ci stiano a fare qui gli animatori, li riconosci solo dalla divisa, sennò potrebbero tranquillamente essere clienti. Il veneto e diversi altri sono andati a dormire con le galline (o meglio con le iguana vista l’ambientazione), Hans ha ballato pochissimo e cmq nessuno ha ballato finché non hanno messo il tormentone del momento, lui Pitbull con la sua Calle Ocho (ah know ya want me, you know ah want ya) e là ci siamo fatti un po’ di risate a vedere i vari soggetti che si scatenavano in pista. C’era anche Richard Gi. Che non ha ballato ma ha dato il meglio di sé in bermuda bianchi, camicia a strisce viola, rosa e fucsia e mocassini in camoscio in tinta con la camicia. Oggi abbiamo anche avuto l’onore di condividere con lui una macchinina da golf e ci ha confermato (tra le nuvole di fumo della sua perenne sigaretta) che è qui per lavoro… chiamalo lavoro…Beato lui.

Stasera abbiamo prenotato (a pagamento) la cena all’aragosta su una spiaggia a lume di candela. Pare che sia una cosa eccezionale…Vedremo…Io spero che tiri almeno una leggera brezza perché NCS (non ci siamo) fa troppo caldo…

PS ho scoperto che i maldiviani sono un popolo derivante da commercianti e pescatori che venivano principalmente dall’India e Sri Lanka e che la loro lingua è un miscuglio di arabo e cingalese e che non vedono bene la donna in costume da bagno, però quando la vedono, come la vedono! Goodmorning Maldives… O meglio goodnight.

Fatta cena a base di aragosta. Un’altra volta non ho parole. Immaginate una spiaggia bianca con la sabbia sottile, sottile che ti fa le carezzine tra le dita dei piedi e quando vedi correre una cosa piccola nel buio non è un blatta, ma un granchio che corre di traverso o un’iguana dalla testa gialla. Sulla spiaggia solo il nostro tavolo con un drappo di fiori freschi come decorazione e due candele e il buio, le stelle, la luna, il mare e noi… Pesce fresco, tagliatelle all’aragosta, e poi aragosta bollita e alla griglia e dessert. Non un ristorante, ma un tavolo preparato per noi, tutto per noi, solo noi. Nel mondo non potrà mai esistere una romanticheria simile, ne sono certa, non può essere.

Oggi il nostro “autista “ di macchinina golf che ci ha portato su e giù per l’isola è stato Enamul, un Bengalese di 24 anni non sposato (come ha tenuto a precisare) ed un sorriso come perle su ebano. Un sorriso che non svanisce mai. Ci siamo fatti una foto con lui ed al ritorno, andando verso la camera (sapevo che preferiva parlare inglese) gli abbiamo mostrato la foto di noi tre insieme e gli ho detto che in scozzese invece di dire “our photo” si direbbe “oor photo” e lo ha ripetuto. Poi abbiamo parlato un po’ e lui mi ha detto che preferisce una moglie bengalese e io gli ho chiesto se non gli sarebbe piaciuta per esempio una moglie europea. Ho capito che la cultura e i modi sono ciò che contano, ma Enamul mi è sembrato molto aperto ed ho “cercato” di spiegargli (come penso lui potrebbe spiegare tante e molte più cose a me) che per noi portare il costume ecc è normale come per loro sono normali le loro usanze, quindi ciò che conta è che uno vada d’accordo al di là delle diversità…Alché lui si è girato e con il suo solito sorriso di perla mi ha detto : “If your heart ees ok, everything ees ok.” Peace and love Il giorno dopo Scusate…Ma qui perdo la cognizione del tempo. Hans se ne è andato e così anche il tedesco (Tobias) e senza di loro il veneto non si scatena  Va beh… oggi abbiamo fatto snorkeling, eravamo in pochi, siamo andati a circa 5 metri di profondità e finalmente abbiamo visto uno… SQUALO…Wow…Sì…Uno squalo nutrice che però aveva più paura di noi di quanto noi non ne avessimo di lui (o lei) stava con il culetto che sbucava da una roccia e il muso che sbucava dall’altra parte. La nostra guida maldiviana è scesa giù per tirargli la coda per farlo uscire… Quando siamo risaliti e con il solito tè (Tè…Tè) ad un certo punto nel silenzio si sente un rombo, una sgommata, un’impennata di potenza…Ed ecco arrivare su una moto ad acqua LUI, l’unico Richard Gi con occhiale da sole a goccia e sorriso spavaldo. Un vecio che era in barca con noi ha urlato “imbezille! Zi poteva stare ancora zente in acqua!” Ma ormai Rishard stava già facendo lo slalom verso l’orizzonte.

La sera dopo cena hanno fatto uno slide show di immagini subacquee e poi uno spettacolo in mare di canoe (“guidate” da madiviani) con le fiaccole e musica suggestiva. Alla fine hanno acceso uno scritta in mare con le fiaccole che diceva “Non ti scordare di noi”. E poi, e qui arriva il punto forte, è partita “ricordati di me” di Anotonello Venditti… Va beh…Allora ditelo…

Più tardi sono passata davanti alla gioielleria e sono stata fermata dal signore dello Sri Lanka (Sri Lankese?) che la gestisce, ha visto il mio anello e ha detto, questo si chiama sangue di piccione (in inglese) e io, “perché?”, “questo è quel che chiamiamo un bel rubino.” Ma sangue di cigno no? Di aquila, di usignolo, di falco…No, di piccione  Oggi è il 26 ottobre e domani partiamo. Non sono triste, anche perché qui fa troppo caldo. E’ meraviglioso e a quanto pare siamo stati fortunatissimi a trovare una settimana di sole perché spesso qui ad ottobre piove anche per una settimana di seguito e qui quando piove…PIOVE. Diciamo anche che non sono triste perché la nostra prossima tappa sarà il Giappone, con scalo a Colombo, Kuala Lampur, Malesia, e poi Tokyo mon amour… Questo pomeriggio abbiamo fatto di nuovo snorkeling e abbiamo visto una razza, una danzatrice subacquea, una disco volante con la coda. Poi vedo un deficiente che ci si mette sopra per fargli la foto e dico ecco che questo fa la fine del documentarista australiano, era Hugo… Per fortuna ne è uscito incolume.

PS, oggi Enamul si è presentato con un cocco che ha preso per noi. AMORE! Non credo che ci risentiremo prima di Tokyo, a meno che per qualche miracolo non ci sia la connessione internet a Kuala Lampur (non mi stupirebbe affatto però se fosse più avanti di Roma).

Grazie Maldive, Grazie Maldiviani, perché questa è la vostra terra e noi qui siamo solo ospiti, ma spesso ce lo dimentichiamo, Grazie oceano, grazie pesci, non si smette mai di imparare, non si smette mai di trovare qualcuno o qualcosa che abbia qualcosa da insegnare.

Un piccolo Post scrittum per chi volesse visitare Malé… Male, capitale delle Maldive, una visita inaspettata, infilata tra l’arrivo in aeroporto e il check in. Una guida maldiviana del Palm Beach che abbiamo trovato qui ci ha chiesto se volevamo vistarla e così abbiamo preso un traghetto e in dieci minuti eravamo lì. Ricomincio da capo- Malé, capitale delle Maldive, ovvero un esempio di dove NON vivere. Di dove non mettere piede, se non per stupirsi dell’assurdità, dell’afa e dell’umidità che ci possono essere in una “città” di due Km quadrati. Due Km quadrati che però riescono a racchiudere centinaia di moto che trasportano persone tutte rigorosamente senza casco, se non quelli di banana, portati sulle spalle, una miriade di barche di pescatori allineate lungo il porto cariche di pescatori che si preparano alla caccia grossa, quella notturna e si fanno la doccia insaponati, sporti sull’orlo dell’imbarcazione o dormono sbracati a braccia aperte. Il limite di velocità è 30 km orari, forse per questo sembra esserci un traffico perenne, asfissiante, come il caldo. Qui si impara a vivere con la fronte imperlata di sudore e la camicia attaccata alla schiena. Il mercato del pesce è un gran caos fino alle sette di sera e quello di frutta e verdura vende ogni sorta di stranezza che promette miracoli afrodisiaci. Ovviamente barattare è d’obbligo. Per quel che riguarda l’architettura si può quasi dire che la città non ne abbia. Le case sembrano scatole di cemento accatastate senza logica. Il richiamo alla preghiera è stato il momento più bello, perché non ero mai stata in un paese musulmano e mi ha fatto sentire la diversità di questa cultura, ma dopo pochi secondi, sia a me che a Hugo è sembrato un po’ di trovarci nell’anticamera dell’inferno. Come si può vivere in un posto del genere? Siamo davvero passati in un attimo dal’eden ad una sorta di girone dantesco. HO detto di voler comprare dei souvenir perché una ragazza del resort mi ha detto che a Malé si trovano i veri souvenir maldiviani…Non l’avessi mai fatto… Ci hanno braccato in due nel negozio e non c’è scampo, nemmeno fingendo di non capirli, perché sembrano parlare TUTTE le lingue ed aver vissuto ovunque. Ritornare all’aeroporto, seppur afoso e soffocante è stato un sollievo ed ora come ora non vedo l’ora di salire su quell’aereo…



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