Malaysia: un paradiso per tutti i gusti

Io e mio marito Franco abbiamo trascorso tre settimane nell’agosto 2003 in Borneo e in Malaysia. Per noi è stata la prima esperienza di viaggio “disorganizzato”, ma eravamo stanchi di visitare paesi facendo frequenti tappe nei negozi di souvenir convenzionati con i tour operator, e l’esperienza è stata davvero bellissima. I racconti...
malaysia: un paradiso per tutti i gusti
Partenza il: 03/08/2003
Ritorno il: 22/08/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Io e mio marito Franco abbiamo trascorso tre settimane nell’agosto 2003 in Borneo e in Malaysia. Per noi è stata la prima esperienza di viaggio “disorganizzato”, ma eravamo stanchi di visitare paesi facendo frequenti tappe nei negozi di souvenir convenzionati con i tour operator, e l’esperienza è stata davvero bellissima. I racconti degli altri viaggiatori ci hanno aiutato ad abbozzare l’itinerario per il nostro viaggio, speriamo di dare in questo modo il nostro piccolo contributo a quanti decideranno di intraprendere un viaggio in questo paese meraviglioso. Naturalmente se qualcuno volesse ulteriori informazioni sarà ben lieta di fornirgliele.

LUNEDI’ 4 AGOSTO Dopo un viaggio durato circa 22 ore atterriamo a Kota Kinabalu capitale del Sabah (Borneo malese). Ci dirigiamo subito all’hotel che ho prenotato via internet la settimana prima di partire, l’hotel Promenade, albergo molto bello (il più bello del nostro viaggio) situato di fronte al lungomare della città. KK non è una città molto grande, noi infatti ci spostiamo tranquillamente sempre a piedi. La prima cosa che facciamo è cercare una delle agenzie di viaggio che avevo trovato su internet che organizzano escursioni nella zona di Sandakan. Ci informiamo sui costi (purtroppo via mail non mi avevano risposto) e dopo aver appreso a malincuore che per Selingan (l’isola delle tartarughe) non c’è più posto, prenotiamo un’escursione di due gg con la Discovery Tours. La stanchezza del viaggio inizia a farsi sentire, per cui decidiamo di cenare in uno dei ristorantini all’aperto che animano il lungomare di fronte al nostro albergo. Mangiamo due nasi goreng e comperiamo una bottiglia d’acqua per un totale di 10 RM (€ 2,5)!!! A KK troverete posti dove mangiare dappertutto e aperti a tutte le ore, noi abbiamo quasi sempre mangiato nei ristoranti frequentati dai locali e abbiamo speso davvero pochissimo. Il soggiorno nel Sabah si rivela molto economico, malgrado la Lonely Planet dica sia la regione più cara delle Malesia. MARTEDI’ 5 AGOSTO Passiamo tutta la giornata a gironzolare per KK per familiarizzare con il luogo e la gente. I malesi sono gente molto tranquilla, per nulla invadenti, e non è raro incontrare persone per strada che ti salutano. Passiamo un po’ di tempo nei vari mercati del centro, da quello del pesce secco praticamente inodore, a quello della frutta e verdura che è coloratissimo e con un sacco di frutta e verdura a noi sconosciute. Alla fine della giornata ci godiamo un infuocato tramonto sulla baia dall’osservatorio in cima alla collina che domina la città, di fronte si stagliano le isole del parco marino Tunku Abdul Rahman … che emozione! MERCOLEDI’ 6 AGOSTO Stamattina all’alba partiamo per l’escursione che abbiamo prenotato con l’agenzia. Prendiamo un volo di circa 45 min per raggiungere Sandakan l’antica capitale del Sabah, e durante il tragitto possiamo ammirare in tutta la sua maestosità la vetta del monte Kinabalu. All’arrivo conosciamo Cesar la nostra guida e l’altro nostro compagno di viaggio Kevin un insegnante inglese che lavora nel Brunei, e dopo le presentazioni partiamo per Sepilok, il centro di riabilitazione per gli orang utan, che si trova a mezzora di strada da Sandakan. Il centro accoglie orfani di orang utan (c’è addirittura la nursery) ed esemplari malati che dopo essere stati nutriti e curati vengono rieducati per essere autosufficienti e quindi tornare nella foresta. Le visite si concentrano negli orari dei pasti, noi assistiamo a quello mattutino, e dopo aver raggiunto la piattaforma dalla quale osserveremo gli animali, attendiamo impazienti il loro arrivo. Cesar mi chiama, sta arrivando un piccolo orang utan proprio sulla nostra passerella! L’incontro con gli orang utan è moltob emozionante, sono animali buffi e ci divertiamo parecchio assistendo al loro pranzo. Lasciato Sepilok, la nostra prossima meta sarà il fiume Kinabatangan. Dopo un viaggio piuttosto scomodo (circa 3 ore di pulmino e per la maggior parte su strada sterrata) raggiungiamo Sukau e il nostro alloggio. Si tratta di bungalow in legno piuttosto spartani che si affacciano sul fiume, ma l’atmosfera è assolutamente speciale. Appena il tempo per depositare i nostri zaini e partiamo alla scoperta del fiume. Il primo incontro lo facciamo subito dopo aver lasciato la nostra riva, si tratta di un piccolo coccodrillo che abbandona la sponda per immergersi. Il Kinabatangan è uno dei luoghi migliori in tutto il sud-est asiatico per osservare la fauna ed è molto frequentato anche dagli appassionati di bird-watching. Il fiume scorre in mezzo alla foresta lussureggiante e sulle rive si trovano alcuni villaggi. Dopo poco raggiungiamo il posto di osservazione per le famose scimmie nasiche. Ne avvistiamo parecchie sia femmine con un aggraziato nasino all’insù, sia maschi con la loro voluminosa proboscide. Spiccano dei notevoli salti da un albero all’altro e ci fermiamo per un po’ ad osservarle insieme ad altre imbarcazioni. Poi ripartiamo navigando sul fiume per un’ora abbondante avvistando diversi animali, fino a quando alla vista degli elefanti approdiamo su una riva. La nostra guida ci fa cenno di risalire la sponda ripida per poterci avvicinare agli elefanti. Indossiamo solo i sandali mentre avanziamo nell’erba alta, ma la paura di eventuali insidie nascoste è l’ultimo dei nostri problemi tanta è l’emozione per poter vedere così da vicino il branco. Franco ad un certo punto si ostina a dire che ci sono le ortiche perché si sente pizzicare, invece ha messo un piede su un formicaio di formiche rosse!!! In breve abbiamo tutti le gambe assalite dalle fastidiose formiche, ma neppure questo inconveniente riesce a scoraggiarci. Gli elefanti si trovano a solo 2/3 mt da noi e gli esemplari più grandi barriscono per tenerci a distanza per proteggere i cuccioli. Riprendiamo la navigazione mentre il sole sta ormai calando. Sulle rive iniziano ad accendersi alcune luci, e si percepisce perfettamente che qui il tempo scorre lentamente come il fiume, è bellissima la sensazione di pace che questo luogo infonde. La sera ceniamo sulla terrazza che si affaccia sul fiume godendo ancora di questa atmosfera così speciale. GIOVEDI’ 7 AGOSTO Dopo una succulenta colazione gustata ammirando il magnifico paesaggio sul fiume, partiamo non senza un po’ di tristezza, per le Gamantong Caves. Queste grotte sono famose perché qui vengono raccolti i nidi di rondine vera leccornia per i cinesi. Le grotte più ampie raggiungono gli 80 mt di altezza e i raccoglitori si arrampicano su funi fino a quelle altezze per prenderli. I nidi sono molto pregiati e vengono venduti a prezzi esorbitanti. Le grotte sono abitate non solo dalle rondini, ma anche da pipistrelli, infatti tutto il terreno è ricoperto da uno spesso strato di guano (riuscite ad immaginarvi la puzza?). Percorriamo il perimetro della grotta su una passerella in legno ben attenti a non appoggiarsi né al corrimano né alla roccia perché ovunque ci sono grossi scarafaggi rossi!! Scampati incolumi alla visita, rientriamo a Sandakan. Nel pomeriggio ci accompagnano per un veloce tour nella città e vedere i luoghi più caratteristici. Visitiamo un villaggio di palafitte sul mare, abitate per lo più da zingari di mare e profughi filippini, e il tempio buddista che è situato sulla collina più alta e dalla quale si può ammirare tutta la baia di Sandakan. La città è più piccola di KK e una sola casa risale ad un epoca anteriore alla seconda guerra mondiale, infatti la città fu rasa al suolo durante l’occupazione giapponese. Tutta la zona fu scenario di quel conflitto, e come ultima visita ci accompagnano all’Australian War Memorial, un luogo per la verità piuttosto lugubre dove sono raccolte diverse testimonianze dei campi di prigionia costruiti dai giapponesi e delle tristemente note “marce della morte”. Rientriamo in aereo a KK prima di sera. VENERDI’ 8 AGOSTO Oggi decidiamo di concederci un giorno di assoluto relax, pertanto ci rechiamo al porto dove salpano i motoscafi per raggiungere le isole del parco marino Tunku Abdul Rahman. Alla biglietteria bisogna lasciare il proprio nome e quello dell’isola che si vuole visitare, e quando si raggiungono almeno sei passeggeri si parte. Dopo poco salpiamo per l’isola di Manukan, l’unica dell’arcipelago attrezzata con strutture turistiche (c’è anche un bellissimo resort). Malgrado questo, l’isola mantiene un aspetto selvaggio con le palme che si stagliano sulla spiaggia bianchissima a lambire un mare limpido e caldissimo, talmente caldo da non procurare alcun refrigerio quando ci si immerge. A pochi mt dalla riva la barriera corallina ricca di pesci coloratissimi. Trascorriamo la nostra ultima giornata nel Borneo a rilassarci sulla spiaggia. Prima di tornare in hotel passiamo all’internet point per verificare la prenotazione dell’hotel per Kuala Lumpur che avevamo fatto qualche giorno prima, ma l’albergo che avevamo scelto è pieno per il week end, ormai non c’è più tempo per prenotarne un altro via web, così decidiamo di cercarlo direttamente là. SABATO 9 AGOSTO Dopo due ore e mezza di volo raggiungiamo Kuala Lumpur. Prendiamo l’ultra moderno trenino che collega in mezzora l’aeroporto a KL. Arriviamo alla Sentral Station (Sentral si scrive proprio così) e qui prenotiamo 3 notti al Mandarin Court (non il Mandarin che si trova di fronte alle Petronas!), albergo decoroso dove spendiamo circa 30 € in due per notte compresa la colazione. L’albergo è situato oltre la zona di Chinatown, ma spostarsi in taxi è molto economico, bisogna solo fare attenzione che venga utilizzato il tassametro. Verso sera ci rechiamo alle Petronas, siamo molto elettrizzati all’idea di ammirare le due imponenti torri! In effetti sono davvero spettacolari soprattutto quando la sera si illuminano e noi continuiamo a girare con il naso all’insù! Ai piedi delle torri si trovano dei giardini con laghetti e fontane illuminate ed il posto è gremito di gente. La zona dove si trovano le Petronas chiamata Golden Triangle, è il cuore commerciale e finanziario di KL e qui si trovano tutti gli alberghi più lussuosi, un sacco di ristoranti e locali di tutti i tipi. Al di fuori di questa zona la città assume i connotati di una tipica città asiatica, cioè caotica ed un po’ fatiscente.

DOMENICA 10 AGOSTO Ci rechiamo di buon ora di nuovo sotto le Petronas per prenotare la salita sullo sky bridge, ma con rammarico constatiamo che il ponte è chiuso per manutenzione per tutto agosto. Cambio repentino di programma: andiamo alle Batu Caves, un tempio induista collocato in ampie grotte fuori dalla città. I pullman per le grotte partono dietro al Mercato Centrale e ci si impiega circa mezzora per arrivarci, ma questo dà l’opportunità di vedere altre zone della città. Il tempio è piuttosto famoso perché a febbraio qui si svolge una importante festa che attira migliaia di fedeli . Per accedervi bisogna salire 272 gradini che conducono all’accesso delle grotte. Francamente mi aspettavo un posto più suggestivo, avevo visto diversi filmati che parlavano di qs tempio che invece ho trovato un po’ spoglio e dispersivo. Tornati in centro, ci facciamo un giro per Chinatown, al Mercato Centrale e infine in Merdeka Square.

LUNEDI’ 11 AGOSTO Stamattina ci rechiamo subito alla Sentral Station per prenotare il volo che ci porterà sulle isole. Decidiamo di prendere l’andata fino a Kota Barhu x raggiungere più velocemente le Perhentian mentre il ritorno lo faremo da Kuala Terengganu che si trova invece più vicino a Redang. Dopo la visita alla torre delle comunicazione dove è possibile ammirare a 360° tutta KL, il resto della mattinata lo dedichiamo allo shopping nel centro commerciale che si trova sotto le Petronas. Ne usciamo solo nel primo pomeriggio per recarci a vedere il parco degli uccelli, ma purtroppo un violento acquazzone ce lo impedisce. MARTEDI’ 12 AGOSTO Si parte per le isole! Il volo per raggiungere Kota Barhu dura circa 45 min. Arrivati in aeroporto facciamo conoscenza con Glenn e Giulia, (lui un americano che vive a Parigi, lei spagnola) e dividiamo il taxi che ci porterà fino a Kuala Besut per prendere poi la barca che ci condurrà sulle isole. Mentre attendiamo il traghetto abbiamo l’occasione di assaggiare il famoso durian, frutto simile ad un grosso melone ma tutto spinoso. La sua fama è dovuta alla sua puzza tanto che in alcuni alberghi ci sono addirittura affissi manifesti che ne proibiscono l’introduzione! Comunque anche il sapore lascia veramente a desiderare. Finalmente arriva la barca e dopo un’ora circa di navigazione sbarchiamo a Perenthian Besar. L’isola è davvero incantevole, coperta di fitta giungla all’interno e orlata da piccole spiagge di sabbia bianchissima con acqua trasparente. Alloggiamo al Coral View Resort che avevo prenotato telefonicamente da KL, anche se si può arrivare direttamente sull’isola senza prenotazioni e cercare poi il resort che più aggrada. Ci sistemano x la prima notte in una casetta nascosta tra gli alberi. E’ piuttosto spartana ma soprattutto un po’ scomoda da raggiungere. MERCOLEDI’ 13 – DOMENICA 17 AGOSTO Ci trasferiamo in uno graziosissimo bungalow vicino al centro diving, non è fronte mare, ma la mattina quando mi sveglio riesco a sentirne il rumore… Fantastico! L’isola è veramente un incanto, molto tranquilla, e ci piace talmente tanto che decidiamo di fermarci 6 giorni. Faccio alcune immersioni tutte bellissime ma la più entusiasmante è a Tiger Rock: i fondali sembrano dei giardini tropicali lussureggianti, con colori molto sgargianti. Non vedo pesci particolarmente grandi, ma le tartarughe marine riusciamo a vederle facendo snorkelling proprio davanti alla nostra spiaggia. E’ possibile anche noleggiare il kayak e raggiungere così piccole spiagge isolate. Tutte le sere verso il tramonto ci rechiamo al Perenthian Cafè, un piccolo bar sulla spiaggia per sorseggiarci il nostro aperitivo, una birra, godendo del panorama e di questo clima di assoluta pace… Indimenticabili questi momenti! I giorni passano in fretta ed è già arrivato il tempo di lasciare quest’isola per raggiungere Redang. LUNEDI’ 18 AGOSTO – MERCOLEDI’ 20 AGOSTO Dopo una traversata piuttosto movimentata (il tempo non era molto bello e la barchetta era stracolma) torniamo sulla terraferma e raggiungiamo con un taxi il porto di Kuala Terengganu. Raggiungere Redang è un po’ più complesso rispetto le isole che abbiamo appena lasciato, perché le barche sono tutte di proprietà dei resort dell’isola, quindi prima di salpare bisogna scegliere il posto dove si vuole alloggiare. Contrattiamo con un tipo e scegliamo un resort all’apparenza abbastanza carino, purtroppo al ns arrivo ci accorgiamo che più che un resort assomiglia ad una colonia stile cinese, e quando la “direttrice” impugna un megafono e strilla per chiamare a rapporto qualcuno, fuggiamo a gambe levate. Il cambio di programma ci costa un po’ perché malgrado una lunga contrattazione, siamo costretti a riconoscere ugualmente parte della provvigione per il mancato soggiorno. Comunque nel cambio ci guadagnamo perché il resort che scegliamo, il Redang Holiday Villa Beach Resort (che nome lunghissimo!), si trova in fondo alla spiaggia ed è quindi molto tranquillo. Non avendo a disposizione altre camere ci offrono di alloggiare in un bellissimo bungalow con sei posti letto al prezzo della camera standard. Tra l’altro in questo resort troverete un centro diving gestito da due ragazzi rumeni molto gentili, ben attrezzato e non troppo frequentato. Redang rispetto alle Perenthian è più turistica ci sono parecchi alberghi, ma riusciamo comunque a trascorrere gli ultimi giorni di vacanza in totale relax. GIOVEDI’ 21 AGOSTO E’ arrivato il giorno della partenza, salpiamo nel pomeriggio dall’isola per intraprendere il lungo viaggio di ritorno. All’aeroporto di KL dimentico i nostri passaporti su una panchina, ma neppure il tempo di tornare sul luogo del misfatto che già ci stanno chiamando agli altoparlanti… Vabbè ci è andata male ci tocca proprio tornare a casa!!! Arrivederci Malesia… resterai nei nostri cuori!!!



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