Malaysia: il mio Borneo con 45 US$ al giorno

Da Sandakan a Kuching via Kota Kinabalu, Labian, Brunei, Miri, Sibu, Pontianak
Scritto da: baldinibru
malaysia: il mio borneo con 45 us$ al giorno
Partenza il: 04/01/2011
Ritorno il: 05/02/2011
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
(DA SANDAKAN A KUCHING via KOTA KINABALU, LABUAN, BRUNEI, SIBU, PONTIANAK)

PREMESSA

Ciao cari turiste e turisti, sono ancora il Bruno di Torino, appena tornato dal viaggio in Borneo. Diventa sempre più difficile stare nei miei poveri budget da 50 US$ al giorno, ma anche quest’anno, sia pure a fatica, ci sono riuscito. Come vi ho già scritto l’anno scorso in Cina, posso dirvi che si sta già bene con 70 – 80 US$ al giorno. Continuo a ringraziare chi mi ha scritto per avere ulteriori informazioni sui miei viaggi, così come ringrazio gli scrittori viaggiatori da cui anch’io attingo preziose informazioni. Un’esperienza in più quest’anno: due amici che avrebbero voluto fare parte del viaggio con me e che poi non hanno potuto venire, mi hanno lasciato 100 € (che normalmente lasciano in dono nei loro viaggi) da consegnare in beneficenza da qualche parte. Dai conteggi sono esclusi i voli, i cui costi sono stati:

MILANO MALPENSA – DOHA – KUALA LUMPUR a/r € 631 (QATAR AIRLINES) KUALA LUMPUR – SANDAKAN € 112 (AIR ASIA) – compresa la disavventura del 5.1 KUCHING – KUALA LUMPUR € 59 (AIR ASIA) TOTALE 802

4.1 MA La vacanza comincia già in allegria. Alla fermata del bus al piazzale di Auchan c’è un festoso gruppo di 12 ragazzi (8 M + 4 F) a cui faccio una foto di gruppo. Partenza alle 9.30 (9.15 ritardo) ma, grazie ad una autostrada pressochè sgombra, arrivo più che puntuale a Malpensa alle 11.00. Ripartenza alle 15 ed arrivo a Doha alle 22.30 (20.30 italiane), aereo pieno, volo tranquillo. Spese: bus per Malpensa 18, spuntino 5,20, cena Doha 9. Totale 32,20 € x 1,30 = 42 US$.

5.1 ME Partenza alle 1.50 da Doha, aereo pieno circa 2/3, arrivo puntuale al KLIA (Kuala Lumpur International Airport) alle 14.20. Viaggio di sette ore e mezza di cui una troppo “ballerina” sorvolando l’India del sud. Lunghissima coda all’immigrazione (70 minuti) poi ho cambiato un po’ di soldi e oggi 1 € = 3,87 RINGGIT e 1 US$ = 3 RINGGIT (rapporto € / US$ 1,30). Mi sono quindi recato agli uffici dell’Air Asia con la quale avrei dovuto proseguire per Sandakan alle 17.35, ma ho dovuto cambiare la data e spostarla a domani mattina alle 7.15; però il volo del mattino è carissimo (373 R, pensate che avevo pagato il mio 150 R, per cui 373 – 150 = 223 a cui vanno aggiunti 60 R di penale = 283 R , cioè fra differenza e penale mi hanno “scucito” 94 US$ … No comment). Il nuovo aeroporto di KL è lontanissimo dalla città (60 km) ed alle 4 del mattino ci sono solo i taxi; inoltre il volo per Sandakan parte da un altro terminal, il LCCT (Low Cost Carrier Terminal), a 15 km dal KLIA e collegato con frequenti bus a 2,5 R. Così alle 16.45 ho preso il bus che, fra l’altro, passa davanti all’ingresso del circuito dei GP di formula 1 di Sepang; arrivo alle 17.05 al LCCT e … Adesso sono le 21.20 … E aspettiamo domani mattina. Ho pensato in queste ore a come e dove lasciare i 100 € e, sperando di impiegarli nel modo migliore, penso che, se le trovo, ne lascerò 20 in 5 chiese cattoliche delle principali città dove conto di fermarmi: Sandakan, Kota Kinabalu, Brunei, Sibu e Kuching. Vedremo. Sempre per la cronaca dei disguidi, al KLIA arrivano tutte le compagnie mondiali e ci sono anche tutti i voli interni della Malaysia Airlines, mentre il LCCT è praticamente gestito al 90% dall’Air Asia, sia per i voli interni che per gli internazionali. Spese: bus per LCCT 2,5, spuntino 6,80, cena 15,90. Totale 25,20 : 3 = 8 US$. Totale progressivo 42 + 8 = 50. Media : 2 = 25 US$.

6.1 GI Buona befana a tutte…. La notte in aeroporto non è stata molto tranquilla per i circa 200 “campeggiatori”: all’ 1 ci hanno buttato fuori per fare la disinfestazione, così ci siamo sistemati all’esterno, poi però alle 3 ci hanno fatto sgombrare nuovamente e rimandati all’interno; dalle 4 è poi iniziato l’andirivieni dei passeggeri dei primi voli delle 5 = tutti svegli. Partenza in lieve ritardo (15′) con una piccola curiosità: dall’uscita della sala d’attesa si va a piedi fino all’aereo, circa 300 m., ma c’è una pioggia torrenziale per cui, alla fine del marciapiede protetto da una pensilina, ci consegnano un bellissimo ombrello rosso (colore dell’Air Asia) ciascuno da usare nei 30 m. E lasciare ai piedi della scaletta dell’aereo. Altro particolare: essendo considerato un volo low cost, non ti servono nulla, però, a differenza di altre “expensive” situazioni sentite da viaggiatori, se si comprano un sandwich (dl tipo “doppio”) ed una bibita, si spendono 7 R, secondo me ragionevoli per uno spuntino. Dopo un volo in parte “ballerino”, si arriva a Sandakan con il sole e 29° (la mia paura principale del Borneo è che le guide lo danno piovoso praticamente tutto l’anno con maggiore intensità fra settembre e febbraio). Messaggio per i risparmiatori: quando uscite dall’aeroporto, non fatevi convincere dai tassisti a spendere 20 R, uscite a piedi dall’area portuale (300 m.) sulla strada principale e aspettate, mediamente 10 – 15 minuti, ci sono i minibus che vi portano al terminal dei bus locali in centro città (13 km) con 2 R. Da qui percorro la strada principale e dopo 300 m. C’è l’hotel May Fair, il primo nella lista della guida Lonely Planet, 45 R, buono, camera con bagno e doccia calda, aria condizionata e tv. Un breve riposo poi alla scoperta di Sandakan, francamente non eccezionale; in due ore vedi le attrattive principali: lungomare con mercato vicino, casa di Agata Keith (tutta in legno, ma non è un gran che), pavillon con panorama sulla baia, ma con troppi alberi davanti, e tre edifici religiosi: il tempio di Sam Sing Kung, la cattedrale di S.Maria con vicino la chiesa anglicana di S.Michel’s All Angels e, scendendo vicino all’hotel Sandakan, la moschea, ma, come ripeto, niente di eccezionale. In compenso la gente è molto cordiale, veramente persone squisite. Ho lasciato i primi 20 € alla cattedrale di S.Maria, volevano rilasciarmi una ricevuta, ma non l’ho voluta, perchè, come i miei due amici hanno creduto in me, così anch’io voglio credere che questi soldi vengano usati per chi ne ha bisogno. Pranzo alla buona e cena al KFC (già, fratello minore di quelli filippini, con minore varietà; molto meglio quelli filippini). Ho passato anche una piacevole mezzora al tavolo di un bar sul lungomare con due ragazzi di Riccione, Sara e Marco, che sono a metà vacanza. E la serata è finita con un’altra chiacchierata con due ragazzi, lui neozelandese e lei australiana. Spese: colazione 16,10, bus per Sandakan 2, hotel per 3 gg. 135, pranzo 7,30, pile, orologio (si è rotto), mutande (ma questo non vi interessa….) 48,30, snack e bibite varie 29,80, cena 13,80. Totale 253,10 : 3 = 84 US$. Totale progressivo 50+84 = 134. Media : 3 = 45 US$.

7.1 VE L’autobus semisgangherato e rumoroso parte alle 9 con il sole cha va e viene (prezzo 4 R) ed arriva alle 9.30 a Sepilok, uno dei centri di riabilitazione degli oranghi, tanto lavoro e, pare, buoni risultati soprattutto per il recupero degli orfanelli. Ingresso 30 R + 10 per l’uso della macchina fotografica; si devono lasciare tutte le borse nei box della reception chiusi a chiave, poi una breve passeggiata (5 minuti) nella foresta e si arriva alla “piattaforma turistica” dove, a circa 20 m. Di fronte, c’è la “piattaforma orangutan” in cui alle 10 ed alle 15 arrivano le bestiole a mangiare Lo spettacolo, francamente, non mi ha entusiasmato, le bestiole sono sì favolose, stamattina erano 5, ma si siedono, mangiano (due di loro sono sempre state con le spalle rivolte a noi) e dopo 20 minuti se ne vanno; si ripercorre la passerella del ritorno ed alle 10.25 è praticamente tutto finito. Se volete rivederli, si deve aspettare (c’è un piccolo bar ristorantino) fino alle 15; il biglietto vale tutto il giorno, e così ho fatto. Lo spettacolo del pomeriggio è stato più divertente, sono arrivati una quindicina di oranghini con due adulti, hanno mangiato strappandosi il cibo fra giochi e litigi, poi, quando si sono stancati, se ne sono tornati nella foresta. Rientro con l’ultimo bus delle 16 con arrivo dopo mezzora. Mi sono informato sui tour giornalieri lungo il fiume, ma anche i meno cari sono troppo cari (da 250 R in su) per cui ho deciso di anticipare la partenza, così ho già acquistato il biglietto per domani, destinazione Ranau e Porit Spring. Cena sul lungomare (… Un po’ cara…). Spese: colazione 6,80, bus a/r per Sepilok 8, ingresso centro 40, cartoline 12, bibite e snack 9,80, bus città 2, bus x 8.1 x Ranau 25, pranzo 7, cena 19,40. Totale 130 : 3 = 43 US$. Totale progressivo 134 + 43 = 177. Media : 4 = 44 US$.

8.1 SA Giornata abbastanza intensa. Sveglia alle 7, minibus alle 7.40 per la stazione dei bus, arrivo alle 8, rapida colazione e alle 8.30 partenza. Da Sandakan ci sono le due principali compagnie, SIDA e TUNG, con autobus ogni ora, ma sfalsati, per cui, in pratica, c’è un autobus ogni mezzora per Kota Kinabalu, stesso prezzo, e all’ingresso ci sono i procacciatori che cercano di tirarti ai box di destra (SIDA) e di sinistra (TUNG); oh! intendiamoci, dx e sx sono solo i lati in cui si trovano al tuo arrivo lì davanti. Ieri li ho ascoltati entrambi e, essendo alla pari, ho lanciato la monetina davanti ai procacciatori = TUNG. Viaggio tranquillo, strada tutta asfaltata che attraversa quella giungla che nei secoli scorsi ha visto pionieri e pirati farsi strada in qualche modo per conquistare, conoscere, crescere, modificare (a volte anche male), in sostanza, per vivere diversamente e sui quali sono stati scritti fiumi di racconti, storie, leggende, dalle primitive tribù alle colonizzazioni, da Sandokan ai cacciatori di teste e … Ma non divaghiamo troppo. Si arriva a Ranau alle 13 e dopo 10 minuti, non essendoci minibus pronti (cioè pieni) per Porit, mi accordo con un ragazzo che, con un tira e molla, mi ha portato Porit con 20 R. (curiosità: qui la benzina costa 1,90 R al litro, per cui 1,90 : 3,87 fa … Arrabbiatevi voi a farlo). Porit Hot Spring non è proprio come descritto nella mia vecchia guida del 2004, un posto frequentatissimo nei fine settimana. Porit è un paesino che si estende per ben … 300 metri al termine della strada che proviene da Ranau; sulla sinistra c’è il grazioso stabilimento termale che, con parcheggi e cortili, occupa tutti i 300 m. E sulla dx c’è una serie di lodge, ristorantini e negozietti vari di souvenir. L’autista mi lascia davanti ad un lodge (chiaramente si conoscono tutti) con la cui gerente contratto una camera a 45 R (non è certo quella di Sandakan, è piccolissima, spartana, ma letto e bagno ci sono ed è anche pulita). La gentile signora mi dice anche che da pochi giorni, nel vivaio appena fuori paese, è fiorita una rafflesia; la rafflesia è il fiore più grande del mondo (può arrivare a un metro di diametro), fiorisce solo per pochi giorni all’anno poi muore, e in questi giorni la fantasia malese ha preparato un box all’ingresso del vivaio con un bel cartello: ingresso 20 R. Ma bravi! E ti fanno pure accompagnare dai bambini fino al fiore! Certo, il fiore è una meraviglia, circa 60 cm. Di diametro; non è come li vedi su internet e la natura ha fatto un lavoro strepitoso. Dopo la rafflesia, un piccolo spuntino e poi a visitare le Hot Spring, le terme con il bellissimo parco, ed anche qui la fantasia malese non ha avuto limiti: ingresso 15 R, ma io ho discusso un po’ con l’omino della biglietteria facendogli presente che, avendo superato l’età scritta, avevo diritto allo sconto “capelli grigi”; lui non era molto convinto, ma ha controllato la scritta (ma non doveva saperlo già?) poi mi ha fatto il biglietto ridotto, 3 R, ma non è stato felice. E non è finita: l’ingresso vale per visitare parco, vasche e piscine, poi, all’interno del parco, c’è la Butterfly Farm, altri 15 R; faccio presente al secondo omino che c’è la riduzione “senior” ma lui mi dice che è solo per i senior malesi, così rinuncio e vado all’attrattiva emozionante del parco, la canopy walk way, un percorso in salita di circa 300 m., poi si passa su passerelle in corda sospese sulla foresta lunghe in tutto un centinaio di metri; sono un po’ da brivido, ma l’esperienza vale la pena (ah, dimenticavo, ingresso 10 R per tutti). Infine con un’altra camminata di 15 minuti si arriva alla graziosa cascata di Kipungit, con acqua che cade in un laghetto in cui si può fare il bagno. Alle 17.30 rientro in camera, mi riposo un’oretta, poi una breve passeggiata, ma i negozietti sono quasi tutti chiusi, così alle 19 mi fermo per la cena, ma alle 19.30 … Mi pregano di andarmene perchè devono chiudere! Così esco e… Tutto chiuso, non mi resta che tornare in camera da dove sto scrivendo… E sono le 21.05. Spese: colazione 3,80, bus città 1, caffè 4,90, taxi per Porit 20, hotel 45, ingressi vari terme 33, spuntino 9,50, cena 14, lavanderia 3. Totale 134,20 : 3 = 45 US$. Totale progressivo 177 + 45 = 222. Media : 5 = 44 US$.

9.1 DO Giornata molto intensa, piena di piccoli imprevisti, ma andata bene. Dopo colazione, taxi collettivo per Ranau alle 8.30. Niente bus diretti per la mia prossima meta, Kota Belud e il suo mercato domenicale (uno dei principali e pittoreschi del Sabah), ma solo un minibus (quelli che partono solo se pieni) quasi pronto che però va a Kota Kinabalu e da lì poi avrei dovuto proseguire. Il viaggio è stato meraviglioso, sotto un cielo limpido; la strada sale fino all’ingresso del parco Kinabalu da cui partono le escursioni per il monte Kinabalu; la successiva lunga discesa fra una lussureggiante vegetazione porta a diversi punti panoramici da cui, ad un certo punto, si è vista (cosa, pare, abbastanza rara) la cima del monte Kinabalu, e così ho chiesto cortesemente all’autista di fermarsi un attimo per due foto. Meraviglioso. Si prosegue senza problemi e con un paesaggio stupendo fino a Tuaran, poi gli ultimi 30 km pianeggianti fino a Kota Kinabalu (arrivo 10.50). Alle 11.25 parte un minibus per Kota Belud, arrivo alle 12.35, trovo un albergo, ma è troppo caro (68 R), però la gentilissima ragazza me ne indica un altro a 50 m., molto più economico (45 R), pago, ma la stanza non è ancora pronta, per cui chiedo di poter lasciare il trolley nella reception e chiedo la strada per il mercato. Risposta: – Sir, il mercato è finito, è dalle 7 alle 12 -. (grsnkrishdik…meglio non tradurre), così chiedo ancora gentilmente ed ottengo altrettanto gentilmente di annullare tutto per poter provare a partire subito per la prossima meta: Kudat. Già, però la domenica i minibus non fanno servizio; trovo un tassista che, appena ha altre due persone, mi porterebbe fino a Kota Marudu per 12 R (o 36 se voglio partire solo) e mi garantisce che da lì ci sono i minibus per Kudat. Il secondo e il terzo passeggero arrivano alle 13.40, così si parte e, dopo un’ora con sole e pioggerellina alternate, si arriva a Kota Marudu dove, naturalmente, non ci sono minibus per Kudat. A questo punto ho detto al tassista di riportarmi a Kota Belud aggratis, ma lui mi ha detto di aspettare, ha fatto tre telefonate e… Miracolo! è arrivato un minibus casualmente diretto a Kudat. E, alle 17, Kudat fu. Bus station proprio davanti all’hotel Sunrise (citato sulla guida, ma ora in pieno decadimento). Breve giro per la cittadina, è piccola, ma ha una graziosa moschea ed un grazioso tempio cinese. Ottima cena al ristorante Sayan, nel viale che divide la città nuova da quella vecchia. Oggi totale 343 km. Buona notte. Spese: colazione 5,20, taxi x Ranau 20, bus x KK 15, bus x Kota Belud 8, spuntino 7,50, taxi x Kota Marudu 12, bus x Kudat 10, hotel x 2 gg. 90, cena 10,30, bibite varie e caffè 3,90, riparazione orologio 1. Totale 182,90:3 = 61 US$. Totale progressivo 222 + 61=283. Media:6= 47 US$.

10.1 LU Si potrebbe intitolare: la balorda giornata di Banggi. Sì, perchè, dopo due foto al tempio cinese ed alla moschea che, fra l’altro, sono quasi una di fonte all’altro, e per me rappresentano uno splendido esempio di come si può, se si vuole, convivere tranquillamente anche in piccoli centri pur con culture, religioni ed usanze diverse, basterebbe solo un po’ più di rispetto reciproco che qui sembra ancora esserci; dicevo che dopo le foto, passando vicino al ferry terminal vedo il traghetto per l’isola di Banggi in partenza alle 9 . Da bravo avventuriero, immaginando l’isola lì di fronte ed essendo le 8.40, torno in albergo (a 300 m.), prendo il “kit” per il bagno (costume, asciugamano e borsa) e volo al traghetto che sta per partire; biglietto sul traghetto mentre lascia il porto: 30 R. Ma come? per andare lì di fronte? Ma quale “di fronte”, l’isola di Banggi è a 36 km., 90 minuti di traversata, ma ormai è fatta. Il traghetto è una specie di piccolo aliscafo e, per fortuna, si può stare anche all’aperto al piano superiore. Un’ora di sole cocente, poi dieci minuti di pioggia e di nuovo sole. Si arriva Karekit alle 10.40, ma su questo lato dell’isola non ci sono spiagge, bisognerebbe andare verso il centro e poi scendere oltre, sono circa 17 km e… Non ci sono mezzi. E poi bisogna tornare tassativamente alle 13.30 per ripartire alle 14 oppure trovarsi un angolo dove dormire. Così faccio un giro per il villaggio, quasi tutto su palafitte e al cui centro c’è una piazza con bancarelle di frutta e ristorantini. E adesso sono le 13 e il sole molto forte, ma c’è un discreto venticello. Guardo un po’ meglio la cartina, siamo a circa 200 km da Capo Melville, la punta estrema sud dell’isola filippina di Palawan (che bei ricordi!)___. Ritorno tranquillissimo, sole a tutto spiano, e alle 15.30 si arriva a Kudat; chiedo così per curiosità a due tassisti quanto vogliono per portarmi in qualche spiaggia; secondo loro la più bella non è Bak Bak (sulla guida), ma un’altra più avanti, già, ma mi chiedono 70 R, così … Faccio un giro per la città. Ieri dicevo che è divisa in due parti distinte, sulla sinistra c’è la città nuova, con case ovviamente pù moderne, moschea e tempio, poi c’è un piccolo viale che attraversa perpendicolarmente la via principale, poi sulla destra c’è prima la piazza del mercato e dopo comincia l’originale old Kudat: fatta da due file parallele di edifici bassi a due piani affacciati su una strada centrale che è isola pedonale e che al centro presenta uno spartitraffico largo circa 5 m. Con aiuole ed alberi che la sera si riempiono incredibilmente di migliaia di uccelli che ti stordiscono letteralmente con i loro cinguettii (ricorda un po’ la situazione degli storni di Roma, ma .. Moltiplicato per mille); ed è un altro favoloso spettacolo della natura. Alla fine della città vecchia ci si immette sull’Esplanade, la grande passeggiata a mare di circa 500 m ed affiancata dalla circonvallazione che poi esce dalla città e nei cui pressi sorge la meravigliosa moschea di Asy Syakirin; sembra dorata, ma non si può entrare all’interno. Al ritorno ho parlato un po’ con la signora che fa le pulizie in albergo: è filippina ed ha 63 anni, mi ha presentato la figlia maggiore (44 anni) che era lì per qualche giorno con marito e bambino e poi mi ha detto che gli altri …8 figli sono tutti sparpagliati per il Sabah con le famiglie. Lei è qui a Kudat con il marito e l’ultimo figlio di 15 anni (il 10°.. !). Ho ricenato al Sayan: manzo al curry con cipolle, riso e roti (specie di piadina), 2 sprite, ottimo e… 9,80 R. Spese: colazione 3,20, traghetto a/r Banggi 30, snack bibite e caffè 8,10, internet 2,50, cena 9,80. Totale 53,60 : 3 = 18 US$. Totale progressivo 283 + 18 = 301. Media : 7 = 43 US$.

11.1 MA Stamattina, sorpresa: il bus delle 8 per Kota Kinabalu non ha fatto nessuna fermata. 195 km in 3 ore e 15′ con … Tre passeggeri. Nella zona di fermata dei bus di Australian Place (a KK non c’è una stazione di bus vera e propria, ci sono tante zone con vari bus per ogni zona per cui diventa lungo girare i posti per sapere orari e tariffe più convenienti) ci sono tanti alberghi e lodge; ne ho visti quattro, hanno circa lo stesso prezzo, dai 70 R (un po’ cari) in su; ne ho visti anche due a 58 R, ma erano proprio troppo malmessi e se ve lo dice uno di bocca buona che si è sempre accontentato di poco, fidatevi del Garden hotel, ha solo 3 camere singole da 70 R, le doppie vanno da 100 in su. Comunque non preoccupatevi perchè il centro cittadino è veramente pieno di posti per dormire per tutte le tasche, inclusi letti in dormitori. Ho speso il pomeriggio a cercare informazioni perchè io avevo un programma abbastanza fitto regolato sull’escursione a Tenom in bus, poi con il trenino panoramico per Beaufort e trasferimento a Menumbok per poi traghettare all’isola di Labuan, per cui contavo di stare due giorni qui e poi dal terzo giorno fare questo lungo giro. Oggi invece mi hanno comunicato che, a causa di un grave incidente mortale avvenuto nel 2008, tutta la ferrovia è “non operated” (maestri della comunicazione!!!) finchè non sarà messa in sicurezza (se mai lo sarà…), per cui non c’è altro motivo per fare il lungo giro di Tenom. Sono andato anche al terminal ferry per un giro alle quattro isole di fronte a KK, ci sono tante barche che le collegano e io sono interessato all’isola di Manukan, la principale dal punto di vista turistico, anche se non è la maggiore. C’è una serie di biglietti che funziona circa così: 17 R per un’isola, 27 se vuoi vederne 2, 37 per 3 e 47 se vuoi vederle tutte e quattro a cui aggiungere 7,20 R di tassa imbarco e 10 R di tassa ingresso isole, queste ultime fisse e valgono qualunque sia il numero di isole che vuoi visitare. Dopo le informazioni ho commesso un piccolo errore, pazienza (intendiamoci, niente di grave). Mi sono seduto al tavolo di un bar che sembrava un po’ diverso dai soliti, tavoli e sedie in legno scuro ben curati, sala interna con aria condizionata (ma esagerata, si gelava) e portico esterno dove mi sono seduto anche in attesa che finisse il piccolo temporale (20 minuti). Per la cronaca, il bar si chiama Cock e Bull ed il caffè… 4,60 R, una mazzata. Vi faccio sempre presente che il caffè malese è uguale a quello cinese già descritto nel mio racconto l’anno scorso: per avere un’idea andate al bar ed ordinate un caffè americano … Lungo. Digerito il tutto (caffè e conto), sono salito all’Atkinson clock tower, una piccola torre che però qui è un simbolo dedicato al primo funzionario della città morto di malaria a soli 28 anni, e poi ho proseguito fino al Signal Hill, un punto panoramico su una collina posta proprio dietro il mio albergo (500 m. Di strada) da cui si vede un panorama bellissimo della città, della baia e delle isole. Un’oretta di riposo in albergo, poi via verso il centro, scoprendo così che al Centre Park ci sono i bus che vanno diretti a Menumbok (ferry per Labuan) con 17 R, partenza 6.30, 11.30 e 16.30, poi lì ci sono due tipi di traghetto, lo “slow” (2 ore e 30′, 5 R) ed il “fast” (25 minuti, 15 R); vedremo in loco. Proseguendo sul lato destro della città, vicino al mare, si incontra il Night Market = pollaio serale, c’è di tutto, ma sono rimasto particolarmente colpito dalla coloratissima e variegata bigiotteria; una vera delizia. Ho anche ritrovato (e comprato) il tumerik (falso zafferano). Cena in un ristorantino del mercato e ultimo giro nella zona del pesce: alcuni tipi sono bellissimi, soprattutto quelli di un intenso color rosa, anche se non ne conosco il nome. Spese: colazione 2,60, bus x KK 20, hotel x 3 gg. 210, pranzo 7,30, caffè caro 4,60, caffè e bibite 4, tumerik 3, cena 8,60. Totale 260,10 : 3 = 87 US$. Totale progressivo 301 + 87 = 388. Media : 8 = 48 US$.

12.1 ME Mi sono svegliato presto. Boh! Sole splendido, così sono tornato al Signl Hill a rifare le foto con il sole alle spalle, poi sono sceso al terminal ferry per l’escursione a Manukan. Qui ho anche visto che ci sono aliscafi diretti per Labuan, due corse al giorno alle 8 e alle 13.30 (3 ore, 36 R in 1^ classe, 31 in economy + 3,20 R tassa imbarco). Partenza alle 9.45, sosta all’isola di Sapi e arrivo Malukan alle 10.05. Si attracca al molo sulla spiaggia e si arriva subito all’ “ufficio tasse”. La spiaggia è incantevole, sabbia bianca fine, palme ed altri alberi a fare ombra su metà spiaggia, due negozi, due ristoranti, un resort a chalet e, se vuoi, noleggio kit per immersioni, poi ci sono a disposizione docce, box per cambiarti, servizi igienici e circa una trentina di tavoli multipli per pic nic, senza spese; si avvicina molto alla meraviglia delle meraviglie (fra le spiagge che ho visto), quella di Boracay (vedi Filippine). Breve passeggiata, poi ahhhhhh! primo bagno nelle calde acque del Borneo, una delizia, 90 minuti a mollo spesso circondato da branchi di pesci, alcuni dei quali anche di 30-40 cm che ti girano attorno; poi, seguendo il cattivo (ma non troppo) esempio di due giapponesi, ho comprato un pacchetto di biscotti, l’ho sbriciolato e sono entrato in acqua a buttarlo a manciate, e ad ogni manciata arrivavano centinaia di pesci, così ho potuto anche fotografarne alcuni lì davanti a me. Bella esperienza. Piccolo spuntino, fra l’altro il mini fast food è economico, riso e verdure da 3 R; giornata memorabile, paesaggio divino. Rientro nel pomeriggio, un’oretta di riposo, poi una lunga camminata fino alla fine sud della città, ma non c’è nulla di particolare, però sono passato alla Cattedrale del Sacro Cuore dove ho lasciato la seconda tranche della beneficenza. Ho parlato con una suora che segue anche l’amministrazione della chiesa; è rimasta un po’ meravigliata, ma, del resto, lo sono anch’io; mi dà anche una piccola sensazione di piacere che non riesco a descrivere, scusatemi. Ultima curiosità della giornata: gli autobus cittadini, quelli governativi, non passano inosservati, hanno il tetto rosso granata, le fiancate gialle e verdi molto intensi con la scritta “city bus”, graziosissimi, prezzo 0,50 R (1/8 di € … 12,5 centesimi); prezzi leggermente diversi per i bus privati.. Spese: colazione 11, barca a/r x Manukan e tasse 34,20, pile 6, bibite e caffè 15, biscotti 5, spuntino 5,50, bus vari 1,30, cartoline 4, cena 10,50. Totale 92,50 : 3 = 31 US$. Totale progressivo 388 + 31 = 419. Media : 9 = 47 US$.

13.1 GI Altra giornata abbastanza intensa. Mattino verso nord a vedere la nuova stupenda moschea Bandaraya, da non perdere, si può visitare anche l’interno, ma non si può entrare con i pantaloni corti, per cui accettate di buon grado la “vestaglia” che vi forniranno. La moschea è veramente maestosa, giallo chiaro con i minareti e con le cupole blu e si specchia nel lago artificiale adiacente. All’interno tappeti di pregiata fattura e … L’affascinante vuoto. Poi ho preso due bus, uno fino al terminal sud (sì, questo si può definire terminal) dei bus cittadini ed extraurbani ed il secondo fino al bivio del paesino di Lok Kawi. Da qui ci sono 5 km senza mezzi (oppure 20 R di taxi, troppi; sono riuscito a trovare un passaggio da una jeep di militari) per arrivare al parco zoo-giardino botanico, un parco di medie dimensioni (circa tre ore per visitarlo) con molti animali, ma poche varietà (es. Ci sono 10 elefanti fra cui due tenerissimi cuccioli), 6 orsi del Borneo (pare siano i più piccoli del mondo, ma assomigliano ai nostri orsi abruzzesi), 10 buoi con corna enormi, 3 oranghi, una decina di scimmie scoiattolo, gibboni e lemuri, tanti daini, due tigri, un leopardo; c’è anche una grande voliera (circa 200 m. X 50 x 20 di altezza) in cui però non si vedono molti uccelli, poi c’è uno splendido casuario, emu e struzzi e un piccolo rettilario. Alla fine del parco, in leggera salita al centro di una valle, c’è il giardino botanico, con una gran varietà di piante che però non mi hanno entusiasmato, mi è piaciuta molto una specie di felce verde e azzurra. Ingresso 10 R per i Malesi, 20 per i non Malesi… Quasi tre ore tranquille, poi all’uscita c’era un tassista con cui ho contrattato la corsa fino al bivio di Lok Kawi per 10 R, ma dovevo aspettare il suo cliente che era ancora dentro; mentre aspettavo, è arrivato un altro tassista che mi ha portato fino alla bus station di Lok Kawi; da qui altro bus fino al terminal, ma sono sceso un chilometro prima per andare a visitare la moschea di Stato (ma… Pensandoci, cosa vuol dire Moschea di Stato?), molto bella, era la principale prima che costruissero la Bandaraya. Vicino alla moschea c’è quello che rimane del villaggio di Kampung Air: era un po’ il simbolo di KK, un villaggio di case in legno su palafitte in acqua che faceva parte di una immensa ex palude ora in via di bonifica ed eliminazione. Queste case sono molto malandate, ma pare presto spariranno del tutto; adesso già su tre lati è stato costruito un nuovo quartiere con palazzi e centri commerciali. Fa male al cuore pensare di uscire da uno di quei grandi palazzi, attraversare la strada e salire su quelle precarie passerelle in legno che collegano fra loro le varie case-catapecchie. Ma anche lì c’è il sorriso dei bambini che dà speranza. Spese: colazione 5,50, taxi e bus vari 24,30, ingresso parco 20, spuntino 4,70 bibite e caffè 8,50, cena 12,20. Totale 75,20 : 3 = 25 US$. Totale progressivo 419 + 25 = 444. Media : 10 = 44 US$.

14.1 VE Giornata tutta tranquilla; stamattina avevo deciso di fermarmi un giorno in più per andare a Tambunan al Rafflesia Centre dove pare ci siano quattro rafflesie fiorite, però non ci sono bus, occorre prendere quello per Keningau (2 ore) e da lì il minibus per Tambunan e poi un altro (o un taxi) per il Centre. Alternativa: il taxi, che però chiede 150 R = ho preso il bus alle 9.30 per Menumbok, con arrivo alle 11.45, poi alle 12.25 il motoscafo (“fast”..) e alle 12.45 sono sbarcato a Labuan ( vi dice qualcosa questo nome, vero? soprattutto ai viaggiatori con i capelli grigi; ebbene, sì, è proprio l’isola che ricorda Sandokan e la sua “perla”). Caccia all’albergo, nei fine settimana è difficile trovare posto, così dopo il primo tentativo (hotel Pulau Labuan, troppo caro, 118 R), il secondo (Merati Inn, 60 R, buono ma…tutto pieno), il terzo (Pantai Wiew, troppo caro, 95 R), finalmente l’hotel Asia, semispartano, ma camera grande, air con, bagno con doccia calda, 70 R). Bandar Labuan è una cittadina piccola, si gira in un’ora; ho passato il pomeriggio a cercare informazioni e piantine (difficili da trovare) per girare l’isola e ne ho approfittato per farmi riparare la cerniera della borsina a tracolla; pensate che nel negozio del ciabattino c’è un piccolo quadro in vetro e specchio che raffigura l’Italia. Alle 18.30 è arrivato il primo vero nubifragio, due ore di pioggia violenta con paurose raffiche di vento, ma alle 20.30 è tutto finito. Spese: colazione 7, bus x Menumbok 14, motoscafo x Labuan 15, hotel x 3 gg. 210, riparazione borsa 30, pranzo 4,80, bibite 5,10, cena 9,50. Totale 295,40 : 3 = 98 US$. Totale progressivo 444 + 98 = 542. Media : 11 = 49 US$.

15.1 SA Giornata a sorpresa. Stamattina c’era un traffico incredibile per un cittadina così, poi però c’è il motivo: il mercato del sabato che occupa mezzo centro, così tutti i veicoli girano intorno intasando le strade laterali. Mentre chiedo informazioni sui traghetti per il Brunei ho visto la pubblicità di noleggio motorini. Detto, fatto: 35 R per un giorno (60 x 2 gg.), che poi non è un giorno solare, ma 24 ore dal prelievo, per cui prelevando il motorino alle 9.30 vale fino alle 9.30 di domani mattina. E via alla scoperta della piccola Labuan. In ordine: 1 – moschea An Nur Jamek, di architettura futuristica (troppo moderna); 2 – War Cementery, prato costellato da file di lapidi di circa 4000 soldati del Commonwealth (Australia e Regno Unito principalmente) e quando vedo questi luoghi non posso fare meno di pensare, ripensare e scrivere ogni volta che, se oggi io sono qui, è anche merito di queste persone che hanno fatto sicuramente qualcosa in più di me nel lottare per un mondo migliore; 3 – Labuan Square, una grande piazza con la bandiera malese che svetta alta sulle altre bandiere degli Stati della Federazione, sono simboli per i quali ho sempre avuto un profondo ed infinito rispetto; 4 – Cimnery (ciminiera), in sè è solo la ciminiera di una ex fabbrica, ma per Labuan è un simbolo, tant’è che a fianco c’è un piccolo museo con, al piano terra, la ricostruzione, suggestiva, di un tunnel di una miniera in cui entri, vedi la statua di un minatore con il carrello del carbone ed i binari, e, a fianco, la statua di un collega che sta picconando; 5 – Bird Park, a 100 m. Dalla ciminiera, ingresso 5 R, sono cinque voliere grandi nelle quali entri, vedi diversi uccelli, ma … Da lontano, vale il prezzo di ingresso; 6 – due spiagge in 5 km, Pohon Batu e Layang-Layangan, ma sono sporche, però non “di uomini”, ma di relitti di mare, alghe e pezzi di legno e l’acqua è sporca; 7 – Kamping Sungai Labu, villaggio con case coloniali tipo palafitte e ville di sogno; 8 – Pagar, altra spiaggia più accettabile; 9 – Terminal Shell, cioè, in breve, ho voluto arrivare fino alla fine della strada a sud dell’isola dove c’è lo stabilimento della Shell, e così, poi, dietro front; 10 – Ban San Miao Temple, splendido tempio cinese, una meraviglia; 11 – Patau Patau, originale villaggio su palafitte con case ad un solo piano dai più svariati colori, giallo, viola, arancione, marrone, blu, rosa, rosso, verde, c’è di tutto, però l’acqua sotto è proprio sporca. Rientro alle 16.30, un po’ stanco. Per la vostra gioia: 93 km con 5 R di benzina…. Spese: colazione 6, noleggio motorino 35, ingresso Bird Park 5, pranzo 6,50, bibite varie e caffè 6,90, benzina 5, cena 7,70, internet 2,50. Totale 74,60 : 3 = 25 US$. Totale progressivo 542 + 25 = 567. Media : 12 = 47 US$.

16.1 DO Giornata praticamente quasi persa, già, la prima giornata quasi completa di pioggia; mi sono svegliato alle 7.30 e la pioggia, non forte, ma continua, è andata avanti fino alle 15.30, poi è spuntato il sole, ma alle 16.30 sono tornate le nuvole. Al mattino piccolo giro per il mercato; c’è anche oggi, anche se in edizione ridotta; nel pomeriggio ho visitato il Marina Museum, due piani: al pian terreno piccoli acquari con pesci multicolori, stelle di mare, un grosso crostaceo che ha una corazza grande verde come quella di una tartaruga e sotto tante gambe per muoversi e due splendide murene giganti; al piano superiore l’acquario … Finto: finte vasche con riproduzione di pesci tenuti sospesi al soffitto delle vasche con fili; c’è anche lo scheletro di una balena e un dugongo imbalsamato (sarà, ma a me è sembrato di cartapesta). Non sono tanti i pesci in mostra, ma sono graziosi, scelti per “colpire l’occhio” del visitatore, vale la pena, magari per “tappare” qualche ora vuota e poi… Ingresso libero.Poi sono andato a comprare il bglietto per l’aliscafo di domani mattina alle 9 per il Brunei. Per gli amanti dello shopping, Labuan è porto franco, ci sono diversi duty free, ma pare non ci siano grandi convenienze; io ho solo visto l’amaro Diesus, in versione export con etichetta in inglese, con scritto “product in Italy” nella classica bottiglia del frate con il cordino, però il prezzo è assurdo: 75 R, quasi 19 €; in Italia al supermercato (anche se è diventato difficile da trovare) costa circa 7 €. Boh! Vicino al Marina Museum c’è il Financial Park, un immenso centro commerciale dove c’è di tutto, ma i prezzi non sono quelli dei mercati. Rilfessione finale su Labuan: penso che per il turismo di massa (non quello di Carrara… Bruno, lascia perdere ….) sia ancora presto: alle 18.30 tutto chiuso e dopo le 19.30 difficile cenare; c’è un nuovo quartiere, sulla parte sx della cittadina, che la sera apre locali “lounge” tipo pub, qualcuno con musica dal vivo e con ragazze che “ti aspettano”, ma non sembrano molto convinte. Spese: colazione 6,20, pranzo 7,80, bibite varie e caffè 6,30, aliscafo x 17.1 x Brunei 35, cena 12,50. Totale 67,80 : 3 = 23 US$. Totale progressivo 567 + 23 = 590. Media : 13 = 45 US$.

17.1 LU Dopo aver regalato un pacchetto di pasticcini alle gentili ragazze dell’albergo, diamo l’addio a Labuan sotto la pioggia. L’alicafo parte puntuale alle 9, va tutto bene per un’ora, poi il mare si agita un po’ (troppo per me) e così il comandante-pilota-aliscafista (non so come chiamarlo) spegne i motori e lascia l’aliscafo in balia delle onde per circa 10 terribili minuti, però ho anche sempre pensato che sa ciò che sta facendo ed anche la gente non si agita più di tanto; poi il mare si calma e si riprende a viaggiare a motore, sia pure lentamente, fino al porto di Muara, con arrivo alle 10.50 anzichè 10.15. Ringraziamento in più Lassù (perchè nasconderlo ?, è così !), poi dogana e cambio: 1 € = 1,56 B$ (dollaro del Brunei) e 1 US$ = 1,19 B$. Per ragioni che non conosco, il dollaro del Brunei è “legato” al dollaro di Singapore, per cui nei due paesi circolano entrambe le monete, quindi non preoccupatevi se pagate in B$ e vi danno il resto in Sing.$ o viceversa. Da Muara c’è il bus governativo (2 B$) che in 50 minuti arriva al terminal di Bandar Seri Begawan, la capitale del Brunei, chiamata ovunque, per semplicità, BSB. Per fortuna ha smesso di piovere; non vedo alberghi nei dintorni del terminal che è proprio in pieno centro sotto un palazzone che fa da parcheggio multipiano; il terminal è purtroppo un’autentica camera a gas che contrasta in maniera assurda (ecologicamente parlando…ma Bruno, ma come ti vengono queste frasi …) con i vicini semafori a led. Percorro i circa 300 m. Che portano al Pusat Belia (sulla guida) e, visti i prezzi, mi fermo qui. Pusat Belia è il nome di quegli alloggiamenti che ho usato tanto nei primi viaggi da ragazzo squattrinato, l’ostello della gioventù (ma è vero che ne hanno fatto anche una canzone, quella che fa “uai em si ei” …. YMCA ?… Bruno .. Dai…). Qui un letto in camerata da 4 costa 10 B$ per notte. Va bene così. Alle 15.30 è tornato a sprazzi il sole, così ne ho approfittato per vedere la meravigliosa moschea di Omar Alì Safuddien: da sola vale viaggio, deviazione o escursione qui nel Brunei; è bellissima, con quattro torri, il minareto pincipale, due cupole dorate e, lateralmente, il locale con la vasca per il pediluvio. E’ attorniata da una laguna attraversata da una passerella che collega moschea e strada circolare attorno alla laguna; su un lato c’è una seconda passerella che porta ad una barca in pietra molto grande, riproduzione di un antico vascello. Di notte è illuminata a colore giallo e vetrate verdi, molto suggestiva; purtroppo non ti lasciano fare fotografie all’interno. Per contro, dietro la strada che attornia il lago, c’è un villaggio su palafitte con case malandate in legno che ci ricordano che esiste anche un altro Brunei. Il lungofiume presenta un paesaggio bellissimo, di fronte al centro città c’è il villaggio di Kampung Ayer, con case multicolori (tipo il Patau Patau di Labuan, ma molto più grande) e con barche a motore che fanno la spola continuamente fra le due rive. Il programma dei prossimi giorni dipenderà dalle condizioni atmosferiche. Per la cronaca, l’ostello è molto bello, ben tenuto e con piscina, ma mi ha fatto ricordare di dovermi procurare asciugamano, sapone e T.P. (… Toilet paper ….). Spese: colazione 5,30, pasticcini x hotel 5,60. Totale 10,90 R : 3 = 4 US$. Bus x BSB 2, pranzo 6, YH x 3 gg. 30, set x lavarmi 8,25, bibite e caffè 2,65, cena 6,80. Totale 55,70 : 1,19 = 47 US$. Totale giornaliero 4 + 47 = 51 US$. Totale progressivo 590 + 51 = 641. Media : 14 = 46 US$.

18.1 MA Oggi c’è il sole, così ho impostato un nuovo programma. Al mattino sono andato al molo ad informarmi su mezzi e prezzi perchè domani avrei voluto andre nel Temburong, la regione orientale del Brunei, un territorio separato; infatti, per andarci via terra, si esce dal Brunei, si entra in Malesia nel Sarawak e poi si rientra in Brunei, mentre se si va via acqua si può passare direttamente su due fiumi che arrivano allo stesso mare. Visto che si può fare l’escursione in giornata, dopo le informazioni … Sono salito direttamente sul motoscafo lì al molo. Un viaggio incantevole di 45 minuti, prima lungo il fiume Brunei fino alla foce, poi imboccando un altro fiume che presenta un dedalo di diramazioni di varie larghezze, con ai lati le piante della giungla, tante palme e mangrovie, fino alla cittadina di Bangar. Qui ho trovato un ragazzo che si è offerto di portarmi con la sua macchina, per 15 B$ a/r, a Batang Duri, cittadina a 17 km dove visitare una longhouse. Però questo ragazzo mi ha detto che andava a casa a prendere la macchina e dopo mezzora saremmo partiti. Sparito! Dopo 40 minuti ho trovato un altro ragazzo che mi ci ha portato aggratis! Ho visto la longhouse “Amo B”, poco prima della cittadina. La longhouse è in pratica un edificio lungo circa 200 m. E largo 20 e diviso, nel senso della lunghezza, in tre grandi parti: la prima è la veranda esterna, fatta con assi in legno e larga circa 3 m., dà sulla strada e costituisce il passaggio principale per recarsi nelle successive parti interne, poi una parete a vetri la separa dalla seconda parte, la veranda interna, larga circa 5 m. E che fa in pratica da cortiletto per le abitazioni, anch’essa con pavimento in legno, ma rivestito di linoleum di tipi e disegni diversi; la terza parte è costituita dalle varie abitazioni (circa 1 ogni 10 m. Di lunghezza). Ho parlato con il vice capo che mi ha spiegato un po’ la funzione di queste comunità, in cui solidarietà e “privacy” una volta erano una cosa sola, tutti sapevano di tutti, non potevi avere segreti, ma, all’occorrenza, tutti aiutavano e difendevano tutti, come un’unica famiglia; secondo me e per il nostro tipo di cultura, noi ci troveremmo veramente male, e non è come si potrebbe pensare “un condominio con il cortile comune” è tutto diverso, quella veranda interna è il passaggio di tutti, lo spazio per i giochi e, vicino all’entrata di ogni casa, ci sono due o quattro poltrone dove ci si siede per conversare, per controllare i bambini o per … Boh?. Il vice capo, cordialissimo, mi ha poi invitato all’interno del suo appartamento, costituito da un corridoio con a lato una grande sala e dietro due camere e il bagno, parte in stile antico e parte con modernità. Tutta la longhouse è in legno con le pareti in carton gesso; ne ho visto anche una parte in ristrutturazione. Poichè non si deve disturbare troppo, ho ringraziato l’intera famiglia, ho firmato il registro dei visitatori e sono tornato a Bangar con un altro ragazzo della longhouse che mi ha offerto un passaggio_____ Ho dovuto interrompere il racconto perchè il proprietario del ristorantino mi ha detto che era ora di chiudere (20.15 …) e riprendo alle 21.30 dalla camera dell’ostello. Rientrato con altri 45 minuti di fiume e giungla (ma che belli!) a BSB, ho subito proseguito a piedi, 20 minuti, sulla collina dietro la città da cui si vede un discreto panorama, poi sono ridisceso, sono tornato al molo e … Su di nuovo in barca, di fronte, a Kampung Ayer: passeggiata bellissima sulle passerelle che, pur essendo sicure dal punto di vista della robustezza, sono prive di mancorrenti laterali per cui, se soffri un po’ di vertigini, rischi di finire in acqua. Le case multicolori sono un po’ malandate, ma la gente è cordialissima. Al ritorno, breve visita alla Cattedrale di St. Andrew: è piccola e con il tetto di un blu vivacissimo. Qui ho trovato la signora che si occupa dell’amministrazione a cui lasciare terza tranche di 20 €; ed al mio intendimento di non volere nessuna ricevuta, mi ha pregato di attendere qualche minuto perchè ha voluto avere l’assistenza di un sacerdote al quale ho spiegato tutta la storia. Mi hanno lasciato depliant e biro della Cattedrale che consegnerò ai due ragazzi al mio ritorno in Italia. E qui si è anche cominciato a parlare di qualche piccolo problema che sorge fra le persone delle varie religioni, per ora nulla di grave, ma non c’è più l’armonia di vent’anni fa, però ho visto un incredibile, piacevole, non so come descriverlo e chiamarlo, entusiasmo in queste persone che si trovano in “prima linea” a lottare per continuare a diffondere quell’amore universale che, credo, sia alla base di ogni religione e che ogni religione desideri. Sono uscito un po’ … Non so … Era da tanto che non sentivo questo genere di parole, strane ma rilassanti. Cena nel ristorantino da cui poi mi hanno “buttato fuori” (intendiamoci, sempre con la massima gentilezza e cordialità, anzi, sono io stesso che mi sono scusato). Spese: colazione 2,50, motoscafo a/r x Bangar 12, bibite e caffè 6,20, barca a/r x Kampung Ayer 2, cena 6,40. Totale 29,10 : 1,19 = 24 US$. Totale progressivo 641 + 24 = 665. Media : 15 = 44 US$.

19.1 ME Sole anche questa mattina. Bus cittadino per l’istana, il palazzo del Sultano … Delusione, arrivi all’ingresso, ma non si vede nulla, il palazzo è tutto circondato da un parco enorme di almeno 1 kmq, e non si vede nulla, neanche seguendo le indicazioni della guida di andare all’adiacente parco Taman Persiaran Damuan, per cui … Torno alla camera a gas, pardon, al terminal bus e da qui, terzo bus per la moschea di Jamè Asr Hassanal Bolkiah, a 3 km dalla città, ma l’autobus fa un percorso strano, esce dalla città e poi rientra, poi esce un’altra volta e rientra, non so come spiegarmi, ci provo, sembra che percorra i bordi dei petali di una margherita (ma Bruno, ma come ti vengono queste …) e, al terzo “petalo” mi lascia davanti alla stupenda moschea, grande circa il doppio di quella di Omar Alì Saifuddien, pare sia la più grande del sud est asiatico, un incanto di colori, due grandi cupole dorate con quattro minareti gialli, bianchi e grigi e altre parti esterne in blu. Mentre entro arriva una bisbetica signora, l’addetta alla reception (?) che mi manda via perchè dalle 12 alle 14 possono entrare solo i musulmani per la preghiera; inoltre ha preteso di vedere le foto che avevo fatto all’esterno perchè non credeva che non avessi fatto foto anche all’interno (è vietato, lo so e non cerco guai). La rassicuro che tornerò alle 14 e lascerò la mia borsa negli appositi box che ci sono all’ingresso, ma continua a guardarmi male, e a me non piace quando non sono creduto su cose vere, dentro di me sto cominciando a mandarla a grlkcfjneuytifmjn e me ne vado senza più ascoltare quello che cerca di dirmi. Alle 13.30, mentre pranzo, arriva all’improvviso una nuvola nerissima che letteralmente “scarica” 15 minuti di acqua di una violenza inaudita, poi, alle 13.45 rispunta il sole. Mi ripresento dalla megera della moschea, metto la borsa nel box assegnatomi, mi guarda con sospetto, poi mi fa segno di entrare, ma io le faccio notare (ironicamente, lo confesso) che mancano ancora tre minuti alle 14 … E tre minuti aspetto! Poi salgo al piano superiore. Mi ero tenuto in tasca il telefonino, entro nella sala, dove puoi sostare in 9 mq recintati con funi e paletti ad ammirare la stupenda serie di tappeti, un lampadario favoloso e le cupole di vari tenui colori; sono stato tentato di fotografare con il telefonino, ma poi qualcosa dentro di me mi ha fermato un attimo e mi ha detto di pensare che, “giocando fuori casa” non rischi di perdere “solo 1 – 0” e così ho desistito; è un peccato perchè avrò solo il ricordo mentale dell’interno di questo splendido posto. Nient’altro di particolare nella giornata perchè, mentre stavo entrando all’ostello alle 16, ha iniziato a piovere ed adesso sono le 20.45 e sta ancora piovendo. Spese: colazione 4, bus città 4, caffè 1, cartolina 0,60, pranzo 5,50, internet 2, cena 10,50. Totale 27,60 : 1,19 = 23 US$. Totale progessivo 665 + 23 = 688. Media : 16 = 43 US$.

20.1 GI Partenza dalla cameragastation di BSB alle 8.30 per Kuala Belait, transito da Tutong alle 9.30 ed arrivo alla città di Seria alle 10.20. Seria è la città industriale, la Milano del Brunei, qui ci sono gli impianti della Shell che estraggono il petrolio che mantiene l’intero Paese. Attorno agli impianti sono nate via via sempre più zone residenziali per i lavoratori e le loro famiglie, ma anche basi militari a protezione degli impianti stessi (con i cartelli che raffigurano guardie che ti sparano se ti avvicini troppo). C’è anche il Billionth Barrel Monument, monumento al miliardesimo barile di petrolio prodotto. Così, nei 35 minuti di sosta fra i due bus, mi sono fatto accompagnare da un tassista, contrattando 7 B$ al monumento, costituito da 2 archi incrociati e da un viale con quadri in rilievo in metallo che raffigurano le varie fasi della lavorazione. Alle 11 parte il bus per Kuala Belait, sono solo 14 km, ma il bus fa il giro dei vari quartieri di Seria ed arriva a Kuala Belait alle 11.40, fra l’altro, sotto 40 minuti d pioggia. Poichè voglio fermarmi qui per oggi, chiedo informazioni: mi dicono che ci sono tre alberghi, il nuovo Sentosa, il Seawiew e lo Swiss, invitandomi ad andare al primo perchè meno caro (50 B$), lì a 50 m. Ci vado, ma i 50 B$ diventano 108. Torno sconsolato al terminal a riferire al mio informatore che mi dice che sono diventati “crazy” (matti). Vado a vedere gli altri due alberghi, ma sono ancora più cari, per cui prendo la drastica decisione di mollare tutto e proseguire con il bus delle 15.30 direttamente per Miri, in Malesia. Partenza alle 15.30, arrivo al confine di Sungai Tujuh, 35 minuti fra le due dogane e alle 17 si arriva a Miri. La stazione dei bus long distance è a 4 km dal centro, che raggiungo con un bus cittadino, poi trovo quasi subito l’hotel Fair Inn, segnato sulla guida, ma ora in pessime condizioni, però ben “attrezzato”:tv, air con, bagno e doccia calda per 45 R. Per oggi basta così. Spese: colazione 5, bus x Seria 6, taxi x Billionth monument 7, bus x Kuala Belait 1, pranzo 6, bus x Miri 12, bibite e caffè 3,60, souvenir 5. Totale 45,60 B$ : 1,19 = 38 US$. Hotel x 3 gg. 135, bus città 2, cena e acqua 12,70. Totale 149,70 R : 3 = 50 US$. Totale giornaliero 38 + 50 = 88 US$. Totale progressivo 688 + 88 = 776. Media : 17 = 46 US$.

21.1 VE Splende il sole a Miri. Prima tappa il tempio cinese di Tua Pekkong con l’adiacente mercato del pesce, poi un salto al Visitors Centre Information, dove la gentilissima ragazza mi dà la brutta notizia che le grotte di Niah ed il suo parco (mia, ormai, ex prossima meta) sono chiusi perchè ancora allagati dalle piogge di novembre e dicembre; studierò nuove alternative. Di fronte al Centre c’è il colorito mercato Tamu Muhibbah, ma non mi è sembrato tanto speciale, un’area coperta per le bancarelle di frutta e verdura e una scoperta con tanti gazebo per abbigliamento ed artigianato. Passando per la cattedrale di St. Joseph, ho poi proseguito per Canada Hill, la collina su cui è stato installato quello che fu il primo pozzo petrolifero, con ai suoi piedi le statue di 4 operai nell’intento di girare manualmente la trivella; a lato è stato allestito il Petrol Museum, ma non sono entrato. Nel pomeriggio volevo andare alla spiaggia di Hawaii Beach (15 km sud), ma i bus sono rari, 14.30 e 16.45, ci vuole circa mezzora, così ho optato per il San Chin Temple (8 km nord), ho trovato casualmente il bus delle 15 e sono arrivato alle 15.30. L’autista mi dice che il bus per il ritorno c’è solo alle 16.45, poi non ce ne sono più. Ok. Visito il tempio, molto bello, ma non mi sembra, come dice la guida, il più grande del sud est asiatico, io ricordo di averne visti più grandi a Taiwan, questo, comunque, vale la pena; se capitate qui, non perdetevelo. Alle 16.20 ero in attesa del bus quando si ferma una macchina guidata da una signora circa quarantenne che mi chiede se poteva aiutarmi; le ho spiegato che aspettavo il bus per il centro e si è offerta di accompagnarmi. Boh! Non sono più abituato a queste cose, ma ho provato a crederci, così mi ha portato in centro, poi a vedere la prima spiaggia di Miri, 2 km a sud, quella di Taman Selera, discreta, ma pare pericolosa per le forti correnti. Poi mi ha riportato all’albergo e mi ha dato appuntamento per domani per vedere la Crocodile Farm a Kuala Baram. Mi ha anche detto che ha una figlia sposata in Australia e un altro bimbo che stava andando a prendere a scuola, marito che lavora alla Malaysia Airlines, insomma, sembra una tranquilla famigliola. Che dire? L’ho ringraziata tanto, sono ancora un po’ sconcertato e, in parte, anche avvilito, perchè una volta, queste cose, le facevamo anche noi. Spese: colazione 4, pranzo 11, caffè e bibite 9,40, bus 1,20, cena 9,50. Totale 35,10 : 3 = 12 US$. Totale progressivo 776 + 12 = 788. Media : 18 = 44 US$.

22.1 SA Ieri sera ho visto un pezzo di una partita di calcio, il primo quarto di finale della Coppa Asia, il corrispondente asiatico del nostro campionato europeo (quest’anno la fase finale si svolge in Qatar), fra Qatar e Giappone. Partita avvincente, nel riassunto del 1° tempo aveva segnato il Qatar, poi aveva pareggiato il Giappone. Nella prima parte del 2° tempo c’è stata l’espulsione di un giocatore giapponese e, sulla conseguente punizione, il Qatar ha segnato il secondo gol, fra la gioia dei sosteniori locali; però, pur in 10, quello strano Giappone, ben diverso da quello che avevo visto qualche anno prima ai mondiali in cui correvano come matti per 90 minuti, ma senza concludere praticamente nulla, è stato trasformato dal suo nuovo commissario tecnico che, quando l’ho visto in primo piano, mi sono detto: – Ma guarda dove è finito il buon Zaccheroni! – sì e, sotto quella guida, il gioco è cambiato; alla metà del secondo tempo c’è stato il pareggio e a due minuti dalla fine i difensori del Qatar hanno fatto una frittata consentendo al Giappone di segnare la terza rete. E bravo Zac che ha portato il Giappone alle semifinali. Ma oggi devo proprio parlar male di qualcuno e mi assumo tutta la responsabilità di quello che scrivo. Cari viaggiatori, qui a Miri il servizio urbano dei bus è terrificante, eppure sembra impostato molto bene, c’è il terminal da cui partono 18 linee nelle varie direzioni, con orari e prezzi pubblicati su una gigantesca bacheca fuori dall’ufficio degli autisti e scritti in modo chiaro (se li ho capiti io…). Non essendo oggi giornata da spiaggia Hawaii Beach, come programmato ieri, decido per la Crocodile Farm, bus n. 1 alle 9, circa un’ora di tragitto in direzione nord. Ma alle 9.10 non si vede, chiedo all’incaricato dell’ufficio terminal che mi dice che quel bus non c’è; gli faccio presente che è scritto, sembra non credermi, esce con me a controllare la bacheca e candidamente mi dice che sì, c’è scritto, ma… Non c’è. Prendere il prossimo alle 10; già, alle 9.50 arriva, salgo, chiedo all’autista il prezzo per la Farm, ma lui mi dice che non è questo il bus, ma quello con scritto 1 – 63, sempre alle 10. Alle 9.55 arriva il bus 1 – 63, salgo, chiedo il prezzo per la Farm, ma … Non è quello il bus, è il n. 1 che, nel frattempo, ovviamente, è partito, ed il prossimo è alle 11. Poi vedo partire anche il 1 – 63. Io sono dotato di notevole autocontrollo che mi ha permesso spesso di non perdere la testa e creare guai maggiori, ma oggi mi sento un pochino arrabbiato con l’omino dell’ufficio terminal, da cui torno per spiegargli l’accaduto e … Tanto non mi crede e insiste nel dirmi che il bus è il n. 1, già … Alle 11. Per la cronaca, il bus n. 1 è quello che passa più frequentemente, gli altri passano ad intervalli superiori, alcuni anche ogni due ore e due ogni quasi tre ore. Certo, viene voglia di mandarli a grldnfkjfim e prendere un taxi, ma perchè devo spendere 35 R quando il bus ne costa 4,40? Mentre attendo vedo al mercato di fronte, visitato ieri, uno strano assembramento: entro e vedo tante persone che probabilmente si preparano ad una festa ed attendono anche le autorità; molti sono vestiti in costumi tradizionali con colori molto vivaci e… Foto … Bellissimi …Ho anche comprato un piccolo souvenir per la signora Audrey, del Visitor Centre, per ringraziarla del suo preziosissimo aiuto di ieri E alle 11 finalmente si parte, dopo 50 minuti si arriva alla Farm. Bene, cari viaggiatori, questo è un posto delizioso, pur restando uno zoo e anche se, appena arrivato al cancello di ingresso, mi sono avvicinato ad un pony per accarezzarlo ma lui si è girato dall’altra parte e mi ha sferrato un calcio ad una gamba (beh! non si può pretendere di piacere sempre a tutti…). Ci sono vari vasconi per coccodrilli di tutte le misure, dalle uova ai “5 metri” e si possono vedere bene grazie a recinzioni idonee ed a passerelle con torrette, si possono fare foto a tutti, graziosi i piccoli, impressionanti i giganti. C’è anche un mini zoo, che però non è poi tanto mini: scimmie, gatto leopardo, merli parlanti, gufi, uccelli vari di palude, piccoli orsi, pipistrelli giganti, binturong (orso gatto), tartarughe di terra e di acqua, cavalli, bovini, caprette, cervi e daini, porcospini, scoiattoli del Borneo a pancia gialla, serpenti più o meno velenosi, il tutto immerso in un parco enorme, fra piante e laghetti di grande bellezza Foto con orso e serpente sono di “rito”, 5 R. Per i botanici, tante piante e fiori coloratissimi, poi ci sono aree per pic nic con tavoli e sedie a disposizione e, vicino all’uscita, un acquario con un piranha gigante, veramente impressionante. Non c’è nulla da mangiare se non snack confezionati, patatine e gelati, ma ci sono le bibite. Ingresso 20 R, ma li vale tutti; 3 ore grandiose. La gentilezza degli addetti al parco è stupenda, oltre alle informazioni di cui si può aver bisogno, due ragazzi mi hanno aiutato quando mi sono caduti a terra gli occhiali ed è fuoriuscita una lente: si sono messi ad un tavolino e con il coltellino sono riusciti a rimontarmi la lente ed a chiudere la minuscola vite che tiene la montatura. Non hanno assolutamente accettato i 10 R che volevo dare loro nè hanno voluto accettare snack e bevande. Meritano tutti il mio riconoscimento. Alle 15 avrebbe dovuto arrivare Marilyn, ma non si è vista, per cui, ricordando che bisogna sempre imparare anche dai bus, alle 15.30 mi sono messo alla fermata del bus delle 16, l’ultimo per tornare a Miri, e che è arrivato, udite udite, alle 15.45. Salendo ho chiesto all’autista se quello fosse proprio il bus delle 16 e lui, candidamente, mi ha risposto: – Yes, of course, why? – (sì, naturalmente, perchè? -). No comment. Scendo al terminal bus long distance, mi informo per domani ed acquisto il biglietto per Mukah (dovevo scegliere fra Bintulu e Mukah e i depliant mi hanno fatto decidere per la seconda). Ci sono 3 bus al mattino, alle 7,30, 8 e 9, scelgo quello delle 8, ma la ragazza, candidamente, mi dice che …non c’è, e allora vada… Per quello delle 7.30 (prezzo 40 R). Poi sono stato a visitare, poco lontano dal terminal, il Saberkas weekend market, mercato particolare che si svolge venerdì, sabato e domenica, però, ricordatevi, si svolge solo pomeriggio e sera con inizio alle ore 16; io sono arrivato alle 17.30, ma non mi è sembrato così pittoresco come descritto nella guida; è comunque una buona occasione per gli amanti degli spuntini a base di pesce alla brace. Spese: colazione 4,60, souvenir audrey 5, bus x Kuala Beram a/r 8,80, bus città 1,40, ingresso Farm 20, foto orso serpente 5, pranzo 11, bibite e caffè 4,10, cena 11, bus x 23.1 x Mukah 40. Totale 120,90 : 3 = 40 US$. Totale progressivo 788 + 40 = 828. Media : 19 = 44 US$.

23.1 DO Stamattina alle 6.15 ero sul piazzale del terminal bus cittadini a discutere con i due incaricati su quale bus prendere a quell’ora per il terminal long distance (avevo già visto due orari ieri, ma sembra che non basti mai). Alla fine mi hanno indicato il n. 20 (in cui non compare, in bacheca, come destinazione finale, il terminal, ma l’ospedale !). Il bus arriva alle 6.30, parte, ma… Va in direzione opposta, verso sud per 1 km, poi gira a sinistra e si infila nell’entroterra per circa 3 km, entra nel parco dell’ospedale, fa la sua fermata, poi esce e percorre una lunga strada extraurbana che fiancheggia la lunga collina dietro Miri e sbuca, miracolo! proprio al terminal long distance … Alle 7.05. Ero già rassegnato ad aver perso il bus per Mukah. E caliamo pure l’ultimo velo pietoso su questi bus cittadini. Il viaggio da Miri è lungo, la strada è tutta asfaltata e scorre per la giungla, 4 ore fino a Bintulu e altre 4 da Bintulu a Mukah, 10 minuti di sosta a Batu Niah Bivio dopo due ore (e mi confermano che parco e grotte sono inagibili), altra sosta di 15 minuti a Bintulu e 35 minuti a Selangan, dove il bus lascia la strada principale Miri – Sibu – Kuching per deviare sulla destra. Quest’ultimo tratto di strada è per metà in pessime condizioni, con vari cantieri che la stanno risistemando, mentre gli ultimi 20 km sono a posto. Arrivo alle 15.50, contratto un taxi per l’hotel King Ing, consigliato, a ragione, dalla guida, posto splendido, in riva al fiume, camera bellissima, come i nostri 3 stelle, 50 R, ottimo. Mukah è una cittadina incantevole, un luogo di pace; dalla stazione dei bus ci sono circa 200 m. Alla bellissima moschea, da cui parte un altrettanto bellissimo boulevard con piante e fiori stupendi; al termine del boulevard (500 m.) c’è una piazza con vari edifici multicolori fra cui il mio albergo ed il tempio cinese vicino al porto con le colorate barche di pescatori, una vista veramente rilassante. Ma il meglio è a 2 km, il villaggio su palafitte multicolore di Kampung Tellian, e di nuovo mi sono trovato a gironzolare sulle passerelle ed a fotografare le bellezze dell’ambiente, case colorate, piante e fiori anche acquatici, gatti purtroppo scheletrici che vagano alla ricerca di cibo e, verso la fine, il centro culturale, con ristorante e guest house incorporati, dove è documentata la storia delle popolazioni locali (n.b. Oggi domenica l’interno è chiuso, ma l’esterno è già molto bello). Sì, ho speso qualcosa in più con i taxi (non cari come nelle altre città), ma ho visto tutto. Non è ancora molto conosciuta questa cittadina, ma merita veramente una giornata, anche due o tre per chi ha voglia di riposarsi; io non lo sapevo e… Non posso, ho già altri programmi ed ho già acquistato il biglietto del bus per domani per Sibu. Spese: bus città 2,60, colazione 6, pranzo 7, 3 taxi 15, hotel 50, caffè e bibite 8, bus x 24 x Sibu 18,70, cena 9,60. Totale 116,90 : 3 =39 US$. Totale progressivo 828 + 39 = 867. Media : 20 = 43 US$.

24.1 LU La bella giornata di ieri è stata compensata in parte da quella di oggi. Il bus Mukah – Sibu delle 7.30 parte alle … 7.18 Chiedo all’autista se è proprio quello delle 7.30 e…conferma. Si arriva a Sibu alle 10.25, poi il bus cittadino fino al terminal fluviale, aliscafo delle 12.45, tre ore stupende sul fiume. Preciso che l’aliscafo è molto lungo, circa 60 m. E diviso in tre classi: 1^, business ed economy, ma le differenze di prezzo sono minime, 30, 25 e 20 R e le prime due hanno solo il vantaggio di essere più lontane dalla sala macchine e quindi meno rumorose, però (ho sbagliato), nella 1^ ci sono pochi posti e dai finestrini si vede poco, mentre la business è molto più lunga e se ti metti in fondo al centro hai la completa visuale da una riva all’altra e per me, che ero l’unico passeggero che non dormiva, è stato favoloso. Dopo 86 km (2 ore) breve sosta a Song per salita e discesa di alcuni passeggeri, poi l’ultima ora (km. Totali 127) e lo sbarco a Kapit alle 14.30. Questa cittadina, molto nominata nella guida, in realtà mi ha un po’ deluso, ha circa 60.000abitanti che ti salutano quando ti incontrano, ma non ha cose particolari da vedere, c’è il fort Silvia del 1880, ma non è certo un’attrattiva, c’è un piccolo tempio cinese ed una breve passeggiata lungofiume, in 500 m. C’è tutto, anche la piazza principale ed il mercato. Avevo programmato due notti, ma … Domani riparto. Caccia all’albergo, il primo, Wiew, non ha più camere singole da 50 R, ma solo doppie da 78, poi c’è l’Ark Hill indicato nella guida, ma i prezzi partono da 90 R (mi dice l’omino che è la meno cara perchè non ha finestre!), poi trovo il Greenland (… 108 R minimo); sto per tornare al molo e guardo ancora il Dragon Inn ed accetto i 60 R a malincuore perchè la stanza è al terzo piano (odio le scale, io cammino per ore, ma odio le scale). Un’oretta di pioggia leggera, poi ho fatto che comprare il biglietto per domani, una passeggiata per la cittadina, un’ora in albergo, poi scendo per la cena alle 19 … Tutto chiuso, negozi, ristoranti, caffè … C’è solo aperta questa brutta copia di fast food dove mi inchino alla bontà della cotoletta di pesce, ma il resto è da dimenticare. Anche il prezzo. Spese: colazione 2,70, bus città 1, toilette 0,40, aliscafo x Kapit 30, hotel 60, pranzo 5,60, bibite vare 5,70, aliscafo x 25.1 x Sibu 25, internet 3, cena 14,70. Totale 148,10 : 3 = 49 US$. Totale progressivo 867 + 49 = 916. Media : 21 = 44 US$.

25.1 MA L’aliscafo delle 7.30 è pieno di gente, nella business sono rImasti solo due posti vuoti su 37; alla biglietteria hanno respinto una decina di persone e le hanno sistemate su quello delle 9.30. Meno male che avevo già fatto il biglietto ieri. Dopo circa un’ora, probabilmente grazie alla splendida giornata, hanno lasciato aperto il portellone di accesso dell’aliscafo, così mi sono seduto sul gradino ed ho potuto godermi il viaggio praticamente all’esterno (da qualche anno non lasciano più salire la gente sul tetto dell’aliscafo). Una meraviglia! Vedi scorrere gli alberi, tutti uguali e tutti diversi, di un verde rigoglioso che si abbina e, nello stesso tempo, contrasta il color marrone nocciola del fiume, vedi ogni tanto la vegetazione aprirsi ad un affluente del fiume ed ai piccoli villaggi che sorgono sulle sue rive, vedi chiatte gigantesche trainati da piccoli ma potenti rimorchiatori e fatichi a credere che possano riuscirci, incroci altri aliscafi, traghetti, barche che ti chiedi come fanno a stare a galla, vedi però anche il brutto costituito principalmente dal risultato della deforestazione che sta subendo il Borneo, complice il silenzio del mondo, navi cariche di tronchi, moli pieni di tronchi in attesa di essere portati via per diventare carta che sì, serve, indubbiamente, ma di cui almeno la metà potremmo fare a meno e che finirà a marcire in chissà quali scaffali senza magari che nessuno abbia mai letto quello che contiene; c’è anche qualche spiaggetta, non certo per lo “swimming”, tutto il panorama in marrone, verde e l’ azzuro del cielo e, ogni tanto, qualche airone bianco che ti saluta dalla riva. Fantastico! Si arriva a Sibu alle 9.50 senza fermate. Faccio subito il biglietto per il prossimo aliscafo delle 11.30 per Kuching (45 R), unico rimasto (probabilmente lo toglieranno) da quando è stata tutta asfaltata la strada Sibu – Kuching, per cui la concorrenza dei bus si fa sentire. Avendo visto una bella pagoda dall’aliscafo nei pressi del porto, ci vado (500 m.) e visito il graziosissimo tempio cinese. Un sacerdote mi riempie di calendario, libriccino, depliant sulla religione buddista e che regalerò alla mia amica buddista di Torino. Praticamente è l’unico ricordo di Sibu, ma non posso fermarmi, ho già deciso diversamente. Dopo il tempio, gli ultimi 20 minuti passati a guardare le attività sul molo, vedo caricare sugli aliscafi ogni genere di merce, ho fotografato in particolare un medio carico di uova (dubito che arriveranno tutte intere) e … Due bombole di chissà cosa (non c’era la striscia colorata che identifica il contenuto), poi pacchi di ogni dimensone e due materassi matrimoniali (senza gli sposi …). Altro particolare: la toilette del ristorantino dove ho pranzato aveva, all’interno, una gabbia con una gallina e la chiusura interna era garantita (?!?) da una cannuccia di bibita che si infilava in un occhiello di spago. Ma anche questo è Borneo! L’aliscafo per Kuching è molto più bello degli altri due, ha il ponte superiore metà cabinato e metà scoperto, e io … Sempre fuori. Da Sibu il panorama prosegue per circa due ore con le brevi fermate di Sarikei e Taujung Manis, poi il fiume si allarga e si arriva in mare aperto; due ore, poi l’ultima mezzora nel fiume di Kuching fino al molo (arrivo ore 16). Dal molo non ci sono bus per la città (5 km) per cui mi rassegno a farmi togliere 25 R da un tassista per portarmi al terminal dei bus long distance. Arrivo alle 16.30 e chiedo subito i bus per Pontianak, ma non ce ne sono fino a domani (l’ultimo è partito all 13.30). Il gestore dell’ufficio Biaramas, una delle compagnie dei bus per Pontianak, mi propone una strana storia: mi dice che, se voglio, posso prendere il bus fino a Serian e, alla fermata, i gestori hanno due camere a disposizione gratuita dei passeggeri che vogliono fermarsi la notte e ripartire il mattino successivo alle 8.30. Lì per lì non gli ho creduto, poi, però, rileggendo la guida, la Biaramas è segnalata come compagnia seria e così provo. Mi fanno il biglietto fino a Pontianak, mi dicono che c’è già una ragazza con la quale dovrò dividere la camera e, poichè il bus per Serian deve partire, non mi danno tempo di reagire allo sconcerto e mi sollecitano a salire. Si arriva a Serian alle 18.30 e il gestore ci indica la camera. Sì, camera? E’ una stanza con due enormi tappeti a terra e… Nient’altro; ah! sì, luce e ventilatore, ma non c’è il soffitto, siamo all’interno di un capannone diviso in varie parti, fra cui una cucina con tavolo (da cui sto scrivendo), sette toilette e le due enormi stanze dove possono, secondo loro, dormire 4 persone in una stanza e 8 nell’altra. La ragazza non ha problemi, sono più imbarazzato io di lei, però, per sciogliere un po’ la situazione, la invito a cenare in un KFC poco distante e così facciamo, poi una passeggiata e torniamo al … Non so come chiamarlo … Residence? E’ una graziosa ragazza indonesiana, Laola, 23 anni, che lavora a Kuala Lumpur come stiratrice (non c’è solo da noi il problema dell’immigrazione) e ogni tanto torna a casa poco lontano da Pontianak. Visto che siamo gli unici “ospiti” del residence, ho parlato con il gestore e andrò a dormire nell’altra stanza, anche perchè, quando sono molto stanco come oggi, subentra in me la seconda cittadinanza, per cui di giorno sono italiano e di notte … Russo, e probabilmente le renderei difficile il sonno. Diamo la buona notte a questa principessa e … Sto guardando quanto ho scritto. E pensare che pensavo di non dover scrivere nulla durante questa giornata di puro trasferimento! Spese: colazione 4,60, aliscafo x Kuching 45, pranzo 4,80, taxi per terminal bus 25, bus x 26.1 x Pontianak 55, bibite varie e caffè 6,80, cena 14,40. Totale 155,60 : 3 = 52 US$. Totale progressivo 916 + 52 = 968. Media : 22 = 44 US$.

26.1 ME Il pavimento della stanza era troppo duro, nonostante il tappeto, così ho preso in affitto il “kit for sleep” (= materassino e cuscino, 3 R). Avevo messo la sveglia alle 7.30, ma alle 6 è iniziato il concerto di due galli che si sono fatti sentire ad intervalli regolari … L’autobus arriva alle 8.30, ma c’è un’enorme quantità di materiale da caricare, si parte alle 9, poi, dopo circa mezzora, la strada presenta una rampa in salita talmente ripida che il bus si ferma all’inizio, va su in prima marcIa, a passo d’uomo e con uno dei ragazzi che dietro segue a piedi e controlla il surriscaldamento del motore; due brevi soste per riprendere, quasi 4 minuti per 600 metri ed una terza sosta perchè il bus davanti a noi si è fermato perchè non ce la faceva. Ma chi avrà progettato (e chi realizzato) questo tratto?. Dopo un’altra mezzora c’è un posto di blocco della polizia che decide quasi di setacciare il vano bagagli del bus, contestando anche ad un passeggero l’eccessiva quantità di zucchero che vuole portare in Indonesia (tutti i passeggeri, tranne me, sono indonesiani) e così passano 40 minuti, poi si arriva al confine di Tebedu-Enkitong alle 10,20. Al controllo passaporti vengo chiamato da parte perchè devo fare il visto (25 US$, pagabili sono in US$ o R o Rupie indonesiane, non accettano Euro, e poichè non ho più US$ mi chiedono 88 R; faccio presente che, al cambio, farebbero 75 R, ma, sempre con gentilissima flemma, la ragazza mi dice: – Sir , please, 25 US$ o 88 R – , devo lasciarmi rubare 13 R). Poi mi fanno scaricare il trolley dal bus, lo passano al metal detector e mi chiedono quale tipo di polvere sto portando. Rimango allibito (in Indonesia c’è l’ergastolo per qualsiasi tipo e quantità di droga; avevo visto di recente in televisione un servizio in cui si parlava di un cittadino italiano in carcere in Indonesia per una condanna all’ergastolo e che, probabilmente, non uscirà mai più), ma poi, per fortuna, mi viene in mente il tumerik comprato a Kota Kinabalu (e chi ci pensava più ? era l’11.1), ho fatto veder loro la confezione e così tutto a posto. Mi hanno anche fatto una foto e mi hanno rilevato, elettronicamente, le impronte digitali. La minuziosità della dogana indonesiana comunque ci tiene fermi fino alle 12 (1 ora e 40 minuti). E finalmente si riparte, in Indonesia. Sosta di mezzora a Sosok, dove scende Laola, che prosegue con un altro bus e con i miei auguri di buona vita. Dopo Sosok la strada peggiora, prima una serie di buche, poi lunghi tratti alternati di asfalto e terra battuta con buche, e altri tratti di buche con terra battuta; si arriva a Pontianak alle 18.30 e qui quattro piccoli colpi di fortuna: 1- il capolinea è in pieno centro città; 2 – di fianco all’ufficio dei bus c’è un ufficio cambi ancora aperto; 3 – subito di lato c’è un’agenzia viaggi ancora aperta che mi fornisce una mappa di Pontianak; 4 – a 200 m. Ho trovato l’hotel Santika, 5 stelle, (ma come, Bruno, non è da te, e infatti ho chiesto il prezzo per curiosità, la camera meno cara è … Ve lo dico dopo). Prima, per cronaca, ho già comprato il biglietto del bus di ritorno, poi il cambio: 1 € = 12.128 RP I (rupie indonesiane) e 1 US$ = 9830 RP (moneta infinitesimale… Peggio di com’era diventata la nostra lira, bisogna abituarsi ai numeri grossi; non esiste più la moneta da una rupia, il minimo è 100). Dicevo, la camera meno cara al Santika è 619.000 RP (63 US$ o 51 €) e così ho salutato cordialmente l’addetto alla reception che però mi è corso dietro fino all’ascensore e mi ha chiesto quanto volevo spendere; gli ho accennato, per non avere altre discussioni inutili, che non volevo spendere più di 250.000 RP. Mi ha risposto – Ok, sir, 280.000 compresa prima colazione a buffet a volontà! -. Be’, ragazzi, di fronte a questo gesto di buona volontà (?!?!), ho accettato anche perchè, dopo due giorni consecutivi di viaggio, ho bisogno di un po’ di relax. Alle 19.15 scendo, sto per uscire a fare una passeggiata a cercare un ristorantino, quando arriva in un colpo solo un nubifragio che dura mezzora, poi tutto tranquillo. Mentre scrivo vedo in tv che il Giappone ha pareggiato 2 – 2 con la Corea del Sud e poi ha vinto 3 – 0 ai rigori la semifinale, e così è riuscito ad andare in finale, dove però temo brutto, perchè dovrà vedersela con l’Australia che, nell’altra semifinale, ha battuto la sorpresa Uzbekistan solamente per 6 – 0. Ma penso che Zaccheroni stia ugualmente sognando con i suoi giocatori. Spese: kit sleep 3, colazione 4,50, caffè 1,50, visto Indonesia 88, pranzo 6. Totale 103 : 3 = 34 US$. bus x 28.1 x Kuching 165.000, hotel x 2 gg. 560.000, cena 47.000. Totale 772.000 : 9830 = 78 US$. Totale giornaliero 34 + 78 = 112 US$. Totale progressivo 968 + 112 = 1080. Media : 23 = 47 US$.

27.1 GI Ho approfittato della bella giornata per una escursione che però mi ha preso più tempo del previsto. Al mattino sono passato a vedere la piccola cattedrale di St. Joseph, perchè, cambiando il programma di viaggio e saltando la visita di Sibu, avevo deciso di lasciare la quarta tranche di 20 € proprio qui; ho parlato un po’ con il vicario che, fra l’altro, parla abbastanza bene l’italiano, per cui è stato più facile conversare. Anche qui c’è qualche problema, l’Indonesia è il più grande Paese musulmano del mondo e le altre religioni sono in netta minoranza, ma si cerca sempre il dialogo, occorrono tanta pazienza e tanta perseveranza, ma non sembra affatto un dialogo fra sordi, c’è la volontà di andare avanti e, come sempre, chi è in prima linea in qualsiasi missione religiosa di qualunque credo sa di dover costruire giorno per giorno qualcosa di nuovo e, quando spesso sembra che tutto crolli, si trovano le idee, le risorse e l’entusiasmo per ricominciare. Pensate che parlando con il vicario gli ho detto che volevo andare alla spiaggia di Kijing Beach e lui mi ha fatto accompagnare con il motorino da un ragazzo della parrocchia fino alla stazione dei bus locali, a 5 km dal centro. Siamo così passati davanti a un monumento strano. A proposito, viaggiatori più o meno esperti, sapete che cosa è una quatora? Sarà una strana bestiola del Borneo? No, si tratta di concetti astratti, inventati non so da chi nè quanti anni fa, che inizialmente lo fecero forse credere pazzo, ma poi, pian piano, hanno preso piede, si sono diffusi in tutto il mondo ed oggi è praticamente indispensabile a tutti; pensate che qui a Pontianak hanno addirittura eretto un monumento;sì, alla periferia della città c’è il monumento alle quatore (Bruno….. La stupidata del 27.1); e va beh! si scrive all’Equatore, ma a me piaceva anche così…; probabilmente Pontianak è l’unica città del mondo attraversata dall’Equatore, perchè pare (da voci sentite) che sia Quito (Ecuador) che Nairobi (Kenya) che Kampala (Uganda) siano sì vicine, ma non attraversate (non ho approfondito tantissimo nè, finora, sono mai stato in quelle tre città). Il monumento non è nulla di speciale, una specie di mappamondo stilizzato, ma … Ho messo il piede sull’Equatore. Bus alle 9.20 ed arrivo alle 11 a Mempawah (20.000 RP), poi ho trovato un ragazzino mototaxi troppo furbo che mi ha portato fino a Kijing Beach (13 km dopo); quando gli ho chiesto quanto voleva, mi ha fatto segno 3 con le mani, così li ho dato 30.000 RP, ma lui ha detto no, ha rifatto il segno 3 ed ha farfugliato frasi che non capivo; allora gli ho dato carta e penna e lui ha scritto 300.000. Mio netto rifiuto, gli scrivo 50.000, lui scrive 200.000, io gli scrvo 100.000 o (gli faccio segno) andiamo insieme a (scrivo “polisi” – polizia). A questo punto ha preso i 100.000 e se ne è andato (sono 8 €). Ha accettato stranamente di buon grado, mi ha anche offerto la stretta di mano che ho ricambiato volentieri, forse fa parte del gioco. Mi capita diverse volte di arrivare a Torino la notte con il treno da Milano delle 0.10, quando non ci sono quasi più bus o tram ed accetto serenamente di pagare 8 € di taxi dalla stazione a casa mia (6 km), qualche volta c’è chi me ne chiede 11, ma ho già avuto anche il coraggio di scendere dal taxi al raggiungimento degli 11 € e proseguire a piedi per l’ultimo poco meno di un chilometro, perchè, oltre questa cifra, io la chiamo disonestà; non si offendano i signori tassisti, non credo di parlare a vanvera perchè per tanti anni ho seguito le variazioni del costo chilometrico delle vetture medie quando mi rimborsavano le piccole trasferte; nel 2008 il costo della sola vettura era valutato in 0,24 €/km per percorsi misti (urbani ed extraurbani) e di 0,28 €/km per i percorsi cittadini; aggiungiamo pure giustamente un ragionevole utile per il tassista, ma non si può arrivare oltre 11 € per 6 km (1,83 €/km). Ma torniamo alla spiaggia di Kijing, oggi quasi deserta: non è molto pulita, ma il paesaggio con tante palme è molto bello e, alle 12, secondo bagno; l’acqua non è molto pulita, ma è bella caldaaaaa. Un’ora. Rientro con un bus diretto (25.000 RP) ed arrivo a Pontianak proprio mentre sta per sopraggiungere un temporale, che però è poi durato solo10 minuti. Spese: bus x Mempawah 20.000, mototaxi 100.000, ingresso spiaggia 10.000, bus x Pontianak 25.000, bus città 5.000, bibite varie 23.000, cena 9.000, internet 5.000. Totale 197.000 : 9830 = 20 US$. Totale progressivo 1080 + 20 = 1100. Media : 24 = 46 US$.

28 1 VE Merita un piccolo cenno il fantasmagorico buffet delle colazioni in albergo: è immenso, c’è un primo lungo tavolo con i cibi caldi (riso, noodles, verdure, carne, pesce e uova), un secondo tavolo, rotondo, con cibi freddi (uova sode, insalate, verdure da comporre a tuo piacimento, salse a volontà, dalle delicate alle superpiccanti) e un terzo tavolo, sempre rotondo, pieno di dolci, frutta e bevande; poi di lato c’è un angolo cottura dove, su richiesta, una ragazza cucina per te sul momento carni o pesci o verdure; una colazione per cui, come ieri, dopo non c’è più bisogno di pranzare. Dopo colazione ho lasciato il trolley nell’ufficio della compagnia dei bus di stasera e poi, per ringraziare i sacerdoti dell’aiuto di ieri, sono andato a un supermercato, ho comprato diverse qualità di biscotti e pasticcini secchi e glieli ho portati in canonica, un altro incontro sereno e piacevole, una piccola festa, una piccola grande gioia, minuti rilassanti e ricaricanti, conversazione spesso in italiano. Poi ho proseguito a piedo fino al ponte sul Sungai Kapuas, il maggiore dei due fiumi di Pontianak, che riceve il suo affluente, il Sungai Landak, proprio al centro della città. Dal ponte si vede la vita sull’acqua, dai ragazzini che ci sguazzano alle barche, alle chiatte trainate dai rimorchiatori, dai pescatori alle lavandaie; splende il sole, fa molto caldo ma non c’è afa. Dopo il ponte, sulla sinistra, c’è una strada, lunga circa 1,5 km, che attraversa il vecchio villaggio, in parte sull’acqua, per arrivare alle due migliori attrattive di Pontianak: la moschea di Syarif Alkadrie (detta Jamiè) e l’istana Kadriah. La moschea ha le colonne in cemento ed il resto è tutta in legno, colorato in verde, visitabile anche all’interno ma con il divieto di fotografare, pena l’arresto, come dice un cartello (e io non voglio certamente … Penare); tappeti ovunque, sia in tinta unita che con i disegni della moschea de La Mecca. L’Imam in persona mi ha invitato ad entrare, pregandomi però di non disturbare la preghiera in corso, così mi sono messo in fondo, mentre lui si recava con i fedeli nei pressi della porta centrale (quella in direzione de La Mecca verso cui si rivolgono per pregare) per la funzione. Di fronte alla moschea c’è l’Istana, l’antico palazzo del sultano, anch’esso in legno (il palazzo ovviamente, non il sultano… Bruno …) costituito da molte stanze, ma di cui solo le due maggiori al piano terra visitabili: la sala del trono e la camera da letto; suggestive. Secondo me questi due edifici sono da non perdere; anche se occorre attraversare un quartiere povero, sarete sempre salutati da tutti e, se risponderete cordialmente a tutti, troverete tutte le indicazioni e le informazioni per queste visite; non trascurate di giocare con i bambini per qualche minuto, due calci ad un pallone con i ragazzi o due rilanci manuali di palla quasi sgonfia con le bambine vi faranno guadagnare tanti sorrisi ed una gioia immensa. Vi preciso che nell’interno del palazzo troverete due signore sì simpatiche e cordiali, ma che, alla fine, vi guideranno, quasi violentandovi, verso un’urna per un’offerta … Libera. State al gioco. Ci sono anche bambini che chiedono soldi, ma basta dire di no cortesemente e, siccome metà di loro parlano inglese ed indossano le magliette dei calciatori europei (soprattutto Spagna e Inghilterra, con anche qualche Pato, Toni e Del Piero), girate il discorso sul calcio. Fra la moschea e l’istana c’è un piccolo fiume, affluente del Kapuas, con un piccolo molo e con le barche che fanno la spola con l’altra riva del Kapuas, così ne ho approfittato per evitare di rifare tutto il giro sul ponte. Spese biscotti x chiesa 35.000, bibite e caffè 32.700, offerta … Libera 5.000, barca 5.000, internet 2.500, cena ed aqua 48.500. Totale 128.700 : 9830 = 13 US$. Totale progressivo 1100 + 13 = 1113. Media : 25 = 44 US$.

29.1 SA Ieri alle 21 l’autobus per Kuching parte puntuale, ma non fa la strada dell’andata, va verso nord fino a Sungai Pinyuh, poi gira verso l’interno ed arriva a Sosok per la lunga sosta (40 minuti) alle 2.20 (?!?). Fa percorso e sosta più lunghi perchè non deve arrivare troppo presto al confine in quanto questo apre solo (si fa per dire) alle 5; infatti si arriva alle 4.40 e si riparte, dopo le formalità, alle 7 (7 perchè dalla parte malese c’è un’ora di differenza di fuso, la sosta è stata di un’ora e venti minuti). Alle 7.55 breve sosta all’ufficio “residence” di Serian (quello delle stanze gratis…) ed alle 8.50 si arriva alla stazione bus di Kuching. Qui, se non vuoi prendere i taxi per il centro città (6 km), devi fare circa 300 m. A piedi fino alla fermata dei bus cittadini (2 R). Rapida ricerca dell’albergo nel quartiere cinese (il meno caro, ma stanze senza bagno nè finestre a 45 R…no); ho trovato lì vicino il River Wiew Hotel, abbastanza ben messo, a 50 R, bagno, air con, doccia calda, tv e finestra; va bene così per 5 gg. Un’oretta di riposo poi, via alla scoperta di Kuching. Al Visitors Information Centre c’è una ragazza d’oro, Angela, che ti dà tutte le informazioni che chiedi, piantine della città, dei dintorni, dei bus cittadini ed extraurbani con orari, punti di maggiore interesse, è un vulcano di informazioni, una vera enciclopedia vivente, una grande professionista, brava, complimenti!, poi, però, mio parere da “esperienza”, ti siedi davanti a un caffè o a una bibita e ti organizzi il giro logico, perchè qui, a Kuching, ci sono tantissime cose da vedere. Kuching è una città graziosissima, circa 600.00 abitanti (più o meno la nostra Genova), con il centro attraversato dal fiume Sungai Sarawak che sbocca sul mare 30 chilometri dopo. Giornata di sole fino alle 16, poi nuvole, poi alle 17.30 pioggia. Oggi ho iniziato dall’aldilà del fiume, dove c’è l’istana, attuale palazzo del governatore, visibile solo esternamente, così come l’adiacente gigantesco State Legislative Council, palazzo a forma di cono dorato che sembra più una moschea, poi il vecchio fort Margherita che dalla collinetta domina su parte della città. Torno sulla riva principale e percorro il bellissimo lungofiume in cui vi sono il monumento a Brooke e la Square Tower, non particolarmente interessanti; poi si raggiunge la bellissima moschea di Kuching, rosa e gialla, visitabile anche all’interno e con possibilità di fare foto (sì, lo so, sono misteri, perchè in alcune moschee sì e in altre no, però … È così). Vicino alla moschea c’è anche un tempio sikh, tipico dell’India del Sud, non ne avevo mai visti, puoi entrare anche in pantaloncini, però devi avere rigorosamente il capo coperto, per cui un incaricato all’ingresso mi ha sistemato una bandana con cui ho poi potuto salire al terzo piano, dove c’è l’altare; si può fotografare. Visto il tempo incerto, ho fatto che continuare sul percorso “religione” prendendo un bus per andare alla Cattedrale di St. Joseph: è immensa, in legno ed aperta su tutti i lati; sono arrivato verso le 17.30 e stava riempiendosi per la messa delle 18, sono andato in sacrestia ed ho trovato tre sacerdoti che si stavano preparando per la concelebrazione; qui ho lasciato l’ultima tranche di 20 €; poche parole ma anche qui ho visto tanto entusiasmo, ragazzi che corrono da tutte le parti per preparare il necessario per la messa, poi è arrivata la grande pioggia; mi sono fermato a parlare un attimo con una suora che mi aveva chiesto notizie dell’Italia, ma cosa ripondi a chi ti chiede come va in Italia? Alle 18, inizio della messa, si è acceso un quadro luminoso gigante sopra l’altare e hanno cominciato a scorrere le parole (in inglese) da recitare nella funzione; ero a cento metri dall’altare ma si leggevano tutte benissimo (cari viaggiatori, non so cosa pensiate di questo strano pezzo di diario, ma non ricordo di aver visto maxischermi così per le messe, ma… Ben vengano). Sono rimasto fino alla fine e quando il sacerdote ha dato l’ “andate in pace”, sono stati pochi a lasciare la chiesa, hanno aspettato che il sacerdote si togliesse le vesti, poi si sono messi a parlare con lui, a portare giocattoli e bambini da benedire, a raccontare chissà quali storie o problemi e lui ha avuto parole per tutti, ha risalutato anche me e mi ha fatto gli auguri per un buon ritorno ed a continuato a dedicarsi ai suoi fedeli per circa mezzora. Non mi capitava da tempo di vedere queste cose. Alle 19.30 smette di piovere, rientro a piedi fino al centro, ed anche Kuching segue gli orari del Borneo, quasi tutto chiuso, bus fermi, e sono riuscito a cenare proprio sotto il mio albergo in un ristorantino (l’unico?) 24 h open.Sono molto stanco, per oggi mi fermo qui. Sono le 20.40. Spese: caffè 1, bus città 3, spuntino 8,50, hotel x 5 gg. 250, barche 3, bibite e caffè 7,10, cena 10,40. Totale 283 : 3 = 94 US$. Totale progressivo 1113 + 94 = 1207. Media : 26 = 46 US$.

30.1 DO Intera mattinata trascorsa praticamente al Sunday Market di Jalan Satok. C’è tantissimo, da frutta e verdura a spezie che inondano l’aria di odori che cambiano ad ogni passo, poi pesce e carni svariate (comprese anche le tartarughe, qui una specialità), poi c’è una via piena di fiori (sempre splendide le orchidee) con un angolo dedicato agli animali da compagnia (cani, gatti, uccelli, pesci, tartarughe), e altre due vie dedicate a souvenir (alcuni mi hanno “attirato”) ed abbigliamento, ma gli alimentari la fanno da padrone. Secondo me vale la pena. Nel pomeriggio ho preso il bus per la periferia est della città dove, sulla grande rotonda di accesso alla città, c’è la “porta”, in stile cinese, che ti introduce poi alla Jalan Padungan, inizio della incantevole graziosa Old Kuching e, nei pressi della porta, la tenera statua del Great Cat, il simbolo di Kuching (in malese “gatto”); due foto con il micione (è alto più di 2 m.), poi ho percorso a piedi tutto il viale Padungan che, al centro, presenta un’aiuola larga circa un metro e piena di alberi, piante e fiori ed ai lati delle due carreggiate un susseguirsi di bassi edifici, negozi al piano terra e colorate abitazioni al piano superiore, una vera delizia di colori. E alle 16.30, ormai ci si regola, in due minuti il sole viene offuscato da neri nuvoloni e l’acqua scende copiosa dal cielo mentre io mi sorseggio un caffelatte con ghiaccio al tavolino di un bar in cui, fra l’altro, c’è un curiosissimo cartello con il divieto di fumare ai minori di 18 anni, e guardo, guardo, non mi stanco di guardare, guardare, guardare… La pioggia dura due ore, poi smette e ne approfitto per andare in albergo, ma a circa 50 m. Dall’albergo … Arriva il secondo tempo, uno scroscio impressionante, riesco ad inzupparmi e, salito in camera, mi risistemo e mi riposo un po’ guardando un pezzo del film “La mia Africa” trasmesso da TV Lotus di Macau in inglese con sottotitoli in cinese. Terribile. Il mio inglese è puramente scolastico, non capisco quasi nulla quando gli attori parlano; ci ho provato tante volte, io riesco abbastanza a scrivere in inglese, a parlare, a tradurre lo scritto, ma quando mi parlano vado un po’ in crisi, chiedo spesso di ripetere “slow”, ma mi sono anche sempre arrangiato. E guardando un pezzo di telegiornale cinese con sottotitoli in inglese, vedo scorrere la notizia che il Giappone ieri ha compiuto il miracolo di battere l’Australia nella finale della Coppa Asia per 1 – 0 a pochi minuti dalla fine. Complimenti a tutti, Zaccheroni compreso. Ho appena finito di cenare nel ristorantino qui a lato dell’albergo (il 24 h open), ma continua a piovere; sono le 20.30. Spese: colazione 7, bus città 2, taxi 8, souvenir 151,80, pranzo 8,40, bibite varie e caffè 13,40, cordino occhiali 1, cena 7,20. Totale 198,80 : 3 = 66US$. Totale progressivo 1207 + 66 = 1273. Media : 27 = 47 US$.

31.1 LU Ieri sera mi sono addormentato mentre stava ancora piovendo. Stamattina cielo nuvoloso, non certo da spiaggia come avevo programmato; allora … Sfidiamo un po’ l’acqua e … Bus per la cittadina di Bau, a 36 km; c’è un bus ogni 20 minuti; partenza ore 9 ed arrivo alle 10.10. Da qui secondo bus, direzione Krokong, e dopo 3 km l’autista ti indica il bivio per la Wind Cave, il cartello indica 300 m., ma sono il doppio, però è arrivato il sole, però però quando arrivo all’ingresso l’addetto mi dice che le grotte sono chiuse per manutenzione (in realtà, a … Telecamere spente, … Perchè sono ancora allagate) però però però mi lascia percorrere i primi 50 m. Di passerella fino all’ingresso, ma si vede poco. Torno sulla strada principale ad aspettare il bus successivo (sempre direzione Krokong; c’è ogni mezzora) ma si ferma un gentile automobilista che mi dà un passaggio per i 7 km fino alla Fairy Cave. Dal bivio c’è il solito cartello che indica 300 m., ma in realtà sapete quanti sono? Ve lo dico dopo. Al piazzale di entrata non c’è nessuno; preciso che l’ingresso di questa grotta è a 30 m. Di altezza e per arrivarci è stata costruita una vera e propria “tromba” di scale in cemento, come quella dei palazzi con l’ascensore al centro (però qui non c’è l’ascensore); sono in pratica quattro piani di scale (sob!, per passare il tempo li ho contati: 189), poi inizia la seconda serie di gradini, parte in cemento e parte in legno, ripidissime queste ultime, e sono altri 196 gradini che portano il totale a 385. La grotta è unica, grande, ed è illuminata da uno squarcio nella roccia da cui entra la luce e che consente di percorrerla tutta senza bisogno di torce o pile. Francamente non mi è parsa eccezionale, forse la presenza di qualche luce colorata l’avrebbe resa più viva; poche formazioni calcaree di stalattiti e stalagmiti, però nella zona illuminata sono presenti alcuni tipi di piante a foglie verdi sia pure non molto intenso, forse per la scarsità di luce. E’ tutto gratis, ma vale la pena solo se hai molti giorni a disposizione, altrimenti ci sono cose migliori. Quando scendo ci sono due ragazzine con il motorino, le “abbordo” bonariamente e chiedo loro se “l’autista” può accompagnarmi fino alla strada principale, offro loro 2 R che però rifiutano, ma io insisto. E così mi prendo la briga di controllare il tachimetro; i 300 m. Sono in realtà 1100. Saluto e ringrazio la principessina e poco dopo arriva il minibus che mi riporta a Bau. Qui mi fermo un’oretta a fare un giro per la cittadina, principalmente costituita da due file di case con un viale al centro delimitato da due staccionate a colori verde e viola alternati, poi c’è la stazione dei bus attorniata da negozi e ristorantini; poco lontano ci sono due templi cinesi ed un piccolo grazioso lago. Ripartenza alle 13.25 ed arrivo a Kuching alle 14.30. Visto che ho tempo, mi informo sui bus per il Cat Museum, a 8 km; c’è il bus alle 15.20 ma arriva alle 15.45 e poi riparte (ultimo bus) alle 16.10. Rinuncio. Mi percorro a piedi nuovamente tutto il meraviglioso lungofiume e vado all’hotel Riverside Majestic ad informarmi sui minibus per Santubong Damai Beach, mia meta prevista per domani; da qui passa, alle 9.05, un minibus che parte alle 9.00 dall’hotel Margherita, quasi di fronte al Majestic. Cordialissimo il “boss” della reception, oso chiedergli (e mi aiuta tantissimo) di poter salire sul punto più alto possibile a fare qualche foto panoramica al fiume; mi porta fino al 17° piano, nell’ufficio di qualche “ultraboss” e … Vedute splendide. Continuo a ringraziarlo durante tutta la discesa. Alle 18 piove, ma solo 15 minuti e non forte. Provo ad anticipare la cena, affronto il centro alle 18.45, ma è tutto chiuso, negozi e ristoranti, sia sulla India Street che nella cinese Carpenter Street = fast food, perchè solo più Mc Donald’s e KFC sono aperti; il KFC è leggermente meno caro di Mc Donald’s. E all’uscita … Acqua a catinelle, 300 m. Fino all’albergo e, per stasera, non ho bisogno di fare la doccia . Utima notizia: vicino al KFC c’è un supermercato dove ho comprato l’acqua e dove ho visto il vino Montepulciano d’Abruzzo insieme a vini cileni ed australiani, ma tutti a prezzi assurdi, il nostro della Casa Orsetto Oro di Ortona a 59,90 R = 15 €. Spese: colazione 4,80, bus a/r x Bau 9, bus a/r per Cave 4, moto bimbe 2, pranzo 7,20, caffè e bibite 10,10, cena 13. Totale 50,10 : 3 = 17 US$. Totale progressivo 1273 + 17 = 1290. Media : 28 = 46 US$.

1.2 MA Pioggia ieri sera e pioggia stamattina; niente Santubong e Damai Beach, ho ripiegato sul Cat Musem, luogo forse unico nel suo genere, ovvio che chi non è appassionato di gatti non ne viene attratto. Per arrivare, 8 km dal centro, dalla stazione dei bus si prende il K 5 che ti lascia davanti alla … Salita, di circa 700 m., della collina sulla cui cima c’è l’edificio. Per la cronaca, questo bus passa ogni 70 minuti circa (9 – 10.20 – 11.40 – 12.50) 1,50 R; ricordatevi sempre che al ritorno l’ultimo è alle 16.10. Il museo occupa metà del pian terreno di un palazzone governativo di forma conica. Ingresso libero, ma 4 R per il permesso per fotografare (5 R per videocamera). Si entra fra le finte fauci di un gatto bianco e, per descrivere quello che c’è dentro, occorrerebbe una giornata; cerco di “stringere”: si comincia con svariati disegni fatti da bambini, poi statue giganti e quadri, anche in stile naif, poi c’è la galleria (foto e stampe) di personaggi della storia legati ai gatti, fra cui la Regina Vittoria, C. Dickens, M. Twain, A. Schweitzer, A. Lincoln, V. Hugo, Anna Frank, H. Matisse, W. Churchill, U. Andress e B. Bardot. Proseguendo ci sono innumerevoli statue di ogni dimensione in ceramica e vetro e gatti dipinti su piastrelle, poi c’è una piccola biblioteca con libri su gatti, poi una vetrina con tutti i prodotti “Friskies”, una locandina Whiskas, poi un’altra area con statue antiche in legno, ferro, bronzo (sembra), poi la locandina del film “gli aristogatti”, una vetrina con cartoline e francobolli che raffigurano gatti, stampe di veterinari all’opera; rimango attratto da un poster con due gatti con la scritta “un gatto solitario è come Laurel senza Hardy” e si finisce con … Sì, alla fine c’è anche la riproduzione della tomba di un gatto, con lapide dedicata ad un gatto deceduto nel 1907. Due ore strane, ma belle, non manca il negozietto dei souvenir con, allegato, il quadro dei disegni di gatti, a grandezza umana, con i buchi al posto delle facce dei gatti per permetterti di passare dal retro ed infilare la tua faccia per farti fotografare. Ritorno con un minibus che mi carica alla fermata (2 R) e torno a trovare la signora Angela a cui lascio un piccolo souvenir per la sua cortesia ed il discorso cade su Bako Park e Santubong perchè vorrei vedere le piante carnivore, ma la signora mi fa presente che, al di là del fiume, all’Orchid Garden, ce ne sono alcuni tipi. Detto, fatto. Traghetto sull’altra sponda e visito l’Orchid Garden (ingresso libero) una estesa coltivazione di stupende orchidee di tutti i colori, gialle, viola, bianche, ciclamino e poi, in un angolo, un’aiuola con tre tipi bellissimi di piante carnivore; scusate l’emozione, ma per me sono semplicemente commoventi. Alle 17.10 spunta il sole e “tiene” fino al tramonto, così ho potuto vedere e fotografare il primo tramonto sul fiume. Spese: colazione 6,80, bus città 3,50, permesso x foto Cat Museum 4, barca a/r x Orchid Garden 1, pranzo 9,20, bibite e caffè 3, souvenir 26, internet 2,50, cena 14,10. Totale 70,10 : 3 = 23 US$. Totale progressivo 1290 + 23 = 1313. Media : 29 = 45 US$.

2.2 ME Oggi splende il sole e… Via al Riverside Majestic, dove alle 9.05 parte il minibus per Santubong Damai Beach, ma prima devo parlar male di qualcuno. Alle 8.20 mi fermo per un caffè al ristorante all’aperto Khatulistiwa, sul lungofiume di fronte al Majestic. C’ero già passato di sfuggita e, leggendo il menu, era per me troppo caro; ma stamattina un caffè brodaglia ci voleva, e così mi sono fermato. Un colpo al cuore alla fine: 4 R, normalmente nei bar costa da 1,50 a 1,80 e quando la ragazza mi ha detto: – Thanks, see you again (grazie, arrvederci) non ho potuto fare a meno di risponderle, sempre cortesemente: – No, grazie, arrivederci sì, ma non qui -. Santubong Damai Beach è un paesino a circa 30 km a nord di Kuching quasi sul mare, che non presenta particolari attrattive, Si arriva alle 10 al Sarawak Cultural Village, poco fuori Santubong, un curioso museo all’aperto e all’ ingresso (60 R), ti viene rilasciato un “passaporto” in cui, nelle varie pagine, in ogni abitazione che poi visiti, ti viene posto un timbro “che sei stato lì” (un po’ come successo a Taiwan). Appena entri ti trovi davanti ad un laghetto, inizi il percorso sul lato sinistro del lago e, per 700 m., trovi ricostruite, a grandezza naturale, diverse antiche abitazioni delle varie etnie del Borneo. La prima è una fattoria dei primi cinesi sbarcati qui con tanto di rudimentale macchina per macinare il pepe, (spezia di cui il Borneo è il maggior produttore mondiale) e di sistema di preparazione completa dei nidi di rondine (sì, proprio quelli … Io sono di bocca buona, ma … Non mi attiravano per niente); la seconda è una casa malese dove all’interno due signore ti illustrano la preparazione artigianale di biscotti e dove c’è un danzatore solitario con due signore che “tambureggiano” a tempo nella camera da letto; la terza e la quarta sono case in legno a tre piani poste su grandi palafitte con stanze contenenti suppellettili antiche; poi passi sotto il capanno di un artigiano indigeno (turisticizzato) che sta fabbricando una chitarra dalla forma particolare; poi si arriva a una longhouse adibita in parte a vendita di souvenir, poi c’è una casa Bidayuh, a forma di gigante capanna conica in legno e paglia. Tutto il giro dura da una a due ore, dipende da quanto ti fermi in ogni “casa” e, alla fine, dalle 11 alle 12.15 nel teatro del villaggio c’è una rappresentazione di danze tribali (per la verità un po’ noiosetta, però i costumi la valorizzano notevolmente). Secondo me, che non sono un amante di musei, questo è assolutamente da non perdere, vale veramente più dei 60 R. Dal villaggio alla spiaggia di Damai Beach ci sono 10 minuti a piedi. La spiaggia è di proprietà del Damai Beach Resort, però ci può andare chiunque, senza spese, e purchè non utilizzi le attrezzature del Resort e, per me, questo è un comportamento giusto. Splende il sole, ma il mare è troppo agitato, non mi fido a fare il bagno (le risacche degli oceani sono sempre pericolose anche per i nuotatori esperti; poi c’è la bandiera rossa esposta ad indicare il pericolo con il cartello di divieto di “swimming” e l’indicazione della totale assenza di assistenti = non c’è il bagnino, per cui, se decidi di disobbedire e ti trovi in difficoltà …può anche darsi che in quelle difficoltà ci rimani … ). Vista la situazione, provo a chiedere alla ragazza della reception se potevo utilizzare la piscina del resort; “only guest” è la risposta (solo gli ospiti del resort); ho riprovato a chiedere, anche eventualmente pagando qualcosa, ma “only guest” è rimasto; e ho fatto il terzo tentativo: se mi fermo a pranzo al ristorante … Posso … Piscina …? – Sì, sir, il ristorante è lì per tutti, ma la piscina, “only … L’ho interrotta, ho detto io “guest” … E tenetevela, ma da me non avrai un solo Ringgit neanche per una bibita (erano le 13). Così sono tornato al villaggio per il pranzo, poi, alle 15 circa ero nuovamente in spiaggia e… Sorpresa … La spiaggia non c’è più, è stata sommersa dall’alta marea, uno spettacolo emozionante. La spiaggia è delimitata da un muretto che a sua volta delimita anche il terreno del resort, a circa 2 m. Sul livello del mare; dal muretto ci sono circa 3 metri di grossi sassi, poi circa 20 m. Di sabbia bianchissima; oggi pomeriggio … L’acqua arriva al muretto ed alcune onde lo superano e bagnano il vialetto che fa da lungomare. Incredibile. Minibus alle 17.15 e alle 18 … A Kuching. Forse sarà per il capodanno cinese, ma stasera c’è un po’ di gente in giro e ci sono diversi ristoranti e negozi aperti; che bella giornata! Spese: colazione 4,50, caffèdadimenticare 4, bus a/r x Santubong 20, ingresso village 60, pranzo 15, cena 10,30. Totale 113,80 : 3 = 38 US$. Totale progressivo 1313 + 38 = 1351. Media : 30 = 45 US$.

3.2 GI Ieri sera mi sono addormentato pensando a cosa fare oggi prima di andare a passare la notte in aeroporto, ma alle 4 sono stato svegliato da tuoni, fulmini e pioggia che forse mi dicevano che è ora di lasciare questa incantevole città. Pioggia fino alle 11, poi ho lasciato il trolley nella hall dell’albergo e sono andato ancora a salutare la signora Angela al Visitor’s Centre, aperto anche se tutto il centro città è chiuso per il capodanno cinese fino al 6.1; l’ho ancora ringraziata per tutta l’assistenza ricevuta (questa ragazza, lo ripeto, è un’enciclopedia vivente) ed ho avuto la bella sorpresa che mi aveva preparato: mi avrebbe portato lei in aeroporto alle 15, quando finiva il lavoro (oggi orario “ridotto” festivo). Dalle 12 alle 14 ho riattraversato ancora il fiume e sono andato a visitare i Kampung Village, ma questi, pur essendo costituiti da casette colorate, non sono affascinanti come quelli del Brunei o di Labuan. Alle 15 è arrivata Angela con due ragazzi che avrebbe poi lasciato ai loro alberghi, ci siamo fermati un’oretta in un ristorantino per quattro chiacchiere (già, eravamo in 4… Bruno …) poi alle 16.45 mi hanno lasciato in aeroporto, le ho lasciato 10 R anche se non voleva, ma l’ho convinta dicendole che non era per il disturbo, ma che era un “souvenir” da conservare per sempre come mio ricordo, così ha accettato. Qui ho poi fatto un tentativo senza speranza: al box dell’Air Asia, con cui ho il biglietto domattina alle 6 per Kuala Lumpur, ho provato a spiegare che il mio volo originale era alle 11.45, ma poi l’Air Asia me l’aveva spostato d’ufficio alle 6.15, così ho chiesto se potevano aiutarmi a non dormire in aeroporto “spedendomi” su Kuala Lumpur con uno dei quattro voli di questa sera. E miracolo è stato! Senza pagare penali mi hanno sistemato sul volo delle 19.10 con arrivo a KL alle 21. Che bella notizia! E via a KL. Al decollo mi è venuto un improvviso fortissimo pianto di commozione nel lasciare questa incantevole, dolcissima, romantica, meravigliosa città, un’altra che aggiungo alla mia lista personale delle città più belle del mondo. Volo tranquillo. All’uscita del terminal (LCCT) una ragazza mi guida e mi chiede se voglio prendere il bus + treno per KL a 12,50 R, mi sembra poco, ma è proprio così. Un bus ti porta alla stazione di Salak Tinggi (20 minuti) poi, dopo altri 15 minuti, arriva il treno dal KLIA per KL, fa tre fermate e finisce alla stazione Sentral (arrivo alle 22.25), la nuova stazione (parte in costruzione) per metro e bus. C’è un box informazioni dove un ragazzo mi indica il Central Lodge, ormai è tardi, ci vado, sono 50 R ma non li vale, però … Sono quasi le 23 (ne ho visti altri due lungo la strada, sono tutti pieni, e uno con camere libere, il My Hotel, che parte però da 108 R) camera piccola, anche senza finestre, con aria condizionata, niente bagno; il prezzo è di 30 R per persona, però siccome ho chiesto una camera da solo e ci sono due letti a castello … 50 R, e l’unico arredamento della stanza è il cestino dei rifiuti. Spese: colazione 5,20, souvenir e spezie 63, barca a/r per Kampung Village 1, caffè e bibite 8,10, angelataxi 10, pranzo 8,50, bus e treno x KL 12,50, cena e acqua 7,40. Totale 165,70 : 3 = 55 US$. Totale progressivo 1351 + 55 = 1406. Media : 31 = 45 US$.

4.2 VE Altra piccola arrabbiatura stamattina (ma non più di tanto); ho chiesto cortesemente un asciugamano, ma volevano 3 R (… Ho usato il lenzuolo …), poi per lasciare il trolley fino al pomeriggio mi ha chiesto ancora 5 R, mai successo in vita mia, ma ho dovuto accettare e gli ho augurato di spenderli in dkvcnrytuk. Central Lodge: albergo bocciato, anche in umanità. E stamattina alle Petronas Twin Towers, le mastodontiche torri gemelle della città. Per la visita ci sono due biglietti: quello da 20 R per salire fino allo skibridge, il ponte che collega le torri al 41° piano, e quello da 40 R con cui ti portano, dopo lo skibridge, fino all’ 86° piano, quasi in cima.Però, vi raccomando, andateci presto o, se potete, prenotate il giorno prima perchè oggi alle 10.30 non c’erano più biglietti e … Coda; io sono riuscito ad averne uno da un ragazzo che l’aveva acquistato ma poi forse non voleva più usarlo ed è stato gentile a non comportarsi da “delinquente bagarino”. Dopo circa venti minuti di coda tocca a me passare la borsina al metal detector, poi si viene accompagnati a gruppi di circa trenta persone in una piccola sala cinema dove ti proiettano 10 minuti di storia della costruzione delle torri, poi si sale: una cosa impressionante nella sua semplicità e nella sua funzione è il “metro quadrato” di parete occupato dalla pulsantiera dell’ascensore. Poi, sia al bridge che all’ 86°, vedute stupende a 360° della città e dei grattacieli sottostanti. Eccezionale. Tutto il giro dura circa un’ora, e c’è tutto il tempo sì per goderselo, ma anche per riflettere, sia quando guardi dall’alto, sia quando sei a terra e guardi su, sull’infinito potere del petrolio, che ami per il bene che ti dà e odi per il male che riesce a fare. Avevo già visto il resto della città anni fa, ma non c’erano ancora le torri; dalla metropolitana ho rivisto la vecchia stazione ferroviaria, che 28 anni fa era considerata, per la sua architettura, la più bella del mondo, sempre “tallonata” da quella di Mumbai; adesso ha perso molto del suo fascino (come me, del resto! …. Bruno ….). Una breve passeggiata nel marasma di China town e, alle 16.30, anzichè prendere il fiammante treno rapido che in 28 minuti va all’aeroporto (con 35 R), ho preso l’altrettanto fiammante bus, sempre dalla stessa stazione Sentral, che ci mette 50 minuti e costa 10 R. In aeroporto il volo per Doha delle 21.05 è stato anticipato alle 20.50, ma poi è partito alle 21.05. Arrivo alle 23.45, che sarebbero le 4.45 di KL. Spese: dep. Bagagli 5, metro vari 4,20, ingresso Petronas 40, pranzo 16,40, bibite e caffè 16,30, bus x KLIA 10. Totale 91,90 : 3 = 31 US$. Cena Doha 52 QR: 3,60 = 14 US$. Totale giornaliero 31 + 14 = 45. Totale progressivo 1406 + 45 = 1451. Media: 32 = 45 US$.

5.2 SA Notte un po’ “dura” sul pur splendente pavimento dell’aeroporto di Doha. Ho cambiato e poi ricambiato un po’ di euro per uno spuntino e poi sono riuscito dormicchiare per qualche ora. Partenza con circa 20 minuti di ritardo ed arrivo a Milano sempre con 20 minuti di ritardo, volo tranquillissimo. Questa Qatar Airlines continua a godere della mia fiducia. Bus Malpensa – Torino e … Next. Spese: colazione 39 QR : 3,60 = 11 US$. Spuntino Malpensa € 7,90, bus x Torino 18. Totale 5,90 € x 1,30 = 34 US$. Totale giornaliero 11 + 34 = 45 US$. TOTALE PROGRESSIVO FINALE 1451 + 45 = 1496. MEDIA : 33 = 45 US$. ————————————————————

Però quest’anno voglio ancora spendere due parole sul nuovo Paese visitato, il piccolo strano Brunei. Ho preso tanti appunti sia dalla guida, sia dalle chiacchierate fatte con i “Bruneiani”, ma anche con Indonesiani, Filippini, Cinesi e Malesi che vivono lì. Ho provato a dividere il “pro” e il “contro”, però quello che c’è è solo un mio parere, non posso affermare che quanto ho scritto sia vero, ho riportato le parole così come mi sono state riferite, anche quando mi riferivano “a telecamere spente”, senza poter verificare “vero o falso”, per cui l’unica responsabilità che mi assumo è quella di ribadire che ciò che ho scritto è ciò che mi è stato riferito e, sulla base di questo, ho diviso le notizie in “mi piace” e “non mi piace” . Cominciamo col dire che il Brunei è una monarchia assoluta (ma non sono in grado di dire se mi piace o non mi piace…)

Mi piace: – il petrolio mantiene tutti – nessuno paga tasse – assistenza medica gratuita dalla nascita alla morte – istruzione gratuita a tutti i livelli – attività sportive e culturali gratuite – settimana lavorativa molto corta: non si lavora il venerdì, il sabato pomeriggio e la domenica – stipendi più alti di tutto il sud est asiatico (compresi Hong Kong, Macau, Singapore e Thailandia) – sovvenzioni per acquisto di casa, auto e altri beni (interessi irrisori, più che altro per ricordare che i soldi presi in prestito vanno restituiti) – 1000 B$ di multa per chi butta carta o cicche o altro a terra (la 1^ volta), 3000 (la 2^), carcere fino a tre mesi (la 3^) – persone cordiali, disposte al dialogo e pronte ad aiutarti, non solo albergatori e commercianti – le donne non sono obbligate, per legge, a nascondersi il viso (…se non per volontà di alcuni mariti, e questo non mi piace) – pena di morte per tutti i tipi e quantità di droga – pena di morte per reati di pedofilia (ma me l’ha detto solo una persona; se è vero, confermo che mi piace) – criminalità praticamente assente (segnalato qualche raro caso di furto nei negozi) – impossibilità di ingresso in Brunei per chi non venga per lavoro o per turismo – nessuna limitazione ai “Bruneiani” che vogliano emigrare anzichè restare – pensione per tutti (non ho capito se a 60 o a 65 anni)

Non mi piace: – non si va mai a votare; tutto lo staff governativo viene nominato dal sultano – non si può parlar male del sultano nè criticare l’operato del governo in pubblico – non esiste libertà di stampa – non esistono alcoolci, birra compresa (pare ultimamente questa disposizione stia variando) – non c’è vita notturna – fra le 17.30 e le 18.30 chiudono quasi tutti i negozi e si fermano i bus – fustigazione per omosessuali che fanno effusioni in pubblico (per gli etero, alcuni mi dicono che si può, ma “la gente pensa male”) – bambini che lavorano – gli uomini non possono indossare, in pubblico, pantaloncini corti, devono almeno coprire il ginocchio (qui ci sono da 25 a 30° tutto l’anno) – il marito è padrone assoluto della moglie, ma i figli non devono permettersi di mancarle di rispetto (previste gravi punizioni corporali) – il fratello “comanda” sulla sorella, anche se questa è più grande di età – alberghi troppo cari (da 50 € in su); se non avessi trovato l’ostello, probabilmente non mi sarei fermato

Mi lascia indifferente: – la sera ho visto “ragazze che si vendono” – divieto assoluto di stampa pornografica

Mi fa un po’ pensare: – la previsione che nel 2020 finisca il petrolio di Seria crea qualche preoccupazioni sulle possibilità di mantenere questo standard di vita.

Dubbio finale sul Brunei : Isola felice o prigione dorata?



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