Malaysia: fully booked
Voli: Roma-Cairo-Bombay-Kuala Lumpur con Egyptair € 800,00 a testa – viaggio lungo ma niente male! Con AirAsia: 1° volo Kuala Lumpur/Sandakan – 2° volo Sandakan/Johr Bahru – 3° volo Kota Bahru/Kuala Lumpur – 4° volo (per cambiamento di programma in loco) Tawau/Johr Bahru totale spesa in due per tutti questi voli € 311,00 (da considerare che uno alla fine non l’abbiamo preso e non ce lo hanno rimborsato altrimenti sarebbero state € 215,00). Anche noi ci siamo trovati bene con Airasia, l’unico volo che ci ha dato dei problemi è stato quello da Tawau a Johr Bahru che ha fatto 3 ore di ritardo, per il resto niente da dire. Magari l’unico consiglio che mi sento di dare è che se dovete prendere delle coincidenze con airasia datevi sempre un ampio margine di tempo tra un volo e l’altro e soprattutto se dovete prendere un volo importante come quello di rientro cercate di arrivare il giorno prima… Itinerario: Kuala Lumpur 3 giorni – Sabah (giungla, Sandakan, Semporna, Mabul, Sipadan) 8 giorni – Singapore 3 giorni – Perhentian Besar 8 giorni Siamo partiti per Kuala Lumpur da Fiumicino con Egyptair e come ho scritto sopra il volo è andato bene. La compagnia egiziana, per chi avesse delle incertezze, non è certo delle più tecnologiche, ma non ha niente da invidiare alle altre per il servizio. Infatti, arrivati al Cairo dove dovevamo aspettare alcune ore per la coincidenza per Kuala Lumpur, ci hanno fatto gentilmente accomodare nella Lounge della prima classe con tanto di servizio bar completamente gratuito, cosa che a noi non spettava assolutamente.
Il volo poi per Kuala Lumpur è proseguito benissimo, metà aereo era vuoto e abbiamo avuto così a nostra completa disposizione una fila di quattro sedili dove poter dormire e rilassarci comodamente. Scalo tecnico a Bombay e via ripartiamo per la prima meta del nostro viaggio. Arriviamo tardi la sera all’Hotel Capitol prenotato dall’Italia: spesa RM 190 a notte, in camera doppia senza colazione, molto pulito e in una buona posizione. Lasciate le valige, usciamo subito e ci facciamo immediatamente coinvolgere dall’atmosfera vivace di Kuala Lumpur infilandoci in uno dei tanti negozi di massaggi specializzati in riflessologia dove un massaggio ai piedi di mezzora costa solo RM 35. Rimaniamo entusiasti di questa nuova esperienza e torneremo nello stesso negozio per tutti i giorni di permanenza nella capitale Malese. I giorni successivi giriamo la città in largo e in lungo, dalle Petronas a China Town, da piazza Merdeka alla Menara Tower dove riusciamo a mangiare (a pranzo, per cena era tutto prenotato per tutto il mese dai gruppu turistici) al famoso ristorante che ruota e da dove si può ammirare una splendida vista su tutta la città. Visitiamo anche tanti templi dai taoisti, ai buddisti e indù tutti indicati sulla nostra guida, la Lonley Planet. Kuala Lumpur non è bellissima come città, almeno secondo me, ma a parte il traffico, è abbastanza vivibile. E’ super tecnologica e con lo skybus in un attimo sei dovunque.
Ripartiamo poi al terzo giorno per il Borneo, volo per Sandakan, dove ci aspettano subito 3 giorni di giungla prenotati dall’Italia con Uncle Tan a 320 RM a persona, pasti compresi. Arrivati al punto di ritrovo, ci offrono gentilmente il pranzo a base di riso, pollo e verdure, e si organizzano per portarci al camp nella giungla lungo il fiume Kinabatangan. Prima di partire ci fermiamo un attimo al supermercato che c’è lì vicino e scelta azzeccatissima per RM 9 compriamo gli scarponi impermeabili per le escursioni a piedi che faremo nella giungla, per chi non li volesse comprare da Uncle Tan, ce ne sono in quantità da prendere in prestito. Partiamo: un’ora circa con il mini-van + un’ora con la barca sul fiume e finalmente arriviamo. Ci sistemano a dormire in palafitte di legno lungo il fiume molto carine e caratteristiche in gruppi di 6 persone, dove all’interno ci sono solo tre materassi matrimoniali appoggiati in terra con tanto di zanzariera. Fate attenzione a non lasciare cibo di nessun genere all’interno della capanna, datelo a loro appena arrivate, perché ci sono un sacco di animali in giro e fiutano l’odore di qualsiasi cosa anche attraverso la plastica. Dico questo perché alcuni ragazzi avevano lasciato nello zaino dei biscotti ancora chiusi nell’involucro di plastica dentro un sacchetto, e dopo qualche ora hanno trovato zaino bucato e biscotti mangiati…Giustamente siamo nella giungla!!! Da Uncle Tan il cibo che servono è buono, il menù si basa su pollo e riso con verdura e uova cucinati in vari modi e come frutta di solito danno il cocomero. L’unica pecca secondo me di Uncle Tan è il bagno. Noi non l’avevamo letto da nessuna parte ma chi ci va è giusto che lo sappia, non è carinissimo entrare nei dettagli e non lo farò, se a qualcuno interessa prego contattarmi. Consiglio di partire premuniti di salviette profumate e igieniche, perché non hanno l’acqua corrente, e l’acqua che c’è lì viene presa direttamente dal fiume, quindi tenete conto che c’è la possibilità che non possiate lavarvi come a casa per tutto il tempo che state lì.
In compenso però le escursioni sono tante e bellissime! Appena arrivati ne abbiamo fatta una lungo il fiume con la barca e abbiamo visto i macachi e le famosissime scimmie nasiche! Poi la seconda sempre in barca la sera, abbiamo fatto in tempo a vedere solo un uccellino tutto colorato prima che iniziasse a piovere. Nella terza, fatta la mattina all’alba sempre con la barca, abbiamo visto il famosissimo Orango Tan! Una madre con il piccolo sulla cima di un albero e è stato molto emozionante!!! La quarta escursione l’abbiamo fatta a piedi camminando nella giungla con la guida. Abbiamo visto lucertole, rane, insetti, ragni, varani e ancora macachi. La quinta ancora in barca al pomeriggio lungo il fiume, abbiamo visto ancora le nasiche e un altro Orango Tan, siamo stati fortunatissimi perché c’è chi non è riuscito a vedere niente… L’ultima escursione, e anche la più bella, si tratta di Trekking nella giungla di notte. Abbiamo visto ancora rane, uccellini, insetti, ragni e soprattutto la tarantola gigante! Una madre con tre piccoli. Avevamo un po’ di paura a vederla da così vicino anche se poi abbimao scoperto che non attaccano l’uomo e soprattutto non saltano. Non abbiamo visto lo scorpione gigante, lo abbiamo visto in foto da un ragazzo che era in un altro gruppo, e sono davvero grandi! Di tutti gli animali più famosi alla fine ci sono mancati gli elefanti e i coccodrilli ma per vederli ci hanno detto di tornare ad aprile…
Fatta l’esperienza nella giungla ci siamo diretti a Sandakan. Arriviamo nel pomeriggio e dopo aver faticato abbastanza per trovare una camera decente a un prezzo decente troviamo posto al Sandakan Hotel a 149 RM con la colazione dopo aver contrattato un bel pò sul prezzo. Scelta rivelatasi azzeccatissima visto la voglia e necessità di farsi un bagno. Le stanze sono pulite e comode e hanno senza dubbi un ottimo ristorante a buffét, per una cena senza limiti abbiamo speso 75 RM in due e la cucina che variava da quella locale a quella europea passando dalla giapponese. Anche la colazione è molto buona, sempre a buffét, si trova di tutto dalla continentale all’orientale, ottima scelta insomma. La seconda sera invece siamo stati a mangiare all’ Ocean King Seafood Restaurant, trovato sulla guida, e anche lì cucinano molto bene il pesce che ti fanno scegliere prima di metterti a tavola da alcune vasche che hanno sul retro del ristorante. Noi abbiamo speso 250 RM in due e abbiamo mangiato aragosta e gamberi in quantità.
Sandakan non è niente di speciale come città, non c’è niente da vedere, consiglio di andarci solo e soltanto se proprio non ne potete fare a meno. Noi ci siamo andati perchè credevamo fosse possibile partire da lì per andare alle Isole delle Tartarughe oppure a Lankayan in giornata ma invece ci siamo sbagliati. Se avessimo avuto la possibilità di andare in una di queste due isole dovevamo prenotare tutto da un agenzia con diversi giorni di anticipo e a parte che ovunque era “fully booked” (tutto prenotato) il prezzo per due notti a Lankayan era di 1640 RM circa a persona, l’equivalente in euro di 350,00, un pò troppe secondo le nostre disponibilità e per l’isola delle Tartarughe se non ricordo male si andava da un minimo di 300 RM fino ad un massimo di 500 RM per notte tutto compreso…
Non siamo riusciti a capire bene perchè non fosse possibile andare in giornata a fare delle escursioni su queste isole, chi diceva perchè il trasporto costava troppo, chi diceva che è tutto in mano alle agenzie di viaggi, chi diceva “fully booked”, chi ci diceva di andare da una parte chi da un’altra fatto sta che abbiamo dovuto perdere una giornata intera di tempo tra agenzie di viaggi, internet, taxi e porto per decidere di andare via immediatamente da Sandakan e provare ad avere un pò più di fortuna a Semporna per andare a Sipadan e Mabul…
Prima di partire abbiamo visitato il Sepilok, da Sandakan con un taxi ci si impiega poco meno di mezzora e lo spettacolo è molto suggestivo anche se è abbastanza breve. Gli oranghi arrivano puntuali per il pasto, noi abbiamo visto quello della mattina alle 10, passando per una corda situata tra gli alberi della foresta e sono molto vicini dal punto dove è permesso stare. Da tanto che sono simpatici e carini sembrano addestrati, ma la cosa più divertente è vederli giocare con i macachi che puntuali all’ora del pasto si fanno trovare in prima fila con gli oranghi. L’effetto è quello dello zoo, niente a che vedere con l’emozione della soperta che si ha nella giungla, ma a me è piaciuta molto l’idea del centro di riabilitazione degli Oranghi, è anche possibile adottarne qualcuno a distanza!!! Torniamo a Sandakan e passiamo il pomeriggio a spostare i voli con Airasia e a cercare un taxi che ci porti da lì a Semporna. Dopo tanta fatica prendiamo il nuovo volo da Tawau a Johr Bahru comprando un nuovo biglietto e senza possibilità di avere rimbrosato quello che in origine avevamo comprato da Sandakan a Johr Bahru, la tappa successiva, e allunghiamo di un giorno la nostra permanenza nel Borneo. Partiamo per Semporna la mattina presto con un Taxi turistico alla cifra di 350 RM, il viaggio è abbastanza comodo così e ci impieghiamo 4 ore e 30, mezzora l’abbiamo persa per il traffico lungo il tragitto. Potevamo prendere anche l’autobus ma ci impiega 8 ore perchè fa tutte le fermate e anche se costa pochissimo noi abbiamo preferito non perdere altro tempo.
Arriviamo a Semporna a mezzogiorno poco più e ci facciamo lasciare al Dragon Inn dove avevamo prenotato una stanza il giorno prima dall’Hotel Sandakan, incontriamo degli italiani che ci raccontano della loro meravigliosa esperienza fatta a Sipadan e ci confermano che al Dragon Inn ci sono un sacco di camere libere…Ma sorpresa delle sorprese alla reception ci dicono che non hanno nessuna prenotazione a nome nostro e ci dicono che è tutto pieno “fully booked”. Ma come è possibile?! Chiedo di ricontrollare ma niente, tutto pieno insistono. Bene, che facciamo? Presi dal panico, con i bagagli e sotto il sole equatoriale di mezzogiorno pensiamo di aver sbagliato hotel e proviamo al Sipadan Inn, per assonanza finisce per Inn, assurdo, ma forse non abbiamo capito bene il nome per telefono..Ma stesso discorso “fully booked” tutto pieno…Presi ancora più dal panico e anche dalla disperazione con il solito caldo soffocante ci facciamo a piedi tutto il centro di Semporna entrando in tutti gli alberghi e tutte le guesthouse che troviamo ma nessuno ci vuol dare una stanza per dormire…Tutto “fully booked”…Sembra impossibile…Entriamo chiediamo da dormire per una, due, tre notti, diciamo che vogliamo pagare in anticipo e niente non c’è una stanza libera in tutta la città. Ce li giriamo tutti e sono già le 3.30 del pomeriggio. Decidiamo di riprovare al Dragon Inn, il primo che avevamo rivisitato la mattina e chiedo nuovamente alla signora di controllare se aveva la nostra prenotazione…Ma niente, chiaro, non ce l’aveva prima figuriamoci adesso. Al chè io, presa dalla disperazione più totale, dalla fame e dal caldo mi metto in ginocchio e inizio a pregare la signora che ci dia un posto per dormire spiegandole che avevamo girato tutta la città e che non avevamo trovato nessuna stanza libera. La signora, forse per pietà, inizia a guardarsi intorno, prende il quaderno delle prenotazioni, inizia a sfogliare le pagine, scambia due parole in malese con la collega, dice che forse una stanza ce l’ha però costa 88 RM con la colazione, poi non ce l’ha più, poi di nuovo ce l’ha, e alla fine dopo il quarto d’ora più lungo della mia vita ci da la stanza per una notte! Incredibile ce l’abbiamo fatta!!! Ci danno le chiavi e lasciamo subito i bagagli nella stanza, la sera stessa scopriremmo poi che tuta la fila di camere del nostro corridoio è vuota e ci sono anche altre stanze vuote in altri corridoi…E allora perchè non volevano darci la stanza?! Questo è rimasto e rimarrà un mistero per sempre e abbiamo pensato che anche dalle altre parti avranno avuto stanze libere che non hanno voluto darci…Mah…
Appena fatto in tempo a lasciare le valige pensiamo subito di organizzarci e trovare il modo per andare a Sipadan il giorno seguente magari dormendo qualche notte a Mabul. Iniziamo a fare il giro delle agenzie, ce ne sono diverse lungo la via che costeggia il mare ma tutte ci dicono che è tutto pieno per tutti le giornate…Vorremmo metterci a piangere di nuovo…Abbiamo spostato il volo, cambiato giro, rifatto tutto il viaggio da capo e non è possibile andare nemmeno a Sipadan nemmeno per un giorno dalla mattina alla sera?! Impossibile…L’incubo di rimanere a Semporna si fa sempre più vivo anche perchè non c’è niente da vedere in città, c’è solo il mercato e un paio di ristoranti sul lungomare e 5 giorni di viaggio qui sono proprio buttati via…Presi quindi di nuovo dalla disperazione entriamo da “Uncle Chang” dove la signora ci ripete che è tutto pieno per la seconda o terza volta. Iniziamo subito a pregarla di trovarci dei posti per dormire a Mabul (ormai abbiamo imparato il trucco) e per fare l’escursione a Sipadan dicendole che non avevamo un posto per dormire a Semporna perchè era tutto prenotato…E dopo una telefonata, un’altra telefonata, una chiacchera con la collega, un bacio del mio fidanzato, un complimento e un paio di ore perse lì dentro, riesce a trovarci posto allo chalet di Uncle Chang a Mabul. Per la modica di cifra di 520 RM in due abbiamo compreso: viaggio avanti e indietro con la barca Semporna-Mabul, tutti i pasti e le colazioni per 3 giorni e due notti di permanenza sull’isola, più l’escursione in giornata a Sipadan e la tassa per entrare nel parco. Stanchi sfiniti dopo la giornata a dir poco sfiancante è già ora di cena e dopo una doccia veloce nella nosra sudata stanza decidiamo di mangiare al ristorante del Dragon Inn. Il posto è abbastanza carino, come l’hotel è tutto fatto di legno, è una palafitta in mezzo al mare. Si mangia anche abbastanza bene. Noi abbiamo mangiato l’aragosta e un pesce fresco e bevuto birra spendendo 125 RM in due. Il pesce in Malesia è davvero buono e soprattutto fresco. Tanti ristoranti, tra i quali il Dragon Inn, che magari non hanno il frigorifero, per mantenere il pesce fresco, hanno costruito delle vasche in mare dove tengono i pesci vivi e li fanno scegliere al cliente a seconda del peso o del tipo. Lascio perdere i commenti a riguardo ma dopo 10 giorni di pollo e riso quei pesci si sono rivelati decisamente squisiti…
Ma andiamo avanti.
La mattina seguente facendo il check out prenotiamo lì anche la notte del rientro dalla nostra gita sulle isole, giusto per stare tranquilli e non dover lottare per avere di nuovo una stanza…
Ci troviamo all’agenzia, che è proprio all’inizio del pontile del Dragon Inn alle 7.45, per partire per Mabul con un gruppetto di una ventina di persone, ci danno dei sacchi neri di plastica per coprire gli zaini, cosa da fare con molta cura per chi avrà intenzione di fare la traversata… E’ l’ora si parte! Finalmente tutti contenti (ma ancora per poco) pensiamo che tra qualche ora ci troveremo sulle splendide spiagge di Mabul in mezzo ai pesci tutti colorati e alla barriera corallina tanto sognata!!! Mah…Il tempo sulla terra ferma non è male, il cielo è abbastanza pulito anche se non proprio limpido, mentre invece via via che usciamo dal porto di Semporna inizia a diventare grigio e con lui iniziano anche il vento e le prime onde…Iniziamo a ridere ai primi schizzi di acqua che ci arrivano, pensando che il tragitto sarebbe stato lungo circa 30 minuti (così ci avevano detto) e per niente “dangerous”, pericoloso…
Il risultato è stato che siamo arrivati a Mabul dopo 2 ore tutti completamente bagnati dalla testa ai piedi, zaini compresi con tutti i vestiti e tutte le cose che c’erano dentro. Non so se piovesse, non ce ne rendevamo conto, e nemmeno che forza fosse il mare, ma la paura è stata davvero tanta, le onde erano davvero alte o forse la barca era troppo piccola…L’acqua entrava da tutte le parti e non erano più schizzettini, ma vere e proprie secchiate!!! Se soffrite mal di mare, di cuore, o di attacchi di panico, sconsiglio vivamente l’esperienza in barca, altrimenti ci lascierete le penne…Per chi sta pensando che siamo stati sfortunati, vi informo che anche quelli del giorno dopo sono arrivati nelle stesse nostre condizioni, e anche quelli del giorno dopo ancora, li abbiamo aspettati per vedere…Un istruttore di sub ci ha poi confessato che lì, il tempo è sempre così: la notte piove, viene giu il mondo dal cielo, temporali, vento, sembra di essere in mezzo a un uragano, la mattina è nuvoloso, e il pomeriggio viene fuori il sole e tutto si calma (confermiamo tutto).
Comunque ariviamo, tutti infreddoliti e bagnati ma arriviamo. Lo chalet di Uncle Chang, come si chiama, è su palafitte in mezzo al mare, all’estremità del villaggio dei pescatori di Mabul, e appena arriviamo, oltre che a un simpatico complessino che suona e che ci accoglie, troviamo del té caldo e la colazione pronta. Danno le camere e magicamente anche qui ci sono delle stanze vuote…Ma com’è possibile ci chiediamo? Ci avevano detto che era tutto prenotato e com’è possibile adesso trovare delle stanze vuote???? Non lo capiremo mai…Non riusciremo mai a capire perchè si preferisca tenere delle stanze libere piuttosto che affittarle ai turisti anche per una notte…Evabbè, è così.
Ci accomodiamo in camera, non è tanto pulita e le lenzuola sono sporche…Il bagno è in comune, ma paragonato a quello che abbiamo trovato nella giungla è di prima classe! C’è anche l’acqua calda per fare la doccia, ottimo direi! La cucina è buona, anche qui i piatti preferiti sono pollo e riso, ma qualche volta a pranzo ci servono anche il pesce. Bene iniziamo il nostro soggiorno a Mabul e dopo il primo giorno di sole ci troviamo già ustionati dal sole, consiglio minimo protezione 30 anche se state all’ombra. Tenete conto che Mabul è un’isola molto piccola, e le spiagge più belle sono dalla parte opposta dallo chalet di Uncle Chang, circa 10 minuti a piedi vicino a non mi ricordo quale resort…Ce ne sono tre mi sembra e alcuni anche davvero super lussuosi che contrastano notevolmente con il villaggio di palafitte dei pescatori. Il villaggio, invece, è molto caratteristico. Ci sono anche bancarelle super fornite di qualsiasi cosa, dalle bibite fresche e gassate, ai biscotti al cioccolato e alle patatine, olte alle solite con le cibarie locali. Le multinazionali sono già arrivate anche qui e la cosa che abbiamo notato è che dal Borneo alla Malesia Peninsulare anche se sei nel posto più sperduto del mondo, troverai sempre quello che ti serve, compresi i negozietti più piccoli.
I bambini stanno iniziando a imparare a chiedere i soldi ai turisti e appena ti vedono arrivare ti corrono subito incontro dicendoti “money, money” io, dal mio punto di vista, preferisco comprare loro qualcosa da mangiare piuttosto che dare loro dei soldi, ma sono davvero carini.
Passano veloci i due giorni a Mabul e ci ritroviamo di nuovo sulla barca per andare a Sipadan. Tutti coperti dalla testa ai piedi affrontiamo il viaggio e il mare non ci risparmia. Il tempo è brutto e a tratti piove ma dopo un’ora abbondante di navigazione, tante onde in faccia e ancora tanta paura arriviamo a Sipadan. Finalmente!!! La spiaggia è bellissima, bianca e soffice come la farina e il mare ha dei colori veramente mai visti, non è a caso una delle isole più belle del mondo…
Ci sono i militari a fare da contorno, per la vicinanza al confine con le Filippine, ed è consentito stare solo su un pezzo di spiaggia ma per noi è più che sufficiente. Ci tuffiamo subito in acqua per fare snorkelling e iniziamo subito a vedere il meraviglioso mondo marino che quest’isola offre. Siamo senza parole, lo spettacolo è straordinario! Ci sono pesci di tutti i tipi e colori, coralli blu, verdi, gialli, stelle marine giganti, barracuda, tonni che nuotano roteandoti intorno e soprattutto ci sono le tartarughe giganti! Ce ne sono a decine che nuotano vicine, alcune si fanno anche toccare e lo spetacolo toglie decisamente il fiato!!!! Così passiamo tutta la giornata tra un tuffo e un’altro ad ammirare la bellezza straordinaria e selvaggia di questo splendido mare.
Anche il viaggio di ritorno dopo la splendida giornata è migliore…Infatti come ci avevano detto, il pomeriggio il mare è una tavola e in meno di 20 minuti arriviamo a Mabul prendiamo i bagagli e ripartiamo per Semporna. Arrivati, corriamo subito al Dragon Inn con la paura terribile che non ci abbiano tenuto la stanza, ma invece va tutto bene, la stanza c’è. Sera cena di nuovo al ristorante dell’hotel facciamo due passi lungo mare e andiamo a dormire.
Il giorno dopo abbiamo prenotato un taxi per 90 RM, ricordatevi di prenotarlo sempre, magari anche con un giorno di anticipo, per andare all’aeroporto di Tawau, abbiamo scoperto dopo che Scuba Junkie organizza dei mini van che vanno diretti all’aeroporto per 20 RM a persona. Vabbè noi alla fine ne abbiamo spese 90RM ma eravamo in tre…
Arriviamo all’aeroporto e scopriamo subito che il nostro volo airasia ha tre ore di ritardo…Ci accomodiamo al ristorante e iniziamo ad aspettare.
Dopo qualche ora, mostrando il biglietto ci offrono anche il pranzo, riso, pollo e acqua e il tempo piano piano, passa…
Finalmente partiamo, arriviamo a Johr Bahru che sono le 10.30 di sera e appena usciti dall’aeroporto chiediamo subito informazioni su come fare per andare a Singapore, nostra prossima tappa. Dopo aver chiesto a 3/4 persone diverse finalmente saliamo sull’autobus che ci porterà (siamo solo in 4) alla stazione principale degli atubos di Johr Bahru. Arrivati dopo 40 minuti abbondanti, prendiamo un taxi “blu” che finalmente per 75RM ci porterà direttamente al nostro hotel a Singapore. Arriviamo a mezzanotte circa a destinazione e andiamo direttamente a dormire. Alloggiamo all’Hotel Fragrance Selegie prenotato dall’Italia (379 dollari di Singapore camera doppia, per tre notti, con la colazione) in Selegie Road, vicinissimo a Orchard Road e quasi all’inizio di Little India. La stanza è molto pulita ma è concentratissima, tipica di Singapore pensiamo. In due metri per due c’è tutto: letto, tavolo, tv, lettore cd/dvd e il bagno, dove troviamo anche gli spazzolini usa e getta con il dentifricio incorporato. I giorni successivi li passiamo in giro dal Raffles hotel, molto, molto bello (attenzione agli shorts perchè non vi fanno entrare uomini!) a China Town che è la China Town più bella che ho mai visto in tutto il mondo, a Marina, le Esplanade, Clarke Quay molto molto carino la sera, ci sono tantissimi locali come pub e ristoranti anche se è un pò troppo turistico e le persone ti assalgono per farti entrare nel loro ristorante…
Poi abbiamo visto il leone simbolo di Singapore, Little India e Orchard Road dall’inizio alla fine…Insomma abbiamo girato Singapore in lungo e in largo con la metro (fantastica) e a piedi. Stare a Singapore a noi è piaciuto moltissimo, sarei stata lì per un mese invece che 3 giorni. Si mangia bene ovunque, dal ristorante più carino, alla bancarella a China Town, ed è pulitissimo ovunque. Inoltre le persone sono gentilissime, vedendoci con la cartina in mano ci offrivano spontamente aiuto cosa che invece non ci è mai successa in Malesia, anzi…Ci sono anche tante cose veramente economiche che non costano niente, parlo di elettronica ovviamente e anche noi ne abbiamo approfittato…
Insomma Singapore è veramente, veramente molto carina come città, si gira benissimo a tutte le ore e con tutti i mezzi di trasporto comprese le gambe! Purtroppo non facciamo in tempo a visitare i parchi, tre giorni non sono sufficienti per vedere tutto…Se solo non fosse stato per quel cambio di programma dovuto fare in Borneo!!! Vebbè ripartiamo per le Perhentian questa volta con il treno. Ci facciamo portare dal taxi alla stazione dei Treni che partono per la Malesia e appena entrati notiamo subito la differenza…Sembra un paradosso, ma fuori dalla porta tutto è pefettamente in ordine, moderno e pulitissimo mentre non si può dire lo stesso dell’interno…Si vede immediatamente la differenza che c’è tra i due popoli e l’impatto è abbastanza forte. Tanto per farvi un esempio, alla stazione ho pagato 20 centesimi di dollaro per andare al bagno (circa 10 centesimi) ed era veramente sporco, diciamo che quello della giungla era migliore, quando invece entri nei bagni dei centri commerciali o in quelli dei locali a Singapore e tutto è perfettamente pultito, addirittura ci sono i cartelli con le istruzioni di come lavarsi bene le mani…Così forse è anche troppo, ma sono stata colpita da questa enorme differenza a una distanza così ridotta…
Via prendiamo il Jungle train (di giungla ne vedremo poca perchè facciamo il viaggio di notte), ci aspettano 14 ore circa di viaggio lungo dalle 6 del pomeriggio fino alle 8 di mattina per 230 RM in due con il letto in vagone, le cuccette non sono. Abbiamo prenotato anche questo su internet da Singapore, oramai abbiamo prenotato anche tutto il resto della vacanza per la paura di non trovare posto e buttare via giorni come abbiamo fatto in precedenza…
Il viaggio procede, riusciamo a dormire anche se c’è un pò di confusione dovuta ai cellulari che squillano e a qualche bambino che ogni tanto apre la mia tendina e si affaccia mentre sto dormendo…
La mattina dopo scendiamo a Tenah Merah, tutti scendono alla stazione successiva di Wakaf Baharu che è la stazione più vicina a Kota Bahru, ma anche da lì è facile raggiungere Kuala Besut. L’unica cosa è che verrete letteralmente assaliti da persone che vorranno portarvi fino a là, ma noi, parecchio diffidenti e seguendo il consiglio della guida, abbiamo preferito uscire dalla stazione e cercare un taxi ufficiale in paese. Ce ne sono moltissimi poco più avanti…Con un ora scarsa di taxi e 60 RM senza contrattare siamo di fronte all’agenzia dove abbiamo prenotato il nostro soggiorno alle Perhentian.
Arriviamo alle 9 di mattina e ci dicono che dobbiamo aspettare fino alle 11 che arrivi la barca. Cogliamo l’occasione per fare un giro per Kuala Besut e non è tanto carino come posto, anzi…
Arriva l’ora di salire in barca e in mezzora arriviamo alle Perhentian. Questa volta il viaggio va bene, perfetto, il mare è una tavola. Appena ci avviciniamo alle isole, il mare inizia a colorarsi di un verde meraviglioso e rimaniamo subito stupiti dalla bellezza di questo colore…Tutti felici arriva il nostro turno e tocca a noi a scendere dal taxi-boat di fronte al New Cocohut, su Besar, dove abbiamo prenotato (1400 RM per 8 notti, 5 con camera Seaviw e 3 con camera in giardino, colazione per due persone, compreso il trasferimento da Kuala Besut con la barca andata e ritorno).
Facciamo subito il check-in e ci danno uno chalet in riva al mare meraviglioso! Il Cocohut è carino, si sta bene, è abbastanza pulito e le persone che ci lavorano sono molto, molto gentili e disponibili. Hanno il ristorante praticamente sul mare, dove si mangia benissimo e si spende veramente poco (di media spendevamo 80 RM in due mangiando abbondantemente pesce freschissimo). Le nostre giornate alle Perhentian volano, nei giorni che siamo lì giriamo diverse spiagge con i taxi-boat, che per pochi RM ti portano da una parte all’altra dell’isola. Facciamo l’escursione snorkelling, ce ne sono tantissime da poter scegliere (35 RM a persona, 3 ore e 5 posti diversi dove tuffarsi) e riusciamo a vedere ancora una volta le tartarughe giganti! E’ sempre un’emozione forte nuotare a fianco di una tartaruga tanto grande!!! Poi vediamo coralli di tutti i tipi, anche fatti a ombrello, razze, barracuda, il pesce napoleone e anche lo squalo!!! Bellissimo!!! Fuggono subito via appena ti vedono, sono rapidissimi, e per queso dobbiamo stare con gli occhi ben aperti! Scondo noi Besar è più bella di Kecil. A Kecil siamo stati due volte e la spiaggia più bella è senza dubbi Long Beach, una spiaggia lunghissima, bianchissima e molto soffice. Il mare è bellissimo, ci sono i pesci che arrivano fino a riva ed è bellissimo fare il bagno. Long Beach è anche il posto più vivo delle due isole, se siete single, cercate di prenotare lì se volete fare qualcosa la sera perchè ci sono un sacco di locali lungo la spiaggia ed è molto carino. Noi la sera non ci siamo mai potuti andare perchè puntualmente verso le 9.30 iniziava a piovere e i taxi-boat e la pioggia non vanno tanto d’accordo…
Su Kecil abbiamo fatto anche la camminata nella giungla da Coral Bay a Long Beach, dura 10 minuti circa e non è proprio il massimo…Stanno costruendo tantissimo su Kecil a discapito della giungla e degli animali che vi vivono. Per me è stato un vero dispiacere vedere come hanno distrutto tutto, mi domando perchè sia un parco marino se permettono al turismo di devastarlo così…E’ un pò una contraddizione come ne abbiamo trovate molte durante questo viaggio…
Le altre giornate le passiamo alla spiaggia del Perhentian Resort, la più bella in assoluto. Il mare lì è ancora più verde e più soffice di tutta l’isola e ci piace proprio da morire. Ma il tempo qando si sta bene passa in fretta e arriva l’ora di ripartire per Kuala Lumpur. Prendiamo la barca, arriviamo a Kuala Besut e con un ora di auto e 50RM arriviamo all’aeroporto di Kotha Barhu. Il volo è puntuale e in tarda serata siamo di nuovo a Kuala Lumpur. L’ultimo giorno lo passiamo a comprare i regali tra i centri commerciali e China Town dove ci sbizzarriamo a contrattare tra una bancarella e un’altra. Poi volo di ritorno e rientro in Italia. Che dire per concludere della Malesia, sicuramente non è un posto facile da visitare, soprattutto se viaggiate zaino in spalla, ad agosto, e senza aver prenotato. Per me è stata la prima volta in oriente, ho fatto altri viaggi anche più lontano ma tutti con altre destinazioni. Sinceramente me lo aspettavo un pò diverso, diciamo un pò più accogliente nei confronti del viaggiatore e del turista e abbiamo trovato tanta gente che la pensava come noi e che non si è trovata troppo bene durante il cammino… La natura è bellissima in questo paese, niente da dire, anche se il territorio è sfruttato al massimo e ricoperto per un buon 90% da piantagioni di palme da olio. E’ inqiuetante pensare che gli elefanti del Borneo non possono risalire il fiume perchè sono bloccati dalle recinzioni a scariche elettriche delle piantagioni che molte volte li uccidono, o che le tartarughe delle Perhentian (che ripeto è un parco marino) sono stressate dalle tante barche che passano per quel mare, o tutti i coralli morti che ci sono davanti al Cocohut…
Mi sono chiesta perché tante volte durante questo viaggio e vi assicuro che è davvero un grosso peccato vedere e toccare con mano tutto questo…