Malaysia

Era da molto tempo che volevo fare questo viaggio in Malesia: una mia amica ha un fratello che è vissuto 5 anni a Kuala Lumpur, due a Singapore ed ora si è trasferito in Indonesia e mi ha messo lei la pulce nell'orecchio di questo strano, poco conosciuto ed insolito paese. In realtà ho trovato la Malesia molto diversa da come me l'ero...
Scritto da: valyen73
malaysia
Partenza il: 26/06/2009
Ritorno il: 11/07/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Era da molto tempo che volevo fare questo viaggio in Malesia: una mia amica ha un fratello che è vissuto 5 anni a Kuala Lumpur, due a Singapore ed ora si è trasferito in Indonesia e mi ha messo lei la pulce nell’orecchio di questo strano, poco conosciuto ed insolito paese.

In realtà ho trovato la Malesia molto diversa da come me l’ero immaginata: uno in Italia, nelle sere d’inverno mentre organizza il viaggio e studia gli itinerari, si figura i posti che visiterà sempre in maniera più infiocchettata rispetto a come siano i luoghi nella realtà.

Ad ogni modo, sono partita con il mio fidanzato Gian Luca il 26 giugno 2009 da Verona con Air Dolomiti per fare scalo a Francoforte dove ci siamo imbarcati con la Malaysia airlines. Devo dire che io ho sempre un po’ paura dell’aereo (specie dopo che avvengono incidenti aerei come è avvenuto un mese fa) quindi sono sempre un po’ tesa e non dormo molto in volo, ma lo staff della Mas è stato molto efficiente, un decollo ed un atterraggio perfetti e le tariffe davvero convenienti. Già sull’aereo abbiamo visto un crogiuolo di etnie diverse: occidentali, malesi musulmani, cinesi etc… Che è la caratteristica principale della Malesia.

Dopo circa 12 ore di volo siamo atterrati a KL e abbiamo visto l’alba. Il sole nasce verso le 7.30 (non prima) e anche il tramonto è verso le 7.30 di sera perché sì è all’equatore e si hanno sempre 12 h di sole e 12 h di buio (almeno credo sia così!!!). La cosa che mi ha colpito arrivando è l’odore di tropico, di frutta, di piante che è completamente diverso dagli odori a cui siamo abituati.

Nel tragitto con il KLIA (trenino veloce e super efficiente: magari ne avessimo uno pure noi in Italia!) abbiamo visto un sacco di piantagioni di palme perché l’olio di palma viene ampiamente usato in Malesia.

L’impatto con KL è stato strano. Una città tropicale (anzi equatoriale) con palme e umido in mezzo a strade, monorail e grattacieli. Siamo arrivati al Piccolo Hotel (lo consiglio vivamente, costa pochissimo, è in una posizione strategica rispetto ad altri hotel, pulitissimo e gentilissimi) e abbiamo dovuto aspettare il check in (un po’ di ore!, abbiamo fatto un giro ma poi io ho fatto un pisolino sul divano!) La prima cosa che abbiamo cercato, dopo aver dormito in hotel, sono state le Petronas Tower. Bellissime di notte, sembrano due diamanti incastonati nel cielo nero. Veramente magiche. Poi abbiamo un po’ visitato la città, siamo stati a cenare al Pavillion, un centro commerciale molto molto bello e nuovissimo vicino al nostro hotel, dove si trovano stand di cucine di tutta l’asia (malese, vietnamita, cinese, giapponese, etc…) Lo consiglio vivamente! Nei giorni seguenti abbiamo visto Little India (un po’ shokante a dire il vero) e Chinatown (dove ho comprato delle camicette cinesi), il Mercato vicino a Chinatown e Merdeka square (che a dire il velo ci ha un po’ deluso).

Poi abbiamo visto il Bird Park e il Butterfly park: il primo molto bello, con le scimmie che si arrampicano sulle reti , il secondo un po’ piccolino.

Dopo 3 giorni siamo andati con un volo interno a Kota Bahru e lì abbiamo visto la Malesia più povera. La natura è molto selvaggia, le case e le moschee sono basse e un po’ malandate, ma la gente vive decorosamente, non c’è né povertà né sottosviluppo.

Semplicemente le case sono molto spartane e a volte un po’ in abbandono. Il tempo è un po’ variabile: non c’è mai il cielo azzurro della grecia o della sardegna perché il cielo è carico di umidità, sempre. Questo ci ha un po’ stupito, ma d’altro canto in un paese equatoriale dove piove quasi tutti i giorni è normale.

Sull’isola Perhentian Besar siamo stati al Tuna Bay resort. E’ molto ma molto spartano! Il cibo è molto buono, sicuramnete migliore rispetto agli altri hotel, ma l’isola in sè è spartanissima! La vegetazione è rigogliosissima, a ridosso della spiaggia. Per andare nelle spiagge vicine si passa attraverso delle stradine e delle scalette ma sono tutte molto spartane, a volte senza scorrimano, con foglie sui gradini. Insomma è un po’ tutto lasciato andare! Questo secondo me bisogna segnalarlo, perché negli altri commenti sulla Malesia di “Turisti per caso” non era segnalato ed è stato un po’ una sorpresa. L’isola è in sè molto ma molto spartana! Le spiagge sono belle ma selvagge, il mare è verdissimo e pulito con i pesci che ti nuotano vicini. La barriera corallina è vicina a riva, noi non ci siamo spinti oltre le boe quindi non so come fosse più in là. Secondo me la barriera del mar rosso è molto più varia e colorata ma io non sono andata al largo, quindi può essere che oltre fosse più bella. Il resort è molto spartano, ma sono tutti così. Anche il decantato PIR: ha una spiaggia molto bella e i bungalow sono più distanziati ma il ristorante e il bar sono in abbandono.

E’ difficile muoversi sull’isola, devi sempre prendere il taxi boat. La giungla è molto fitta e quindi andare da soli nella giungla è sconsigliabile. Il tuna bay è carino, soprattutto il ristorante, ma i bungalow sono un po’ soffocanti. Le lenzuola sono sempre umide e gli asciugamani (anche se li cambiavano ogni giorno) erano sporchi.

Consiglio il soggiorno alle Perhentian a chi ama una vacanza spartana e selvaggia, che non abbia paura di insetti ed animali (abbiamo visto due varani sulla spiaggia che hanno fatto il bagno proprio come noi e di notte ci sono dei pippistrelli enormi!). Alrimenti forse è meglio considerare delle isole con resort coi nostri standard (forse il Berjaya a Redang o Tioman?, ma è meglio valutare sui cataloghi).

Dopo 6 giorni alle Perhentian siamo tornati a KL perché volevamo vedere Malaka e i dintorni di KL.

Malaka è a circa due ore e mezzo da KL, noi abbiamo fatto l’escursione guidata (23 euro circa) con una comitiva di australiani (due archeologhe coloniali!) e di cinesi.

La città è caratteristica, soprattutto la parte cinese. Abbiamo visto templi cinesi, hindù e moschee a pochissimi passi l’uno dall’altro.

Le comunità convivono pacificamente.

Tornati a KL abbiamo visto nei giorni seguenti le Batu Caves, delle grotte enormi e spettacolari in cui sono stati collocati dei templi hindù. Le scimmie custodiscono il tempio e le grotte! 🙂 Un paradiso per un geologo! Poi a KL abbiamo visitato l’oceanario e il KL Convention Centre. Siamo anche saliti sulle Petronas dopo una lunga ma veloce coda per prendere i biglietti. Veramente spettacolari! La cosa che mi ha colpito di più del viaggio è stata la mescolanza di culture: donne arabe completamente velate dalla testa ai piedi in nero, malesi solo con il velo sui capelli, cinesi in minigonna, hindù in sari, insomma una comunità veramente multietnica.Anche le cucine mi sono piaciute moltissimo. Quello che mi è piaciuto di meno è stato forse il clima: non troppo caldo ma umido (anche se non grondavi di sudore), e il cielo sempre molto bianco, mai azzurro.

Comunque consiglio il viaggio, è veramente interessante, ma è un viaggio fai da te quindi lo consiglio a gente che sa girare da sola o in coppia e che sa gestirsi il viaggio da sola e soprattutto adattarsi a climi, culture e cucine diverse.



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