Malapascua

Dopo due anni di Indonesia, attratti dal mondo orientale, io, mio marito e mia figlia di 12 anni siamo partiti per Malapascua, un'isola di Cebu, famosa per gli Thresher Shark (squali volpi). Il volo : Milano Malpensa-Singapore-Cebu, 3 ore di taxi per raggiungere il "porto" di Maia, mezz'ora di barca "Princess" e finalmente ci siamo, anzi no... Un...
Scritto da: Zuccherino
malapascua
Partenza il: 28/08/2009
Ritorno il: 11/09/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
Dopo due anni di Indonesia, attratti dal mondo orientale, io, mio marito e mia figlia di 12 anni siamo partiti per Malapascua, un’isola di Cebu, famosa per gli Thresher Shark (squali volpi). Il volo : Milano Malpensa-Singapore-Cebu, 3 ore di taxi per raggiungere il “porto” di Maia, mezz’ora di barca “Princess” e finalmente ci siamo, anzi no… Un piccolo tragitto su una barchetta “Gondoeta” e quattro passi con i pantaloni arrotolati fino alle ginocchia a causa della bassa marea. Siamo stravolti, ma i sorrisi della gente filippina, il silenzioso rumore del mare e un tramonto indimenticabile ci fa dimenticare di essere veramente stanchi. Ci accompagnano subito al Tepanee Resort, la stanza è carina, pulita e semplice. C’è la discesa a mare su una meravigliosa spiaggetta e subito ci lanciamo in acqua con l’entusiasmo che solo i subacquei patiti riescono a capire. L’acqua è caldissima e, data la forte umidità dell’esterno, avremmo preferito un po’ più refrigerante. Abbiamo fame e andiamo al ristorante Angelina, all’interno del resort e si mangia in modo incredibile, peccato che i piatti siano tipici italiani. Mi manca un po’ la cucina orientale per integrarmi nell’ambiente, ma sono l’unica a pensarla così perchè il resto della mia famiglia è ben felice di non dovere affrontare piatti strani. Una bella dormita e siamo pronti per le imemrsioni. Mia figlia è appena brevettata Advanced Junior e non vede l’ora di trovarsi in mezzo agli squali. Incontriamo Danilo, un simpaticissimo filippino dive master del Dive Link e che ci accompagnerà per 20 immersioni facendoci divertire un sacco. Il capitano Alfredo è un subacqueo eccezionale ed è un piacere essere in acqua con lui. Il fondale ci delude un po’, l’acqua non è limpidissima, i colori ci sono ma il movimento di pesci di barriera che avevo trovato a Siladen in Indonesia non manca, pesci grossi non ne vediamo ma a poco a poco scopriamo delle forme di vita subacquea davvero strane, nudibranchi bellissimi, granchi con delle forme mai viste, cavallucci marini di vari colori, gamberetti minuscoli nascosti tra le attinie insomma è il paradiso per la macrofotografia, ma io e mia figlia vogliamo qualcosa di più avventuroso. Il mattino seguente alle 5 tutti pronti per l’incontro con il famoso Thresher Shark, che dovrebbe venire a trovarci all’alba, ma non vediamo nemmeno l’ombra di uno squalo. Pazienza ci aspetta la notturna o meglio la sunset dive. E’ un’esperienza affascinante soprattutto quando i Mandarin Fish eseguono la danza nuziale, il maschio si alza lentamente dal corallo e si unisce in volo alla femmina. E’ un momento molto intimo e noi ovviamente li disturbiamo con le torce, le foto e i movimenti strani. Nel salire a bordo mia figlia, che non vuole mettersi la muta lunga in un mare così caldo, ha un terrribile scontro con una medusa che le lascia il polpaccio un po’ ustionato, ma per fortuna ho le pomate giuste. I filippini insistono che con l’aceto si cura tutto ed in effetti è da provare, non guarisci, ma ridi. Il giorno successivo giornata d’immersioni all’isola di Gato, a due ore di navigazione da Malapscua, e finalmente vediamo gli squali che al mattino si riposano. Un’enorme squalo pinna nera si dirige verso di noi, ma poi cambia repentinamente rotta, due squali pinna bianca dormono sotto una grotta ma infastiditi da mio marito, il fotografo, escono e si fanno ammirare per almeno 10 minuti in tutta la loro bellezza. Giulia, mia figlia, è in preda all’euforia e non vede altro, ma siamo contornati da seppie giganti, cerniette colorate, un pesce coccodrillo e tantissimi pesci colorati. L’alba successiva riproviamo gli squali volpi, ma è ancora una delusione. In compenso durante l’immersione pomeridiana incontriamo 4 maestose mante.

Il tempo non è bellissimo, è umidissimo, non piove ma il mare si è ingrossato a causa di un forte vento. Niente ci ferma e le immersioni continuano ogni giorno con nuove scoperte, ma lo squalo volpe non riusciremo mai a vederlo. Ed è sicuramente il solo neo della vacanza, a parte il viaggio troppo lungo. A parte le immersioni c’è sull’isola un mondo da scoprire, nonostante la povertà i filippini sono persone bellissime, dignitose, umili e stranamente molto religiose. E’ domenica e andiamo a messa, almeno nelle Filippine siamo praticanti e ci avvolgono subito i canti e i sorrisi femminili, a parte il prete. Gli uomini sono utti al combattimento dei galli ed è da vedere: scommesse, grida, entusiasmo e putroppo due galli che si affrontano. Io scappo prima del sangue, mentre Giulia e Diego rimangono. Veniamo inviati alla festa dove vengono mangiati i galli morti, il riso con il cocco avvolto in foglie di banana, i frutti dell’albero del pane e come bibita il latte di cocco. I bambini sono bellissimi, si fanno fotografare e gli occhi di tutti brillano di felicità. Il girno successivo è un giorno meraviglioso ed è la volta di Calangaman Island a tre ore di navigazione. Durante il tragitto i delfini giocano con noi e all’arrivo una splendida spiaggia bianca, le acque limpidissime e due immersioni davvero belle. Tra un’immersione e un’ altra un filippino ci trascina in mezzo alla giungla, a piedi nuda per cercare le impronte di tartarughe. Ovviamente non ci sono, ma ci mettiamo a giocare a palla con un frutto simile all’ananas ma immangiabile. Continuiamo la partita in mare con lo staff filippino, mentre una miridade di pesciolini ci circondano. Tornando ci imbattiamo in un peschereccio pirata e ovviamente non possiamo fare a meno di fotografarlo.

I giorni successivi ancora immersioni e alla sera un bel massaggio guardando il tramonto. Non so se è una vera massaggiatrice, ma la pelle spalmata di olio di cocco naturale diventa bella e luminosa e poi per circa 6 euro all’ora …Dopo la scuola le bambine cercano di venderci qualche conchiglia e, anche se non le porteremo a casa, ne compriamo un po’. L’alternativa per tante bambine filippine è venire noleggiate per le vacanze da qualche mostro occidentale. Mia figlia ha la stessa età di tante di loro e la cosa mi sconvolge. Arriva troppo presto il giorno della partenza e lasciare Danilo, il suo staff e tutti i Filppini è davvero triste. Non abbiamo incontrato il famoso Thresher Shark, ma non fa niente quest’esperienza ci lascia un segno dolce ed indelebile nel cuore ed anche tanti graffi e segni sulle gambe



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche