Malaga città dei musei
Io non amo molto i musei quindi mi sono limitata a quella da 24 ore e sono riuscita a vedere diverse cose: il Museo Picasso, la Casa Natale di Picasso, l’Alcazaba, il Castello di Gibralfaro, il Centro Pompidou, il Museo della Musica, il MUPAM e ho anche fatto un giro sulla ruota panoramica, tutto incluso. Ho visto anche il CAC (Centro Arte Contemporanea) che mi è piaciuto moltissimo, ed è gratuito. Sarebbero stati interessanti anche quello del Vino, del Flamenco, il Thyssen, il Museo Russo e il Principia, ma per questi ci volevano almeno un paio di giorni e ho preferito girare per la città.
Altro lato positivo di Malaga è il mare. Il lungomare è molto bello, sia nella parte ad ovest del porto, più nuova, con chilometri di spiaggia libera tenuta benissimo dove si possono fare delle meravigliose corsette mattutine, sia la parte ad est, che inizia con la spiaggia Malagueta, più vecchia e frequentata e più centrale. Avere una buona parte della città sul mare per me è già un notevole punto a favore, iniziare la giornata in spiaggia è sicuramente un ottimo inizio.
I lati negativi: innanzitutto un’architettura non bellissima, i palazzoni senza personalità e un po’ degradati abbondano ed è un peccato perché dall’alto del Castello di Gibralfaro o del Mirador Princess (la ruota panoramica) si ha la vista su tutta la città. Purtroppo a parte il mare non c’è molto da vedere.
Interessante la zona intorno al Pompidou, quindi il Muelle 1, l’Artsenal e la zona lì vicino, un’area creata da pochi anni che ricorda molto il recupero fatto a Barcellona, anche se con dimensioni più modeste e, a mio parere, meno interessante dal punto di vista architettonico. Ma è molto piacevole farci una camminata.
Da tenere d’occhio il fiume Guadalmedina, al momento interessante solo per la street art che hanno disegnato sulle sponde in cemento, e che comunque è già abbastanza rovinata. Alcuni tratti sono secchi e servono solo per portarci i cani a passeggio, altri invece sono ancora pieni d’acqua e penso che ci vorranno ancora diversi anni per terminare il progetto, ma se diventasse un progetto tipo quello che hanno fatto a Valencia varrebbe la pena rifarci un giro per vedere il lavoro terminato.
Il quartiere subito a sinistra del fiume, dietro al CAC (Centro Arte Contemporanea), è interessante perché molto in divenire, ci sono diverse cose carine di street art. Oltre a quello c’è il vero centro storico con la Calle Larios (la più elegante, ma non aspettiamoci la Rue Saint Honoré), la Plaza de la Merced con la statua di Picasso e tante altre piccole e caratteristiche stradine e piazzette.
La Cattedrale è maestosa ma nulla di speciale (ma io non amo il barocco quindi non faccio testo). D’altra parte qui fino a fine 1400 c’erano gli arabi quindi sarà difficile trovare del romanico o del gotico. La visita si paga e così anche la salita sul tetto. Volevamo farla ma dopo aver visto il panorama dall’alto dalla ruota e dal castello abbiamo deciso che non ne valeva la pena.
La Alcazaba è una piccola ma proprio piccola Alhambra. Ci sono un patio e poco altro, carina ma nulla di speciale. Appena sotto c’è un anfiteatro romano e sopra il Castello di Gibralfaro. Ci sono le mura e poco più ma è bello andarci per vedere il panorama tutto attorno alla città e per le cascate di fiori (anche in gennaio) che si ammirano lungo la salita.
Gastronomia: abbiamo mangiato chili di mandorle. In ogni angolo c’è un vecchietto che ne vende dei sacchetti: dolci, salate, fritte e saltate. Sono buonissime, costano pochissimo rispetto a quello che le paghi di solito ma creano dipendenza!!! Fate un giretto al Mercado Atarazanas.
Passaggio obbligato da Casa Aranda, da quel che ho capito è aperto solo per la colazione. Tutti prendevano churros quindi li abbiamo presi anche noi. Non ho mai capito di cosa siano fatti, ma il sapore ricorda tanto il nostro gnocco fritto. A me non sono mai piaciuti molto e confermo che non ne vado matta, ma al bar bisogna andarci, è autentico, uno dei vecchi bar spagnoli, non ne restano quasi più.
L’aeroporto è comodo, vicinissimo alla città. Noi avevamo la macchina ma credo sia ben collegato anche dai mezzi pubblici. Una parte della città è complicata da girare perché piena di cantieri per la metropolitana. Non è pulitissima, occorre guardare bene dove si mettono i piedi. In compenso il centro è molto compatto e non c’è bisogno di usare il trasporto pubblico. Gli hotel sono abbastanza economici (forse anche perché gennaio è bassissima stagione), mentre i ristoranti mi sono sembrati in linea con l’Italia.