Majorca, un’isola diversa
Io e i miei amici abbiamo scelto di andare in vacanza a Majorca, l’isola più grande di tutto l’arcipelago; molto più intertessante sotto il profilo culturale, artistico e paesaggistico.
L’isola che negli anni 60/70 ha fatto conoscere alla maggioranza dei vacanzieri le Baleari.
A Majorca si arriva con l’aereo da quasi tutti gli aeroporti del nostro paese e ci sono moltissimi tour operator che propongono pacchetti di tutti i tipi e per tutti i gusti.
Per visitare l’isola e allo stesso tempo prendere la tintarella nelle sue splendide spiagge una settimana va un pò strettina, comunque è imperativo il noleggio di un auto nei tanti rends a cars che si possono trovare a Palma di Majorca città capoluogo dell’isola, oppure presso il vostro hotel.
Per chi non volesse rimanere fermo il un solo posto è consigliabile prenotere l’ albergo con la formula B&B così sarete più indipendenti e dopo aver fatto una sostanziosa prima colazione potrete prendere l’auto a noleggio e scorazzare in lungo e in largo per tutta l’isola magari alternando un giorno in spiaggia per bagni e tintarella e un’altro giorno dedicarlo alle escursioni.
Assieme ai miei amici, muniti di carta geografica e di tanti suggerimenti presi in loco qua e la, abbiamo cominciato dalla città di Palma. Lasciata l’auto in uno dei tanti parcheggi a pagamento lungo il porto, ci siamo immersi nelle vie e viuzze della città vecchia dove abbiamo trovato una miriade di negozietti d’artigianato e tantissimi localini dove a mezzoiorno si potevano gustare le caratteristiche “tapas” che non sono altro che degli stuzzichini di carne o di pesce innaffiati da un buon vinello locale. Da non perdere la degustazione del prosciutto serrano, una vera prelibatezza.
Durante il nostro girovagare abbiamo trovato molto interessante il mercato de l’Olivar, completamente coperto, pieno di tanti “banchi” di frutta, verdura, pizzicherie, macellerie, pescivendoli e gastronimie varie, dove, i majorchini tutte le mattine vanno a fare la spesa. La città è piena di piazze e piazzette con bar e i tanti tavolini all’aperto sotto gli alberi, per delle deliziose soste sorseggiando della fresca Sangria dopo tanto camminare.
Un’attenzione particolare alla cattedrale, in stile gotico, una della più belle chiese d’ europa. L’entrata, guardando la facciata principale è sul lato sinistro, quasi nascosta. All’interno, la navata centrale è abbastznza disadorna ma l’altare maggiore, i rosoni e le bifore lasciano senza fiato per la loro bellezza e i loro colori.
Alla sera la città cambia completamente fisionomia, piena di rutilanti luci e di persone dentro e fuori i locali.A proposito, volete cenare in un locale tipico, fuori dai giri turistici, dove vanno di solito i majorchini? Si chiama Celler Sa Premsa, Placa Berenguer de Palòu 8, vi consiglio di prendere un taxi per andarci oltre tutto non sono cari, poi se volete potrete smaltire la cena ritornando giù al porto a piedi. Il locale è una tipica cantina spagnola con il soffitto a volte, veramante caratteristica. La cucina casalinga è solo majorchina; lasciate fare al camariere vi porterà lui le specialità e la degustazione dei vini locali fin quando direte basta e poi il conto vi sorprenderà per l’economicità del prezzo.
Voleta un’altra chicca? Alzatevi presto al mattino e andate alla piccola stazione dei treni per Sòller che si trova in pla ca dEspania. Li troverete un caratteristico vecchio trenino del 1927 trainato da una locomotiva Siemens, si chiama “Freccia Rossa”: attraverserete tutta la campagna verso la dorsale montuosa che attraversa da nord a sud tutta l’isola con una sosta presso il Mirador de Banja per fare alcune foto panoramiche per poi proseguire per la cittadina di Sòller e di qui con un tram elettrico, altrettanto caratteristico, arriverete fino a Port de Sòller direttamante sul mare dalla parte opposta dell’isola. Sarà senzaltro una bellissima escursione.
Un’altro itinerario degno di nota è Manacor-Porto Cristo per poter visitare le Grotte del Drago.
Le Grotte del Drago sono un susseguirsi di stalatiti e stalagmiti stupendamente illuminate che sfociano in un lago sotterraneo dove un’ orchestra a bordo di barche suonerà per voi un concerto di musica sinfonica. Le foto sono severamente vietate.
La cittadina di Manacor, invece, è famosa per la fabbricazione delle perle. Si potrà visitare il laboratorio per vedere le varie fasi di lavorazione per poi passare al grande negozio per ammirare il prodotto finito ed eventualmente fare qualche acquisto per far felice la vostra compagna.
Nell’ultima escorsione della settimana non poteva mancare la visita alla baja de Polensa all’estremo nord, un posto veramente spettacolare con spiagge bellissime degne concorrenti dei tropici come Can Picafor o Platja de Muro.
Come al solito bisognerà alzarsi presto al mattino perche sarà un itinerario abbastanza lungo. Dalla tangenziale di Palma si prende l’autostrada PM27 in direzione nord verso Inca e si prosegue per la vicina città di Alcudia che merita senzaltro una sosta. Cintata tutta intorno da mura per protezione dalle incursioni dei pirati che dal 1500 scorrazzavano periodicamente, è rimasta ancor oggi così, un vero gioiellino, con una bella piazza al centro. Sembra di essere in altri tempi.
Poi si potrà girovagare in lungo e in largo per calette e insenature alla ricerca dei più bei panorami dettati da una natura selvaggia. Una raccomandazione, visitate la penisola di Formentor non ve ne pentirete.
A mezzogiorno ricordatevi che non potrà mancare un bel pranzo di pesce in uno delle tante cantine del posto che sono, tutto sommato, economici.
Ci sarebbero da percorrere altri itinerari specialmente dalla pare sud-ovest dell’isola, verso Adratx, ma la settimana è terminata e come tutte le cose belle sembra essere durata poco. Domani si riparte per tornare a casa ma son sicuro che nella mente di oggiuno di voi, che farà questa esperienza, rimarrà indelebile il ricordo di tutte le cose belle, fatte e vedute, durante la visita di questa magnifica isola.
Fausto