Magnifica Sicilia!
Latomie: ai piedi del teatro si adagia un giardino meraviglioso, ricco di piante di ogni tipo e contornato da pareti di roccia a strapiombo, anticamente usate per l’estrazione della pietra.
Da vedere: orecchio di Dioniso. La grotta dei cordari era chiusa Ortigia, l’isolotto di Ortigia, centro storico della città, è circondato da mura a picco sul mare che racchiudono un dedalo di viottoli tortuosi e talmente stretti che i balconi barocchi in ferro battuto quasi si toccano. Ortigia regala un’atmosfera magica in cui godersi vagabondaggi senza meta.
Da vedere: il Duomo, il lungomare, la fonte Aretusa ed il piccolo giardino adiacente con una vegetazione imponente e lussureggiante.
Dove dormire: B&B Aretusa Vacanze (66 euro a stanza a notte). In un antico palazzo il B&B cerca di coniugare antico e moderno con letti a baldacchino e portatile in ogni stanza. Peccato che la nostra stanza, al piano terra, si affacciasse sulla strada, con l’impossibilità di aprire la finestra e dar luce alla stanza. Consiglio quindi di richiedere una stanza ai piani superiori e di consumare la colazione sulla terrazza da cui si dominano i tetti di Ortigia.
Dove mangiare: trattoria Da Mariano (accanto al B&B). Si cena ai lati del viottolo sotto le stelle. Location caratteristica, cucina discreta trattoria Sveva: anche in questo caso si cena all’aperto su tovagliette in cuoio in una zona poco trafficata, vicino al lungomare. Pesce ottimo: da provare!
2° tappa: NOTO E RAGUSA Noto Da non perdere la maestosa cattedrale, riaperta da un anno dopo il crollo del 1996. Merita una visita anche la mostra fotografica (2 euro circa) che descrive i lavori di ricostruzione, soprattutto se si ha la fortuna d’incontrare alla biglietteria una guida desiderosa di condividere particolari sulla storia della cattedrale.
Ragusa Difficile da raggiungere a causa di indicazioni stradali poco chiare, ma meritevole di una visita per le sue stradine che s’inerpicano su e giù per la città: viuzze strette si alternano a piazze che ospitano maestose cattedrali barocche.
Da vedere: il duomo e il giardino ibleo.
3° tappa: PIAZZA ARMERINA La villa romana è parzialmente chiusa sia come spazi, sia come tempi (lunedì chiuso) e così l’abbiamo trovata noi. Se non è possibile visitare la villa, Piazza Armerina non merita una deviazione.
4° tappa: AGRIGENTO Come per Ragusa, anche la parte vecchia di Agrigento si caratterizza per un labirinto di vie strettissime che dalla via principale (Via Atenea) salgono verso la parte alta che ospita il Duomo. Purtroppo la bellezza e il fascino di questi percorsi non si accompagnano ad altrettanto ordine e pulizia. Da visitare: il duomo e Santa Maria dei Greci, con la speranza d’incontrare il simpaticissimo custode che ci ha spiegato la storia della chiesa e del recente restauro.
Dove dormire. B&B Le terrazze di Montelusa (75 euro a camera a notte) anche in questo caso il B&B si compone di alcune stanze all’interno di un antico palazzo ristrutturato. La sistemazione è molto curata e l’accoglienza è calorosa e familiare. Il padrone di casa Francesco saprà indicarvi i posti più caratteristici da visitare e le trattorie dove mangiare.
4° tappa: LA VALLE DEI TEMPLI e LA SCALA DEI TURCHI Valle dei templi.
La valle dei templi è semplicemente unica: un pezzo di Grecia antica nel XXI° secolo. Il tempio della Concordia è magnificamente conservato e anche gli altri regalano uno spettacolo incantevole. Particolarmente suggestiva è la visita notturna (noi abbiamo potuto vederli illuminati solo dalla strada, ma in luglio e agosto è possibile entrare nel parco archeologico anche di sera). Unico neo: i pannelli descrittivi dei templi sono antichi quasi quanto i templi stessi, quindi molto rovinati e poco comprensibili. Consiglio di visitare il parco alla mattina o nel tardo pomeriggio a causa della temperatura elevata soprattutto nei mesi estivi. Abbiamo visitato anche il giardino di Kolimbetra, ma a causa del caldo e della stanchezza, non siamo riusciti a godere appieno delle sue bellezze.
Scala dei turchi Scala dei turchi è una località di mare vicina ad Agrigento dove un’imponente sperone di roccia calcarea e bianchissima si tuffa nel mare. Il tratto di costa prima dello sperone è meraviglioso (ad eccezione di un rudere di cemento a ridosso del mare, generato, temo, dal peggior abusivismo edilizio) ed il panorama della montagna bianca in contrasto con il blu del mare regala un panorama incredibile.
Assolutamente da non perdere! Meritano due parole anche i siciliani: penso ci sia una guida turistica nascosta in ogni siciliano! Ogni persona che abbiamo incontrato per chiedere informazioni e aiuto non solo si fermava e ci dedicava tempo, ma lo faceva con una tale gentilezza e un così grande desiderio di farci conoscere i posti più pittoreschi delle loro città, che ci ha davvero sorpreso.
Alessandra e Marco