Magnifica Persia: Iran cordiale dai mille sorrisi

Viaggio incredibile in un paese ricco di storia e bellezze straordinarie dal nord di Tabriz al sud, passando lungo la Via della Seta tra città meravigliose. Informazioni utili e consigli pratici
Scritto da: barba
magnifica persia: iran cordiale dai mille sorrisi
Partenza il: 12/08/2016
Ritorno il: 23/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Non pubblico tutti i diari dei miei viaggi, ma dell’Antica Persia, oggi Iran voglio scrivere e condividere con voi questo paese fantastico, ben diverso dai luoghi comuni e da quello che si trova nei media e sul web.

Cercherò di riportare i siti d’interesse visitati, informazioni utili e consigli per organizzare al meglio il vostro viaggio, perché ve lo consiglio vivamente. E’ un paese che merita di essere visitato e che vi rimarrà nel cuore. Non solo vedrete delle città e monumenti meravigliosi, bassorilievi stupendi dei nostri ricordi dell’antica Persia studiata a scuola, ma colpisce anche questo popolo cordiale e affettuoso che non ho mai trovato in nessun altro popolo del mondo.

Il viaggio è stato organizzato da un tour operator e in arrivo abbiamo trovato la guida locale che ci ha accompagnato per tutto il viaggio. Ottima guida Reza Sayah. Guida molto preparata, parla benissimo italiano e ci ha consigliato extra escursioni di grande interesse. (per eventuali approfondimenti potete contattarmi).

VOLI: Noi siamo partiti con QATAR da Milano Malpensa x Doha con scalo e poi volo per TEHERAN. La compagnia è famosa come ottima e sempre puntualissima, purtroppo abbiamo avuto subito un intoppo. Il volo che doveva partire alle 16,50 x Doha era in ritardo e arrivati a Doha avevamo solo 1h per l’altro. Di conseguenza siamo partiti in ritardo alle 18 circa e il secondo volo è stato spostato anziché alle 12,50 circa di notte, alle 8 del mattino x Teheran. Quindi nottata in aeroporto a Doha in una family quite room…..ve lo raccomando con aria condizionata a mille e tutti che russavano….va bè parentesi a parte. Mi sono divagata un po’ solo per dirvi che anche al ritorno avevamo solo 1h di coincidenza con l’altro volo e per fortuna è andato tutto bene, ma vi consiglio se fate scalo a Doha di tenere almeno 1 h e mezzo minimo. Il passaggio dall’atterraggio al transfer x il secondo volo è distante e nonostante l’aeroporto sia chiarissimo ci vuole del tempo e bisogna ripassare la security a raggi per i bagagli a mano. Passo veloce perché ci sono parecchie file.

Viaggia anche Turkish Airline con scalo a Istanbul, ma vista la situazione degli ultimi fatti lo eviterei. So che ci sono altre compagnie tra cui la Iran airline che vola diretto Italia-Teheran.

ABBIGLIAMENTO: Per gli uomini non ci sono problemi, basta che abbiano pantaloni lunghi e maglietta, no canottiere o bermuda. Per le donne bisogna coprirsi la testa con un foulard o sciarpa di qualsiasi colore, consiglio il cotone io sono stata bene. Va tenuto sempre anche negli alberghi. Come abbigliamento ci vogliono pantaloni lunghi che coprano le caviglie morbidi e sopra un caftano o camicione lungo che copra almeno il sedere, le maniche arrivino fino al gomito e che non segni le forme, quindi abbondanti come taglia. Io ho utilizzato capi morbidi e mi sono trovata bene perché stavo anche fresca. Come scarpe per le donne potete usare anche i sandali, ai piedi non ci sono problemi, solo se si va a Qom (città santa) è preferibile indossare scarpe chiuse. In alcune moschee si toglie le scarpe ma tranquilli che ho travato questi posti pulitissimi, io giravo scalza senza problemi.

MONETA: In Iran la moneta locale è il Rial 1 euro corrisponde circa a 34.000 rial. o Toman che ha un altro valore, ma sono ben accetti sia Euro che Dollari. Le carte di credito non sono accettate tranne che nei negozi di tappeti. Consigliato portarvi i contanti necessari per tutto il viaggio.

ITINERARIO

TEHERAN siamo stati un giorno, dovevamo arrivare alle 2,30 di notte e andare a riposare in albergo, ma arrivando alle 11,30 del mattino abbiamo voluto visitare subito tutto. Ricordatevi che in aeroporto quando arrivate dovete fare il visto, noi avevamo una lettera d’invito del tour operator e pagare 75 euro a persona. In una giornata abbiamo visto il PALAZZO GOLESTAN storico molto bello una residenza reale immerso in un bellissimo giardino, bellissime anche le sale interne piene di cristalli, specchi e maioliche di minuziosa decorazione.

Molto interessante il MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE, ci sono reperti di tutte le epoche storiche dal neolitico fino all’ultimo secolo. interessante vedere la mappa dell’antica Persia e tutte le dominazioni subite e reperti che provengono dalle città che poi si visiteranno. Da non perdere il MUSEO DEL GIOIELLO, fate attenzione agli orari perché credo chiuda alle 16, è proprio come un caveau di una Banca. Si entra lasciando tutto negli armadietti, compresa macchina fotografica, il cellulare o occhiali da sole. Una tra le più ricche collezioni al mondo tra pietre preziose, corone, trono reale, un diamante da 182 carati, meraviglioso.

Abbiamo dormito all’Hotel Esteghlal 5 stelle, un po’ fuori dal centro, un po’ vecchio stile, grande e internazionale. Ma va benissimo. Abbiamo cenato qui con un’ottima zuppa di cipolle, e un kebab con riso e zafferano. Anche la colazione è abbondante internazionale. In generale prima del piatto principale gli iraniani consumano o insalate crude con yogurt e anche buonissime zuppe di pomodoro, o cipolla o orzo.

Non saprei se c’è altro da vedere a Teheran forse un giorno in più può dare la possibilità di girarla con calma, noi abbiamo solo potuta vederla dalla macchina. c’è una bella zona residenziale con grattaceli, da vedere La Torre Azadi torre della libertà, un’architettura particolare, molto imponente un misto tra sassaie e islamica.

2° giorno partenza con volo domestico per TABRIZ. 1h di volo circa per arrivare nel capoluogo dell’Azerbaijan posto lungo la via della seta, vicino al confine Armeno. Tabriz è a 630 km da Teheran a 1400 m sul livello del mare.

JOLFA paesaggio molto particolare roccioso e stepposo con montagne rocciose rosse. Abbiamo visitato la Chiesa ARMENA SANTO STEFANO del IX secolo. Costituisce un esempio di scambi tra le culture delle regioni bizantine, ortodosse e persiane. Non abbiamo potuto visitarla internamente perché stavano restaurando il tetto. Molto bello anche il paesaggio circostante perché è arroccata in altura. E’ patrimonio dell’Umanità, insieme ad un’altra chiesa Ghare Kelisa (chiesa nera) che non abbiamo visto perché è sempre una chiesa armena dalla parte opposta come strada e abbiamo preferito su suggerimento della guida vedere un’altro posto più interessante.

Albergo a Tabriz: El GORI PARS sempre un 5 stelle, internazionale nella zona residenziale. Anche questo un po’ vecchio stile. Abbiamo cenato iraniano in un buon ristorante, credo Delestanfoods hanno un pane ottimo appena sfornato (si vede in un angolo a vista che lo preparano e lo cuociono) che mangiano come antipasto con del formaggio di capra e abbiamo preso una trota molto buona accompagnata sempre da del buon riso cotto alla brace molto profumato e con l’aggiunta di zafferano (molto presente nella loro cucina). La loro cucina è molto buona speziata ma non troppo, usano sapientemente le spezie, cardamomo, curcuma tantissimo zafferano nel riso, carne, pesce, e succo di melograno.

Da Tabriz interessante escursione per KANDOVAN villaggio troglodita con le costruzione nella roccia a forma conica simile alla Cappadocia in Turchia, ma qui ci vivono. Villaggio arroccato in altura e vi consiglio per la visita scarpe comode. Si gira all’interno delle case che poi sono anche botteghe dove vendono i loro prodotti, miele, olio, spezie, frutta secca e prodotti di vestiario fatto dai nomadi, tappeti o calze pesanti di lana di cammello. Qui l’inverno è molto rigido e fa la neve. La popolazione come in tutto l’Iran è disponibile, gentile, sorridente e non t’importunano o insistono ad acquistare. Vogliono farti assaggiare tutto. Comunque il miele è molto buono. Anche i pistacchi freschi sono buonissimi, gli stessi poi che avevo mangiato in Siria. Anche questo villaggio è Patrimonio dell’Umanità e lo consiglio se arrivate qui al Nord. In tutto l’Iran ci sono in totale 4 villaggi trogloditi.

A TABRIZ abbiamo visto la MOSCHEA DEL VENERDI’ dentro una madrasa (scuola coranica), MOSCHEA BLU del XIV sec. di epoca mongola sono rimaste poche maioliche blu (molto particolari) perché purtroppo Tabriz è stata distrutta dal terremoto. Bellissimo il BAZAR è il più grande coperto al mondo 7 km con circa 2000 botteghe divise per settori merceologici, zona dei tappeti, stoffe, gioielli, spezie ecc. Se vi capita andate a mangiare dentro il bazar da Haj Ali si mangia molto bene. Molto bello e pulito nei caravanserragli ci tenevano le merci. Le botteghe dei tappeti sono bellissimi , è un piacere della vista perdersi in questi negozi e ammirare questi tappeti meravigliosi. Una originalità che ho trovato sono dei tappeti quadri incorniciati da cornici imponenti e dorate, bellissimi con effetti di rilievo. Una maestria di esecuzione. MUSEO AZERBAIJAN con reperti archeologici della zona. Tenuto molto bene e un luogo anche fresco. Vi consiglio anche una sala con opere di uno scultore persiano Ahad Hosseini molto bravo e profondo. Le sue sculture gigantesche rappresentano l’Umanità nei suoi grandi temi, della fame, della guerra, violenza, prigione, razzismo ecc.

Il giorno dopo si parte per Esfahan (circa 420 km). Abbiamo visitato QOM 2° città santa dell’Iran. In mezzo al deserto e le montagne a ridosso del Mar Caspio. Si trova a 1000 m sul mare. La 1° città è Mashhad 4 volte più grande. Questa di Qom è stata una visita extra consigliata dalla guida che conosceva un sacerdote che ci ha fornito ulteriori spiegazioni e che ci ha permesso di entrare perché sarebbe vietata ai turisti. Quindi informatevi bene prima di andare. Ovviamente le donne oltre al velo che per tutta la vacanza bisogna portare, entrano da una zona dedicata x solo donne e vi forniranno un chador molto lungo da indossare per coprirvi completamente. Non è stato semplicissimo usarlo anche perché era gigante e lunghissimo nonostante non sia bassissima. A parte questo il mausoleo ospita le spoglie della sorella dell’Imam Reza (8° imam sciita). Molto bella di forma ottagonale con 4 minareti, una cupola dorata, splendidi specchi. E’ un importante centro culturale islamico e viene raggiunto da molti studenti di teologia.

Lungo il tragitto per Esfahan, si vede il lago salato Namak e il paesaggio è arido e stepposo desertico fino ad arrivare a KASHAN cittadina oasi che si trova a 1600 m di altezza. Qui da vedere il GIARDINO FIN patrimonio dell’Unesco. Molto bello il giardino con platani molto antichi e con i canali da cui zampilla acqua che proviene dalle sorgenti delle catene montuose. La zona è rinomata per l’acqua di rose, che poi si vedrà in tutta l’Iran. Bellissima la casa storica di BRUJERDI dimora di un ricco commerciante di tè di kashan. Un bel cortile in cui si affacciano gli appartamenti estivi ed invernali e gli alloggi per la servitù. Stupende le decorazioni interne, policrome, multistile con paesaggi francesi, persiani, figure stilizzate, disegni al tratto in blu. Molto particolareggiato nelle decorazioni.

Lungo la strada abbiamo fatto una deviazione per un’altra visita extra un altro villaggio primitivo nomade ABYANEH. A 2500 m di altezza, un bel paesaggio circostante. Le case sono di fango e paglia colorate con la terra rossa del luogo, gli uomini vestono con pantaloni larghi e le donne hanno vestiti colorati. Una piccola fortezza del XIII sec. che racchiude il villaggio. Era un antico villaggio zoroastro che poi è diventato direttamente sciita. Ricorda un po’ lo Yemen. C’è la moschea e nel cortile c’è una vite antichissima mai vista e altissima. In serata arriviamo a Esfahan caotica e trafficata come Teheran. In Iran lo smog e l’inquinamento è molto forte e si sente. Guidano come pazzi, fanno dei peli pazzeschi alle macchine ma non si toccano….meglio così. A noi è andato tutto bene. Occhio ad attraversare la strada, non si fermano bisogna essere veloci e attenti, ma anche questo fa parte del luogo.

Finalmente ad ESFAHAN o ISFAHAN pernottiamo al Parsian Kowsar sempre 5 stelle Internazionale. Noi ci siamo fermati 2 giorni e lo consiglio vivamente, perché è una bellissima città. Una gemma dell’Antica Persia una delle città più raffinate del mondo islamico. La definirei la città dei miniaturisti. Dai monumenti agli oggetti, maioliche, pitture miniature, tappeti, smalti ogni cosa è creata da artigiani che lavorano con precisione e grande bravura. E’ una città (come tutte in Iran) molto pulita e ordinata. Peccato che non c’è acqua nel fiume, hanno chiuso una diga e i ponti fanno un diverso effetto vederli senza l’acqua che scorre sotto di loro. Città antichissima 2700 anni fa è stata anche capitale imperiale 3° impero periodo safavide. Il nucleo è la piazza centrale MEYDAN NAQSH-E JAHAN (piazza metà del mondo) e sotto i portici che delimita la piazza c’è il labirintico bazar. Bellissimo anche di notte, di sera gli iraniani vengono in questo giardino per riposarsi, prendere un tè stare con la famiglia e gli amici. Su ogni lato c’è un monumento importante che segue le 4 regole: Politica il palazzo, commercio il Bazar, Religione con la Moschea, Cultura con la scuola coranica con la cupola color crema.

Da un lato c’è la MASJED -E EMAM epoca safavide con un ivan affiancato da minareti, sia fuori che dentro una delle più belle e imponenti dell’Iran. Rivestito da maioliche azzurre e blu simbolo di Esfahan. PALAZZO ALI’ QAPOU inizialmente era solo una porta poi venne costruito un palazzo reale dalla cui terrazza i nobili assistevano agli spettacoli. Molto bello salite i 6 piani per arrivare alla terrazza con 18 colonne di legno molto alte. Bellissimo il soffitto intarsiato. Salite ancora per vedere altre sale come quella della Musica con incavi in stucco che riproducono finti strumenti musicali che serviva per far diffondere il suono in tutto il palazzo. Godetevi la vista della piazza e dell’orizzonte fino alle montagne. Dietro il palazzo un altro Palazzo molto bello TCHEHEL SOTOUN (o palazzo delle 40 colonne). Ha un bellissimo parco con un edificio destinato ai ricevimenti. Ci sono 20 colonne che si riflettono sull’acqua della vasca antistante, quindi si raddoppiano. Fatto costruire dallo Scià Abbas II per svaghi. Le sale sono affrescate con dipinti molto belli, riportano periodi bellici e bucolici, incontri con ambasciatori, battaglie, e mi hanno colpito scene con donne che ballano, conversano si lavano a seno nudo e senza velo, in altre pitture sono presenti anche bottiglie di vino. Molto interessante questi particolari che danno un’idea di come vivevano i persiani prima della dominazione islamica che ha imposto il velo alle donne, oltre al divieto dell’alcool. Di fronte al palazzo Ali’ qapou c’è la MOSCHEA CHEICH LOFTFOLLAH costruita nel 1600. Ha una bellissima cupola intarsiata color crema che cambia colore a seconda la luce nelle varie ore del giorno. Bellissima anche vederla di notte. L’interno della scuola coranica è dedicata alle donne. Guardando la cupola attraverso un foro la luce che entra illumina la cupola decorata e fa brillare quasi a creare una coda del pavone. Simbolo della bellezza delle donne. Bellissima uno spettacolo di miniatura. Il bazar è un grande caravanserraglio coperto con botteghe di artigiani. Fanno delle miniature fantastiche su osso di cammello molto minuziose. Abbiamo pranzato in un ristorante bellissimo Shahrzad bellissima location e mangiato ottimo cibo. Bisogna prenotare molto elegante dentro con vetrate colorate magnifiche. Qui si mangia un buon cibo tipico di Esfahan. Da provare il Fesenjan una zuppa scura fatta con succo di melograno cotto con pollo, zucchero, salsa di noci da accompagnare con riso. Ottimo.

Per acquisti ad esfahan: Miniature se vi piacciono, sono molto belle, intarsi su scatolette, smalti su piatti in azzurro e blu tipici di questo posto e i famosi tappeti persiani. Sono molto belli, io li conosco e se vi piacciono ve li consiglio. Sono quasi tutti con la seta e hanno colori meravigliosi, e disegni fantastici oggi diversi anche dal passato. Se vi piace l’idea di un tappeto i persiani sono i migliori al mondo. Trattate sempre comunque. Tra l’altro abbiamo visitato una fabbrica di tappeti e ammetto che oltre al piacere di vedere questi disegni meravigliosi, è interessante anche come viene portata avanti la trattativa… fanno anche tovaglie tipiche di esfahan che decorano a mano con timbri. Molto belli sono anche i tessuti ricamati con fili dorati per tovaglie, copriletto, cuscini sempre sulle tonalità degli azzurri e blu. Tipico ci sono anche dei dolcetti tipo torrone bianco con pistacchio. Sono molto morbidi sembrano quasi dei mushmallow con pistacchi. La cucina è molto buona e varia da città a città con delle varianti. Gli iraniani si dissetano (io l’ho solo provata) con una bevanda fredda Doogh a base di yogurt liquido e acqua. E’ molto fresco sa di yogurt greco molto liquido con aroma di menta leggermente salato. Di sera abbiamo mangiato in un altro ristorante locale che consiglio seduti sospesi sdraiati_Traditional Banquet Hall Naghshe-e jahan sq un po’ scomodo ma una bella esperienza. Tutto ottimo il cibo a base di melanzane, yogurt con buccia di aglio, una crema gialla a base di zafferano con pollo tritato un po’ agrodolce molto buono accompagnato con il loro ottimo pane fatto con acqua e farina non lievitato. Il secondo giorno a Esfahan abbiamo visto la MOSCHEA DEL VENERDI’ che da sola oltre a tutta esfahan è patrimonio dell’Umanità. E’ la più antica, molto bella iniziata nel XI secolo, ha subito tante variazioni, una sintesi dell’architettura persiana si vedono tutte le epoche passate. Interessanti i due ponti SIO SE-POL lungo 160m e l’altro POL-E KHAJOU più stretto costruito dallo scià Abbas II verso la metà del 1600 su due livelli di terrazze che sovrastano il fiume, purtroppo secco. Da vedere anche di sera illuminato e con tanta gente che conversa e passeggia. CATTEDRALE DI VAAN dedicata a San salvatore nel quartiere Armeno, voluto dallo scià Abbas. Si possono ammirare bellissime pitture affrescate con influenze Italiane, olandesi, insieme a stili safavidi iraniani. La zona essendo armena è chiamata New Jolfa. Negli anni 1650 – 63 si è aggiunta la torre per la campana armena. Vicino c’è un interessante Museo Armeno con la mappa della trucidazioni degli Armeni, vestiari del santo, bellissimi libri scritti a mano con miniature, da vedere anche un testo scritto su un capello. Manoscritti decorati e stampati e la prima macchina da stampa iraniana (1636). Da vedere anche un altro palazzo L’HAREM sempre fatto costruire dal Re Abbas per mogli e concubine. Molto affrescato con pitture di pregio. E’ rimasto poco ma si immagina come poteva essere decorato, ogni stanza ha uno stile proprio e diversi colori. Sempre immerso in un giardino, tra cascate acque in questo luogo rilassante e beato.

Lasciamo questa bellissima città per Yadz, fermandoci prima a NAIN (nella regione di yadz) 150 km da Esfahan. Zona desertica tra i due deserti Dash-e Kavir e Dasht-e Lut. Nain è molto antica fondata circa 2000 anni fa a 1600 metri. Parlano con un dialetto ebreo. A proposito della lingua in Iran parlano in Farsi la lingua persiana, è diverso il loro linguaggio dall’arabo che solitamente siamo abituati a sentire, è molto più dolce e cortese come lingua. Al nord invece come a Tabriz parlano con un dialetto più turco. A Nain abbiamo visitato la MOSCHEA DEL VENERDI’ senza decorazioni ma antica. Girando intorno si vedono le torri del vento precursori di un sistema di raffreddamento degli ambienti che precedono oggi l’aria condizionata. Interessante anche la zona per la preghiera nelle fredde giornate invernali. Questa cittadina è famosa per la produzione di tappeti, con stile nomade con lana di cammello. Lungo la strada molto desertica abbiamo visto il CARAVANSERRAGLIO DI MEYBOD. Siamo lungo la strada della Via della Seta in questo posto si fermavano pellegrini e commercianti. Struttura semplice con delle volte e si vedono come tessevano i tappeti. Abbiamo visto anche una Ghiacciaia una di quelle più grandi in Iran per creare e conservare il ghiaccio per tutto l’inverno.

Arriviamo a YAZD all’albergo Parsian Safaieh bello sempre un cinque stelle Internazionale ma troppo lontano dal centro. Non male un albergo a 4 stelle che ci ha fatto vedere la guida Dad hotel caratteristico Tradizionale rimesso da un vecchio garage, più vicino al centro. Noi abbiamo dormito 2 notti a Yadz 2 giorni, ma forse basta un giorno. Creata nel 560 a.c era un centro importantissimo per il culto di Zoroastro. Ospita tuttora la più grande comunità iraniana zoroastriano. Presa dagli Arabi, rasa al suolo dai mongoli, vi si fermò anche Marco Polo e viene citata nei suoi diari e nel Milione. E’ molto caldo, al limite del deserto, ma la città è rigogliosa di verde con sistemi di canalizzazione dell’acqua che dai ghiacciai del monte scongelandosi arriva in città.

Assolutamente da vedere le TORRI DEL SILENZIO sono funerarie. Quando un essere umano moriva passava negli edifici bassi per essere lavato e fasciato da teli e portato sulle torri per essere mangiato dagli avvoltoi, poi con un procedimento chimico le ossa venivano ridotte in polvere. TEMPIO DEL FUOCO Zoroastriano ATESHKADEH sembra un palazzo con giardino. C’è il sacro fuoco che brucia sempre. Zoroastro è l’antica religione dei persiani, credono in un Dio invisibile e onnipotente. Sulla facciata c’è il simbolo di Ahura Mazda (testa, il dorso e le ali protettive). Ci sono tantissime TORRI DEL VENTO (Bagdir) incanalavano l’aria calda per rinfrescare gli ambienti. MOSCHEA DEL VENERDI’ fondata sulle rovine di un antico tempio zoroastro. Affiancata da due minareti molto stretti. Molto particolare anche come decorazioni un mix tra piastrelle con disegni geometrici (mongolo), intonaco e mattoni. Interessante fare un giro nella Piazza principale con un edificio multipiano che è una moschea solo come facciata, tutto attorno c’è il bazar. Nella piazza c’è una struttura in legno Nakhl una gigantesca foglia di palma, che viene ricoperta da tessuto nero per essere trasportata durante i lutti. Piacevole girare per la cittadina vecchia e vedere le abitazioni fatte di paglia e fango con i dettagli particolari delle porte con i battenti per gli uomini e per le donne. Abbiamo pranzato in un buon ristorante anche hotel, MOshir al Mamalek bel posto e buon cibo iraniano. Siamo saliti sul roof di un albergo che conosceva la nostra guida per fare alcune fotografie alla città, dai tetti delle case e vedere all’orizzonte il deserto. Nel pomeriggio abbiamo fatto un’escursione aggiuntiva ma la consiglio veramente alla fortezza sassaie del 3° secolo SARYAZD, circa a 60 km da Yadz. Merita di vederla, attenzione però cercate di chiamare o informarvi se è aperta, spesso in Iran i siti vengono chiusi. La nostra guida si era informata prima. Questa fortezza si può considerare una banca la 1° in Iran, con tutto attorno un fossato per i nemici e alte mura da dove buttavano la pece.E’ tutto un susseguirsi di cunicoli, grotte, buchi, cisterne per acqua, vani, depositi per il cibi, vasi interrati dove nascondevano denaro e tesori. Un divertimento perdersi in questi vicoletti e salire e scendere tutto dentro la fortezza. Bellissima la vista dalla torre di avvistamento (dove c’è la bandiera iraniana che sventola). Una delle cittadelle più antiche rimaste, perché ci sarebbe Bam ma è stata distrutta. Consiglio scarpe molto comode e di fare un po’ di attenzione agli scalini e soffitti molto bassi mentre scendete le scale. Ripeto merita la visita. Tra l’altro i custodi ci hanno offerto all’uscita un buon tè fatto sul fuoco e ci hanno invitato a lasciare una recensione che ovviamente ho colto con molto piacere. Questo perché lo fanno? Perché il luogo è poco conosciuto, per noi è stato un extra non era nel programma e viene visitato poco, le Belle arti non investono e non vengono fatti ulteriori scavi e ricerche. Chissà quanti altri tesori ci sono nascosti sotto il deserto.

Il giorno dopo partiamo verso Shiraz. saranno 400 km circa. Personalmente inizierei il viaggio da Shiraz per poi finire a Teheran con il Museo Archeologico, solo per un discorso cronologico di epoche dalle più antiche alle più recenti. Lungo il tragitto ci siamo fermati a ABARKUH sempre nella regione di Yadz . Abbiamo visto un antichissimo cipresso di 4000 anni fa. Il più antico dell’Iran. Arriviamo al sito archeologico di PESERGADE patrimonio dell’Unesco fu la 1° capitale dell’Impero Achemenide fondata da Ciro il Grande. Sono rimaste delle rovine dei palazzi reali. Appare poi nella sua magnificenza la tomba di Ciro il Grande costruita su 6 alti gradini. Da vedere anche le NECROPOLI NAQSH -I-RUSTAM. Sono 4 tombe Achemenidi intarsiate alte sulla roccia dei leggendari guerrieri persiani, Artaserse I, Serse I, Dario I, Dario II, di un bell’impatto a vederle. Arriviamo a Shiraz e pernottiamo all’albergo molto bello il Parse hotel 5 stelle internazionale.

Finalmente il giorno dopo andiamo a PERSEPOLI. Bellissima questa antica città Persiana ha degli splendidi bassorilievi che adornano palazzi e scalinate. Resti ancora ben conservati della raffinata eredità dell’antico Impero Achemenide che governò l’immensa Persia dal 559 al 330 a.c. In questa città i re Achemenidi ricevevano la loro investitura, celebravano il nuovo anno, governavano prima che Alessandro Magno rasasse al suolo l’intera zona. Che dire magnifica, vedere quei bassorilievi, immagini dei nostri ricordi scolastici della Persia, quei capitelli con i tori, i grifoni il loro fascino riportano in un’altra epoca e rimani affascinato da tanta bellezza e dovizia di particolari. Vicino ci sono altri rilievi alti nella roccia NAQSH-E-RAJAB di epoca sassanide.

Torniamo a SHIRAZ culla della cultura persiana. Era soprannominata Dar-ol-Elm (casa del sapere), sinonimo di cultura, usignoli, poesia, rose e vini. Celebre zona di vigneti. In entrata nella città Bellissima Porta del CORANO con una cinta muraria, custodiva un Corano di 7kg e proteggeva chi passava da lì. Magica e magnifica. Da vedere MOSCHEA di NASIR -AL-MOLK, una bella costruzione bassa bellissimi i giochi di luce che entrano dalle vetrate colorate, immagine ricorrente in rete per rappresentare l’Iran. Bellissime le maioliche con le rose, la definirei la città delle rose la più romantica. GIARDINO DEGLI ARANCETI (Naranjestan e Ghavam Museme) molto bello con un palazzo pieno di specchi e un bellissimo giardino pieno di arance amare acre.

MAUSOLEO DI HAFEZ dove c’è la tomba del famosissimo poeta e mistico Hafez (1310-1337) che visse in contemporanea al nostro Dante. Che dire un posto magico dove ho conosciuto una ragazza di shiraz speciale, mi ha letto dei versi di hafez e c’è stato un’intesa emozionale, di conoscenza. Si raccontano storie su quel posto, io sono molto realista ma quel luogo mi rimarrà sempre nel cuore. Intorno alle mura vengono riportati alcuni versetti delle più celebri liriche. E ovviamente da vedere anche il BAZAR VAKIL coperto anche questo molto bello. Dicono che qui si vendono ottime spezie, sopratutto Zafferano, Curcuma e tante altre. Impossibile non finire il viaggio con un ultimo tè in una casa da tè Saray-e-mehr vicino al Bazar, molto caratteristico ed è anche Ristorante. La guida ci dice che è anche molto buono come cucina di Shiraz. Ve lo consiglio. Purtroppo il nostro viaggio finisce dopo 12 giorni passati in questo meraviglioso paese, con una popolazione straordinaria. Ho avuto modo e ringrazio la mia guida Reza di conoscere i loro usi e costumi e vivere a stretto contatto con loro. Sono di una gentilezza e disponibilità uniche, che per me che vivo al Nord Italia è raro trovare da sconosciuti. Dalla guida, dagli autisti che abbiamo avuto nel nostro viaggio, dalle persone che abbiamo conosciuto, ti fermano, ti fotografano, ti parlano vogliono conoscerti.

E’ un paese sicuro perché loro, il popolo, è brava gente, non hanno voluto quello che hanno dovuto subire, gli è stato imposto e loro cercano in tutti i modi di farti sentire coccolato, al sicuro e tranquillo. Viaggio in tutto il mondo e ripeto non scrivo pubblicando tutti i miei diari, ma per questo paese glielo devo per avermi fatto conoscere un aspetto dell’Iran che da ignorante non conoscevo. Visitatelo. Come sempre cercate di essere Viaggiatori e non semplici Turisti, Viaggiare vuol dire Conoscenza. Dorud Iran.

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Magnifica Persia, Iran cordiale dai mille sorrisi.



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