Magnetica romantische strasse

Dal 15 al 19 aprile 2007 Marco ed io siamo riusciti a concederci una breve ma rilassante e molto piacevole vacanza lungo la Romantiche Strasse, in Baviera, per visitare i celeberrimi castelli del re Ludwig. Abbiamo pernottato 4 notti presso la Romantic Pension di Frau Strass, a 5 km da Füssen, (€ 67 a notte, compresa la colazione) e questo è...
Scritto da: miticalu
magnetica romantische strasse
Partenza il: 15/04/2007
Ritorno il: 19/04/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Dal 15 al 19 aprile 2007 Marco ed io siamo riusciti a concederci una breve ma rilassante e molto piacevole vacanza lungo la Romantiche Strasse, in Baviera, per visitare i celeberrimi castelli del re Ludwig.

Abbiamo pernottato 4 notti presso la Romantic Pension di Frau Strass, a 5 km da Füssen, (€ 67 a notte, compresa la colazione) e questo è forse stato l’unico errore. Mi spiego: visitando vari paesi lungo la strada, sarebbe stato più furbo pernottare di volta in volta in una cittadina diversa, con un notevole risparmio di tempo e di denaro (soprattutto legato al carburante!). Ad ogni modo, è andata bene ugualmente, anche se alla fine dei 4 giorni avevamo percorso più di 2200 km!!! La pensione è molto accogliente: la camera è pulita e soprattutto spaziosa, il balcone ha la vista sul castello di Neuschwanstein (così come assicurato da Fr. Strauss) e la colazione è assolutamente abbondante: affettati, formaggio, burro, miele, marmellata, tè/caffè, torta dolce e soprattutto morbidi, profumati, fragranti panini bavaresi. Era un piacere per me fare colazione e Marco mi guardava inorridito ogni mattina: la mia colazione sembrava non dover finire mai! Quando siamo arrivati, domenica versomezzogiorno, dopo aver depositato i bagagli, abbiamo deciso di dedicarci subito alla visita dei due castelli, Hohenschwangau e Neuschwanstein. Dalla pensione sono raggiungibili a piedi, 5 minuti di passeggiata. Un panino con la cotoletta e via ai castelli. Le visite sono programmate, quindi è fondamentale presentarsi puntuali all’ingresso: sono assegnate le audioguide nella lingua di preferenza, poi si inizia il percorso. Ad accompagnarci c’è sempre un addetto, che oltre ad indicare i punti di interesse, controlla che non vengano scattate fotografie. Ciò nonostante, Marco è riuscito lo stesso a carpire qualche immagine proibita, avvalendosi della modalità “museo” della macchina, dell’assenza di flash e della pancia, che gli permetteva di orientare l’obiettivo! L’interno del castello Hohenschwangau è molto bello e sontuoso: imponente è la sala da pranzo e l’adiacente studio e camera da letto. Molto particolari sono le stufe di ceramica, presenti in ogni camera e di colore diverso l’una dall’altra, che permettevano di riscaldare ogni stanza. Magnifica è la vista che si gode dalle varie finestre: le montagne, i boschi, il lago. Tutto trasmette pace e serenità. La visita è breve, circa 25 minuti.

Ci trasferiamo quindi all’altro castello. Tentati dai calessi, decidiamo in ogni modo di andare a piedi: è una bella giornata e abbiamo due ore di tempo. La salita per arrivare al castello è un po’ impegnativa e la strada è polverosa. Inoltre, cominciamo ad accusare la stanchezza del viaggio. Arrivati quasi in cima, ci concediamo un gelato, poi un ultimo sforzo fino all’ingresso. Arrivare ai piedi del castello e vederlo svettare sopra di noi provoca una sensazione particolare: si riesce quasi a “sentire” la pazzia di questo Re che ha fatto costruire appositamente questo castello, ma nel quale non ha mai vissuto, e di cui controllava i lavori con un cannocchiale dalla finestra dell’altro suo castello.

Anche qui la visita è molto breve, poco più di 15 minuti, ma ne vale decisamente la pena. Entrando, si ha la sensazione di un ambiente più spoglio e freddo, ma quando entri nella sala del trono… un turbinio di colori si sprigiona sopra le nostre teste! Le colonne di lapislazzuli blu, le foglie d’oro, i rossi e verdi delle vesti degli apostoli, è tutto straordinariamente luminoso e incantevole! Molto bella e imponente anche la sala degli Alabardieri, con grandi e pesanti lampadari. Uscendo dal castello, proseguiamo in direzione di Marienbrücke, un ponte sospeso a più di 90 metri di altezza e dal quale è possibile godere appieno della vista del castello. Scattiamo numerose foto, sfidando il vento, poi riprendiamo la strada dell’albergo. Al ritorno, ci fermiamo a comprare le due calamite dei castelli per il frigo: devo continuare la mia collezione… Per cena, nonostante gli avvertimenti letti anche su TPC, usciamo tardi, verso le 19.15, ed infatti riusciamo con difficoltà a trovare un ristorante ancora aperto. Si tratta de “L’Aquila”, nel centro di Füssen, dove Marco ha gustato una zuppa di patate e la classica Schnitzel con patate fritte, e io ho preferito due crocchette giganti di patate con funghi e verdure fresche. Tutto squisito e non eccessivamente caro. Finalmente, dopo cena, andiamo a dormire.

Il giorno seguente, dopo colazione, puntiamo alla WIESKIRCHE. Si tratta di una chiesa, riconosciuta patrimonio dell’Unesco, costruita in mezzo alla quiete della campagna. E’ molto imponente: l’esterno è rosa pallido e le colonne sono bianche, contraddistinte dall’effetto del trompe-l’œil. Tutto intorno i campi sono di un bel verde brillante, punteggiati da fiori gialli. Il cielo è azzurro limpido, le montagne fanno da cornice e l’aria che si respira trasmette pace e serenità. Il traffico e lo smog sono così lontani… Visitiamo brevemente l’interno, luminoso, maestoso e colorato, compriamo la calamita e ci rimettiamo in strada.

La seconda tappa è AUGSBURG. Lasciamo la macchina in un parcheggio a pagamento vicino al mercato della frutta e ci incamminiamo verso il centro. Augsburg appare subito come una città giovane e dinamica, piena di negozi e locali che si affacciano su tutte le principali vie. Passeggiamo senza impegno e senza meta, entriamo nel Municipio e nella chiesa di St. Ulrich. Acquistiamo l’imprescindibile calamita, recuperiamo la macchina e proseguiamo per DONAUWöRTH. Questa cittadina ci è piaciuta particolarmente, anche se non abbiamo trovato la calamita… Sulla strada principale si affacciano le case, dalle facciate color pastello, una diversa dall’altra, e tutti i negozi. A piedi ci inoltriamo nella parte dove ci fu il primo insediamento cittadino, l’isolotto sul fiume Wörnitz dove confluisce il Danubio. Anche qui, nonostante ci fossero comunque dei turisti e gli abitanti del posto, l’atmosfera è serena e rilassata. Sembra di essere veramente fuori dal mondo! La nostra marcia prosegue quindi verso NORDLINGEN AM RIES. La particolarità di questa cittadina è quella di essere stata costruita nel cratere lasciato da un meteorite, ed è quindi di forma perfettamente circolare. È ancora circondata dalle mura in legno e ne percorriamo a piedi un breve tratto. Raggiungiamo quindi il centro e saliamo sul campanile Daniel, quello della Cattedrale. Sfortunatamente stanno facendo dei lavori e non è possibile arrivare fino in cima. Fortunatamente l’ingresso non lo fanno pagare. Riusciamo comunque ad intravedere il panorama e scattiamo qualche foto. Bighelloniamo un altro po’ per il paese, compriamo la calamita e un bretzel perché intanto mi era venuta fame, poi ci rimettiamo sulla strada di casa. Sono già quasi le sei e bisogna trovare un posto per cenare… La mattina successiva siamo diretti a LINDERHOF, un altro castello dove ha vissuto Ludwig. Per arrivare bisogna attraversare l’Austria e proseguire lungo una strada in mezzo alla natura, costeggiando un tratto di Alpensee, un lago alpino dai colori meravigliosi. E’ stato impossibile non fermarsi per scattare delle foto, soprattutto dal momento che le montagne vi si specchiavano in tutta la loro maestosità, creando degli effetti suggestivi. Il castello di Linderhof è molto più piccolo degli altri che abbiamo visitato e molto più compatto nella sua struttura. La sua particolarità, però, è quella di essere stato costruito sul modello della reggia di Versailles, dal momento che Ludwig era un profondo estimatore della monarchia francese. Questo suo amore per la Casa Francese è molto visibile anche all’interno del palazzo, dove sono raffigurate scene della vita parigina nei muri sopra le porte. Molto bella è la camera da letto, dove troneggia un grande letto (lungo 2 metri!) rivestito di velluto blu, colore reale, e circondato dai simboli che ricordano la regalità: il cigno e le piume del pavone. Suggestivo è anche il salone dove, con un sapiente gioco di specchi, si ha l’impressione di essere in una stanza enorme. Uscendo dal castello, visitiamo la grotta artificiale fatta costruire appositamente da Ludwig, dove si ritirava ad ascoltare in solitudine le musiche di Wagner! L’interno è ovviamente freddo e buio: al centro c’è un lago artificiale con una barca a forma di cigno. Sullo sfondo è stata dipinta una scena tratta da una delle opere di Wagner e sulla destra è possibile azionare una piccola cascata. Il tutto è illuminato artificialmente da luci colorate: l’impianto fu fatto all’epoca dal signor Siemens… Usciamo da questo mondo irreale e ci ritroviamo abbagliati dal sole. Vediamo dall’esterno il Chiosco Moresco con le cupole dorate, quindi ci fermiamo al ristorante per il pranzo. Decidiamo di prendere una bella coppa gelato, visto che fa caldo e che l’orario di cena è anticipato rispetto ai nostri standard, compriamo la calamita e ci rimettiamo alla guida. La tappa successiva è ETTEL, con il suo monastero. Il tempo di qualche foto, una piccola calamita e un set di 6 birre per Marco, poi di nuovo in strada. Marco mi accontenta e mi porta a vedere la stra-citata OBERAMMERGAU. La caratteristica di questa cittadina è di avere le facciate delle case dipinte con scene di vita religiosa, ma anche immagini tratte dalle favole. Sinceramente, però, non siamo rimasti particolarmente colpiti da questo paese. Anzi, probabilmente è stata una delle tappe più deludenti. Ma non ci scoraggiamo e rientriamo a Füssen. Sono quasi le 5 e i negozi stanno quasi chiudendo. Arriviamo a piedi fino al castello e ci riposiamo un po’ nel cortile. Quindi torniamo indietro a piedi costeggiando il fiume e scegliamo il ristorante per la cena. Optiamo per una trattoria in una piazzetta secondaria, con i tavoli all’esterno, e che già accoglieva una decina di signori tedeschi, con le loro belle birre. La cameriera è una signora robusta, moglie di uno degli avventori, con un vestito tipico a quadretti bianchi e blu, un po’ lenta nei movimenti. La nostra scelta si rivela però azzeccata perché mangiamo molto bene, evitando cotolette, stinchi e crauti: io scelgo una specie di scaloppina con funghi e gnocchetti di pane (spätzle), Marco opta per una salsiccia con gli stessi gnocchetti, ma sotto la cupoletta c’era del formaggio fuso. Non ha rinunciato al dolce, ovviamente, e si è tuffato sulle frittelle di mele. Una cena decisamente superlativa! Il penultimo giorno di vacanza ci siamo svegliati con un tempo grigio e freddo (di notte mi ero svegliata e stava piovendo). Dopo la solita abbondante colazione, siamo partiti alla volta di ROTHENBURG OB DER TAUBER. Dopo più di 260 km arriviamo a destinazione: il tempo non è assolutamente migliorato, è sempre grigio, freddo e ventoso. Parcheggiamo esternamente dalle mura e seguiamo un gruppetto di persone verso il paese. La caratteristica di Rothenburg è di essere stata ricostruita in perfetto stile medievale, con tanto di insegne metalliche a contraddistinguere i negozi. In pratica, una trappola per i turisti ma, forse perché consapevoli di ciò, assolutamente deliziosa. L’aria autunnale che si respira quel giorno, poi, aumenta la sensazione di essere in un posto magico. Visitiamo qualche negozio, compriamo subito la calamita, poi ci dirigiamo verso il negozio di Käthe Wohlfahrt. Si tratta di un negozio che vende articoli natalizi tutto l’anno, come un qualsiasi altro negozio. Entrando, senti che stai attraversando una specie di porta magica: le commesse vestono tutte in abiti bavaresi, nell’aria diffondono musica natalizia. C’è la possibilità di visitare il Museo del Natale (ingresso € 4 a testa), dove si ripercorrono le tappe dalla comparsa dei primi alberi di Natale, poi la tradizione del presepe, la comparsa di Santa Klaus e altri oggetti natalizi della tradizione nordica. E qui, nelle stanze ovattate del museo, lo spirito natalizio comincia ad entrarti nelle vene. Uscendo dal museo, proseguiamo verso il retro del negozio. Ammiriamo minuscoli oggettini fatti a mano, saliamo qualche gradino e…BAM! sotto i nostri occhi si apre una piazza al centro della quale svetta un gigantesco bianco albero di Natale addobbato con migliaia di luci colorate! Tutt’intorno si aprono piccole nicchie dove sono esposte una miriade di decorazioni natalizie. Sembra davvero di essere in un paese di favola, completamente fuori dalla realtà! La sensazione è davvero straordinaria e sia gli adulti che i bambini si fermano ad ammirare incantati questo mondo delle meraviglie. Vorrei non uscire mai! Dopo più di un’ora trascorsa ad ammirare la merce esposta, riemergiamo dal sogno. Torniamo alla macchina e rientriamo verso DINKELSBÜHL. Il cielo si è aperto ed è spuntato un timido raggio di sole. La cittadina è molto piccola, niente di speciale. Due passi, una cartolina (purtroppo nessuna calamita), poi di nuovo in strada verso Augsburg, dove abbiamo deciso di cenare. Arriviamo verso le sette, lasciamo l’auto nel solito parcheggio e ci inoltriamo verso il centro. La sera sta rapidamente calando, i negozi e i bar sono già tutti chiusi, per strada non c’è quasi nessuno, le finestre delle case non sono illuminate. Ma dove vanno tutti i tedeschi dopo il tramonto?!? L’unico locale che ci ispira (e che troviamo aperto…) si trova proprio sulla Maximilianstrasse e si chiama “Mercur bistrot”. Oltre ad avere una cameriera italiana, dispone anche di una sala per non fumatori: cosa si può chiedere di più? Ceniamo sempre a base di pietanze locali (vediamo passare delle pizze, ma è meglio non avventurarsi su terreni troppo rischiosi…) e Marco si concede un tiramisù. Salutiamo la cameriera e ci rimettiamo in strada verso Füssen. Sono già le nove di sera, è buio e molti tratti di strada non presentano un’illuminazione rassicurante.

E purtroppo arriva anche il giorno del rientro. L’itinerario stabilito prevede che si faccia il giro largo, attraversando la Svizzera e facendo tappa a LINDAU. Breve passeggiata, qualche foto, acquisto della calamita. Si prosegue verso il Liechtenstein (giusto per dire di aver visitato uno Stato in più!). Usciamo dall’autostrada e seguiamo le indicazioni per VADUZ. Visto che è ormai ora di pranzo, troviamo le indicazioni per un supermercato, acquistiamo una baguette, un po’ di affettato e una fetta di crostata alla ciliegia poi, felici come due bambini ed incuranti degli eleganti uomini d’affari che uscivano dagli uffici e ci guardavano, mangiamo al sacco comodamente seduti su una panchina sotto il sole, come due poveri turisti squattrinati! CONCLUDENDO Sono stati quattro giorni spensierati e rilassanti. Visitare i castelli in primavera è meraviglioso, ma deve esserlo altrettanto con uno scenario invernale.

Confermiamo che cenano molto presto e dopo il tramonto i paesi sembrano improvvisamente disabitati. Guidare lungo la Romantische Strasse di sera mette quasi paura: non c’è illuminazione artificiale e i paesi che attraversi sono completamente bui. In compenso, però, si vedono tutte quelle stelle che da noi sono uno sbiadito ricordo… La pulizia delle strade bavaresi è qualcosa di stupefacente, per non parlare della loro civiltà alla guida.

E’ una vacanza che ci sentiamo di consigliare fortemente. Agli amanti della natura, dei castelli, di chi cerca un angolo di paradiso non lontano da casa.

Buon viaggio Luciana & Marco P.S. – la mia collezione di calamite da frigo è aumentata vertiginosamente in un sol colpo. Evvai!



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