Magico Tour Estivo in Andalusia

Vorrei raccontarvi il mio tour in Andalusia, fatto nell’estate 2007 (19 luglio – 2 agosto) fatto da me (Simone) con mia moglie Cristina. Cercherò di non dilungarmi troppo nei particolari sui luoghi delle città visitate, in quanto si possono trovare su altri racconti in questo sito, che mi sono stati utilissimi per pianificare il viaggio. Ho...
Scritto da: Criccio
magico tour estivo in andalusia
Partenza il: 19/07/2007
Ritorno il: 02/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Vorrei raccontarvi il mio tour in Andalusia, fatto nell’estate 2007 (19 luglio – 2 agosto) fatto da me (Simone) con mia moglie Cristina.

Cercherò di non dilungarmi troppo nei particolari sui luoghi delle città visitate, in quanto si possono trovare su altri racconti in questo sito, che mi sono stati utilissimi per pianificare il viaggio.

Ho organizzato il tour prenotando il volo con Ryanair da Bergamo a Granada, alcuni mesi prima (tariffe ottime: meno di 100 euro a testa con ass. E bag.).

La macchina l’abbiamo prenotata tramite il sito economycarrentals, che aveva le migliori tariffe (210 euro per 12 giorni, a cui in loco ho aggiunto con 25 euro una protezione ass. Completa); comodità ulteriore ho potuto prelevare la macchina in centro città a Granada e lasciarla all’aeroporto di Granada. All’inizio avevo pensato anche alla possibilità di andare con propria macchina dall’Italia, come avevo già fatto, due anni prima, per andare a Barcellona/Bilbao (se interessa si veda il racconto da Barcellona a Bilbao inserito il 09/04/06), ma in questo caso i Km per raggiungere l’Andalucia sono il doppio. Alla fine se si fanno due conti, con le tariffe Ryanair e il noleggio auto, si spende meno che andare con la propria auto (benzina+ autostrada+ giorni persi).

Il tour è stato il seguente: Granada (2 notti), Cordoba (2 notti), Siviglia (2 notti), Tariffa (3 notti), Nerja (2 notti), San Jose a cabo de Gata (3 notti), prenotati attraverso il sito booking o direttamente dal sito del hotel.

Alla fine con duemila euro a coppia, compreso pranzi/cene e spese varie, abbiamo passato due settimane meravigliose, che non dimenticheremo mai.

Si inizia con le 2 notti a Granada all’Hostal Atenas, in centro città a due passi dalla Cattedrale, prenotato direttamente dal loro sito ad un prezzo stracciato (euro 30 a notte: rapporto qualità/prezzo eccezionale). Il centro della città dall’aeroporto l’abbiamo raggiunto comodamente in autobus, che all’arrivo di ogni volo, è proprio davanti all’aeroporto. La visita all’Alhambra l’abbiamo effettuata il giorno seguente all’arrivo, nel primo pomeriggio, già prenotato dal loro sito. Tutto stupendo, sia l’Alhambra (unica!) e la città, molto varia, composta da varie parti con caratterizzazioni tipiche (Albaicin e centro città intorno alla Cattedrale).

La mattina del terzo giorno con autobus cittadino e valigie abbiamo raggiunto il centro esposizioni, dove ad un vicino hotel abbiamo prelevato la macchina noleggiata (Ford Fiesta diesel nuova) e siamo partiti per Cordoba. A metà strada, facciamo una sosta nella cittadina Alcala La Real, dove arriviamo verso le due del sabato pomeriggio. Pensiamo che siano tutti in siesta ed invece in piazza c’è una mega festa con musica etnica e una miriade di giovani a ballare e nelle fontane.

Dopo aver goduto dell’inaspettato trambusto, andiamo per visitare la fortezza La Motta, a cui ci si arriva da una rapidissima e stretta strada, ma gli orari sono un po’ strambi (tipici spagnoli) e riapre dopo le cinque del pomeriggio, pertanto facciamo due passi attorno senza poterla visitare e ripartiamo per Cordoba, dove arriviamo verso sera.

A Cordoba alloggiamo al Hotel Riviera (prenotato dal sito booking: euro 50 a notte) in buona posizione vicino ad un grande viale, dove è possibile trovare parcheggio gratuitamente, e dista a 10 minuti a piedi dalla Mezquita. L’Hotel è molto tranquillo e pulito (con colazione compresa ad un bar vicino). Cordoba è più piccola degli altri centri (Granada e Siviglia) e in generale meno interessante, anche se la Mezquita è super e, da sola, vale il viaggio. Abbiamo anche visitato l’Alcazar, che seppur semplice, costituisce una piacevole visita. Due buoni posti per mangiare (entrambi ai lati della Mezquita) sono la Bodegas Mezquita (ottime tapas, che si possono mangiare seduti a tavolo) e Hostal El Triunfo (dove abbiamo mangiato un’ottima paella). Nota: in quasi tutti i locali ci sono due tipi di paella: quella poco costosa che ti servono dopo 5 minuti che è già preparata e riscaldata e quella un po’ più costosa (mai prezzi eccessivi) che fanno sul momento e si aspetta circa 20-30 minuti, servita nella classica paellara.

Dopo le 2 notti a Cordoba, ci dirigiamo a Siviglia, dove alloggiamo all’Hostal Jentoft (prenotato dal sito booking), ostello molto semplice e spartano ma con buon prezzo (euro 38 a notte) e distante dal centro 10 minuti a piedi. La macchina l’abbiamo parcheggiata dall’altra parte del fiume, in uno slargo, in cui un “pensionato” dava indicazioni e un biglietto autorizzativo (con soli 5 euro per due giorni). Siviglia è molto grande, il centro attorno alla Cattedrale e alla Giralda è ben curato e passeggiarci, soprattutto la sera, è veramente bello. Di grande fascino la visita della Cattedrale e del vicino Alcazar (interni dei palazzi e giardini davvero suggestivi); inoltre consiglio la visita alla Casa de Pilatos, che, pur non essendo stato un palazzo reale (ma solo quello di un privato cittadino) ne ha tutte le caratteristiche, con bellissimi patii interni. L’entrata è stata gratuita (non ne ho ben capito il motivo) con annessa visita guidata delle stanze interne. Inoltre, abbiamo anche trovato la Sagra di Santa Ana, nel barrio de Triana, dove in stand molto semplici abbiamo mangiato sardinas, pimientos fritos con birra alla spina (ottimo!!!!). Con un po’ di rimpianto, dopo due notti, lasciamo la magnifica Siviglia (dove si sarebbe potuto stare un altro giorno) … Ma ci attende l’Atlantico. Ad inizio pomeriggio, ci fermiamo al vecchio villaggio di SantiPectri (villaggio di pescatori della prima metà del secolo, abbandonato e diroccato) e, lì vicino, andiamo in spiaggia, avendo di fronte il Castillo de Sancti Petri (posto in mezzo al mare), per fare il primo bagno della stagione. Verso sera raggiungiamo Tarifa, dove alloggiamo al Hostal Levante (prenotato direttamente dal loro sito: 50 euro a notte), situato 2 Km prima di Tariffa sulla statale. Questo Hostal ci è piaciuto molto in quanto è tutto a piano terra, con stanza molto ampia e un piccolo porticato su un bel prato verde molto curato. Accanto, con la stessa gestione, c’è il ristorante dove si può fare colazione e abbiamo mangiato bene anche una sera. Il giorno successivo lo abbiamo passato alla playa di Bolonia (bellissima!!!!), dove a mezzogiorno nel Chirunguito “La Duna”, sulla spiaggia, abbiamo riprovato con sardinas, pimientos fritos , birra e sangria, con ancora risultati ottimi. Vicino alla spiaggia sono site le rovine romane dell’antica città di Bolonia: l’insieme delle rovine, la lunghissima spiaggia con un’appendice di sabbia che prosegue sulla collina crea un luogo veramente unico e suggestivo. Unica avvertenza è un po’ difficile stare sdraiati o anche seduti in spiaggia, in quanto tira un forte vento che solleva la sabbia (come tutte le spiagge della Costa de Luz).

L’altro giorno abbiamo raggiunto Gibilterra, che non ci ha particolarmente entusiasmato (forse per il caldo eccessivo di quel giorno), anche se comunque cambiare stato, passeggiare tra le scimmie, le viste dall’alto della rocca e dalla funivia sono da non perdere.

Una nota, sul calore climatico dell’Andalucia, su cui avevo trovato pareri contrastanti: il clima è stato ottimo con un caldo mai opprimente ed eccessivo nelle città e molto ventilato sulla costa (chi sta scrivendo è abituato alla soffocante afa estiva della bassa pianura padana). Altre due parole su Tarifa, il paese più occidentale del continente europeo, che possiede un caratteristico centro storico con piccole viuzze e molti localini carini; inoltre, assolutamente da non perdere il bellissimo punto, che si trova tra il porto e la grande spiaggia, in cui una stradina ricoperta di sabbia, in mezzo al mare, costituisce il virtuale punto di separazione tra l’Atlantico e il Mediterraneo. Segnalo, inoltre il ristorante “La paella”, situato sul corso esterno al centro storico che porta alla puerta de Jerez, il posto è bruttino ma la paella/sangria è straordinaria (non ci sarei mai entrato se non avessi trovato tra i vostri racconti questa segnalazione: un grazie di cuore). Dopo le 3 notti a Tarifa, è prevista la partenza per Nerja con arrivo in serata: circa 400 Km di tragitto con intermezzo di visita a Castellar della Frontera, Ronda e le stradine panoramiche dei “pueblos blancos” tipici andalusi. Giornata un po’ pesantina ma i luoghi hanno mantenuto le aspettative. Castellar del Frontera è un castello sperduto su un colle, che contiene un piccolo e stupendo paesino; non aggiungo altro sulla bellezza di Ronda dove, seppure in solo due ore, abbiamo visto le parti più interessanti; estremamente bella è inoltre la strada interna, che abbiamo fatto sia prima di Ronda e quella tra Ronda e Malaga, con viste panoramiche mozzafiato (ho perso il conto dei mirador presenti sulla strada). Arriviamo dopo le otto di sera a Nerja, un po’ stravolti in quanto la bellezza delle strade fatte, con molti tornanti, ha comportato qualche ora di viaggio in più. A Nerja alloggiamo all’Hostal Abril per 2 notti (50 euro a notte, prenotato dal sito booking), buona posizione e bella camera (a parte qualche formichina qua e la). Nerja è un paese prettamente turistico, che ci ha colpiti, non tanto per il centro cittadino (niente di particolare) ma per la vista dal Balcon d’Europa e per le belle spiagge (che, però, non essendo molto grandi sono un po’ affollate). Qui abbiamo mangiato bene al “Merendero Jose Cruz” di fronte alla playa de Burriana (la spiaggia più ampia del paese).

Dopo, un’intera giornata di relax al mare, si riparte per Cabo de Gata. Alloggiamo nel piccolo paese di San Jose per 3 giorni al Hostal Los Gaviotas (euro 57 a notte, prenotato direttamente dal loro sito), con camere molto ampie e semplici. Gli ultimi giorni li passiamo in questo parco naturale a girovagare per le spiagge (Playa De Los Genoveses, playa de Monsul, Playa El Playazo, Playa Los Escullos), un giretto al faro di Cabo de Gata e alla playa de Las Salinas con la caratteristica chiesa ed a Rodalquirar alle antiche miniere. Il parco è formato da un paesaggio molto ondulato ed arido, con caratteristiche desertici. Le spiagge sono veramente belle (ci si arriva molte volte attraverso strade sterrate) e molto ampie; le migliori,a mio parere sono quelle vicine a San Jose (Playa De Los Genoveses, playa de Monsul). San Jose è un piccolo e tranquillo centro con alcuni ristoranti e negozi posti intono alla spiaggia cittadina. Per mangiare segnalo le pizze dell’italiano Paolino (da escludere, però la grigliata di pesce), il pesce al ristorante “La cueva” e sconsiglio vivamente il locale arrociera “La Paella Valenciana”, dove, ad un prezzo elevato, abbiamo mangiato una paella estremamente povera (un solo povero gambero ci guardava sconsolato) e poco saporita.

E alla mattina del quindicesimo giorno, partiamo per l’aeroporto di Granada, dove in tarda mattinata avevamo il volo di ritorno, consegnando la macchina all’autonoleggio vicino all’aeroporto. E adesso, in una sera a casa d’inverno, ti ripenso da lontano, mi Andalucia, e mi accorgo che in noi qualcosa è cambiato … Un pezzo d’anima probabilmente lì ti abbiamo lasciato … ma non preoccuparti per noi, prima o poi, verremo a riprendercela … Hasta leugo mi deliziosa Andalucia.



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