Magica Val di Fassa

La bellissima Val di Fassa: il Passo San Pellegrino con gita in slitta,lo sci notturno,il Passo Pordoi, il Passo Sella, il Ghiacciaio della Marmolada, il multicolore Lago di Carezza con la sua leggenda. Poi piccola giratina in Val Gardena: L'Alpe ...
Scritto da: fraweb
magica val di fassa
Partenza il: 25/02/2011
Ritorno il: 28/02/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Ciao, da pochi giorni sono tornata da un breve soggiorno nella deliziosa Val di Fassa. Sono già stata altre volte in questa bella Valle ma non ho mai scritto un resoconto dedicato ad essa, ho fatto solo alcuni accenni in resoconti riguardanti altre Valli del Trentino-Alto Adige, quindi ho deciso di scriverne uno. Ogni volta che sono stata in Val di Fassa ho soggiornato nella caratteristica cittadina di Moena, chiamata “La Fata delle Dolomiti”. Quest’anno sono stata lì a fine Febbraio ed ancora si respirava un’atmosfera natalizia, soprattutto al calar del sole: molti hotel avevano mantenuto le lucine natalizie, per lo per lo più gialle e messe a pioggia, alcuni alberi erano illuminati; nella piazza principale erano presenti anche altre decorazioni sferiche a lucine gialle. Ho molto apprezzato questa scelta, scelta condivisa non solo dal paese di Moena ma anche da molti altri. Le fontane presenti erano ghiacciate e quindi assumevano anche loro un particolare e bizzarro aspetto, erano scenografiche…penso che ancora siano così! Anche d’inverno sono molte le cose da fare e da vedere in Val di Fassa. Un’esperienza bellissima da fare per chi ama ammirare un paesaggio da favola da godersi in totale relax è ad esempio fare un giro in slitta trainata da cavalli al Passo San Pellegrino, un’esperienza unica. La slitta fa un tragitto in un panorama naturale da sogno; il giro conduce ad un rifugio chiamato “Fuciade”, in cui è possibile mangiare oppure bere qualcosa di caldo in un ambiente semplice e tipico. Quest’anno ho voluto ripetere questa esperienza, già vissuta qualche inverno fa, esperienza che mi era piaciuta tantissimo; questa volta è stata ancora più unica. Sono stata in slitta un lunedì in tarda mattinata ed era dalla domenica mattina che al Passo San Pellegrino stava nevicando senza sosta. Sì, nevicava, una neve asciutta, che non bagnava i vestiti, è stato meraviglioso: coperta da calde coperte, la neve che sbatteva, senza infastidire, sul viso, lo sguardo intento ad osservare ogni minimo dettaglio di una Natura che stupisce, nell’aria solo il rumore del passo dei cavalli e qualche commento meravigliato di chi ha condiviso con me questa esperienza; intorno a me, a noi, una Natura spettacolare: tantissima neve fresca, spumeggiante, intatta perché appena caduta, “sofficiosa”, sembrava panna montata, alte montagne innevate, neve che creava delle dune, alcune più alte, altre più basse, tantissimi alberi carichi di neve, abeti o alberi nudi rivestiti solo di bianco, vicinissimi. In qua e in là qualche piccola casettina in legno, immersa nel bianco immacolato della neve: la bellezza del paesaggio fa sì che esso sembri quasi irreale, il tempo sembra quasi fermarsi per rendere eterno quello spettacolo, che rimarrà per sempre nel cuore! Durante il tragitto capita di tanto in tanto di incontrare persone a piedi, infatti è possibile arrivare al rifugio “”Fuciade” anche passeggiando oppure può capitare di vedersi sfrecciare accanto una velocissima e spericolata motoslitta, altro mezzo con cui è possibile raggiungere il “Fuciade”. Ad un certo punto del tragitto, per far riposare i cavalli, c’è la sosta grappino: Michele, il bravo e simpatico ragazzo che guida la slitta, vi farà assaporare un bicchierino di grappa, che vi riscalderà dal freddo. Accanto al Rifugio “Fuciade”c’è anche una piccola chiesetta, in cui si può entrare per un momento di raccoglimento spirituale. Una volta raggiunto il rifugio ho mangiato una deliziosa polenta con i funghi in un caldo ambiente tipicamente montanaro. Poi ho preso di nuovo la slitta per fare il viaggio di ritorno e ho ripercorso quei panorami da favola, con ancora la neve che cadeva lieve…e nel cuore la certezza che presto sarei tornata in quei luoghi e avrei ripetuto quell’esperienza magica. Al “Fuciade” è possibile anche andare a cena, vi verranno a prendere con la motoslitta, non ho ancora fatto questa esperienza notturna ma anch’essa deve essere davvero magica: fare il tragitto su una velocissima motoslitta, con sopra di sé un cielo notturno costellato da tante stelle scintillanti e magari la luna piena, se si è fortunati di trovare una giornata sgombra da nubi! Che magia! Il Passo San Pellegrino ha delle belle ed ampie piste da sci, un po’ per tutti, è adatto alle famiglie e anche a chi non è molto esperto, ha piste di vari gradi di difficoltà. Ci sono anche molti bambini, anche molto piccoli, a prendere lezioni di sci dai maestri (non so quanto per volontà personale o per volontà dei genitori). E’ bello osservarli nel loro approccio a questo sport tutto da scoprire, osservare le loro espressioni, vedere e sentire la loro spontaneità di bambini (un bambino aveva le guanciotte tutte rosse, all’affermazione “che guancine rosse che hai”, ha risposto “eh sì sono caduto dalla montagna!”, che tenero! 🙂 ) . A fondo pista ci sono anche dei piccoli ristori dove mangiare qualcosa di caldo o dissetarsi dopo un’intensa ma emozionante giornata passata sugli sci. Al Passo San Pellegrino vi segnalo anche il “Rifugio-Albergo Miralago”, che ha anche delle camere: un ambiente tutto il legno, anch’esso tipicamente montanaro, molto carino in cui magari andare a gustare una cioccolata calda, la fanno davvero in tantissimi modi, anche molto particolari, non ve ne pentirete!: con pere, fragole, frutti di bosco, nocciole ecc. Io ne ho presa una con nocciole e panna, una vera bontà, ad un prezzo accessibile. Quando tornerò al Passo San Pellegrino sicuramente tornerò in questo posticino. Un’esperienza che consiglio a chi va in Val di Fassa in inverno è provare lo sci notturno, deve essere una cosa davvero emozionante…io non scio ma è stato molto bello vederlo fare. Una pista particolarmente affascinante e suggestiva è quella dello SKI STADIUM ALOCH, a Pozza di Fassa, si scia lungo il ripido pendio dell’Aloch. Personalmente non sapevo che a Pozza di Fassa ci fosse la possibilità di fare lo sci notturno, l’ho scoperto per caso una sera tornando dal mangiare fuori: la mia attenzione fu colpita da questa pista ripidissima ripidissima tutta illuminata a giorno, con luci ad ampio fascio di illuminazione…una cosa davvero suggestiva anche a vedersi: spicca nel buio della notte. E’ uno pista molto molto difficile, perchè appunto estremamente ripida, chi si vuole lanciare giù dalla cima deve essere davvero molto molto esperto. Fino al 27 marzo è aperta due volte a settimana: il mercoledì e il venerdì, dalle 20.30, alle 23.00. E’ stato appunto piacevole fermarsi a vedere questo spettacolo per alcuni minuti, anche se faceva abbastanza freddo. C’era molta gente. Un’altra meraviglia sicuramente da vedere, sia d’estate che d’inverno, è il famoso Passo Pordoi, è possibile arrivare in pochi minuti fino in cima al Sass Pordoi, tramite una moderna funivia: esperienza da non perdere, vi troverete nella stupenda “Terrazza naturale sulle Dolomiti”, che attrae turisti da tutto il mondo, stupenda sia d’estate che d’inverno: la Natura si mostra in tutto il suo splendore, in tutta la sua imponenza: potrete ammirare un panorama mozzafiato, a 360 gradi, ammirare la bellezza delle principali vette dolomitiche da una posizione privilegiata: potrete osservare la Marmolada, il Sassolungo ecc. Il paesaggio in molti punti sembra assumere un aspetto lunare…è davvero bellissimo essere lassù. Ho accennato al Ghiacciaio della Marmolada, una cosa che consiglio è anche prendere un impianto e andarlo a vedere da vicino…anch’esso è incredibilmente affascinante. Quest’anno non ci sono stata, ma voglio presto tornarci: ricordo ancora che quando ci andai era agosto e stava nevicando!!!…che esperienza indimenticabile. In questo giorni ho letto che il ghiacciaio si è ulteriormente ritirato per effetto dell’innalzamento delle temperature…bisogna assolutamente impedire che certe meraviglie naturali scompaiano. Ai piedi del Ghiacciaio si trova il Lago di Fedaia (che è nel passo omonimo), è fatto di una parte artificiale e di una naturale, è molto esteso. Altra cosa sicuramente da visitare, se si è in Val di Fassa, è il magico e multicolore Lago di Carezza, che si trova percorrendo il Passo di Costalunga. Sono già stata al Lago di Carezza in estate, sono voluta tornare d’inverno, per vederlo in versione invernale. La sua bellezza la si gode in estate, in inverno si vede solo una distesa ghiacciata, bianca, innevata; quando ci sono stata stava anche nevicando. In estate vi raccomando vivamente di andarlo a vedere perchè è qualcosa di unico, sprigiona appunto magia E’ un piccolo lago naturale alpino, è ai piedi del Latemar ed è incastonato in una fitta foresta di verdi abeti. E’ noto come il lago “dell’arcobaleno”, per i suoi magnifici colori, ha moltissime sfumature di colore: si va dall’azzurro, al blu, al verde, all’arancione, al rosso, al giallo, colori che variano a seconda della giornata e della stagione…questa particolarità è unica…meraviglia, stupisce. Un’affascinante leggenda spiega il perché di questa grande varietà di colori. Si racconta che nelle acque del Lago di Carezza vivesse una bellissima ninfa chiamata Ondina, una giovane fanciulla di straordinaria bellezza. Era solita, nelle notti di luna piena, raggiungere le rive del lago per cantare; il suo bel canto attraeva tutti gli animali che abitavano nella fitta foresta, i quali si mettevano ad ascoltare il suo canto. All’alba la ninfa si tuffava nelle onde e scompariva rapidamente. Qualche volta usciva anche di giorno, le piaceva lasciarsi accarezzare i capelli dai raggi solari, distesa sulle rocce della riva, ma appena qualcuno turbava la pace e la solitudine del luogo lei scompariva. Vicino al lago, nella foresta del Latemar, viveva un perfido stregone, che si innamorò della bella ninfa e volle averla, in ogni modo; maturò dentro di sé l’idea di rapirla per farne la sua sposa. Ondina sapeva che lo stregone era un essere malvagio e non si faceva avvicinare da lui, scappava. Lui provò con tutti gli stratagemmi possibili ad avvicinarla ma puntualmente ogni tentativo risultava vano ed ogni volta cresceva in lui sempre di più la rabbia e la disperazione. Decise allora di consultare una strega, la Stria del Masarè, e di farsi dare un consiglio da lei. La strega gli consigliò di creare un bellissimo arcobaleno, Ondina non ne aveva mai visto uno e ne sarebbe rimasta meravigliata. Gli disse di farne uno che avesse un capo sulle vette del Latemar e l’altro sulle rive del lago, di farlo con i colori più splendenti possibili, perché brillasse più del sole. Ondina non avrebbe potuto far altro che uscire per ammirare quella meraviglia, per lei sconosciuta. Secondo le indicazioni della strega, lo stregone doveva inoltre travestirsi da mercante, con una folta e lunga barba bianca e lunghi capelli fino a coprire parte del viso; la voce doveva essere suadente, amorevole e pacata. Sulle spalle un sacco pieno di oggetti preziosi e gioielli da offrirle. Ondina, che è pur sempre una donna e quindi amante dei gioielli, si sarebbe avvicinata incuriosita e lui avrebbe potuto farla prigioniera per sempre. Lo stregone si convinse che il piano progettato dalla strega era buono e che avrebbe funzionato, così quello stesso giorno salì sul Latemar e vi creò un magnifico arcobaleno, che inarcò al di sopra dei boschi, fin laggiù, al lago di Carezza. Ondina si accorse subito di quella meraviglia e uscì fuori; quando lo stregone la vide emergere dalle acque con il suo corpo così bello e perfetto si dimenticò di travestirsi da innocuo mercante, dimenticando barba e capelli bianchi e anche il sacco con la mercanzia. La ninfa allora lo riconobbe immediatamente e fuggì, al sicuro in fondo al lago. Lo stregone, preso da immensa ira, afferrò l’arcobaleno e lo distrusse in mille pezzi e li gettò nelle acque del Lago di Carezza, scomparendo per sempre nella sua dimora. Quei frammenti si sciolsero nel lago donando per sempre alle sue acque tutti i colori dell’iride. Ondina riuscì a tenerne qualche frammento per sé e così per gioco, ancora oggi, a volte li sbriciola divertita. Ecco il motivo dei colori meravigliosi del lago di Carezza. Se volessimo sognare un po’potremmo sperare di vederla un giorno apparire furtiva nei dintorni delle rive del lago. A parte gli scherzi, il lago ha davvero una certa magia e i suoi colori sono qualcosa di incredibile e indescrivibile. E’ possibile passeggiare lungo le sue rive. Altro paesaggio magnifico da ammirare è il Passo Sella. Esso mette in comunicazione Canazei (bel paesino, con molti negozi), in Val di Fassa, con Selva in Val Gardena, proprio scenografico, con le sue particolari vette. In auto ci sono stata più volte ma è sempre un’esperienza meravigliosa da fare.Quando ci sono stata, pochi giorni fa, era una bellissima giornata limpida e soleggiata, totalmente sgombra da nubi e si è mostrato ancora di più nel suo splendore: il cielo incredibilmente limpido, terso ed azzurro, queste vette maestose tutte intorno e la neve, il cui bianco splendeva sotto i raggi del sole. In quella bella giornata ho fatto una capatina anche a Selva e poi sono stata nella bellissima Alpe di Siusi, che avevo già ammirato in estate (con le sue verdi distese erbose) e che ho voluto vedere in veste invernale. Come già ho avuto modo di scrivere in un resoconto dedicato alla Val Gardena, l’Alpe di Siusi è il più grande pascolo alpino d’Europa ed è qualcosa di straordinario, sia d’estate, che d’inverno. La giornata soleggiata e bellissima ha reso tutto ancora più magico: queste distese bianche, innevate, ondulate, splendenti sotto il sole, con queste casettine in legno immerse nel bianco della neve…che paesaggio! In mezzo a questo spettacolo naturale è possibile fare piacevoli passeggiate oppure fare un giro con la slitta trainata da cavalli in inverno o in carrozza se è estate. D’inverno è possibile praticare anche lo sci di fondo, visto l’aspetto pianeggiante di questa zona. Al ritorno mi sono fermata nella caratteristica Ortisei, un paese che reputo particolarmente delizioso, da vedere, con le sue strepitose piazze, i suoi negozietti tipici, con prodotti gastronomici locali (qui ho comprato dei funghi secchi, dei biscottini di pasta scura con sopra dello zucchero, un infuso ai frutti di bosco). In una piazzetta del paese, nella giornata in cui ci sono stata io, pochi giorni fa, c’era l’inaugurazione di una nuova scuola di scii ed era stato allestito un banchino con dei ragazzi che offrivano ai passanti, per attirar l’attenzione, dei bicchierini di cioccolata calda con rum e panna montata. Poi, per finire ancora più in bellezza la giornata, cena al “Cascade” (di cui parlerò più sotto), dopodiché ritorno a Moena . Ed ora ecco qualche consiglio riguardo qualche bel posticino in cui andare a mangiare:

– IL VECCHIO MULINO, a Pozza di Fassa: un ambiente caratteristico, ricavato appunto in un mulino, con arredamento in legno, in cui si può mangiare cucina tipica trentina. E’ preferibile prenotare. Nelle immediate vicinanze c’è anche un torrente. Prezzi medio – alti, ma non più di tanto. Quest’anno non ci sono stata ma la prossima volta che andrò in Valle non mancherò di tornarci. – LE GIARE, a Pozza di Fassa. Ambiente carino, internamente ed esternamente. L’interno è tutto in legno. E’ molto conosciuto in zona ed è sempre pieno, è raccomandata la prenotazione. Fa anche pizzeria. Rispetto alle volte precedenti in cui ci sono stata, ho riscontrato un certo aumento dei prezzi (anche se pur sempre accessibili) ed un cambiamento del menù verso piatti più ricercati, particolari.Il cuoco è cambiato rispetto a quando c’ero stata. Sinceramente prima lo preferivo, c’erano piatti più semplici, prezzi più contenuti e anche una qualità superiore, rimane comunque un buon posto dove mangiare. Buone anche le pizze, si può scegliere tra una grande varietà; c’è anche la possibilità di ordinare il formato piccolo, baby, per i bambini oppure per chi, essendosi abbuffato con gli antipasti ed i primi, vuole una pizza più contenuta. Varia è anche l’offerta del cestino del pane: molto buono, a mio avviso, il pane scuro con i semi di finocchio; mi piace molto il gusto che il finocchio fa assumere al pane grezzo. – MALGA PANNA, a Moena. Ristorante molto conosciuto in Val di Fassa, l’ambiente è ricercato e raffinato, a dispetto di quello che potrebbe far pensare il termine “malga”. L’ambiente è ricavato in una vecchia malga completamente ristrutturata. Non l’ho provato personalmente ma è conosciuto come un posto in cui si mangia cose tipiche della tradizione trentina, cucinate in modo molto particolare e buono. I prezzi sono piuttosto alti, non per tutte le tasche. – In Val Gardena, come già ho avuto modo di dire in un resoconto, vi consiglio vivamente di andare a mangiare al mitico CASCADE, ad Ortisei. Si mangia molto molto bene, il mangiare è davvero squisito! E’ consigliata la prenotazione. Prezzi accessibili. Fa anche pizzeria. L’ambiente è davvero carino, molto caratteristico, accogliente e caldo, tutto in legno chiaro. C’è anche uno spazio con tavolini all’aperto per le sere estive, da qui potrete avere una visuale su parte di Ortisei. Sui tavolini c’è la possibilità di accendere una candela.. Si mangia piatti tipicamente trentini cucinati benissimo, provare per credere, serviti con cura ed attenzione ai dettagli….che delizia! Come incipit del menù c’era una frase che mi ha colpito molto ed era più o meno questa: “Il gusto non è qualcosa di temporaneo, l’impressione che suscita è qualcosa di permanente”…il Cascade lo sa bene e lo mette perfettamente in pratica con i suoi piatti eccezionali. E’ buono tutto, anche le pizze sono squisite! Non vedo l’ora di tornarci, al solo pensiero ho già l’acquolina in bocca…a prestissimo. Vi ho dato alcune indicazioni spero utili per chi vuol soggiornare in Val di Fassa, sono stati giorni in cui sono stata benissimo. Ho potuto vedere la Valle nella sua versione invernale sia in giornate soleggiate e limpide sia mentre nevicava…di più non si può chiedere! Tornerò presto, magica Val di Fassa! un saluto a tutti, Francy

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La magia della Val di Fassa: tra slitte, panorami da sogno ed affascinanti leggende.



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