Magica Santorini
Abbiamo scelto di alloggiare sul lato est dell’isola nel paese di Kamari, cercavamo un hotel semplice e soprattutto pulito. Abbiamo chiesto consiglio ad un’amica che lavora in agenzia di viaggi ed abbiamo letto tutti i commenti relativi alla struttura reperibili sulla rete (in particolare su trip advisor ed expedia): tutti commenti decisamente positivi, in particolare rispetto alla pulizia ed alla cortesia dei proprietari, quindi ci siamo convinti. Abbiamo pagato complessivamente 540 euro per 8 notti (pernottamento e prima colazione), in realtà le notti erano 7 ma abbiamo scelto di tenere la camera anche l’ultimo giorno fino a sera poichè il volo del rientro decollava alle 23.20. Siamo rimasti davvero soddisfatti dell’hotel sotto ogni punto di vista. La posizione è ottima come punto di partenza per raggiungere tutte le spiagge ed i vari paesi, le camere sono semplici ma dotate di tutto il necessario: letto con lenzuola pulite, spazioso armadio, comodini, piccola scrivania, specchio in camera, phon, frigo (utilissimo!), terrazzino con tavolino e sedie. La cosa che mi preoccupava di più era la pulizia perchè avevo letto le esperienze di altri turisti che erano capitati in strutture vecchie e sporche… beh all’Horizon è tutto il contrario! Si respira davvero aria di pulito, gli asciugamani vengono cambiati tutti i giorni, persino la tenda della doccia (che di solito non so perchè mi sà di poco igienico) mi dava l’idea di pulito. Gli spazi comuni dell’hotel sono curati nei particolari e nell’arredamento, ci sono tanti fiori ed una piscina esterna con lettini ed ombrelloni gratuiti. I proprietari sono un ragazzo sulla trentina, George, sempre presente e disponibile, e sua mamma. George non parla l’italiano ma un inglese molto semplice, siamo sempre riusciti a capirci senza difficoltà. La mamma non parla né italiano né inglese, ma è davvero molto cortese e sorridente. La mattina supervisiona il tavolo della colazione curando i minimi dettagli. E’ sempre pronta ad aggiungere ciò che manca ed a spostare i cereali che qualcuno ha fatto cadere 🙂 La colazione non è male: caffè solubile, latte, the, biscotti, merendine al cioccolato confezionate (io le mangiavo sempre ed erano buone), cereali, yogurt (confezionato), una specie di torta paradiso, pane da tostare (e relativo tostapane a disposizione), marmellate, frutta, volendo anche fette di formaggio e prosciutto. Se proprio devo fare una critica l’unica cosa che posso dire e che due sere abbiamo fatto la doccia non proprio calda… si vede che era finita l’acqua… ma non era gelata e non è stata la fine del mondo! Per il resto l’Horizon è stato approvato a pieni voti.
La prima sera siamo arrivati, abbiamo disfatto i bagagli e ci siamo fatti dire dove si poteva andare per mangiare qualcosa. C’erano due strade da poter prendere….. ovviamente abbiamo preso quella sbagliata! Quindi data l’ora e la scarsa illuminazione abbiamo deciso di fermarci alla prima taverna che abbiamo trovato sulla strada (uscendo dall’Horizon si gira subito a sx nella prima strada, non quella principale ma quella laterale), in fondo al primo incrocio sulla dx c’è la taverna. Si chiama Kantina, è un posto molto semplice e spartano con i tavoli fuori sulla strada, fa anche da tabaccaio e vende le bibite. Si mangiano degli ottimi souvlaki con patatine spendendo pochissimo! I souvlaki costano 1,20 l’uno! Durante la settimana diverse volte siamo passati a prendere da bere in questo posticino che all’apparenza (e soprattutto al buio della prima sera!) sembrava essere isolato ma in realtà è a pochi passi dal lungomare di Kamari.
La mattina successiva ci siamo svegliati intorno alle 9 (la colazione è dalle 8 alle 10), colazione, costume e via verso la spiaggia di Kamari. Questa volta abbiamo preso la strada giusta (con il sole è tutto più facile!) ed in 5 minuti a piedi siamo arrivati sul lungomare di Kamari. Davvero molto carino, pieno di bar, negozi e ristoranti direttamente sulla spiaggia. Abbiamo preso 2 lettini ed un ombrellone (rigorosamente con materasso!) a 7 euro per l’intera giornata. La spiaggia è molto grande e l’acqua è pulita, peccato che ci siano delle pietre enormi che rendono difficile sia camminare sulla spiaggia sia entrare in acqua. Io avevo delle ciabattine chiuse in plastica ma in acqua scivolavo lo stesso (ci volevano le scarpette apposta che vendevano nei negozietti… ma non ho avuto voglia di comprarle). Tutto era fattibile ma non proprio comodo… la tecnica migliore era buttarsi praticamente dalla riva e nuotare anche in pochi centimetri d’acqua.
A pranzo siamo andati al Sea View Taverna, avevo letto attentamente le recensioni dei ristoranti su trip advisor nonchè i vari diari di viaggio e questo posto aveva buoni commenti. Ci accoglie un signore che abbiamo soprannominato il “boss” perchè vestito con pantalone nero, camicia gessata ed occhiali da sole (da vero boss 🙂 che parla perfettamente l’italiano. C’è anche un altro cameriere che parla altrettanto bene l’italiano, inoltre il menu oltre che in inglese è scritto anche in italiano. Sono tutti davvero gentili e soprattutto molto simpatici e disponibili. Una volta mi sono dimenticata di dire che non volevo l’origano sulla feta, nessun problema, l’ha riportata indietro e me ne ha fatta avere subito un’altra senza origano. Siamo tornati diverse volte a mangiare al Sea View ed abbiamo sempre mangiato bene spendendo il giusto, di solito pagavamo tra i 20 ed i 35 euro in due bevande comprese, dipende da cosa mangiavamo. Una volta abbiamo preso la grigliata di pesce ed un altra volta gli spaghetti ai frutti di mare… entrambi davvero molto buoni (anche la cottura della pasta). Il ristorante è sempre pieno d’italiani… e questo la dice lunga! La sera siamo tornati sul lungomare per cena, lo abbiamo percorso tutto dal lato dx (verso la roccia che divide il paese da Perissa) alla ricerca del ristorante Almira (altro posto consigliato da molti turisti, da trip advisor nonchè dal nostro albergatore)… ma non lo abbiamo trovato perchè evidentemente abbiamo girato dal lato sbagliato! Così, data l’ora e la fame, per evitare di dover percorrere fino al fondo l’altro lato del lungomare, ci siamo fermati nuovamente dal nostro amico boss (al Sea View), certi di non sbagliare, e così è stato. Dopo cena ci siamo fermati a bere un frappé al mango ed una birra in un locale carino di cui però non ricordo il nome (il primo a dx sulla passeggiata arrivando dalla strada per così dire centrale di Kamari). A Kamari ci sono davvero una quantità infinita di ristoranti! Fra tutti i paesini di mare (Perissa, Perivolos….) a mio parere il lungomare è il migliore, prima di tutto perchè è pedonale (quindi non devi stare attento in continuazione a quod, moto e motorini che sfrecciano, come a Perissa e Perivolos) e poi il numero di ristoranti è sicuramente superiore.
terzo giorno
Avevamo a disposizione un quod, cilindrata 50, pagato 70 euro per 3 giorni, consegnato e rilasciato direttamente in hotel. La mattina del giorno precedente avevamo chiesto a George come fare per affittare un quod, ci ha mostrato una tabella con i mezzi di trasporto a disposizione ed i relativi prezzi, dopo aver scelto ha telefonato direttamente lui al noleggio e ci ha prenotato il quod. La mattina dopo alle 10 un ragazzo è venuto in hotel e ci ha consegnato il quod. La scelta del mezzo è stata facile, lo scooter ci sembrava poco stabile e la macchina troppo ingombrante e decisamente più costosa. A posteriori sono soddisfatta della scelta perchè alcune strade sterrate che abbiamo percorso per arrivare in certe spiagge sarebbe stato praticamente impossibile percorrerle con lo scooter (pendenza massima e sterrato… addio equilibrio!), peggio ancora con la macchina, si rischia di romperla fra buche e salti… e poi vuoi mettere scorrazzare per l’isola in libertà su un quod piuttosto che chiusi in un’auto? Non c’è paragone! Inoltre da non sottovalutare il parcheggio, un quod lo metti dovunque, la macchina nei punti più affollati è difficile da parcheggiare. Se la scelta del quod è stata facile… così non è stato per la cilindrata. Il 50 costava 70 euro per 3 giorni ed il 150 costava lostesso ma per 2 giorni. Ci siamo chiesti mille volte se il 50 ce l’avrebbe fatta nelle salite o se ci avrebbe lasciato a piedi… il boss del ristorante ci aveva detto che secondo lui il 50 ce la faceva…lentamente ma ce la faceva…poi abbiamo chiesto a due ragazzi che hanno parcheggiato sotto il nostro terrazzo….. loro consigliavano un 150 perchè con una cilindrata inferiore le salite non le fai. Così ci eravamo convinti per il 150…….. peccato che l’amico di George non ne aveva più! solo 50 a disposizione. Così, non avendo voglia di andare in giro per noleggi a cercare altro ci siamo accontentati del 50, incrociando le dita e sperando che non ci lasciasse a piedi.
Così la mattina del terzo giorno siamo partiti in sella al nostro quod con destinazione Perivolos.
La sera prima avevamo comprato una cartina per 3 euro che si è rivelata utile giusto per capire a grandi linee in quale parte dell’isola si trovano i paesi e le spiagge, per il resto si va abbastanza a naso e dopo il primo giorno capisci come funziona l’isola (ci sono quattro strade in croce! Sempre le stesse ovunque vai) e della cartina non te ne fai più niente (senza contare che il ragazzo del quod ce ne aveva data anche un’altra gratis dove erano indicati i vari distributori di benzina). A proposito della benzina….. i costi sono nella norma, la volta che abbiamo speso di più abbiamo messo 8 euro per arrivare al pieno (avevamo ancora due tacche…. ma meglio essere previdenti).
Dunque partiamo in sella al cinquantino per andare a Perivolos, per arrivare a questa spiaggia da Kamari è necessario passare per Pyrgos, un villaggio dell’entroterra, raggiungibile attraverso una strada molto bella e panoramica… ma molto in salita! Vi dico solo che la punta massima del nostro cinquantino sulla salita erano 8- 10 Km/h! In pianura invece andava benissimo.
In circa 20 minuti arriviamo a Perivolos e decidiamo di fermarci sulla spiaggia davanti al locale JoJo, avevo letto che i lettini hanno dei materassi molto comodi e che i camerieri passano a prendere le ordinazioni sotto l’ombrellone. E così è stato, abbiamo preso due lettini comodissimi con materasso e poggiatesta ed un ombrellone di paglia per 9 euro. Per tutto il giorno un ragazzo è venuto a chiederci se volevamo ordinare da bere, finalmente alle 17 ci siamo decisi ed abbiamo ordinato una birra ed un frappè al mango sotto l’ombrellone, i prezzi erano tutto sommato onesti, il frappé costava 6,00 euro… esattamente quanto avevo speso la sera prima nel locale di Kamari.
La spiaggia è decisamente più comoda rispetto a quella di Kamari perché è formata da piccole pietruzze, quindi si cammina senza problemi (con le ciabatte perché i sassolini scottano!) e si riesce ad entrare in acqua dalla riva senza difficoltà. Nel pomeriggio su ogni spiaggia c’è musica da discoteca e all’ora dell’aperitivo in molti locali si può ballare.
Fra tutte le spiagge visitate Perivolos è sicuramente la più ampia e comoda, inoltre l’acqua mi è sembrata più pulita rispetto ad altri punti dell’isola.
La sera siamo stati a cena sul lungomare di Kamari al ristorante Almira (stavolta l’abbiamo trovato! È in fondo al lungomare andando verso l’aereoporto). Abbiamo mangiato bene spendendo il giusto, circa 30 euro per un abbondante piatto di antipasti misti per due (tzatziki, taramosalata, feta, involtini con foglia di vite, polpettine al pomodoro), gamberi saganaki, vino e acqua.
Il quarto giorno ci siamo diretti alla Red beach. La strada per raggiungerla costeggia la caldera… bellissima! Ci fermiamo in diversi punti lungo il tragitto e scattiamo tantissime foto. Arriviamo intorno alle 11.00 e riusciamo a parcheggiare senza troppa fatica il quod (avessimo avuto la macchina sarebbe stato impossibile!). Sono stata molto felice di avere ai piedi le scarpe da ginnastica perché il sentiero che conduce alla spiaggia è abbastanza impervio. La vista che si gode dallo spiazzo lungo il sentiero è davvero bellissima: il rosso della spiaggia e delle rocce, il blu ed il turchese del mare, un contrasto bellissimo! Dopo aver scattato un po’ di foto abbiamo raggiunto la spiaggia, volendo avremmo potuto mettere un asciugamano per terra ed accontentarci, ma di solito scegliamo di prendere l’ombrellone per avere la possibilità di ripararci all’ombra nelle ore più calde, dato che era quasi mezzogiorno ci siamo fermati al primo ombrellone libero…che era praticamente in acqua! Abbiamo legato scarpe e borsa al lettino per evitare che le onde bagnassero tutto…. Dopo un po’ arriva una signora che ci dice che due lettini ed un ombrellone costano 8 euro… ma per due ore! Se vuoi poi paghi altri 8 euro e puoi rimanere… Ormai ci eravamo seduti, quindi decidiamo di fermarci alla red beach per due ore e successivamente di spostarci in un’altra spiaggia. Dal punto di vista paesaggistico la red beach è veramente unica, però l’acqua non è un gran che, quindi due ore di permanenza sono state più che sufficienti. Dopo aver fatto il bagno e mangiato due panini con l’affettato ed il prosciutto comprati la mattina al supermercato (sulla spiaggia non ci sono ristoranti né bar, prima d’iniziare il sentiero ci sono un paio di chioschi che vendono bibite e panini) ritorniamo al nostro quod. Ripercorriamo la strada lungo la caldera in direzione Faro di Akrotiri e ci fermiamo alla spiaggia di Mesa Pigadia (l’indicazione dalla strada principale è ben visibile). Per raggiungerla percorriamo un sentiero sterrato molto ripido, preoccupandoci non poco per il ritorno…. ce l’avrebbe fatta il nostro quod a risalire?? La spiaggia è piccola, poco frequentata ma comunque dotata di ombrelloni e sdraio …. in bilico su enormi pietre! Qui i sandali di gomma chiusi sono stati essenziali poiché le pietre sono ancora più grandi e scivolose di quelle di Kamari. L’acqua è pulitissima e la spiaggia un po’ scomoda ma consiglierei di andarci almeno mezza giornata perché merita. Abbiamo preso il solito ombrellone con sdraio per 7 euro e ci siamo fermati fino alle 18 poiché poi avevamo intenzione di andare al Faro di Akrotiri, poco distante dalla spiaggia, per vedere il tramonto. Il nostro quod ce l’ha fatta! Ai 10 km/h… ma ce l’ha fatta, e dopo questa prova abbiamo capito che ci avrebbe portato ovunque!
Siamo arrivati al faro poco dopo le 18, c’erano ancora pochissime persone (perché successivamente ne arriveranno invece molte), quindi abbiamo potuto scegliere il punto che più ci piaceva per vedere il tramonto e scattare diverse foto senza inquadrare sconosciuti 🙂 Intorno alle 19 il sole inizia a tramontare, lo spettacolo è bellissimo, si vede proprio il sole che si tuffa nel mare. Lo spettacolo non ha nulla da invidiare al tramonto di Oia.
La sera torniamo a mangiare a Kamari al Sea View, stavolta decidiamo di provare gli spaghetti ai frutti di mare, davvero buonissimi!
Il quinto giorno è stato interamente dedicato alla visita dei paesi: Thira, Firostefani, Imerovigli e Oia. Faticoso a causa del sole cocente ma davvero bellissimo! Tornassi indietro mi porterei sicuramente un cappello perché la sera mi faceva perfino male la testa passando il pettine fra i capelli! Arriviamo a Thira intorno alle 11.30, parcheggiamo il quod dietro il piazzale di sosta degli autobus e ci incamminiamo a piedi verso il porto. La vista è bellissima: il blu del mare, la caldera, le casette bianche e colorate di Thira a strapiombo sul mare, le terrazze con le piscine, il piccolo porticciolo. Siamo stati fortunati perché quel giorno non erano sbarcati turisti, perciò la scalinata che conduce dal porto alla città era quasi vuota e non c’erano asinelli che salivano. L’odore è effettivamente molto forte e nauseante, ma mi sono tappata il naso perché la vista che si gode salendo fino al punto più alto è impareggiabile. Facciamo un giro nelle vie interne, piene di negozi di souvenir e soprattutto gioiellerie, dopodiché riprendiamo il quod ed in pochi minuti raggiungiamo Firostefani. Qui vediamo le prime cupole blu, altre casette bianche e meravigliose piscine con vista caldera, non ci fermiamo molto perché la passeggiata è piuttosto breve e ci sono pochissimi negozi. Arriviamo quindi a Imerovigli, dove decidiamo di fermarci a pranzo, scegliamo il ristorante Skaros. Ha una stupenda terrazza direttamente affacciata sulla caldera, si mangia bene ed i prezzi, nonostante la vista mozzafiato, non sono eccessivamente esagerati. Abbiamo ordinato un’insalata greca, della tzatzichi, chicken souvlaki con patate ed acqua, per un totale di 30 euro.
Ho trovato davvero bellissima Imerovigli, c’erano pochissimi turisti, quindi abbiamo vagato per le stradine silenziose ammirando le chiesette, le campane, le cupole blu, i bellissimi resort con piscina vista caldera. Siamo quindi ripartiti in sella al quod per Oia, ove siamo giunti intorno alle 16.
Siamo scesi fino alla baia di Ammoudi, proprio sotto Oia, qui l’acqua, nonostante il porto, ha un colore stupendo; alzando lo sguardo abbiamo visto il mulino sotto il quale ci saremmo poi fermati ad ammirare il tramonto.
Oia è una bomboniera, la maggior parte delle cupole blu, chiesette e campane si trovano qui. Abbiamo anche avuto la fortuna di vedere il corteo di un matrimonio con i musicisti che suonavano per strada seguiti dalla sposa che raggiungeva lo sposo in chiesa in groppa ad un asinello! Bellissima! Decidiamo di appostarci per tempo per vedere il tramonto (infatti successivamente arriveranno tantissime persone che si appollaieranno ovunque, perfino sui tetti), scegliamo un muretto proprio sotto il mulino. Alle 19 inizia il tramonto, bellissimo come al faro. I colori del tramonto si riflettono sulle casette bianche creando un’atmosfera unica ed imperdibile.
La sera ceniamo a Kamari allo Sky Lounge, ristorante con buone recensioni trovato su trip advisor. Il cibo non è niente di eccezionale, il menu non è molto ricco ma comunque buono, la location invece è particolare: il locale è collocato al piano superiore dell’edificio, eleganti tavoli e poltroncine bianche, veli e divanetti creano un’atmosfera molto raffinata. Ordiniamo dei funghi con una crema, calamari, pasta al salmone e vino. Spesa totale 25 euro.
Il sesto giorno è arrivato il 150! Beh tutta un’altra vita… ce ne siamo accorti non appena abbiamo iniziato a percorrere la strada in salita per Pyrgos, il quod andava… e andava anche ai 40 km/h in salita (per noi che eravamo abituati agli 8 km/h in salita era già un risultato!).
Siamo stati alla spiaggia di Vilchada, molto bella dal punto di vista paesaggistico, ricca di rocce che, probabilmente erose dal vento, hanno assunto una forma particolare, quasi un paesaggio lunare. Quella mattina il mare era molto mosso, quindi data l’impossibilità di fare il bagno ci siamo fermati un paio d’ore in spiaggia, abbiamo scattato un paio di foto e siamo andati a Perissa per ora di pranzo. Abbiamo mangiato in una delle tante trattorie del lungo mare e poi, facendo un confronto con la spiaggia di Perivolos, che è limitrofa a Perissa, abbiamo scelto di trascorrere il pomeriggio a Perivolos.
La sera abbiamo deciso di cenare a Thira, dopo aver confrontato i menu dei diversi ristornati affacciati sulla caldera nel centro scegliamo il Fanari restaurant, proprio sopra il porticciolo e la famosa scalinata che lo collega al paese. Il panorama è bellissimo: la caldera, il paese illuminato, il mare; ci hanno dato un tavolo proprio sul mare, abbiamo ordinato tzatzichi, un antipasto a base di melanzane, grigliata di pesce, vino e acqua, spesa totale 40 euro. Il cibo non è niente di eccezionale, ma la location e la vista sono spettacolari! Per una sera vale la pena di spendere un po’ più del solito. Dopo cena abbiamo passeggiato per il centro facendo shopping.
Il settimo giorno l’abbiamo dedicato alla scoperta delle spiaggette segnate sulla cartina. La prima è stata la Caldera beach, l’unica spiaggia sul lato della caldera (si trova sulla strada per andare ad Akrotiri, poco prima del bivio per il faro si vede l’indicazione lungo la strada). Non è nulla di eccezionale, inoltre quella mattina il mare era parecchio mosso e non si poteva neppure fare il bagno. Per raggiungere la parte sabbiosa (che è davvero esigua) bisogna camminare sul bagnasciuga per qualche metro fra rami e pietre….. non è proprio comoda. Data la situazione ci siamo fermati per un’oretta, dopodiché abbiamo ripreso il quod alla ricerca di altre spiagge. Abbiamo percorso la strada in direzione faro di Akrotiri, nella zona della spiaggia di Mesa Pigadia abbiamo notato un cartello che indicava una spiaggia di nome Kampia, non segnalata su nessuna cartina. Incuriositi abbiamo deciso di raggiungerla, e abbiamo fatto bene! Il sentiero da percorrere, 10 minuti abbondanti, è sterrato ed impervio, sicuramente il quod era il mezzo migliore per percorrerlo. L’acqua del mare in questo punto è davvero pulitissima, direi trasparente, la spiaggia è formata da pietre, più o meno grandi, volendo ci sono a disposizione lettini ed ombrelloni a pagamento, ma soprattutto c’è una pedana di legno che consente l’accesso diretto all’acqua tramite una scaletta.
Il fondale è composto da enormi pietrone, quindi l’accesso dalla riva senza utilizzare la pedana è pressoché impossibile (perciò se non amate entrare nell’acqua alta e nuotare questa spiaggia non fa per voi). Passeggiando abbiamo notato che a sinistra della spiaggia di Kampia vi è la red beach (si riesce anche a fotografare), mentre a destra dietro la parete rocciosa c’è la white beach. Abbiamo fatto il bagno nell’acqua limpida, davvero bellissimo! In pochi minuti ci siamo asciugati e siamo andati a mangiare alla Taverna Dimitris, sulla strada per il faro, poco distante dalla spiaggia di Kampia e consigliata da un esperto locale di tripadvisor. Qui abbiamo mangiato il miglior pasto di tutta la vacanza, tenendo conto della qualità, della quantità del cibo e della cortesia della proprietaria.
A fine pasto abbiamo deciso di fare un giro verso nord e visitare le spiagge di Vourvolus, Koloumpos, Baxedes e soprattutto quella che nella cartina viene indicata come Paradisos beach… ma che di paradisiaco non ha assolutamente niente! Abbiamo percorso la strada che costeggiava il mare, le spiagge sono brulle, sassose e soprattutto il mare era agitatissimo, quindi ci siamo fermati giusto il tempo di fare qualche fotografia e siamo tornati indietro. Avremmo fatto meglio a rimanere a Kampia… saperlo prima!
La sera abbiamo deciso di andare a cena ad Oia, giacchetta e casco perché la strada con il quod è lunghina e c’è parecchia aria. Abbiamo percorso tutta la passeggiata alla ricerca di un posticino carino dove cenare, alla fine abbiamo optato per un ristorante che si chiama tipo “Le due cupole” perché è proprio di fronte alle due cupole blu delle chiesette che si vedono in tutte le foto di Oia. Sulla passeggiata c’è un cartello che indica il ristorante con terrazza panoramica, ci siamo avventurati e, vista la stupenda posizione, abbiamo deciso di fermarci. Siccome non era proprio prestissimo c’eravamo solo noi ed un altro tavolo… assoluta tranquillità e le cupole blu sullo sfondo… meraviglioso! Abbiamo ordinato souvlaki con patate e yogurt per dessert. Buona cena e prezzo modico.
L’ottavo e ultimo giorno, essendo a piedi, l’abbiamo trascorso interamente a Kamari in spiaggia, pranzando come sempre alla Sea View Taverna e cenando nello stesso posto della prima sera, la taverna Kantina. Il volo del ritorno decollava alle 23:20 da Santorini ed atterrava all’1:00 a Milano Malpensa. Attendendo l’arrivo dell’aereo abbiamo deciso che una volta atterrati a Malpensa, invece di tornare a casa a Torino, ci saremo diretti in Liguria per prolungare di qualche giorno la vacanza, certo non sarà Santorini ma meglio del rientro in città!
E così siamo ripartiti con questa meravigliosa isola bianca e blu nel cuore, ripromettendoci di tornare, magari alloggiando in un resort con piscina privata sulle terrazze di Imerovigli!
La sensazione più bella che lascia quest’isola è la libertà, quella che si prova girandola in lungo ed in largo in sella al quod. Un consiglio: andateci, ne vale davvero la pena!
Buon Viaggio