Magica Islanda: la terra del ghiaccio e del fuoco

Un viaggio in auto in questa isola incontaminata, dominata dalla forza della natura, tra bellissime passeggiate e paesaggi unici
Scritto da: Gaia2006
Partenza il: 20/08/2017
Ritorno il: 27/08/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ci sono Viaggi che lasciano il segno. L’Islanda è uno di questi, perché i suoi luoghi, i suoi colori, i suoi paesaggi toccano l’anima. Non è solo la terra dei contrasti, del ghiaccio e del fuoco. Credo in pochi posti al mondo sia possibile, semplicemente voltando lo sguardo, osservare ghiacciai, vulcani, mare, cascate, fiumi, laghi, deserti, sconfinate distese verdi o di roccia bruna. La sua popolazione è di circa 330.000 abitanti, ovvero 2 quartieri di Roma, in un territorio vasto 1/3 dell’Italia. Non sorprende quindi che usciti dalla capitale, sia la natura ad avere il sopravvento e a mostrare tutta la sua forza ed il suo splendore. La natura in Islanda genera quasi riverenza per quanto è onnipresente, e per quanto si è manifestata negli anni con tutta la sua potenza, basti pensare alle incredibili eruzioni dei vulcani come quella che bloccò gli aeroporti d’Europa nel 2010. Le possibilità che offre queste paese sono molteplici, una settimana è stata sufficiente per avere un bel quadro d’insieme e per scoprire la maggior parte dei suoi tesori, anche se sicuramente ne cela altri. Da Roma non ci sono voli diretti quindi abbiamo optato per un volo SAS/Icelandair Via Stoccolma, che con buone connessioni è risultato essere un ottima scelta. Per gli spostamenti abbiamo prenotato una macchina a noleggio, in estate è sufficiente una normalissima utilitaria, mentre per l’inverno o se si vogliono intraprendere le strade dell’interno è necessaria una jeep. Dall’aeroporto di Keflavik un bus porta alle compagnie di noleggio, situate a poche centinaia di metri dall’uscita e da lì si arriva a Reykjavik in circa 45 minuti. Fondamentale rispettare i limiti di velocità perché i controlli sono severi. Importante notare che le pompe di benzina sono esclusivamente automatiche, e spesso le carte di credito non funzionano. Per ovviare a questo problema si possono acquistare delle carte con autoricarica nei riforniti shop che spesso si trovano accanto ai distributori.

Il primo giorno soggiorniamo presso l’accogliente e molto caratteristico Hotel Icelandair Marina, situato sul vecchio porto della città, da dove partono le escursioni per vedere le Balene e praticamente a pochi passi dal centro. Il cuore della città è davvero piccolo per cui ci muoviamo facilmente a piedi per scoprire Reykjavik. La passeggiata passa per la strada centrale, la Laugavegur costellata di negozi turistici e ristoranti, e arriva fino alla caratteristica chiesa Luterana di Hallgrímskirkja, con le sue colonne slanciate verso il campanile che raggiunge i 75 mt di altezza. Proseguiamo poi per il lungomare, molto curato, con una bella scultura d’acciaio che ricorda le navi Vichinghe e vicino l’imponente edificio dell’Harpa, splendida Concert Hall. Il piccolo porto è caratterizzato da una serie di Ristorantini, imbarcazioni da pesca o gommoni per le escursioni, qualche chioschetto e per finire dal Museo della Marina, con una maestosa imbarcazione al suo ingresso.

Mezza giornata è davvero sufficiente per visitare il centro città, prima di concedersi il meritato riposo nella nostra piccola ma graziosa camera d’Hotel. L’hotel, una vecchia fabbrica di Tinture, dispone di una sala cinema dove settimanalmente ci sono proiezioni gratuite, tanti salottini e aree dove rilassarsi o prendersi un caffè, una piccola palestra e tante sculture e foto caratteristiche a personalizzare lo spazio. Nella Hall ci si può sedere anche accanto a un invitante camino. Dedichiamo la prima giornata di esplorazione alla visita del Promontorio di Snaefellsjokull, a circa 2 ore e mezzo da Reykyavik. La strada è la Hringvegur, praticamente l’unica strada che gira intorno all’isola, estremamente panoramica. Il paesaggio cambia costantemente regalando una molteplicità di scenari e colori mozzafiato. Dopo circa un’ora si attraversa un tunnel sottomarino di 7 km (1000 kr per attraversarlo) e dopo poco si arriva nel grazioso villaggio di Borgarnes. I villaggi sono davvero piccoli, si tratta per lo più di poche case caratteristiche. Qui troviamo il Blomasetrid, un bellissimo caffè che è anche un negozio di piante e souvenir, con un paio di caldi saloni interni decorati con oggetti di antiquariato e libri in varie lingue e una splendida terrazza esterna dove dominano piante, legno e ferro.

Riprendiamo il villaggio fino al centro di informazioni del Parco di Snaefellsjokull, dove ci suggeriscono di fare il giro del promontorio. Ci fermiamo incuriositi da una fila di macchine parcheggiate nei pressi di una piccola cascata, molto suggestiva perché situata dentro una stretta gola dove si può passeggiare camminando sui sassi e salire con un po’ di spirito si avventura. L’aria è fresca, i colori di un verde intenso, l’acqua scorre trasparente e ghiacciata.

La nostra seconda tappa è presso il Tunnel di Lava (ingresso 3.250 Kr), un incredibile viaggio nel centro della Terra, proprio laddove lo aveva ambientato Jules Verne. Una guida ci fornisce casco e torcia e ci accompagna attraverso 3 diversi tunnel, scavati dalla lava 8000 anni fa e che arrivano fino a 35 mt sottoterra. Una passeggiata di 50 minuti molto suggestiva e interessante, adatta a tutti.

Continuiamo il nostro tragitto attraversando fiordi, paesaggi lunari, piccoli villaggi dove troviamo un minimarket e fast food per mangiare qualcosa velocemente, prima di completare il giro della penisola e riprendere la strada per la Capitale.

Ceniamo sulla marina nell’informale e friendly BurgerJoint, dove pare facciano i migliori hamburgher della città.

La mattina seguente facciamo colazione sulla terrazza del grazioso caffè Vagninn, sulla marina subito dopo il museo, con eccellenti uova strapazzate accompagnate da salmone o bacon e un bollente caffè americano. Intorno a noi pensionati locali leggono e commentano le notizie sorseggiando caffè, in un atmosfera estremamente rilassata. Decidiamo di acquistare anche degli stuzzicanti panini per il lunch, visto che girando in auto abbiamo realizzato le occasioni per una sosta sono davvero limitate, attraversando chilometri di natura senza centri abitati!

La Hringvegur è una strada a una singola corsia per senso di marcia che offre panorami davvero mozzafiato. Si è costretti a fermarsi molto spesso per fare foto o semplicemente respirare l’attimo.

Scendendo verso Hveragerði si vedono tutte le serre, alimentate dal calore della terra. L’Islanda infatti è un paese che produce completamente energia sostenibile. Si attraversa la città geotermale e a seguire Selfoss, cittadina più grande del sud Islanda.

Le vaste distese di verde sono costellate da paffute pecore, spesso si incontrano anche gruppi di cavalli islandesi.

La prima lunga sosta la effettuiamo alle cascate di Selanjefoss. Il fragore è assordante ma ciò non ci impedisce di seguire l’umido sentiero che porta dietro la cascata. Il sentiero prosegue verso un’altra cascata più piccola e si può risalire la ripida collina per ammirare il panorama dall’alto. Proseguiamo in macchina accanto a montagne, ghiacciai, paesaggi incontaminati verso l’altra meravigliosa cascata di Skogafoss.

Anche qui si può fare una bellissima passeggiata, risalendo le scale che portano in cima alla cascata e da li costeggiando il letto del fiume.

Dall’alto si ha una vista splendida sulla pianura sottostante e fino al mare. Un sole meraviglioso ci regala una temperatura mite. Decidiamo di proseguire verso VIK, diamo un passaggio a due giovani turisti che fanno l’autostop (pratica molto diffusa e credo in questo paese sicura) e decidiamo di fermarci sulla spiaggia di Sólheimasandur per vedere il relitto di un aereo. Sulla strada infatti vediamo una piazzola con molte auto parcheggiate e capiamo si tratta del punto in cui è possibile camminare fino alla spiaggia.

La passeggiata è lunghissima, non ci sono indicazioni di nessun tipo, ma per camminare fino al mare a un passo sostenuto ci vogliono circa 45 minuti con forti raffiche di vento! In effetti c’è la carlinga di un aereo, costretto ad un atterraggio di emergenza nel 1973. Dopo le foto di rito torniamo alla macchina esausti e ci dirigiamo quindi verso la nostra Guest House, situata nella comunità di Hivrunes, praticamente 2 strutture vicine situate a circa 5km dalla main road.

La Nostra Hivrunes Guest House è davvero molto accogliente. La nostra stanza, una casetta in legno, ha una grossa vetrata vista fiume e ampi spazi. Siamo nel mezzo del nulla, ed è splendido. Avevamo prenotato qui anche la cena, ed è stata un ottima scelta (6000 Kr). Innanzitutto perché eravamo così isolati che altrimenti non avremmo mangiato, e poi perché l’ambiente era davvero “friendly”, colorato e caldo.

Si entra in un salone con cucina a vista, dove gli ospiti mangiano su 3 grandi tavoli. La cena inizia con una zuppa di cavolfiore e broccoli, e prosegue con un piccolo buffet buono, variegato e curato. Alla fine viene servito un dolce di mele e siamo pronti per un riposante sonno.

La mattina seguente, con calma, e dopo un abbondante colazione, ci dirigiamo verso il Parco di Skaftafell.

Qui è possibile percorrere dei sentieri da soli, di diverse lunghezze e difficoltà, come quello imperdibile per la Swartifoss. Oppure, si può optare per diverse spedizioni sul ghiaccio, solo con guide autorizzate. Ci sono 3 agenzie che organizzano i Tour sul ghiacciaio, con diversi livelli di difficoltà: dalle passeggiate adatte anche a bambini a quelle per scalatori più esperti. Noi optiamo per mountain guides (www.mountainguides.is) e una passeggiata semplice di 2 ore e mezza (11.900 kr). Ci forniscono di ramponi, piccozza e imbraco di sicurezza e ci portano con un minibus fino alle pendici del ghiacciaio. La Guida inizia a darci una serie di informazioni molto interessanti. La parte finale è ricoperta dalla cenere dell’ultima esplosione ma siamo comunque su ghiaccio di centinaia di anni! Il ghiacciaio scivola 1 mt a settimana e quindi il paesaggio cambia leggermente nel corso del tempo. Camminarci sopra fa un certo effetto e la guida ci racconta che questo è stato il set per molti film e per il famosissimo Trono di Spade!

La passeggiata è in sicurezza ma bisogna seguire come chiocce la guida che ci fa anche avvicinare a crepacci profondi e scorci mozzafiato. Naturalmente assaggiamo il ghiaccio, fresco e pulito. Bellissima esperienza! Nei pressi del parco è possibile anche fare un giro su un piccolo aeroplano da turismo (20 minuti circa 25.000 Kr) per vedere i ghiacciai da un’altra prospettiva.

Il parco di Skaftafell fa parte dell’immenso ghiacciao Vatnajökull che occupa circa il 13% del territorio islandese ed è il più grande ghiacciaio d’Europa. Il paesaggio di questa zona è caratterizzato dal bianco acceso del ghiaccio, dalle montagne, dalle pianure circostanti che arrivano fino al mare, e da una costa a volte piatta con lunghe spiagge nere a volte con scogliere scure che dominano la scena. Impossibile non fermarsi ogni tanto per scattare foto o respirare quell’infinito senso di libertà.

Sulla strada per Hofn arriviamo alla nostra Guest House per la notte, Seljavellir, una struttura bassa tra la strada e le montagne. Ci spostiamo a Hofn per cena, il piccolo paesino è costituito da un porticciolo con pescherecci, qualche Ristorante e qualche casetta. Optiamo per una cena nel caratteristico Caffè Hornio, completamente in legno e dove gustiamo dell’ottimo salmone e un gustoso agnello.

La mattina seguente siamo pronti per un’altra avventura, navigare il Jojulsarloon con un mezzo anfibio.

Hofn è a circa 45 minuti da questo angolo davvero unico di Islanda. Il Jokulsarloon è una laguna createsi circa 80 anni fa, a causa del retrocedere del ghiacciaio. Qui ogni tanto si staccano degli iceberg dal ghiacciaio e rimangono sospesi in questa laguna finché la corrente o il progressivo sciogliersi non li fa girare rumorosamente e scorrere verso il mare, al quale la laguna è collegata da un cortissimo fiume.

Per fare il giro della laguna è necessario prenotare in anticipo, purtroppo il gommone non era più disponibile quindi abbiamo optato (prenotando 3 giorni prima, 5500 Kr con Icelagoon) per il tour in mezzo anfibio, che rotola in acqua e poi naviga arrivando molto vicino agli iceberg. Nel Tour di circa 40 minuti ci fanno assaggiare ghiaccio di ben 1000 anni e ci spiegano che il colore azzurro intenso di alcuni iceberg è dovuto alla purezza e mancanza di ossigeno. Si vedono anche timide foche che ogni tanto fanno capolino dallo specchio di acqua.

Navigare tra gli iceberg è un’esperienza unica, e dal freddo alquanto pungente! Ma è altrettanto straordinario rimanere sulla foce del fiume a osservare queste immense sculture di ghiaccio che improvvisamente si infrangono e vengono spinte dalla corrente verso il mare, dove si fermano per regalare un panorama di incommensurabile bellezza. Lo jokulsarlon mi ha davvero emozionato!

Poco dopo c’è un’altra piccola laguna senza sbocco sul mare meno affollata, la Fjallsárlón, dove si vede il ghiacciaio a picco sull’acqua con pochi iceberg. Qui sembra il tempo si sia fermato, regna un silenzio assoluto ed il bianco accecante del ghiacciaio. Peaceful.

Dopo questa incredibile mattinata proseguiamo in auto alla volta di VIK, un caratteristico villaggio incastonato tra le montagne ed il mare. Passeggiamo nella magica spiaggia nera di Reynisfjara, da dove si ammirano dei faraglioni, che la leggenda vuole siano Trolls colti improvvisamente dalla luce del sole.

Dopo altri 10 minuti di auto raggiungiamo il promontorio di Dyrhòlaey, altro scorcio meraviglioso, con imponenti scogliere a picco sul mare e un arco naturale di roccia lavica. Qui si ammira la potenza dell’Oceano, con lunghe onde che coprono le infinite spiagge nere. Potrei osservare lo spettacolo della natura per ore, ma il vento rende la permanenza faticosa.

Percorriamo la Hringvegur indietro fino a Hella, dove ci fermiamo nell’Hotel Stracta, accanto alla strada. La Struttura è accogliente, relativamente grande e dotata di vasche di acqua calda e sauna nel giardino dove rilassarsi. Decidiamo di cenare in hotel, l’offerta non è molto varia ma il cibo buono.

La prima colazione è sicuramente la migliore del nostro viaggio: waffle espressi con sciroppo d’acero, uova e bacon, formaggi, l’ottimo Skyr, affettati, frutta, yogurt, anche pasticceria fresca e prodotti biologici. Davvero ottima. La giusta partenza per affrontare il famoso Circolo D’Oro.

La prima sosta fuori programma è presso il Cratere di Kerio, con lago incontaminato e circondato da terra rossa e bruna. L’accesso ha un costo di 300Kr, ma merita la bella passeggiata.

La prima tappa del Circolo è al famosissimo Geyser, quello che ha dato il suo nome a questo fenomeno naturale. La sua attività è però piuttosto ridotta o praticamente nulla.

La zona è gremita di turisti, è la prima volta ne vediamo così tanti. Si cammina accanto a un’area con fuoriuscite di gas e pozze ribollenti. L’acqua fuoriesce a 100 gradi e quindi può essere pericolosa, per questo è delimitata. Si arriva poi allo Strokkur, il geyser che regala a intervalli di 5/8 minuti alti flotti di acqua dai 10 ai 20 metri di altezza. Devo dire che assistere a questo fenomeno è piuttosto emozionante, soprattutto vedere la bolla che all’inizio si gonfia ed esplode improvvisamente verso l’alto tra lo stupore dei visitatori.

La seconda tappa prevede la cascata di Gullfoss, davvero spettacolare. Si intraprende un breve sentiero per arrivare accanto alla cascata, che fragorosa si getta nello stretto canyon sottostante con un doppio salto. Purtroppo la giornata è nuvolosa, pare che con il sole lo spettacolo di colori sia davvero unico.

L’ultima tappa del Circolo d’oro è il Parco di Thingvellir. Dai vari parcheggi a pagamento si accede a questo percorso in mezzo alle 2 placche tettoniche: quella del Continente NordAmericano e quella Euroasiatica.

La Gola di Almannagjá è un percorso affascinante che parte dalla cascate di Oxarafoss e percorre 5 km. Si cammina praticamente a cavallo di 2 continenti, che ogni anno si allontanano di circa 1/2 mm. Qui è anche possibile fare un’immersione o snorkelling nella fessura di Silfra, dove l’acqua è così limpida che si ha una visibilità di circa 100 mt.

Il parco nazionale, oltre a essere patrimonio Unesco, è anche sede del più antico parlamento del mondo, l’Althing, un semplice semicerchio delimitato solo da rocce laviche. Il parco ospita anche il lago più grande del Paese e passeggiare in questa zona è davvero piacevole, tra corsi d’acqua, passerelle in legno, muschi e rocce laviche.

Per la cena optiamo per un bel localino a Selfoss, Kaffi Krus, che propone cucina tipica e internazionale (sempre con poca scelta e prezzi medio alti) e golosi dolci. In circa 20 minuti arriviamo alla nostra Guest House Borealis, isolata e molto semplice.

Il tempo è cambiato, dopo 6 giorni di sole piove, c’è vento, fa freddo e la visibilità è davvero limitata.

L’ultimo giorno di pioggia decidiamo di prenderlo con molta calma, torniamo a Reykjavik e pranziamo presso l’allegro ed originale Laundromat cafè, dotato anche di area giochi per bambini. Per il pomeriggio ci aspetta, dulcis in fundo, la spettacolare Blue Lagoon. Anche qui la prenotazione è necessaria con il dovuto anticipo, circa 3 settimane prima ed i costi sono alti, come tutto in questa fantastica quanto cara isola.

La Blue Lagoon è un area geotermale con una enorme piscina di acqua calda tra rocce laviche.

Il silicio presente nell’acqua riflette la luce, che quindi assume il caratteristico colore turchese. All’interno della Lagoon è possibile spalmarsi maschere di silicio e alghe, sorseggiare un drink comodamente a mollo, farsi massaggiare da una cascata di acqua calda, o rilassarsi nelle adiacenti saune e bagni turchi.

L’esperienza è molto rilassante, suggestiva se fatta di sera quando si accendono anche le luci e la folla diminuisce. E’ un luogo davvero magico.

L’Islanda offre diverse e indimenticabili esperienze. E’ un viaggio del cuore, fatto di emozioni oltre che di panorami. Di sensazioni oltre che di colori. Una continua sorpresa.

Credo meriti una visita anche in inverno, quando tutto si tinge di bianco ed è possibile ammirare la rinomata Aurora Boreale.



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