Magica Cornovaglia
Io ed Emiliano siamo arrivati a Penzance dopo circa 5 ore di treno da Londra (Paddington Station). Il viaggio è stato lungo, ma ci ha permesso di osservare e adorare i magnifici paesaggi della campagna inglese; comprese le immagini dei cavalli scolpite sulla collina in una zona ricca di maneggi; o il mare che si infrange con le sue onde lungo la linea ferroviaria!
Siamo giunti a Penzance, una graziosa cittadina balneare della parte più estrema della Cornovaglia, intorno alle 15.00 e siamo subito andati nella Guest House che avevamo scelto: The Dunedin, gestita da una fantastica coppia di anziani signori, molto gentili, affabili e disponibili. John ci ha dato subito una cartina del posto e ci ha indicato i posti più belli da visitare, compresa la notizia che i gabbiani, di cui il posto è ricco, a Penzance non ti vengono addosso, mentre a St’Ives, un’altra cittadina vicina, si..! (presumiamo sia una delle solite “leggende metropolitane” che si raccontano quando si parla di un paese concorrente!)
Abbiamo deciso di fare subito un giro della cittadina, ricca di pub, ristoranti, negozietti d’ arte, antiquariato, caccia e pesca; molto diffuso anche il mercato dell’usato. Penzance, nell’antichità, è stata a lungo un covo di pirati. Quando le navi si arenavano nelle loro coste, molti cittadini, essendo questo un territorio piuttosto povero, le assaltavano depredando tutto. Da qui tutti i riferimenti ai predoni del mare: in ogni negozio si trovano statuette, bandiere, teschi…tutto in tema piratesco!
Cena al Boatshed in cui è possibile assaggiare buone specialità di pesce locale.
Il giorno successivo di buon’ora abbiamo fatto una lunghissima passeggiata sulla stupenda Promenade sul mare, alla fine della quale, al largo, si staglia con magnifica imponenza il Mount’s St. Michael (il gemello del più famoso Mount Saint Michèl francese). La giornata era bella e così abbiamo goduto della bella vista del cielo azzurro che si rifletteva sul mare; sembrava Sicilia…gli stessi ciottoli sulle spiagge che io, siciliana, ho sempre adorato nelle spiagge di casa mia!
Nel pomeriggio abbiamo preso il treno per St’Ives (con cambio a St’Earth). Durante il breve viaggio di mezz’ora, le magnifiche spiagge costeggiate ci hanno veramente emozionato. Sembravano le spiagge delle Maldive, granelli di sabbia finissima, bianca, e un mare cristallino…non c’avremmo mai creduto, se non avessimo visto con i nostri occhi la meravigliosa Carbis Bay e la baia di St’Ives che si trovano dall’altro lato della penisola della Cornovaglia, quindi sull’Oceano Atlantico.
St’Ives è un paesino delizioso; l’odore del mare inebria tutta l’atmosfera, le barche di pescatori arenate, pronte per la battuta di pesca della mattina dopo, si trovano dappertutto; la cittadina si attraversa da un capo all’altro in mezz’ora; molto turistica, con spiagge mozzafiato, negozietti di souvenir; ma soprattutto piccole gallerie d’arte, piccole scuole di pittura e scultura: in un posto così minuscolo e sperduto la vena artistica non manca…da ricordare anche il Tate Museum che abbiamo trovato chiuso per l’orario, ma che merita certamente una visita…
Abbiamo cenato lì e poi ripreso il treno per Penzance.
La mattina dopo abbiamo programmato la visita a Land’s End e al Minack Theatre. Abbiamo preso il bus 1A della First alla stazione, che lungo tortuose stradine interne, ci ha portati in uno dei luoghi più suggestivi che si possa immaginare. Il nome stesso lo dice Fine della terra, la parte più estrema della penisola, mare sconfinato…e poi il Minack Theatre, questa bellissima costruzione relativamente recente, appartiene al secolo scorso, ad opera di una signora del posto, Rowena Cade, amante del teatro. Immaginate di assistere ad uno spettacolo teatrale sui gradoni di un antico teatro greco, che si trova proprio a picco sul mare. Questa è la sensazione spettacolare che si prova!
Tornati al B&B abbiamo deciso, vista la vicinanza dello stadio, di andare ad assistere alla partita di Rugby della squadra locale. Tifosi di ogni età, con birre in mano e cornish pasties (i tipici “calzoni” locali ripieni di carne e verdure), si accingevano a vedere la partita della loro squadra del cuore i Cornish Pirates contro i giocatori dell’Exeter.
La nostra prima partita di rugby è andata benissimo; ci siamo divertiti un sacco e abbiamo avuto modo di osservare la sportività delle tifoserie di questo gioco! Non si può certo dire la stessa cosa del nostro calcio! Peccato che avevamo scelto di tifare per i Pirates e che questi ci hanno un po’ deluso…
La mattina successiva, l’ultima…a Penzance una giornata magnificamente calda…dopo un giro al mercatino dell’usato della domenica allestito al lungomare e un giro per i negozietti di souvenir, abbiamo deciso di acquistare due costumi e di andare a fare il bagno nell’enorme piscina costruita negli anni Trenta proprio sulla Promenade sul mare, la Jubilee Pool. Abbiamo scoperto, con stupore, che conteneva acqua di mare e che questa non era riscaldata, ma a temperatura ambiente; nonostante facesse abbastanza caldo abbiamo convenuto di non tentare l’esperienza del bagno in acqua inglese…tanto più che la maggior parte delle persone presenti in piscina aveva la muta…e noi un misero costumino…l’acqua è fredda anche per loro, quindi, figuriamoci per noi…abbiamo quindi optato per prendere un po’ di sole!
Dopo la cena al The Dolphin, un carinissimo pub/ristorante sul Porto, che serve pietanze di pesce e di carne gustosissime, torniamo in Guest House, passeggiando lungo il Marrod Garden, un parco ricco di fiori e piante secolari, dove è possibile fermarsi a scrivere su una panchina questo racconto di viaggio. La nostra vacanza cornica è finita…sono stati 4 giorni fantastici…ci torneremo!