Magia Australiana
Partenza da Venezia via Singapore e dopo due giorni di viaggio sbarchiamo a Sydney.
La città è veramente fantastica con immensi spazi verdi ed una baia che lascia senza fiato.
Ci sono moltissime cose da fare e vedere ma consiglierei di prendere il traghetto per andare a Manly (permette una meravigliosa gita sulla baia) e di avventurarsi nel BridgeClimbing ossia la scalata dell’ Harbour Bridge. L’escursione è un po’ costosa ma ne vale veramente a pena… La vista dall’alto è da togliere il fiato.
La seconda tappa del nostro viaggio prevedeva Melbourne, città molto bella ma molto fredda (in giugno c’erano due gradi alla mattina). Probabilmente va vista durante l’Estate australiana quando i molteplici locali sul fiume Yarra si animano.
Terza tappa: Great Ocean Road Si tratta di una delle più famose e spettacolari strade costiere del mondo che collega Melbourne ad Adelaide. Consiglio di non prenotare nulla; lungo la strada si trovano moltissimi motel o più caratteristici b&b. Noi l’abbiamo fatta in tre giorni ma forse valeva la pena soffermarsi un giorno in più. Da non perdere la visita ai Dodici Apostoli, ad ISLAND BAY e una passeggiata nella foresta pluviale.
Non stupitevi poi se il vostro orologio va indietro di 30 minuti… Tra Sydney ed Adelaide il fuso orario è di mezz’ora!!! Quarta tappa: Kangaroo Island…Imperdibile.
In questa isola, a soli 20 minuti di volo da Adelaide, sono riunite quasi tutte le specie animali che si possono trovare in Australia. La cosa più affascinante è che tutti gli animali sono allo stato brado. Noi in due giorni di soggiorno abbiamo visto i canguri, i leoni marini, le otarie, i delfini, i koala ed anche i pinguini. L’impressione è quella di essere all’interno di Jurassic Park!!! Quinta tappa: Safari nel deserto.
Premetto che nè io né mio marito siamo dei campeggiatori quindi eravamo un po’ preoccupati per cosa poteva attenderci in questa piccola avventura… Invece è stata una delle parti più emozionanti del viaggio.
Noi abbiamo scelto il Safari di cinque giorni in campi tendati permanenti organizzato dalla OUTBACK SAFARI ADVENTURE. Si viaggia in minivan 4×4 e si pernotta ogni sera in un campo diverso dove vi sono tende già montate con all’interno brandine confortevoli e soprattutto doccie calde.
L’unica cosa. Attenzione allo sbalzo termico. La notte faceva veramente freddo mentre di giorno si raggiungevano i 25/30 gradi.
Ogni giorno abbiamo visitato posti diversi e non solamente Uluru che per quanto affascinante non è nulla in confronto a ciò che abbiamo visto nelle tappe successive. La salita al Kings Canyon è imperdibile così come Palm Valley oppure i cieli stellati dei Mc Donnel Ranges. Ovviamente questo tipo di soluzione richiede un mimimo di spirito d’adattamento ma vi assicuro che le emozioni che abbiamo provato ci hanno ripagato del disagio.
I colori del Deserto Australiano riempiono gli occhi e l’anima; il rosso di Uluru che varia con il passare dei minuti, il bruno dei Mc Donnel Ranges, il verde delle palme che crescono a Palm Valley, l’azzurro del cielo terso ed i colori delle albe e dei tramonti rimarrano per sempre impresse nella nostra mente.
Alice Springs invece è stata una delusione, effettivamente è solo un posto di passaggio prima di avventurarsi nel Red Centre. L’unica cosa che val la pena di fare è l’Outback Balloon ossia il giro in mongolfiera all’alba; se non avete mai provato l’esperienza della mongolfiera è veramente divertente. L’unica cosa : attenzione agli abiti che indossate. Il freddo alla mattina è pungente e poi alla fine del volo tutti assieme si ripiega la mongolfiera e vi assicuro che ci si sporca moltissimo.
Sesta ed ultima tappa: Queensland Dopo una notte a Cairns (dove sembra di essere a Tokyo dato che anche i cartelli stradali sono scritti in giapponese!!!) abbiamo preso un volo che ci ha portato a Gladstone, porto d’imbarco per Heron Island.
Quest’isola corallina si trova a 70 miglia dalla costa ed è posta sotto la tutela del Governo. Si tratta infatti di un parco marino all’interno dle quale è stata ricavo un resort. Sull’isola tutta la vita è impronatta sul rispetto dell’mbiente circostante: non è possibile pescare né raccogliere alcune genere di conchiglia, vige la raccolta differenziata e durante la stagione della riproduzione delle tartarughe è proibito accendere le luci in camera per non disturbare. Il posto è paradisiaco, noi abbiamo fatto moltissime immersioni anche perché il reef è a soli 5 minuti di barca. Anche per chi non fosse interessato alle meraviglie sommerse, l’isola offre spiaggette deserte, un mare meraviglioso e la possibilità di fare snorkeling tra gli squali, le razze e molteplici pesci colorati.
Per chi invece, come noi, ama immergersi negli abissi i fondali sono coperti da distese di coralli e vi sono mante giganti, tartarughe, squali, pesci pagliaccio e altre migliaia di specie. Devo dire che l’emozione di nuotare con le tartarughe e di ammirare il batter d’ali delle mante ci ha ripagato delle ore passate quest’Inverno in piscina per prendere il brevetto.
L’Australia è un paese che ti rimane nel cuore. La natura regna sovrana e l’uomo vive in comunione con essa rispettandone i ritmi ed adattandosi ad essa. Non posso dire cosa mi è piaciuto di più di questo viaggio dato che tutto ciò che abbiamo visto ci ha “stupito”. L’unica cosa certa che so è che prima o poi dovremo tornare!!!