Maggio: pioggia a Dublino
Premessa: in nostro onore Dublino ha deciso di presentarsi al meglio delle condizioni atmosferiche per la quale è conosciuta:pioggia,pioggia,pioggia!!! in 4 giorni 15 minuti di sole...per il resto pioggia, vento e freddo...Ovviamente dei miei conoscenti ci sono andati il weekend successivo e hanno trovato sole e caldo. Essendo il tempo cosi...
Ascolta i podcast
Premessa: in nostro onore Dublino ha deciso di presentarsi al meglio delle condizioni atmosferiche per la quale è conosciuta:pioggia,pioggia,pioggia!!! in 4 giorni 15 minuti di sole…per il resto pioggia, vento e freddo…Ovviamente dei miei conoscenti ci sono andati il weekend successivo e hanno trovato sole e caldo. Essendo il tempo cosi imprevedibile è necessario un abbigliamento a strati(io ho dovuto comprarmi un cappello di lana). Per contrasto con il grigio del cielo Dublino è una città ricca di colori, a partire dal nostro albergo, il Trinity Capital Hotel, in Pearse Street. Si trova proprio vicino al Trinity College, in pieno centro. Tema coloniale, colori predominanti viola e fucsia, poltrone giganti,stanze spaziose. Non conviene prenotare la prima colazione in quanto è molto più economica in uno dei tanti pubs in centro: noi siamo andate spesso al Gallaghers Boxty House a Temple Bar,la mattina prima colazione e la sera cena(consiglio le pietanze con scritto Boxty: sono piadine riempite con carne, salmone e quanto altro…). La small Irish breakfast(6 Euro) prevede un uovo ad occhio di bue, due salsicce, bacon e toast. Se si vuole il dolce meglio il vicino Elephant Castle con pancake e sciroppo d’acero,muffins o yogurt. Da considerare che nel weekend aprono tardi,verso le 11, in considerazioni delle notti brave dublinesi. Protagonista in questo senso è Temple Bar, il quartiere dei pubs: Affollatissimi la sera, spesso hanno due sale, una per bere e l’altra per la cena. Per le sue strade persone che suonano o che ti salutano dalle vetrate dei locali e gente che festeggia di tutto, in particolare continue feste di addio al celibato e nubilato( può anche capitare di incrociare un ragazzo vestito da sposa e con lo zainetto di Hello Kitty).Vicino il ponte Ha’Penny Bridge, per osservare il Liffey, il fiume che attraversa la città. Una volta che ci si orienta per le sue strade, ci si rende conto che Dublino è abbastanza piccola, noi siamo andate dappertutto a piedi. Per esempio a pochi passi da Temple Bar c’è il famoso TrinityCollege. Anche sotto la pioggia ha il suo fascino, con i dormitori in mattoni rossi e le panchine intitolate a professori o custodi. Si può visitare la Old Library e vedere alcune pagine del book of Kells. In generale penso che 8 euro siano troppi,non per me che sono laureata con tesi in Storia della miniatura e ho lavorato per un anno in una biblioteca di Roma. Per di più , all’interno della Library c’era una mostra temporanea sui libri gialli, da Conan Doyle ad Agatha Christie, da Edgar Wallace fino ai giorni nostri. Per me, che sono cresciuta con i gialli Mondadori(anche se ho 30 anni…mio zio aveva tutti gli originali), una manna: ho trovato pure la tazza con scritto ‘C’è un cadavere in biblioteca'(da un giallo della Christie) ! Dopo il Trinity, sono usciti i famosi 15 minuti di sole: corsa al St.Stephen Green, un graziosissimo parco poco distante. Più piccolo ovviamente dell’enorme Phoenix Park(visto brevemente sotto pioggia torrenziale). A Dublino, le chiese sono a pagamento-non amo molto che all’interno ci sia anche il negozio di souvenir,pure bello grande- e i musei sono gratuiti. Le chiese sono tutte molto belle dall’esterno. Per prima abbiamo visitato la Christ Church Cathedral dove spicca l’enorme cripta. Curiosità: ci sono anche un gatto e un topo mummificati, trovati incastrati nelle canne dell’organo della chiesa. Molto bello l’interno della St Patrick Cathedral, con le bandiere antichissime e la famosa porta con un buco al centro dove due rivali storici, evitando di vedersi in faccia, si strinsero la mano e siglarono un accordo. Da vedere anche la vicina St Audoen ‘s Church, la più antica chiesa medievale, e nelle vicinanze il Brazen Head,il più antico pub di Dublino. Per quanto riguarda i musei abbiamo visitato la National Gallery: ottimo che la visita sia gratuita tenendo conto che c’è veramente molto da vedere,con arte irlandese, inglese, tedesca, francese e naturalmente italiana, Caravaggio incluso. Mi ha colpito ancora di più il National museum of Ireland, con reperti archeologici in prevalenza irlandesi..pure una imbarcazione vichinga! In realtà già solo l’edificio merita, a pianta centrale, molto bello come anche quello della National Gallery. Tra le strade di Dublino spicca Grafton Street: è una strada pedonale , piena di negozi. La pavimentazione è rossa, le case sono di colori diversi, agli angoli vendono fiori stupendi. Alla fine c’è anche un grande centro commerciale per gli amanti dello shopping: il St Stephen’s Green Shopping Center. Meno bella O’Connell Street dove si innalza lo Spire, un ago lunghissimo, innalzato per sostituire un momunento dedicato a Nelson distrutto da una bomba dell’Ira. Di notte si illumina. L’ elegante zona di Merrion Square è quella che più rappresenta l’architettura georgiana: le case hanno tutte le porte colorate e ampie vetrate e in alcune stavano dando delle feste in cui erano tutti elegantissimi. Si può visitare anche una casa georgiana, la Number 29(a pagamento). Gli interni sono ricostruiti però la visita guidata(da parte di un vecchietto molto simpatico)è molto istruttiva:lo sapevate che in quell’epoca dormivano seduti perchè dicevano che la posizione stesa era quella dei morti, che bevevano solo birra e non acqua(anche se con tasso alcolico 1%), che dall’altezza della gonna di una donna si capiva se era disponibile per il matrimonio o che nella sala da pranzo c’era anche un bagno portabile? Capitolo birra: ho bevuto per lo più la Guinness, che ho scoperto reggere meglio di tante altre. All’inizio bisogna farci un pò la bocca essendo abbastanza amara, poi crea dipendenza…Appena spillata è marroncina,poi diventa nerissima. La visita alla Guinness Storehouse, dislocata un pò più lontana dal centro, parte con la visione del contratto d’affitto firmato da Arthur Guinness, della durata di 9000 anni! poi un viaggio nei 4 elementi della birra: acqua, luppolo, orzo e lievito. Alla fine inclusa nel prezzo una pinta al gravity bar con vista stupenda di Dublino. Io che reggo pochissimo l’alcool ho bevuto una birra alle 11.30 di mattino a stomaco vuoto: incredibile! si vede che Dublino è la citta della birra! La città è piena di statue in mezzo alle strade. La più famosa e quella di Molly Malone, protagonista dell’inno irlandese, giovane venditrice di pesce e simbolo di povertà. Spesso hanno soprannomi ironici: quella di Molly diventa ‘The Tart with the cart’ cioè la prostituta con il carretto( a causa del seno generoso della suddetta credo), quella di James Joyce ‘The Prick with the Stick’ il cretino con l’ombrello e cosi via. I dublinesi li ho trovati molto cordiali. Mentre consultavo la cartina per strada,alcuni si sono anche fermati per chiedere se volevo aiuto. Non mancano i negozi di souvenir, in particolare la catena Carroll offre tutto e di più,temi principali il verde, le pecore, i trifogli, i leprechauns, la Guinnes. Al ritorno mi ero preparata psicologicamente perchè la compagnia Aerlingus ci ha spostato il volo dal pomeriggio alla mattina alle 7, cosa che ci ha costretto ad una levataccia per trovarci in tempo all’aeroporto.Quindi sveglia alle 4. Alla prossima Dublino, magari questa volta con il sole…