Madrid, Toledo, Segovia

La voglia di visitare una capitale importante, ma anche due splendide mete raggiungibili proprio da lì, assolutamente imperdibili
Scritto da: girovaga54
madrid, toledo, segovia
Partenza il: 02/10/2011
Ritorno il: 06/10/2011
Viaggiatori: 5
Spesa: 500 €
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Un viaggio fatto tanto tempo fa, ma che mancava nell’elenco dei miei diari

Domenica 02 ottobre

Partenza da Roma Ciampino con il volo Ryanair 9673 delle ore 9:20. Abbiamo deciso di andare all’aeroporto con la nostra automobile che lasciamo parcheggiata all’Alta Quota al prezzo di € 28,00. Il volo parte in orario ed atterra a Madrid Barajas alle ore 11:50. L’aeroporto è immenso, a pochi chilometri dal centro della città, collegato bene con la metropolitana. Tuttavia, considerate proprio le grandi distanze e il cambio di treno in tre stazioni, di tempo se ne impiega comunque tanto. Dobbiamo scendere alla stazione metro Gran Via, sulla Gran Via appunto, la stessa su cui affaccia il nostro hotel. Purtroppo, l’arrivo a Madrid sarà un’esperienza da ricordare perché Fabio ha subito il furto del portafoglio contenente anche la carta di credito e il bancomat. E’ successo alle 13:00 circa all’uscita della metro e Fabio se ne è accorto praticamente subito quando in hotel ha dovuto presentare il documento. Per fortuna, questo era custodito in un’altra tasca. A parte il danno economico (patente, tessera sanitaria ecc.), grande è stato il trambusto per fare tutte le denunce del caso: ore al telefono per bloccare le carte e tempo speso presso il commissariato, dove scopriamo che questo è adibito solo a tale funzione, visto il gran numero di furti durante la giornata. Ad ogni modo, intorno alle 17:00, espletate tutte le formalità, possiamo fare un primo giro di “assaggio” di Madrid.

Ci dirigiamo verso la Puerta del Sol, affollatissima e prendiamo un’ottima pasta alla cioccolata alla “Mallorquina”, pasticceria storica. Percorriamo la Calle Mayor e arriviamo alla Cattedral de la Nuestra Senora de la Almudena, imponente ma non bellissima, a mio giudizio, che fronteggia il Palazzo Reale. Questo è chiuso da una magnifica cancellata e, nell’ora del tramonto, si manifesta di un colore caldo e splendente. Attraversiamo i Giardini del Principe su cui si affaccia il Teatro Real e raggiungiamo di nuovo la Gran Via per riposarci un po’ in albergo e riunirci con i nostri amici per la cena. La Gran Via è trafficatissima, forse troppo caotica, piena di alberghi, locali, negozi, gente che cammina velocemente urtando i passanti. Il nostro hotel è il Best Western Atlantico, ospitato in un bel palazzo d’epoca e dagli interni curatissimi. La nostra stanza è molto accogliente, il bagno nuovissimo, dotato persino della doccia a led colorati, dove si avverte la cura per l’ospite. Al nono piano dell’hotel c’è la “chicca” di questa struttura: la cosiddetta “suite”, una serie di ambienti comuni molto raffinati, con mobili d’epoca e magnifici salotti. Inoltre, c’è una terrazza che prospetta sulla Gran Via e una torretta da dove si gode la vista a 360° sulla città. Chiediamo informazioni alla reception per la cena: ci consigliano “Da Maria”, sulla Gran Via. Il locale non è malvagio, ma niente di eccezionale. Si troverà di meglio. Stanchi per le vicissitudine della giornata, desideriamo solo di andare a dormire.

Lunedì 03 ottobre

Per oggi è prevista la visita di Segovia. Nei pressi dell’hotel prendiamo il bus n. 46 per la stazione Principe Pio (Ferrovie del Norte) da dove partono anche gli autobus della linea Sepulvedana. Acquistiamo i biglietti al costo di € 7,30 a persona e alle 10:00 partiamo alla volta di Segovia, dove arriveremo circa un’ora dopo. Il paesaggio intorno è spoglio, quasi desertico e completamente disabitato, ma ha anche un certo fascino.

La giornata è fantastica. Il centro della cittadina è facilmente raggiungibile dalla stazione di arrivo degli autobus. Si incontra dapprima la chiesa romanica di San Millan, poi ci si trova di fronte al famoso acquedotto romano, l’unico ancora in ottimo stato di conservazione in Spagna. Si comincia a salire e, ammirando le facciate dei palazzi decorate con una particolare tecnica (a motivi geometrici incisi sull’intonaco, esgrafiados) , diverse le una dalle altre, si trova una sinagoga (chiusa), la Plaza Medina del Campo, con la statua di Juan Bravo e dove prospetta l’abside della chiesa di San Martin. Al termine della strada in salita, si apre la Plaza Mayor. Girando a destra, si trova la chiesa di San Miguel, dove una targa sulla facciata ricorda che lì è stata incoronata regina Isabella la Cattolica. Nella Piazza si affaccia imponente la Cattedrale: l’interno è molto vasto.

Ci fermiamo a mangiare in un locale che si affaccia su una piazzetta di fronte alla facciata principale (ma chiusa) della Cattedrale. Il locale è semplicissimo, ma mangiamo bene spendendo € 22,00 in due. Riprendiamo il nostro tour in questa parte molto tranquilla di Segovia.

La strada che fiancheggia il lato della Cattedrale trova sulla sinistra la chiesa di San Andrès, poi diventa più stretta e caratteristica e scende dritta verso il parco in fondo al quale si staglia l’Alcazar. L’Alcazar è scenografico, circondato da un profondo fossato, in realtà è una ricostruzione abbastanza recente di cui sono originali sole le torrette molto particolari di ispirazione nordica (di simili se ne trovano in Austria e Tirolo). Decidiamo di non visitare l’interno della fortezza, proprio in virtù delle ricostruzioni e comunque non eccessivamente interessati neanche agli interni. Bello il panorama che si gode dagli spalti del giardino, dove, isolati in mezzo alle brulle colline (comunque il colore giallo oro è abbagliante) si stagliano il Convento de Carmelitas, la chiesa della Vera Cruz e il monastero di Santa Maria del Parral.

Riprendiamo la via del ritorno percorrendo la bella strada di Calle Velarde fino alla chiesa di San Esteban (quasi tutte le chiede di Segovia sono aperte per le visite solo in occasione di determinate funzioni: un vero peccato!). Prima di ripassare nuovamente nella Plaza Medina del Campo ,adocchiamo un negozio di abbigliamento (catena Festa, si trova solo in Spagna) dove acquisteremo dei capi di abbigliamento a prezzi molto contenuti ed originalissimi. Una cosa così non poteva mancare!

Ci affrettiamo verso la stazione degli autobus per non perdere quello delle 17:00 che ci riporterà alla stazione Principe Pio di Madrid. Segovia è una cittadina veramente piacevole, sicuramente da non perdere.

Tornati a Madrid, saliamo sull’autobus n. 75 che ci porta nei pressi della Gran Via. Ci riposiamo un po’ e poi usciamo per cercare un locale per la cena. Camminando camminando, percorriamo tutta la Gran Via, oltrepassiamo la Plaza de Cibeles, dove si affaccia il fantastico Palacio de Cibeles, sede del Nuovo Municipio e arriviamo fino alla Puerta de Alcalà, molto suggestiva nei colori del tramonto. Ci accorgiamo comunque che non è semplice trovare un posto per la cena che soddisfi tutte le nostre esigenze: i ristoranti o sono troppo cari o non sembrano garantire affatto le elementari norme di igiene. Dopo lungo pensare (meno male che a Madrid si cena piuttosto tardi), decidiamo di fermarci al ristorante “CHIKY”, in Calle Mayor/Calle Coloreros. L’attesa risulta lunghissima, praticamente ceniamo dopo le 22:30, ma è ripagata dalla qualità delle pietanze: spendiamo € 44,00 in due.

Stanchi, ci avviamo verso l’hotel.

Martedì 04 ottobre

Usciamo dall’hotel prima delle 9:00 perché è previsto di andare a Toledo con il treno che parte alle 10:00 dalla stazione di Atocha. Decidiamo di andare a piedi alla stazione, per avere la possibilità di immergerci nella quotidianità di Madrid. Percorriamo così la lunghissima Calle de Atocha e ci troviamo di fronte l’edificio della stazione: è una costruzione molto particolare, alla cui realizzazione ha partecipato anche Gustave Eiffel (gran parte della struttura è in ferro, molto simile alla Torre di Parigi). Ma la vera bellezza della stazione è l’interno, dove al centro è stata realizzata una vera e propria serra tropicale e uno specchio d’acqua che ospita delle tartarughe.

Ci aspetta però una sorpresa in biglietteria: tutti i posti disponibili sui treni veloci della RENFE (si chiamano AVE) sono esauriti con l’eccezione di un treno del pomeriggio. Decidiamo all’istante di acquistare i biglietti per l’indomani (€ 26,00 in due) e cambiare il nostro itinerario: andremo a San Lorenzo de El Escorial, dove si trova il famoso monastero voluto da Filippo II.

Prendiamo perciò un treno per questa località e, scesi alla stazione dopo circa un’ora di viaggio, con un autobus saliamo al paese. Il monastero è imponente, sembra appoggiato alla Sierra che gli fa da sfondo. Acquistiamo i biglietti e l’audioguida (in totale € 25,00) ed iniziamo il percorso attraverso belle sale, cappelle, chiostri. Il punto di forza, però, dell’edificio è senz’altro la Cappella che ospita le tombe dei Re e delle Regine Madri (Pantheon dei Re), a cui si scende attraverso una scala un po’ lugubre. L’insieme è di grande effetto, marmi e oro la fanno da padrone, mentre altrettanto suggestivi sono i locali che ospitano le tombe degli Infanti, tra cui, non l’avrei mai detto, ho trovato la tomba di Don Giovanni d’Austria, il famoso Don Giovanni! Sì, perché lui era figlio illegittimo dell’imperatore Carlo V.

Altro magnifico ambiente è la Biblioteca che ospita manoscritti cristiani, arabi ed ebraici e codici miniati preziosissimi.

Al termine del giro del monastero, che ho trovato comunque molto suggestivo proprio per la sua posizione isolata, come fosse stato concepito per la riservatezza e la pace dello spirito, ci fermiamo a mangiare un panino col chorizo nella caffetteria e poi decidiamo di ritornare alla stazione a piedi, cosa che si rivelerà una piacevole passeggiata. L’altoparlante ci comunica che il treno delle 16:30 è stato soppresso e che ne arriverà un altro non prima delle 17:00.

Sbarchiamo alla stazione di Atocha e imbocchiamo il Paseo del Prado, un bel viale alberato su cui si affaccia il famoso museo che decidiamo però di non visitare, preferendo proseguire verso il Parque del Retiro. Questo è considerato il polmone verde di Madrid, ricco di laghetti, fontane, statue tra cui è famosa quella dell’Angel Cajdo, pare l’unica che raffiguri il diavolo scacciato dal Paradiso. Carino è il Palacio de Cristal, una serra in stile liberty, vetro e ferro, che ospitava fino a qualche tempo le piante tropicali che ora sono alla stazione di Atocha.

Siamo molto stanchi, ma nonostante ciò, e anche perché il traffico di Madrid sta impazzendo per una manifestazione organizzata da genitori, docenti e studenti contro la riforma della scuola, arriviamo a piedi in Plaza de Cibeles e lì riusciamo a prendere la metro per tornare in hotel. Ci riposiamo un po’ e poi decidiamo di provare un locale di cucina tipica, “Dehesa Santa Maria”, in Plaza de San Gines, di fronte alla storica cioccolateria San Gines dove si gustano i famosi churros.

Mangiamo veramente bene, a base di tapas, tortilla, sangria, spendendo € 25,00 in due.

Mercoledì 05 ottobre

Dobbiamo partire per Toledo con il treno AVE delle ore 9:20, perciò prendiamo la metro per arrivare in tempo alla stazione di Atocha. Arriviamo a destinazione puntualmente alle 10:00. La stazione di Toledo è fantastica, un gioiellino di architettura in stile moresco. Toledo è parecchio distante dalla stazione, arroccato in cima ad una collinetta e quindi prendiamo un bus (€ 2,00 a testa il biglietto) che ci porterà ai piedi dell’Alcazar, il punto più alto della città.

Toledo ci appare subito interessante, ricca di storia, sicuramente una delle cittadine meglio conservate della Spagna. Ci dirigiamo verso la cattedrale che è considerata seconda solo a quella di Siviglia, per grandezza ed importanza degli interni: l’ingresso è a pagamento, € 14,00 in due. Tanta fama è effettivamente meritata, le cappelle sono una più bella dell’altra, la Capilla Mayor è fantastica, così come la cancellata che delimita l’altare maggiore il gruppo marmoreo detto “Il Trasparente”. Bello anche il chiostro che mi ricorda quello di Los Jeronimos a Lisbona. La visita della Cattedrale ci ha impegnato parecchio, però decidiamo di visitare le sinagoghe prima del pranzo e così, dopo una breve camminata nel centro storico medievale, svoltando a sinistra in Calle de Santo Tomè, dove si trova anche la Casa di El Greco, visitiamo la Sinagoga del Transito e, proseguendo oltre, la ex sinagoga, ora chiesa di Santa Maria la Blanca.

Ci fermiamo per una sosta in un locale davanti ­al convento di San Juan de Los Reyes sulla cui facciata laterale, che si affaccia sul fiume Tago, pendono le catene degli schiavi cristiani liberati da Ferdinando il Cattolico.

Gironzoliamo ancora un po’ tra vicoli, chiese, conventi, veramente tutto molto interessante e poi, di fronte alla Puerta Nueva de Bisagra, riprendiamo un autobus che riporta alla stazione.

Da Atocha prendiamo l’autobus n. 27 che percorre il Paseo della Castellana dove si trova l’Hard Rock Cafè per il solito acquisto di magliette per i figli. Scopriamo così una Madrid diversa: bellissimi grattacieli dai colori vivaci, palazzi moderni di architettura di design, giardini lungo tutto il viale. In fondo al Paseo, verso Plaza de Cibeles, apprezziamo il mercato dei libri usati. Siamo distanti dall’albergo, ma decidiamo di ritornare a piedi, ripassando davanti all’edificio di Metropolis, per avere l’opportunità di ammirare le facciate dei bei palazzi che si affacciano sulla Gran Via.

Ritorniamo a cena alla Dehesa Santa Maria e, per finire in bellezza, ci spostiamo alla cioccolateria San Gines per gustare i churros con la cioccolata. Poi, affrontiamo un giro largo per ritornare in albergo, passando davanti al Monasterio de las Descalzas Reales illuminato, al Palazzo Reale e a Plaza de Espana con il monumento a Don Chisciotte e Sancho Panza. Certo, Madrid è strapiena di vita la sera, la cosiddetta movida è reale, però un certo senso di insicurezza ti prende mentre cammini in mezzo a quella baraonda.

Giovedì 06 ottobre

Oggi è il nostro ultimo giorno a Madrid, ma poiché il volo è alle 17:50, abbiamo a disposizione tutta la mattinata. Paghiamo l’hotel (totale € 583,00) e lasciamo i bagagli in custodia: li riprenderemo nel pomeriggio.

Dedichiamo la mattina alla visita del Palazzo Reale (ingresso € 20,00 per due persone + € 4,00 per l’audioguida). Il Palazzo è imponente, la Sala del trono un trionfo di velluto rosso e oro, bellissima e interessante la Farmacia che conserva gli antichi macchinari, i ritratti dei Farmacisti di corte, i bauli da viaggio con l’occorrente in caso di malattia del sovrano. Interessanti anche le sale che si affacciano sul cortile e contengono le varie armature di Carlo V e di Filippo II, nonché intere collezioni di armi di varie epoche. Usciamo dal Palazzo e guardando sulla sinistra i Giardini di Sabatini, che non facciamo in tempo a visitare, raggiungiamo il Parque de la Montana dove si trova il Tempio de Debod, un vero tempio egizio che è stato regalato alla Spagna per l’aiuto da questa fornito all’Egitto per il salavataggio dei monumenti di Abu Simbel in occasione della costruzione della diga di Assuan e qui rimontato fedelmente. Il sito è piuttosto suggestivo, soprattutto con l’illuminazione serale. Vorremmo visitare la chiesa di San Antonio de la Florida, dove è custodita la tomba di El Greco, ma il tempo a disposizione sta per scadere, sono quasi le 13:00, perciò, attraversando per l’ennesima volta Plaza de Espana, e passando davanti al Teatro dell’Opera ritorniamo alla Dehesa Santa Maria per gustare le ultime tapas e un fantastico dolce al cioccolato (€ 15,00 in due).

Riprendiamo i nostri bagagli in albergo, tutta la trafila delle metro (ben 3) per l’aeroporto e subiamo anche l’ennesimo ritardo di Ryan Air sull’orario di partenza di circa un’ora. Arrivati a Ciampino, non ci rimane che ritirare la nostra auto e riaccompagnare i nostri amici a casa.



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