Madrid, Siviglia, lo sciopero generale Spagnolo e gli U2
Madrid e SIviglia, passando per lo sciopero generale spagnolo e il concerto degli U2
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Si parte lunedi. In italia fa bel tempo. L’areo è alle 4 di pomeriggio. L’arrivo a Madrid è per le 18 e 15. Il collegamento con il centro di Madrid tramite metro è molto agevole ma lunghetto. Impieghiamo 45 min dall’aeroporto Barajas a Puerta de Toledo. La sera si fa un giro a Plaza Mayor, 15 min a piedi, e Puerta del Sol. Cerchiamo la statua dell’orsa e del corbezzolo ma non la vediamo. Martedi si passa dalla stazione di Atocha a comprare i biglietti ferroviari AVE (l’alta velocità spagnola) per Siviglia per giovedi. Da lì ci spostiamo al Parque del Retiro. Lussureggiante polmone verde di Madrid. Highlights sono il palazzo di cristallo e il laghetto artificiale. Da lì ci spostiamo verso plaza Cibeles, con la statua della sibilla molto cara ai madrileni, a quanto pare. Quindi ci dirigiamo verso puerta del sol, alla ricerca dell’orsa perduta. In effetti la troviamo subito alla fine del viale. Foto ricordo e ricerca della piastra del km 0. Troviamo anche quella, ai piedi dell’orologio dove i Madrileni festeggiano l’inizio del nuovo anno mangiando i chicchi d’uva. Quindi di nuovo plaza Mayor, bellissima con i suoi palazzi dai tanti balconi e piena di gente seduta ai bar sotto i portici. Al centro della piazza una esposizione di arte e artigianato argentini. Da qui ci spostiamo verso palacio real e la cattedrale. Quest’ultima ci lascia un pò perplessi. Di sera cena col cocido madrileno. Dopo una passeggiata ritorno in albergo, molto bello per posizione e per struttura. Mercoledi dopo una abbondante colazione in albergo, visita al palacio real. Oggi si entra gratis. Bellissime la sala del trono, quella dei banchetti e delle porcellane. Capiamo però perchè gli attuali reali di Spagna vivono altrove: troppo fasto e troppo lusso, quasi anacronistici. Quindi ci dirigiamo verso plaza de espana, con il monumento a Cervantes. Qui ammiriamo due enorimi grattacieli, uno dei queli rappresenta la porta per la gran via, uno dei viali più grandi di madrid, pieno di negozi, insegne, e locali. Il luogo giusto per passare il pomeriggio. Passando da puerta del sol ci imbattiamo in una grande folla con bandiere rosse e un comizio: è lo sciopero generale, il primo dell’era Zapatero, o Vuelga General, come scandiscono i madrileni a gran voce. Cena in uno dei locali vicino plaza mayor. Quindi a letto in albergo. Giovedi ci alziamo un po’ più presto. Prendiamo il treno alla stazione di Atocha, che fra l’altro presenta un giardino tropicale molto curato ed uno stagno pieno di tartarughe marine. Il viaggio per Siviglia dura 2 ore e mezza sul treno ad alta velocità (AVE) che passa per Cordoba. A Siviglia arriviamo alle 2. Dopo aver lasciato i bagagli in albergo, facciamo un giro in centro. La prima tappa è piazza di Spagna con l’edificio enorme dell’ esposizione nazionale spagnola ricoperto da splendide maioliche sivigliane. Quindi ci dirigiamo verso la cattedrale, bellissima. Il nostro obiettivo è però l’Isla de la Cartuja, che raggiungiamo a piedi superando il ponte della Barqueta. Infatti, stasera, allo stadio olimpico di Siviglia, assisteremo al concerto delgi U2, il 360 gradi tour. Lo spettacolo comincia alle ore 22, ed è un tripudio di suoni, luci, immagini, effetti scenici. Gli u2 si confermano la band più innovativa per quanto riguarda i concerti live. La sera torniamo in albergo, seguendo la scia degli 80000 presenti, attraversando il Guadalquavir sul ponte dell’Alamillo di Calatrava. In extremis troviamo un taxi. Raggiungiamo l’labergo, stremati. Venerdi visitiamo la cattedrale di Siviglia, maestosa e bellissima, con l’altissimo altare, il tesoro, il mausoleo di Cristobal Colon (come lo chiamano qua in Spagna), la scalata della Giralda con la vista su Siviglia a 350 gradi. Di pomeriggio si visita il Real Alcazar, ex dimora del Califfo, diventato palazzo reale per i monarchi di Spagna. Forme moresche miste ad architetture rinascimentali. E per un momento sembra di essere di nuovo a Marrakech, dove siamo stati l’anno scorso. Di pomeriggio visitiamo plaza de toros, il museo di Belle arti e la torre dell’oro. La sera, dopo un pasto veloce allo Starbucks di fronte la cattedrale, spettacolo di flamenco tradizionale. Tutti bravissimi. Emozionante la passione e la sofferenza che gli artisti trasmettono col canto e il ballo. Sabato si ritorna a Madrid. Arriviamo alle 14. Ci dirigiamo subito nel triangolo dei musei e visitiamo il centro di arte Regina Sofia. Vogliamo vedere Guernica di Picasso. Ed in effetti ne vale la pena. Indimenticabile. Vediamo anche Dalì e altre opere di arte contemporanea. Passiamo davanti al Prado, dove c’è una lunghissima fila, e quindi rinunciamo ad entrare. Giungiamo in piazza Indipendencia e da qui verso il centro, attraverso puerta del sol e plaza Mayor. Dopo la cena, quindi, in albergo. Domenica è l’ultimo giorno. L’aereo parte da Barajas alle ore 18. Abbiamo il tempo di visitare el Rastro, il mercato della domenica mattina di Madrid, quindi ritorniamo verso il centro, dopo aver mangiato un bocadillo con i calamari. Di nuovo puerta del sol, poi metro e aeroproto Barajas. Si arriva in Italia alle 21, stanchi ma felici. Madrid e la Spagna ci sono entrate nel cuore.