Madrid, Movida e Rabo de Toro
Giunti verso la mezzanotte nel nostro albergo nella zona del Prado, il Gran Hotel Canarias (davvero molto bello e centrale, ma caro…D’altronde senza saperlo avevamo comprato i biglietti aerei proprio per il weekend piu’ gettonato del mese – San Valentino, Settimana della Moda Spagnola e Carnevale! – e la scelta di alberghi a prezzi ragionevoli scarseggiava), giudichiamo saggio uscire al piu’ presto a caccia di un ristorante per riprendere le forze a suon di tapas & sangria.
Su segnalazione di anonimo amico/conoscente della Santa ci dirigiamo in metro (primo errore: eravamo in realta’ molto vicini e camminando avremmo notato le zone ed i ristoranti piu’ animati) verso la zona dietro Plaza Mayor (secondo errore: ottima vita notturna, scarsa proposta di ristoranti aperti fino a tardi…) e girando un po’ per le vie adiacenti, abbiamo optato per il primo ristorante a) aperto b) con menu rigorosamente non tradotto in altre lingue. La scelta si e’ rivelata azzeccata dal punto di vista gastronomico, ma da quello economico… diciamo che siamo riusciti subito a sfatare il primo mito del weekend: “no, ma va’ la Spagna non e’ cara…” La Spagna magari no, Madrid pero’ si’! A questo punto io gia’ mi pregustavo la sonora ronfata che mi sarei fatta di li’ a poco, giusto giusto il tempo di rientrare in albergo, quando ecco che il Sig. Ito nota una fila molto invitante formatasi all’esterno di un localino niente male… Ma si’, almeno un bicchierino dopo cena il venerdi’ sera e’ doveroso… Fast-forward alle 5.30 del mattino seguente, i nostri cinque eroi dopo essersi nell’ordine: esibiti nel localino sopracitato; avere infilato la porta di una specie di disco-pub per quindicenni da dove non usciranno per piu’ di un’ora (causa musica non male…); avere raccattato lungo la via un paio di dominicani (non i frati) in trasferta spagnola; essere miracolosamente riusciti ad eludere la severissima scrematura alla porta di una discoteca mica male (il Marula …Ma non chiedetemi di ricordare dov’era!) dove hanno anche riportato un modesto successo con i single locali (l’eta’ media nel frattempo si era alzata!), finalmente riescono a ritrovare la via di casa e a conquistare il sonno dei giusti… Speriamo che i vicini di stanza non siano troppo mattinieri! SABADO Incurante del nostro disperato bisogno di sonno& tanta, tanta acqua, la sveglia squilla puntuale alle dodici e mezza… D’altronde vorremo vederla anche di giorno questa Madrid o no? Puntuali all’una e mezza ci troviamo io, Joséph ed il Sig. Ito nella lobby, occhiale da sole de rigueur e in seria crisi di astinenza da caffe’. La notevole assenza dei nostri compagni di ventura pero’ si fa presto sentire e risaliti verso la loro camera veniamo accolti dalla richiesta di aiuto della Santa la cui dolce meta’ non da’ piu’ segni di vita e resta immobile sul letto… Niente paura, non e’ ancora nato l’uomo che possa resistere all’insistente richiamo di una doccia ghiacciata! Finalmente tutti pronti ci dirigiamo verso lo Starbucks di fianco all’albergo (si’ lo so, siamo a Madrid e andiamo in una caffetteria americana…Dovete pero’ comprendere il nostro stato fisico e mentale a quell’ora: prima il caffe’ poi si puo’ cominciare a ragionare!). Li’ ci siamo dati appuntamento con una mia amica hondureña che abita a Madrid da qualche mese e che passera’ la giornata con noi. Lei, a differenza nostra si e’ preparata per la lunga giornata e si presenta bella fresca e pimpante… Comunque Madrid e’ davvero bella, tanta gente per strada, ogni possibilita’ di godere dell’arte anche per i meno inclini: al weekend sia il Museo di Arte Moderna (il Reina Sofia) che il Prado sono gratuiti, e tante piazze animate da frequentare… Che bello trovarsi di nuovo immersi nella cultura mediterranea… (Breve intermezzo di malinconia da espatriati, velocemente superato sbafandosi un eccellente bocadillo de jamon dal Museo del Jamon a Puerta del Sol!) Il percorso e’ stato quello classico, dal Prado verso Plaza S.Ana, Puerta del Sol, Plaza Mayor e dintorni, Palacio Real e Plaza Real, la Gran Via e di ritorno verso Sol. L’impressione e’ quella di una citta’ molto moderna, pulita, funzionante e dinamica, ma sono pronta ad essere smentita da chi la conosca meglio… So benissimo che visitare un paese non e’ come viverci tutti i giorni (e il prossimo che mi parla della “civilissima” Olanda me lo faccio a bocadillo!) Seguendo l’orda di gente che popola questa citta’, visitandone le zone piu’ belle (o comunque le piu’ note) e concedendoci anche un breve giro per negozi si fanno quasi le dieci de la tarde… ora di cena, no? Questa volta il consiglio viene verificato accuratamente ed essendo la fonte non anonima, bensi’ un collega madrileño appassionato di buona cucina decidiamo di fidarci e ci rechiamo verso la marisqueria consigliata. Il marisco e’ il piatto “nazionale” gallego, uno strabordante vassoio pieno di crostacei e frutti di mare, servito con fette di limone e accompagnato da numerosi piatti di peperoncini arrostiti e salati… Piacere allo stato puro! Sazi e felici ci dirigiamo verso S.Ana, la zona notturna che ci hanno riferito essere la piu’ animata, ma camminando e chiacchierando la stanchezza accumulata nelle ultime ventiquattr’ore si fa sentire, cosi’ decidiamo che forse stasera sia il caso di ritirarci un po’ prima. E quindi al civilissimo orario delle quattro di notte siamo gia’ tutti in camera… del Sig. Ito pero’, a goderci (qualche) ultimo drink della serata! Ho come l’impressione che lunedi’ mattina prossimo sara’ molto, molto dura svegliarsi… DOMINGO Per fortuna stamattina ci pensa la gentilissima impiegata della reception a svegliarci per ricordarci che il check-out e’ a mezzogiorno… e che magari ancora uno sguardo a Madrid lo si potrebbe dare, aggiungo io! Questa volta il caffe’ lo saltiamo a pie’ pari e decidiamo che i veri viaggiatori si buttano subito nel vivo e nell’autentico del paese che li ospita… E cosi’ la Santa propone di cercare un ristorantino tipico per gustare un fumante piatto di Rabo de Toro, che ci dice essere una parte molto pregiata del toro… e che noi subito comprendiamo essere anche “troppo” pregiata per i nostri gusti! Timorosi a dir poco, ma troppo orgogliosi per darlo a vedere ci mettiamo a caccia di un locale adeguato, tirandola in lungo il piu’ possibile facendo un po’ di shopping gastronomico e visitando gli ultimi quartieri del centro che non avevamo ancora toccato.
Dopo qualche ora pero’ la fame si fa sentire, e noi dobbiamo soccombere: e rabo sia! Per fortuna il ristorante che troviamo non serve solo quello e dopo molte risate e facendoci un po’ di coraggio, mangiamo bene e chiudiamo in bellezza la nostra esperienza gastronomica madrileña. Cos’era poi questo rabo non lo so e la Santa non vuole chiarire…Pero’ era buono! Tornati in albergo partiamo per l’aereoporto da dove torneremo verso casa…Ma questa e’ la parte triste della storia, soprattutto se “casa” e’ grigia e piovosa mentre qui e’ cosi’ bello e amichevole e allegro e assolato… Vabbe’ ci organizzeremo per il prossimo weekend! “Ragazzi che ne direste tipo, che so… Valencia… Malaga… Barcellona? A me e’ gia’ quasi finito il formaggio manchego!”