Madrid: la capitale che guarda al futuro

19 GIUGNO 2009 – 1° GIORNO Il 19 giugno approfittando dell’offerta Lufthansa Italia (volo andata/ritorno per due persone per un totale di 99 euro) partiamo da Milano Malpensa con destinazione Madrid. Il volo parte in super-orario (come da perfetto copione tedesco) e l’aereo è confortevole. Non ci capitava da tempo di viaggiare così comodi...
Scritto da: SILVY71
madrid: la capitale che guarda al futuro
Partenza il: 19/06/2009
Ritorno il: 21/06/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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19 GIUGNO 2009 – 1° GIORNO Il 19 giugno approfittando dell’offerta Lufthansa Italia (volo andata/ritorno per due persone per un totale di 99 euro) partiamo da Milano Malpensa con destinazione Madrid.

Il volo parte in super-orario (come da perfetto copione tedesco) e l’aereo è confortevole. Non ci capitava da tempo di viaggiare così comodi e udite-udite … ci hanno persino offerto la colazione a bordo.

Ah Alitalia!!!!!!!!! Quanta strada devi fare per diventare competitiva ma soprattutto per far viaggiare nel confort senza spendere un patrimonio.

… tornando al nostro weekend partiamo alle 7.00 e alle 9.00 atterriamo all’aeroporto di Madrid Barajas. L’aeroporto è composto da ben 4 terminal e c’è una quantità di gente indescrivibile. Dopo aver ritirato i bagagli percorriamo gli immensi corridoi che ci portano alla metropolitana.

Davanti alle macchinette sono assiepate un sacco di persone e ovviamente c’è un motivo per cui la fila davanti a quella che scegliamo noi è così corta: si può pagare solo con carta di credito. Peccato che la suddetta macchinetta non funzioni!!!!!!!! La cosa un pochino mi rincuora: all’insegna del “mal comune mezzo gaudio” capisco che l’efficienza spagnola e quella italiana vanno di pari passo. Non per niente ci accomunano nella definizione “popoli mediterranei”.

Optiamo per l’abbonamento turistico valido 3 giorni che ci permette di fare tutti i viaggi che vogliamo con 12 euro a testa. Madrid ha una rete di metropolitana che si può tranquillamente definire capillare. È composta da ben 12 linee più o meno recenti a seconda dell’ubicazione. Cambiando 3 linee (la 8 – rosa, la 4 – marrone e la 2 – rossa) arriviamo a Sol, il centro pulsante della capitale e si dice di tutta la Spagna. Non a caso in Piazza del Sol c’è il simbolo del Km 0 da cui partono tutte le misurazioni delle distanze a Madrid.

Una volta usciti dalla metropolitana ci assale il caldo quasi asfissiante della meseta spagnola. Camminando per 5 minuti scarsi arriviamo all’Hostal “La Perla Asturiana” in Plaza Santa Cruz, direttamente adiacente a Plaza Mayor. Che dire? Siamo in pieno centro e dormiamo alla modica cifra di 52 € a camera in questo hotel, che definirei modesto ma molto pulito. Le stanze sono piccole ma tutte dotate di aria condizionata e tv (www.Perlaasturiana.Com). Se non avete molte pretese ve lo consiglio vivamente perché potrete godervi la città a pieno.

Dopo una doccia rinfrescante ci cambiamo e partiamo per la visita della città.

Ci basta poco per capire che siamo in una città reale: è tutto così sfarzoso ed elegante; e gli occhi si riempiono di scorci indimenticabili.

Attraversiamo la Plaza della Puerta del Sol dove vediamo la statua dell’orso che mangia le foglie della pianta del corbezzolo. Questa statua riproduce il simbolo di Madrid che campeggia anche sullo stemma della città.

Ci incamminiamo verso il Convento delle Descalzas Reales che si trova in un palazzo austero ma che la Lonely ci descrive come un posto da visitare assolutamente. Purtroppo quando arriviamo lì davanti, il convento è chiuso così proseguiamo la nostra visita ripromettendoci di tornare a visitarlo. Poi purtroppo non ci riusciremo nell’arco del weekend: così abbiamo una buona scusa per tornare a visitare Madrid.

Proseguiamo alla ricerca della Chiesa di San Gines e sulla strada troviamo un sacco di ragazzi che comprano oro, tanti e tutti concentrati nella stessa zona. Mah … La chiesa è molto bella e caratteristica; per entrarci si attraversa un piccolo cortile con un porticato. L’interno è ricco di statue e decorazioni … c’è persino la statua di San Nicola di Bari  Poi percorrendo la Calle Mayor ci dirigiamo verso Plaza Mayor: molto scenografica, con i grandi palazzi che la chiudono, gli ampi spazi ed i tavolini dei caffè e dei ristoranti allineati. La piazza ci fa rimanere senza fiato per il numero di finestre e di balconi che si affacciano direttamente su di essa.

L’edificio più importante è la Casa de la Panaderia facilmente riconoscibile dagli affreschi (che sono un’allegoria dello zodiaco) che colorano la facciata e dalle torri che la adornano. Da questo palazzo per secoli i reali spagnoli hanno assistito alle manifestazioni in loro onore ma anche alle corride. Chissà che spettacolo quando si svolgevano qui!!!! Dopo aver fatto il giro dell’intero porticato che costituisce il perimetro della Piazza, entriamo nell’Ufficio del Turismo dove acquistiamo la Madrid Card Cultura. Tra le varie opzioni scegliamo quella con validità 48 ore, che con soli 33 € ci permetterà di visitare una serie innumerevole di musei e di luoghi di interesse ma che ci eviterà, soprattutto, inutili code agli ingressi.

La carta si attiva automaticamente all’atto del primo utilizzo e dura appunto 48 ore. Vi consiglio comunque di consultare il sito dell’Ufficio del Turismo di Madrid (http://www.Neoturismo.Com/it/inicio) prendendo visione dell’opzione più adatta al tipo di soggiorno/vacanza che trascorrerete in città.

Dopo aver lasciato Plaza Mayor arriviamo in Plaza de la Villa, adiacente a Calle Mayor. Questo incantevole angolo di Madrid è contornato da tre edifici di grandissimo valore storico-artistico che risalgono a differenti secoli. In uno di questi edifici ha sede il Municipio di Madrid. Purtroppo non riusciamo a pieno a godere della beltà della piazza a causa di alcune impalcature site davanti ad alcuni edifici in fase di restauro.

Ci dirigiamo a questo punto verso la Catedral de la Almudena, costruzione maestosa che si staglia con il suo bianco splendente nel cielo azzurro della città.

Per secoli Madrid fu una capitale anomala in un regno cattolico quale la Spagna, proprio per la mancanza di una Cattedrale.

La costruzione della Cattedrale, dedicata alla Vergine di Almudena, fu iniziata nella seconda metà del 1800. In stile gotico è stata pensata per adattarsi alla facciata grigio/Bianca del Palazzo Reale che gli sorge proprio di fronte. Fu terminata “solo” negli anni ‘90 e consacrata da Giovanni Paolo II.

Questa immensa chiesa moderna sempre non aver conquistato i madrileni e per la verità nemmeno noi. Forse perché nella sua modernità e nel cercare comunque di accostare l’antico al moderno può risultare un po’ finta, anonima e forse addirittura un po’ priva di sacralità.

All’interno della Cattedrale arriviamo dopo la visita al Museo dove sono esposti moltissimi pezzi pregiati che illustrano la storia della Chiesa di Madrid. E’ possibile inoltre salire in cima alla cupola per godere di una vista mozzafiato della città e del Palazzo Reale. Se volete visitare il Museo ricordatevi che chiude alle 14.00! Prima di continuare il nostro tour decidiamo di fare una sosta per il pranzo. Scegliamo la Botilleria del Cafè de Oriente, che si trova in Plaza de Oriente, proprio di fronte al Palazzo Reale e di fianco al Teatro dell’Opera. Non potendo sederci fuori (dove fanno solo servizio bar) ci sediamo all’interno dove godiamo del fresco dell’aria condizionata e visto il clima “rovente” di oggi non può che farci piacere. Ordiniamo due menù del giorno che ci permettono di scegliere un primo, un secondo e un dessert tra quelli della lista più una bevanda a piacimento. La cucina è ottima e spendiamo solo 26 € in totale.

Dopo esserci rifocillati siamo pronti per entrare al Palazzo Reale e grazie alla nostra Madrid Card non facciamo coda!!!  Il Palacio Real è la residenza ufficiale dei re di Spagna ed è stato costruito nello stesso luogo dove si trovava un altro palazzo (l’Alcazar) distrutto da un incendio.

La ricostruzione avvenne quando Filippo V affidò il progetto all’architetto italiano Filippo Juvarra. Di fronte a tanto splendore ci sentiamo davvero orgogliosi di aver dato i natali a cotanto architetto!!!!! Il Palazzo Reale di Madrid è ancora oggi la residenza ufficiale del re di Spagna, dove si tengono manifestazioni e cerimonie di Stato, anche se il re ha la sua residenza privata in un palazzo un po’ più “modesto”. Infatti il Palacio Real ha circa 2800 stanze!!!!!!!!!!! Ovviamente se ne riescono a visitare molte meno … Le stanze che mi hanno maggiormente colpito sono “Il salone del Trono” con la volta affrescata dal Tiepolo (altro illustre italiano!), il “salone dei banchetti” ma sopra ogni cosa la “Farmacia Reale” … un viaggio affascinante tra scaffali contenenti numerosi vasi di medicinali che venivano usati per curare gli ammalati della corte. Solo questo per me vale il prezzo del biglietto.

Una volta usciti ci fermiamo un attimo sul piazzale dell’Armeria antistante il palazzo stesso. È immenso e soprattutto di un bianco a dir poco accecante. Facciamo fatica a tenere gli occhi ben aperti. Che spettacolo! Ma il nostro giro odierno non finisce qui. Prendiamo nuovamente la metropolitana alla volta del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia.

E’ il museo più recente tra quelli di Madrid e ha sede nell’antico Ospedale Generale di Madrid. È un museo di arte moderna e contemporanea, dedicato a tutta la produzione artistica dall’inizio del Novecento ad oggi.

Siamo rimasti sbalorditi di fronte al numero di opere esposte in questo museo. Su tutte (ma è ovviamente mio gusto personale) quelle di Dalì e di Mirò … anche se ovviamente la grande attrazione del Museo è la Guernica di Picasso.

E altrettanto ovviamente rimaniamo incantati e anche un po’ turbati davanti a questo dipinto che campeggia su una parete in una stanza interamente dedicata! Il pittore realizzò una marea di schizzi prima di dipingerla e anche questi si trovano nel museo.

Questo quadro dall’immensa forza evocativa è diventato emblema di denuncia contro la guerra per l’immediatezza con cui raffigura persone, animali ed edifici straziati dalla violenza e dal caos del bombardamento a tappeto dando efficacemente il senso della disumanità, brutalità e disperazione della guerra, e la crudeltà del bombardamento di civili.

Il quadro e’ stato destinato a decorare il padiglione spagnolo durante l’esposizione mondiale di Parigi degli anni ’30. Dopo l’esposizione, quando il governo repubblicano era caduto, Picasso non permise che il suo dipinto più famoso venisse esposto in Spagna, dichiarando esplicitamente che avrebbe potuto tornarvi solo dopo la fine del franchismo. Venne quindi ospitato per molti anni al MOMA di New York ma per fortuna nostra tornò in patria negli anni ’80, dopo la morte di Franco ma anche purtroppo dopo quella di Picasso. All’uscita dal Museo ne approfittiamo per una visita alla Stazione di Atocha che è proprio dall’altra parte della strada. Tristemente famosa per l’attentato del 2004 in cui persero la vita centinaia di persone, è assolutamente degna di una visita.

La stazione richiama molto lo stile coloniale e al suo interno ha un giardino bellissimo ricco di piante di ogni genere e tipo nonché di un piccolo laghetto popolato da centinaia di tartarughe di ogni dimensione. Purtroppo quando ci andiamo stanno “innaffiando” con la nebulizzazione per cui non possiamo entrare a camminare nei vialetti che percorrono il giardino.

Abbastanza distrutti dopo una giornata intensissima ed un caldo asfissiante decidiamo di tornare in albergo per rinfrescarci prima di cena.

Dopo la doccia usciamo e decidiamo di andare sulla Gran Via per sperimentare un Museo del Jamon. Grazie alla nostra Madrid Card ci offrono una birra ma nulla da mangiare quindi ritorniamo nei pressi del nostro albergo ed andiamo in Plaza Mayor dove ci fermiamo in uno dei ristorantini a mangiarci una paella che definirei veramente buonissima.

La piazza illuminata ha un fascino tutto particolare … E finalmente intorno a mezzanotte si alza un pochino d’aria che ci permette un po’ di ristoro.

Dopo mangiato ci facciamo un giretto a piedi per le vie del centro e poi TANTA NANNA.

20 GIUGNO 2009 – 2° GIORNO Ci svegliamo di buon’ora e decidiamo di farci una colazione super alla Chocolateria San Gines che si trova in un vicoletto proprio dietro la chiesa omonima. La Chocolateria antichissima è molto carina ma decidiamo di sederci nei tavolini all’esterno. Ovviamente ordiniamo due Completos che consistono in cioccolata calda e churros. I Churros sono dei gustosissimi spuntini dolci a base di una pastella fritta spolverata di zucchero. Intinti nella cioccolata calda sono un vero e proprio spettacolo! Dopo questo splendido inizio di giornata prendiamo la metro per raggiungere la Plaza de Toros de Las Ventas che è la più importante di tutta la Spagna.

E’ possibile entrare solo con le visite guidate e attendiamo il nostro turno all’ombra sfogliandoci le guide per pianificare il resto del weekend! La Plaza de Toros ospita circa 25.000 spettatori e viene utilizzata anche come arena per i concerti.

La struttura è quasi perfettamente circolare e pare sia la seconda più grande del mondo, dopo quella di Città del Messico. Intorno all’arena si sviluppano le gradinate dei posti a sedere, suddivise in 10 scomparti detti tendidos. C’è anche un balconcino riservato alla famiglia reale anche se la guida ci dice che in realtà il Re quando assiste alla corrida si sposta in un altro tendido dove si gode del miglior spettacolo.

Ci viene mostrata anche la famosa “Puerta Grande”, che è il cancello più importante. Solo ai toreri che si distinguono in modo particolare è concesso l’onore di uscire dall’arena attraverso questa porta. Accanto alla Puerta Grande, sulla facciata verso l’esterno, si trova una targa con l’elenco dei toreri che hanno avuto questo onore nella storia dell’arena. Oltre al famosissimo Manolete ci troviamo anche Dominguin (il papà di Miguel Bosè).

Anche se lo spettacolo sarà sicuramente cruento devo dire che il mondo delle corride sembra proprio affascinante raccontato dalla guida. Purtroppo oggi non è giornata di corride e quindi una volta conclusa la visita lasciamo questa zona per ritornare verso il centro.

Prossima destinazione: il Paseo del Prado.

Arriviamo in metropolitana e appena usciti dalla fermata ci imbattiamo nel meraviglioso Palacio de Comunicaciones e nella Fuente de Cibeles che si dice essere la rotonda più famosa di Madrid da cui parte anche la Gran Via. Percorriamo il viale alberato (il Paseo del Prado appunto) che porta fino al Museo.

Il Museo del Prado credo sia una delle pinacoteche più importanti del mondo e una volta entrati capiamo perfettamente perché. Entriamo dall’ingresso dei Jeronimos che sta sul fianco della costruzione e che ci introduce nella parte nuova del museo.

Dopo la perquisizione all’entrata lasciamo lo zainetto nell’apposito guardaroba e cominciamo la visita. Direi che siamo rimasti letteralmente sbalorditi dal numero impressionante di opere che vi sono esposte. Troviamo tutti i maggiori artisti italiani, spagnoli e fiamminghi tra cui Botticelli, Caravaggio, El Greco, Goya, Mantegna, Rembrandt, Velazquez e potremmo stare dei giorni ad elencarli tutti.

Mi hanno particolarmente colpita “Las Meninas” e “L’adorazione dei Magi” di Velazquez, “Davide e Golia” di Caravaggio. Sono rimasta invece un po’ delusa da La Maya vestida e la Maya Desnuda di Goya.

Però ovviamente stiamo sempre parlando di gusto personale.

Ovviamente abbiamo scelto, piantina alla mano, solo le sale che ci interessavano di più anche perché per visitare tutto il museo in maniera approfondita ci vorrebbero giorni interi.

Ci mettiamo a questo punto a cercare un posto dove pranzare a ci accorgiamo di essere già entrati in perfetto trend con i ritmi madrileni. Pranzo alle 15.30, cena alle 22.30/23.00 ecc.!!!! Non lontano dal Prado troviamo il VIPS Neptuno un ristorante carino, dallo stile moderno, specializzato in carne. C’è anche la pizza che noi ovviamente evitiamo. Ci mangiamo un hamburger spaziale con patatine e usciamo pienamente soddisfatti sia a livello qualitativo che a livello di spesa (abbiamo speso in totale 29,85). Riprendiamo poi la metropolitana fino alla fermata Santiago Bernabeu: ebbene si stiamo andando a visitare uno degli stadi più importanti del mondo, dove gioca uno dei club più prestigiosi del mondo! Appena usciti dalla metro ce lo troviamo di fronte imponente anche se meno “scenografico” di San Siro. Anche questa visita è compresa dentro la Madrid Card … per fortuna aggiungo io, visto che l’ingresso si paga ben 15 € (non certo a buon mercato!!!!).

Appena entrati ci fanno salire su un ascensore ipermoderno che ci porta in un settore “panoramico “ dello stadio e devo dire che per qualsiasi appassionato di calcio questa è davvero un’esperienza. Bellissimo lo stadio, il prato che sembra finto dal tanto è perfetto … E poi la mente torna al mondiale dell’82 quando l’Italia ha vinto qui il Campionato del Mondo. Quante emozioni!!!!!!!!! Dopo le foto di rito ci fanno scendere e ci fanno percorrere un corridoio lunghissimo che gira intorno allo stadio dove ci sono esposte delle gigantografie di foto dei fasti del passato e che ci porta direttamente alla Sala dei Trofei.

A parte la bellezza dell’allestimento è imbarazzante trovarsi di fronte a tutte lo coppe che questa squadra ha vinto nella sua storia. Non si sa dove girarsi: coppe, palloni d’oro, trofei vari dovunque.

Io ne approfitto per mettermi la mia magliettina del Milan della Finale di Atene per farmi una foto vicino alla Champions League … Dopo tutto anche noi rossoneri qualcuna l’abbiamo vinta! Durante la visita del museo ci fanno anche dei fotomontaggi vicino ai giocatori e ci dicono di passare all’uscita per vederle ed eventualmente comprarle.

All’uscita dal museo ci si dirige verso le panchine e si lambisce praticamente il terreno di gioco. Ovviamente ci si può sedere solo sulla panchina della squadra ospite così come altrettanto ovviamente ci fanno entrare nello spogliatoio della squadra ospite che ci dicono essere la replica di quello del Real.

Diciamo che non manca proprio niente … c’è persino una jacuzzi a disposizione dei giocatori. Che dire? Extralusso!! Percorriamo poi il corridoio che ci porta alla sala stampa e infine entriamo nel negozio di ben 3 piani dove si trova di tutto e di più! … ed eccoci all’uscita!!!! Bellissima esperienza. Se vi piace il calcio non potete non passare di qui! Dopo il Bernabeu decidiamo di andare a farci un giretto anche al Museo delle Cere.

Sicuramente non è nemmeno paragonabile a quello di Madame Tussaud a Londra però è un posto carino da visitare e l’ingresso è compreso sempre nella Madrid Card Cultura.

Ma quante porte apre questa Madrid Card???? 😉 Dentro il museo troviamo le riproduzioni di moltissimi personaggi dello spettacolo, dello sport (come non fare una foto con Fernando Torres!!!!), dell’arte, della scienza, della letteratura e della storia. Storiche ovviamente anche le nostra foto vicino alla statua di Barack Obama e a quelle della famiglia reale spagnola.

Ma quanto sono alti Re Juan Carlos e il figlio Felipe? Devo dire che però non tutte le statue sono dovutamente somiglianti.

Anche oggi abbiamo macinato chilometri ed è arrivata l’ora di tornare in hotel. Dopo esserci un po’ rinfrescati usciamo per cena e andiamo in un localino vicino a Plaza Mayor e anche al nostro hotel.

Si chiama Quitapenas ed ha tutti i tavolini sulla strada. Non esordiamo benissimo perché Roby rompe subito il posacenere che abbiamo sul tavolo … Ma per fortuna poi la cena prosegue tranquillamente nonostante il proprietario non sia esattamente un simpaticone. Io mi prendo un buonissimo fritto misto e Roby si butta invece su un piatto di carne e spendiamo un totale di 26,80 €.

Poi andiamo a farci un giro sempre tra le viette che circondano la piazza e ci mangiamo un gelato davvero buono! Nel frattempo si è alzato un vento fresco che sicuramente abbasserà anche le temperature.

Dopo un po’ ce ne torniamo in albergo … abbiamo bisogno di un po’ di riposo per affrontare l’ultimo giorno a Madrid!!!!! 21 GIUGNO 2009 – 3° GIORNO Appena svegli prepariamo le nostre borse che il portiere dell’albergo ci custodirà fino alla nostra partenza e usciamo per goderci ancora una volta quello che questa splendida città ha da offrirci. Anche oggi decidiamo di iniziare la giornata nel migliore dei modi: una bella colazione alla Chocolateria San Gines. Questa mattina ci sediamo all’interno perché la brezza di ieri continua anche oggi e decidiamo che dentro saremo più riparati e potremo gustarci a dovere i nostri churros: mamma mia che bontà!!!!!!!! Adesso siamo veramente pronti per affrontare la nostra giornata. Ci avviamo al Museo Thyssen-Bornemisza, splendida pinacoteca che si trova lungo il Paseo del Prado e proprio nelle vicinanze del Prado stesso.

Il Museo, molto moderno è tenuto in maniera impeccabile e ci sono un numero impressionante di opere esposte. Anche qui come al Prado non è possibile fotografare.

Rimaniamo letteralmente a bocca aperta di fronte alle opere meravigliose di Canaletto, Caravaggio, Cezanne, Monet … E l’elenco potrebbe essere lunghissimo. Purtroppo in prestito le molte opere di Van Gogh. Peccato perché ci tenevo davvero molto a vederle.

Ci toccherà (con grande sacrificio ) andare al Museo Van Gogh in Olanda!!!!!!! Dopo il Museo torniamo nei pressi del nostro albergo e decidiamo di mangiare al Museo de Jamon: boccadillo spaziali con jamon serrano a 1 €!!!!!!! Che dire? Non potete andarvene da Madrid senza esserci andati almeno una volta.

A questo punto cambiamo totalmente genere e andiamo a vedere lo Stadio dell’Atletico Madrid. Lo scenario è decisamente diverso rispetto a quello del Santiago Bernabeu.

Lo Stadio Vicente Calderón è innanzi tutto molto più piccolo e contiene circa 55.000 spettatori. Sorge in una zona residenziale però un po’ popolare, nei pressi del fiume Manzanarre.

Arriviamo in prossimità dell’ultima visita guidata e dobbiamo letteralmente rincorrere il gruppo con la guida per riuscire a partecipare.

Anche qui facciamo il tour guidato e rimaniamo stupiti quando ci dicono che la UEFA gli ha recentemente assegnato le cinque stelle nella gerarchia degli stadi europei. Ci chiediamo come sia possibile visto che in alcuni punti cade letteralmente a pezzi.

Oltre al campo da gioco, protetto come una reliquia, ci fanno visitare la tribuna d’onore, le panchine, la sala stampa e gli spogliatoi. Questa volta ci fanno vedere quelli dell’Atletico e non quelli della squadra ospite. Ci sono tutte le maglie appese fuori dai rispettivi armadietti e un bambino chiede timidamente se ne può prendere una! Spettacolare … Infine visitiamo la sala dei trofei che è ovviamente in tono minore rispetto a quella del Real e ci dirigiamo poi verso l’uscita. Il resto del pomeriggio decidiamo di trascorrerlo al Parco del Buen Retiro: polmone verde di Madrid è anche uno dei principali luoghi di interesse.

I giardini furono realizzati sotto il regno di Filippo IV ed era collocato nelle immediate vicinanze del nucleo urbano di Madrid. Alla realizzazione e progettazione degli edifici che si trovano al suo interno hanno partecipato anche degli architetti italiani. Appena entrati nel parco troviamo una sorta di gazebo in legno dove si sta esibendo una band jazz e tutto intorno c’è un sacco di gente seduta ad ascoltare sulle seggiole, gentilmente fornite dal parco stesso. Proseguiamo poi il giro camminando per i numerosi viali che si snodano attraverso il parco e arriviamo al gigantesco lago sulle cui acque “navigano” tantissime barchette a remi affittate.

Al lato del lago sorge il monumento al re Alfonso XII, composto da una grande colonnata ed un gran numero di sculture che circondano la statua equestre del re. Una volta superato il lago ci fermiamo sotto degli alberi e ci stendiamo a goderci l’ombra delle “fresche frasche”.

Purtroppo arriva l’ora di andare a recuperare i nostri bagagli in albergo. Ma soprattutto arriva l’ora di partire.

Riprendiamo la metro alla volta di Barajas e con il volo Lufthansa delle 20.30 lasciamo con tanta nostalgia Madrid che ci ha rapito il cuore e ci ha sicuramente dato un sacco di stimoli per tornare.



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