Madrid fuori stagione
Puntuali all’aeroporto Barajas, il nostro ricovero sarà l’Hostal Madrid, che nomino perché vale veramente la pena. Situato in posizione che di meglio non c’è, tra Puerta del sol e Plaza Mayor, aperto 24 su 24, prezzo 50 euro a notte la doppia senza colazione. Raggiungiamo il centro con la metro cambiando a Nuevo ministerio poi a Tribunal, scendendo a Vodafone Sol, 40 minuti. Le alternative sono il bus che ferma a Cibeles o il taxi a prezzo fisso per 30 euro. Arriviamo in serata, ma questo non ci impedisce di uscire e dare un’occhiata nei dintorni a Puerta del sol km.0, illuminata e come sempre piena di gente, Plaza S.Ana col Teatro Espanol e col bellissimo palazzo illuminato di viola e Plaza Mayor. Prima di coricarci un paio di “Montaditos” a 1 euro nella famosa panineria.
La mattina successiva decidiamo di “dividere” la città in 2 e, cartina alla mano, dopo aver chiesto consiglio alla reception (signora italiana), ci incamminiamo verso la zona sud. Da Plaza Mayor, bella con porticati che raccolgono tanti negozi e bar (era un antico mercato), la decorata casa della Panaderia e la statua equestre di Filippo III che ci sembra un po’ chiusa, appunto tra 4 portici. Poi diamo una sbirciata a Cava Baja, stradina caratteristica con varie trattorie, quindi eccoci alla Puerta de Toledo per poi trovare la basilica di San Francesco il Grande che però non visitiamo internamente perché poco più avanti troviamo la bella Cattedrale De La Almudena (1883 stile neogotico). Ha tre navate e l’altare è sopraelevato. La cattedrale si affaccia sul cortile del Palacio Real (stile barocco italiano) costruito dopo l’incendio dell’Alcazar. E’ davvero molto grande e pare abbia oltre 3.000 stanze (parzialmente visitabile con 10 euro). I giardini sono nella parte opposta. Sinceramente non ci chiediamo cosa stiano facendo i reali perché siamo impegnati a goderci il sole, i 20 gradi ed a scattare foto. Proseguiamo per Plaza De Espana, dove si trova il monumento/fontana dedicato a Miguel Cervantes: da ammirare le statue equestri di Don Chisciotte e di Sancho Panza. Dietro al monumento si apre una piazzetta dove trova posto un mercatino etnico, per lo più centroamericano. Imbocchiamo la Gran Via, che è davvero una lunga e grande via con tanti negozi per lo shopping che congiunge per alcuni chilometri Plaza de Espana a Plaza de Cibeles. Ci sono tanti teatri e grandi hotel. Camminiamo col naso all’insù per notare la meravigliosa architettura. Scendiamo quindi dalla pedonale via Montera che ci riporta a Puerta del sol ed poi verso un meritato riposo in hotel. Serata in giro per il centro animato come sempre. Del cibo scriverò in fondo.
La seconda giornata ci avviamo verso nord e dopo Puerta del Sol incontriamo la statua dell’Orso, simbolo della capitale, poi per Calle de Alcalà, giungendo in Plaza de Cibeles, magnifica la Fuente de Cibeles (1782) con sfondo il fantastico palazzo delle comunicazioni da 7 anni sede del comune. Peccato ci sia tanto traffico, seppur ordinato, ma probabilmente è centro nevralgico di smistamento per auto e bus. Proseguiamo fino alla Puerta de Alcalà, che vedremo poi di sera con la nuova illuminazione che cambia in diversi colori. Entriamo quindi nel Parque de el Ritiro che ci godiamo per un’oretta, soprattutto sostando davanti al laghetto dove si possono affittare barche e che ha per sfondo l’enorme monumento dedicato ad Alfonso XII. Quindi scendiamo per un vialetto alberato con tante statue e ci avviamo verso il museo del Prado. Una bella sorpresa è la Iglesia de los Jeronimus. Bella anche la location nel verde e nei pressi la statua di Goya, il cui capolavoro, la Maya desnuda, è proprio nel vicino museo del Prado. Risaliamo (è il caso di dirlo, perché Madrid ha parecchi saliscendi) per Calle Huerdas ritornando in Plaza S.Ana, che attraversiamo, così come Plaza Mayor, per recarci nella piazzetta di San Miguel dove ha sede un famoso mercato coperto, per la verità piuttosto caro, dove comprare ed assaggiare prelibatezze (un esempio: ciliegie a 27 euro per chilo e 9 euro per una scatoletta di sardine.
Il terzo giorno abbiamo la mattinata a disposizione e la dedichiamo alla Casa delle belle arti, in Calle de Alcalà 42, dove con 3 euro ci rechiamo alla terrazza panoramica per ammirare e fotografare la parte nord-ovest della città dall’alto, dal palazzo delle comunicazioni al palazzo Metropolis con cupola. Un po’ stanchi per i chilometri macinati in questi 3 giorni scarsi lasciamo l’Hostal Madrid in taxi ed in mezzora arriviamo all’aeroporto un paio d’ore prima del volo. Rientro regolare.
Il cibo: una sera ci siamo recati alla taberna Malaspina, in centro, in calle Cadiz per gustare una tapas con birra S.Miguel al costo di 13 euro in 2. Il locale è molto rustico ma spesso affollato, sfruttato anche per aperitivi e tartine, per fortuna gli spagnoli cenano molto tardi ed abbiamo potuto sederci sugli sgabelli a disposizione.
Un paio di volte abbiamo mangiato Wok in calle Mayor, ben cucinato e alla nostra presenza, al costo di 15 euro con bibita in 2.
La sorpresa è stato uno dei tanti punti “Museo del Jamon”, per la precisione in Calle Mayor; grande varietà di salumi, paste dolci ed altri piatti come la paella (5,90), ed un boccadillo enorme con prosciutto a 1 euro, birra 0,70, ottimo per snack, anche abbondanti, a tutte le ore; abbiamo gradito spendendo poco: consigliato!
La miglior colazione l’abbiamo fatta nella piazza di Puerta del sol angolo Calle Mayor alla premiata pasticceria “La Mallorquina”: 2 paste alla crema appena sfornate e 2 caffè e latte euro 5,50: scelta straordinaria e vetrine invitanti: affollata! Difficile, almeno ci è parso, trovare il cappuccino in città. Madrid è meno cara delle nostre città del nord e quando si paga un piccolo prezzo per snack o aperitivo, ovviamente, la gente, oltre che per carattere, tende a riversarsi nelle strade, a stare in compagnia ed a consumare, tutto a beneficio del commercio e, quindi, la città è sempre viva.
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